AFFRICO: Campanale, Benelli, Pallotti, La Spina, D Onofrio, Labiad, Kodra, Casamenti, Nocentini, Marcantonini, Torracchi. A disp.: Gentile, Corsini, Sordini, Mangani, Salsi, Hoxha, Yparaguirre, Breccia, Scarselli. All.: Gola Matteo
SPORTING CECINA: Kohler, Meatu, Benedetti, Barbaro, Bettini, Neri, De Santis, Castellano, Paoletti, Lombardi, Creatini. A disp.: Ricci, Marinov, Santini, Lattuada, Fillini, Nista, Sparapani, . All.: Viterbo Fabio
RETI: Marcantonini, Kodra, Bettini, Neri
AFFRICO: Campanale, Benelli, Pallotti, La Spina, D'Onofrio, Labiad (65' Sordini), Kodra, Casamenti, Nocentini (94' Salsi), Marcantonini (88' Mangani), Torracchi (65' Hoxha). A disp.: Gentile, Corsini, Yparraguirre, Breccia, Scarselli. All.: Matteo Gola.
SPORTING CECINA: Kohler, Meatu, Benedetti, Barbaro, Bettini (39' Marinov), Neri, De Santis (94' Santini), Castellano (74' Lattuada), Paoletti, Lombardi (80' Fillini), Creatini (87' Nista). A disp.: Ricci, Sparapani. All.: Fabio Viterbo.
ARBITRO: Saracini di Pistoia
RETI: 35' Neri, 37' pt Bettini, 70' Marcantonini, 82' Kodra.
NOTE: ammoniti D'Onofrio e Paoletti. Angoli: 5-4. Recupero: 2'+30'. Gara sospesa per ventisei minuti tra il 39' e il 65'.
AFFRICO: Campanale, Benelli, Pallotti, La Spina, D'Onofrio, Labiad (65' Sordini), Kodra, Casamenti, Nocentini (94' Salsi), Marcantonini (88' Mangani), Torracchi (65' Hoxha). A disp.: Gentile, Corsini, Yparraguirre, Breccia, Scarselli. All.: Matteo Gola.
SPORTING CECINA: Kohler, Meatu, Benedetti, Barbaro, Bettini (39' Marinov), Neri, De Santis (94' Santini), Castellano (74' Lattuada), Paoletti, Lombardi (80' Fillini), Creatini (87' Nista). A disp.: Ricci, Sparapani. All.: Fabio Viterbo.
ARBITRO: Saracini di Pistoia
RETI: 35' Neri, 37' pt Bettini, 70' Marcantonini, 82' Kodra.
NOTE: ammoniti D'Onofrio e Paoletti. Angoli: 5-4. Recupero: 2'+30'. Gara sospesa per ventisei minuti tra il 39' e il 65'.
