SCANDICCI: Hancu, Martinelli, Andreucci, Villoresi, Carone, Bucciardini, Ducci, Unicori, Santini, Barattucci, Valencetti. A disp.: Caracci, Bendoni D., Buzzanga, Dell Agli, Mascalchi, Montini, Sarti, Vezzosi, Tellini. All.: Bernocchi Lorenzo
TAU CALCIO: Zipoli, Vaselli, Rotolo, Del Gronchio, Frediani, Ficcanterri, Soldati, Mei, Borracchini, Casini, Mocanu. A disp.: Piagentini, Colzi, Giovannini, Nesti, Giuntoli, Materassi, MAtteucci, Vannacci, Montapponi. All.: Gandini Federico
ARBITRO: Lorenzo Papale di Arezzo
RETI: Carone, Borracchini
SCANDICCI: Hancu, Martinelli, Carone, Ducci, Andreucci, Villoresi (90' Buzzanga), Valencetti, Unicori (58' Mascalchi), Santini (67' Vezzosi), Bucciardini (65' D. Sarti), Barattucci (47' pt Tellini). A disp.: Caracci, Montini, Dell'Agli, Bendoni. All.: Lorenzo Bernocchi.TAU ALTOPASCIO: Zipoli, Vaselli, Rotolo, Del Gronchio, Frediani, Ficcanterri, Soldati (70' Materassi), Mei (52' Matteucci), Borracchini (62' Vannacci), Casini (80' Montapponi), Mocanu. A disp.: Piagentini, Colzi, Giovannini, Nesti, Giuntoli. All.: Federico Gandini.
ARBITRO: Papale di Arezzo
RETI: 18' Borracchini, 71' Carone.
NOTE: espulso Valencetti (97'). Ammoniti Villoresi, Del Gronchio, Ficcanterri, Andreucci, Vaselli e Ducci. Angoli: 0-5. Recupero: 4'+8'. Spettatori 220 mal contati.
Talvolta basta un dettaglio per svelare l'intera verità. Ufficializzato l'1-1, sulle tribune del Bartolozzi si diffonde ovunque il rammarico, una sola la frase urlata o sussurrata: «Avremmo dovuto vincere». Lo dicono i tifosi dello Scandicci, e ci sta; e lo dicono i tifosi del Tau Altopascio (d'ora in poi solo Tau: la carta costa), che sembrano non considerare i quattro punti di vantaggio a tre giornate dalla fine. È inutile provare a farli riflettere, sottolineare che così resta in mano un jolly enorme, che è indolore sbagliare una delle ultime tre partite: è inutile, perché per natura se pareggia il Tau non può dirsi soddisfatto. Eppure il pari è buono. Considerato il calendario d'entrambe le rivali, il pronostico d'inizio mese recitava che Gandini sarebbe stato favorito se fosse uscito da marzo con la testa davanti; anche avanti d'un solo punto. I punti sono quattro, e dunque il pari è buono. Eppure il Tau non s'accontenta: non s'accontenta perché è stato in vantaggio dal 18' al 71'; non s'accontenta, perché di questo Scandicci (contano, contano tantissimo i punti persi in casa con Montevarchi e Cecina, i punti persi a Coiano: anche se difforme per dinamica, il doppio 1-1 tra andata e ritorno conferma che tra le due rose lo scarto è minimo) è bene non fidarsi mai; soprattutto non s'accontenta, ed è questa l'intera verità, perché il Tau è programmato per vincere; ed è per questo che spesso vince. Piro lo aveva anticipato presentando la partita alla radio: nelle giovanili non si fanno calcoli; e dunque d'un pari il Tau non si sarebbe accontentato. Per la dimostrazione sono sufficienti cinque minuti scarsi e il lob di Mocanu dietro la difesa per il destro di Borracchini, che dal lato corto dell'area di porta colpisce male. È il primo dei due palloni buoni che gli capitano; tredici minuti più tardi il secondo varrà il vantaggio. Prima d'arrivarci però c'è molto altro, a partire dall'analisi delle scelte di Bernocchi: per tutta la settimana la Toscana s'era interrogata sulla posizione d'Alberto Pepe, se a centrocampo, segno chiaro d'una partita all'arrembaggio, o tra i tre d'attacco. Ebbene, Alberto Pepe non c'è: nel riscaldamento dà forfait, e lascia il posto a Unicori. È un posto da mezzala: Bernocchi aveva optato per una formazione offensivissima, Santini affiancato da Valencetti (nel recupero