SCANDICCI: Nati, Lari, Chiariello, Hognogi, Grisolini, Giraldi, Raimondi, Giusepponi, Berti, Oliveri, Nenci. A disp.: Serio, Corsinovi, Marotta, Ostili, Dani, Lepri, . All.: Vanni Fabrizio
TAU CALCIO: Taiti, Morandini, Capocchi, Wolf, Pisani, Carlucci, Marchesini, Bellandi F., Vannuzzi, Bartelloni, Tommasi. A disp.: Kouadio, Bottoni, Casolare, Sommani, Turini, Vannucchi, Vuturo, . All.: D Addario Francesco
RETI: Lepri, Bartelloni, Tommasi
Autorevolezza, classe, qualità. Questi erano gli ingredienti che Francesco D'Addario avrebbe dovuto miscelare con sapienza nel tentativo di far bottino pieno sul sintetico del Bartolozzi e che, al termine di 80' interpretati magistralmente in ogni fase del gioco, i suoi ragazzi hanno saputo tramutare in un esplosivo cocktail che dalle parti di Altopascio hanno già ribattezzato emozione amaranto. Il Tau prende il volo e i suoi meriti sono resi ancor più evidenti dalla bella prestazione offerta da un instancabile Scandicci che giocando alla Vanni (interpretando cioè la gara con grinta, generosità e ferrea applicazioni dei dettami tattici che da sempre rappresentano il credo calcistico dell'ex tecnico di Lastrigiana e Floria) ha fatto soffrire sino all'ultimo quella che, senza tema di smentita, appare come una delle grandi favorite per la conquista del titolo regionale. Oltre alle grandi qualità dei singoli che da sempre sono prerogativa delle rappresentative amaranto, ciò che stupisce è la mentalità con la quale il gruppo guidato da D'Addario affronta ogni partita. Un approccio che non ci vergogniamo a definire professionistico, che consente d'interpretare il match con grande maturità. Quello disegnato da D'Addario è infatti uno schema bicolore. Un incrocio magico fra Rinus Michels e Zdenek Zeman nel quale tutti devono correre (facendolo però in maniera corretta perché come diceva il maestro Nils Liedholm «è il pallone che deve sudare, non i giocatori»), tutti devono essere al servizio della causa ma soprattutto nel quale tutti devono saper fare tutto. O quasi. Ecco dunque che dopo le prime schermaglie di studio, in virtù dell'ottima disposizione in campo, dei movimenti armonici del collettivo e della velocità in fase di costruzione del gioco, sono proprio gli ospiti ad assumere il comando delle operazioni nella zona centrale del campo. Dura poco la sensazione di assistere a uno stucchevole tiki-taka bello ma sterile. Stupiscono in positivo la personalità e l'ottima tecnica di base messa in mostra dai due mediani Carlucci e Bellandi che, oltre a prodigarsi con successo in fase d'interdizione, ricamano dettagli fondamentali in chiave offensiva. Allo stesso modo stupisce la duttilità del trio d'attacco composto dal centrale Vannuzzi e dagli esterni Tommasi e Marchesini e degli esterni difensivi Morandini e Capocchi. I primi arretrano frequentemente il proprio raggio d'azione recuperando palloni e supportando così la manovra dei centrocampisti. I secondi, oltre a chiudere agli avanti scandiccesi le rispettive corsie di competenza, si spingono spesso in attacco a supporto della fase offensiva. Giocando in maniera così corta e compatta e muovendosi di conseguenza come il mantice di una fisarmonica, il Tau suona un gran bel calcio costringendo lo Scandicci nella sua trequarti. Guai però a pensare che lo Scandicci subisca passivamente le iniziative avversarie. Il tecnico dei blues le sue contromisure le ha studiate eccome. Così, mentre Lari, Chiariello, Grisolini e un inesauribile Giraldi si prodigano in un eccellente lavoro in fase di copertura, quando se ne presenta l'occasione i locali replicano da par loro cercando di sfruttare una sempre fastidiosa arma del contropiede che si basa sulla velocità di Raimondi e Nenci, sul supporto offerto da Hognogi e Giusepponi e sulle pungenti stoccate di Alessio Berti. Un quadro tattico che potrebbe sembrare un tantino arzigogolato dà invece vita ad un primo tempo estremamente equilibrato e povero di occasioni. Due saranno, a conti fatti, le chiavi di volta che contribuiranno a rendere avvincente questa sfida d'alta quota; la salita in cattedra, nel centrocampo ospite, del cristallino talento di Bartelloni che