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Juniores Regionali GIR.Elite - Giornata n. 14

Firenze Ovest-Atletico Piombino 1-2

FIRENZE OVEST: Ciappelli, Bertacchi, Chiariello, Mazzoli, Fabbri, Margheri, Ermini, Vettori, Giardini, Taoufik, Baldi. A disp.: Velleca, Brou, Baroumi, Ballerini, Torelli, Baluganti, Becagli B., Santonocito, Rufat. All.: Gardellin Sandro
ATLETICO PIOMBINO: Caggiari, Rossi Gio., Mitcul, Diagne Serigne, Battaglini L., Aguedo, Topi, Gentili, Ricci, Vannini, Colombo. A disp.: Gasperini, Campani, Insolia, Rincon, Patara, Lavagnini, El Bouhali, Chtimi, Regoli. All.: Serena Mirko
RETI: Mazzoli, Aguedo, Gentili
FIRENZE OVEST: Ciappelli, Bertacchi, Chiariello, Mazzoli, Fabbri, Margheri, Ermini, Vettori, Giardini, Taoufik, M. Baldi. A disp.: Velleca, Brou, Baraoumi, M. Ballerini, Torelli, Baluganti, Becagli, Santonocito, Rufat. All.: Sandro Gardellin (in panchina Lorenzo Picchi).
ATLETICO PIOMBINO: Caggiari, G. Rossi, Mitcul, Diagne, Battaglini, Aguedo, Topi, Gentili, Ricci, Vannini, Colombo. A disp.: Gasperini, Campani, Insolia, Rincon, Patara, Lavagnini, El Bouhlali, Chtimi, Regoli. All.: Mirko Serena.
ARBITRO: Bagni di Prato
RETI: 25' Aguedo, 33' Gentili, 61' Mazzoli

FIRENZE OVEST: Ciappelli, Bertacchi, Chiariello, Mazzoli, Fabbri, Margheri, Ermini, Vettori, Giardini, Taoufik, M. Baldi. A disp.: Velleca, Brou, Baraoumi, M. Ballerini, Torelli, Baluganti, Becagli, Santonocito, Rufat. All.: Sandro Gardellin (in panchina Lorenzo Picchi).
ATLETICO PIOMBINO: Caggiari, G. Rossi, Mitcul, Diagne, Battaglini, Aguedo, Topi, Gentili, Ricci, Vannini, Colombo. A disp.: Gasperini, Campani, Insolia, Rincon, Patara, Lavagnini, El Bouhlali, Chtimi, Regoli. All.: Mirko Serena.
ARBITRO: Bagni di Prato
RETI: 25' Aguedo, 33' Gentili, 61' Mazzoli



Tanti, pochi, giusti, chi lo sa: è ancora difficile capire come debbano essere considerati i diciassette punti che il Firenze Ovest ha conquistato fin qui. Più facile è analizzare l'ultimo tris di partite, nelle quali sono arrivati un solo pari (amarissimo, a Grassina: rimonta subita nel finale) e due inciampi in casa. Dopo il San Marco Avenza, a passare a Peretola è un'altra squadra finora in lotta per non retrocedere: l'Atletico Piombino va all'intervallo sul doppio vantaggio e, dopo aver subito l'1-2 a mezz'ora dalla fine, riesce in qualche modo a contenere il ritorno del Firenze Ovest e a conquistare un successo pesantissimo. Già in avvio si capisce che dopo quello della Sestese nella sala dei trofei potrebbe finire un altro scalpo illustre: nei primi quattro minuti Ciappelli è costretto a opporsi sia a Ricci sia a Topi. La doppia fiammata iniziale lascia poi spazio a una ventina di minuti d'equilibrio alla fine dei quali l'Atletico Piombino passa avanti: da fuori Aguedo indovina angolo e traiettoria e segna la rete dello 0-1. Il Firenze Ovest fatica a reagire e in meno di dieci minuti si trova a dover rimediare uno svantaggio doppio: Topi lavora un gran pallone nello stretto e sull'inserimento manda Vannini al traversone da sinistra; il rasoterra attraversa tutta l'area e pesca sul secondo palo Gentili che da cinque metri scarsi schianta il pallone sotto la traversa. E considerato quanto accade alla fine del primo tempo il Firenze Ovest deve dirsi soddisfatto se va alla pausa in svantaggio soltanto di due reti: solo davanti a Ciappelli al culmine d'un contropiede verticalissimo, Colombo manca la porta per mezza spanna e non riesce a incrementare il punteggio. È inevitabile che dopo un primo tempo così brutto nella ripresa l'atteggiamento del Firenze Ovest cambi; sulle ripartenze però l'Atletico Piombino rischia di far male, e di nuovo solo l'imprecisione di Colombo che colpisce male il traversone di Gentili (il servizio era però fortissimo) impedisce che la gara si chiuda definitivamente. Il Firenze Ovest ha quantomeno il carattere per riaprirla: angolo di Fabbri, colpo di testa di Mazzoli e 1-2 quando alla fine manca poco meno di mezz'ora. Comincia qui una partita diversa che vede l'Atletico Piombino improvvisamente cominciare a soffrire sulla propria destra, ove non riesce a tamponare le sortite degli avversari: è da qui che nascono le occasioni di Taoufik e Rufat, tamponate da Caggiari e dalla difesa con buono spirito e un po' di fortuna. In contropiede comunque l'Atletico Piombino è pericolosissimo: solo la grande giornata di Ciappelli che s'oppone a Ricci (tiro angolatissimo, tuffo prodigioso a salvare l'angolo basso), Insolia e Vannini riesce a rinviare la firma sulla dichiarazione di resa. Per ritirarla però non ci sono più occasioni: il Firenze Ovest perde ancora, si vede raggiunto dall'Atletico Piombino e deve cominciare a considerare che in una classifica così compatta basta poco per dover cominciare a fare calcoli sgradevoli.

Tanti, pochi, giusti, chi lo sa: è ancora difficile capire come debbano essere considerati i diciassette punti che il Firenze Ovest ha conquistato fin qui. Più facile è analizzare l'ultimo tris di partite, nelle quali sono arrivati un solo pari (amarissimo, a Grassina: rimonta subita nel finale) e due inciampi in casa. Dopo il San Marco Avenza, a passare a Peretola è un'altra squadra finora in lotta per non retrocedere: l'Atletico Piombino va all'intervallo sul doppio vantaggio e, dopo aver subito l'1-2 a mezz'ora dalla fine, riesce in qualche modo a contenere il ritorno del Firenze Ovest e a conquistare un successo pesantissimo. Già in avvio si capisce che dopo quello della Sestese nella sala dei trofei potrebbe finire un altro scalpo illustre: nei primi quattro minuti Ciappelli è costretto a opporsi sia a Ricci sia a Topi. La doppia fiammata iniziale lascia poi spazio a una ventina di minuti d'equilibrio alla fine dei quali l'Atletico Piombino passa avanti: da fuori Aguedo indovina angolo e traiettoria e segna la rete dello 0-1. Il Firenze Ovest fatica a reagire e in meno di dieci minuti si trova a dover rimediare uno svantaggio doppio: Topi lavora un gran pallone nello stretto e sull'inserimento manda Vannini al traversone da sinistra; il rasoterra attraversa tutta l'area e pesca sul secondo palo Gentili che da cinque metri scarsi schianta il pallone sotto la traversa. E considerato quanto accade alla fine del primo tempo il Firenze Ovest deve dirsi soddisfatto se va alla pausa in svantaggio soltanto di due reti: solo davanti a Ciappelli al culmine d'un contropiede verticalissimo, Colombo manca la porta per mezza spanna e non riesce a incrementare il punteggio. È inevitabile che dopo un primo tempo così brutto nella ripresa l'atteggiamento del Firenze Ovest cambi; sulle ripartenze però l'Atletico Piombino rischia di far male, e di nuovo solo l'imprecisione di Colombo che colpisce male il traversone di Gentili (il servizio era però fortissimo) impedisce che la gara si chiuda definitivamente. Il Firenze Ovest ha quantomeno il carattere per riaprirla: angolo di Fabbri, colpo di testa di Mazzoli e 1-2 quando alla fine manca poco meno di mezz'ora. Comincia qui una partita diversa che vede l'Atletico Piombino improvvisamente cominciare a soffrire sulla propria destra, ove non riesce a tamponare le sortite degli avversari: è da qui che nascono le occasioni di Taoufik e Rufat, tamponate da Caggiari e dalla difesa con buono spirito e un po' di fortuna. In contropiede comunque l'Atletico Piombino è pericolosissimo: solo la grande giornata di Ciappelli che s'oppone a Ricci (tiro angolatissimo, tuffo prodigioso a salvare l'angolo basso), Insolia e Vannini riesce a rinviare la firma sulla dichiarazione di resa. Per ritirarla però non ci sono più occasioni: il Firenze Ovest perde ancora, si vede raggiunto dall'Atletico Piombino e deve cominciare a considerare che in una classifica così compatta basta poco per dover cominciare a fare calcoli sgradevoli.
Fornacette Casarosa-Grassina 2-2

FORNACETTE CASAROSA: Profeti, Barsotti, Casale, Ciardelli, Salvadori, Meola, Ceccarelli, Raffa, Studiati Berni, Shllaku, Mariani. A disp.: Balluchi, Paciarelli, Chisalita, Zaffora, Perondi, Cerrai, Pistolesi, Spanu, Doda. All.: Pertici Enrico
GRASSINA: Balli, Ronchi, Cappelli, Giraldi, Chiti, Pescucci, Senthilkumar, Giudice, Ballerini, Ignesti, Bambi. A disp.: Ceccuti, Corsini, Formigli, Acciai, Roschi, Sani, Moriani, Manuali, Tempestini. All.: Pisaneschi Giacomo
RETI: Autorete, Studiati Berni, Ballerini, Moriani
FORNACETTE C.: Profeti, Barsotti, Casale, Ciardelli, Salvadori, Meola, Ceccarelli, Raffa, Studiati Berni, Shllaku, M. Mariani. A disp.: Balluchi, Paciarelli, Chisalita, Zaffora, Perondi, Cerrai, Pistolesi, Spanu, Doda. All.: Enrico Pertici.
GRASSINA: Balli, Ronchi, Cappelli, Giraldi, Chiti, Pescucci, Senthilkumar, Giudice, L. Ballerini, Ignesti, Bambi. A disp.: Ceccuti, Corsini, Formigli, Acciai, Roschi, Sani, Moriani, Manuali, Tempestini. All.: Giacomo Pisaneschi.
ARBITRO: Cravini di Livorno
RETI: 15' Giudice aut., 31' L. Ballerini, 56' Moriani rig., 78' Studiati Berni.
NOTE: espulso Salvadori (55').

