• Allievi RegionaliElite
  • 12/01/2025 10.45.00
  • LASTRIGIANA
  • 1 - 1 12/01/2025 10.45.00
  • CAPEZZANO PIANORE
    Maxharri
    Lucchesi

Commento


LASTRIGIANA: Pepe, Torniai, Semeraro, Pieragnoli, Gomma, Maxharri, Belli, Margheri, Burroni, Gracci, Sollazzi. A disp.: Lascialfari, Campinoti, Caparrini, Burrini, Dainelli, Grazzini, Aldighieri, Manescalchi . All.: Benfari Massimiliano
CAPEZZANO PIANORE: Pelliccia, Dettori, Parigi, Neri, Benedetti, Graziuso, Farina, Donati, Trombella, Milli, Lucchesi. A disp.: Barsottelli, Di Sacco, Della Bona, Federighi, Satini, Chelini, Ndiaye, Bimbi. All.: Maffei Marco
ARBITRO: Lapo Ponzalli di Prato
RETI: Maxharri, Lucchesi
LASTRIGIANA: Niccolò Pepe, Torniai, Semeraro, Pieragnoli, Gomma, Maxharri, Belli (52' Manescalchi), Margheri, Burroni (80' Grazzini), Gracci (74' Benedetto Aldighieri), Sollazzi. A disp.: Lascialfari, Caparrini, Campinoti, Burrini, Dainelli. All.: Massimiliano Benfari (squalificato, in panchina Niccolò Rosamilia).CAPEZZANO P.: Pelliccia, Dettori, Parigi, Lorenzo Neri I, Benedetti (76' Satini), Graziuso, Farina, Donati (61' Chelini), Trombella (72' Ndiaye), Milli (84' Bimbi), Lucchesi. A disp.: Barsottelli, Di Sacco, Della Bona, Federighi. All.: Marco Maffei.
ARBITRO: Lapo Ponzalli di Prato
RETI: 67' Lucchesi, 70' Maxharri.
NOTE: ammonito Milli. Angoli: 10-1. Recupero: 1'+4'.


