RETI: Bottino, Gelormini
CAPEZZANO P.: Gazzoli, T. Lari (60' Giorgi), Campera, Bartalini, Bertola, F. Lari, Riad, Battisti (70' Pighini), Casolare (70' Cacciaguerra), Bertuccelli (82' Paoli), Mattioli (82' Ganovelli). A disp.: Giannecchini, Tofanelli. All.: Marco Maffei.
CATTOLICA VIRTUS: Ciappelli, Bargellini (87' Cagnina), Acciai (77' Tempestini), Orselli, Becagli, Alfani, Gelormini (73' Sarno), Pazzagli (62' Braconi), Legnante (80' Bottino), Del Zotto, Faccendini (69' Manuali). A disp.: Mugnaini, Frilli, Patacca. All.: Francesco Vallini.
ARBITRO: Palestini di Viareggio
RETI: 56' Gelormini, 80' Bottino.
NOTE: espulso F. Lari (83'). Ammoniti Campera, Bargellini e Braconi. Angoli: 6-4. Recupero: 0'+6'. Spettatori 120 mal contati, circa 40 dei quali aspiranti osservatori arbitrali in sede d'esame.
La definizione «elimina tutte le rivali lungo la strada che conduce all'ultima scena, così che nel duello finale possa compiere la propria vendetta» non sarebbe adatta a un gioco enigmistico, e non solo perché è troppo lunga: è ambigua. L'avventura della Cattolica Virtus ricalca infatti orma su orma quella di Beatrix Kiddo, un viaggio infinito ai quattro angoli del mondo per poter sconfiggere colui che con lei e col titolo ha un rapporto simbiotico; ma rispetto alla Sposa (che meraviglia assurda era Uma Thurman vent'anni fa) la Cattolica avrà un'occasione doppia, non ci fu ritorno invece per Bill. S'avvicina la prima sfida col Tau che l'anno scorso le portò via quanto di più prezioso aveva; s'avvicina nell'unico modo possibile, la configurazione di un nuovo duello. Tra le rivali aveva provato a frapporsi il Capezzano, vera rivelazione di quest'autunno; ma a meno due dalla sfida che verosimilmente varrà il titolo d'inverno si torna a un combattimento classico, niente triangoli. Lo 0-2 con cui la Cattolica viene via da Camaiore ribadisce infatti che, come già la scorsa primavera, verosimilmente per il titolo lotteranno solo in due; e per il Capezzano la constatazione è amarissima, visto che con entrambe le rivali ha perso in casa senza demeritare. La partita con il Tau finì con un 2-3 che vanificò la doppia rimonta; la Cattolica vince con uno scarto più ampio che avrebbe potuto essere ancora maggiore se nel finale Sarno non avesse calciato sul palo il rigore del possibile tris, ma per quasi un'ora le due squadre hanno lottato alla pari; e se Ciappelli, insolitamente impreciso in un paio di circostanze ma favoloso alla prima azione della ripresa, non avesse toccato sulla traversa il destro di Mattioli sulla strada per la vendetta forse ci sarebbe qualcun altro. Ma alla Cattolica gira tutto bene, tra manciate di buona sorte e intuizioni decisive: ancora una volta Vallini legge alla perfezione la gara indovinando sia la formazione iniziale (segna Gelormini, riproposto esterno d'attacco dopo l'ottima prestazione con la Sestese: terzino non è, ma forse la Cattolica ha trovato l'ala di cui ha bisogno se vuol mandare il rombo in pensione) sia i cambi (segna Bottino una decina di secondi dopo aver sostituito Legnante). Per dieci undicesimi al fischio d'avvio la Cattolica è identica a quella che ha battuto la Sestese: ancora fuori Giudice e Parenti (Manuali invece ritrova la panchina: giocherà mezz'ora), l'unico cambio è l'inserimento di Pazzagli che manda fuori Braconi. Cambia invece un po' di più Maffei che ripropone dall'inizio i gemelli Lari (partituccia per entrambi: Tommaso, in difficoltà sulle accelerazioni della Cattolica, viene chiamato fuori al 60'; Filippo lascia i suoi in inferiorità numerica in occasione del rigore che Sarno fallisce) e alla vigilia è costretto a rinunciare a Steffich: centravanti gioca Casolare che aveva chiuso la cinquina di Ponte a Niccheri. In avvio però il Capezzano non sembra risentire di un'assenza alla lunga pesantissima, perché al solito Mattioli e Riad sono decisamente ispirati: è proprio da un loro scambio che nasce la prima occasione del Capezzano, favorita dalla presa incauta di Ciappelli che riesce a rimediare e raccogliere il pallone, viscidissimo, mentre sta per adagiarsi accanto al palo (3'). Per buona parte del primo tempo la