FORNACETTE C.: Profeti, Barsotti, Casale, Ciardelli, Salvadori, Meola, Ceccarelli, Raffa, Studiati Berni, Shllaku, M. Mariani. A disp.: Balluchi, Paciarelli, Chisalita, Zaffora, Perondi, Cerrai, Pistolesi, Spanu, Doda. All.: Enrico Pertici.
GRASSINA: Balli, Ronchi, Cappelli, Giraldi, Chiti, Pescucci, Senthilkumar, Giudice, L. Ballerini, Ignesti, Bambi. A disp.: Ceccuti, Corsini, Formigli, Acciai, Roschi, Sani, Moriani, Manuali, Tempestini. All.: Giacomo Pisaneschi.
ARBITRO: Cravini di Livorno
RETI: 15' Giudice aut., 31' L. Ballerini, 56' Moriani rig., 78' Studiati Berni.
NOTE: espulso Salvadori (55').



È lassù, quinta dietro le grandissime, con il record di pareggi: ci fosse bisogno d'un altro segnale per confermare l'equilibrio estremo che governa il campionato basterebbe contare il numero delle partite in cui il Fornacette non ha né vinto né perso. Non tutte però sono uguali; il 2-2 col Grassina finisce automaticamente tra i punti che contano più d'un punto: è infatti arrivato in rimonta e soprattutto in inferiorità numerica, espulso Salvadori nell'azione che porta al rigore del vantaggio avversario. È il momento in cui si completa la prima rivoluzione: a passare avanti nonostante le molte assenze, l'infortunio di Ceccarelli dopo otto minuti scarsi e l'ottimo avvio degli avversari è infatti il Fornacette che sfrutta al meglio la prima punizione offensiva: Ciardelli la pennella dentro, una deviazione la dirotta nella zona in cui ci sono Shllaku, Raffa e Pistolesi ma a toccare il pallone per ultimo è Giudice sul cui stinco rimpalla prima di finire in porta. Ma il Grassina la partita l'ha preparata bene e, finito d'imprecare per uno svantaggio evitabilissimo, alza la pressione e comincia a sollecitare la difesa del Fornacette che alla mezz'ora si vede raggiunto: decisivo nella gara col Firenze Ovest, Ignesti sfonda sulla destra e serve a Leonardo Ballerini un pallone che basta calciare in porta per trasformarlo nel pari. È chiaro che se non ribalta l'inerzia della gara il Fornacette finisce presto sotto: anziché provarci, in avvio di ripresa Shllaku aumenta un altro po' l'inclinazione e, senza motivo, scarica all'indietro un pallone cortissimo; Moriani, che aveva capito tutto con secoli d'anticipo, ci s'infila, scarta Profeti e calcia a colpo sicuro verso la porta protetta dalla parata di Salvadori che però portiere non è. È una situazione facilissima da leggere per Cravini, che fischia il rigore e commina l'espulsione: dal dischetto Moriani trasforma e sembra indirizzare chiaramente la gara verso il successo del Grassina. Ma al pareggio il Fornacette è abbonato, e comincia a bramarlo come qualcosa cui ha diritto; insieme all'inspiegabile atteggiamento del Grassina che smette di giocare, comincia a regalare rimesse laterali e punizioni pericolose e soprattutto si sbilancia senza motivo, l'ingresso di Chisalita è decisivo nel rivoluzionare di nuovo l'andamento della partita. Quando la pressione s'è stabilizzata al livello desiderato Pertici si gioca un altro cambio: Zaffora rileva Shllaku, svagatissimo, e consente a Ciardelli e Raffa di trovare finalmente le geometrie giuste. Ora è il Grassina ad andare in affanno, e a dodici minuti dalla fine a commettere un altro paio d'errori che lo costringono a farsi raggiungere: sul recupero di Cerrai che cerca il lancio profondo, Pescucci duella con Pistolesi e pizzica il pallone all'indietro mettendo fuori causa Chiti che era già in ritardo; Balli decide d'uscire dove non dovrebbe e facilita a Studiati Berni il pallonetto del 2-2. Per quasi un quarto d'ora non succede più niente, sotto choc il Grassina e accorto il Fornacette. Ma un altro episodio rischia di decidere la gara: Chisalita macchia la maglia con un po' di sangue e non può rientrare finché non ne indossa una pulita; costretto a difendere in nove, su un pallone fatto spiovere in area il Fornacette si scorda di marcare Sani che controlla e calcia col destro a colpo sicuro trovando l'ennesima paratissima stagionale di Profeti, portiere fenomenale e uno dei motivi che spiegano perché il Fornacette almeno un punto lo strappi spesso.

È lassù, quinta dietro le grandissime, con il record di pareggi: ci fosse bisogno d'un altro segnale per confermare l'equilibrio estremo che governa il campionato basterebbe contare il numero delle partite in cui il Fornacette non ha né vinto né perso. Non tutte però sono uguali; il 2-2 col Grassina finisce automaticamente tra i punti che contano più d'un punto: è infatti arrivato in rimonta e soprattutto in inferiorità numerica, espulso Salvadori nell'azione che porta al rigore del vantaggio avversario. È il momento in cui si completa la prima rivoluzione: a passare avanti nonostante le molte assenze, l'infortunio di Ceccarelli dopo otto minuti scarsi e l'ottimo avvio degli avversari è infatti il Fornacette che sfrutta al meglio la prima punizione offensiva: Ciardelli la pennella dentro, una deviazione la dirotta nella zona in cui ci sono Shllaku, Raffa e Pistolesi ma a toccare il pallone per ultimo è Giudice sul cui stinco rimpalla prima di finire in porta. Ma il Grassina la partita l'ha preparata bene e, finito d'imprecare per uno svantaggio evitabilissimo, alza la pressione e comincia a sollecitare la difesa del Fornacette che alla mezz'ora si vede raggiunto: decisivo nella gara col Firenze Ovest, Ignesti sfonda sulla destra e serve a Leonardo Ballerini un pallone che basta calciare in porta per trasformarlo nel pari. È chiaro che se non ribalta l'inerzia della gara il Fornacette finisce presto sotto: anziché provarci, in avvio di ripresa Shllaku aumenta un altro po' l'inclinazione e, senza motivo, scarica all'indietro un pallone cortissimo; Moriani, che aveva capito tutto con secoli d'anticipo, ci s'infila, scarta Profeti e calcia a colpo sicuro verso la porta protetta dalla parata di Salvadori che però portiere non è. È una situazione facilissima da leggere per Cravini, che fischia il rigore e commina l'espulsione: dal dischetto Moriani trasforma e sembra indirizzare chiaramente la gara verso il successo del Grassina. Ma al pareggio il Fornacette è abbonato, e comincia a bramarlo come qualcosa cui ha diritto; insieme all'inspiegabile atteggiamento del Grassina che smette di giocare, comincia a regalare rimesse laterali e punizioni pericolose e soprattutto si sbilancia senza motivo, l'ingresso di Chisalita è decisivo nel rivoluzionare di nuovo l'andamento della partita. Quando la pressione s'è stabilizzata al livello desiderato Pertici si gioca un altro cambio: Zaffora rileva Shllaku, svagatissimo, e consente a Ciardelli e Raffa di trovare finalmente le geometrie giuste. Ora è il Grassina ad andare in affanno, e a dodici minuti dalla fine a commettere un altro paio d'errori che lo costringono a farsi raggiungere: sul recupero di Cerrai che cerca il lancio profondo, Pescucci duella con Pistolesi e pizzica il pallone all'indietro mettendo fuori causa Chiti che era già in ritardo; Balli decide d'uscire dove non dovrebbe e facilita a Studiati Berni il pallonetto del 2-2. Per quasi un quarto d'ora non succede più niente, sotto choc il Grassina e accorto il Fornacette. Ma un altro episodio rischia di decidere la gara: Chisalita macchia la maglia con un po' di sangue e non può rientrare finché non ne indossa una pulita; costretto a difendere in nove, su un pallone fatto spiovere in area il Fornacette si scorda di marcare Sani che controlla e calcia col destro a colpo sicuro trovando l'ennesima paratissima stagionale di Profeti, portiere fenomenale e uno dei motivi che spiegano perché il Fornacette almeno un punto lo strappi spesso.
Fucecchio-Fratres Perignano 0-1

FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Iaia, Pagni, Cardini, Pieri, Melani, Del Gronchio, Geniotal, Bruno. A disp.: Gori, Bertini, Gragnoli, Vaccaro D., Vai, Cartocci, Brotini, Vaccaro G. . All.: Giorgetti Mirko
FRATRES PERIGNANO: Chiaverini, Ceccanti, Gentile, Diaz, Polito, Del Bono, Carrai D., Venturini, Hoxha, Vitillo, Mariani T.. A disp.: Mariani G., Ferrari, Guelfi, Zanutto, Ferretti, . All.: Pagliai Stefano
RETI: Carrai D.
FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Iaia, Pagni, Cardini, Pieri, Melani, Del Gronchio, Geniotal, Bruno. A disp.: G. Gori, Bertini, Gragnoli, D. Vaccaro, Vai, Cartocci, Brotini, G. Vaccaro, Tiozzo. All.: Mirko Giorgetti.
F.PERIGNANO: Chiaverini, Ceccanti, Gentile, Diaz Garrido, Polito, Del Bono, D. Carrai, Venturin, Hoxha, Vitillo, T. Mariani. A disp.: G. Mariani, J. Ferrari, Guelfi, Zanutto, Ferretti. All.: Stefano Pagliai.
ARBITRO: Martini di Arezzo
RETE: 79' D. Carrai rig.

FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Iaia, Pagni, Cardini, Pieri, Melani, Del Gronchio, Geniotal, Bruno. A disp.: G. Gori, Bertini, Gragnoli, D. Vaccaro, Vai, Cartocci, Brotini, G. Vaccaro, Tiozzo. All.: Mirko Giorgetti.
F.PERIGNANO: Chiaverini, Ceccanti, Gentile, Diaz Garrido, Polito, Del Bono, D. Carrai, Venturin, Hoxha, Vitillo, T. Mariani. A disp.: G. Mariani, J. Ferrari, Guelfi, Zanutto, Ferretti. All.: Stefano Pagliai.
ARBITRO: Martini di Arezzo
RETE: 79' D. Carrai rig.



Basta poco a ritrovarsi in una situazione complicata. Due sconfitte consecutive fanno di nuovo precipitare il Fucecchio in zona retrocessione: la seconda è colpa del Perignano che, in serie positiva da sei turni (ed è soprattutto un dato a far riflettere: zero le reti subite), sfrutta il rigore di Dennis Carrai a undici minuti dalla fine per vincere di misura e volare in una posizione inattesa, ad appena cinque punti dalla vetta; che siano quattro quelli che lo separano dal Fucecchio, e dunque dalla zona in cui nessuno vuole stare, è solo un sintomo ulteriore della compattezza d'un campionato insolito. Le squadre ne sono consapevoli, e sanno anche che con una vittoria potrebbero temporaneamente risolvere gran parte dei problemi; parte meglio il Fucecchio che, anche se in avvio si fa prendere d'infilata dai palloni lunghi e fatica ad accorciare in mediana, al 12' crea la prima occasione: il cross di Del Gronchio da sinistra trova Bruno a centro area, ma anziché una frustata il suo colpo di testa imprime al pallone una parabola morbida e fuori dallo specchio, anche se di poco. Non va a buon fine neppure la ripartenza condotta da Pieri cento secondi più tardi: in scivolata Diaz Garrido intercetta il suo cross rasoterra dal fondo e fa schizzare il pallone in calcio d'angolo. Per quasi venti minuti non accade altro: bisogna attendere il 32' per la prima occasione del Perignano, un lancio lungo rasoterra per Vitillo che all'altezza dell'area di rigore si porta il pallone sul destro, avanza d'una manciata di metro e calcia con l'esterno destro colpendo in pieno il palo. Anche se l'episodio lo salva, Giorgetti non può essere soddisfatto: è inevitabile che nell'intervallo decida di modificare qualcosa; i sacrificati sono Del Gronchio e Bruno, costretti a uscire per far posto a Giulio e Dario Vaccaro. Ma la prima occasione della ripresa la costruisce comunque il Perignano: Pagni si fa scavalcare da un pallone lungo e lascia a Venturin l'agio di calciare davanti a Rocchi, colpito in pieno da una sorta di rigore in movimento. L'episodio scuote finalmente il Fucecchio che nei venti minuti successivi sale di tono, anche se a causa delle difficoltà in fase di rifinitura non riesce a risolvere la propria sterilità: le migliori occasioni le costruisce al solito Geniotal prima sul servizio rasoterra di Bindi (la difesa tappa) e poi su un traversone di Dario Vaccaro, effetti contenuti da Chiaverini che salva l'imbattibilità. E nel momento migliore del Fucecchio l'episodio decisivo lo condanna alla sconfitta: è netto il fallo d'Iaia su Jacopo Ferrari agganciato mezzo metro dentro l'area, evidente il rigore che Dennis Carrai trasforma senza pena. Nel recupero potrebbe essercene uno anche per il Fucecchio, ma Martini decide che il colpo subito da Iaia che aveva messo il fisico a protezione del pallone non è abbastanza. Il fischio finale porta dunque con sé un'altra sconfitta, la quinta stagionale, seconda in casa dopo quella col Fornacette; gioisce invece il Perignano, che se guarda la classifica e soprattutto il ruolino (la difesa è la terza del campionato, davanti ci sono soltanto le due pratesi) può facilmente augurarsi un Natale sereno.

Basta poco a ritrovarsi in una situazione complicata. Due sconfitte consecutive fanno di nuovo precipitare il Fucecchio in zona retrocessione: la seconda è colpa del Perignano che, in serie positiva da sei turni (ed è soprattutto un dato a far riflettere: zero le reti subite), sfrutta il rigore di Dennis Carrai a undici minuti dalla fine per vincere di misura e volare in una posizione inattesa, ad appena cinque punti dalla vetta; che siano quattro quelli che lo separano dal Fucecchio, e dunque dalla zona in cui nessuno vuole stare, è solo un sintomo ulteriore della compattezza d'un campionato insolito. Le squadre ne sono consapevoli, e sanno anche che con una vittoria potrebbero temporaneamente risolvere gran parte dei problemi; parte meglio il Fucecchio che, anche se in avvio si fa prendere d'infilata dai palloni lunghi e fatica ad accorciare in mediana, al 12' crea la prima occasione: il cross di Del Gronchio da sinistra trova Bruno a centro area, ma anziché una frustata il suo colpo di testa imprime al pallone una parabola morbida e fuori dallo specchio, anche se di poco. Non va a buon fine neppure la ripartenza condotta da Pieri cento secondi più tardi: in scivolata Diaz Garrido intercetta il suo cross rasoterra dal fondo e fa schizzare il pallone in calcio d'angolo. Per quasi venti minuti non accade altro: bisogna attendere il 32' per la prima occasione del Perignano, un lancio lungo rasoterra per Vitillo che all'altezza dell'area di rigore si porta il pallone sul destro, avanza d'una manciata di metro e calcia con l'esterno destro colpendo in pieno il palo. Anche se l'episodio lo salva, Giorgetti non può essere soddisfatto: è inevitabile che nell'intervallo decida di modificare qualcosa; i sacrificati sono Del Gronchio e Bruno, costretti a uscire per far posto a Giulio e Dario Vaccaro. Ma la prima occasione della ripresa la costruisce comunque il Perignano: Pagni si fa scavalcare da un pallone lungo e lascia a Venturin l'agio di calciare davanti a Rocchi, colpito in pieno da una sorta di rigore in movimento. L'episodio scuote finalmente il Fucecchio che nei venti minuti successivi sale di tono, anche se a causa delle difficoltà in fase di rifinitura non riesce a risolvere la propria sterilità: le migliori occasioni le costruisce al solito Geniotal prima sul servizio rasoterra di Bindi (la difesa tappa) e poi su un traversone di Dario Vaccaro, effetti contenuti da Chiaverini che salva l'imbattibilità. E nel momento migliore del Fucecchio l'episodio decisivo lo condanna alla sconfitta: è netto il fallo d'Iaia su Jacopo Ferrari agganciato mezzo metro dentro l'area, evidente il rigore che Dennis Carrai trasforma senza pena. Nel recupero potrebbe essercene uno anche per il Fucecchio, ma Martini decide che il colpo subito da Iaia che aveva messo il fisico a protezione del pallone non è abbastanza. Il fischio finale porta dunque con sé un'altra sconfitta, la quinta stagionale, seconda in casa dopo quella col Fornacette; gioisce invece il Perignano, che se guarda la classifica e soprattutto il ruolino (la difesa è la terza del campionato, davanti ci sono soltanto le due pratesi) può facilmente augurarsi un Natale sereno.
Lastrigiana-Maliseti Seano 0-0

LASTRIGIANA: Magnolfi, Castiglioni, Bonaiuti, Fontani, Sona, De Pascalis, Ballerini, D Alessandro, Tomeo, Oliveri, Innocenti. A disp.: Hila, Parenti, Corrado, Vettori, Talakhadze, Mandolini, Magnolfi N., . All.: Guasti Davide
MALISETI SEANO: Cavalieri A., Ingrassia, Meoni, Landini, Aiazzi, Baldi, Sensi, Luccioletti, Osasumwen, Asara, Ballerini. A disp.: Naselli, Bartolozzi, Chiti, Coppini, Taglioli, Bargellini, Mema, Palumbo, Dardha. All.: Di Vivona Alessandro
LASTRIGIANA: F. Magnolfi, Castiglioni, Bonaiuti, Fontani, Sona, De Pascalis, N. Ballerini, D'Alessandro, Tomeo, Oliveri, Innocenti. A disp.: Hila, Parenti, Corrado, Vignolini, Talakhadze, Mandolini, N. Magnolfi. All.: Davide Guasti.
MALISETI SEANO: Cavalieri, Ingrassia, Meoni, R. Landini, Aiazzi, F. Baldi, Sensi, Luccioletti, Osasumwen, Asara, J. Ballerini. A disp.: F. Bartolozzi, Chiti, Coppini, Naselli, Taglioli, Bargellini, Mema, Palumbo, Dardha. All.: Alessandro Di Vivona.
ARBITRO: Cocollini di Valdarno.

