FLORIA GRASSINA BELMONTE: Moretti, Lucatuorto, Margheri, Innocenti, Roschi, Cavallone, Bartoletti, Morozzi, Gallo, Manetti, Fiaschi. A disp.: Scartabelli, Berti, Gaffarelli, Soare, Ballerini, Sibilia, Mirzac, Salimbeni, Andreoni. All.: Latini Claudio
SCANDICCI: Perone, Galli, Vanni, Paoli, Sgai, Barbetti, Pretelli, La Torre, Sammartino, Alfani, Zeoli. A disp.: Dos Santos, Giraldi, Hognogi, Ostili, Rossi, Raimondi, Iovino, Berti. All.: Gozzi Francesco
RETI: Gallo, Innocenti, Paoli
Non avrà l'abito più elegante, gli zigomi meglio modellati, i tacchi più alti o la scollatura più magnetica; ma la personalità con cui dopo 10' calamita l'attenzione di tutta la festa è tipica di chi conosce i propri limiti e pur senza far niente per cancellarli li cela sotto una marea di doti intriganti: è così, con un gioco non scintillante e una prestazione eccezionale, che la Floria (lo so, lo so: Grassina Belmonte) batte 2-1 lo Scandicci e oltre a raggiungere la Cattolica in vetta (all'ultima giornata c'è lo scontro diretto: auguri) s'allontana dalla frontiera tra la gloria e l'oscurità. È vero che quando si butta l'occhio nella sala la Floria non può essere la prima cui si chiede di ballare; ma forse non è un caso che la rete decisiva la segni il più forte in assoluto, quell'Innocenti che fa della mediana la propria dimora e che nell'unica circostanza in cui l'abbandona trascina i suoi a un successo notevole. È l'atto finale, al netto della coda palpitante e nella quale però succede poco, di una gara aperta da un quarto d'ora decisamente statico: il 4-3-3 di Gozzi è in realtà una sorta di 4-3-1-2 che vede prima Alfani e poi Zeoli falso centravanti a fare centralmente l'elastico tra la trequarti e la coppia Sammartino-Pretelli, larghissimi; in avvio succede il giusto perché i terzini ospiti stringono bene su Fiaschi e Manetti cui Latini al solito chiede di dare profondità al 4-1-4-1. Poi al primo vero affondo la gara si stappa: servito centralmente proprio da Manetti che rientrando sul destro si era liberato di Galli, Gallo controlla al limite e incrociando il mancino rasoterra nell'angolo più lontano trasforma un pallone innocuo in una coltellata (17'). Il vantaggio locale costringe lo Scandicci a cestinare il canovaccio su cui fin qui recitava: ora tocca alzarsi e accelerare, e tocca farlo alla svelta. Sulla catena sinistra ci provano subito Zeoli e Vanni, tamponato da Cavallone che frena fallosamente la sua corsa defilata: Sammartino chiama lo schema e converte la punizione in un rasoterra per il mancino di Barbetti che di prima calcia dalla parte sbagliata del palo (20'). È il miglior momento dello Scandicci che 4' più tardi sfiora di nuovo il pari: Cavallone regala il possesso a Sammartino che svernicia Margheri in ripiegamento e dal fondo cerca sottoporta Alfani anticipato dal tocco basso di Moretti. Poi una leggerezza colpevolissima in fase d'alleggerimento rischia di condannare lo Scandicci: pressato da Manetti sul retropassaggio volontario di Galli, Perone non trova di meglio da fare che raccogliere il pallone con le mani; inevitabile la punizione indiretta in area, La Torre esce dalla barriera col tempo giusto e s'immola sul tiro di Roschi servito da Manetti, e per Gozzi inevitabile anche il cambio tra i pali (33'). Entra dunque Dos Santos chiamato subito a ripulire la propria area dalla pressione della Floria: sicura la sua parata sul tiro centrale di Morozzi che aveva raccolto al limite la copertura di Vanni chiamato a una diagonale complessa su Fiaschi; splendidi a incardinare l'azione sia Innocenti, lancio da quaranta metri che è insieme compasso e goniometro, e Manetti imprendibile nello scatto e poeta nel traversone sul secondo palo (43'). Il primo tempo si chiude però con lo Scandicci all'attacco: cresciuto sodo rispetto all'andata anche se ancora troppo discontinuo, Sammartino s'accende e s'accentra dalla trequarti sinistra scaricando il destro a lato di mezzo metro scarso. Messi alle spalle la pausa e tra parentesi il gelo, i ritmi crescono; sostanzialmente perché cresce la Floria. La prima azione della ripresa potrebbe infatti vederla confezionare il raddoppio dal quale la tiene lontana solo un Dos Santos passato dalla Stark Enterprise: c'è qualcosa del cyborg nel riflesso con cui neutralizza il destro in corsa di Manetti, splendido nello scatto con cui brucia Barbetti sul lancio di Morozzi ma inspiegabilmente impietosito nel momento di firmare la condanna (46'). Lo Scandicci comunque ora fatica a uscire dalla propria area: Paoli svirgola di testa l'angolo a uscire di Manetti e chiama Dos Santos a un'altra deviazione complicata; sul nuovo giro dalla bandierina Vanni e Barbetti non s'intendono e si scansano davanti al mancino di Gallo che dal limite dell'area di porta cerca l'incrocio più lontano e forse avrebbe fatto meglio a calciare ugualmente forte ma più centrale. Sul calcio di rinvio che Dos Santos batte velocemente lo Scandicci crea la miglior opportunità di questo spezzone: Pretelli punta l'area superando Bartoletti, l'anello più fragile della terza linea avversaria, e col destro calcia sul primo palo anticipando la chiusura di Lucatuorto; Moretti salva di piede come nel primo tempo (49'). Anche se non porta roba in tasca, è l'azione che sbatacchia la sedia dello Scandicci quanto basta a farlo svegliare con un sobbalzo: per un quarto d'ora abbondante il baricentro della sfida ora si sposta tra la mediana e l'area locale sulla quale cresce la pressione blues. Per quanto estemporanea, l'azione che prende forma al 61' suggerisce che la gara sia pronta a tornare in equilibrio: Pretelli raccoglie il rinvio di Moretti sbattuto su Roschi e cerca lo scatto profondo di Zeoli il cui destro contratto non va a buon fine. Ma sul rilancio lo Scandicci recupera il possesso e costruisce l'azione del pari tra mille proteste e diecimila fischi locali: Sgai verticalizza a sinistra per Zeoli che viola l'area e appoggia a Pretelli scalato a fare il centravanti spalle alla porta; nel tentativo di anticiparlo Lucatuorto prende tutto quello che può e invita l'arbitro a concedere allo Scandicci un penalty pesantissimo. Per esser certi della dinamica servirebbe mezza dozzina di replay da tre-quattro angolazioni; si ha comunque la sensazione che insieme al pallone Lucatuorto colpisca anche l'avversario: prende tutto, per l'appunto. Si ripete la scena che decise la sfida d'andata, Moretti fronteggia Paoli; e si ripete anche l'esito, destro rasoterra incrociato e pallone in porta. La Floria impiega più di 10' per riaversi, poi torna ad attirare tutti gli sguardi su di sé: subentrato a Gallo subito dopo l'1-1, Ballerini gioca profondo per Manetti che liberandosi fallosamente di Paoli serve Morozzi per il destro di prima sul fondo; Pancani stoppa, ma è comunque il segnale che il vento tira di nuovo verso una porta precisa. Ma prima di capirlo lo Scandicci s'illude col colpo di testa di Pretelli di poco alto sulla punizione di Sgai dalla trequarti (fallo di Salimbeni su Vanni, 80'). Cento secondi più tardi da un anticipo di Margheri sulla trequarti, arrestata la possibile nuova azione profonda dello Scandicci, nasce la rete decisiva: Roschi gioca centralmente per Ballerini che alza lo sguardo e premia il taglio laterale di Morozzi sorprendendo Vanni insolitamente fuori posizione; il traversone rasoterra è una caramella già scartata per Innocenti che la butta giù chiudendo l'inserimento centrale (il talento non si vede solo nei lanci perfetti di quaranta metri; il talento si vede anche qui, nella capacità di capire dove e come finirà un'azione quando è ancora nelle mani della levatrice) con il destro vincente sottoporta. La coda è palpitante ma succede poco: memore di quanto accaduto all'andata e consapevole che se lo Scandicci resta in dieci si può smettere subito di ballare, Gozzi chiama fuori il nervosissimo Iovino facendo durare la sua gara appena 23'; Moretti neutralizza il pallonetto di Raimondi pescato in profondità da Alfani (85'); Dos Santos pulisce l'errore di Hognogi sbarrando lo specchio sulla penetrazione laterale di Morozzi. Lo Scandicci chiude all'attacco ma senza mai sfiorare davvero il pari; stavolta tocca a lui tornare a casa da solo mentre sull'ultime note gli altri se ne vanno a coppie.
Calciatoripiù : prima trequartista e poi mezzala (meglio), è Alfani a farsi venire in mente le idee migliori; gli dà mano Pretelli preciso negli inserimenti e in rifinitura anche se insolitamente scarico sottoporta; buttato dentro a freddo, Dos Santos (Scandicci) impedisce che la gara si chiuda troppo presto. Tra i locali splende forte Morozzi , e pazienza se lo specchio lo trova a fatica; Ballerini entra da protagonista e alimenta l'azione del 2-1 dopo l'anticipo monumentale di Margheri che prima e dopo annulla le punte avversarie; migliore in assoluto è però Innocenti (Floria), regista dal talento enorme e dall'intelligenza eccezionale.