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Giov.Naz. Under 15 A-B GIR.Fase finale - Giornata n. 3

Juventus-Roma 1-2

RETI: Demba Sall, Darboe, Vella
Atalanta-Empoli 1-2

RETI: Bolis, Zanaga, Blini



ATALANTA: Leto, Percassi, Rinaldi A., Modonesi, Regonesi, Cojocariu, Stefanoni, Rinaldi M. (41' Martano), Michieletto (62' Camara), Damiano, Nova (58' Bolis). A disp.: Lazzaroni, Calvo, Isoa, Colombo, Perego, Mezzottero. All.: Alessio Gambirasio.
EMPOLI: Lastoria, Tavanti, Gori, Bagordo, Antonini, Barbieri (78' Mennini), Busiello (46' Verdone), Baralla (78' Magherini), Campaniello, Blini (78' Sorbino), Zanaga (58' Landi). A disp.: Vannini, Mainardi, Guglielmino, Checcacci. All.: Andrea Filippeschi.
ARBITRO: Brentegani di Verona, coad. da Pirola e Fantini.
RETI: 19' Zanaga, 66' Bolis, 73' Blini.

Commento di : ciro

Milan-Como 1-0

RETI: Pisati
FIORENTINA (3-4-2-1): Dolfi, Turnone, Biagioni, Batignani (47' Ceccarini), Sturli (47' Evangelista), Ciacci (66' Angiolini), Pisani, Masoni, Bonanno (66' Kasala), Atzeni, Maiorana. A disp.: Magalotti, Arcadipane, Dipierdomenico, Santarelli, Italiano. All.: Marco Capparella.
ROMA (4-3-3): De Marzi, Lulli (51' Tesauro), Nardin, Terlizzi, Cama, Coletta, Di Nunzio, Arduini, Morucci, Cinti, Belmonte (66' De Caro). A disp.: Stomeo, Candido, Malafronte, Panico, Scacchi, Sugamele, Valenza. All.: Gianluca Falsini.
ARBITRO: Pizzi di Bergamo, coad. da Chianese e Arshad. Quarto ufficiale: Vailati di Crema.
RETI: 12' Coletta, 18' Cinti, 33' Turnone, 56' Arduini, 74' Pisani.
NOTE: ammonito Cama.



