AFFRICO: Sarti, Saleh, Cangero Moretti, Orrea, Merkaj, Rigacci, Nesi, Paoletti, Rigano, Badii, Sersif. A disp.: De Fazio, Messeri, Nacci, Sommazzi, Poggiali, Nencini, Gueye, Cetarini, Marangio. All.: Gola Matteo
TAU CALCIO: Bella, Bini, Bindi, Mosso, Organi, Mendolia, Sow, Galli, Lisisco, Hussey, Cecchetti. A disp.: Giovannelli, Tafani, Stefanelli, Puccini, Taccini, Mannucci, Caniglia, . All.: Vannini Marco
ARBITRO: Xhersinio Toska di Prato
RETI: Rigacci, Sow
AFFRICO: Lorenzo Sarti, Saleh, Cangero Moretti, Orrea (44' Marangio), Merkaj, Rigacci, Nesi (70' Poggiali), Paoletti (44' Nencini), Riganò (75' Gueye), Badii (67' Cetarini), Sersif. A disp.: De Fazio, Messeri, Nacci, Sommazzi. All.: Andrea Bertini.TAU ALTOPASCIO: Bella, Bini (65' Mannucci), Bindi, Mosso, Organi, Mendolia, Sow, Galli (36' Caniglia), Lisisco, Hussey, Cecchetti. A disp.: Giovannelli, Tafani, Stefanelli, Puccini, Taccini. All.: Marco Vannini.
ARBITRO: Toska di Prato
RETI: 18' Sow rig., 56' Rigacci.
NOTE: espulso Sow (52'). Ammoniti Mosso, Organi e Nencini. Angoli: 3-5. Recupero: 3'+7'.
Non si può nemmeno dire che sia l'underdog, che non l'abbiano visto arrivare: bastava scorrere a ritroso i risultati dell'ultimo trimestre per accorgersi che l'Affrico era un ostacolo mastodontico sulla via della gloria. Era quasi inevitabile l'inciampo, dolorosissimo l'impatto: fermato sul'1-1, il Tau si vede di nuovo superare dalla Sestese che torna in testa alla classifica. Per quasi un tempo, tra la metà del primo e la metà del secondo, s'era diffusa la sensazione che il sorpasso potesse essere scongiurato; che Bertini (è lui, impossibile negarlo dopo ventisette punti in undici giornate, l'artefice principale d'una rimonta sorprendente) potesse perdere la prima partita da quando è tornato sulla panchina dell'Affrico; ma due episodi sfavorevoli hanno piegato il Tau, e l'hanno costretto a farsi andar bene un punto amaro. A lungo ad Altopascio ci s'interrogherà sulla configurazione dell'universo alternativo in cui Toska non ha espulso Sow; e a lungo si tenterà di capire quanto l'inferiorità numerica abbia pesato nella genesi d'un pari tutto sommato legittimo. La risposta è scontata: tanto, ha contato tanto; perché in un campionato così aperto, nel quale tra le big (e l'Affrico è una big: è campione in carica) la differenza è minima, ogni dettaglio rischia d'esser decisivo; e restare in dieci per venticinque minuti (si finisce dopo sette di recupero: cento metri più in là Marinelli ha già avviato Fiorentina-Torino, partita di rara bruttezza) è molto più d'un dettaglio. Se ci s'aggiunge il nome dell'espulso la domanda rischia d'esser retorica già nella formulazione: Sow era stato uno dei migliori, e aveva avuto il merito di sbloccare il punteggio con un rigore vinto e trasformato. Era il 18', e fin lì era accaduto poco: al tiro lento e centrale di Mosso sullo scarico dello stesso Sow dal limite dell'area verso i venti metri (7') aveva replicato Nesi, il cui mancino favorito dalla rimessa di Saleh aveva spedito il pallone ben oltre il palo lontano (8'). I due che nelle uniche due azioni del primo quarto d'ora s'erano presi il ruolo di coprotagonisti finiscono al centro della scena quando la partita s'accende; e s'accende perché dopo il buon avvio dell'Affrico il Tau comincia ad avvicinarsi all'area. Diventa probabilissimo che prenda forma un episodio: a farlo transitare dal mondo delle ipotesi alla realtà è Sow, che dopo aver accennato un paio di dribbling cade sull'affondo di Saleh (intervento a metà tra nulla e fallo: Toska ci rileva un accenno di negligenza, termine tecnico, e lo sanziona), si conquista il rigore dello 0-1 e lo trasforma. Consuetudine acquisita del calcio moderno, la rete scuote gli equilibri: l'Affrico ora deve tornare ad attaccare come in avvio, e all'intensità deve aggiungere presenza in area. Fin lì in qualche modo arriva, il problema è finalizzare: non è in gran giornata Riganò, che sull'imbucata di Nesi dall'arco che invita all'area (dopo la giocata Mendolia lo travolge: buona la lettura di Toska, che concede il vantaggio) si limita a un mancino in corsa fuori dallo stadio (24'). Più guardingo rispetto ad altre volte, per chiudere la partita il Tau cerca di scavalcare il centrocampo; la ragione è chiara: la pressione di Sersif, trequartista di rottura, impedisce a Mosso di ragionare. Così a impostare prova Mendolia, il cui lancio profondo Galli spizza verso l'area e soprattutto verso Hussey: a Sarti, uscito in ritardissimo, va bene che Toska valuti irregolare la posizione, e che dunque non conceda al Tau il secondo rigore in otto