• Serie DE
  • 19/03/2023 14.30.00
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  • Ostia Mare
    35' Santarpia
  • 1 - 1 19/03/2023 14.30.00
  • U.s. Livorno
    4' Giampa

Commento


OSTIA MARE: Borrelli, Pasqualoni, Succi (79' Gelonese), Milani (79' Bartolotta), Tirelli, De Cenco (68' Taviani), Compagnone (79' Matteoli), Lazzeri, Sbardella, Mazzei, Santarpia. A disp.: Di Giorgio, Talamonti, Santovito, De Crescenzo, Amendola. All.: Perrotti Fabrizio
U.S. LIVORNO: Bagheria, Giampa, Luci, Longo (46' Pecchia), Lorenzoni (85' Zanolla), Giuliani, Frati (59' Lucatti), Greselin, Camara Alm. (67' Morana), Russo, Lo Faso (85' Belli). A disp.: Fogli, Bamba, Dussol, Neri G.. All.: Collacchioni Lorenzo
ARBITRO: Federico Cosseddu di Nuoro
RETI: 4' Giampa, 35' Santarpia
NOTE: Espulso Giampa per doppia ammonizione. Ammoniti Milani, Compagnone, Mazzei, Lorenzoni, Camara Alm..OSTIAMARE: Borrelli, Sbardella, Mazzei, Pasqualoni, Lazzeri, Santarpia, Tirelli, Compagnone, Succi (80' Bartolotta), Milani (80' Gelonese), De Cenco (69' Taviani). A disp.: Di Giorgio, Talamonti, Santovito, De Crescenzo, Matteoli, Amendola. All.: Fabrizio Perrotti
LIVORNO: Bagheria, Giampà, Russo, Giuliani, Camara (68' Morana), Greselin, Luci, Lorenzoni (88' Belli), Frati (60' Lucatti), Lo Faso (86' Zanolla), Longo (46' Pecchia). A disposizione: Fogli, Bamba, Dussol, G. Neri. All. Lorenzo Collacchioni.
ARBITRO: Cosseddu di Nuoro, coad. da Mambelli di Cesena e Rossini di Genova.
RETI: 4' Giampà, 35' Santarpia.
NOTE: Ammoniti Mazzei, Giampà, Camara, Milani, Lorenzoni, Compagnone. Espulso al 90' Giampà per doppio giallo. Ang.: 7-4. Rec.: 1'+6'.