Cattolica fatica a superare la mediana avversaria, nella quale Battisti e Bertuccelli portano la spada a Bartalini prezioso nel tenere compatti i reparti; i principali pericoli nascono dunque dai lanci profondi per Faccendini che tenta di prendere d'infilata la difesa del Capezzano, spesso alta, e di puntare l'area in dribbling. Da una di queste giocate nasce la prima vera occasione per la Cattolica, alimentata dal traversone di Legnante che ogni volta che si decentra ribadisce d'essere un fantasista eccezionale e un centravanti d'emergenza: il suo traversone teso pesca a centro area Gelormini che carica il mancino al volo ma colpisce sporco e grazia Gazzoli (12'). Per buona parte del primo tempo è però il Capezzano a rendersi protagonista grazie alle giocate dei propri talenti migliori: da destra Riad apre per Mattioli con un lancio di quaranta metri e si fionda in area a ricevere il pallone di ritorno che, calciando col mancino dopo il mancato intervento di Orselli e Casolare, spedisce a un palmo dal primo palo (20'). Ma al Capezzano rischia d'esser fatale la prima di troppe disattenzioni difensive: Legnante sgraffigna il pallone a Filippo Lari al limite dell'area di porta, ma sul rimpallo sul quale sta per coordinarsi per la battuta a rete si vede anticipare da Gelormini che trova sì lo specchio, ma partendo da una posizione irregolare; e Palestini (direzione eccellente: è irrilevante il paio di sbavature, un vantaggio non concesso a inizio ripresa e un fuorigioco dubbio, che non scalfiscono neppure l'espressione dei quattro componenti Cra e della quarantina di aspiranti osservatori pronti a entrare in ruolo; ha un solo difetto, l'emissione del fischio è ancora un po' sporca) non può far altro che tirar su il braccio e annullare (24'). È azzeccata anche la decisione di lasciar correre sul tocco di Orselli (petto, non braccio) che s'oppone alla progressione di Mattioli nell'altra area (28'). Sull'angolo seguente il Capezzano sfiora di nuovo il vantaggio: il mancino di Campera a rientrare pesca sul secondo palo Bertola la cui deviazione Becagli (stopper fenomenale, che coppia con Alfani) tampona sulla linea. Per spezzare la pressione avversaria la Cattolica prova ad andare in verticale, e quando ci riesce il Capezzano trema: solo Gazzoli lo salva sul sinistro di Faccendini, che al vertice dell'area calamita il lancio di Orselli dopo una traiettoria di quaranta metri e cerca il primo palo, e poi sulla ribattuta di Legnante sottoporta. Cento secondi più tardi l'altezza del monumento al portiere aumenta: è portentosa la sua uscita bassa a chiudere lo specchio a Gelormini lanciato in profondità da Faccendini in una ripartenza due contro uno su un angolo a sfavore. La sequenza di capolavori si completa al 44' sul destro esploso da Orselli dopo la percussione di Acciai contenuta dalla difesa: pallone tolto da sotto il secondo incrocio e sull'atterraggio balzo a neutralizzare la ribattuta di Legnante. Che sia la porta? L'ultima azione del primo tempo somiglia infatti in modo impressionante all'incipit della ripresa, aperta dal volo di Ciappelli che con la mano di richiamo tocca sulla traversa il destro di Mattioli liberato a sinistra da un passaggio orizzontalmente assurdo di Acciai. Sembra l'annuncio di una ripresa segnata dagli assalti del Capezzano, e invece su quest'episodio la gara gira; e gira perché d'un tratto s'accende Del Zotto, e con lui la Cattolica tutta che prova a bucare già all'azione successiva: Pazzagli premia il taglio di Legnante dietro la difesa, ma il suo destro a cercare il secondo palo esce ampio sul fondo. Ci prova allora Faccendini che scappa in solitudine beata per quaranta metri dopo la chiusura di Pazzagli su Mattioli che danzava pericoloso in area: il suo mancino a giro a pile scariche esce decisamente alto (53'). Ma la Cattolica ora ha capito come affrontare il Capezzano, e dove affondare: tre minuti più tardi Bargellini innesca Faccendini che imbastisce un contropiede due contro due e serve Legnante scattato con un timing sospetto, perfetto però per Palestini (eccolo qui il fuorigioco dubbio); il più sembra fatto, ma il tiro debole che ne