minuti. Più efficace è la risposta nel momento in cui il duello va in replica sullo scarico di Sow: intervento pulito ed efficace nonostante il rimbalzino sottoporta, il destro in diagonale genera solo un calcio d'angolo (35'). Sommando quelle dei due portieri, è l'unica parata vera di tutto il primo tempo: tra il vantaggio e l'intervallo Bella deve limitarsi a uscire su Riganò, dal quale Mendolia s'era fatto prendere il tempo sul lancio di Nesi onnipresente. In porta non arriva neppure Orrea nell'azione che avvia la ripresa: col corpo s'oppone Organi, monumentale, che così neutralizza il tiro a colpo sicuro sul traversone di Cangero Moretti ripulito dalla sponda di Riganò. Del segnale di pericolo il Tau s'accorge, e prova a costruire l'azione dal raddoppio: in pedana si porta Cecchetti, che dopo essersi accentrato da destra stringe troppo il mancino; così resta sterile la verticalizzazione di Caniglia (aveva rilevato Galli, toccato duro nel primo tempo) che aveva provato a sorprendere la difesa dopo il millesimo anticipo di Merkaj su Lisisco. Costantemente vinto, il duello è una delle chiavi che consentono all'Affrico di tenere la partita aperta; per forzare lo spiraglio Bertini cambia sistema di gioco passando dal 4-2-3-1 al 4-3-3 con Marangio regista (fuori Orrea; fuori anche Paoletti per Nencini, che si piazza all'ala destra e dirotta Nesi sull'altra fascia) e Sersif mezzala destra. Più dei ritocchi tattici, a rivoluzionare la partita è l'episodio che al 52' rende dispari le squadre: mentre in mezzo all'area dell'Affrico si stanno formando le coppie perché Badii s'è visto costretto a concedere un angolo sullo sprint di Caniglia, Saleh vola a terra; Toska, vicino e ben piazzato (era facile: quello aveva da guardare), dice d'aver visto un colpo di Sow, e lo espelle. È appena il 52', e davanti all'Affrico si presenta un'occasione gigantesca; per coglierla impiega quattro minuti appena: con l'aiuto del palo interno Rigacci segna in acrobazia, raccogliendo la parata di Bella e dunque capitalizzando la punizione (fallo di Lisisco su Marangio) con la quale il mancino di Sersif aveva invitato Nesi a calciare con lo stesso piede dopo la sponda di Riganò. Toska, che nonostante il rigore del primo tempo ad Altopascio non è tra i più popolari, convalida nonostante le proteste del Tau che a lungo chiede una carica tra il primo e il secondo tiro: il punteggio dunque passa sull'1-1, e nonostante la temperatura da falsa primavera il Tau comincia ad aver freddo. A buttar via l'ultima coperta ci prova Cangero Moretti, che vinto il contrasto con Bini sprinta fino al fondo per poi crossare col mancino direzione secondo palo: Nencini controlla e prende la mira, Bindi sparecchia concedendo l'angolo (62'). Più efficace potrebbe essere il secondo tentativo personale, imbastito dalla millesima sponda di Riganò (verso lo specchio non riesce mai a calciare, ma ripulisce caterve di palloni) sul rasoterra di Cetarini, che da poco aveva rilevato Badii: lento e centrale il tiro, troppo poco per far male a Bella. Non glielo fa neppure la punizione di Sersif (Toska punisce Organi per un fallo di mano dopo la chiusura su Poggiali, subentrato a Nesi), che chiude un recupero infinito con una punizione altissima. Anche se nel finale ha più volte dato l'impressione di poter completare la rimonta, del pari comunque l'Affrico può esser contento: il secondo 1-1 in uno scontro diretto (il secondo governo Bertini s'aprì con la frenata imposta alla Sestese) rende ancora fragile la convinzione che per il titolo toscano sarà soltanto corsa a due. Calciatoripiù : che sia stata effettiva o solo accennata (dalla tribuna si vede solo un gran mischione, poi Saleh a terra, poi il cartellino rosso con cui Toska prova a fare ordine), la reazione di cui si rende protagonista al 52' impedisce a Sow di giocare l'ultimo quarto, e di prendersi un posto tra i migliori della giornata; fino a quel momento, con l'azione del rigore poi trasformato e una serie d'accelerazioni interessanti, aveva pieno diritto di farne parte. Senza di lui il Tau resta in dieci, e comincia a ballare: per evitare la rimonta non bastano le chiusure d'Organi e Bindi , né le progressioni di Caniglia che rileva Galli senza farne notare l'assenza. Non bastano perché Sersif proietta in area un pallone velenosissimo, Nesi cerca di trasformarlo nel pari, Rigacci ci riesce a coronamento d'una prova sublime al centro della difesa: lui e Merkaj , impressionante nelle giocate da stopper vecchio stile, si dividono il merito d'aver annullato uno degli attacchi più temibili e meglio assortiti della Toscana.