Rimarranno a lungo intatti un dubbio e una certezza. La certezza è che non è più questione di calendario facile, di scontri diretti ancora da giocare: dopo aver affrontato alla pari l'Affrico che per stare al vertice è costruito e per un quarto d'ora averlo addirittura messo sotto, lo Sporting Cecina entra di diritto tra le grandissime del campionato. Resta irrisolto il dubbio: come sarebbe andata se all'inizio della ripresa, il Cecina avanti 0-2, scivolando Bettini non si fosse infortunato? Da lì infatti la gara cambia su tre livelli: tecnico-tattico, perché il Cecina perde il leader della propria difesa, che peraltro aveva segnato una rete stratosferica, e data la panchina corta deve sostituirlo con un rattoppo, l'abbassamento di De Santis in posizione di stopper (e nel finale s'incroceranno le posizioni sua e di Meatu); mentale, perché dopo un episodio così è inevitabile ricordarsi che di cognome questo campionato fa Under 15, e che il contraccolpo è legittimo; e di ritmo, perché in attesa che l'ambulanza arrivi, entri ed esca dal terreno di gioco si sta fermi per ventisei minuti, e quando si riparte tutto quello che è accaduto nell'ora precedente s'è come volatilizzato. L'Affrico riesce dunque a rimontare fino a un 2-2 che all'intervallo sembrava irraggiungibile: alla fine del primo tempo il Cecina aveva infatti smontato lo 0-0 con una punizione magnifica di Neri, raddoppiata dopo cento secondi dall'acrobazia di Bettini. Era stato l'epilogo d'un primo tempo fin lì equilibrato, quasi contratto: speculare rispetto al 4-3-3 dell'Affrico che ruota intorno a La Spina, calamita di mille palloni davanti alla difesa, in fase di possesso il sistema di gioco del Cecina è molto simile a un 4-1-4-1 nel quale le due mezzali De Santis e Creatini s'alzano sulla linea di Lombardi e Castellano, così che l'attacco si distende orizzontalmente su tutto il fronte. Ne viene fuori mezz'ora intensa ma povera d'occasioni reali: ci prova per primo l'Affrico col tiro di Kodra in corsa dal vertice sinistro dell'area (alto) e con la percussione di Casamenti che, carpito il pallone a Benedetti sul corto rinvio di Kohler, accelera dalla trequarti fino all'area ove serve a Marcantonini un pallone troppo lungo. Lo Sporting Cecina replica con uno schema preciso, le rimesse di Castellano che dalla trequarti in su le batte sia dalla corsia di competenza sia da destra: è proprio da qui che il pallone decolla per atterrare nella zona di Benedetti, preciso nel tempo dello stacco ma non altrettanto nella mira (12'). Lo Sporting Cecina resta comunque avanti, perché sul calcio di rinvio recupera il possesso e costruisce un'altra mezza occasione: gliela annulla D'Onofrio, imperiale nell'anticipo su Paoletti che stava tagliando a centro area sul traversone rasoterra di Lombardi acceso dalla verticalizzazione di De Santis. Nella circostanza è fuori posizione Labiad, che spesso esce per dar mano a Pallotti con il raddoppio ma lascia zoppa la difesa: replicando al contrario la mossa che gli consentì di ribaltare la partita di Lastra a Signa, nella ripresa Gola lo sostituisce con Sordini e da lì in avanti l'assetto si consolida. Ma prima d'arrivarci deve passare un'ora, o giù di lì: è prematuro pensare a un cambio, anche perché a cavallo del 15' l'Affrico raggiunge quattro volte la pedana. La porta dello Sporting Cecina resta però inviolata: sporcato in angolo il colpo di testa di Pallotti sulla punizione mancina di Marcantonini che cerca l'area dalla corsia sinistra; sporcato in angolo il tiro in corsa dello stesso Marcantonini servito da Benelli (ottimo primo tempo, ripresa in apnea) che aveva catturato il corto rinvio, il secondo, di Kohler e aveva strappato fino al fondo; lentissimo il destro di Torracchi, libero al limite dell'area di porta sull'appoggio di Kodra che aveva tenuto vivo un angolo calciato lungo da Marcantonini. La quarta occasione è