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  • 03/12/2023 14.30.00
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  • U.S. LIVORNO
  • 1 - 1 03/12/2023 14.30.00
  • FIGLINE 1965
    15' Farinhas Taffner
    90' Torrini

Commento


U.S. LIVORNO: Albieri, Tanasa (66' Luci), Ronchi, Nardi (63' Sabattini), Cesarini, Savshak (55' Fancelli), Curcio (55' Brisciani), Bellini, Brenna, Farinhas Taffner (78' Mutton), Camara Alp.. A disp.: Ciobanu, Nizzoli, Ferraro, Giordani . All.: Pascali Niccolo
FIGLINE 1965: Pagnini, Banchelli, Dema, Sabatini, Ficini, Zellini (85' Iaiunese), Cavaciocchi, Caggianese, Torrini, Zhupa, Diarra. A disp.: Simoni, Orpelli, Berti, Malpaganti, Fiore, Bonavita, Albani, Galli. All.: Tronconi Stefano
ARBITRO: Antonio Liotta di Castellammare di Stabia
RETI: 15' Farinhas Taffner, 90' Torrini
NOTE: Espulso Ronchi per doppia ammonizione. Ammoniti Brenna, Torrini.LIVORNO: Albieri, Savshak (57' Fancelli), Ronchi, Brenna, Camara, Bellini, Tǎnǎsa (67' Luci), Nardi (64' Sabattini), Curcio (56' Brisciani), Cesarini, Luis Henrique (79' Mutton). A disposizione: Ciobanu, Nizzoli, Ferraro, Giordani. All.: Giancarlo Favarin
FIGLINE: Pagnini, Orpelli, Dema, Sabatini, Ficini, Zellini (85' Iaiunese), Cavaciocchi, Caggianese, Torrini, Zhupa (65' Malpaganti), Diarra. All.: Simoni, Banchelli, Berti, Fiore, Bonavita, Albiani, Galli. All.: Stefano Tronconi
ARBITRO: Antonio Liotta di Castellammare di Stabia, coadiuvato da Di Bartolomeo di Campobasso e Savasta di Alba-Bra
RETI: 15' Luis Henrique, 90' rig. Torrini
NOTE: Ammoniti Brenna e Ronchi. Espulso Ronchi all'88' per doppio giallo. Angoli 1-3. Recupero 1' e 5'. Spettatori 2423.

LIVORNO: Albieri, Savshak (57' Fancelli), Ronchi, Brenna, Camara, Bellini, Tǎnǎsa (67' Luci), Nardi (64' Sabattini), Curcio (56' Brisciani), Cesarini, Luis Henrique (79' Mutton). A disposizione: Ciobanu, Nizzoli, Ferraro, Giordani. All.: Giancarlo Favarin
FIGLINE: Pagnini, Orpelli, Dema, Sabatini, Ficini, Zellini (85' Iaiunese), Cavaciocchi, Caggianese, Torrini, Zhupa (65' Malpaganti), Diarra. All.: Simoni, Banchelli, Berti, Fiore, Bonavita, Albiani, Galli. All.: Stefano Tronconi
ARBITRO: Antonio Liotta di Castellammare di Stabia, coadiuvato da Di Bartolomeo di Campobasso e Savasta di Alba-Bra
RETI: 15' Luis Henrique, 90' rig. Torrini
NOTE: Ammoniti Brenna e Ronchi. Espulso Ronchi all'88' per doppio giallo. Angoli 1-3. Recupero 1' e 5'. Spettatori 2423.



