TAU CALCIO: Chiarello, Ferretti, Lensi, Tofanelli, Rossi, Nesti, Paperini, Bagnoli, Lucchesi, Grossi, Battisti. A disp.: Piagentini, Mei, Materassi, Negara, Vannacci, Scardigli, Soldati, Baroni, Ciuffi. All.: Pucci Gabriel
AFFRICO: Fei (30), Guarducci, Bianchini, Guidorizzi, Shehade, Casati, Bertelli, Bartoletti, Morelli, Toci, Sborgi. A disp.: Wang, Bartalini, Sicilia, Piccioli, Donigaglia, Luzzi, Ciari, Giannoni, Guerrini. All.: Gori Filippo
RETI: Grossi
TAU ALTOPASCIO: Chiarello, A. Ferretti, Lensi, Tofanelli, N. Rossi, G. Nesti (86' Scardigli), Paperini, Bagnoli, D. Lucchesi (76' Ciuffi), Grossi (78' Baroni), Battisti (69' Soldati). A disp.: Piagentini, Mei, Materassi, Negara, Vannacci. All.: Gabriel Pucci.
AFFRICO: Fei, Guarducci, Bianchini (71' Guerrini), Guidorizzi, Shehade, Casati, Bertelli (86' Ciari), Bartoletti (46' Giannoni), Morelli (78' Luzzi), Toci, Sborgi (60' Donigaglia). A disp.: Wang, Bartalini, Sicilia, Piccioli. All.: Filippo Gori (squalificato, in panchina Marco Villagatti).
ARBITRO: Iglio di Pistoia
RETE: 54' Grossi.
NOTE: ammoniti Toci, N. Rossi, Nesti e Lensi. Angoli: 3-3. Recupero: 0'+5'.
Sono cinque, ma potrebbero essere due; e con due punti di vantaggio un campionato può dirsi in tanti modi, ma di sicuro non vinto. Sono cinque, ma potrebbero essere due perché il Tau ha da recuperare la partita del Rossetti: alla vigilia del prossimo turno, oltrepassati il Torneo delle regioni e la domenica di Pasqua, nel migliore dei casi (pareggio, vittoria dello Sporting Cecina) saranno scesi a quattro. Sono cinque, ma potrebbero essere due perché Pucci architetta la partita perfetta, sorprende tutti piazzando Andrea Ferretti in marcatura su Morelli (non gli ha fatto fare mezzo passo, ci sta che domenica sera se lo sia ritrovato in camera; Niccolò Rossi scala in posizione di terzino destro) e finalmente si ritrova davanti non una copia sbiadita ma la vera erede della squadra dell'anno scorso. Sono cinque, ma potrebbero essere due perché la rete di Grossi costringe l'Affrico alla seconda sconfitta stagionale, ed è una sconfitta che fa malissimo: tra la frenata della Sestese e un calendario non impossibile (deve ancora affrontare Sporting Arno e Armando Picchi già retrocessi), gli sarebbe bastato un pari per pianificare un finale di stagione placido. Invece ora deve dimenticare la lavagna con i calcoli e pensare a vincere le cinque partite che mancano: mezzo inciampo potrebbe voler dire buttare via tutto. Tutto questo il Tau lo sa, così come sapeva che perdendo quest'occasione non avrebbe più potuto rimontare; interpreta pertanto la partita nell'unico modo possibile: raddoppi indiavolati in mediana, pressing feroce sul portatore di palla, costanti cambi di campo per far sfiancare Bertelli e Casati che nel 3-5-2 avversario hanno la competenza sulle intere corsie laterali. Quest'approccio manda in confusione l'Affrico, che al 6' regala al Tau la prima occasione della partita: la costruisce Paperini che sulla ripartenza dal basso sgraffigna il pallone a Bianchini e lo serve a Bagnoli il cui destro esce alto sopra l'incrocio più lontano. Nasce in modo analogo anche la seconda occasione, favorita dal pressing di Daniele Lucchesi che fa fare brutta figura a Guarducci e dal fronte sinistro dell'area innesca centralmente il destro di Gianluca Nesti; lo contiene il tackle perfetto di Casoni, identico per esecuzione ed efficacia a quello di Guidorizzi che nega a Grossi la ribattuta dal limite (19'). Trenta secondi più tardi la terza incertezza difensiva dell'Affrico fa sobbalzare la sua tifoseria: protagonista negativo stavolta è Bertelli che sulla trequarti destra lascia rimbalzare il pallone una volta di troppo; lo calamita Lensi che, ignorata la trattenuta, viola l'area dal lato corto e dal fondo usa il mancino per calciare a centro area un rasoterra infido: la diagonale di Shehade, il migliore dei suoi nel primo tempo, impedisce a Grossi e Daniele Lucchesi di colpire a rete. Non ci si allontana comunque dalla metà campo dell'Affrico, che al 28' rischia sull'esecuzione del primo angolo conquistato dal Tau: dopo aver crossato sul primo palo col mancino a rientrare, Lensi cattura la respinta di Shehade e dalla trequarti cerca il taglio di Battisti che però di testa non incoccia. Il monologo si conclude al 32' col tiro di Daniele Lucchesi che, sbarbato il pallone dai piedi di Guidorizzi (l'Affrico era già in difficoltà sulla percussione di Paperini, tamponato in qualche modo da Toci), avanza fino alla mezzaluna che invita all'area e calcia col destro: Fei, che nonostante la pressione avversaria fin lì aveva tenuto i guanti immacolati, si distende e blocca. Più che a Guidorizzi, è a Toci che