RETI: Uzqueda, Uzqueda, Filippi, Filippi
RICCIONE: Boaglio; Tiberio, Greppi, Copia (64' Della Chiara), Calli (71' Barocci); Pederzani (82' N. Iorio), Neddar (49' Ciavatta), Uzqueda; Filippi, Cimatti, Schipa (77' Boldrini Pasquini). A disp.: Roscio, Iorio L., Sietchiping Nzepa All.: Paolo Genovesio.
RINASCITA DOCCIA: Mazzanti; Viggiano, Mancin, Sabatino (72' Rustici), Nigro; Innocenti (64' Biolo), Fedele, Campi; Brunetti, Battistini (57' Xhemaj), Del Giudice (70' Nesti). A disp.: Baglioni, Papi, Metti. All.: Ruben Bellucci.
RETI: 3' e 89' Uzqueda, 38' e 61' Filippi.
ARBITRO: Curia di Ascoli Piceno coad. da Calabrese e Durante di Forlì.
Dopo le due giornate di Coppa senza sconfitte contro Orvieto e Lebowski il Rinascita Doccia si presenta in Riviera pieno zeppo di assenze e defezioni ed impatta sul Riccione che ha la meglio con un sonoro 4-0. La squadra di mister Genovesio pesta subito sull'acceleratore e dopo 3' passa in vantaggio: buona percussione di Filippi sulla destra che vede e serve a centro area l'accorrente Uzqueda che sblocca le marcature con un preciso piattone destro. Subìto questo gol praticamente a freddo le ospiti provano a scuotersi ed al 13' abbozzano ad una reazione: ottima apertura di Campi sulla sinistra per Del Giudice che, convergendo verso il centro, elude la marcatura di Tiberio e prova una conclusione a girare, palla che termina a lato non impensierendo più di tanto la guardia di Boaglio. Dopo queste due fiammate nel primo quarto di gara il match si stabilizza; il Riccione prova ad imbastire trame ma il Rinascita Doccia, dal canto suo, riesce a difendersi con ordine ed a provare qualche ripartenza. Una delle chiavi della contesa per le padrone di casa è lo sfruttamento della verve dei due esterni Filippi e Schipa che spesso e volentieri con inserimenti fulminei creano apprensione alla retroguardia ospite. Al 26', dopo una buona combinazione, Pederzoli viene liberata al tiro da limite area ma la palla si spegne a lato. Il match sembra scivolare via fino all'intervallo senza ulteriori sussulti ma al 38' le romagnole raddoppiano le marcature: erroraccio della difesa ospite su una tentata ripartenza dal basso, Uzqueda disturba Mazzanti che sotto pressione rinvia male servendo di fatto un pallone invitante a Filippi che da pochi metri non può far altro che insaccare il raddoppio. Con questa marcatura si chiude di fatto il primo tempo. In avvio di ripresa il Rinascita Doccia entra in campo con maggiore animo ed al 48' crea un buon presupposto per riaprire la contesa: azione in fotocopia a quella del primo tempo con Del Giudice che converge verso il centro e prova la conclusione ma proprio come nella prima circostanza il tiro le sfugge via e termina a fondo campo. Al 50' risponde il Riccione: palla in verticale per la corsa di Calli che penetra in area dal lato sinistro e prova la bordata in diagonale, palla che sorvola la traversa. La squadra di mister Bellucci, nonostante il passivo, appare comunque viva ma pecca sempre nell'ultimo passaggio. Al 61' le padrone di casa mettono una seria ipoteca alla conquista dei 3 punti: splendida esecuzione su punizione di Filippi con un tiro di mezzo esterno dai 25 metri che sorprende Mazzanti e si insacca sotto la traversa. Di fatto la partita delle rossoblù si conclude qui. Al 85' il Riccione va vicinissimo al poker: bellissima triangolazione che manda al cross Filippi dalla destra, palla che arriva alla libera Boldrini Pasquini che impatta bene di testa ma la sfera si stampa sulla traversa poi successivamente allontanata dalla retroguardia. Poker che arriva 4 minuti più tardi: ospiti molto sbilanciate alla caccia del gol della speranza beccano la ripartenza locale, molto brava Mazzanti a respingere la prima conclusione secca di Cimatti ma nulla può sul successivo tap-in sottomisura di Uzqueda. Questo segna la parola fine al match. Con questi tre punti le padrone di casa confermano il proprio sesto posto a braccetto col Padova. Per le ospiti la situazione non è rosea, ma ancora nulla è perduto, ci sono ancora tante battaglie da giocare e la speranza è sempre l'ultima a morire.