RETI: Tanzi, Doveri L.
Rovente la cornice del Santa Maria di Ascoli Piceno, che spinge a gran voce l'Ascoli fino al novantesimo; minuto non casuale, perchè è quello in cui i locali acciuffano in extremis un Pisa che, per la prestazione offerta, stava sbancando con merito il campo dei bianconeri proseguendo nel suo ottimo avvio di campionato. I ragazzi di Giunta affrontano la lunga trasferta con l'obiettivo dei tre punti e lo dimostrano subito in avvio: al 2' Doveri recapita un pallone da calcio piazzato a Tararà che colpisce sottomisura spedendo di poco sul fondo. L'Ascoli si vede al 4', quando è tempestiva l'uscita dai propri pali di Ferri che arresta l'incedere di Loretucci. Il Pisa si rivede al 18' con un altro gran tiro di Tararà che non inquadra per poco il bersaglio. Si prosegue nel segno del botta e risposta e al 25' c'è ancora lavoro per Ferri, che neutralizza un tiro insidioso da parte di Ioele. Dopo un'ammonizione per Lovo, il duello fra il numero nove e Ferri si rinnova al 35' quando il portiere nerazzurro compie un altro intervento decisivo. L'ultimo brivido del primo tempo lo regala in fase offensiva il Pisa: al 2' di recupero Doveri pesca con una punizione Baldacci in area che non riesce per pochissimo nella deviazione vincente. Nella ripresa la gara si fa più spezzettata e da segnalare c'è al 562' un tiro di Lovo che rischia di far male ma non incide come sperato. Il gol del vantaggio del Pisa è rimandato al 60' quando il piede caldo di Doveri pennella in rete una punizione che vale lo zero a uno. Si riprende a giocare in un clima incandescente, come dimostrano le espulsioni di tecnico e del vice-allenatore dell'Ascoli; i bianconeri spingono in avanti a pieno organico ma il Pisa si difende con ordine e, agendo in avanti di rimessa, sfiora il raddoppio: al 77' Pardini chiama a una grande parata Napolitano. E' poi un'altra punizione a indirizzare in modo definitivo il corso della gara:; al 90' il neo-entrato Tanzi disegna una traiettoria imparabile. E' il punto dell'uno a uno che, come comprensibile, lascia l'amaro in bocca ai nerazzurri, cui resta però anche la consapevolezza di aver offerto una prova all'altezza della situazione.