LASTRIGIANA: F. Magnolfi, Castiglioni, Bonaiuti, Fontani, Sona, De Pascalis, N. Ballerini, D'Alessandro, Tomeo, Oliveri, Innocenti. A disp.: Hila, Parenti, Corrado, Vignolini, Talakhadze, Mandolini, N. Magnolfi. All.: Davide Guasti.
MALISETI SEANO: Cavalieri, Ingrassia, Meoni, R. Landini, Aiazzi, F. Baldi, Sensi, Luccioletti, Osasumwen, Asara, J. Ballerini. A disp.: F. Bartolozzi, Chiti, Coppini, Naselli, Taglioli, Bargellini, Mema, Palumbo, Dardha. All.: Alessandro Di Vivona.
ARBITRO: Cocollini di Valdarno.



Se avesse vinto sarebbe prepotentemente tornata in lotta per il titolo; invece pareggia e resta un po' dietro, pareggia e s'accontenta. Perché contro il Maliseti la Lastrigiana, costretta a confrontarsi con assenze ingombranti (la più dolorosa è quella di Vettori, che starà fuori a lungo), nella ripresa rischia di perdere, e solo le prestazioni dei suoi due portieri e più d'un pizzico di buona sorte le consentono di difendere lo 0-0. Il tema tattico è chiaro già in avvio: alla manovra avvolgente della Lastrigiana, che però fatica a sfondare una difesa arcigna, il Maliseti contrappone i lanci profondi a innescare Osasumwen e Asara, pericolosissimi in accelerazione. È proprio da una di queste giocate che nasce la prima occasione della gara: Osasumwen conduce una ripartenza in verticale sul fronte sinistro dell'attacco e calcia dal limite cercando l'angolo basso, protetto dalla respinta di Niccolò Magnolfi. Una manciata di minuti più tardi Sensi gira la replica: l'esecuzione però è diversa, alta anziché bassa e soprattutto molto più lenta; molto più facile quindi la parata di Niccolò Magnolfi. Pericoloso anche sul traversone rasoterra d'Asara (Jacopo Ballerini non ci arriva), il Maliseti rischia sugli sviluppi di un'azione da sinistra chiusa dal tiro d'Innocenti: Cavalieri neutralizza. Molto più clamorosa è l'occasione costruita poco dopo la mezz'ora: lo stacco di Bonaiuti, invitato al tiro da un calcio d'angolo crossato a centro area, schianta il pallone contro la traversa a Cavalieri battuto. La Lastrigiana chiude il primo tempo all'attacco (di poco a lato il tiro di Niccolò Ballerini da fuori; sospetto il tocco su Fontani che cade in area, ma per Cocollini non abbastanza per un fischio pesante) ma non riesce a segnare: lo 0-0 arriva intatto alla pausa cui segue una ripresa contrassegnata da un'aggressività ben diversa del Maliseti, favorita anche da un cambio forzato (fuori D'Alessandro che stava dando equilibrio in mediana, dentro Talakhadze). Le occasioni arrivano subito: la prima la costruisce Riccardo Landini che, conquistato il pallone sulla trequarti, avanza fino al limite dell'area e calcia all'angolo trovando l'opposizione di Niccolò Magnolfi; seguono due legni, colti da Asara che s'era accentrato in area da sinistra e da Luccioletti con un gran destro a girare favorito dallo scambio con Coppini dopo un recupero su una rimessa laterale mal gestita dalla difesa avversaria. La Lastrigiana ha bisogno d'un po' di tempo per riprendere fiato, poi torna a premere con Castiglioni (tiro fuori di mezzo metro), la punizione di Fontani (Cavalieri para) e una fuga di Talakhadze che affonda da posizione laterale ma conclude sull'esterno della rete. Il Maliseti però capisce che se aumenta la pressione può vincere: dopo aver inserito Coppini (era uscito Aiazzi), a venti minuti dalla fine Alessandro Di Vivona si gioca anche Mema e Dardha (fuori Jacopo Ballerini e Osasumwen), gli altri due titolari rimasti fuori perché acciaccati, per vedere se in qualche modo la gara si sblocca. A un cambio ben diverso è costretto Guasti: deve entrare Hila, ghiaccio, per l'infortunio di Niccolò Magnolfi che cade male dopo aver di nuovo salvato la porta sul tiro d'Asara diretto sotto la traversa. Le mosse però non cambiano l'inerzia della gara che nel finale sfiamma: la Lastrigiana s'accontenta, il Maliseti anche. Calciatoripiù : è complicato fermare Asara , il più pericoloso insieme a Luccioletti (Maliseti Seano); alla lunga ci riesce Sona , ben protetto dallo schermo che gli fornisce Innocenti (Lastrigiana).

Se avesse vinto sarebbe prepotentemente tornata in lotta per il titolo; invece pareggia e resta un po' dietro, pareggia e s'accontenta. Perché contro il Maliseti la Lastrigiana, costretta a confrontarsi con assenze ingombranti (la più dolorosa è quella di Vettori, che starà fuori a lungo), nella ripresa rischia di perdere, e solo le prestazioni dei suoi due portieri e più d'un pizzico di buona sorte le consentono di difendere lo 0-0. Il tema tattico è chiaro già in avvio: alla manovra avvolgente della Lastrigiana, che però fatica a sfondare una difesa arcigna, il Maliseti contrappone i lanci profondi a innescare Osasumwen e Asara, pericolosissimi in accelerazione. È proprio da una di queste giocate che nasce la prima occasione della gara: Osasumwen conduce una ripartenza in verticale sul fronte sinistro dell'attacco e calcia dal limite cercando l'angolo basso, protetto dalla respinta di Niccolò Magnolfi. Una manciata di minuti più tardi Sensi gira la replica: l'esecuzione però è diversa, alta anziché bassa e soprattutto molto più lenta; molto più facile quindi la parata di Niccolò Magnolfi. Pericoloso anche sul traversone rasoterra d'Asara (Jacopo Ballerini non ci arriva), il Maliseti rischia sugli sviluppi di un'azione da sinistra chiusa dal tiro d'Innocenti: Cavalieri neutralizza. Molto più clamorosa è l'occasione costruita poco dopo la mezz'ora: lo stacco di Bonaiuti, invitato al tiro da un calcio d'angolo crossato a centro area, schianta il pallone contro la traversa a Cavalieri battuto. La Lastrigiana chiude il primo tempo all'attacco (di poco a lato il tiro di Niccolò Ballerini da fuori; sospetto il tocco su Fontani che cade in area, ma per Cocollini non abbastanza per un fischio pesante) ma non riesce a segnare: lo 0-0 arriva intatto alla pausa cui segue una ripresa contrassegnata da un'aggressività ben diversa del Maliseti, favorita anche da un cambio forzato (fuori D'Alessandro che stava dando equilibrio in mediana, dentro Talakhadze). Le occasioni arrivano subito: la prima la costruisce Riccardo Landini che, conquistato il pallone sulla trequarti, avanza fino al limite dell'area e calcia all'angolo trovando l'opposizione di Niccolò Magnolfi; seguono due legni, colti da Asara che s'era accentrato in area da sinistra e da Luccioletti con un gran destro a girare favorito dallo scambio con Coppini dopo un recupero su una rimessa laterale mal gestita dalla difesa avversaria. La Lastrigiana ha bisogno d'un po' di tempo per riprendere fiato, poi torna a premere con Castiglioni (tiro fuori di mezzo metro), la punizione di Fontani (Cavalieri para) e una fuga di Talakhadze che affonda da posizione laterale ma conclude sull'esterno della rete. Il Maliseti però capisce che se aumenta la pressione può vincere: dopo aver inserito Coppini (era uscito Aiazzi), a venti minuti dalla fine Alessandro Di Vivona si gioca anche Mema e Dardha (fuori Jacopo Ballerini e Osasumwen), gli altri due titolari rimasti fuori perché acciaccati, per vedere se in qualche modo la gara si sblocca. A un cambio ben diverso è costretto Guasti: deve entrare Hila, ghiaccio, per l'infortunio di Niccolò Magnolfi che cade male dopo aver di nuovo salvato la porta sul tiro d'Asara diretto sotto la traversa. Le mosse però non cambiano l'inerzia della gara che nel finale sfiamma: la Lastrigiana s'accontenta, il Maliseti anche. Calciatoripiù : è complicato fermare Asara , il più pericoloso insieme a Luccioletti (Maliseti Seano); alla lunga ci riesce Sona , ben protetto dallo schermo che gli fornisce Innocenti (Lastrigiana).
Pontassieve-Montelupo 4-2

