TAU CALCIO: Bella, Bindi, Citti, Mosso, Bini, Organi, Simonini, Caniglia, Cecchetti, Hussey, Lisisco. A disp.: Fallani, Mannucci, Stefanelli, Giovannelli, . All.: Vannini Marco
SESTESE: Bardazzi, Shera, Cecchi, Bonta, Martinelli, Fici, Borrelli, De Ferdinando, Barbanti, Cetani, Scura. A disp.: Bellocci, Monterisi, Ricchi, Puggelli, Tarchiani, Bandini, . All.: Boscherini Alessio
ARBITRO: Lorenzo Di Carlo di Pisa
RETI: Autorete, Lisisco
TAU ALTOPASCIO: Bella, Bindi, Citti, Mosso, Bini, Organi, Simonini, Caniglia (55' Sow), Cecchetti (71' Fusco), Hussey (55' Lupi), Lisisco (68' Galli). A disp.: Fallani, Mannucci, Stefanelli, Giovannelli. All.: Marco Vannini.SESTESE: Bardazzi, Shera (36' Grisolini), Cecchi, Bontà, Martinelli, Fici, Borrelli (53' Andreano), De Ferdinando, Barbanti (66' Cassiolato), Cetani, Scura. A disp.: Bellucci, Monterisi, Ricchi, Puggelli, Tarchiani, Bandini. All.: Alessio Boscherini.
ARBITRO: Di Carlo di Pisa
RETI: 5' Scura aut., 57' Lisisco.
NOTE: ammoniti Bini e Martinelli. Angoli: 2-7. Recupero: 0'+3'.
Portare Elena a Troia, sedurre Mia Wallace, presentarsi ad Altopascio con l'intenzione di trasformare il sorpasso in una fuga: sono tre le azioni per le quali non c'è perdono. Solo dopo aver passato anni a studiare il realismo politico, ed essersi rotti la testa sui libri più ostici degli autori più ostici, si comprende da dove passa l'unica via di salvezza: bisogna essere così forti da intimorire l'esercito greco, Marsellus Wallace e il Tau. Senza interesse apparente per Elena di Sparta e Uma Thurman, dei primi due la Sestese non s'era data pena; il Tau sperava di piegarlo, e di scappare a +4. Calcolo sbagliato: il primato sfiorisce dopo una settimana appena, lo scontro diretto ristabilisce le posizioni di partenza. Il 2-0 è un messaggio chiaro alla rivale diretta e alle altre quindici: anche se dietro azzarda un po' troppo (e in un caso rischia di concedere un rigore dal nulla: Di Carlo, che per il resto ha diretto benissimo, fischia una punizione alla difesa; e qualche dubbio lo lascia), il Tau rasenta la perfezione; senza dubbio lo facilita il vantaggio alla prima occasione utile, creata da uno strappo di Lisisco (meraviglia, meraviglia) sul filtrante di Cecchetti che sulla trequarti aveva sbarbato il pallone dal controllo di Martinelli. In scivolata Fici deve concedere l'angolo (il primo degli unici due conquistati dal Tau in tutta la partita; sette ne subirà, ma senza rischiare), che l'interno destro di Hussey calcia verso il lato corto dell'area di porta: a presidiarlo c'è Scura, che anziché rinviare svirgola il pallone e ne prolunga la traiettoria tanto da scavalcare Bardazzi e segnare un'autorete pesante e beffardissima. Dal fischio d'inizio sono passati cinque minuti scarsi, e il Tau s'è già ripreso la testa della classifica; non s'avrà mai la sensazione che debba cederla, perché già sulle prime percussioni della Sestese (soprattutto a sinistra: crossano Cetani al 7' e Cecchi al 18') si capisce che la difesa del Tau è tornata imperforabile: più che le chiusure di Bini e Organi, un po' meno concentrati del solito, tale la rendono le diagonali di Citti e le uscite di Bella, che ritrova la maglia da titolare e sui palloni alti anticipa costantemente Barbanti e Scura. Più che in questo settore è però in mediana che la partita si decide: la posizione di Hussey, dieci classico dietro Cecchetti e Lisisco, dà un gran fastidio a Bontà, che fatica a riavviare rapidamente l'azione; se ci s'aggiunge che nessuna delle tre punte della Sestese (né Barbanti, dei cui compiti è parte trascurabile, né Scura da destra, né Cetani da sinistra) accorcia su Mosso, che alle transizioni offensive riesce a dare tanto respiro in poco tempo, si capisce come mai il Tau abbia tanto spazio in cui muoversi. E quando ha spazio giganteggia. Tra il 20' e il 24' lo ricorda per due volte Hussey, che prima arma il destro dalla trequarti dopo un sombrero su Bontà (pallone altissimo) e poi interrompe il dialogo tra Shera e Scura avviando lo sprint di Lisisco: sul suo scarico rasoterra dal fondo c'è il sigillo in ceralacca degli inviti formali, ma Cecchetti non rispetta il dress code e col mancino calcia dalla parte sbagliata