quella più articolata: Paoletti calcia sulla barriera una punizione dai venti metri e innesca la ripartenza dell'Affrico; la neutralizza per due volte Bettini, sontuoso in anticipo sul taglio di Nocentini e decisivo nell'opporsi al destro di Kodra che dal limite prova a chiudere l'azione da lui stesso avviata (18'). Sembra che per il vantaggio dell'Affrico sia sufficiente attendere, e invece il quarto d'ora che s'apre da qui in poi è quello in cui lo Sporting Cecina riesce a metterlo sotto: fino al 34' tranne una punizione di Paoletti deviata dalla barriera d'occasioni vere non ne costruisce, ma il baricentro della partita si sposta sempre più vicino all'area locale. E poi, cambiato l'equilibrio, cambia anche il punteggio: Benelli, fin qui ottimo e da qui in poi in apnea, salta fuori tempo come nell'azione che quindici giorni prima procurò un rigore alla Lastrigiana. Il suo fallo di mano, evidente, stavolta concede allo Sporting Cecina una punizione cinque metri fuori dall'arco che invita all'area: se ne incarica Neri che col destro schianta il pallone sotto il secondo incrocio (esecuzione ammirevole, in ritardo però Campanale punito sul palo di competenza) e segna lo 0-1. Nel primo minuto di recupero il divario potrebbe subito raddoppiare: a destra Paoletti fugge di nuovo a Labiad, viola l'area e scarica il destro sul primo palo, stavolta coperto da Campanale. Nel secondo minuto di recupero il divario raddoppia: da sinistra Castellano trasla a destra per battere l'ennesima rimessa laterale in zona offensiva; prolungato da una deviazione sporca, il suo cross con le mani scende a centro area nella zona di Bettini che in semirovesciata sembra chiudere la questione. Da giocare però c'è ancora un tempo, che dopo la pausa l'Affrico aggredisce con altro spirito; e dopo appena quattro minuti si configura l'episodio su cui gira la partita: non è una rete perché, servito da Marcantonini sopra la difesa, anziché calciare di potenza Nocentini cerca un improbabile destro piazzato verso il secondo incrocio e grazia Kohler; ma nel tentativo di chiuderlo Bettini manca l'intervento e scivola a terra cadendo sul braccio. Si capisce subito che la sua gara s'è conclusa, e quasi subito che c'è bisogno d'un soccorso più incisivo di quello che può fornirgli la panchina: per arrivare e ripartire però l'ambulanza impiega ventisei minuti, e per ventisei minuti si sta fermi. Alla ripresa, la seconda, per motivi tecnico-tattici, mentali e di ritmo lo Sporting Cecina è sparito: ne approfitta subito l'Affrico che sfiora la rete col destro rasoterra di Casamenti sul servizio di Nocentini, a lato (66', e a proposito del calcolo del tempo: anche in caso di sospensione il cronometro non si ferma mai; per capire a che punto della ripresa si sia giunti, da qui in poi occorre dunque togliere ventisei minuti), e la trova sul lungo lancio di D'Onofrio che crea un'azione offensiva direttamente dalla propria metà campo; salendo su un pallone scoperto (c'è chi lo ha fatto in una finale europea: che non sia una condanna), la difesa dello Sporting Cecina sbaglia la lettura e consente a Marcantonini di schizzare davanti a Kohler, agganciare il pallone col mancino e prima che rimbalzi trasformarlo nell'1-2 con un lob morbidissimo (70', ossia 44'). Cinque minuti più tardi però lo Sporting Cecina costruisce la miglior occasione per riportarsi a +2 e assicurarsi il primato solitario: Paoletti entra in area da sinistra e col destro calcia sul secondo palo, colpito in pieno sulla faccia interna (75', ossia 49'). È un segno chiaro di come finirà: sette minuti più tardi, quando dunque alla fine manca circa un quarto d'ora, sullo scambio con Hoxha (era uscito Torracchi subito prima della seconda ripresa) Marcantonini chiama Kohler all'allungo in corner. Sul suo traversone dalla bandierina nasce il pareggio: il suo mancino a uscire è, come nelle quattro esecuzioni