REAL FORTE QUERCETA: Gatti, Bucchioni, Meucci, Apolloni (79' Vanni), Tognarelli, Maccabruni M., Podesta (89' Scarpa), Pecchia (36' Bigica), Pegollo, Purro (74' Gabrielli), Michelucci (87' Advillari). A disp.: Luci (90' Caponi), Ndiaye, Betti, Lazzoni . All.: Buglio Francesco
U.S. LIVORNO: Albieri, Ronchi, Luci, Cesarini, Ferraro (67' Nardi), Bellini, Bassini, Cori (82' Frati), Camara Alp., Giordani (80' Mutton), Brisciani. A disp.: Biagini, Fissore, Menga, Martino Coriano, Kosiqi. All.: Pascali Niccolo
ARBITRO: Michele Pasculli di Como
RETI: 14' Giordani
NOTE: Ammoniti Pegollo, Michelucci, Bigica, Giordani.REAL FORTE QUERCETA: Gatti, Bucchioni, Meucci, Apolloni (76' Vanni), Tognarelli, Maccabruni, Podestà (89' Scarpa), Pecchia (37' Bigica), Pegollo, Purro (73' Gabrielli), Michelucci (88' Avdillari). A disposizione: Luci, Ndiaye, Betti, Lazzoni. All.: Nicola Sena
LIVORNO: Albieri, Bassini, Ronchi, Camara, Brisciani, Luci (91' Caponi), Bellini, Ferraro (68' Nardi), Giordani (81' Frati), Cesarini, Cori (80' Mutton). A disposizione: Biagini, Fissore, Menga, Coriano, Kosiqi. All.: Giancarlo Favarin
ARBITRO: Pasculli di Como, coad. da Tagliafierro di Caserta e Spoletini di Rieti
RETE: 13' Giordani
NOTE: Ammoniti Giordani, Bigica, Pegollo, Michelucci. Angoli 2-2. Recupero di 3' e 7'.
REAL FORTE QUERCETA: Gatti, Bucchioni, Meucci, Apolloni (76' Vanni), Tognarelli, Maccabruni, Podestà (89' Scarpa), Pecchia (37' Bigica), Pegollo, Purro (73' Gabrielli), Michelucci (88' Avdillari). A disposizione: Luci, Ndiaye, Betti, Lazzoni. All.: Nicola Sena
LIVORNO: Albieri, Bassini, Ronchi, Camara, Brisciani, Luci (91' Caponi), Bellini, Ferraro (68' Nardi), Giordani (81' Frati), Cesarini, Cori (80' Mutton). A disposizione: Biagini, Fissore, Menga, Coriano, Kosiqi. All.: Giancarlo Favarin
ARBITRO: Pasculli di Como, coad. da Tagliafierro di Caserta e Spoletini di Rieti
RETE: 13' Giordani
NOTE: Ammoniti Giordani, Bigica, Pegollo, Michelucci. Angoli 2-2. Recupero di 3' e 7'.
Dopo la batosta subìta all'Armando Picchi, nella scorsa giornata, il Livorno di Favarin riparte la propria corsa in campionato. La vetta della classifica è sfuggita per mano dell'impresa targata Tau, ma durante la settimana, gli amaranto, hanno saputo resettare testa e gambe superando il turno di Coppa Italia - seppur ai calci di rigore - contro il Ghiviborgo. La sensazione è che la sconfitta, per quanto possibile, possa aver fatto bene ai ragazzi di Favarin che, anche se guidati da una mano esperta, necessitano di misurarsi con una realtà di categoria che non fa sconti a nessuno. È un pugno che fa male, ma che allo stesso tempo potrebbe fermentare nell'orgoglio di una squadra che adesso deve dimostrare il proprio valore con una reazione importante. L'ostacolo si chiama Real Forte Querceta, la compagine allenata da Mister Sena - livornese di scoglio e rafforzata dagli ex amaranto Apolloni e Pecchia - naviga verso il fondo della classifica con soli 4 punti in cassaforte, e deve incassare punti come l'aria per non rischiare di essere risucchiata dalle sabbie mobili. È una trasferta insidiosa per mille motivi, che Favarin sceglie di affrontare con Albieri tra i pali e la coppia Bassini-Ronchi come piloni centrali, con Camara e Brisciani ai lati; in mezzo al campo Capitan Luci in cabina di regia a dirigere Ferraro e Bellini ai fianchi; mentre in avanti tocca al solito tridente Giordani, Cesarini e Cori. I padroni di casa, in risposta, si schierano con Gatti in porta e Bucchioni, Tognarelli, Maccabruni, Meucci a difendere l'area di rigore. La mediana è affidata ad Apolloni, Pecchia e Michelucci. Con Podestà, Pegollo, Purro a prendersi le responsabilità del reparto offensivo. La prima frazione è praticamente tutta di marca amaranto che fin dalle primissime battute prendono in mano la partita, attaccando e schiacciando il Real Forte Querceta nella propria metà campo. Già al 2' Cesarini impegna Gatti con una conclusione defilata che chiude uno scambio rapido