SCANDICCI: Patacchini, Di Bonito, Faralli, Baiardi, Stasi, Tagliavini, Corsinovi, Cesari, Campone, Termini, Bargellini. A disp.: Serio, Andreucci, Cipriani, Sapienza, Bertini, Pepe, Catalano, Congiu . All.: Frilli Riccardo
ZENITH PRATO: Mura, Demiri, Petrelli, Lenzi, Palaj, Innocenti, Pagliuca, Boanini, Belli, Mari M., Magni. A disp.: Cambi, Mari Ismaele, Barattucci, Borchi, Paolieri, Pareti, Santanni, Simoni (Dusan), Turku. All.: Barbieri Gabriele
RETI: Tagliavini, Bargellini, Autorete, Pagliuca, Mari M.
Ci sta che dietro ci sia Woody Allen: sembra di vedere Match point, già tutto nella prima scena tra la pallina sul nastro e un monologo letale; basta un fotogramma per mettere a fuoco lo Scandicci sul trono e gli incubi difensivi della Zenith Prato che a una buona manovra e a un'intensità eccellente non abbina un'adeguata precisione della terza linea. Ognuna delle reti con cui lo Scandicci vince 3-2 nasce da un'incertezza più o meno velata della retroguardia ospite che dopo quaranta secondi si trova già a inseguire Tagliavini proiettato verso Mura: troppo asimmetrico il piazzamento per far scattare il fuorigioco sul filtrante di Corsinovi, gelido il destro rasoterra incrociato due passi dentro l'area. In svantaggio prima di capire come interpretare le consegne del neotecnico Luca Guerri (a proposito: anomalo ma intrigante il 4-1-3-2 con Belli in mediana sullo stesso asse di Pagliuca), la Zenith Prato sbanda e al 12' rischia di finire fuori carreggiata: Cesari recupera a sinistra e accende lo scatto di Termini che in un secondo recupera cinque metri a mezza difesa ma sbatte sulla chiusura di Palaj che lo devia in una strada senza sfondo; è il primo round di un duello che caratterizza tutto l'incontro e che diventa difficile dire chi alla fine abbia vinto, niente rete per il bomber ma un rigore procurato proprio in una di queste sfide. C'è però tempo per arrivarci, tempo segnato soprattutto dalle iniziative locali che al 14' sfiorano il 2-0: schierata male e concentrata peggio, la difesa ospite si scorda di marcare Faralli - eppure si vede bene, è lungo lungo - sull'angolo a uscire di Corsinovi; traversa pizzicata e raddoppio rimandato. Rimandato di venti secondi, a dir la verità: Mura batte corto il calcio di rinvio verso Lenzi che, pressato da Termini, pensa di restituirgli il pallone ma in realtà lo scaraventa in porta (retropassaggio nello specchio, e non si fa; retropassaggio sodo, e non si fa; retropassaggio senza guardare, e non si fa: con tre ingredienti marci non viene fuori una gran cena, e infatti Mura gli era andato incontro e nonostante la scivolata non riesce a evitare che il pallone ruzzoli dentro). Nonostante il raddoppio regalato la Zenith finalmente comincia a macinare la farina giusta: Magni conquista una punizione sulla trequarti, Belli mette in porta M. Mari che sottoporta non trova lo specchio in scivolata. Ma più che le occasioni sbagliate davanti è l'episodio del 24', per quanto ininfluente, a segnalare dove stiano di casa i problemi della Zenith: Mura batte di nuovo corto il calcio di rinvio, Lenzi perde il possesso sulla pressione di Termini ed è costretto a trattenerlo prima che entri in area; la punizione di Corsinovi si spenge a lato, ma è il segno chiaro di come la difesa blugranata abbia così tanta paura del fuoco da bruciarsi senza che ce ne sia ragione. Alla Zenith le cose vanno meglio quando attacca: dopo una decina di minuti di pressione costante ma sterile, allo scadere ecco la rete che riapre i giochi: Innocenti sfonda a sinistra dopo l'ennesimo anticipo di Palaj su Termini, dialoga con Boanini e sull'affondo serve M. Mari sottoporta; non controllato, il pallone schizza al limite per Pagliuca che di prima scocca, deviato, il destro del 2-1. La Zenith ora pianifica una ripresa all'attacco, ma nell'unico minuto di recupero si fa sorprendere da Termini che danza in mezzo a quattro avversari portandosi a giro l'intera difesa e poi cade sul tocco deciso di Palaj: per Dal Prà, ben piazzato e protagonista di una direzione convincente (solo un fuorigioco padellato, forse due), è rigore, Bargellini lo trasforma incrociando il destro e lo Scandicci si trova di nuovo sul doppio vantaggio. Nell'intervallo Guerri comunque ridisegna la squadra nel modo in cui aveva pensato qualche minuto prima: fuori Magni e Lenzi che continua ad accusare l'autorete, dentro I. Mari (Petrelli centrale di difesa) e Pareti che dà sostanza a un attacco bellino ma fragile. La prima occasione, enorme e deliziosa, è però di marca locale: Termini scarica per Bargellini e si fionda nello spazio da dove converte il pallone di ritorno in un lob d'esterno destro, a lato di mezzo sospiro. (E dunque niente cuoricione per la tribuna, ma forse non sarebbe arrivato lo stesso: stavolta visi giovani non si vedono). In qualche modo salva, improvvisamente la Zenith Prato riapre la partita: Stasi lascia passare Demiri che sfonda sulla fascia e incrocia il destro sul secondo palo; Patacchini si distende e salva, deviato il tiro di Pareti s'impenna a tre passi dalla porta dove sbuca M. Mari che anticipa Baiardi e Tagliavini e scaraventa il pallone sotto la traversa. È immediata la reazione dello Scandicci che tenta di replicare quanto accaduto a fine primo tempo: tutta verticale l'azione tra Stasi, Corsinovi e Cesari, dal limite Bertini cerca l'incrocio ma trova Mura che alza in angolo. E così lo Scandicci rimane a tiro e rischia più di qualcosa sulle imbucate di Pareti: per anticiparlo a 4' dalla fine Patacchini interviene con le mani mezzo metro oltre il lato corto dell'area; giuste l'ammonizione (niente dogso, azione da rete nemmeno se lì ci fosse stata una rampa della Nasa) e la punizione che Belli non riesce a sfruttare. L'ultima occasione si spenge col fischio errato di Dal Prà sulla penetrazione d'Innocenti mandato in porta sull'asse Petrelli-Pareti, filtrante e velo; consolazione triste per la Zenith, Patacchini era comunque riuscito a respingere. Poi la sirena manda tutti a vedere Fiorentina-Atalanta e a litigare con i podisti che bloccano Scandicci con la mezza maratona (le solite idee geniali di limitare il traffico in città dalla viabilità di per sé complessa): lo Scandicci stacca le inseguitrici, ora il buffer di vantaggio su chi resta fuori dai play-off s'è ampliato a quattro punti.
Calciatoripiù: Corsinovi inventa, Tagliavini rifinisce: le quattro parole che descrivono la prima azione sono sufficienti a designare i due migliori in assoluto; Termini al solito dà spettacolo e a ogni passo intimorisce la difesa avversaria; Bertini (Scandicci) disputa 20' di grande sostanza e qualche scintilla. Dall'altra parte Innocenti e Pagliuca lucidano gli ingranaggi della mediana; solo per poco l'ingresso di I. Mari e Pareti (Zenith Prato) a metà gara non cambia l'inerzia del match.