l'Affrico s'affida per provare a rompere l'assedio; e al 34' è lui a verticalizzare improvvisamente per Sborgi che avanza fino ai venti metri da dove arma il destro, smorzato da Andrea Ferretti che evita a Chiarello preoccupazioni maggiori d'un angolo da evitare (missione compiuta peraltro). Con l'intermezzo d'una scucchiaiata di Paperini dal limite per Grossi, la cui progressione Bertelli ostacola col corpo (sicuro Fei in uscita), prima dell'intervallo l'Affrico costruisce un'altra azione per passare in vantaggio: alla prima estremità c'è di nuovo Toci; e a calciare stavolta riesce a portarsi Morelli che, allargato il pallone a sinistra per Casoni, sottoporta interviene in girata sul cross addomesticato da Bertelli ma per una spanna scarsa non lo trasforma in rete. L'occasione è enorme; ma obiettivamente il Tau non avrebbe meritato d'andare alla pausa in svantaggio. Ne è consapevole anche Filippo Gori che, squalificato, dalla tribuna chiama un cambio e soprattutto un nuovo assetto per contenere lo strapotere del Tau sulle fasce: ne fa le spese Bartoletti, che lascia spazio a Giannoni inserito nella posizione di terzino destro; Bianchini scivola dall'altra parte, Casati sale di venti metri e prende così forma un 4-4-2 decisamente più solido. L'avvio della ripresa sembra suggerire che la mossa abbia prodotto i propri effetti: per una decina di minuti l'Affrico attacca come mai aveva fatto nel primo tempo, e riesce a impensierire il Tau con un'azione verticalissima tra Toci, Sborgi (non lo ferma la trattenuta di Bagnoli, giusto il vantaggio concesso da Iglio che la tifoseria locale spesso contesta; ma di arbitri così ce ne vorrebbero a dozzine, e non basterebbero) e Morelli, chiuso in scivolata da Andrea Ferretti che lo attendeva all'ingresso dell'area. Ma proprio nel momento in cui finalmente sta ragionando sul modo migliore per affondare il colpo letale e vincere il campionato l'Affrico si ritrova a sedere per terra: lì lo spinge l'interno destro di Grossi, fantasista formidabile, che sul filtrante improvviso di Daniele Lucchesi scatta in posizione regolare passando in mezzo a Guarducci e Shehade (stavano ancora cercando di mettersi comodi nel nuovo assetto, e si muovono tardi e male), con un tocco in corsa s'affaccia in area di rigore e col secondo, rasoterra, batte Fei in uscita. Per l'Affrico sono i minuti peggiori dell'intero campionato: cento secondi più tardi lo svantaggio rischia di raddoppiare, ma sulla sponda di Daniele Lucchesi che pulisce il traversone di Battisti il destro a giro di Grossi esce d'un metro. Solo a metà della ripresa, quando Donigaglia ha già sostituito Sborgi (entreranno poi anche Guerrini, Luzzi e Ciari per Bianchini, Morelli e Bertelli), l'Affrico costruisce la prima azione con cui prova ad avvicinarsi al pari: dalla fascia centrale della trequarti Guidorizzi calcia verso l'area avversaria la prima d'una serie di punizioni, spizzata sul fondo da Shehade. Anche Pucci comincia a pescare dalla panchina: il primo a entrare è Soldati (fuori Battisti) che, solissimo a centro area a cento secondi dall'ingresso, di testa spinge sui guanti di Fei il traversone tagliato di Daniele Lucchesi, ormai sovrano del fronte sinistro dell'attacco; finisce allo stesso modo anche il mancino secco di Lensi dai venticinque metri, e l'Affrico resta in partita. Così nel quarto d'ora finale, poeta più che ingegnere, riesce a costruire tre occasioni per ripristinare lo scarto in classifica; ma né la volée mancina di Guerrini che sul traversone di Casati allontanato da Tofanelli calcia a lato, né il destro di Bertelli libero ai cinque metri sull'imbucata di Luzzi né infine il colpo di testa di Guarducci sull'ultimo angolo di Guidorizzi riescono a smontare la vittoria del Tau. E ad Altopascio un altro trionfo di Gabriel Pucci, un solo nome e un solo colore nell'albo d'oro dell'ultimo triennio, non è più soltanto un sogno. Calciatoripiù : nella domenica più nera di tutta la stagione Toci ( Affrico) si fa ancora e faro mentre intorno gli avversari sembrano moltiplicarsi come gremlin; non può bastare per evitare la sconfitta contro una squadra forte d'un centrocampo spaziale (benissimo Paperini e Bagnoli , stratosferico Gianluca Nesti col sei del regista sulle spalle) e di una difesa in cui a sinistra Lensi spadroneggia e Andrea Ferretti annulla uno dei migliori centravanti toscani. E a proposito di centravanti: né Daniele Lucchesi che veste il nove ma ama defilarsi a sinistra, né Grossi (Tau Altopascio) che gioca centrale ma parte da dietro possono definirsi così. Ma l'azione decisiva dimostra che spesso le definizioni sono solo questioni di parole, d'interesse solo per chi con le parole ci lavora.