del palo vicino. La Sestese replica con un'azione simile nello sviluppo e differente nell'esecuzione, protagonisti Cecchi (gran partita a sinistra) e Cetani: sul suo traversone dal fondo Organi anticipa Barbanti negandogli il colpo di testa sottoporta. Più che con questa, la Sestese va vicina al pareggio con l'azione che chiude il primo tempo: la crea un retropassaggio inspiegabile di Bini verso nessuno; la ferma Di Carlo, che punisce il modo in cui De Ferdinando prende posizione su Organi anziché la carica che subisce. Avrebbe potuto essere rigore, e il rigore sarebbe stata la soluzione meno cervellotica; ma anche per il fallo in attacco ci sono elementi a supporto: su altri palcoscenici si sarebbe mantenuta la decisione di campo. È l'episodio che manda in archivio il primo tempo, e l'ultimo che illude la Sestese facendole considerare possibile il pareggio: al rientro il destro affilato di Hussey sfiora immediatamente l'incrocio lontano e dunque il raddoppio dalla solita linea di fondo, dove l'aveva spinto la scivolata di Grisolini scelto da Boscherini per rimpiazzare Shera in posizione di terzino destro. Della mossa si capisce la ragione: lì il Tau stava sfondando troppo spesso; ma la soluzione funziona a metà: pur coprendosi un po' meglio, anche perché ora Lisisco si defila un po' meno e gioca più vicino a Cecchetti, la Sestese rischia ancora. È di nuovo da questa corsia che nasce la seconda occasione della ripresa, avviata dalla rimessa laterale di Citti e alimentata dallo scarico di Lisisco per Caniglia: è tutt'altro che banale la parata con cui Bardazzi deve alzare sopra la traversa un tiro sì centrale, ma potente e dalla traiettoria insidiosissima. Meglio funziona il secondo cambio chiamato da Boscherini: appena entrato (fuori Borrelli) Andreano riceve il pallone sulla trequarti e crossa in area per Barbanti, che nonostante l'equilibrio precario riesce a coordinarsi per l'acrobazia; il tiro col destro gli esce però centrale, e Bella blocca senz'affanno (54'). Non può essere abbastanza per smontare il vantaggio d'una squadra formidabile, resa tale anche da una panchina dalle qualità sopraffine. Le evidenzia la doppia giocata che porta al 2-0, costruito lungo una verticale drittissima: due dei punti per cui passa Vannini li aveva fissati cento secondi prima, sostituendo Hussey e Caniglia. Dunque non c'è bisogno di dire in esplicito che è ottimo l'ingresso di Lupi, che recupera il pallone al limite della propria area di rigore e lo gioca in profondità, e di Sow, che avanza per trentacinque metri da trequarti a trequarti e poi disegna un filtrante eccezionale; né c'è bisogno del movimento perfetto a tagliare tra Grisolini e Martinelli, o del destro rasoterra in corsa accanto al palo destro, per ricordare che Lisisco (meraviglia, meraviglia) è un calciatore splendido. La rete del 2-0, con allegata esultanza di gioia purissima, ribadisce che di questa squadra è uno dei leader; e che per spodestare il Tau (nel finale potrebbe arrotondare; ma dalla mezzaluna che invita all'area Galli alza il mancino sul servizio di Sow) quest'anno non basterà la storia: quest'anno servirà l'epica. Calciatoripiù : a sinistra la Sestese non rischia mai, e specie nel primo tempo a sinistra passa più volte. In gran parte è merito di Cecchi , preciso nelle coperture e prezioso nelle sovrapposizioni: contro una difesa meno fisica e un portiere meno adulto almeno un paio dei suoi traversoni sarebbe andati a effetto. Restano comunque tra le soluzioni offensive più efficaci; alle altre si dedica De Ferdinando , tecnica sublime e mille polmoni: gliene servono tanti per andare in pressione sui centrali avversari ogni volta che provano a far partire l'azione dal basso. In una di queste circostanze recupera il pallone, e costruisce l'occasione migliore per segnare: anziché concedergli il rigore, Di Carlo gli fischia una punizione che anche dopo due giorni alimenta tanti dubbi. Avrebbe potuto essere una delle possibili svolte della partita, che Hussey aveva indirizzato a favore del Tau Altopascio già nei primi minuti con l'angolo del vantaggio, raddoppiato da Lisisco (meraviglia, meraviglia) sulla giocata verticalissima tra Lupi e Sow .