Giornata numero 14 ed altro crocevia fondamentale per la stagione del Livorno che, dopo aver rosicchiato le distanze con le prime della classe, deve assolutamente tornare a vincere di fronte al proprio pubblico per sperare in una rimonta. L'ostacolo si chiama Figline. Un nome che ai tifosi amaranto evoca ricordi spiacevoli, ma che non deve destabilizzare un'ambiente surriscaldato dalla disattenzione avvenuta in Coppa Italia che - quasi sicuramente - costringerà la società a perdere la qualificazione ai quarti di finale in favore del Follonica Gavorrano, per aver schierato un giocatore squalificato. Un errore madornale, dal quale la squadra deve rapidamente sgombrare la mente per rigettare tutte le forze nel campionato. Il Figline di Tronconi è un avversario ostico, che staziona a settimo posto e reduce da due belle vittore sul Cenaia e sulla Sangiovannese, intramezzate dallo stop in casa contro il Follonica Gavorrano. Le triglie, invece, arrivano da un filotto importante di risultati e non può permettersi altri passi falsi. Favarin sceglie la conferma di Albieri tra i pali, protetto da Ronchi e Brenna centrali e Savshak-Camara ai lati; in mezzo al campo rifiata Luci che si siede in panchina e allora spazio a Tǎnǎsa affiancato da Bellini e Nardi con Curcio sulla corsia esterna; in attacco il duo inedito composto da Cesarini e Luis Henrique. Gli ospiti rispondono con Pagnini in porta; Orpelli, Sabatini, Ficini, Diarra nel quartetto difensivo; con Cavaciocchi, Dema, Torrini ad agire nella cintura mediana, dietro al tridente Zhupa-Zellini-Caggianese. Pronti via ed è il Figline, al 2', ad accendere la miccia per primo con un tracciante che taglia fuori causa Savashak a favore della sterzata sul mancino di Caggianese, il tiro è indirizzato verso il palo più lontano ma Albieri riesce a distendersi in tempo per deviare il pallone quel tanto che basta per alzarlo sopra la traversa. Se la prima scossa è gialloblù, l'occasione più clamorosa - invece - è amaranto: la risposta labronica arriva già al 5' con Camara che si allarga per crossare verso il centro dove Cesarini incorna a botta sicura colpendo in pieno l'incrocio dei pali. Inizia a carburare il motore livornese che pian piano si prende il possesso della porzione di campo avversaria, orchestrando delle buone trame di gioco, pur senza rendersi particolarmente pericoloso sotto porta. La pressione però si fa sentire sulla difesa ospite, e al 15' dagli sviluppi di un corner ecco il gol che stappa la partita: l'angolo di Curcio viene raccolto dalla parte opposta da Camara per assistere il tiro di Nardi dal limite dell'area, la traiettoria trova la deviazione della difesa e Luis Henrique - in posizione regolare - schiaffa in porta una frustata di destro che batte Pagnini. Palla nel sacco e 1-0 per il Livorno, che al 21' ritorna prepotente in attacco con una giocata di Cesarini, il servizio a pelo d'erba viene allontanato da Ficini e Ronchi tenta il gol della domenica con una conclusione dai 35 metri che finisce ampiamente sul fondo. Per assistere al primo timido tentativo del Figline bisogna attendere il 27', quando da una rimessa laterale, ne esce un rapido uno-due che porta Torrini al sinistro bloccato senza problemi da Albieri. Dieci minuti, il Livorno riparte al galoppo con una corsa a perdifiato di Brenna che gioca d'anticipo su Zhupa per poi involarsi a tutto campo sull'out destro, il successivo cross al centro trova di nuovo la zuccata di Cesarini che anche in questa occasione si vede strozzare in gola l'urlo del gol grazie al miracolo di Pagnini. Un colpo di reni da applausi che spinge via il pallone dallo specchio della porta sulla linea. Mani nei capelli per il Mago per l'intervento illogico del portiere ospite. Il primo tempo, di fatto, non regala altre emozioni, mentre per riaccendere la ripresa dei giochi si deve attendere lo scoppiettante finale di gara in cui è successo di tutto. Per la prima mezz'ora del secondo tempo, la sfida cammina al trotto, al limite della sonnolenza. Il Livorno si limita alla gestione, senza cercare con insistenza il raddoppio, un rischio troppo elevato, soprattutto quando il punteggio non è ancora in cassaforte. Le rotazioni introdotte da Favarin non danno i frutti sperati e la macchina dei motori labronica si spenge lentamente nel corso dei