U.S. LIVORNO: Biagini, Ronchi (74' Cesarini), Nardi, Luci (74' Brenna), Menga (67' Kosiqi), Savshak, Curcio (83' Fancelli), Bellini, Sabattini, Bassini, Mutton (66' Giordani). A disp.: Albieri, Martino Coriano, Farinhas Taffner, Camara Alp. . All.: Pascali Niccolo
CENAIA: Baroni, Rossi, Papini, Quilici, Caciagli, Borselli, Benassi (72' Rustichelli), Macchia, Sanyang (72' Di Bella), Simonini, Pasquini. A disp.: Simoncini, Velani J., Fenzi, Accordino, Zaccagnini, Malara, Cocucci. All.: Iacobelli Agostino
ARBITRO: Luca Tagliente di Brindisi
RETI: 32' Menga, 35' Nardi, 40' Macchia, 90' Brenna
NOTE: Ammoniti Luci, Mutton, Brenna, Kosiqi, Benassi, Sanyang.LIVORNO: Biagini, Savshak, Ronchi (76' Brenna), Bassini, Bellini, Nardi, Luci (76' Cesarini), Sabattini, Curcio (84' Fancelli), Menga (68' Kosiqi), Mutton (67' Giordani). A disp.: Albieri, Coriano, Luis Henrique, Camara. All.: Favarin.
CENAIA: Baroni, Borselli, Pasquini, Benassi (74' Di Bella), Rossi (82' Malara), Caciagli, Simonini (82' Zaccagnini), Sanyang (74' Rustichelli), Papini, Quilici (82' Accordino), Macchia. A disp.: Simoncini, Velani, Fenzi, Cocucci. All.: Macelloni
ARBITRO: Luca Tagliente di Brindisi, coadiuvato da Alfieri di Prato e Cardini di Firenze
RETI: 32' Menga, 35' Nardi, 40' Macchia, 90' Brenna
NOTE: Ammoniti Sanyang, Luci, Brenna, Benassi. Recupero di 3' e 6'.
LIVORNO: Biagini, Savshak, Ronchi (76' Brenna), Bassini, Bellini, Nardi, Luci (76' Cesarini), Sabattini, Curcio (84' Fancelli), Menga (68' Kosiqi), Mutton (67' Giordani). A disp.: Albieri, Coriano, Luis Henrique, Camara. All.: Favarin.
CENAIA: Baroni, Borselli, Pasquini, Benassi (74' Di Bella), Rossi (82' Malara), Caciagli, Simonini (82' Zaccagnini), Sanyang (74' Rustichelli), Papini, Quilici (82' Accordino), Macchia. A disp.: Simoncini, Velani, Fenzi, Cocucci. All.: Macelloni
ARBITRO: Luca Tagliente di Brindisi, coadiuvato da Alfieri di Prato e Cardini di Firenze
RETI: 32' Menga, 35' Nardi, 40' Macchia, 90' Brenna
NOTE: Ammoniti Sanyang, Luci, Brenna, Benassi. Recupero di 3' e 6'.
