ARBITRO: Andrea Benassi di Empoli
RETI: Lunghini
CATTOLICA VIRTUS: Baioni, Sori, Valiante, Meoni, Marchetti, Ciampoli, Focardi, Bacci, Giardina Papa, Piccioli, Abdelhamid. A disp.: Lastrucci, Carfora, Douanla, Marinari, Negrescu, Rossi, Selvaggio, Ventimiglia, Vezzosi. All.: Tommaso Pancani.
AFFRICO: Masi, Miliani, Jahaj B., Levis, Dagliana, Farina, Panieri, Castellano, Trambusti, Messere, Lunghini. A disp.: Nannucci, Bartolini, Catorcini, Simoni, Carletti, Boninsegni, Buccella, Ercolano, Jahaj O. All.: Giacomo Lombardo.
ARBITRO: Benassi di Empoli.
RETE: 31' Lunghini rig.
NOTE: espulso Marchetti (75').
È possibile rischiare di uscire dalla lotta per la conquista della vetta di una classifica dopo appena tre giornate di campionato? Se non siete in grado di rispondere a questa domanda, provate a interpellare mister Giacomo Lombardo. Il suo Affrico, nel contesto di un girone estremamente equilibrato e ricco di talento, dopo la bruciante e rocambolesca sconfitta subita due turno or sono sul campo dell'Asta, questo pericolo lo corre per davvero. Adesso, infatti, per continuare ad alimentare i sogni di primato, i leoni del Campo di Marte sono costretti a tentare un'impresa che alla vigilia della quarta giornata assume i connotati dell'impossibilità: sfilare di mano i tre punti a quell'imbattibile Cattolica che sin qui ha saputo solo vincere. La squadra di Pancani è in fiducia e dopo aver battuto lo Scandicci e la Fortis avrebbe quasi certamente proseguito la propria marcia a punteggio pieno se il meteo non ci avesse messo lo zampino sancendo il rinvio della sfida che si sarebbe dovuta disputare sul terreno di Lucignano. Per scrivere un piccolo ma significativo pezzo di storia, insomma, gli azzurri di Viale Fanti devono interpretare al limite della perfezione il ruolo della compagine viaggiante. Solida e concentrata in fase difensiva, cinica e spietata negli ultimi sedici metri. Almeno inizialmente, dunque, la Cattolica potrebbe anche accontentarsi di congelare il gioco per poi ripartire con rapidità impegnandosi magari in una fase d'impostazione carica di qualità e caratterizzata da lucido palleggio e autorevole possesso. Sono però le pessime condizioni del manto erboso del San Michele a farci comprendere quanto possa essere leggermente favorito, sul piano del gioco, un Affrico robusto a centrocampo e fulmineo nella riproposizione della manovra offensiva. Negli ultimi venti metri la rapidità di Lunghini e i cavalli vapore di Trambusti mettono subito alla prova il quadrilatero difensivo disegnato da Pancani che alla sveltezza in chiusura degli esterni Valiante e Sori unisce la forza d'urto dei centrali Marchetti e Ciampoli. I leoni, però, sono tutt'altro che intimoriti e ruggendo subito forte non solo attraverso le punte ma anche grazie al supporto offerto loro dal regista avanzato Messere, dai mediani Castellano e Farina e dalla rapida mezzala Panieri, fanno correre un primo brivido lungo la schiena di Baioni e compagni dopo appena due giri d'orologio. Trambusti, innescato lungo il fronte sinistro del proprio attacco, ingaggia un duello fatto di velocità e potenza con Enea Marchetti e dopo averlo superato di slancio ed essere arrivato nei pressi della linea di fondo taglia verso il centro un preciso traversone sul quale Castellano è il primo ad avventarsi di testa gettando però alle ortiche una grande opportunità, impattando debolmente da due passi e favorendo così la comoda presa da parte di Baioni. Al 6' una retroguardia sammichelina che forse non si attendeva una partenza tanto convincente da parte degli azzurri, va nuovamente in affanno, stavolta sbagliando la misura di un disimpegno sugli sviluppi di una costruzione dal basso. Trambusti è bravo ad approfittarne entrando in possesso della sfera e poi tentando una conclusione dal limite che fa tremare la traversa della porta giallorossa. Pur essendo disposta molto bene in campo, la Cattolica fatica, in questo primo scorcio di partita, a dar corpo alla propria fase d'impostazione. Le idee non mancano di certo ma un terreno infido e gibboso non permette ai palleggiatori sammichelini di esprimersi al meglio. Bacci, supportato in mediana dalle due mezze ali Meoni e Focardi, si accende con buona continuità. Il regista Piccioli dimostra di avere piedi buoni e intelligenza nella visione del gioco ma tutto s'inceppa al momento dell'ultimo passaggio. La freccia Abdelhamid e il devastante Giardina Papa, si sa, fanno paura un po' a tutti. Ed è proprio per questo che la prestazione offerta dai quattro moschettieri della retroguardia ospite Miliani, Brandon Jahaj, Levis e Dagliana merita un encomio speciale. La diga disegnata da Lombardo è così solida da concedere ai padroni di casa un'unica mezza occasione all'altezza del 20', quando una bella giocata volante