RETI: Padilla Mendoza, Scuderi
FIORENTINA: Dolfi, Sichi, Fragnelli (69' Dama), Ievoli (77' Conti), Maggini, Pitti, Scuderi, Deli, Ofoma (69' Gudelevicius), Padilla Mendoza (77' Diarra), Braschi. A disp.: Caroti, Renda, Kouadio, Dama. All.: Christian Papalato.
LECCE: Leone, Russo, Nikko (61' Orfano), Borgo, Abdellaoui, Leuzzi, De Vito (67' Dell'Acqua), Gueye, Kodor (78' Perricci), Minerva, Agrimi (78' Mastrapasqua). A disp.: Moccia, Pacia, Mariano, Giacomazzi, Sorino. All.: Schipa.
ARBITRO: Sacchi di Macerata, coad. da Russo e Robilotta.
RETI: 50' Padilla Mendoza, 52' Braschi.
NOTE: 61' espulso Leuzzi.
La ricetta è semplicissima e complicata allo stesso tempo. Nelle due gare che restano in calendario, il delicato derby contro l'Empoli in trasferta e l'ultima contro la Roma, i viola devono vincere; e questa è la parte facile, in apparenza certo, ma comunque che dipende dai ragazzi di Papalato. Quella complessa è legata invece al fatto che servirà una serie di combinazioni di risultati dagli altri campi che possa premiare la Fiorentina con il secondo posto finale. Perché sì, in questo girone degli Under 18 pazzesco - capita davvero di rado vedere la quasi totalità delle squadre, tolte la capolista e le ultime due, raccolte in così pochi punti - una pazza Fiorentina coltiva ancora con pieno merito e legittimità ambizioni di final four. Il secondo posto è difatti ancora alla portata di Padilla Mendoza e compagni, autori di qualche passaggio a vuoto durante l'anno, ma protagonisti comunque di una stagione fin qui più che positiva, che si arricchisce del prestigioso successo sul quotato Lecce di domenica scorsa al Bozzi. Una vittoria importantissima appunto, perché rinvigorisce clamorosamente le ambizioni dei viola di accedere alle finali che mettono in palio lo scudetto. C'è quindi spazio per qualche rimpianto, ma dopotutto la necessità di fungere da utilissimo serbatoio alla formazione Primavera di Aquilani ha limitato un po' il potenziale di questa squadra durante gli ultimi mesi; bravo quindi Papalato nel navigare fra le difficoltà mantenendo sempre competitiva la sua squadra. Al Bozzi, in una domenica piovosa e grigia, i gigliati mettono in pratica una prestazione quasi perfetta, gestendo in grande prevalenza il possesso palla e attendendo il momento propizio per colpire. Quetso arriva al 50', quando nel giro di centoventi secondi la Fiorentina piazza l'uno-due vincente che frutta i tre punti. Già nel corso del primo parziale di gioco i padroni di casa potrebbero sbloccare il risultato, ma occorre attendere appunto il 50' per assistere al gol del vantaggio, firmato proprio da Padilla Mendoza con un elegante tocco sull'uscita di Leone, dopo che il talento viola aveva addomesticato con una gran giocata un rilancio in profondità che aveva premiato il suo movimento verso la porta salentina. Non passano neanche due minuti che ecco materializzarsi anche il raddoppio: lo realizza Braschi, che lascia scorrere un cross di Pitti liberandosi per il tiro e scaricando poi in fondo al sacco una conclusione potente e precisa. Il Lecce accusa il colpo e dopo qualche minuto resta pure in dieci, a causa dell'espulsione rimediata da Leuzzi. Così il finale è vissuto in modo sereno dalla Fiorentina, che amministra il doppio vantaggio sfiorando anche il tris, proiettandosi già verso gli ultimi 180' decisivi del campionato.