PONTASSIEVE: Foschi, Niccoli, Mengozzi N., De Luca, Mengozzi M., Urbinati, Pretelli, Papini, Bartolozzi, Lemmi, Candelori. A disp.: Sciorpes, Pistol, Sy, Cianferoni, Rasi, Spagni, Mannini, Longo, Novelli. All.: Marchionni Marco
MONTELUPO: Boretti, Sammicheli, Urgolo, Marcoionni, Cesari, Scali, Balis, Braconi, Tofani S., Terramoto, Nicolosi L.. A disp.: Gori, Simoncini, Parrini A., , . All.: Belli Sauro
RETI: Bartolozzi, Candelori, Papini, Papini, Terramoto, Tofani S.
PONTASSIEVE: Foschi, Niccoli, N. Mengozzi, De Luca, M. Mengozzi, Urbinati, Pretelli, M. Papini, Bartolozzi, Lemmi, Candelori. A disp.: Sciorpes, Pistol, Becay Sy, Cianferoni, Rasi, Spagni, Mannini, Longo, Novelli. All.: Simone Maccari.
MONTELUPO: Boretti, Sammicheli, Urgolo, Marcoionni, Cesari, Scali, Balis, Braconi, S. Tofani, Terramoto, Nicolosi. A disp.: L. Gori, Simoncini, Nicolosi, A. Parrini. G. Parrini, Cei, Marcoionni, Rosa, Milanesi. All.: Sauro Belli.
ARBITRO: Banfi di Pistoia
RETI: 6' S. Tofani, 20' rig., 80' M. Papini, 28' Terramoto, 50' Bartolozzi, 67' Candelori.
NOTE: espulso Cesari (15').

PONTASSIEVE: Foschi, Niccoli, N. Mengozzi, De Luca, M. Mengozzi, Urbinati, Pretelli, M. Papini, Bartolozzi, Lemmi, Candelori. A disp.: Sciorpes, Pistol, Becay Sy, Cianferoni, Rasi, Spagni, Mannini, Longo, Novelli. All.: Simone Maccari.
MONTELUPO: Boretti, Sammicheli, Urgolo, Marcoionni, Cesari, Scali, Balis, Braconi, S. Tofani, Terramoto, Nicolosi. A disp.: L. Gori, Simoncini, Nicolosi, A. Parrini. G. Parrini, Cei, Marcoionni, Rosa, Milanesi. All.: Sauro Belli.
ARBITRO: Banfi di Pistoia
RETI: 6' S. Tofani, 20' rig., 80' M. Papini, 28' Terramoto, 50' Bartolozzi, 67' Candelori.
NOTE: espulso Cesari (15').



A volte è sufficiente aver pazienza. Maccari ha dovuto aspettare la quarta partita per ottenere il primo successo sulla panchina del Pontassieve; ma è arrivato al momento giusto, visto che gli consente di rientrare ufficialmente nella corsa al titolo guidata dalla coppia Zenith-Affrico che nello scontro diretto non sono riusciti a segnare. Ora è minima la distanza dalla vetta; ma per battere il Montelupo (4-2 il finale) è stata necessaria una prova di carattere richiesta dal vantaggio avversario in avvio: corre infatti appena il 6' quando Samuele Tofani calcia col destro un pallone rimasto a ballonzolare in mezzo all'area dopo un traversone ribattuto e lo spedisce sul palo lungo. Il Montelupo s'illude d'esser finalmente riuscito a mettere una gara in discesa, ma non ha fatto i conti con i nervi di Cesari che al quarto d'ora lascia i suoi in dieci per una reazione incomprensibile dopo aver subito un fallo. D'un tratto la gara del Montelupo si complica, e i problemi aumentano quando sul corto retropassaggio di Sammicheli, spostato in posizione di centrale difensivo, Boretti è costretto a uscire a valanga su Mattia Papini che si conquista e trasforma il rigore del raddoppio. Di lì a poco però tocca al Pontassieve rammaricarsi: Foschi legge malissimo una punizione di Terramoto e gli concede la rete dell'1-2. Ma unita all'elevato tasso tecnico della mediana avversaria l'inferiorità numerica è un nemico troppo impegnativo per il Montelupo che nella ripresa naufraga: il Pontassieve pareggia con Bartolozzi che, raccolta spalle alla porta una mezza respinta, fa perno sul proprio marcatore e spedisce il pallone in porta, e completa la rimonta con Candelori che, recuperato il pallone sulla trequarti (la panchina del Montelupo protesta a lungo per la dinamica; giocata regolare per Banfi), affonda a sinistra, converge al centro con un doppio dribbling e trova lo spazio buono accanto al palo opposto. Il Montelupo s'arrende, e dopo averlo gestito il Pontassieve nel finale raddoppia il vantaggio: la punizione di Mattia Papini, che trova lo specchio con una traiettoria a rientrare da sinistra, vale il 4-2 e nuovi legittimi sogni di primato. Calciatoripiù : la doppietta di Mattia Papini e la gran rete di Candelori (Pontassieve) sono decisive nel bilancio della gara.

A volte è sufficiente aver pazienza. Maccari ha dovuto aspettare la quarta partita per ottenere il primo successo sulla panchina del Pontassieve; ma è arrivato al momento giusto, visto che gli consente di rientrare ufficialmente nella corsa al titolo guidata dalla coppia Zenith-Affrico che nello scontro diretto non sono riusciti a segnare. Ora è minima la distanza dalla vetta; ma per battere il Montelupo (4-2 il finale) è stata necessaria una prova di carattere richiesta dal vantaggio avversario in avvio: corre infatti appena il 6' quando Samuele Tofani calcia col destro un pallone rimasto a ballonzolare in mezzo all'area dopo un traversone ribattuto e lo spedisce sul palo lungo. Il Montelupo s'illude d'esser finalmente riuscito a mettere una gara in discesa, ma non ha fatto i conti con i nervi di Cesari che al quarto d'ora lascia i suoi in dieci per una reazione incomprensibile dopo aver subito un fallo. D'un tratto la gara del Montelupo si complica, e i problemi aumentano quando sul corto retropassaggio di Sammicheli, spostato in posizione di centrale difensivo, Boretti è costretto a uscire a valanga su Mattia Papini che si conquista e trasforma il rigore del raddoppio. Di lì a poco però tocca al Pontassieve rammaricarsi: Foschi legge malissimo una punizione di Terramoto e gli concede la rete dell'1-2. Ma unita all'elevato tasso tecnico della mediana avversaria l'inferiorità numerica è un nemico troppo impegnativo per il Montelupo che nella ripresa naufraga: il Pontassieve pareggia con Bartolozzi che, raccolta spalle alla porta una mezza respinta, fa perno sul proprio marcatore e spedisce il pallone in porta, e completa la rimonta con Candelori che, recuperato il pallone sulla trequarti (la panchina del Montelupo protesta a lungo per la dinamica; giocata regolare per Banfi), affonda a sinistra, converge al centro con un doppio dribbling e trova lo spazio buono accanto al palo opposto. Il Montelupo s'arrende, e dopo averlo gestito il Pontassieve nel finale raddoppia il vantaggio: la punizione di Mattia Papini, che trova lo specchio con una traiettoria a rientrare da sinistra, vale il 4-2 e nuovi legittimi sogni di primato. Calciatoripiù : la doppietta di Mattia Papini e la gran rete di Candelori (Pontassieve) sono decisive nel bilancio della gara.
Sestese-San Giuliano 4-1

SESTESE: Tognoni De Pugi, Vilcea, Pelagatti, Papini, Pisaniello, Mazzoni, Pecchioli, Bravi, Vannini, Cremonini, Nuti. A disp.: Rettori, Garzi, Gocaj, Corigliano, De Rosis, Capecchi, Mencarelli, Terrosi . All.: Rossi Alessandro
SAN GIULIANO: Giaconi, Braccini, Cresci, Lelli, Papini, Accorsini, Borsacchi, Baldacci M., Balducci, Buzzanca, Nikiema. A disp.: Giannini, Mandarano, Boraschi, Braccini, Concordia, Ivaldi, Murro, . All.: Balestri Federico
RETI: Pecchioli, Nuti, Pecchioli, Pelagatti, Lelli
SESTESE: Tognoni De Pugi, Papini Luca, Pisaniello, Vilcea, Pelagatti, Bravi (58' Gocaj), Mazzoni (82' De Rosis), Cremonini, Vannini (63' Corigliano), Pecchioli (72' Mencarelli), Nuti (79'Capecchi). A disp.: Rettori, Garzi, Terrosi. All.: Alessandro Rossi.
SAN GIULIANO: Giaconi, Braccini (52' Ivaldi), Cresci (79' Concordia), Lelli (63' Murro), Papini Tommaso, Accorsini, Borsacchi, Baldacci (52' Tararà), Balducci, Buzzanca, Nikiema (63' Mariani). A disp.: Giannini, Mandarano, Boraschi, Braccini. All.: Federico Balestri.
ARBITRO: Carlo Bigongiari di Lucca.
RETI: 9', 69' Pecchioli, 25' Lelli, 54' Nuti, 85' Pelagatti.

SESTESE: Tognoni De Pugi, Papini Luca, Pisaniello, Vilcea, Pelagatti, Bravi (58' Gocaj), Mazzoni (82' De Rosis), Cremonini, Vannini (63' Corigliano), Pecchioli (72' Mencarelli), Nuti (79'Capecchi). A disp.: Rettori, Garzi, Terrosi. All.: Alessandro Rossi.
SAN GIULIANO: Giaconi, Braccini (52' Ivaldi), Cresci (79' Concordia), Lelli (63' Murro), Papini Tommaso, Accorsini, Borsacchi, Baldacci (52' Tararà), Balducci, Buzzanca, Nikiema (63' Mariani). A disp.: Giannini, Mandarano, Boraschi, Braccini. All.: Federico Balestri.
ARBITRO: Carlo Bigongiari di Lucca.
RETI: 9', 69' Pecchioli, 25' Lelli, 54' Nuti, 85' Pelagatti.