di Piccioli libera Giardina Papa nel cuore dell'area di rigore dove però il pronto intervento in uscita di Lapo Masi stronca sul nascere qualsiasi velleità del centrattacco sammichelino. Una sfida tanto equilibrata e combattuta non può che essere decisa dal classico episodio. Al 31', sugli sviluppi di un lungo lancio in profondità, Lunghini riesce a liberarsi nel cuore dell'area di rigore giallorossa dove Sori, in disperato recupero su di lui, non può far altro che trattenerlo nel tentativo d'impedirgli la battuta a rete da favorevole posizione. Benassi non ha dubbi e concede all'Affrico il penalty che lo stesso numero undici in maglia azzurra trasforma con freddezza e precisione spiazzando Baioni. La replica giallorossa è immediata e stavolta coglie per la prima volta impreparata la difesa ospite. La volata sulla sinistra di Giardina Papa si traduce in un bel cross al centro sul quale Piccioli è prima bravo a catapultarsi in anticipo sui centrali azzurri ma poi lo è decisamente meno sparando oltre la traversa dalla media distanza. Per disegnare il ritratto del secondo tempo pare che qualcuno si sia divertito a prendere quello del primo appoggiandovi sopra la carta carbone. Una Cattolica adesso costretta a rimontare lo svantaggio prosegue nei tentativi, peraltro infruttuosi, di superare l'argine difensivo azzurro mentre l'Affrico si fa vivo in avanti utilizzando le palle inattive. Al 54' ci prova Farina, che indirizza direttamente a rete un calcio piazzato dalla sinistra costringendo Baioni a un farraginoso intervento in due tempi. Al 65', sempre sugli sviluppi di un calcio franco stavolta proveniente dal settore di destra, il neoentrato Oliver Jahaj è bravo a sgusciare in area di rigore per poi indirizzare sul primo palo una precisa conclusione alla quale Baioni si oppone con sicurezza. Il tramonto del match vede materializzarsi un disperato arrembaggio sammichelino che è, al tempo stesso, sconclusionato e sfortunato. Al 70' l'inzuccata da buona posizione proposta dal subentrato Vezzosi non inquadra lo specchio della porta, mentre al 73' (nel pieno dei sei minuti di recupero concessi da Benassi) un corner dalla bandierina di destra ben scodellato nel cuore dell'area dallo stesso Vezzosi origina un furibondo batti e ribatti che si conclude con la battuta a rete di Carfora e con la sfera che, dopo aver accarezzato la parte superiore della traversa, si alza in direzione della storica terrazza che si affaccia sopra agli spogliatoi del campo di Via Piero di Cosimo. Al 75' un'ingenuità priva la Cattolica di uno dei suoi elementi migliori. C'è un'azione giallorossa che si conclude con un tiro dal limite nettamente deviato in calcio d'angolo dal corpo di un difensore. L'arbitro Benassi, incappando nella più colossale delle topiche, fa riprendere il gioco con una rimessa dal fondo scatenando le vivaci proteste di Marchetti, che per tutta risposta si vede sventolare sotto al naso il cartellino rosso. Un gesto istintivo, quello del numero cinque sammichelino, dettato dalla consapevolezza di avere la ragione dalla sua parte ma che a nulla vale quando il direttore di gara decide in maniera diametralmente opposta. Nella deflagrante esultanza dei ragazzi di Lombardo al triplice fischio di Benassi vi è tutto il grande significato del capolavoro dipinto d'azzurro dietro la chiesa di San Michele. Oltre che rientrare nella lotta al vertice con pieno merito al termine di una gara giocata con qualità e maturità, i leoni di mister Lombardo restano per sempre nella storia grazie a un record che nessuno potrà più battere, essendo stati i primi a sconfiggere una corazzata che pareva inaffondabile. Dal canto suo, la Cattolica esce dal campo sconfitta di stretta misura ma tutt'altro che ridimensionata nella ambizioni. Stavolta sono venuti meno, anche per merito di un avversario altrettanto forte e tecnicamente ben equipaggiato, i guizzi decisivi. Non lo è, però, la certezza di rimanere sempre e comunque compagine autorevole e competitiva. Calciatoripiù : nella Cattolica spiccano le buone prestazioni di Marchetti e Ciampoli in difesa, Bacci e Meoni in mediana e di Piccioli in cabina di regia. Molto bene, nelle file dell'Affrico, sono andati Miliani e Dagliana in fase di contenimento, Farina e Castellano nella riproposizione del gioco a centrocampo, Messere quale riferimento dietro le punte e la coppia d'attacco formata da Trambusti e Lunghini . Svista finale a parte, la direzione di gare dell'empolese Andrea Benassi può essere considerata più che sufficiente. Di sicuro, quel gran maestro di campo che è stato Leonardo Ciambotti, una piccola critica riguardo il suo outfit gliela avrebbe mossa: Non puoi pretendere che i calciatori scendano in campo con la maglia dentro ai pantaloncini se tu sei il primo a non farlo....'.