esce favorisce Gazzoli e conferma la definizione di fantasista eccezionale e centravanti d'emergenza. Ma la rete del vantaggio ospite è matura e arriva sul rilancio: Del Zotto anticipa la mediana avversaria e spinge il pallone avanti, nella zona di Gelormini che porta via la vernice a Tommaso Lari e schiocca il rasoterra sul secondo palo. La rete del vantaggio ospite ipnotizza il Capezzano che per una ventina di minuti fatica a ritrovare il ritmo che l'aveva contraddistinto; e la giocata di Bertola che con un corto colpo di testa all'indietro manda in porta Legnante rischia di condannarlo alla resa anticipata, rinviata di nuovo da Gazzoli che in uscita copre lo specchio e poi s'oppone al tiro di Sarno dal limite (74'). Un paio di minuti più tardi Palestini pareggia il conto delle reti annullate, a buon diritto: è evidente la spinta di Bertola a Ciappelli sull'angolo allontanato e rimesso dentro da Filippo Lari dopo un contropiede abbozzato da Manuali cui Faccendini aveva lasciato il posto. Ma ormai la Cattolica è signora della gara e neppure i cambi di Maffei riescono a scuoterla dal trono: innescato dalla verticalizzazione di Tempestini (fuori Acciai, prestazione in dolceforte), Del Zotto accelera lasciando Giorgi negli specchietti e una volta raggiunto il fondo decide di calciare scheggiando il palo che comunque Gazzoli stava coprendo. L'ultimo vero acuto del Capezzano va in scena al 79', quando Mattioli sfonda a sinistra e serve al limite Bertuccelli che col mancino cerca il secondo palo: Ciappelli si ricorda d'essere un portiere stratosferico e salva il vantaggio ospite. E mai parata fu più decisiva, perché all'azione successiva la Cattolica raddoppia: appena inserito da Vallini che chiama fuori Legnante, Bottino prende di sorpresa la retroguardia avversaria imbastendo un contropiede due contro uno che vede lui e Manuali puntare Gazzoli mentre Bertola prova a temporeggiare. A volte è vero che vince chi osa: invece della soluzione semplice, servire il compagno solo al centro, Bottino opta per quella più complicata che se fallita gli sarebbe costata un anno in panchina; ma il dribbling che sfodera è perfetto, perfetto come il destro secco sul secondo palo. Dunque la Cattolica decolla e tre minuti più tardi potrebbe addirittura allungare: già ammonito, Filippo Lari interviene fuori tempo su Del Zotto che lo aveva fatto ammattire in mezzo all'area; evidente il fallo, inevitabile il secondo giallo e giusto il rigore che però Sarno scaglia sul palo. Dall'episodio il Capezzano prova a trarre qualche auspicio, ma tra l'inferiorità numerica e il poco tempo rimanente riesce a costruire una sola azione pericolosa sul dialogo Cacciaguerra-Riad-Cacciaguerra: Ciappelli buca il cross rasoterra dal fondo, ma dal lato corto dell'area di porta Ganovelli calcia dalla parte sbagliata della rete. La Cattolica viene dunque via da Capezzano con tre punti e la porta inviolata, non un dettaglio visti i numeri dell'attacco avversario; è il modo migliore per cominciare a pensare ai lineamenti di Bill che prima di affrontarla le ricorderà che lei è nata Superman, e che nessun costume potrà mai davvero mimetizzarla.
Calciatoripiù : tre parate notevoli nel primo tempo, una nella ripresa: Gazzoli (ma non è una novità che a Capezzano sul ruolo si lavori molto) si conferma uno dei portieri più forti della Toscana. La gara resta in bilico finché la Cattolica non riesce a capire come contenere Riad e Mattioli (Capezzano), imprendibili per l'intero primo tempo; ma gli attacchi locali si frantumano su Becagli , che continua a rendersi protagonista di una stagione formidabile. Il portiere c'è, i centrali ci sono (Becagli e Alfani sembrano interpreti di un calcio antico, nel quale si sapeva ancora difendere sull'uomo), il regista idem (Orselli continua a spillare vino egregio); adesso a Vallini manca semmai un centravanti vecchio stile, ma sarebbe folle mettersi limiti finché Faccendini sta così e segnano gli impronosticabili: nel nuovo ruolo di ala sinistra Gelormini spacca le partite; e se Bottino schianta in rete il primo pallone toccato vuol dire che non è certo il momento di preoccuparsi.