RETI: 5' Ambrosino
DINAMO FLORENTIA: Lombardi Francesco, Burgnich, Toccaceli, Carone, Pestelli, Russo (55' Di Staso), Colaianni, Bassi, De Gori (80' Matteini), Ambrosino (64' Tornese), Silvestri Lorenzo (90' Torrini). A disp.: Sincic, Pisello, Allegrini, Caruso, Lombardi Giovanni. All.: Francesco Sammarco.
AUDACE LEGNAIA: Luconi, Ballini (67' Ermini), Formigli, Leao, Marchesini (83' Chini), Manetti (80' Mazzoli), Keqi (68' Rotondi), Longosci, Silvestri Niccolò, Solvi, Bini. A disp.: Paci, Lelli, Tofanari, Strupeni, Martini. All.: Cristian Mangano.
ARBITRO: Girolami di Pontedera.
RETE: 5' Ambrosino.
NOTE: ammoniti Burgnich, Silvestri Lorenzo, Bassi e Di Staso; al 91' espulso mister Mangano per proteste.
Basta un facilissimo tap-in di Ambrosino in avvio di gara per far iniziare al meglio il 2024 alla Dinamo Florentia al termine di un'autentica battaglia nel fango che ha visto gli uomini di mister Sammarco prevalere di misura nell'attesissimo scontro al vertice del Girone H ai danni di un'Audace Legnaia che dunque -dopo ben diciotto risultati utili consecutivi in altrettanti incontri disputati in tutte le competizioni- per la prima volta in questa stagione assapora l'amaro gusto della sconfitta unitamente alla sensazione di restare a secco sul proprio fronte offensivo. Colpiti a freddo sugli sviluppi di un calcio da fermo, nonostante un atteggiamento propositivo gli ospiti, pur riuscendo nel complesso a tenere meglio tanto il campo quanto l'iniziativa del gioco, si sono trovati costretti a fare i conti con una linea difensiva biancoazzurra particolarmente concentrata per tutto l'arco dei novanta e più minuti che, ottimamente presidiata da Carone e da un elemento di assoluta esperienza come Pestelli, ha sempre saputo prontamente respingere le scorribande audacine contribuendo così non solo a blindare lo specchio difeso da Francesco Lombardi ma anche, di conseguenza, a regalare al triplice fischio ai propri colori la vivida possibilità di rimettere in discussione l'intero campionato evitando perciò, al giro di boa, anticipati tentativi di fuga da parte di un'Audace che, dopo l'impegno che domani sera la vedrà affrontare il Monterappoli agli ottavi di Coppa Toscana, ripartirà domenica prossima dall'ostico fortino del Mercatale con appena due lunghezze di vantaggio sulla medesima Dinamo. Nonostante le premesse, tra cui indubbiamente spiccava -nell'ottica di un apparentemente inevitabile spettacolo- il fatto tale per cui in ventotto gare di campionato le due compagini in questione avessero, in totale, conosciuto l'insuccesso un'unica volta (in specie i padroni di casa, sconfitti per 2-0 dal San Giusto alla terza giornata), quello che a tutti gli effetti si presentava come il match di cartello dell'ultima d'andata si è rivelato tutt'altro che piacevole a fronte soprattutto, molto eufemisticamente parlando, di un Comunale di Lastra a Signa ai limiti della praticabilità che, giocoforza, ha reso il ritmo dell'incontro assai frastagliato costringendo pressoché sempre i due collettivi a scartare aprioristicamente l'intenzione di tessere palla a terra le proprie trame in favore di un'incalcolabile quantità di lanci dalle retrovie a cercare direttamente i rispettivi terminali offensivi, ossia Lorenzo Silvestri in casa Dinamo e, sulla sponda gialloblù, il più giovane fratello Niccolò. Di conseguenza, anche i tiri da fermo hanno finito per giocare un ruolo particolarmente determinante e, non a caso, proprio a partire da un simile scenario dopo 5' dal fischio iniziale la Dinamo mette a segno quella che di fatto si rivelerà l'unica e decisiva rete della partita in occasione della prima tra le appena cinque