ARBITRO: Belardi Enrico di Siena
RETI: Vannini
Cattolica Virtus-Olimpia Firenze: 1-0
CATTOLICA VIRTUS (4-3-1-2): Carcani Niccolò; Previtera, Nannelli, Marconi, Carcani Pietro; Masi (51' Vannini), Bettoni, Di Blasio; Campagna (59' Carcani Tommaso); Manetti (60' Nappa), Piccioli (36' Rosi). A disp.: Tarchiani, Carfora. All.: Francesco Vallini.
OLIMPIA FIRENZE (4-4-2): Vannini; Gattai (60' Russo), Pruneti, Marra, Margheri (60' Paolini), Liberati (58' Petrioli), Fossi, Ghilli (47' Giovannardi), Bianchini (53' Boni); Scudocrociato (53' Fani), Cavicchi. A disp.: Ioanna. All.: Fabio Zuccaro.
ARBITRO: Andrea Failla Rifici di Firenze.
RETE: 54' Vannini.
NOTE: ammoniti Ghilli al 4', Nannelli al 49'. Recupero 0'+4'. Corner 4-3. Un minuto di silenzio in ricordo di Italo Lalli, ex allenatore giallorosso che ha vinto lo scudetto Allievi nel 1977.
SESTA. La sesta vittoria su sei gare interne costa molte gocce di sudore alla Cattolica che, pur giocando una delle sue prove meno convincenti, riesce a prevalere sulla solida organizzazione dell'Olimpia di Fabio Zuccaro, desiderosa di confermarsi mina vagante del girone e capace di irretire i giallorossi per 54 minuti. Le vespe di Campo di Marte sanno che fare risultato dopo il successo col Capostrada significherebbe davvero inserirsi nella lotta per un posto in Coppa e il loro 4-4-2 comincia a tessere una ragnatela capace di catturare i padroni di casa, tenendoli distanti dall'area di Vannini.
ZUCCARO. Un nome, una garanzia. Il tecnico romano, tornato con grande entusiasmo nel settore giovanile dopo le esperienze al timone delle prime squadre, ha forgiato una squadra in cui ciascuno sa cosa deve fare e come lo deve fare. In particolare, la fase difensiva funziona, che comincia col lavoro senza palle delle due punte Scudocrociato e Cavicchi in modo impeccabile; quando riparte, la squadra giallonera accende la miccia delle sue ripartenze con Liberati e soprattutto con Bianchini; la difesa, ben protetta dalla coppia Fossi-Ghilli, è imperniata su due giocatori affidabili come Pruneti e Marra, due doppie finestre che impediscono a qualsiasi spiffero di passare.
VALLINI. Il tecnico locale ha trovato nel 4-3-1-2 il modulo che meglio consente ai giallorossi di esprimersi. Il suo lavoro per la maturazione di questo gruppo continua e, anche se i suoi stavolta fanno più fatica del solito a proporre gioco e a fabbricare occasioni da rete, ma elogiare è la pazienza con la quale i suoi continuano a cercare il vantaggio. Stavolta Vallini opta per il posizionamento di Campagna nelle vesti di tre-quartista, alle spalle della coppia di attacco Piccioli-Manetti. In difesa trova ancora spazio Nannelli al fianco di Marconi.
QUARANTA SECONDI. E i locali vanno subito al tiro: Campagna ha un varco tra le linee e arma subito il suo mancino, ma Vannini blocca senza difficoltà. Questo avvio lascia presagire una sfida in cui i giallorossi fanno la partita, in realtà, come ampiamente descritto nell'incipit, l'Olimpia amministra bene la voglia dei locali di passare in vantaggio. Al 5' una punizione di Marconi viene raccolta di testa da Pietro Carani, ma Failla Rifici ferma il gioco per fuorigioco. Un minuto più tardi Manetti tenta un pallonetto che termina sopra la traversa. Quando l'Olimpia riparte, dicevamo, sa rendersi pericolosa: all'8' Niccolò Carcani deve uscire con i piedi fuori dall'area in un rischioso tackle per fermare Cavicchi. L'intraprendenza della Cattolica si arresta al 12' con un tiro di Masi da fuori che termina sul fondo.
SORDINA. Dal quarto d'ora l'Olimpia mette la sordina ai padroni di casa e la partia si gioca a centrocampo senza acuti. Anzi, al 22' Scudocrociato imbecca Cavicchi che, prima di potersi liberare per il tiro, viene fermato in modo provvidenziale da Marconi. Passa un minuto e i locali guadagnano un corner, sul quale Manetti di testa manda la sfera sul fondo. Vannini deve uscire a terrra per fermare Piccioli imbeccato da Manetti, poi lo stesso portiere ospite è chiamato in causa al 30' da Masi che, dopo un palleggio, lascia partire un destro non complesso da bloccare a terra. Il primo tempo si chiude senza reti, ma anche senza nitide occasioni sui due fronti.
