Calenzano ha davvero bisogno di un'altra società sportiva? E, di poi, ha gli spazi per sostenere una nuova squadra di calcio, considerando le dimensioni contenute della cittadina? Sono queste le domande che sono state poste ai dirigenti della nuova realtà calcistica denominata la Calenzanese. La loro risposta - paradossalmente - è sempre stata chiara: no, non serve. E no, non ci sono gli spazi.

Ma quando la richiesta arriva direttamente da ragazzi calenzanesi doc, nati tra il 2003 e il 2006, che non hanno più trovato spazio nelle realtà già esistenti, allora tutte le logiche, i numeri contrari, limitazioni e difficoltà passano in secondo piano.

È per questo che un gruppo di genitori e di appassionati di calcio sta facendo il possibile - e anche l'impossibile - per dare a questi giovani la possibilità di tornare a giocare, esultare, lottare e divertirsi nel posto dove sono cresciuti.

Il nostro obiettivo - racconta il presidente Fabio Micheloni - non è soltanto offrire una seconda opportunità a questi ragazzi, ma anche riportare i calenzanesi allo stadio la domenica. E, forse con un pizzico di presunzione, crediamo anche di poterci togliere qualche bella soddisfazione con questo gruppo, non solo provando a vincere ma soprattutto dando la possibilità ai nostri calciatori di dimostrare il loro valore, e sperare un giorno di vederli salire in categorie più alte. Parliamo di ragazzi che, nonostante la giovane età, sono già riusciti a vincere due campionati giovanili, riportando il vivaio del Calenzano dove meritava: tra i campionati regionali ed élite.

La Calenzanese inizierà ovviamente il proprio percorso sportivo dalla Terza categoria, e militerà nel campionato organizzato dalla Delegazione di Prato.

l.m.