Il pareggio nel turno infrasettimanale contro la Pianese, in qualche modo, ha rimesso in pista il Livorno. Il punto sudato sul campo della capolista ha concesso agli amaranto l'aggancio al quarto posto al pari del Follonica Gavorrano, ma la classifica - soprattutto ai piani alti - è corta, e i labronici devono tornare alla vittoria anche in casa per riprendere quota e lottare con forza e puntare alla vetta. All'Armando Picchi arriva il Cenaia di Mister Macelloni, una squadra che ha sofferto (e continua a soffrire) la partenza in salita in campionato e che gravita in penultima posizione con soli 5 punti in tasca. Sulla carta, per il Livorno, non dovrebbe rappresentare un ostacolo particolarmente proibitivo. Anzi, tutt'altro. Ma il calcio non è una scienza esatta, e il rischio di inciampare è sempre dietro l'angolo, specie per una formazione che, quando è lontana dalle mura amiche viaggia a vele spiegate, ma in casa continua a fare tanta fatica. Insomma, salvo sorprese, il Livorno è chiamato alla conquista dei tre punti, azzannando l'avversario senza alcuna remora. Per il Cenaia, invece, è una domenica complicata, da affrontare con notevole attenzione per provare a strappare almeno un punticino - o tentare la grande impresa - in ottica salvezza. Mister Favarin, dopo l'impegno di mercoledì pomeriggio, sceglie di rivoluzionare completamente l'undici titolare, inserendo: Biagini tra i pali e difesa a tre con Savshak, Ronchi e Bassini; in cabina di regia Luci affiancato dai motori di Nardi, Bellini e Sabattini con il debutto del neoacquisto Curcio sulla linea esterna; davanti la coppia inedita Mutton-Menga. Dalla parte opposta, gli ospiti rispondono con una disposizione contenuta e soprattutto densa a centrocampo, mentre l'attacco è sulle spalle dell'unica punta Macchia. Fin dai primi minuti si nota un atteggiamento compassato delle due compagini, il Cenaia si appoggia guardingo in attesa di tamponare le azioni amaranto, con il Livorno che - a sua volta - si limita ad andare al trotto aspettando con calma il momento per affondare. In sostanza, è proprio in questi termini che si può riassumere la prima metà del primo tempo. Ritmi bassi, giocate geometriche e poco, pochissimo movimento degli elementi che dovrebbero, invece, determinare la mobilità delle punte centrali. Di emozioni vere e proprie se ne contano pochissime. Se non per una verticale di Bassini che sposta Sabattini sulla corsia laterale a cercare la capoccia di Mutton in tuffo di testa deviata in calcio d'angolo. I seguenti attacchi sterili del Livorno sono buoni soltanto per le statistiche, come il pallone vagante colpito da Savshak e la girata di Menga che trova un colpo fortuito in corner; oppure quando Nardi, al 31', ha servito al centro per la spizzata di Sabattini che sfila sul secondo palo senza incontrare un'altra deviazione di qualche compagno. Chi, invece, ha dato sensazione di essere particolarmente in palla è Elia Menga. L'attaccante labronico è alla sua prima maglia da titolare e fa intravedere la grande voglia di essere protagonista e di dimostrare il suo valore ammirato nella passata stagione con la casacca della Pianese. La sua dinamicità cambia il passo a un Livorno che viaggia a motori spenti, e al 32' si costruisce da solo la prima vera occasione, firmando il gol del vantaggio. Il numero 11 riceve la sfera tra le linee e si volta con rapidità in mezzo alla forbice dei due marcatori eludendo il loro intervento, poi scappa azzannando il limite dell'area calciando un fendente con il destro che viene respinto a pelo d'erba da Baroni, la palla resta viva a pochi passi e lo stesso Menga è il più lesto di tutti a insaccare l'1-0. Grandissima gioia per lui che esplode con una corsa sfrenata sotto il settore della gradinata. Il gol rianima i padroni di casa che al 35' bissano il raddoppio con una giocata ben costruita dagli sviluppi di un altro corner. Dall'angolo di Curcio (altro debuttante di grande livello, con un passato in B a Brescia) Mutton si avvita di testa sul primo palo, producendo la seconda battuta dalla bandierina di Curcio che stavolta sceglie il tocco corto per Luci, lo scarico alle spalle è perfetto per la botta di Nardi dal limite che indovina l'angolino più lontano grazie anche ad una deviazione improvvisa. Passano altri tre minuti e Sabattini sfiora il tris con un destro violento dai 30 metri che si infrange sulla traversa. Insomma, il Livorno si è svegliato e sembra in completo controllo della sfida, ma è una disattenzione difensiva che