finirà espulso, chiusura triste d'una partita in cui dopo un quarto d'ora complicato Rotolo riesce a neutralizzarlo) e da Barattucci rispettivamente a destra e a sinistra. Sono proprio loro due, le due punte esterne, a confezionare le prime risposte dello Scandicci in due azioni consecutive sviluppate in un solo minuto, il 12': prima, dalla trequarti, col destro calcia Barattucci, favorito dal contrasto che Carone (partita strepitosa, la rete dell'1-1 è solo una delle pennellate) vince con Soldati sulla trequarti e neutralizzato dalla respinta di Zipoli (Gandini sceglie lui, Piagentini s'accomoda in panchina); poi col mancino calcia Valencetti, portato in pedana dal lancio profondo di Villoresi ripulito dal compagno di reparto: ampia la traiettoria, ben oltre il primo palo. Sul rinvio di Zipoli lo Scandicci recupera il possesso, e costruisce subito un'altra occasione da rete: combinano bene i tre della catena di destra, da Martinelli terzino a Bucciardini mezzala fino a Valencetti, che strappa fino al fondo e rasoterra cerca il secondo palo, protetto dall'anticipo favoloso di Vaselli che a Unicori non concede la deviazione vincente e neppure il calcio d'angolo. Il Tau non può accettare d'essersi fatto attaccare per tre volte in due minuti; pertanto imbastisce l'immediato contrattacco con la sovrapposizione di Rotolo, che dalla trequarti sinistra cerca il secondo palo e soprattutto Borracchini: di testa Carone lo anticipa, e rinvia il pallone ai venticinque metri dove Del Gronchio lo calamita col petto; poi di controbalzo costringe Hancu a intervenire in tuffo. Anche se ancora nessuno sapeva d'essersi messo a tavola, è l'antipasto del vantaggio: è delizioso il traversone morbido e profondo che, invitato da Del Gronchio, con l'interno destro Mei pennella dalla trequarti sinistra; formidabile il destro al volo di Borracchini, che sottoporta apre l'interno e spedisce il pallone tra il guanto di Hancu e il primo palo (18'). Per qualche minuto lo Scandicci sbanda, soprattutto in fase difensiva; e sbandando consente al Tau d'affondare di nuovo verso la porta: solo il fischio di Papale (impossibile dire se giusto o no: dalla tribuna incide la parallasse, e incidono le tifose che s'alzano per esultare coprendo tutto quello che compare in mezzo ai pali di sostegno), che ritiene in fuorigioco Mocanu sul filtrante di Borracchini, tiene aperta la partita; vano dunque lo sprint tra Andreucci e Villoresi, vano l'anticipo su Hancu in uscita (21'). Senza protestare neppure più di tanto, il Tau ci riprova quattro minuti più tardi col primo dei cinque calci d'angolo che conquista nell'arco di tutta la partita (dettaglio curioso: lo Scandicci non ne batterà nessuno): da sinistra a rientrare lo calcia il destro di Del Gronchio per Ficcanterri, che sbuca sul secondo palo ma sbilanciato manca lo specchio. Il doppio brivido scuote lo Scandicci, che da qui alla pausa s'impadronisce della mediana; cresce Ducci che, sempre più leader, dalla trequarti scucchiaia in area una punizione concessa da Papale per un fallo di Del Gronchio, ammonito, su Barattucci: Carone stacca in anticipo sulla difesa, ma di testa conclude alto (33'). Come prima dello svantaggio, lo Scandicci ci riprova recuperando il pallone sul rinvio di Zipoli e cercando subito di violare l'area di rigore: la combinazione tra Ducci e Bucciardini consegna il pallone a Barattucci, pronto nel servizio rasoterra per Santini la cui maglia s'allunga un bel po'. Rischia dunque Ficcanterri, peraltro autore dell'ennesima prova stratosferica; rischia, ma Papale decide che per quanto plateale la trattenuta non è tanto intensa da produrre un