RETI: Caroti
Colpo in chiave salvezza del Riotorto che espugna di misura il terreno di un Solvay che vincendo poteva aspirare ai playoff. Invece i biancoblù di casa hanno approcciato male la gara, non mettendo nella contesa quella determinazione che hanno sfoderato i giallorossi, i quali hanno giocato con il coltello tra i denti vista l'importanza della posta in palio. Primo tempo abbastanza noioso con poche emozioni tra due squadre che si affrontavano con uno schema speculare perché i padroni di casa sono partiti con la difesa a tre e ben presto si sono piazzati a quattro in retroguardia. Un Solvay, in ogni caso, nemmeno lontano parente di quello che una settimana prima aveva vinto e convinto a Roccastrada. Il Riotorto era sempre più lesto sulle seconde palle e i biancoblù trovavano poco spazio nella metà campo avversaria al contrario dei giallorossi abili nelle ripartenze. L'azione dei locali era troppo lenta e involuta, incapace di trovare sbocchi. Nella ripresa la prima svolta arriva al cinquantasettesimo quando Zeza stupidamente incappa nella seconda ammonizione per un fallo gratuito a centrocampo che ha costretto i suoi in dieci. L'incerto arbitro Lazzerini da quel momento ha stentato a tenere in pugno la gara. Sette minuti dopo ha assegnato un rigore molto dubbio per un contatto in area tra Panizzi e Caroti. Lo stesso centravanti ha segnato dal dischetto anche se Grassia aveva intuito la direzione del pallone. Da quel momento la gara è stata combattutissima. Il Solvay ha cercato di dare più consistenza a un reparto offensivo evanescente. Ma gli ingressi Mascagni e Dini non hanno sortito gli effetti sperati. Il bomber Dicko ha avuto pochissimi lampi. In uno di questi alla mezzora dopo essersi liberato di Traorè ha sparato alto da buona posizione. A tempo scaduto le squadre sono tornate in parità numerica per l'espulsione diretta di Sanfilippo. Alla fine grande festa per il Riotorto che incamera tre punti fondamentali per la permanenza in categoria.