induce Ronchi alla sbavatura su un filtrante a favore di Macchia, la palla scivola sotto la suola del centrale e viene raccolta dalla punta ospite che controlla e incrocia il mancino in buca d'angolo. Il Cenaia, dunque, accorcia le distanze e rende la ripresa dei giochi molto più complicata. Difatti, anche nel secondo tempo, la musica non cambia. La prima offensiva arriva al 54', con Curcio che offre lo spazio per calciare dalla distanza a Savshak, ma quello del terzino è un tentativo che finisce alle stelle. Quattro minuti dopo, sempre Curcio prova a pungere con una punizione affilata che costringe il Cenaia a rifugiarsi in angolo con qualche affanno. Poi ancora Livorno, dallo scavetto di Luci che diventa un assist per la testa di Mutton alta sopra la traversa, fino alla gran botta di Borselli che impegna Biagini in una deviazione d'istinto con i pugni. Le successive rotazioni scelte dai due allenatori cercano di dare una sterzata decisiva alla sfida e nell'ultimo quarto d'ora si intravede qualcosa di più in termini di costruzione del gioco. Al 78' tocca a Cesarini chiamare in causa Baroni con un tiro forte e preciso sul primo palo, poi la risposta del Cenaia: all'81' con Rossi che recupera un pallone in uscita e scodella un cross tagliato che sfiora il piede di Macchia per un soffio; e all'85' con Quilici che tenta di sorprendere Biagini ma il mancino teso viene bloccato a terra dal portiere amaranto. Infine, all'alba dei sei minuti di recupero, l'ultima emozione da cui si genera il terzo gol dei labronici. Il lancio di Nardi con il contagocce è perfetto per lo stop a seguire di Giordani, dribbling secco e sinistro deviato in corner sul primo palo. Dalla bandierina calcia Sabattini e pesca la fronte di Brenna, bravo a salire in cielo per girare sotto la traversa il 3-1 definitivo. Vittoria importante per il Livorno che resta agganciato al treno del terzo posto insieme a Follonica Gavorrano e Grosseto. I sette punti conquistati in tre partite sono un bel bottino, ma le prime della classe non lasciano neanche le briciole e la vetta rimane ancora distante sette lunghezze. Per il Cenaia, invece, si tratta della sesta sconfitta consecutiva, l'ennesima battuta d'arresto che stavolta vale l'ultimo posto in classifica.
Il pareggio nel turno infrasettimanale contro la Pianese, in qualche modo, ha rimesso in pista il Livorno. Il punto sudato sul campo della capolista ha concesso agli amaranto l'aggancio al quarto posto al pari del Follonica Gavorrano, ma la classifica - soprattutto ai piani alti - è corta, e i labronici devono tornare alla vittoria anche in casa per riprendere quota e lottare con forza e puntare alla vetta. All'Armando Picchi arriva il Cenaia di Mister Macelloni, una squadra che ha sofferto (e continua a soffrire) la partenza in salita in campionato e che gravita in penultima posizione con soli 5 punti in tasca. Sulla carta, per il Livorno, non dovrebbe rappresentare un ostacolo particolarmente proibitivo. Anzi, tutt'altro. Ma il calcio non è una scienza esatta, e il rischio di inciampare è sempre dietro l'angolo, specie per una formazione che, quando è lontana dalle mura amiche viaggia a vele spiegate, ma in casa continua a fare tanta fatica. Insomma, salvo sorprese, il Livorno è chiamato alla conquista dei tre punti, azzannando l'avversario senza alcuna remora. Per il Cenaia, invece, è una domenica complicata, da affrontare con notevole attenzione per provare a strappare almeno un punticino - o tentare la grande impresa - in ottica salvezza. Mister Favarin, dopo l'impegno di mercoledì pomeriggio, sceglie di rivoluzionare completamente l'undici titolare, inserendo: Biagini tra i pali e difesa a tre con Savshak, Ronchi e Bassini; in cabina di regia Luci affiancato dai motori di Nardi, Bellini e Sabattini con il debutto del neoacquisto Curcio sulla linea esterna; davanti la coppia inedita Mutton-Menga. Dalla parte opposta, gli ospiti rispondono con una disposizione contenuta e soprattutto densa a centrocampo, mentre l'attacco è sulle spalle dell'unica punta Macchia. Fin dai primi minuti si nota un atteggiamento compassato delle due compagini, il Cenaia si appoggia guardingo in attesa di tamponare le azioni amaranto, con il Livorno che - a sua volta - si limita ad andare al trotto aspettando con calma il momento per affondare. In sostanza, è proprio in questi termini che si può riassumere la prima metà del primo tempo. Ritmi bassi, giocate geometriche e poco, pochissimo movimento degli elementi che