col compagno di reparto Giordani. Il dialogo fra i due diventa sempre più fitto. Si cercano, si incrociano nei movimenti, e si trovano a meraviglia sposando tecnica e tenacia ad una voglia irrefrenabile di inzuppare il pallone in porta. I padroni di casa subiscono l'avanzata del Livorno e si chiudono in un fortino che ben presto mostra tutte le sue fragilità. Luci ci prova con una punizione che scappa oltre gli spalti, per poi correggere il tiro con un altro calcio da fermo che provoca solo un mucchio in area scavalcato dalla traiettoria fuori misura del numero 8 labronico. Il gol però sembra ormai questione di minuti, e al 13' stappa il risultato strappando gli applausi dei presenti. Giordani disegna un capolavoro balistico di pregevole fattura: l'esterno si allarga per ricevere la verticale da Bellini, il filtrante taglia fuori Pecchia e consente all'attaccante livornese di chiedere ed ottenere un rapido uno-due dal vertice dell'area di rigore; la palla di ritorno di Cesarini è un cioccolatino sul quale Giordani si fionda a tutta velocità aprendo un destro imparabile che consegna il pallone all'incrocio dei pali. Vantaggio meritato del Livorno che prosegue la sua corsa da protagonista indiscusso del match. Gli amaranto sono veramente l'unica squadra in campo, e mentre Mister Sena studia le contromosse per provare ad uscire dal guscio, Cesarini si accende al 30' accelerando improvvisamente sulla trequarti con uno sprint che lascia sul posto i due diretti marcatori; ma poi l'assist sulla destra non viene sfruttato da Cori che calcia debolmente sul primo palo, consentendo a Gatti un'agile parata a terra. Nel frattempo, i locali si erano fatti vedere al 28' con un affondo di Podestà sull'out destro che scodella al centro un pallone controllato in maniera imprecisa da Pegollo, Ronchi recupera la posizione e allontana repentinamente il pericolo. Poi, al 35', il disimpegno errato sgancia il Real Forte con una transizione offensiva da brividi, ma il due contro due viene sventato, anche stavolta, da Ronchi col supporto di Bassini. In chiusura di primo tempo, infine, c'è spazio anche per uno slalom gigante di Cesarini che entra in area di rigore dribblando ben quattro avversari, ma lo spazio per il tiro arriva solo all'ultimo istante e il destro strozzato diventa facile preda di Gatti. La ripresa dei giochi, contrariamente a quanto visto nella prima frazione, subisce una netta involuzione sul piano del ritmo. Il Livorno si limita a giocare di controllo e senza più spingere sull'acceleratore, una condizione rischiosa quando il punteggio non è ancora in cassaforte, ma anche i locali non sembrano avere le idee per mettere in difficoltà la formazione labronica. Il secondo tempo scivola senza raccontare uno stralcio di cronaca degno di nota. Il Mago Cesarini - tornato fra i titolari dopo lo stop forzato per un acciacco nella scorsa giornata - non è ancora al meglio della condizione e negli ultimi metri perde lucidità. Cercando sempre più spesso l'azione personale piuttosto che il gioco corale con i compagni. Giordani continua a macinare chilometri mordendo le caviglie a chiunque, così come Bellini. Ma il resto degli amaranto conduce una ripresa a pile scariche, portando avanti la partita al passo di trotto. Si registra una punizione di Giordani al 52' che sale sopra la traversa; un tiro sporcato di Apolloni che si avvicina dalle parti di Albieri (inoperoso per tutta la partita) senza trovare il bersaglio grosso; un tiro di Bassini da distanza siderale che finisce in aperta campagna e il fulmine improvviso acceso da Cesarini all'84': quando serve un assist delizioso sullo scatto di Mutton che, solo di fronte a Gatti, incrocia sull'esterno della rete il destro da pochi metri. La continua girandola di cambi diventa solo materia per le statistiche e dopo sei minuti - lunghi ed interminabili - minuti di recupero arriva il triplice fischio finale che decreta l'ennesima vittoria in trasferta del Livorno di Favarin.