Sestese e San Giuliano si affrontano al Torrini da penultime in classifica: stessi punti (13), stessa differenza reti (-1). Alla fine il verdetto del campo parla di una vittoria netta (4-1) dei padroni di casa, al termine di una gara che per ampi tratti è stata dominata e arricchita da gol di pregevole fattura. Che sia, per i ragazzi di mister Rossi, la svolta positiva dopo un cammino discontinuo e costellato finora di punti lasciati per strada in circostanze sfortunate? Il fatto è che, con due giornate del girone di andata da disputare, la classifica è ancora estremamente corta: dal quarto posto della Lastrigiana al quindicesimo del San Giuliano si trovano ben 12 squadre racchiuse nello spazio di 6 punti. Chi saprà esprimere continuità di rendimento e di risultati potrà dire la sua per le posizioni che contano. Per tornare al confronto tra Sestese e San Giuliano va rimarcata ancora la prestazione dei locali, che dimostrano di aver consolidato tutti quei progressi sul piano tattico e su quello del gioco emersi, a sprazzi, in altre occasioni. Per la Sestese parlano in maniera molto eloquente i numeri: 12 i tiri nello specchio della porta (compresi i gol) e quasi tutti di notevole pericolosità. Buon per gli ospiti che il portiere Giaconi si erge a protagonista, limitando i danni. Il San Giuliano non ha quasi mai creato pericoli agli avversari: il gol del temporaneo pareggio nasce da un episodio fortuito come il liscio del portiere, su un innocuo tiro da distanza siderale; per il resto la conclusione più pericolosa arriva nei minuti finali e non trova la porta. Ma entriamo in cronaca. La Sestese si presenta con una difesa a quattro, con Papini a destra e Pelagatti a sinistra: i centrali sono Pisaniello e Vilcea. Il centrocampo a quattro ha caratteristiche a rombo, con Mazzoni dietro a Cremonini e Bravi e Vannini ai lati; in avanti incrociano Pecchioli e Nuti. Il San Giuliano risponde con un 4-2-3-1, che ha come riferimento più avanzato il numero 9 Balducci. Dopo le prime schermaglie iniziali è la Sestese a prendere l'iniziativa e a creare subito pericoli alla difesa avversaria. Al 7' Pisaniello lancia Nuti in profondità: la conclusione non è granché e Giaconi blocca il pallone accanto al palo alla sua destra. Un minuto dopo Pelagatti crossa bene da sinistra e Bravi di testa costringe il portiere ad una difficile deviazione volante. Al 9' Cremonini avanza per vie centrali ed allarga per Pecchioli a destra in area: due passi e secco diagonale che si insacca nell'angolino lontano, alla destra di Giaconi. Il San Giuliano si fa vedere, al 14' con un calcio di punizione da sinistra che spiove oltre l'incrocio dei pali, alla sinistra del portiere. Ancora un timido segnale degli ospiti, al 16', con un tiro debole di Nikiema, parato facilmente sul primo palo da Tognoni De Pugi. Al 17' è ancora Nuti ad impegnare seriamente Giaconi, su cross di Cremonini. Al 25' la botta di Mazzoni da fuori area è troppo centrale e il portiere blocca il pallone al petto. Sull'azione di rimessa degli ospiti avanza il capitano Lelli che, con tutti gli spazi chiusi, tenta un'improbabile conclusione a rete da più di una trentina di metri. E qui avviene l'imponderabile. Il pallone fila senza troppa forza verso la porta, Tognoni De Pugi (ostacolato dal sole in faccia?) oppone mollemente il piede destro, reputando più che sufficiente tale intervento, ma la sfera sfugge al controllo del portiere e termina la sua corsa in fondo al sacco. Dalla tribuna non si coglie bene se la sfera passa sotto i tacchetti o sopra la scarpa, né si vuole investigare oltre su quello che appare un autentico episodio sfortunato. I soliti brutti spettri sembrano aleggiare sul Torrini , anche perché la squadra pisana pare rinfrancata e prende coraggio: ci prova Accorsini, al 30', con un tiro alto e, al 37', è Buzzanca a concludere trovando la pronta parata di Tognoni De Pugi. Al 43' Nuti non trova la porta su un altro invito di Cremonini e, nel recupero, Nikiema lo imita sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Papini. Ancora nel recupero è Balducci ad impegnare il portiere locale, che ribatte il diagonale da sinistra. L'intervallo deve essere servito a Rossi per riordinare le idee: intanto, al rientro in campo, si nota che Vilcea si sposta esterno a destra e Papini affianca Pisaniello al centro della difesa. Incoraggiamenti a Tognoni De Pugi dagli spalti e si vede subito una Sestese veemente. Giaconi ribatte su Pecchioli e, sugli sviluppi del gioco, si levano proteste per un presunto fallo di mano in area. Al 49' Pecchioli, imbeccato impeccabilmente da Cremonini, mette fuori quello che assomiglia ad un calcio di rigore in movimento. Al 53' è ancora Cremonini a liberare Nuti per il tiro da destra: Giaconi respinge con i piedi. La stessa azione si ripete un minuto dopo con gli stessi protagonisti: questa volta il diagonale di Nuti non dà però scampo al portiere ospite e i locali tornano in vantaggio più che meritatamente. La Sestese gioca in scioltezza e fa sempre male quando affonda soprattutto sul fronte destro d'attacco. Al 66' è sempre Nuti (questa volta da sinistra) a costringere Giaconi ad un grande intervento per evitare il gol. Gol che arriva, al 69', con un'imperiosa avanzata di Vilcea che allarga a Pecchioli: aggiramento del portiere in uscita e palla in rete con un destro preciso. Rossi concede la passerella a Pecchioli, sostituito al 72' e anche a Nuti, uscito poco dopo aver ancora impegnato con un gran tiro Giaconi. Nel finale c'è gloria anche per Pelagatti, bravo a deviare di testa in rete, sul secondo palo,un corner da sinistra. Prima dello scadere è Balducci ad avere la più nitida occasione da rete per la sua squadra, ma il diagonale da destra esce di un soffio sul secondo palo. Calciatoripiù : nella Sestese ci limitiamo ad individuare un giocatore per reparto, consapevoli di escludere altri nomi che avrebbero meritato di veder sottolineata la loro prova. E allora indichiamo il difensore Vilcea che, sempre puntuale, ha rappresentato una svolta tattica vincente nel secondo tempo, entrando da protagonista nell'azione del terzo gol. A centrocampo non possiamo non citare un sontuoso Cremonini , dispensatore di assist in quantità industriale. In attacco diamo risalto a Pecchioli , che corona la sua ottima prova con una beneaugurante doppietta. Nel San Giuliano scontata la citazione per il portiere Giaconi , assoluto protagonista in molte circostanze e che evita ai suoi un passivo più pesante.