quando decide di cambiar passo diviene imprevedibile e immarcabile; e la grande prestazione, fra i pali dello Scandicci, di un superlativo Nati che grazie ad alcuni grandi interventi contribuisce a mantenere i blues in linea di galleggiamento. Al 7', sugli sviluppi di un corner da sinistra giocato in tandem da Vannuzzi e Tommasi, il pallone giunge al limite dell'area sui piedi dell'accorrente Bellandi che senza pensarci due volte scaglia verso i pali di Nati una potente e precisa fiondata: il portiere scandiccese risponde da par suo deviandone la traiettoria grazie ad un pronto intervento in tuffo sulla propria sinistra. Poco o nulla accade fin alla mezz'ora quando i ragazzi di D'Addario sbloccano il risultato. Dopo aver recuperato palla al limite dell'area avversaria con un'ottima intuizione, Vannuzzi libera la corsa di Tommasi che si sovrappone lungo la corsia di sinistra e poi supera Nati con un preciso tocco rasoterra. Al 34' Bartelloni ci prova su punizione indirizzando verso i pali di Nati un insidioso fendente dai venti metri sul quale stavolta il numero uno di casa interviene con qualche affanno: respinto corto, il pallone danza pericolosamente a pochi metri dalla porta rimasta incustodita; ma, pur trovandosi ben piazzato, Bellandi non riesce ad approfittare dell'occasione e a imprimere al pallone il tocco decisivo. Anche se sul fronte opposto non sono molti gli spazi concessi agli attaccanti blues dalla solida coppia centrale formata da Wolf e Pisani, al 38' una rapidissima e ficcante ripartenza lungo la corsia di destra porta lo Scandicci a un passo dal pareggio. Berti fila come un treno lungo la linea del fallo laterale e, dopo essersi incuneato in area, indirizza sul primo palo una conclusione sulla quale Taiti, pur essendo rimasto sin qui praticamente inoperoso, dimostra di essere mentalmente sul pezzo e si fa trovar pronto alla chiusura in corner. Sospinto da un ispiratissimo Bartelloni, nei primi minuti della ripresa il Tau spinge forte sull'acceleratore alla ricerca del raddoppio. A dir loro di no ci pensa un granitico Nati, bravissimo a fermare in un paio di occasioni un Vannuzzi divenuto autentica spina nel fianco della retroguardia blues. E quando proprio la difesa di casa al 50' perde ingenuamente un sanguinoso pallone nella propria trequarti dando il la alla fulminea ripartenza amaranto, l'estremo difensore di casa è pure fortunato: Tommasi infatti gli concede la grazia calciando fuori da due passi il pallone del possibile raddoppio. È un appuntamento però al quale l'ottimo Bartelloni non può mancare allo scoccare del 52' quando, dopo aver recuperato palla nella trequarti avversaria, fulmina imparabilmente Nati con una precisa stoccata dalla media distanza. Lo Scandicci soffre, Nati deve compiere un altro mezzo miracolo al 60' per disinnescare in volo plastico l'ennesima sassata proposta da Vannuzzi ma lo Scandicci ha anche un grande merito; quello di non mollare mai e di riuscire, a due minuti dalla fine, ad assestare alla rocciosa difesa amaranto una dolorosa stoccata che d'improvviso riapre la partita. Con un'ottima intuizione, dopo aver lavorato un buon pallone nella trequarti avversaria, l'ex lastrigiano Marco Giusepponi libera all'interno dei sedici metri il neoentrato Lepri che controlla il pallone e lo gira alle spalle di Taiti con una potente e precisa battuta a mezza altezza. È comunque solo un piccolo inciampo incapace di scalfire la sicurezza della capolista che, vincendo meritatamente, resta da sola a punteggio pieno in vetta: da qui può gettare uno sguardo interessato su quella dell'altro quadrangolare dove, immacolato, svetta il vessillo giallo e rosso della Cattolica Virtus. Che siano queste le due regine che si contenderanno il trono? Un positivo Scandicci che con tenacia ha reso faticosa la navigazione della corazzata di D'Addario ci ha dimostrato che tutto è ancora possibile. L'arbitro Maggini ha ben diretto, con autorevolezza e piglio deciso, un match estremamente corretto.
Calciatoripiù: Nati, Raimondi, Chiariello, Giraldi, Berti, Giusepponi, Lepri (Scandicci), Bellandi, Carlucci, Bartelloni, Vannuzzi, Tommasi e Capocchi (Tau Altopascio).