L'ultima manciata di sabbia nella clessidra, gli ottanta minuti che anticipano la discesa del sipario, non riservano colpi di scena: le squadre toscane - siano esse dilettanti o prof - restano a bocca asciutta in questa stagione sportiva. Non erano troppo piccole le spalle di Pisani, Maiorana e compagni per caricarsi su il peso e l'onere di regalare una vittoria in una finale a una squadra della nostra regione e, prima ancora, offrire una gioia alla Fiorentina che, perse le due finali di Coppa Italia con grandi e giovani, persa la Conference, persa la finale scudetto Primavera, vede anche l'Under 16 di Marco Capparella svegliarsi di botto prima della fine del sogno. E ciò non accade perché, dicevamo, le spalle dei classe 2007 viola siano poco capaci, anzi, ma perché di fronte si trovano una squadra davvero forte come la Roma, che mantiene cucito sul petto lo scudetto della categoria Under 16. Sarà difficile consolare una squadra come la Fiorentina che per il secondo anno consecutivo arriva a giocarsi una finale scudetto e si vede sfuggire di mano il tricolore di misura: un anno fa la squadra allora guidata da Magera si arrese al Milan per 1-0, stavolta è la Roma a far festa grazie al successo per 3-2 maturato nella finale di San Benedetto del Tronto, che chiude la kermesse di finali giovanili professioniste nelle Marche. Arrivata fin qui dopo aver dominato il proprio campionato ed emozionato nella cavalcata della post-season (le vittorie contro Napoli, Lazio e Parma hanno regalato emozioni infinite che abbiamo sempre raccontato con grande partecipazione), la squadra di Capparella finisce battuta da un grande avversario e nel produrre la sua prestazione risente di un pizzico di tensione, fisiologica e comprensibile, che ne frena lo slancio in avvio. È un peccato, perché proprio su di un primo tempo vissuto praticamente all'attacco, schiacciando per lunghi tratti i viola sulla difensiva, la Roma costruisce la sua vittoria. Assieme al proprio bagaglio tecnico, la Fiorentina ha dentro di sé un cuore e un'anima che sono risorse fondamentali da mettere in campo nei momenti di difficoltà: la rete di Turnone prima e quella di Pisani poi tengono accesissime le speranze gigliate, ma i giallorossi conservano sempre una lunghezza di vantaggio e, tutto sommato, si prendono con merito lo scudetto.
I primi 40' sono complicati per la squadra di Capparella, che perde subito qualche metro sullo scacchiere tattico che li oppone ai giallorossi, pericolosi per la prima volta al 4' quando Belmonte spedisce sul fondo il primo tiro del match. La Fiorentina comunque sembra poter tenere a un livello sufficiente la sua linea di galleggiamento, e al 10' si scuote un po' di timore di dosso con la conclusione di Atzeni, neutralizzata da De Marzi, che archivia il primo tiro in porta della partita. La sensazione dura però poco, e viene spazzata via al 12' dal gol del vantaggio della Roma: la difesa viola perde malamente un pallone in area, Arduini se ne impossessa e punta la porta di Dolfi, optando poi per un assist in favore di Coletta che, dopo aver mandato a vuoto il diretto avversario, gonfia la rete per l'uno a zero. Da qui in poi la gara gira su se stessa e rivolge la propria faccia principale ai giallorossi, che approfittano dello sbandamento dei viola e stazionano in avanti fino al 18', quando arriva il raddoppio. Ci mette ancora più di uno zampino Coletta, stavolta nelle vesti di uomo assist, suo infatti il perfetto cross dalla destra che premia il movimento di Cinti, in piena area di rigore, a pochi metri dalla porta; il centravanti capitolino non può sbagliare e trafigge nuovamente Dolfi a distanza di pochi minuti. Neanche il doppio vantaggio placa la Roma, che continua a spingere in avanti, anche se la sensazione è che ciò avvenga per inevitabile inerzia viste le difficoltà della Fiorentina non solo di sviluppare il proprio consueto gioco, ma anche soltanto nell'uscire in modo fluido dalla propria metà campo. I ragazzi di Falsini non trovano però il colpo del più che probabile ko e i vola allora sono bravi ad evitare guai peggiori, e a lanciare - alla mezz'ora esatta - un chiaro segnale. Quello che è ancora presto per alzare bandiera bianca: Turnone imbecca benissimo Bonanno che conclude dalla distanza chiamando alla respinta De Marzi, poi Maiorana e compagni non arrivano in tempo per il tap-in vincente sottomisura. È un segnale evidente, che si fortifica al 33' quando, sugli sviluppi di un corner dalla sinistra, De Marzi esce malissimo dai propri pali, mancando clamorosamente la presa a tutto vantaggio di Turnone, che sbuca alle spalle del portiere giallorosso e accompagna il pallone in rete. Superato indenne il pericolo che si materializza al 39', quando la premiata ditta Cinti-Colella sfiora il terzo gol, la Fiorentina va quindi al riposo forte del fatto di aver dimezzato lo svantaggio e aver riaperto una gara che sembrava persa, visto il doppio svantaggio e il piano inclinato sul quale si era messa. La seconda frazione di gioco si apre allora con tutto un altro piglio, e dopo una punizione di Belmonte non sfruttata al meglio, al 49' Evangelista avrebbe la palla buona per trovare il pareggio, ma la conclusione del calciatore da poco entrato in campo si perde di pochissimo a lato della porta avversaria. I ragazzi di Capparella producono un notevole sforzo nel tentativo di rientrare in corsa, ma proprio nel momento in cui la Roma sembra perdere le proprie certezze maturate fin qui ecco che arriva il tris. Sugli sviluppi di un'incursione sulla destra di Morucci, il pallone arriva a centro area dove Belmonte compie un assist praticamente involontario, prolungando ulteriormente per Arduini; il nipote d'arte (di Giancarlo De Sisti) non sbaglia e imprime il proprio cognome a fuoco su questa finale, 3-1. Passano appena 4' e Morucci minaccia ancora la porta dell'attento Dolfi, mentre poco dopo il portiere viola disinnesca anche il bruciante rasoterra in corsa di Cinti, che si era ben liberato per il tiro dopo un rapido contropiede dei giallorossi che aveva colto d'infilata gli avversari, sbilanciati in avanti nel tentativo di riaprire nuovamente i giochi. I viola non demordono neanche stavolta, e dopo che la rete di Atzeni al 62' non viene convalidata per posizione di off-side di un compagno, è Pisani al 74' a caricarsi sulle sue spalle la tromba con la quale suonare la carica. Il forte centrocampista proveniente dal vivaio della Lastrigiana porta palla sulla trequarti, si libera elegantemente di un avversario e poi conclude in rete da quasi trenta metri, con precisione chirurgica all'angolino laddove De Marzi non può arrivare. Il copione degli ultimi minuti è quello che si attende da una squadra del valore della Fiorentina, che si proietta all'assalto specialmente nelle battute conclusive e nei 4' di recupero. Proprio in pieno extra-time un lungo rilancio di Dolfi mancato da diversi giocatori sulla trequarti proietta Maiorana in area, davanti a De Marzi; l'uscita del portiere giallorosso ostacola il tocco alla disperata del centravanti viola, il cui tiro si perde alto sopra la traversa. È l'ultima occasione che hanno i ragazzi di Capparella di opporsi a un fato amaro, che vede ancora una volta gli avversari fare festa. Sembra un ritornello retorico e vuoto, di quei tormentoni estivi che si stingono sotto al sole, appellarsi a quel che resta di buono, fissare nella memoria ciò che è stato fatto da questa squadra negli ultimi due anni. Farlo è però il nostro compito, e di coloro che hanno seguito ogni singola gara rendendosi conto di quanto sia la strada percorsa; tutto ciò apre a prospettive intriganti se si pensa che all'orizzonte c'è il campionato più bello del settore giovanile, quell'Under 17 che può spalancare le porte, già adesso un po' dischiuse, della Primavera viola potenzialmente a tanti di questi ragazzi.
Bologna-Inter 0-0