minuti. Si conta al 55' una girata di Diarra sul cross di Caggianese che scivola a lato; poi Cesarini al 66' tenta di rispondere con un destro che si alza verso le stelle, a cui segue una seconda chance al 68' con un tiro dal limite che finisce sul fondo. Il Figline a questo punto prende coraggio, consapevole che anche soltanto un episodio potrebbe cambiare radicalmente le sorti della partita. Prima tocca a Torrini al 72' chiudere una serie di colpi di testa sull'uscita di Albieri che protegge la porta (nonostante la segnalazione della posizione di fuorigioco dell'attaccante fiorentino), poi sempre Torrini cambia strategia al 74' incrociando il destro verso l'angolo più lontano senza fortuna; e al 78' è Brisciani ad alzare un campanile all'interno dell'area di rigore incoraggiando Caggianese ad esibirsi con una sforbiciata al volo che non trova il bersaglio grosso. Infine, ad un passo dal recupero, l'episodio cardine del match: Ronchi si fa prendere d'infilata sulla fascia sinistra e interviene malamente prendendosi il giallo e provocando un calcio di punizione. La successiva battuta è un cross impossibile da agganciare e destinato alla rimessa laterale, ma è lo stesso Ronchi (ammonito appena trenta secondi prima) ad aggrapparsi al corpo dell'attaccante ospite costringendo il direttore di gara a sventolare al difensore amaranto il doppio giallo e concedere il calcio di rigore. Dagli undici metri calcia Torrini che supera Albieri con un destro secco nell'angolino. In un amen il Livorno si ritrova sull'1-1, con un uomo in meno, e con appena cinque minuti scarsi a disposizione per provare a riprendersi la vittoria. Ma la capacità di reazione amaranto sbatte sul fortino gialloblù che respinge gli attacchi conquistandosi un punto d'oro sul terreno dell'Armando Picchi. Per il Livorno è una batosta che suona quasi come una mezza sconfitta, i tre punti sfilano dalle dita per una grave disattenzione che costa carissima ai ragazzi di Favarin, capaci di gettare nel cestino l'importantissima occasione per recuperare i punti persi per strada sulle pretendenti davanti. Scivolando di nuovo a cinque lunghezze di distanza dalla vetta.

Giornata numero 14 ed altro crocevia fondamentale per la stagione del Livorno che, dopo aver rosicchiato le distanze con le prime della classe, deve assolutamente tornare a vincere di fronte al proprio pubblico per sperare in una rimonta. L'ostacolo si chiama Figline. Un nome che ai tifosi amaranto evoca ricordi spiacevoli, ma che non deve destabilizzare un'ambiente surriscaldato dalla disattenzione avvenuta in Coppa Italia che - quasi sicuramente - costringerà la società a perdere la qualificazione ai quarti di finale in favore del Follonica Gavorrano, per aver schierato un giocatore squalificato. Un errore madornale, dal quale la squadra deve rapidamente sgombrare la mente per rigettare tutte le forze nel campionato. Il Figline di Tronconi è un avversario ostico, che staziona a settimo posto e reduce da due belle vittore sul Cenaia e sulla Sangiovannese, intramezzate dallo stop in casa contro il Follonica Gavorrano. Le triglie, invece, arrivano da un filotto importante di risultati e non può permettersi altri passi falsi. Favarin sceglie la conferma di Albieri tra i pali, protetto da Ronchi e Brenna centrali e Savshak-Camara ai lati; in mezzo al campo rifiata Luci che si siede in panchina e allora spazio a Tǎnǎsa affiancato da Bellini e Nardi con Curcio sulla corsia esterna; in attacco il duo inedito composto da Cesarini e Luis Henrique. Gli ospiti rispondono con Pagnini in porta; Orpelli, Sabatini, Ficini, Diarra nel quartetto difensivo; con Cavaciocchi, Dema, Torrini ad agire nella cintura mediana, dietro al tridente Zhupa-Zellini-Caggianese. Pronti via ed è il Figline, al 2', ad accendere la miccia per primo con un tracciante che taglia fuori causa Savashak a favore della sterzata sul mancino di Caggianese, il tiro è indirizzato verso il palo più lontano ma Albieri riesce a distendersi in tempo per deviare il pallone quel tanto che basta per alzarlo sopra la traversa. Se la prima scossa è gialloblù, l'occasione più clamorosa - invece - è amaranto: la risposta labronica arriva già al 5' con Camara che si allarga per crossare verso il centro dove Cesarini incorna a botta sicura colpendo in pieno l'incrocio dei