RETI: Paja, Giuntoli, Giuntoli, Mei, Battistoni
SESTESE: Targioni (36' Langone), Barlumi (47' Landini), Giannone (30' Cavicchi), Cesarano, Napolitano (50' Sacchi), Bartolomei, Pacini, Lika, Marku (43' Notari), Rossi (36' Ceccherini), Scarlini (36' Di Sessa). A disp.: Talbi. All.: Francesco Giannini.
TAU ALTOPASCIO: Piagentini (36' Di Grazia), Michelotti (36' Verrengia), Soldati, Colzi (45' Mei), Battistoni, Frediani (48' Landi), Bernardini (36' Materassi), Saviozzi (43' Rocchiccioli), Paja, T. Signorini (36' Di Lauro), Giuntoli. A disp.: Sarti, S. Signorini. All.: Federico Gandini.
ARBITRO: D'Orsi di Prato
RETI: 21' Paja, 24', 30' Giuntoli, 66' Mei, 70' Battistoni rig.
NOTE: angoli: 2-4. Recupero: 0'+0'.
La tempesta nascondeva una curva cieca che il Tau oltrepassa senza rallentare. Non che ora gli si pari davanti un rettilineo, domenica ad Altopascio sale lo Scandicci in cerca di punti per la coppa; ma il distacco sulle avversarie (+9 sull'Affrico, +11 sull'Arezzo che però ha giocato due partite in meno: i punti potrebbero essere cinque) e soprattutto le impronte che lascia in ogni paese che tocchi, come un gigante sulla spiaggia, suggeriscono che non ci sarà bisogno di correggere granché la traiettoria in nessuno degli ultimi sette tornanti (appunto Scandicci e poi Capezzano, Poggibonsese e Maliseti ad Altopascio, Picchi, Cecina e Sangiovannese in trasferta). Lo 0-5 con cui piega la Sestese in uno dei classici del calcio toscano nasce infatti da un assetto impeccabile che le rotazioni esaltano: rispetto al pari interno con l'Arezzo cambiano ben cinque interpreti (Colzi, Battistoni, Paja, Tancredi Signorini e Giuntoli per Landucci, Materassi, Moretti, Ribechini e Sarti con l'arretramento di Soldati) senza che nessuno se ne accorga, segno che gli ingranaggi sono così collaudati (d'altra parte Gandini è vicecampione d'Italia in carica: mai scordarselo) che nessun intervento intralcia il meccanismo. Per il primo terzo di gara la Sestese prova a rallentare il ritmo di una squadra alla ricerca costante del giro veloce, e al 6' costruisce per prima l'occasione che accende la gara (apprezzabile il contropiede di Lika che, anziché servire Pacini finito in fuorigioco, azzarda il dribbling su Battistoni all'ingresso dell'area; strozzato però il destro sul primo palo quando c'era solo da battere Piagentini); ma, rivista da capo dopo averne conosciuto il finale, si ha la sensazione che anche se sbloccata in modo diverso la gara si sarebbe comunque chiusa con le medesime posizioni. Perché il Tau è una squadra spettacolare, concreta e capace di scegliere sempre fra almeno tre soluzioni egualmente efficaci: è inevitabile che le reti arrivino, e con loro il primato. Nei primi dieci minuti però contenere la pressione della Sestese non è banale: al 7' Cesarano cerca di dare la prima sterzata alla partita con un destro in caduta dal limite sul cross di Giannone ripulito dalla sponda di Marku e sporcato da Frediani, ma Piagentini blocca a terra. Poi il Tau partito piano accelera e le teste sugli spalti cominciano a ruotare verso l'altra metà campo; le sovrapposizioni di Michelotti su Bernardini si fanno sempre più frequenti e creano qualche difficoltà alla Sestese che all'11' rischia di sverniciare carrozzeria e guardrail con la gestione rivedibile di un rinvio battuto corto da Targioni: Giuntoli recupera il pallone in area e appoggia al limite per Tancredi Signorini sul cui mancino di prima Bartolomei s'immola alzando in angolo. La difesa riesce soltanto a sporcare il successivo traversone a uscire disegnato da Tancredi Signorini in mezzo all'area; il pallone giunge sul secondo palo ove c'è Battistoni che però dal lato corto dell'area di porta si concede un rimbalzo di troppo e col mancino calcia sul lato sbagliato della rete (11'). Ormai però il Tau s'è piazzato stabilmente nella metà campo della Sestese che nonostante qualche ripartenza accennata fatica a uscire; Giuntoli ha preso possesso della trequarti e dopo averne proposto un assaggio (è sua l'intuizione che avvia il triangolo tra Bernardini e Saviozzi, spento a fatica dalla parata di Targioni a terra) al 21' serve la prima portata con un sombrero che gli consente di lasciare Barlumi a guardargli la targa e di trasformare un'azione di scarico in una cena da Cracco: seduto a tavola c'è Paja che, servito sul fronte destro dell'area dal rimpallo tra Napolitano e Bartolomei