dovrebbero, invece, determinare la mobilità delle punte centrali. Di emozioni vere e proprie se ne contano pochissime. Se non per una verticale di Bassini che sposta Sabattini sulla corsia laterale a cercare la capoccia di Mutton in tuffo di testa deviata in calcio d'angolo. I seguenti attacchi sterili del Livorno sono buoni soltanto per le statistiche, come il pallone vagante colpito da Savshak e la girata di Menga che trova un colpo fortuito in corner; oppure quando Nardi, al 31', ha servito al centro per la spizzata di Sabattini che sfila sul secondo palo senza incontrare un'altra deviazione di qualche compagno. Chi, invece, ha dato sensazione di essere particolarmente in palla è Elia Menga. L'attaccante labronico è alla sua prima maglia da titolare e fa intravedere la grande voglia di essere protagonista e di dimostrare il suo valore ammirato nella passata stagione con la casacca della Pianese. La sua dinamicità cambia il passo a un Livorno che viaggia a motori spenti, e al 32' si costruisce da solo la prima vera occasione, firmando il gol del vantaggio. Il numero 11 riceve la sfera tra le linee e si volta con rapidità in mezzo alla forbice dei due marcatori eludendo il loro intervento, poi scappa azzannando il limite dell'area calciando un fendente con il destro che viene respinto a pelo d'erba da Baroni, la palla resta viva a pochi passi e lo stesso Menga è il più lesto di tutti a insaccare l'1-0. Grandissima gioia per lui che esplode con una corsa sfrenata sotto il settore della gradinata. Il gol rianima i padroni di casa che al 35' bissano il raddoppio con una giocata ben costruita dagli sviluppi di un altro corner. Dall'angolo di Curcio (altro debuttante di grande livello, con un passato in B a Brescia) Mutton si avvita di testa sul primo palo, producendo la seconda battuta dalla bandierina di Curcio che stavolta sceglie il tocco corto per Luci, lo scarico alle spalle è perfetto per la botta di Nardi dal limite che indovina l'angolino più lontano grazie anche ad una deviazione improvvisa. Passano altri tre minuti e Sabattini sfiora il tris con un destro violento dai 30 metri che si infrange sulla traversa. Insomma, il Livorno si è svegliato e sembra in completo controllo della sfida, ma è una disattenzione difensiva che induce Ronchi alla sbavatura su un filtrante a favore di Macchia, la palla scivola sotto la suola del centrale e viene raccolta dalla punta ospite che controlla e incrocia il mancino in buca d'angolo. Il Cenaia, dunque, accorcia le distanze e rende la ripresa dei giochi molto più complicata. Difatti, anche nel secondo tempo, la musica non cambia. La prima offensiva arriva al 54', con Curcio che offre lo spazio per calciare dalla distanza a Savshak, ma quello del terzino è un tentativo che finisce alle stelle. Quattro minuti dopo, sempre Curcio prova a pungere con una punizione affilata che costringe il Cenaia a rifugiarsi in angolo con qualche affanno. Poi ancora Livorno, dallo scavetto di Luci che diventa un assist per la testa di Mutton alta sopra la traversa, fino alla gran botta di Borselli che impegna Biagini in una deviazione d'istinto con i pugni. Le successive rotazioni scelte dai due allenatori cercano di dare una sterzata decisiva alla sfida e nell'ultimo quarto d'ora si intravede qualcosa di più in termini di costruzione del gioco. Al 78' tocca a Cesarini chiamare in causa Baroni con un tiro forte e preciso sul primo palo, poi la risposta del Cenaia: all'81' con Rossi che recupera un pallone in uscita e scodella un cross tagliato che sfiora il piede di Macchia per un soffio; e all'85' con Quilici che tenta di sorprendere Biagini ma il mancino teso viene bloccato a terra dal portiere amaranto. Infine, all'alba dei sei minuti di recupero, l'ultima emozione da cui si genera il terzo gol dei labronici. Il lancio di Nardi con il contagocce è perfetto per lo stop a seguire di Giordani, dribbling secco e sinistro deviato in corner sul primo palo. Dalla bandierina calcia Sabattini e pesca la fronte di Brenna, bravo a salire in cielo per girare sotto la traversa il 3-1 definitivo. Vittoria importante per il Livorno che resta agganciato al treno del terzo posto insieme a Follonica Gavorrano e Grosseto. I sette punti conquistati in tre partite sono un bel bottino, ma le prime della classe non lasciano neanche le briciole e la vetta rimane ancora distante sette lunghezze. Per il Cenaia, invece, si tratta della sesta sconfitta consecutiva, l'ennesima battuta d'arresto che stavolta vale l'ultimo posto in classifica.