LASTRIGIANA: Maruottolo, Morandi, Paoletti, Resuttana, Maffeo, Paoli N., Cantini, Pop, Toderici, Apruzzese, Coscini. A disp.: Cellammare, Testi, Aiello, Vertaldi, Bouazize, Ponzio, Morini, De Blasio, Chiarelli. All.: Fanfani Filippo
AFFRICO: Sarti, Sommazzi, Cangero Moretti, Laugaa, Merkaj, Rigacci, Nesi, Sersif, Poggiali, Badii, Gueye. A disp.: De Fazio, Orrea, Marangio, Nacci, Nencini, Jacaj, Rigano, Messeri, Paoletti. All.: Gola Matteo
ARBITRO: Marco Cenni di Firenze
RETI: Poggiali, Rigano
LASTRIGIANA: Maruottolo, Morandi, D. Paoletti (68' Aiello), Resuttana (51' Vertaldi), Maffeo, Paoli (62' Bouazize), Cantini (67' Ponzio), Pop (51' Morini), Toderici, Apruzzese (67' De Blasio), Coscini (62' Chiarelli). A disp.: Cellammare, Testi. All.: Filippo Fanfani (squalificato, in panchina Giovanni Mollica).
AFFRICO: Sarti, Sommazzi, Cangero Moretti, Laugaa (56' Marangio), Merkaj (71' Nencini), Rigacci, Nesi (65' Nacci), Sersif (60' Jacaj), Poggiali (50' Riganò), Badii (71' Messeri), Gueye (53' M. Paoletti). A disp.: De Fazio, Orrea. All.: Andrea Bertini.
ARBITRO: Bouhaddou di Firenze
RETI: 1' Poggiali, 57' Riganò.
NOTE: ammoniti D. Paoletti e Merkaj. Angoli: 1-4. Recupero: 2'+4'.
È difficile non far caso all'uomo dietro la tenda, e non perché improvvisamente s'è scoperto il luogo in cui è nascosto il trucco; è difficile perché non si può negare che la rimonta dell'Affrico, che vincendo la settima partita consecutiva accorcia ancora sulla prima posizione, ha un artefice evidente: le nove partite con Andrea Bertini in panchina hanno prodotto ventitré punti, un'enormità in sé, clamorosi se si confrontano con i diciassette della Sestese e i sedici del Tau. Davanti c'è un girone intero: è difficile escludere che, considerati anche i risultati del Montevarchi, il duello di testa si trasformi improvvisamente in una corsa a quattro. Nessun obiettivo è irraggiungibile per una squadra che, raccolta ai margini della zona retrocessione, ha scalato posizioni fino a prendere di mira il primato; tantomeno lo è se si considera uno stato di forma strepitoso, condito da un'educazione tattica rara in calciatori così giovani. Funziona tutto come nei marchingegni incantati, quelli che neppure le vecchie streghe riescono a far smettere di funzionare; se n'accorge la Lastrigiana, già dopo trentacinque secondi piegata dalla prima delle due reti che la costringono alla sconfitta e a finire di nuovo risucchiata in un gorgo brutto: è perfetta la sovrapposizione di Cangero Moretti sulla corsia sinistra, perfetto il filtrante con cui Gueye gli spalanca il corridoio, perfetto il traversone rasoterra col mancino; imperfetto invece Maruottolo, che sbaglia il tempo dell'uscita bassa su Poggiali concedendogli da tre metri o giù di lì il tocco sporco nello specchio spalancato. Dunque già alla prima azione naufraga la tattica della Lastrigiana, che nel tentativo di ridurre al minimo i pericoli aveva puntato su due esterni bloccatissimi (Cantini a destra, Diego Paoletti a sinistra) per puntellare il trio centrale, nel quale Paoli ha il compito di governare le mosse di Morandi e Maffeo. Naufraga, perché ora non è più possibile attendere, difendersi e ripartire; naufraga, e l'acqua sale. Nel primo quarto d'ora sono due i salvagenti cui l'equipaggio s'aggrappa per non finire ammarato prima del tempo: la mano di Maruottolo, che riscatta subito l'errore in apertura opponendosi d'istinto al colpo di testa di Nesi sul traversone di Poggiali; e l'imprecisione di Gueye, che manca il bersaglio sia sul filtrante di Sersif favorito dall'apertura di Sommazzi (pregevole il colpo di tacco volante per passare in mezzo ai tre centrali, alto però il tiro scagliato di controbalzo col collo destro) sia di testa sul traversone di Nesi, che a destra aveva sprintato per trenta metri lasciando Diego