Sestese e San Giuliano si affrontano al Torrini da penultime in classifica: stessi punti (13), stessa differenza reti (-1). Alla fine il verdetto del campo parla di una vittoria netta (4-1) dei padroni di casa, al termine di una gara che per ampi tratti è stata dominata e arricchita da gol di pregevole fattura. Che sia, per i ragazzi di mister Rossi, la svolta positiva dopo un cammino discontinuo e costellato finora di punti lasciati per strada in circostanze sfortunate? Il fatto è che, con due giornate del girone di andata da disputare, la classifica è ancora estremamente corta: dal quarto posto della Lastrigiana al quindicesimo del San Giuliano si trovano ben 12 squadre racchiuse nello spazio di 6 punti. Chi saprà esprimere continuità di rendimento e di risultati potrà dire la sua per le posizioni che contano. Per tornare al confronto tra Sestese e San Giuliano va rimarcata ancora la prestazione dei locali, che dimostrano di aver consolidato tutti quei progressi sul piano tattico e su quello del gioco emersi, a sprazzi, in altre occasioni. Per la Sestese parlano in maniera molto eloquente i numeri: 12 i tiri nello specchio della porta (compresi i gol) e quasi tutti di notevole pericolosità. Buon per gli ospiti che il portiere Giaconi si erge a protagonista, limitando i danni. Il San Giuliano non ha quasi mai creato pericoli agli avversari: il gol del temporaneo pareggio nasce da un episodio fortuito come il liscio del portiere, su un innocuo tiro da distanza siderale; per il resto la conclusione più pericolosa arriva nei minuti finali e non trova la porta. Ma entriamo in cronaca. La Sestese si presenta con una difesa a quattro, con Papini a destra e Pelagatti a sinistra: i centrali sono Pisaniello e Vilcea. Il centrocampo a quattro ha caratteristiche a rombo, con Mazzoni dietro a Cremonini e Bravi e Vannini ai lati; in avanti incrociano Pecchioli e Nuti. Il San Giuliano risponde con un 4-2-3-1, che ha come riferimento più avanzato il numero 9 Balducci. Dopo le prime schermaglie iniziali è la Sestese a prendere l'iniziativa e a creare subito pericoli alla difesa avversaria. Al 7' Pisaniello lancia Nuti in profondità: la conclusione non è granché e Giaconi blocca il pallone accanto al palo alla sua destra. Un minuto dopo Pelagatti crossa bene da sinistra e Bravi di testa costringe il portiere ad una difficile deviazione volante. Al 9' Cremonini avanza per vie centrali ed allarga per Pecchioli a destra in area: due passi e secco diagonale che si insacca nell'angolino lontano, alla destra di Giaconi. Il San Giuliano si fa vedere, al 14' con un calcio di punizione da sinistra che spiove oltre l'incrocio dei pali, alla sinistra del portiere. Ancora un timido segnale degli ospiti, al 16', con un tiro debole di Nikiema, parato facilmente sul primo palo da Tognoni De Pugi. Al 17' è ancora Nuti ad impegnare seriamente Giaconi, su cross di Cremonini. Al 25' la botta di Mazzoni da fuori area è troppo centrale e il portiere blocca il pallone al petto. Sull'azione di rimessa degli ospiti avanza il capitano Lelli che, con tutti gli spazi chiusi, tenta un'improbabile conclusione a rete da più di una trentina di metri. E qui avviene l'imponderabile. Il pallone fila senza troppa forza verso la porta, Tognoni De Pugi (ostacolato dal sole in faccia?) oppone mollemente il piede destro, reputando più che sufficiente tale intervento, ma la sfera sfugge al controllo del portiere e termina la sua corsa in fondo al sacco. Dalla tribuna non si coglie bene se la sfera passa sotto i tacchetti o sopra la scarpa, né si vuole investigare oltre su quello che appare un autentico episodio sfortunato. I soliti brutti spettri sembrano aleggiare sul Torrini , anche perché la squadra pisana pare rinfrancata e prende coraggio: ci prova Accorsini, al 30', con un tiro alto e, al 37', è Buzzanca a concludere trovando la pronta parata di Tognoni De Pugi. Al 43' Nuti non trova la porta su un altro invito di Cremonini e, nel recupero, Nikiema lo imita sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Papini. Ancora nel recupero è Balducci ad impegnare il portiere locale, che ribatte il diagonale da sinistra. L'intervallo deve essere servito a Rossi per riordinare le idee: intanto, al rientro in campo, si nota che Vilcea si sposta esterno a destra e Papini affianca Pisaniello al centro della difesa. Incoraggiamenti a Tognoni De Pugi dagli spalti e si vede subito una Sestese veemente. Giaconi ribatte su Pecchioli e, sugli sviluppi del gioco, si levano proteste per un presunto fallo di mano in area. Al 49' Pecchioli, imbeccato impeccabilmente da Cremonini, mette fuori quello che assomiglia ad un calcio di rigore in movimento. Al 53' è ancora Cremonini a liberare Nuti per il tiro da destra: Giaconi respinge con i piedi. La stessa azione si ripete un minuto dopo con gli stessi protagonisti: questa volta il diagonale di Nuti non dà però scampo al portiere ospite e i locali tornano in vantaggio più che meritatamente. La Sestese gioca in scioltezza e fa sempre male quando affonda soprattutto sul fronte destro d'attacco. Al 66' è sempre Nuti (questa volta da sinistra) a costringere Giaconi ad un grande intervento per evitare il gol. Gol che arriva, al 69', con un'imperiosa avanzata di Vilcea che allarga a Pecchioli: aggiramento del portiere in uscita e palla in rete con un destro preciso. Rossi concede la passerella a Pecchioli, sostituito al 72' e anche a Nuti, uscito poco dopo aver ancora impegnato con un gran tiro Giaconi. Nel finale c'è gloria anche per Pelagatti, bravo a deviare di testa in rete, sul secondo palo,un corner da sinistra. Prima dello scadere è Balducci ad avere la più nitida occasione da rete per la sua squadra, ma il diagonale da destra esce di un soffio sul secondo palo. Calciatoripiù : nella Sestese ci limitiamo ad individuare un giocatore per reparto, consapevoli di escludere altri nomi che avrebbero meritato di veder sottolineata la loro prova. E allora indichiamo il difensore Vilcea che, sempre puntuale, ha rappresentato una svolta tattica vincente nel secondo tempo, entrando da protagonista nell'azione del terzo gol. A centrocampo non possiamo non citare un sontuoso Cremonini , dispensatore di assist in quantità industriale. In attacco diamo risalto a Pecchioli , che corona la sua ottima prova con una beneaugurante doppietta. Nel San Giuliano scontata la citazione per il portiere Giaconi , assoluto protagonista in molte circostanze e che evita ai suoi un passivo più pesante.
Zenith Prato-Affrico 0-0

ZENITH PRATO: Landini, Lombardi, Bashkimi, Manganaro, Pagli, Nucci, Dessi, Ammendola N., Vignali, D Agati, Nuzzo. A disp.: , Caruso, Faggi, Silveri, Drovandi, Galeotti, Marrano, Massimo . All.: Bellandi Fabrizio
AFFRICO: Dos Santos, Bartolacci, Conti, Palazzini, Laraia, Vignozzi, Guerra, Biba, Di Gaudio, Puggelli, Miniati. A disp.: , Andrei, Baroncini, Consumi, Malizia, Petrini, Casoni, Mosconi, Russo. All.: Benfari Massimiliano
ZENITH PRATO: N. Landini, Lombardi, Bashkimi, Manganaro, Pagli, Nucci, Dessì, L. Ammendola, Vignali, D'Agati, Nuzzo. A disp.: Caruso, Faggi, Silveri, Drovandi, Galeotti, Marrano, Massimo. All.: Fabrizio Bellandi (in panchina Marco Imbriaco).
AFFRICO: Dos Santos, Bartolacci, Conti, Palazzini, Laraia, Vignozzi, Guerra, Biba, Di Gaudio, Puggelli, Miniati. A disp.: Andrei, Baroncini, Consumi, Malizia, Petrini, Casini, Mosconi, Russo. All.: Massimiliano Benfari.
ARBITRO: Galligani di Pistoia

ZENITH PRATO: N. Landini, Lombardi, Bashkimi, Manganaro, Pagli, Nucci, Dessì, L. Ammendola, Vignali, D'Agati, Nuzzo. A disp.: Caruso, Faggi, Silveri, Drovandi, Galeotti, Marrano, Massimo. All.: Fabrizio Bellandi (in panchina Marco Imbriaco).
AFFRICO: Dos Santos, Bartolacci, Conti, Palazzini, Laraia, Vignozzi, Guerra, Biba, Di Gaudio, Puggelli, Miniati. A disp.: Andrei, Baroncini, Consumi, Malizia, Petrini, Casini, Mosconi, Russo. All.: Massimiliano Benfari.
ARBITRO: Galligani di Pistoia



Tra la difesa meno battuta del campionato, quella della Zenith Prato, e il miglior attacco, l'Affrico, le due squadre che alla vigilia condividevano e continuano a condividere la testa della classifica, è venuto fuori un risultato di parità, ormai una costante di questo torneo. Lo 0-0 finale è lo specchio fedele di quanto espresso in campo; l'importante posta ha infatti originato una partita bloccata e tatticamente interessante, ma sicuramente non bella con poche (un paio per ciascuna parte) occasioni da rete e molti errori di passaggio e di misura; per tutti i novanta minuti il possesso palla è stato suddiviso in parti uguali. Il primo tempo ha visto il predominio della Zenith; di chiara marca ospite il secondo. Finora imbattuta, l'unica in campionato, la Zenith è un complesso composto da elementi di qualità e di prospettiva (dilettanti), solido in ogni zona del campo; si fa leggermente preferire per la parte difensiva dello schieramento e farà sicuramente parte del novero di squadre che lotteranno fino alla fine per la vittoria. Simmetricamente si può dire più o meno lo stesso per l'Affrico, il cui reparto avanzato si mette in chiara evidenza: anche qua si notano molti calciatori di qualità e prospettiva; dire che sarà in lotta fino alla fine per aggiudicarsi il torneo è una considerazione più che lapalissiana. La cronaca della gara è alquanto scarna. Si comincia al 3' quando Di Gaudio recupera il pallone a quaranta metri dalla porta e, visto Niccolò Landini fuori dai pali, calcia immediatamente in porta: il pallone sorvola la traversa, non di molto. Per una nuova occasione bisogna attendere il quarto d'ora e una conclusione di Guerra da appena dentro l'area: la difesa di casa ribatte in angolo. In questa fase di gioco la supremazia territoriale della Zenith è evidente, ma non riesce a estrinsecarsi in conclusioni pericolose. Al 24' si registra un gesto da circoletto rosso: Leonardo Ammendola raccoglie sulla linea del fallo laterale uno spiovente dalla parte opposta del campo e con lo stesso piede (sinistro) salta un avversario senza che il pallone tocchi terra; l'azione però si chiude senza esito. Tre minuti più tardi Leonardo Ammendola è sempre protagonista: D'Agati triangola con lui prima di calciare da una decina di metri; l'esecuzione però è debole e favorisce la parata di Dos Santos. Al 33' è Vignali a non sfruttare a dovere una buona occasione: tiro sbagliato, pallone abbondantemente fuori. La Zenith ci riprova un minuti più tardi col colpo di testa del subentrato Silveri dal centro dell'area piccola sugli sviluppi d'un angolo: il pallone termina un paio di metri fuori alla destra di Dos Santos. L'Affrico replica al 35' con un tiro di Biba da venti metri: pallone fuori di un metro, con Niccolò Landini ben vigile. L'ultima occasione del primo tempo vede Dessi fermare il pallone e calciarlo improvvisamente in porta sul primo palo: il portiere ospite è ben piazzato e para con sicurezza. Si va al riposo da qui a poco senza che succeda più nulla. La ripresa si apre con un Affrico molto propositivo e voglioso di portare a casa i tre punti; nei primi cinque minuti va vicino al vantaggio con Guerra, ma Niccolò Landini con un coraggioso intervento sui suoi piedi sventa la minaccia prima della battuta a rete da non più di cinque metri. Al 52' lo stesso Guerra è bravo nel deviare sottomisura un traversone proveniente dalla sinistra anticipando il diretto marcatore: il pallone va a sbattere sulla traversa e rientra in campo senza che nessuno intervenga. All'ora di gioco si registra una bella azione personale di Leonardo Ammendola che però dopo avere saltato un paio di giocatori conclude malamente in porta svirgolando il pallone. Al 74' è centrale e parato senza difficoltà il tentativo di Biba dalla lunga distanza. All'80' D'Agati ci prova con una punizione da venti metri ad aggirare la barriera: il pallone preda di Dos Santos. Al 83' la migliore occasione per gli amaranto: dopo una bella triangolazione in velocità con l'ex Tau Marrano, Faggi si defila e calcia forte sul primo palo, ma Dos Santos ben posizionato respinge con difficoltà anche perché la distanza era ravvicinata. Dopo tre minuti di recupero più uno causa sostituzioni senza che succeda assolutamente nulla, tranne un tiro di alleggerimento da distanza siderale da parte dei padroni di casa, il triplice fischio di Galligani (condizione fisico-atletica eccellente, sempre vicino all'azione; bravo nella distribuzione dei cartellini, dirige all'inglese - ma anche là certi falli sono da sanzionare con calcio di punizione; comunque direzione ottima) è ben accettato da tutti i protagonisti, il che non è poco. Prosit. Calciatoripiù : padrone della fascia di competenza, ottimo tecnicamente, Leonardo Ammendola è andato bene anche quando ha cambiato di posizione; puntuale e preciso negli interventi, Nucci (Zenith Prato) è attento e combattivo; bravo in appoggio e nel pressing così come nel vedere la porta, Di Gaudio fa salire la squadra; sempre al posto e momento giusto, Palazzini (Affrico) dà ordine e geometrie alla squadra.

