SESTESE: Xillo, Bonci, Giannone, Cesarano, Bartolomei, Mateiu, Biscardi, Ferro, Gusciglio, Pomponio, Bonezzi. A disp.: Tabani, Barlumi, Osmenaj, Prota, Napolitano, Ruggiero, Scarlini, . All.: Ferro Marco
AFFRICO: Cosi, Bonfanti, Bahri, Borgheresi, iania, Turturro, Vaggioli, Silvestri, Lika, Ala, Giugliano. A disp.: Campanale, Nunziati, Russo, Agosti, Sturiale, Piccioli, Ben Moussa, La Greca, Nutini. All.: Sozzi Alessandro
ARBITRO: Alessio Scarabelli di Firenze
RETI: Prota, Giugliano, Lika, Giugliano, Ala
SESTESE: Xillo, Bonci (65' Osmenaj), Giannone, Cesarano, Bartolomei (46' Napolitano), Mateiu, Biscardi (60' Prota), A. Ferro (46' Pellegrini), Gusciglio (46' Ruggiero), Pomponio, Bonezzi (46' Scarlini). A disp.: Tabani, Barlumi, Di Cara,. All.: Marco Ferro.
AFFRICO: Cosi, Bonfanti (81' Russo), Bahry (53' Agosti), Borgheresi, Iania, Turturro (53' Sturiale), Vaggioli (53' Piccioli), Silvestri, Lika (65' Ben Moussa), Ala (76' La Greca), Giugliano (63' Nutini). A disp.: Campanale, Nunziati. All.: Alessandro Sozzi.
ARBITRO: Scarabelli di Firenze
RETI: 12' Ala, 18', 35' Giugliano, 50' Lika, 67' Prota.
NOTE: ammoniti Iania, Turturro, Cesarano, Borgheresi e Nutini. Angoli: 8-4. Recupero: 0'+3'.
Eroico, titanico: chiamatelo come volete. L'etichetta è solo un promemoria: serve a ricordare che, senza bisogno di scomodare gente importante, il pessimismo ha senso solo se scatena una reazione; solo se al mondo brutto si contrappone la voglia di migliorarlo. È difficile pensare che Sozzi abbia piazzato nello spogliatoio qualche classico di filosofia o letteratura (i manuali no, pietà); ma il modo in cui l'Affrico chiude una settimana complicata suggerisce che almeno sul piano pratico la lezione è stata digerita. Oltre a muovere emozioni, passioni, interessi e incazzature, conseguenza inevitabile del trittico, il calcio ha infatti un enorme potere pratico: insegna facilmente cose difficili. Possono volerci giorni a spiegare da dove nascono riscatto e risentimento; una decina di minuti scarsi per capire come la sconfitta per 1-4 con l'Atletico Lucca abbia prodotto una vittoria dello stesso importo, ma contro un avversario dal nome altisonante. Davanti all'Affrico c'era infatti la Sestese che, pur consapevole d'aver solo ridotto ma non annullato il gap dell'anno scorso, cercava un successo prestigioso con cui migliorare una classifica spenta; soprattutto per ricordarsene il sapore, considerato che non lo assaggia dalla gara d'esordio (fu 6-1 con l'Atletico Lucca, presenza ricorrente). Ma contro un avversario che aveva bisogno di vincere, e vincere bene, per cancellare giorni tetri e soprattutto lanciarsi alla rincorsa delle tre di testa non ha avuto chance: quando è in giornata l'Affrico è impressionante. Lo rendono tale anche le scelte di Sozzi, che coraggiosamente punta sull'attacco leggero Lika-Ala lasciando in panchina Piccioli, e schiera Vaggioli e Giugliano come esterni di qualità del 4-4-2: lo sviluppo delle prime tre reti conferma la bontà dell'intuizione. Prima d'arrivarci però l'Affrico deve togliersi di dosso ancora qualche scoria: si spiega solo con la paura la stasi della difesa sul primo angolo della Sestese, solo con la paura il destro al volo concesso sottoporta a Pomponio sul traversone di Biscardi a rientrare da sinistra (4'). Ma ci s'accorge subito che è soltanto il poscritto della partita di sette giorni prima. Dopo averlo cercato sull'affondo centrale di Vaggioli che scarta Mateiu e Giannone (strozzato il mancino dal limite, a lato), al secondo tentativo l'Affrico trova il vantaggio con due giocate gonfie di qualità: alla discesa centrale di Giugliano, che scarta Cesarano uscito in protezione ai venti metri, s'accompagna il taglio di Ala, servito sulla corsa dietro la difesa; l'imbucata non può chiudersi che col pallone in porta, dove lo spedisce un mancino splendido e cattivissimo a mezz'altezza. La terza rete stagionale ne esalta la leadership: è da lui, centravanti insolito a metà con Lika, che passa gran parte delle azioni dell'Affrico; da lui e dal triangolo che dalla bandierina chiama a Silvestri che nasce la prima occasione per il raddoppio, sfiorato da Vaggioli col mancino dal limite (tiro alto, 16'). Potrebbe essere l'episodio su cui gira la partita, perché nell'azione successiva la Sestese costruisce l'opportunità