Paoletti, il sessantanove sulle spalle, ad apprezzare la bellezza d'una numerazione regolare. Nonostante le testa spinta a forza sotto l'acqua, la Lastrigiana riesce a respirare e al 20' crea l'occasione migliore per il pari: per Bouhaddou, che dirige molto bene al posto di Cenni (non si presenta, e per trovare un sostituto ci vuole un'ora; anziché alle undici si comincia a mezzogiorno passato, e tutti fingono di non aver mai letto il paragrafo sul tempo d'attesa per l'arbitro: meglio così, ci sarebbe stato da tornare), è falloso l'intervento di Merkaj su Toderici al limite dell'area; ne nasce una punizione che per una spanna il mancino di Resuttana spedisce dalla parte sbagliata del primo palo. È l'unica occasione in cui l'Affrico, che non concederà nemmeno un tiro nello specchio (e complessivamente uno solo, su un pallone inattivo), vede la propria porta presa di mira; per evitare che risucceda torna ad attaccare, e di nuovo a sinistra crea un'azione simile a quella del vantaggio: scatta di nuovo Cangero Moretti, ben servito stavolta da Badii; sul suo traversone in corsa col mancino Maruottolo non riesce di nuovo a intervenire; ma sottoporta Nesi colpisce sporco e manda alto (23'). È solo la prima delle tre occasioni che l'Affrico fallisce nel secondo quarto di gara: le altre due le crea Sersif (mezzala splendida, splendidissima), che sfrutta prima il triangolo con Badii per imbucare per Gueye (decisivo Maruottolo sul suo tocco di punta in spaccata), poi lo scarico di Poggiali per violare l'area da dove in corsa calcia alto. È l'ultimo acuto d'un primo tempo dal senso chiaro, che neppure i cambi chiamati dallo staff tecnico della Lastrigiana (Fanfani è ancora squalificato, lo s'intravede sul greto del Borro della Guardiana; lo sostituisce Mollica) riescono a invertire; ben più incisivi sono quelli di Bertini, che dalla panchina costruisce il raddoppio: lo segna Riganò, che scaraventa in porta il secondo pallone della sua partita (il primo, sugli sviluppi d'un calcio d'angolo, lo aveva deviato a lato di testa: uno con un cognome così due di fila non li sbaglia) capitalizzando lo sprint e il traversone rasoterra di Mattia Paoletti cui per incidere bastano quattro minuti. All'origine di tutto c'è Sersif, mezzala splendida, splendidissima: suo il filtrante all'origine, come suo era il mancino dal quale era nata l'azione precedente. Uscito lui, l'incombenza di battere i calci da fermo tocca a Jacaj, suo sostituto naturale, che dalla bandiera destra pennella l'ultimo angolo della partita: Maruottolo completa una mattinata sulle montagne russe mancando la presa in uscita, ma col destro Marangio svirgola e non riesce ad accompagnare il pallone nella porta spalancata (63'). Se ci fosse riuscito avrebbe fatto coincidere l'epilogo col prologo, e reso circolare una partita che in realtà è stata completamente rettilinea: d'altra parte sono così le arrampicate quando chi è davanti sta scappando, e non si può perdere tempo per rendere più dolce la salita. Anche se può essere incanto, non è mai magia: è sempre lavoro, sudore, abnegazione. Calciatoripiù : anche se in una posizione diversa, vertice basso del centrocampo della Lastrigiana, fino alla sostituzione Resuttana prova a imitare Sersif (mezzala splendida, splendidissima) e ad alimentare una manovra che però sbatte sempre su Rigacci . È infatti da dietro che nasce la vittoria dell'Affrico: per le pochissime occasioni concesse; e per la capacità di costruire azioni d'attacco sin dall'ultima linea: non va dimenticato che Cangero Moretti è un terzino, di quelli buoni buoni. Dal suo sprint in avvio nasce la rete di Poggiali, che nella ripresa lascia il centro dell'attacco e la gloria a Riganò: con un cognome così, e dei geni così, è impossibile non scaraventare in porta l'assist favoloso di Mattia Paoletti .