Dopo la batosta subìta all'Armando Picchi, nella scorsa giornata, il Livorno di Favarin riparte la propria corsa in campionato. La vetta della classifica è sfuggita per mano dell'impresa targata Tau, ma durante la settimana, gli amaranto, hanno saputo resettare testa e gambe superando il turno di Coppa Italia - seppur ai calci di rigore - contro il Ghiviborgo. La sensazione è che la sconfitta, per quanto possibile, possa aver fatto bene ai ragazzi di Favarin che, anche se guidati da una mano esperta, necessitano di misurarsi con una realtà di categoria che non fa sconti a nessuno. È un pugno che fa male, ma che allo stesso tempo potrebbe fermentare nell'orgoglio di una squadra che adesso deve dimostrare il proprio valore con una reazione importante. L'ostacolo si chiama Real Forte Querceta, la compagine allenata da Mister Sena - livornese di scoglio e rafforzata dagli ex amaranto Apolloni e Pecchia - naviga verso il fondo della classifica con soli 4 punti in cassaforte, e deve incassare punti come l'aria per non rischiare di essere risucchiata dalle sabbie mobili. È una trasferta insidiosa per mille motivi, che Favarin sceglie di affrontare con Albieri tra i pali e la coppia Bassini-Ronchi come piloni centrali, con Camara e Brisciani ai lati; in mezzo al campo Capitan Luci in cabina di regia a dirigere Ferraro e Bellini ai fianchi; mentre in avanti tocca al solito tridente Giordani, Cesarini e Cori. I padroni di casa, in risposta, si schierano con Gatti in porta e Bucchioni, Tognarelli, Maccabruni, Meucci a difendere l'area di rigore. La mediana è affidata ad Apolloni, Pecchia e Michelucci. Con Podestà, Pegollo, Purro a prendersi le responsabilità del reparto offensivo. La prima frazione è praticamente tutta di marca amaranto che fin dalle primissime battute prendono in mano la partita, attaccando e schiacciando il Real Forte Querceta nella propria metà campo. Già al 2' Cesarini impegna Gatti con una conclusione defilata che chiude uno scambio rapido col compagno di reparto Giordani. Il dialogo fra i due diventa sempre più fitto. Si cercano, si incrociano nei movimenti, e si trovano a meraviglia sposando tecnica e tenacia ad una voglia irrefrenabile di inzuppare il pallone in porta. I padroni di casa subiscono l'avanzata del Livorno e si chiudono in un fortino che ben presto mostra tutte le sue fragilità. Luci ci prova con una punizione che scappa oltre gli spalti, per poi correggere il tiro con un altro calcio da fermo che provoca solo un mucchio in area scavalcato dalla traiettoria fuori misura del numero 8 labronico. Il gol però sembra ormai questione di minuti, e al 13' stappa il risultato strappando gli applausi dei presenti. Giordani disegna un capolavoro balistico di pregevole fattura: l'esterno si allarga per ricevere la verticale da Bellini, il filtrante taglia fuori Pecchia e consente all'attaccante livornese di chiedere ed ottenere un rapido uno-due dal vertice dell'area di rigore; la palla di ritorno di Cesarini è un cioccolatino sul quale Giordani si fionda a tutta velocità aprendo un destro imparabile che consegna il pallone all'incrocio dei pali. Vantaggio meritato del Livorno che prosegue la sua corsa da protagonista indiscusso del match. Gli amaranto sono veramente l'unica squadra in campo, e mentre Mister Sena studia le contromosse per provare ad uscire dal guscio, Cesarini si accende al 30' accelerando improvvisamente sulla trequarti con uno sprint che lascia sul posto i due diretti marcatori; ma poi l'assist sulla destra non viene sfruttato da Cori che calcia debolmente sul primo palo, consentendo a Gatti un'agile parata a terra. Nel frattempo, i locali si erano fatti vedere al 28' con un affondo di Podestà sull'out destro che scodella al centro un pallone controllato in maniera imprecisa da Pegollo, Ronchi recupera la posizione e allontana repentinamente il pericolo. Poi, al 35', il disimpegno errato sgancia il Real Forte con una transizione offensiva da brividi, ma il due contro due viene sventato, anche stavolta, da Ronchi col supporto di Bassini. In chiusura di primo tempo, infine, c'è spazio anche per uno slalom gigante di Cesarini che entra in area di rigore dribblando ben quattro avversari, ma lo spazio per il tiro arriva solo all'ultimo istante e il destro strozzato diventa facile preda di Gatti. La ripresa dei giochi, contrariamente a quanto visto nella prima frazione, subisce una netta involuzione sul piano del ritmo. Il Livorno si limita a giocare di controllo e senza più spingere sull'acceleratore, una condizione rischiosa quando il punteggio non è ancora in cassaforte, ma anche i locali non sembrano avere le idee per mettere in difficoltà la formazione labronica. Il secondo tempo scivola senza raccontare uno stralcio di cronaca degno di nota. Il Mago Cesarini - tornato fra i titolari dopo lo stop forzato per un acciacco nella scorsa giornata - non è ancora al meglio della condizione e negli ultimi metri perde lucidità. Cercando sempre più spesso l'azione personale piuttosto che il gioco corale con i compagni. Giordani continua a macinare chilometri mordendo le caviglie a chiunque, così come Bellini. Ma il resto degli amaranto conduce una ripresa a pile scariche, portando avanti la partita al passo di trotto. Si registra una punizione di Giordani al 52' che sale sopra la traversa; un tiro sporcato di Apolloni che si avvicina dalle parti di Albieri (inoperoso per tutta la partita) senza trovare il bersaglio grosso; un tiro di Bassini da distanza siderale che finisce in aperta campagna e il fulmine improvviso acceso da Cesarini all'84': quando serve un assist delizioso sullo scatto di Mutton che, solo di fronte a Gatti, incrocia sull'esterno della rete il destro da pochi metri. La continua girandola di cambi diventa solo materia per le statistiche e dopo sei minuti - lunghi ed interminabili - minuti di recupero arriva il triplice fischio finale che decreta l'ennesima vittoria in trasferta del Livorno di Favarin.