azioni salienti che si sono potute ravvisare nel complessivo dipanarsi di quest'ultima: a tal proposito, sugli sviluppi di un piazzato di De Gori dalla trequarti mancina Russo rimette al centro un pallone che, schiacciato da due passi di testa proprio dal numero 10 casalingo, viene ottimamente respinto dall'istintivo riflesso di Luconi prima di finire esattamente sui piedi del ben appostato Ambrosino che, a porta sguarnita, non può assolutamente fallire la ribattuta all'interno dell'area piccola gialloblù. Nonostante l'immediato handicap in termini di punteggio, il Legnaia non si perde affatto d'animo ed è ancora a partire da una punizione, nello specifico calciata da Leao, che al 17' imbastisce la propria reazione con Solvi che, liberatosi nello stretto di ben tre avversari in dribbling, conclude con il sinistro dal limite facendo passare la sfera soltanto accanto al palo della porta difesa da Francesco Lombardi. Francesco Lombardi che peraltro, al 26', viene invece direttamente chiamato in causa su un insidioso rasoterra da fuori di Leao distendendosi attentamente sulla propria destra in presa sicura. Arrivati a questo punto della sfida, il ritmo continua a mantenersi fisiologicamente basso in termini di squilli offensivi che infatti, cedendo il passo ad una buona dose di cattiveria agonistica evidente nei molteplici duelli generatisi a centrocampo, per il momento si esauriscono fino al duplice fischio. Al rientro in campo, che vede i due tecnici riproporre ciascuno il proprio undici di partenza, i biancoazzurri provano a bissare il redditizio atteggiamento iniziale guadagnando, con Lorenzo Silvestri, un interessante calcio piazzato dai sedici metri al 47' che tuttavia capitan De Gori non angola a dovere spedendolo direttamente fra le braccia di Luconi. Sul fronte opposto, invece, l'ultimo tentativo degno di nota dell'incontro (cosa notevolmente strana a dirsi, dal momento che in tal frangente il cronometro segnava appena il 54') vede il collettivo di Via Dosio cestinare la più nitida opportunità in assoluto capitatagli per rimettersi in carreggiata quando Bini, libero di involarsi verso la porta locale a fronte dell'intervento a vuoto di Burgnich sul suggerimento profondo di Leao da metà campo, si lascia prendere dalla foga innanzi al cospetto di un Francesco Lombardi in uscita disperata imprimendo dunque eccessiva potenza alla propria soluzione che, di conseguenza, sorvola unicamente il montante. La stanchezza, complici soprattutto le rivedibili condizioni del rettangolo verde, comincia adesso a farsi sempre più sentire nelle gambe dei ventidue protagonisti, ben più che provati dal costante scontrarsi in mezzo al fango, ed è così che tanto mister Sammarco quanto il collega Mangano cominciano progressivamente a ridisegnare il proprio assetto di partenza per apportarvi nuova linfa. Tuttavia, nonostante quattro ingressi per parte, l'andamento della contesa non subisce più alcuna impennata sino al calar del sipario, pervenuto dopo un lungo recupero all'alba del quale, peraltro, il tecnico audacino ha dovuto abbandonare anzitempo la propria area reo di aver detto qualche parola di troppo al signor Girolami: infatti, al netto dei prolungati assalti gialloblù, la Dinamo non cala minimamente sotto il profilo della lucidità riuscendo perciò a pervenire ad una conquista della preziosissima posta in palio che, per quanto non alteri le posizioni apicali di quelle che ad oggi la classifica delinea come le due principali pretendenti al titolo, le vedrà a breve approcciarsi con un infimo distacco tra di loro alla tranche delle quindici gare di un girone di ritorno ancora tutto da vivere e da scrivere.