Per parlare di sé ha avuto tre minuti, i soliti tre che Giuliano Sangiorgi ha reso eterni; la Lastrigiana se li è fatti bastare per ribadire che, anche se non sfoggia tecnica sopraffina e che per salvarsi dovrà restare concentratissima fino all'ultimo, ha un carattere fantastico: solo con quello si può riuscire a riacciuffare una partita improvvisamente complicata, e ad aggiustare una classifica che con una sconfitta si sarebbe fatta pericolante. Era un timore condiviso col Capezzano, che dell'1-1 strappato alla Guardiana s'accontenta: il vantaggio prodotto dalla rete di Lucchesi (la quarta in tre partite, ritorno potente) è durato troppo poco - tre minuti, solo tre minuti - per poter pensare di vincere. E troppo poche sono state le occasioni che ha creato nell'arco di tutta la partita: oltre alla rete pulite pulite se ne contano altre due, una in apertura e una in chiusura. Di tutte e tre protagonista è Lucchesi, che si vede che ha un passo diverso da due terzi di compagni e avversari: già al 2', servito dallo sprint di Trombella che sceso sulla destra aveva conquistato il fondo, ingaggia il primo duello con Niccolò Pepe reattivo sul suo diagonale rasoterra. La parata genera un calcio d'angolo, da citare non perché produce qualcosa (la difesa libera) ma perché è l'unico conquistato dal Capezzano in tutta la partita: smaltito il terrore di finire in svantaggio al primo affondo, viene fuori infatti la Lastrigiana che s'affida a Pieragnoli (mille i palloni toccati, ne sbaglia soltanto uno quando ormai è cottissimo) per prendere possesso del centrocampo. La mossa funziona, e il baricentro s'alza: ne vengono fuori una punizione dalla quale Torniai invita Belli ad accentrarsi da destra e a calciare col mancino (tiro lento, centralissimo: si fatica a definirla occasione), e soprattutto una sciocchezza della difesa del Capezzano, che nella propria area si concede un retropassaggio troppo corto; non ne approfitta però Burroni, che dopo il dribbling su Pelliccia si fa rimontare da Dettori: era stato lui a sbagliare e a regalare il pallone agli avversari in una zona in cui è tabù, lui a rimediare concedendo soltanto il primo dei dieci calci d'angolo totali. Sarà proprio da un calcio d'angolo che la Lastrigiana troverà la rete; ma perché ci riesca occorre attendere il vantaggio del Capezzano, e dunque la ripresa. Il primo tempo infatti scivola via bloccatissimo, disposte quasi a specchio (in fase di non possesso il 4-2-3-1 di Benfari, squalificato, è molto simile al 4-4-2 di Maffei) le due squadre s'annullano: i terzini restano bloccati (meglio Semeraro e Parigi sulle rispettive corsie sinistre che i loro dirimpettai Dettori e Torniai), sulle fasce s'affonda poco, centralmente pochissimo. Per chiudere la cronaca del primo tempo con un'occasione bisogna sforzarsi, e considerare tale quella che crea la svirgolata di Farina al limite dell'area del Capezzano: raccoglie il pallone Gracci, sul cui invito Belli crossa lento col mancino favorendo l'uscita di Pelliccia in anticipo su Burroni. Scendendo le scale per cercare un posto caldo in cui passare l'intervallo (soffia un vento freddo, gelido, gelidissimo: fin qui più gli starnuti in tribuna che le occasioni da rete), qualcuno si lascia scappare d'aver assistito a un primo tempo di rara bruttezza. È una definizione rude che ha più d'un fondo di verità, ma che perde di vista la ragione per cui la partita fatica a decollare: nessuna delle due squadre può permettersi di perdere, perché chi perde diventa la preda su cui l'Atletico Lucca terzultimo calibra la propria rincorsa; e dunque nessuna delle due squadre azzarda a scoprirsi. La Lastrigiana però gioca in casa e ha un punto in meno, e dunque deve rassegnarsi a spingere un po' di più: al riavvio dunque decide d'aumentare la pressione (in questo senso si legge l'ingresso di Manescalchi per Belli); e per farlo s'affida a Sollazzi, protagonista sia da ispiratore (suo lo schema rasoterra che dalla bandiera destra libera al dischetto Gracci, murato; sulla respinta Margheri controlla male) sia da sfortunatissimo finalizzatore: si spezza contro la faccia interna del primo palo il suo destro secco favorito dall'imbucata di Semeraro (sorpreso Graziuso, l'unica volta di tutta la partita) nel corridoio (57'). È il culmine di un'azione finalmente splendida, originata dalla pressione di Pieragnoli, che sulla trequarti aveva intercettato un passaggio pigro di Lorenzo Neri, e alimentata dallo scarico di Margheri sulla corsia sinistra: è segno chiaro che il centrocampo della Lastrigiana sta cominciando a vincere i duelli individuali. Maffei se ne accorge, e interviene subito (quasi: Sollazzi fa in tempo a scucchiaiare in area un altro pallone pericoloso, sul quale in acrobazia Gracci interviene scoordinato) sostituendo Donati, inserendo Chelini al centro della difesa e alzando Dettori. Al suo posto scivola Graziuso, cui bastano sei minuti da terzino destro per avviare l'azione del vantaggio: la alimenta Trombella, che sul lancio sprinta verso il limite dell'area dove rimbalza su Maxharri, e col mancino in diagonale la rifinisce Lucchesi dopo aver calamitato il doppio flipper tra Gomma e Torniai sul centrosinistra del fronte offensivo. Solo tre minuti e lo 0-1 svanisce: sull'angolo (è l'ottavo dei dieci totali) che Sollazzi calibra da sinistra a rientrare sbuca Maxharri, favorito da un blocco che gli consente d'abbandonare il secondo palo, tagliare centralmente, colpire di testa da tre metri e battere Pelliccia. Al 90' mancano venti minuti esatti: la Lastrigiana prova a sfruttare la nuova inerzia per completare la rimonta, ma nonostante un evidente ritocco tattico (l'ingresso di Benedetto Aldighieri, che si piazza tra Margheri e Pieragnoli, porta con sé il 4-3-3 con annessa superiorità numerica in mediana) non riesce a produrre occasioni pulite. Così è quasi scontato che alla fine del recupero concesso da Lapo Ponzalli (bravo, e non deve sorprendere: è figlio di babbo Simone e mamma Kalinka, ha imparato a fischiare prima che a contare) l'occasione per vincere la crei il Capezzano: mai stanco nonostante i milioni di chilometri, in un metro Lucchesi si scorda della marcatura di Semeraro, Maxharri e Gomma; fortuna, dice sollevata la Lastrigiana, che la diagonale di Torniai e l'uscita di Niccolò Pepe gli impediscano di calciare dal limite dell'area di porta. Sarebbe stata la rete del successo: era il 94', altri tre minuti stavolta non ci sarebbero stati. Calciatoripiù : in novantacinque minuti Graziuso , per il resto perfetto come Parigi , si fa sorprendere solo una volta, nell'azione che porta al palo; fa pari con la giocata che avvia l'azione dello 0-1: lo segna Lucchesi , il cui rientro è stato sufficiente a rivitalizzare l'attacco del Capezzano. La sua rete però non basta a produrre il successo: glielo nega Maxharri , la cui assenza ebbe un peso smisurato nella retrocessione dell'anno scorso e che torna a segnare dopo averlo già fatto contro l'Affrico. L'1-1 originato dal suo colpo di testa è una ricompensa legittima: a lungo, Pieragnoli al governo, la Lastrigiana s'era fatta preferire in mezzo al campo.