Tra la difesa meno battuta del campionato, quella della Zenith Prato, e il miglior attacco, l'Affrico, le due squadre che alla vigilia condividevano e continuano a condividere la testa della classifica, è venuto fuori un risultato di parità, ormai una costante di questo torneo. Lo 0-0 finale è lo specchio fedele di quanto espresso in campo; l'importante posta ha infatti originato una partita bloccata e tatticamente interessante, ma sicuramente non bella con poche (un paio per ciascuna parte) occasioni da rete e molti errori di passaggio e di misura; per tutti i novanta minuti il possesso palla è stato suddiviso in parti uguali. Il primo tempo ha visto il predominio della Zenith; di chiara marca ospite il secondo. Finora imbattuta, l'unica in campionato, la Zenith è un complesso composto da elementi di qualità e di prospettiva (dilettanti), solido in ogni zona del campo; si fa leggermente preferire per la parte difensiva dello schieramento e farà sicuramente parte del novero di squadre che lotteranno fino alla fine per la vittoria. Simmetricamente si può dire più o meno lo stesso per l'Affrico, il cui reparto avanzato si mette in chiara evidenza: anche qua si notano molti calciatori di qualità e prospettiva; dire che sarà in lotta fino alla fine per aggiudicarsi il torneo è una considerazione più che lapalissiana. La cronaca della gara è alquanto scarna. Si comincia al 3' quando Di Gaudio recupera il pallone a quaranta metri dalla porta e, visto Niccolò Landini fuori dai pali, calcia immediatamente in porta: il pallone sorvola la traversa, non di molto. Per una nuova occasione bisogna attendere il quarto d'ora e una conclusione di Guerra da appena dentro l'area: la difesa di casa ribatte in angolo. In questa fase di gioco la supremazia territoriale della Zenith è evidente, ma non riesce a estrinsecarsi in conclusioni pericolose. Al 24' si registra un gesto da circoletto rosso: Leonardo Ammendola raccoglie sulla linea del fallo laterale uno spiovente dalla parte opposta del campo e con lo stesso piede (sinistro) salta un avversario senza che il pallone tocchi terra; l'azione però si chiude senza esito. Tre minuti più tardi Leonardo Ammendola è sempre protagonista: D'Agati triangola con lui prima di calciare da una decina di metri; l'esecuzione però è debole e favorisce la parata di Dos Santos. Al 33' è Vignali a non sfruttare a dovere una buona occasione: tiro sbagliato, pallone abbondantemente fuori. La Zenith ci riprova un minuti più tardi col colpo di testa del subentrato Silveri dal centro dell'area piccola sugli sviluppi d'un angolo: il pallone termina un paio di metri fuori alla destra di Dos Santos. L'Affrico replica al 35' con un tiro di Biba da venti metri: pallone fuori di un metro, con Niccolò Landini ben vigile. L'ultima occasione del primo tempo vede Dessi fermare il pallone e calciarlo improvvisamente in porta sul primo palo: il portiere ospite è ben piazzato e para con sicurezza. Si va al riposo da qui a poco senza che succeda più nulla. La ripresa si apre con un Affrico molto propositivo e voglioso di portare a casa i tre punti; nei primi cinque minuti va vicino al vantaggio con Guerra, ma Niccolò Landini con un coraggioso intervento sui suoi piedi sventa la minaccia prima della battuta a rete da non più di cinque metri. Al 52' lo stesso Guerra è bravo nel deviare sottomisura un traversone proveniente dalla sinistra anticipando il diretto marcatore: il pallone va a sbattere sulla traversa e rientra in campo senza che nessuno intervenga. All'ora di gioco si registra una bella azione personale di Leonardo Ammendola che però dopo avere saltato un paio di giocatori conclude malamente in porta svirgolando il pallone. Al 74' è centrale e parato senza difficoltà il tentativo di Biba dalla lunga distanza. All'80' D'Agati ci prova con una punizione da venti metri ad aggirare la barriera: il pallone preda di Dos Santos. Al 83' la migliore occasione per gli amaranto: dopo una bella triangolazione in velocità con l'ex Tau Marrano, Faggi si defila e calcia forte sul primo palo, ma Dos Santos ben posizionato respinge con difficoltà anche perché la distanza era ravvicinata. Dopo tre minuti di recupero più uno causa sostituzioni senza che succeda assolutamente nulla, tranne un tiro di alleggerimento da distanza siderale da parte dei padroni di casa, il triplice fischio di Galligani (condizione fisico-atletica eccellente, sempre vicino all'azione; bravo nella distribuzione dei cartellini, dirige all'inglese - ma anche là certi falli sono da sanzionare con calcio di punizione; comunque direzione ottima) è ben accettato da tutti i protagonisti, il che non è poco. Prosit. Calciatoripiù : padrone della fascia di competenza, ottimo tecnicamente, Leonardo Ammendola è andato bene anche quando ha cambiato di posizione; puntuale e preciso negli interventi, Nucci (Zenith Prato) è attento e combattivo; bravo in appoggio e nel pressing così come nel vedere la porta, Di Gaudio fa salire la squadra; sempre al posto e momento giusto, Palazzini (Affrico) dà ordine e geometrie alla squadra.
Arezzo F. Academy-San Marco Avenza 1-0

AREZZO F. ACADEMY: Regini, Magi, Grassini, Palmieri, Savini, Zerbini M., Galassi, Papini, Milani, Sobhy, Friscia. A disp.: Avelli, Marmorini, Paggini, Paradiso, Rovetini, Sovieri, Fracassi,
SAN MARCO AVENZA: Giromini, Gargiulo, Mazzucchelli, Costi, Vernazza, Perinelli, Mette, Guidi, Grassi, Belle, Molini. A disp.: Scalisi, Cecchinelli, Guarneri Maccarini, Ababei, Cacciatori, Tonelli, Toracca, . All.: Gennaioli Alfredo
RETI: Galassi
AREZZO ACADEMY: Regini, Magi, Grassini, Palmieri, Savini, Galassi, Papini, Sobhy, Friscia, Zerbini, Milani. A disp.: Sovieri, Fracassi, Broccatelli, Avelli, Marmorini, Paggini, Paradiso, Rovetini. All.: Luca Magnanensi.
SAN MARCO AVENZA: Giromini, Gargiulo, Mazzucchelli, Costi, Vernazza, Perinelli, Mette, Guidi, Grassi, Bellè, Molini. A disp.: Scalisi, Cecchinelli, Guarneri, Ababei, Cacciatori, Tonelli, Toracca. All.: Paolo Braida.
ARBITRO: Marchi di Siena.
RETE: Galassi.

AREZZO ACADEMY: Regini, Magi, Grassini, Palmieri, Savini, Galassi, Papini, Sobhy, Friscia, Zerbini, Milani. A disp.: Sovieri, Fracassi, Broccatelli, Avelli, Marmorini, Paggini, Paradiso, Rovetini. All.: Luca Magnanensi.
SAN MARCO AVENZA: Giromini, Gargiulo, Mazzucchelli, Costi, Vernazza, Perinelli, Mette, Guidi, Grassi, Bellè, Molini. A disp.: Scalisi, Cecchinelli, Guarneri, Ababei, Cacciatori, Tonelli, Toracca. All.: Paolo Braida.
ARBITRO: Marchi di Siena.
RETE: Galassi.