pali. Inizia a carburare il motore livornese che pian piano si prende il possesso della porzione di campo avversaria, orchestrando delle buone trame di gioco, pur senza rendersi particolarmente pericoloso sotto porta. La pressione però si fa sentire sulla difesa ospite, e al 15' dagli sviluppi di un corner ecco il gol che stappa la partita: l'angolo di Curcio viene raccolto dalla parte opposta da Camara per assistere il tiro di Nardi dal limite dell'area, la traiettoria trova la deviazione della difesa e Luis Henrique - in posizione regolare - schiaffa in porta una frustata di destro che batte Pagnini. Palla nel sacco e 1-0 per il Livorno, che al 21' ritorna prepotente in attacco con una giocata di Cesarini, il servizio a pelo d'erba viene allontanato da Ficini e Ronchi tenta il gol della domenica con una conclusione dai 35 metri che finisce ampiamente sul fondo. Per assistere al primo timido tentativo del Figline bisogna attendere il 27', quando da una rimessa laterale, ne esce un rapido uno-due che porta Torrini al sinistro bloccato senza problemi da Albieri. Dieci minuti, il Livorno riparte al galoppo con una corsa a perdifiato di Brenna che gioca d'anticipo su Zhupa per poi involarsi a tutto campo sull'out destro, il successivo cross al centro trova di nuovo la zuccata di Cesarini che anche in questa occasione si vede strozzare in gola l'urlo del gol grazie al miracolo di Pagnini. Un colpo di reni da applausi che spinge via il pallone dallo specchio della porta sulla linea. Mani nei capelli per il Mago per l'intervento illogico del portiere ospite. Il primo tempo, di fatto, non regala altre emozioni, mentre per riaccendere la ripresa dei giochi si deve attendere lo scoppiettante finale di gara in cui è successo di tutto. Per la prima mezz'ora del secondo tempo, la sfida cammina al trotto, al limite della sonnolenza. Il Livorno si limita alla gestione, senza cercare con insistenza il raddoppio, un rischio troppo elevato, soprattutto quando il punteggio non è ancora in cassaforte. Le rotazioni introdotte da Favarin non danno i frutti sperati e la macchina dei motori labronica si spenge lentamente nel corso dei minuti. Si conta al 55' una girata di Diarra sul cross di Caggianese che scivola a lato; poi Cesarini al 66' tenta di rispondere con un destro che si alza verso le stelle, a cui segue una seconda chance al 68' con un tiro dal limite che finisce sul fondo. Il Figline a questo punto prende coraggio, consapevole che anche soltanto un episodio potrebbe cambiare radicalmente le sorti della partita. Prima tocca a Torrini al 72' chiudere una serie di colpi di testa sull'uscita di Albieri che protegge la porta (nonostante la segnalazione della posizione di fuorigioco dell'attaccante fiorentino), poi sempre Torrini cambia strategia al 74' incrociando il destro verso l'angolo più lontano senza fortuna; e al 78' è Brisciani ad alzare un campanile all'interno dell'area di rigore incoraggiando Caggianese ad esibirsi con una sforbiciata al volo che non trova il bersaglio grosso. Infine, ad un passo dal recupero, l'episodio cardine del match: Ronchi si fa prendere d'infilata sulla fascia sinistra e interviene malamente prendendosi il giallo e provocando un calcio di punizione. La successiva battuta è un cross impossibile da agganciare e destinato alla rimessa laterale, ma è lo stesso Ronchi (ammonito appena trenta secondi prima) ad aggrapparsi al corpo dell'attaccante ospite costringendo il direttore di gara a sventolare al difensore amaranto il doppio giallo e concedere il calcio di rigore. Dagli undici metri calcia Torrini che supera Albieri con un destro secco nell'angolino. In un amen il Livorno si ritrova sull'1-1, con un uomo in meno, e con appena cinque minuti scarsi a disposizione per provare a riprendersi la vittoria. Ma la capacità di reazione amaranto sbatte sul fortino gialloblù che respinge gli attacchi conquistandosi un punto d'oro sul terreno dell'Armando Picchi. Per il Livorno è una batosta che suona quasi come una mezza sconfitta, i tre punti sfilano dalle dita per una grave disattenzione che costa carissima ai ragazzi di Favarin, capaci di gettare nel cestino l'importantissima occasione per recuperare i punti persi per strada sulle pretendenti davanti. Scivolando di nuovo a cinque lunghezze di distanza dalla vetta.