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Como-Milan 3-1

ALCIONE (4-3-3): Russetti, Gabba, Gasparetto, Lombardo, Caremoli, Cozzi, Rebaudo, Tucci (92' Ciceri), Vecchi (77' Notarianni), Sirena (85' Cenetti), Pacifico (60' Gorla). A disp.: Mazzola, Lauriola, Brenicci, Caimi, Lione. All.: Campisi.
PORTICI (4-3-3): Poerio, Onufrio (88' Petrone), Elberti (66' Mottola), Micillo, Amendola, Amato, Signoriello, Sarnelli (75' Castracani); Esposito P. (66' Esposito G.), Borrelli (95' Ombra), Nocerino. A disp.: Della Valle, Pone, Liccardo, Esposito M. All.: Petrone.
ARBITRO: Mazzoni di Prato, coad. da Gookooluk e Marchesin.
RETI: 19' Sirena , 34' aut. Caremoli, 56' rig. Vecchi, 94' Nocerino.
NOTE: 54' espulso Signoriello; ammonito Castracani.
Sequenza tiri di rigore: Rebaudo rete; Esposito G. rete; Lombardo rete; Nocerino rete; Gasparetto rete; Amato rete; Notarianni rete; Ombra rete; Gorla parato; Castracani traversa; Cozzi rete; Micillo rete; Caremoli parato; Petrone rete.