calcio di rigore. Dalla propria area i rischi Ficcanterri li trasla subito nell'area avversaria: è di nuovo perfetto il suo stacco su un calcio d'angolo da sinistra, stavolta Casini alla battuta; perfetto per tecnica, impreciso per mira (39'). È il penultimo episodio del primo tempo; l'ultimo coincide con un'altra decisione di Papale, stavolta palesemente errata: era fallosa la scivolata di Frediani, allo Scandicci manca una punizione dal limite. Se la sarebbe procurata Barattucci, che peraltro non riesce a rientrare e lascia spazio a Tellini; è la prima d'una serie di sostituzioni, che fino a metà ripresa rappresentano l'unica traccia sul taccuino. Gandini si gioca Matteucci, Vannacci e Materassi per Mei, Borracchini e Soldati; Bernocchi replica con tre ritocchi, due dei quali (il terzo è Dario Sarti, dentro per Bucciardini; fuori anche Unicori e Santini) confezionano l'azione del pari: sulla combinazione tra Tellini e Valencetti, che s'era accentrato da destra, il pallone giunge infatti a sinistra per Mascalchi, pronto al filtrante per Vezzosi; la sua sponda premia l'inserimento di Carone, che dal vertice sinistro dell'area di porta incrocia il mancino sul secondo palo. Così alla prima vera azione della ripresa (e non è passato poco: è il 70', già intaccato l'ultimo quarto) lo Scandicci si porta sull'1-1, che prova a trasformare nella scintilla con cui rivoluzionare l'esito della partita e del campionato. Non gli riesce: il Tau s'allarma, addirittura a tratti si fa schiacciare; ma d'occasioni se ne registra una soltanto: la punizione che da venticinque metri prima di farsi espellere (doppia ammonizione, in ritardo il tackle nell'area avversaria; polemico poi il saluto a Papale) col mancino Valencetti calcia verso il secondo incrocio, mancato d'una spanna. Non è abbastanza per accorciare in classifica, e probabilmente non abbastanza per impedire che dopo un anno di digiuno il Tau torni a vincere il campionato. Lo Scandicci però non può farsene una colpa: negli scontri diretti non ha mai perso (anzi, all'andata fu raggiunto solo nel recupero); ha tenuto vivo fino alla fine un campionato che altrimenti si sarebbe chiuso già a Natale, troppo lo scarto (lo dice la classifica, non i giornalisti) rispetto alle altre quattordici; e se nel mese d'aprile alla fine s'arrenderà sarà solo perché s'è dovuto confrontare con una squadra che, a +4 a tre giornate dalla fine, è così tanto costruita per vincere che non accetta di sentirsi dire che il pari è buono; eppure è buono, il pari è buono. Calciatoripiù : le sostituzioni chiamate da Bernocchi consentono allo Scandicci, che fin lì s'era affidato all'acume di Ducci e alla corsa di Bucciardini (ottimo anche l'ingresso di Dario Sarti , che lo sostituisce), di pareggiare la partita, ed evitare la capitolazione anticipata inevitabile con un eventuale meno sette; sono infatti Mascalchi e Vezzosi a consentire a Carone di segnare l'1-1, coronamento perfetto d'una partita fantastica. Resta tale anche se lo Scandicci non vince, se per pareggiare la rete di Borracchini (ventuno in stagione, meraviglia) ci vuole troppo, e dopo restano poco tempo e poche energie; resta tale perché davanti c'era una squadra formidabile con cui pochissime possono giocare alla pari, una squadra che può contare su Vaselli e Rotolo (partita clamorosa in copertura, commovente l'abnegazione) esterni d'una difesa che ha in Ficcanterri il proprio perno, su Del Gronchio a dare i tempi, su una mezzala come Mei; e poi su un centravanti in quel modo lì; perché poi alla fine il calcio si risolve in quella cosa semplice e difficilissima, fare gol; e i gol li fanno i centravanti.