migliore per pareggiare; e invece va all'opposto, perché dopo lo sprint a destra (inutile la carica di Borgheresi) Gusciglio si fa ingolosire da uno spiraglio sottilissimo, e anziché premiare il taglio di Pomponio cerca direttamente la rete, accarezzata dalla parte sbagliata; e perché sulla ripartenza l'Affrico raddoppia con una giocata essenziale ed efficacissima. Certo, se la mediana della Sestese sapesse che nelle gambe Vaggioli ha installati compasso, goniometro e gps forse non gli lascerebbe tutto quello spazio; ma è comunque incantevole il lancio di trenta metri con cui avvia la fuga di Giugliano, che dal fronte sinistro dell'area di rigore rientra sul destro e imbulletta il pallone sul secondo palo (18'). Il doppio vantaggio è sufficiente a indirizzare la partita; anche perché cento secondi più tardi il tuffo di Cosi lo sigilla proteggendo l'angolo basso sul destro di prima di Bonezzi, che da una quindicina di metri intendeva riaprirla. Non ce n'è il pericolo: accelerando e rallentando a proprio piacimento, non appena torna ad affacciarsi nell'area avversaria l'Affrico allunga ancora. Negli interpreti e nel talento che esprime l'azione dello 0-3 è una replica esatta dello 0-2: lancio di Vaggioli, rete di Giugliano. Cambia però la dinamica: sviluppo a destra anziché a sinistra, sprint tra Mateiu e Giannone, pallonetto col destro su Xillo uscito al limite dell'area di rigore. Per tornare in corsa alla Sestese non bastano né il destro di Biscardi, che calcia al volo in palleggio dal limite dell'area (pallone di poco a lato) né i quattro cambi (fuori Bartolomei, Andrea Ferro, Gusciglio e Bonezzi per Napolitano, Pellegrini, Ruggiero e Scarlini) decisi da Marco Ferro all'intervallo, segno chiaro che del primo tempo della Sestese c'è poco da salvare; non bastano perché al 50' l'Affrico segna di nuovo, stavolta grazie a Lika che col mancino sottoporta gira in rete il traversone rasoterra di Ala sceso fino in fondo alla corsia sinistra. È lo 0-4 che consente a Sozzi di cominciare a pensare alla partita col Venturina: insieme escono Bahry, Vaggioli e Turturro (ammonito, mossa intelligente), che fanno spazio ad Agosti, Piccioli e Sturiale. Nel giro di sei minuti i primi due, uno a verticalizzare e l'altro a interpretare laicamente il ruolo di centravanti con un affondo a destra, costruiscono subito un'altra occasione da rete: non la finalizza Ala, che da tre metri manca la doppietta per l'opposizione di Xillo prima (parata con la gamba destra, buona la reattività) e di Bonci poi. Per quanto minima, per la Sestese è una scossa che produce l'1-4: lo aveva già cercato Ruggiero sul triangolo con Pomponio (tiro strozzatissimo a lato), lo trova Prota (aveva rilevato Biscardi) massimizzando gli effetti d'uno spiovente in area. Per riuscirci ha bisogno di due tentativi, stranamente sorpresa la difesa dell'Affrico: al primo Cosi s'era opposto col corpo (67'). Quattro minuti più tardi, nel mezzo il palo di Ben Moussa che aveva rilevato Lika (sul rimbalzo Ala gioca di sponda per Piccioli, il cui destro colpisce i sostegni), il duello finisce diversamente: la parata in tuffo a negargli la doppietta sul mancino incrociato che il triangolo tra Giannone e Ruggiero aveva reso possibile è la risposta migliore a una settimana complicata. Ai portieri capita, l'importante è il modo in cui si reagisce: prova superata, superatissima. Calciatoripiù : dopo un primo tempo impalpabile la Sestese cresce nella ripresa, merito delle scelte di Marco Ferro che nell'intervallo non si fa problemi a chiamare quattro sostituzioni. Quella più efficace è però la quinta: come con Scandicci e Sporting Cecina, a trovare la rete è di nuovo Prota . Potrebbero essere due se non gli s'opponesse Cosi , reattivo nelle circostanze in cui viene sollecitato: s'era già ben disimpegnato nel primo tempo sul destro di Bonezzi. Si stava giù sullo 0-2, punteggio costruito dalle giocate di Ala, Giugliano (prenderlo dal Calenzano è stato un gran colpo: per lui Sozzi stravede, e si capisce perché) e Vaggioli ; se ci s'aggiungono il gran lavoro di Silvestri in mediana e la protezione offerta dalla coppia centrale Turturro-Iania (Sozzi avrà problemi d'abbondanza quando rientrerà Figus: i problemi che tutti gli allenatori sognano), si capisce perché l'Affrico è subito ripartito così forte.