Alcione sprecone, Portici euforici. Se il girone F in cui militavano quasi tutte le squadre toscane era stato semplicemente bellissimo (anche l'E, pur dominato dal Tau, aveva proposto uno spettacolo notevole), se i tanti turni della post-season erano stati ricchissimi di emozioni, la finale scudetto del Torrini non è da meno. Magari non bellissimo sul piano tecnico, ma capace di regalare colpi di scena a ripetizione, l'atto conclusivo degli Juniores Nazionali vede l'Alcione dilapidare due volte il vantaggio, non sfruttare a dovere l'uomo in più e le tante occasioni create, legni inclusi, finendo raggiunto in pieno recupero per poi perdere ai rigori. Fa festa grande per la sua prima storica volta tricolore la formazione campana del Portici, che getta sempre il cuore oltre l'ostacolo e alla fine - grazie a una prova di nervi e muscoli - si cuce lo scudetto sul petto. I lombardi mettono in campo una miglior organizzazione di gioco, schemi più fluidi e un tasso tecnico di livello superiore agli avversari (i vari Rebaudo, Cozzi, Vecchi sono parsi davvero ottimi giocatori) ma non basta, perché il team di Petrone difende con i denti, aiutato anche dalla scarsa concretezza sotto-porta degli avversari, e alla fine si dimostra più lucido dagli undici metri. Bloccata dall'inevitabile importanza della posta in palio, la gara - specialmente nella prima frazione di gioco - risulta piuttosto bloccata, o quantomeno avara nell'offrire occasioni da rete. Occorre attendere il 9' per vedere Cozzi in azione in avanti con una certa pericolosità, ma il suo spunto si perde sul più bello; al 19' l'Alcione si fa rivedere con Tucci, che arriva al tiro dalla distanza senza inquadrare la porta. Sono le prove generali per il gol, che si materializza con un pizzico di casualità al 19', quando proprio una conclusione di Tucci si trasforma in un assist per la deviazione vincente di Sirena. La gara si accende e al 23', sugli sviluppi di un calcio piazzato di Rebaudo, Caremoli devia a botta sicura da distanza ravvicinata, strepitosa la risposta di Poerio che salva i suoi. Il risultato torna in parità al 34', quando Caremoli interviene in modo un po' scomposto nei pressi della linea della sua porta su di un cross dalla sinistra, il pallone rimbalza per due volte sulla schiena del numero 3 lombardo e poi termina rocambolescamente in fondo al sacco. Nella ripresa le occasioni arrivano in numero maggiore, a partire dal 47' quando Sirena minaccia da vicino la porta campana; sul fronte opposto (55') un ottimo cross di Signoriello non viene raccolto da nessun compagno. Al 56' spazio per le veementi proteste del Portici, che costano anche l'espulsione dello stesso Signoriello, in seguito alla decisione dell'arbitro di concedere un penalty in favore dell'Alcione per un contatto in area ai danni di Vecchi. Dopo alcuni minuti di interruzione delle operazioni di gioco, sul dischetto si presenta lo stesso numero 10 dell'Alcione che non sbaglia, 2-1. Il Portici non ci sta e prova a reagire, al 62' con un colpo di testa di Elberti da posizione favorevole non incide; l'Alcione amministra il vantaggio e rischia di chiudere il match poco dopo, quando Gorla in contropiede si divora il terzo gol. Archiviata una punizione (alta) di Nocerino al 77', ecco che all'81' i ragazzi di Campisi vanno ancora vicini al match-point con Cozzi, la cui deviazione aerea impatta la traversa; dopo 2' spazio per una bellissima azione combinata dei lombardi che porta al tiro Caremoli, murato in extremis dagli avversari. Nel finale succede un po' di tutto: l'Alcione manca ancora la chance per il terzo gol con Gorla prima e Notarianni poi, si prosegue quindi con il Portici ancora appeso al filo della speranza, e disposto a crederci fino alla fine. Scocca il 95', l'ultimo dei minuti di recupero, quando i campani conquistano una punizione dal limite molto invitante, affidata al piede educatissimo di Nocerino. Il numero 70 del Portici la sfrutta al meglio, trafiggendo Russetti con un tiro splendido. È di nuovo parità, e pochi istanti dopo il triplice fischio manda le squadre ai tiri di rigore. L'appendice dal dischetto si gioca sulla forza emotiva dei nervi, e il Portici, protagonista di una doppia rimonta, ne ha di più. I campani sono quasi infallibili dagli undici metri e si prendono il tricolore.

