• Allievi RegionaliA1
  • 05/12/2021 10.00.00
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  • Cattolica Virtus
  • 2 - 1 05/12/2021 10.00.00
  • Scandicci
    Giambra
    Nocentini
    Bonaccini

Commento


CATTOLICA VIRTUS: Hila, Alfani, Cinquina, Pilacchi, Giambra, Nocentini, Rafanelli, Ciuffi, Nicolosi T., Bonarelli, Moriani. A disp.: Cecconi E., Cosi, Braccesi, Zuffanelli, Di Mascolo, Del Zotto, Mazzei, Ignesti, Faccendini (7). All.: Vallini Francesco
SCANDICCI: Cei, Galli, Vanni, Sgai, Paoli, Barbetti, Pretelli, Manetti, Bonaccini, Alfani, Sammartino. A disp.: Nati, La Torre, Bacheca, Zeoli, Iovino, Nenci, Hognogi, Rossi. All.: Gozzi Francesco
RETI: Giambra, Nocentini, Bonaccini
Come all'andata e all'opposto che all'andata: allora la rete di L. Alfani all'ultima azione (vabbè, alla penultima: ci fu tempo ancora per una traversa di Iovino in acrobazia) servì alla Cattolica per costruire un pareggio stavolta invece spezzato dallo stacco dell'ex Giambra che rimanda sconfitti Gozzi e lo Scandicci; il derby dell'élite finisce 2-1 e nel flipper lassù tutto si rimescola, tra il tilt del Monteriggioni a Lastra a Signa e la vittoria della Floria a Prato. A occhio sarà così fino alla fine, e allora il successo di Rafanelli (parentesi: che mezzala meravigliosa) & co. conta triplo: i tre punti di ora, la rivale azzoppata, il vantaggio negli scontri diretti. Perché in un campionato così anomalo tutte le variabili pesano e peseranno, e allora sia gloria a Vallini che incarta la gara a colui che su quella panchina l'ha preceduto per un secolo. È un successo che nasce dabbasso: segnano i due centrali, fuori tempo sulla rete di Bonaccini e spaziali nel resto della gara. Per il resto vale la massima di Condò che racchiude lo spirito del calcio moderno: «quando sei martello devi segnare tutti i gol che puoi, perché dentro alla stessa partita arriverà il segmento in cui subirai come un'incudine». Evidentemente lo Scandicci non l'ha ancora mandata a memoria: se fosse passato avanti nei frangenti in cui ha schiacciato la Cattolica, non tanti ma gravidi, molto difficilmente sarebbe uscito sconfitto. La prima buona occasione se la crea dopo appena venti secondi ma Pretelli, insolitamente schierato esterno d'attacco, calcia piano sul servizio di Sammartino da sinistra: Hila è superato, Cinquina no e pulisce l'area a tre passi dalla linea. E alla prima vera occasione lo Scandicci scivola sotto: il destro a rientrare di Bonarelli vernicia al centro il primo (contestato) angolo per i suoi, Cei rimane a metà via e si fa anticipare dall'incornata di Nocentini che da cinque metri scarsi spedisce il pallone sotto la traversa. Ma il vantaggio locale dura mezzo sospiro: 6' appena e la rimessa laterale di Galli consegna a G. Alfani compasso e goniometro; il suo cambio di campo improvviso premia la sovrapposizione di Vanni che controlla e crossa dentro per Bonaccini, lasciato solo dai centrali e spietato in elevazione. E con il pari lo Scandicci crea una nuova legge fisica, più benzina e meno peso: la manovra si snoda fluida, senza intoppi se non il terreno di gioco che risente del diluvio vigliacco dell'ultima settimana. Sembra la svolta, anche perché la Cattolica si schiaccia e nei 18' successivi concede ai rivali ben quattro occasioni per il vantaggio. Si comincia subito con il solito schema della rete, rimessa veloce di Galli per una delle mezzali: stavolta a ricevere è Manetti il cui pallonetto Pretelli spizza soltanto favorendo la parata a terra di Hila (14'). Ma la Cattolica fatica a trovare ordine e cento secondi più tardi rischia di nuovo di finire nel dirupo: Cinquina perde il possesso sulla pressione di Bonaccini che scarica su Manetti e scattato in posizione d'ala destra riceve il pallone di ritorno; sul suo cross tesissimo G. Alfani e Sammartino arrivano con mezzo passo di ritardo, e nonostante l'ottima diagonale L. Alfani non sembrava in tempo per chiudere (16'). Poi Gozzi incrocia le posizioni di Sammartino e Pretelli