NON CALA L'OLIMPIA. Nella ripresa chi si aspetti che l'organizzazione e la corsa degli ospiti calino, resta deluso. Gli ospiti hanno ancora carburante nelle gambe per pressare e per fare densità centralmente e, anche se i locali cercano di sfruttare le fasce maggiormente rispetto a quanto fatto nel primo tempo, il copione del match non cambia. Al 37' brivido per i locali, perché uno schema da calcio di punizione consente a Fossi di liberare sulla sinistra Scudocrociato che propone al centro un pallone interessantissimo: Pruneti, già andato a segno col Capostrada, sfiora e poi sul secondo palo Bianchini viene chiuso. Tre minuti più tardi altro tentativo di Pruneti e Marra che non riescono per poco a centrare il bersaglio. La risposta dei locali, nel capovolgimento di fronte è immediata: un cross di Previtera manda al tiro di Di Basio, Campagna è sulla traiettoria e devia, ma, oltre ad essere in offside, il bomber di casa manda la sfera sul fondo. Un minuto più tardi la punizione di Rosi termina sopra la traversa.
PAZIENZA E CAMBI. La Cattolica, come consapevole di non riuscire ad esprimere il suo gioco al meglio, si accontenta di avanzare minuto dopo minuto il proprio baricentro, seppure di poco. E gradualmente le forze fresche inserite da Vallini (che ad inizio ripresa ha inserito Masi riportando Di Blasio trequartista e Campagna attaccante) aggiungono verve. Al 47' Manetti va sul fondo sulla sinistra e serve un bel cross, sul quale Vannini si allunga per sventare. Al 51' il neo entrato Giorgio Vannini imbecca Masi che col mancino non impensierisce Alessio Vannini, pronto alla presa. È proprio una forza fresca inserita dalla panchina a consentire alla Cattolica di sbloccare il risultato, in una delle azioni più belle del match: Manetti triangola in velocità con Di Blasio (bravissimo a restituire il pallone di prima), poi la sfera viene offerta a Campagna, chiuso al momento del tiro; l'azione continua grazie all'intuizione di Giorgio Vannini che si fa trovare nella mattonella giusta per avere sul mancino il colpo del vantaggio, infatti il suo tiro passa tra due difensori appostati sulla linea e gonfia la rete.
VESPE FERITE. Il gol incide sul morale degli ospiti. Che fin lì non avevano concesso praticamente niente agli avversari. Al 60' un cross di Pietro Carcani libera Manetti, chiuso però al momento del tiro. Al 62' un lancio per Nappa viene letto bene da Alessio Vannini che in uscita sventa. Due minuti più tardi è Di Blasio a portarsi al tiro, senza inquadrare lo specchio. Al 68' Failla Rifici individua un contatto tra Marra e Tommaso Carcani (lanciato dal gemello Pietro) e concede il penalty alla Cattolica. Dal dischetto batte Pietro Carcani, ma Alessio Vannini intuisce la direzione giusta e con una grande parata sventa. L'Olimpia può così provarci nel finale, ma il punteggio non cambia dopo i tre (poi diventati quattro) minuti di recupero. E la convinta esultanza con la quale la Cattolica festeggia i tre punti è una significativa unità di misura di quanto caparbia sia stata la prova dell'Olimpia. Che non ha il bagaglio tecnico degli avversari, ma che vanta un'organizzazione tattica davvero eccellente. E che, continuano a crescere così, può davvero togliersi molte soddisfazioni nel girone di ritorno, provando a stare al passo con le squadre in lotta per il quinto posto.
COSA VA. Nell'Olimpia prova convincente in blocco. Meritano una citazione in particolare Alessio Vannini (superlativo sul rigore, sempre sicuro nelle altre occasioni), la coppia centrale Pruneti-Marra (due pilastri in difesa); molto bene anche Margheri e il mediano Fossi. Nella Cattolica - oltre ad un Marconi che non fa più notizia - le note più positive arrivano da coloro che sono entrati nella ripresa, Giorgio Vannini su tutti. Trasformato e molto incisivo Di Blasio nella ripresa, buona anche la seconda frazione di Previtera.
COSA PUO' MIGLIORARE. La Cattolica ha incontrato molte difficoltà a scardinare la difesa ospite, concentrandosi su assalti centrali e trascurando a lungo le fasce. Anche il gioco è stato meno fluido delle altre prove. L'Olimpia, come detto, ben poco da rimproverarsi: dopo lo svantaggio la reazione non è arrivata, ma la squadra aveva speso molto e il morale è comprensibilmente calato per aver incassato la rete nella prima occasione concessa agli avversari.
Cosimo Di Bari