usciti a chiudere un assolo lungo quasi trenta metri, col destro rasoterra incrocia sul secondo palo il diagonale del vantaggio. Ci s'accorge che ora la partita ha due padroni, e disgraziatamente per la Sestese entrambi puntano a doppiarla: il primo è il Tau, ormai in totale controllo di ogni metro della pista; il secondo Giuntoli che all'assist del vantaggio fa seguire una doppietta prima del fischio di metà gara. A creare lo 0-2 è l'azione congiunta tra la sponda di Battistoni, salito ad accompagnare l'azione offensiva, e i suoi studi di balistica: senza di questi difficilmente si spiega la traiettoria assunta dal suo destro di prima, mandato ad accarezzare la rete là dove l'incrocio la tiene sospesa (24'); più semplice segnare e raccontare il tris, favorito dallo sprint di Bernardini a destra e dal rasoterra di Paja trasformato in un assist vincente col tocco sotto le gambe di Targioni, unico spiraglio da una posizione angolatissima anche se molto dubbia (D'Orsi comunque, e l'allineamento era perfetto, convalida). Prima del pit-stop di metà gara c'è tempo per lo schiaffo di Tancredi Signorini alla traversa che salva Targioni sul velenosissimo mancino a rientrare dalla bandierina. La ripresa porta con sé tredici cambi (uno, Cavicchi per Giannone infortunato, era già andato in scena alla fine del primo tempo) prima del 50'; ringraziano il cronista (ricostruirne sette all'intervallo farebbe impazzire anche gente dalla tenuta nervosa impeccabile) e, fuori dall'antifrasi, sia chi esce sia chi entra sia chi non entra, che a quel punto può evitare di ghiacciarsi immobile in panchina: visto che il risultato ormai è acquisito e la bufera feroce, Giannini e Gandini (bravi, entrambi e insieme) ricordano che il valore di un tecnico non si misura solo sulla tattica o sull'approccio alla gara. È inevitabile che tra il contesto complicatissimo e gli interpreti cambiati per quasi due terzi nella ripresa i ritmi si congelino: prova a scaldarli il solito Giuntoli che al 39' dal limite va per la tripletta, negatagli dalla mira stavolta stretta di una spanna. Non va a buon fine neppure l'acrobazia che tre minuti più tardi cerca dopo la parata di Langone su Verrengia, al tiro quasi dal fondo sul servizio di Soldati sporcato da Cavicchi. La Sestese si scuote al 57' con la giocata di Lika che, battuto un corner, calamita la respinta della difesa e da posizione defilatissima cerca la porta ma trova Di Grazia. È però l'ultima volta che la Sestese, in dieci negli ultimi cinque minuti per l'infortunio di Pacini a cambi esauriti, si vede davanti; e, forte della superiorità numerica, il Tau dà le ultime due sgassate per aumentare il distacco. Lo 0-4 è un gran destro di Mei che al limite sinistro raccoglie il servizio orizzontale di Materassi e ripulisce l'incrocio; lo 0-5 un rigore (netto, incomprensibili le proteste del pubblico: vero che la partita era per finire, il risultato acquisito e l'inferiorità numerica penalizzante; ma un fallo è un fallo) conquistato da Mei per uno sgambetto di Sacchi dopo la respinta non perfetta di Langone sul tiro di Rocchiccioli (prezioso il filtrante di Verrengia, fuori tempo la scivolata di Bartolomei) e convertito in rete da Battistoni quando il direttore di gara stava per esporre la bandiera a scacchi. La media oraria del Tau resta notevole: non è ancora il momento di gestire, ma non c'è neppure bisogno di guardare negli specchietti. Deve farlo invece la Sestese, e con un po' di timore: anche se il suo blasone (in campo però non va) e le sue qualità dovrebbero spingerla in altri territori, il vantaggio sulla zona retrocessione è di appena tre passi; e ora in mezzo non c'è più nessuno a far da spessore.
Calciatoripiù : per tutto il primo tempo, quando la gara ha ancora qualcosa da raccontare, Cesarano (Sestese) prova a dar equilibrio alla manovra tenendo corti i reparti e tamponando le sortite avversarie, sempre più fitte ogni azione che passa. Poi Giuntoli spezza la gara con due reti diversissime (di classe cristallina la prima, da centravanti puro la seconda) precedute dalla giocata che avvia l'azione del vantaggio; la personalità di Saviozzi (regala un anno, ma sembra che gli altri gliene regalino due), la solidità di Battistoni (assist e rete) e l'appetito di Mei (Tau Altopascio), che direttamente o indirettamente entra in entrambe le reti della ripresa, sigillano il diciannovesimo successo stagionale.