Alla fine di una settimana travagliata e turbolenta arriva la giornata numero 28 del campionato di Serie D, e il calendario regala al Livorno l'uscita all'Anco Marzio contro l'Ostiamare. In casa amaranto non ci si annoia mai, e il percorso stagionale continua a districarsi in un masochistico saliscendi che ricorda i salti nel vuoto delle montagne russe. La pesante, pesantissima sconfitta nel derby contro l'Arezzo ha lasciato gli strascichi ad un ambiente logoro di aspettative deluse e stagnanti. A farne le spese, stavolta, è Vincenzo Esposito. Contestato a fine partita da una curva stanca di incitare una squadra incapace di decollare, e dunque indirettamente invitato ad abbandonare la nave prima del tempo. Alle dimissioni di Esposito ha fatto seguito il pronto reintegro di Lorenzo Collacchioni, ritornato alla guida degli amaranto dopo l'esonero dello scorso novembre. Il cambio tecnico arriva a ridosso della trasferta in terra laziale, giusto in tempo per consentire al Mister di riprendere confidenza con un rosa totalmente stravolta dal mercato di riparazione. Per Collacchioni sarà quindi fondamentale la sosta in programma nel prossimo fine settimana per approfondire la conoscenza degli elementi a disposizione. A cui, nel frattempo, la preparazione della sfida contro l'Ostiamare non risparmia le prime difficoltà. Gli infortuni di Fancelli, Bruzzo ed El Bakhtaoui si aggiungono a quelli dei lungodegenti Apolloni, Francesco Neri e Bontempi, insieme alla squalifica dell'accoppiata Benassi-Lucarelli che fa salire a otto la lista degli indisponibili. Una situazione complicata che impone al Livorno di fare delle scelte quasi obbligate: in porta Bagheria, con Giampà, Russo e Giuliani in difesa; in mezzo al campo Luci e Greselin, poi Camara e Lorenzoni ai lati a innescare l'attacco composto dalle mezze punte Frati-Lo Faso alle spalle di Longo come terminale offensivo. Dall'altra parte, la formazione allenata da Perrotti - undicesima e in piena zona salvezza a quota 31 punti - risponde con Borrelli tra i pali, Mazzei in difesa aiutato da Sbardella e Pasqualoni ai lati; poi il nervo centrale è diretto da Compagnone, Santarpia e Tirelli per mettere in moto Lazzari e Succi sugli esterni; mentre in avanti tocca a Milani e De Cenco creare i pericoli in area avversaria. Alla prima azione, al 4', invece è il Livorno a pungere per primo con cinismo. Il fallo di Mazzei, punito con il giallo, ai danni di Longo provoca una punizione da posizione interessante. Si incarica Greselin della battuta e corregge al centro un cross tagliato sul quale si avvita perfettamente Giampà indirizzando la palla all'incrocio dei pali. Si sblocca il punteggio e primo gol in stagione per il difensore centrale amaranto. Lo 0-1 chiama alla reazione dei locali che alzano la pressione prendendosi ben presto il possesso palla, senza comunque creare particolari occasioni degne di nota. Il Livorno sparisce, nascosto dietro un vantaggio che non viene mai sfruttato a dovere, lasciando la direzione dei giochi alla formazione laziale. Al 13' lo spiovente insidioso di Milani, su calcio da fermo, viene respinto con i pugni da Bagheria prima che l'azione si perda sul fondo. Al 22' tocca a Lo Faso sporgere la testa fuori, l'ex Palermo si distende centralmente e il movimento in ritardo dei due esterni lo costringe a scegliere la soluzione personale senza fortuna: il sinistro scivola nell'angolino chiamando a raccolta la parata a terra di Borrelli. Dal capovolgimento di fronte, un istante dopo, occhi puntati sull'Ostiamare: stavolta con l'avanzata di Lazzeri che trova la zuccata sporca e lontana dai pali di Santarpia. I padroni di casa prendono sempre più campo, il Livorno si affida agli strappi delle mezze punte ma non dà mai la sensazione di poter far male. Ci riprova Lo Faso, al 30', dopo un aggancio su una palla vagante con un sinistro incrociato che sfiora il palo. Cinque minuti dopo, con l'Ostiamare sempre più in tiro, arriva il gol del pareggio. Il guizzo di Milani libera all'inserimento di Lazzeri, Santarpia si avvinghia sul limite e raccoglie lo scarico a suo favore calciando con forza e precisione in rete. Immobile Bagheria, e 1-1 che si materializza al 35'. Il gol alimenta il coraggio di Santarpia, che ci prende gusto e al 39' sfiora la doppietta con un destro ad effetto che finisce oltre l'incrocio dei pali di un niente. Decisiva, in questo caso, la deviazione di Russo che salva il Livorno dalla mazzata prima del riposo. La versione compassata del tridente offensivo spinge Mister Collacchioni a cambiare nell'intervallo: fuori Longo (totalmente assente alle dinamiche di costruzione del gioco) e dentro Pecchia. Il nuovo assetto tattico, con la rinuncia di un attaccante per prediligere corsa e sostanza in mezzo al campo, non porta grossi benefici e l'Ostiamare riparte a battere sul tamburo con la stessa intensità del primo tempo. O almeno ci riesce nel primo quarto d'ora. Prima al 48' con lo spunto di Milani che imbecca un cross velenoso sul secondo palo, Bagheria viene scavalcato dalla traiettoria ma De Cenco di testa manca l'appuntamento con la sfera; poi al 60' ancora Milani - con la complicità di Tirelli - semina il panico dal limite dell'area di rigore per esplodere un mancino che supera il legno di pochi centimetri; infine al 92' tocca a Pasqualoni vestirsi da protagonista con un tiro dalla distanza che Bagheria blocca sul rimbalzo. Tre opportunità, sporche e poco nitide, al quale risponde il Livorno a sprazzi. Al 53' con una botta improvvisa di Greselin su cui Borrelli si tuffa appena in tempo per smanacciare la palla dall'angolino più lontano; al 67' al termine di una costruzione confusa e piuttosto fortuita dove Pecchia manca lo stop all'interno dell'area di rigore facendo sfumare una possibile conclusione in porta; ed all'81' dagli sviluppi di un tam-tam di capitan Luci, bravo a saltare in slalom un paio di avversari consegnando a Greselin un tiro sbilenco e completamente fuori dallo specchio della porta. Ritmi blandi, tenuti da entrambe le compagini con la fase nevralgica del match che ha perso, con lo scorrere dei minuti, la frenesia delle battute iniziali. Da segnalare, a ridosso dei minuti di recupero, l'espulsione di Elia Giampà per un doppio cartellino che ha lasciato il Livorno in dieci uomini. I nervi tesi e il parapiglia finale fa da cornice ad una partita per niente esaltante. Il pareggio per 1-1 accontenta, forse, l'Ostiamare oramai lontano dal puntare verso obiettivi più nobili, mentre - in casa Livorno - il ritorno di Collacchioni non aiuta gli amaranto a scacciare via i fantasmi di una stagione fin troppo altalenante. Adesso ci vuole calma e gesso per i labronici. Non è ancora tutto perduto, i playoff sono sempre a portata di mano e la sosta della prossima domenica capita a pennello per preparare al meglio la complicatissima sfida contro la Pianese.