precedenti, troppo profondo; stavolta però sul secondo palo c'è Kodra che cattura il pallone al limite dell'area di porta e col destro rasoterra lo spedisce accanto al secondo palo. Da qui e per un quarto d'ora la gara sfiamma, e soltanto nel finale lo Sporting Cecina costruisce due occasioni clamorose per tornare avanti: non hanno fortuna né Santini (aveva sostituito De Santis) il cui calcio d'angolo attraversa tutta l'area di porta e sfila a una spanna dal secondo palo senza che nessuno riesca ad allontanarlo, né Lattuada (aveva sostituito Castellano) che sottoporta rimpalla il rinvio di Casamenti ma sbatte sulla parata di Campanale (100', ossia 74'). È il sigillo sul 2-2 che fa felice il Tau Altopascio, col quale ora la coppia di testa si trasforma in un trio, e che lascia intatti i dubbi e le certezze. Calciatoripiù : è stata una partita strana, spezzata in due tronconi dalla lunga sospensione; l'unità gliela danno la prestazione di La Spina davanti alla difesa, la solidità di D'Onofrio (grande assist per il 2-2, da libero sudamericano vecchia scuola) e il talento enorme di Marcantonini , indiscutibilmente il più dotato dei trentuno che si sono confrontati al Lapenta. Per gli effetti che provoca sul risultato e dunque sulla classifica sarebbe però un errore sottovalutare la rete di Kodra (Affrico), che a una partita di grande sostanza da mezzala sinistra abbina il pesantissimo 2-2 a un quarto d'ora dalla fine; è lui a mantenere l'imbattibilità interna e a impedire che davanti la classifica si sfilacci. Ci avevano provato Castellano con una serie di rimesse laterali clamorose, una delle quali vincente, e la coppia centrale, inattaccabile dietro e micidiale in attacco: nel giro di due minuti erano andati in rete Neri su punizione e Bettini (Sporting Cecina) in acrobazia. Più che la rimonta subita, è la consapevolezza che l'infortunio lo terrà fuori per un po' a rendere amarissima l'ultima domenica d'ottobre.
Rimarranno a lungo intatti un dubbio e una certezza. La certezza è che non è più questione di calendario facile, di scontri diretti ancora da giocare: dopo aver affrontato alla pari l'Affrico che per stare al vertice è costruito e per un quarto d'ora averlo addirittura messo sotto, lo Sporting Cecina entra di diritto tra le grandissime del campionato. Resta irrisolto il dubbio: come sarebbe andata se all'inizio della ripresa, il Cecina avanti 0-2, scivolando Bettini non si fosse infortunato? Da lì infatti la gara cambia su tre livelli: tecnico-tattico, perché il Cecina perde il leader della propria difesa, che peraltro aveva segnato una rete stratosferica, e data la panchina corta deve sostituirlo con un rattoppo, l'abbassamento di De Santis in posizione di stopper (e nel finale s'incroceranno le posizioni sua e di Meatu); mentale, perché dopo un episodio così è inevitabile ricordarsi che di cognome questo campionato fa Under 15, e che il contraccolpo è legittimo; e di ritmo, perché in attesa che l'ambulanza arrivi, entri ed esca dal terreno di gioco si sta fermi per ventisei minuti, e quando si riparte tutto quello che è accaduto nell'ora precedente s'è come volatilizzato. L'Affrico riesce dunque a rimontare fino a un 2-2 che all'intervallo sembrava irraggiungibile: alla fine del primo tempo il Cecina aveva infatti smontato lo 0-0 con una punizione magnifica di Neri, raddoppiata dopo cento secondi dall'acrobazia di Bettini. Era stato l'epilogo d'un primo tempo fin lì equilibrato, quasi contratto: speculare rispetto al 4-3-3 dell'Affrico che ruota intorno a La Spina, calamita di mille palloni davanti alla difesa, in fase di possesso il sistema di gioco del Cecina è molto simile a un 4-1-4-1 nel quale le due mezzali De Santis e Creatini s'alzano sulla linea di Lombardi e Castellano, così che l'attacco si distende orizzontalmente su tutto il fronte. Ne viene fuori mezz'ora intensa ma povera d'occasioni reali: ci prova per primo l'Affrico col tiro di Kodra in corsa dal vertice sinistro dell'area (alto) e con la percussione di Casamenti che, carpito il pallone a Benedetti sul corto rinvio di Kohler, accelera dalla trequarti fino all'area ove serve a Marcantonini un pallone troppo lungo. Lo Sporting Cecina replica con uno schema preciso, le rimesse di Castellano che dalla trequarti in su le batte sia dalla corsia di competenza sia da destra: è proprio da qui che il pallone decolla per atterrare nella zona di Benedetti, preciso nel tempo dello stacco ma non altrettanto nella mira (12'). Lo Sporting Cecina resta comunque avanti, perché sul calcio di rinvio recupera il possesso e costruisce un'altra mezza occasione: gliela annulla D'Onofrio, imperiale nell'anticipo su Paoletti che stava tagliando a centro area sul traversone rasoterra di Lombardi acceso dalla verticalizzazione di De Santis. Nella circostanza è fuori posizione Labiad, che spesso esce per dar mano a Pallotti con il raddoppio ma lascia zoppa la difesa: replicando al contrario la mossa che gli consentì di ribaltare la partita di Lastra a Signa, nella ripresa Gola lo sostituisce con Sordini e da lì in avanti l'assetto si consolida. Ma prima d'arrivarci deve passare un'ora, o giù di lì: è prematuro pensare a un cambio, anche perché a cavallo del 15' l'Affrico raggiunge quattro volte la pedana. La porta dello Sporting Cecina resta però inviolata: sporcato in angolo il colpo di testa di Pallotti sulla punizione mancina di Marcantonini che cerca l'area dalla corsia sinistra; sporcato in angolo il tiro in corsa dello stesso Marcantonini servito da Benelli (ottimo primo tempo, ripresa in apnea) che aveva catturato il corto rinvio, il secondo, di Kohler e aveva strappato fino al fondo; lentissimo il destro di Torracchi, libero al limite dell'area di porta sull'appoggio di Kodra che aveva tenuto vivo un angolo calciato lungo da Marcantonini. La quarta occasione è quella più articolata: Paoletti calcia sulla barriera una punizione dai venti metri e innesca la ripartenza dell'Affrico; la neutralizza per due volte Bettini, sontuoso in anticipo sul taglio di Nocentini e decisivo nell'opporsi al destro di Kodra che dal limite prova a chiudere l'azione da lui stesso avviata (18'). Sembra che per il vantaggio dell'Affrico sia sufficiente attendere, e invece il quarto d'ora che s'apre da qui in poi è quello in cui lo Sporting Cecina riesce a metterlo sotto: fino al 34' tranne una punizione di Paoletti deviata dalla barriera d'occasioni vere non ne costruisce, ma il baricentro della partita si sposta sempre più vicino all'area locale. E poi, cambiato l'equilibrio, cambia anche il punteggio: Benelli, fin qui ottimo e da qui in poi in apnea, salta fuori tempo come nell'azione che quindici giorni prima procurò un rigore alla Lastrigiana. Il suo fallo di mano, evidente, stavolta concede allo Sporting Cecina una punizione cinque metri fuori dall'arco che invita all'area: se ne incarica Neri che col destro schianta il pallone sotto il secondo incrocio (esecuzione ammirevole, in ritardo però Campanale punito sul palo di competenza) e segna lo 0-1. Nel primo minuto di recupero il divario potrebbe subito raddoppiare: a destra Paoletti fugge di nuovo a Labiad, viola l'area e scarica il destro sul primo palo, stavolta coperto da Campanale. Nel secondo minuto di recupero il divario raddoppia: da sinistra Castellano trasla a destra per battere l'ennesima rimessa laterale in zona offensiva; prolungato da una deviazione sporca, il suo cross con le mani scende a centro area nella zona di Bettini che in semirovesciata sembra chiudere la questione. Da giocare però c'è ancora un tempo, che dopo la pausa l'Affrico aggredisce con altro spirito; e dopo appena quattro minuti si configura l'episodio su cui gira la partita: non è una rete perché, servito da Marcantonini sopra la difesa, anziché calciare