che al 23' si trova davanti il terzo pallone vincente di una gara generosa ma caotica: il lob di Manetti lo libera dietro la terza linea avversaria, graziata dalla conclusione sbilenca quando ormai Hila sembrava rassegnato (23'). A un metro dalla mezz'ora lo Scandicci costruisce l'ultima grande occasione di questo frangente: Bonaccini resiste a una carica, dialoga con Manetti e manda in porta Sammartino che invece di calciare al volo perde un tempo di gioco e si fa rimontare dalla scivolata pulita di Giambra. Poi la Cattolica, che evidentemente ha letto Condò o forse ha semplicemente capito lo spirito del calcio moderno, si ritaglia lo spazio per farsi martello. E per conficcare subito un chiodo nella croce le manca poco, giusto il fischio di Rontani (peraltro non ha diretto malaccio, ma l'episodio avrebbe potuto pesare) che non si accorge del gomito larghissimo di Pretelli sulla punizione mancina di Ciuffi una spanna fuori area. Sarebbe stato rigore (e ammonizione come per tutti i falli di mano sui tiri in porta tranne che sulla linea, ma qui poco conta: giusto un ripassino regolamentare, a giro se ne sentono tante e tanto strane), restano invece solo le proteste. Lo Scandicci allora prova a completare quello che gli è rimasto a mezzo ma deve confrontarsi prima con Hila, parata in due tempi sul mancino in corsa di G. Alfani sul filtrante di Pretelli, e poi con Cinquina che si veste da portiere per la seconda volta in un tempo: decisivo il suo tocco a tirar via dalla linea il tiro di G. Alfani sull'angolo rasoterra di Sammartino. È l'ultimo rintocco di un primo tempo denso che abbastanza prevedibilmente, il terreno di gioco è un indizio pesante, lascia spazio a una ripresa diversissima: squadre lunghe, stanchezza tanta, azioni poche, mosse su mosse dalla panchina. La principale la apporta Gozzi che inserisce Zeoli e La Torre e trasforma in un rombo il suo 4-3-3; Vallini cambia torri e alfieri ma non l'impianto, il rodato 4-3-1-2 nel quale Bonarelli balla tra le linee. È proprio lui a costruire la prima occasione dopo la pausa quando ormai se ne sono andati tre quarti di gara: sul suo filtrante Nicolosi, che non segna e calcia poco ma costringe Paoli e Barbetti a una mattinata intensa, cerca in corsa il secondo palo ma trova Cei che salva in tuffo. La gara s'illumina nel finale, aperto dal fallo di Rafanelli (parentesi: che mezzala meravigliosa) su Zeoli dopo il lancio orizzontale di Galli e il tocco profondo di Vanni: G. Alfani calcia la punizione col destro, Hila neutralizza plastico (80'). Ma lo Scandicci ha finito le pile e nel recupero si spenge. La parata di Cei sul tiro dal limite di Mazzei quasi letale in palleggio sembra annunciare la salvezza e invece è l'anticipo della condanna: a venti secondi dalla fine Rafanelli (parentesi: che mezzala meravigliosa) prepara palo e cappio, la botola l'apre Giambra che di testa salta in zona aerei e devia in porta la sua punizione dalla trequarti. L'esultanza non è certo quella classica (e si può dire ipocrita?) di un ex, braccine sollevate per chiedere scusa: quasi strappata di dosso la maglia vola lassù, lassù dove le altre non arrivano. Ps. All'andata scrissi che la Cattolica difendeva male sui palloni inattivi. Mi sa che i ruoli si sono ribaltati, e allora sia gloria a Vallini.
Calciatoripiù
: non solo la rete di testa, peraltro gioiello tradizionale nello scrigno di un bomber: Giovanni Bonaccini (Scandicci) è il migliore dei suoi per qualità, tecnica, intensità e capacità di star dentro alla partita. Alessio Cinquina perde un paio di palloni cruenti, ma i due salvataggi sulla linea valgono una doppietta o poco meno. Se Pilacchi è un po' in ombra, il terreno pesante non lo favorisce, Jacopo Rafanelli (parentesi: che mezzala meravigliosa) e Dario Ciuffi annullano la mediana dello Scandicci che fin qui tanto bene ha fatto. Ma la copertina non può che essere per Cristiano Nocentini e Giacomo Giambra, quasi insuperabili davanti a Hila e decisivi nell'area avversaria.