Calciatoripiù: Nocerino
(Portici): non solo per il gol decisivo; Rebaudo (Alcione): bravissimo in entrambe le fasi di gioco.
Inter-Bologna 6-0

ROMA (4-3-1-2): Bellucci, Feola, Plaia (91' Mirra), Golic, Reale, Tumminelli (81' Levak), Romano, Bah, Mannini (81' Della Rocca), Nardozi, Mlakar (71' Almaviva). A disp.: De Franceschi, De Luca, Litti, Surricchio, Ragone. All.: Marco Ciaralli.
INTER (4-3-1-2): Tommasi, Re Cecconi (88' Della Mora), Garonetti, Chiesa, Cocchi (80' Castegnaro), Mancuso (46' Venturini), Zanchetta, Tigani (80' Pinotti), De Pieri, Mosconi (89' Maye), Lavelli (70' Spinaccè). A disp.: Castelnuovo, Ortelli, Fois, Pinotti. All.: Tiziano Polenghi.
ARBITRO: Tropiano di Bari, coad. da Miccoli e Grimaldi; IV Di Loreto
RETI: 5' Mosconi, 19' Feola, 25' Nardozi.
NOTE: espulso De Pieri. Ammonito Tigani.



L'ottava volta tricolore della Roma, la delusione dell'Inter per la mancata nona sinfonia scudetto, la prima storica volta di un ct della Nazionale a una finale giovanile (ma davvero non c'era mai andato nessuno? Sì, davvero). La squadra di Marco Ciaralli sale per il secondo anno consecutivo sul tetto d'Italia, e dopo lo scudetto Under 16 è ancora Nardozi a firmare un gol in finale. Succede tutto nel primo quarto di gara fra giallorossi e nerazzurri, che dopo aver eliminato la Fiorentina in semifinale partono forte e al 5' sono già in vantaggio. Il copione del match contro i viola si ripete con successo per i ragazzi di Polenghi, che mandano ancora a segno il giovanissimo (2007) Mosconi, abile nell'anticipare tutti in area e deviare alle spalle di Bellucci un cross dalla bandierina di Zanchetta. L'Inter prova a cavalcare l'onda dell'entusiasmo e al 16' proprio il portiere capitolino tiene a galla i suoi, sventando il tiro di Lavelli che sembrava destinato a divenire il raddoppio. La gara vive qui il suo punto di svolta: la Roma si scuote e al 19' impatta il risultato. Un calcio piazzato sulla trequarti, in posizione defilata, calciato da Romano è perfetto per il movimento in area nerazzurra da parte di Feola, che realizza l'uno a uno. L'inerzia della finale cambia, e la Roma è abilissima nello spostarla in proprio favore, mettendo la freccia al 25', quando Mannini soffia palla a Re Cecconi, raggiunge il fondo e poi serve Nardozi, a segno ancora una volta in una finale scudetto. L'Inter deve reagire e prova a farlo nella ripresa, rendendosi pericolosa con Lavelli e, soprattutto, al 60' con il subentrato Venturini, sul quale compie un grande intervento il portiere giallorosso Bellucci. La Roma difende e prova ad agire di rimessa, i nerazzurri producono il loro massimo sforzo offensivo ma senza mai incidere realmente. Nelle battute conclusive l'espulsione di De Pieri complica i piani dell'Inter, che non riesce a scalfire l'autocontrollo di una Roma ormai padrona dello scudetto, pronta a festeggiarlo non appena nell'aria risuona il triplice fischio che fa calare il sipario sulla stagione degli Under 17.
Roma-Juventus 0-3

RETI: Demba Sall