di potenza Nocentini cerca un improbabile destro piazzato verso il secondo incrocio e grazia Kohler; ma nel tentativo di chiuderlo Bettini manca l'intervento e scivola a terra cadendo sul braccio. Si capisce subito che la sua gara s'è conclusa, e quasi subito che c'è bisogno d'un soccorso più incisivo di quello che può fornirgli la panchina: per arrivare e ripartire però l'ambulanza impiega ventisei minuti, e per ventisei minuti si sta fermi. Alla ripresa, la seconda, per motivi tecnico-tattici, mentali e di ritmo lo Sporting Cecina è sparito: ne approfitta subito l'Affrico che sfiora la rete col destro rasoterra di Casamenti sul servizio di Nocentini, a lato (66', e a proposito del calcolo del tempo: anche in caso di sospensione il cronometro non si ferma mai; per capire a che punto della ripresa si sia giunti, da qui in poi occorre dunque togliere ventisei minuti), e la trova sul lungo lancio di D'Onofrio che crea un'azione offensiva direttamente dalla propria metà campo; salendo su un pallone scoperto (c'è chi lo ha fatto in una finale europea: che non sia una condanna), la difesa dello Sporting Cecina sbaglia la lettura e consente a Marcantonini di schizzare davanti a Kohler, agganciare il pallone col mancino e prima che rimbalzi trasformarlo nell'1-2 con un lob morbidissimo (70', ossia 44'). Cinque minuti più tardi però lo Sporting Cecina costruisce la miglior occasione per riportarsi a +2 e assicurarsi il primato solitario: Paoletti entra in area da sinistra e col destro calcia sul secondo palo, colpito in pieno sulla faccia interna (75', ossia 49'). È un segno chiaro di come finirà: sette minuti più tardi, quando dunque alla fine manca circa un quarto d'ora, sullo scambio con Hoxha (era uscito Torracchi subito prima della seconda ripresa) Marcantonini chiama Kohler all'allungo in corner. Sul suo traversone dalla bandierina nasce il pareggio: il suo mancino a uscire è, come nelle quattro esecuzioni precedenti, troppo profondo; stavolta però sul secondo palo c'è Kodra che cattura il pallone al limite dell'area di porta e col destro rasoterra lo spedisce accanto al secondo palo. Da qui e per un quarto d'ora la gara sfiamma, e soltanto nel finale lo Sporting Cecina costruisce due occasioni clamorose per tornare avanti: non hanno fortuna né Santini (aveva sostituito De Santis) il cui calcio d'angolo attraversa tutta l'area di porta e sfila a una spanna dal secondo palo senza che nessuno riesca ad allontanarlo, né Lattuada (aveva sostituito Castellano) che sottoporta rimpalla il rinvio di Casamenti ma sbatte sulla parata di Campanale (100', ossia 74'). È il sigillo sul 2-2 che fa felice il Tau Altopascio, col quale ora la coppia di testa si trasforma in un trio, e che lascia intatti i dubbi e le certezze. Calciatoripiù : è stata una partita strana, spezzata in due tronconi dalla lunga sospensione; l'unità gliela danno la prestazione di La Spina davanti alla difesa, la solidità di D'Onofrio (grande assist per il 2-2, da libero sudamericano vecchia scuola) e il talento enorme di Marcantonini , indiscutibilmente il più dotato dei trentuno che si sono confrontati al Lapenta. Per gli effetti che provoca sul risultato e dunque sulla classifica sarebbe però un errore sottovalutare la rete di Kodra (Affrico), che a una partita di grande sostanza da mezzala sinistra abbina il pesantissimo 2-2 a un quarto d'ora dalla fine; è lui a mantenere l'imbattibilità interna e a impedire che davanti la classifica si sfilacci. Ci avevano provato Castellano con una serie di rimesse laterali clamorose, una delle quali vincente, e la coppia centrale, inattaccabile dietro e micidiale in attacco: nel giro di due minuti erano andati in rete Neri su punizione e Bettini (Sporting Cecina) in acrobazia. Più che la rimonta subita, è la consapevolezza che l'infortunio lo terrà fuori per un po' a rendere amarissima l'ultima domenica d'ottobre.