Empoli-Inter 4-3
RETI: 7 Baldanzi, 16 Gnonto, 28 Cassai N., 37 Gnonto, 50 Magazzu, 51 Cassai N., 65 Maressa
In attesa delle prime gare della nuova stagione, con l'aiuto di Lorenzo Martinelli di Calciopiù, è bello ricordare una delle imprese più eclatanti dell'anno passato; la bellissima vittoria dell'Empoli di Antonio Buscè nella finale scudetto Under 16 contro l'Inter.
Per entrare nei libri di storia, i classe 2003 dell'Empoli scelgono il modo più roboante: troppo poco passare dalla porta principale, più consono per eternare una cavalcante straordinaria l'arco di trionfo tricolore, al termine di una serata in cui i fuochi d'artificio li regala prima il campo, poi la festa azzurra.
È la notte in cui - davanti all'Italia intera - i destini calcistici dei ragazzi di Buscè si intrecciano in un arabesco magico, per poi sciogliersi in un epilogo trionfale.
Il destino di Antonio Buscé, maestro di calcio che si prende una rivincita clamorosa e nella notte di Ravenna mette la firma su un autentico capolavoro: quello di un allenatore che riesce con le proprie mani a plasmare una formazione vincente, un'autentica macchina da guerra.
Il destino di Cassai, che si prende la ribalta nazionale con una doppietta fantastica e si cuce sul petto quello Scudetto che un anno fa - con la maglia della Sestese - gli era sfuggito.
I destini, al plurale, di Degli Innocenti, Morelli, Baldanzi e compagni, che per quanto fatto fin qui avrebbero comunque meritato un Oscar, e dopo la vittoria in finale entrano di diritto nella Hall of fame del calcio giovanile professionistico italiano.
L'Empoli Under 16 è campione d'Italia e lo diventa con l'ennesima impresa di una stagione per definire la quale occorre prendere tutti gli aggettivi più belli ed elevarli al grado superlativo. Cuore, tecnica, velocità, intelligenza, orgoglio, sfrontatezza: sono solo alcune delle qualità con cui l'Empoli - contro ogni pronostico degli addetti ai lavori - schianta l'Inter in una finale epica, che propone sette gol e un numero infinito di sensazioni, di emozioni, di stati d'animo. Un 4-3 che richiama ancora la storia del calcio viene certificato dal triplice fischio di una partita che l'Empoli gioca come in un sogno, oltre ogni limite.
Ammesso che questa squadra di limiti ne abbia.
Ripercorrendo lo sviluppo di quest'annata appare chiaro infatti come il cammino dei 2003 empolesi ridefinisca il concetto di 'crescita di un gruppo'.
Dopo aver raggiunto all'ultimo tuffo l'ultimo posto disponibile per l'accesso ai play-off con una rincorsa entusiasmante nel finale di campionato, i ragazzi di Buscè negli ultimi tre mesi sono diventati praticamente una corazzata invincibile. Battuto il Frosinone al primo turno della post-season, l'Empoli ha schiantato la Samp nel secondo e compiuta una delle tante imprese (scusate la ripetizione) nel doppio confronto con la quotata Roma, battuta in Toscana e nella capitale. Poi il 4-1 al Frosinone in semifinale, pratica chiusa in scioltezza. Era un segnale evidente del fatto che la squadra di Buscè fosse ormai entrata in una sorta di trance agonistica iper-performante, che la finale di Ravenna ha certificato con il massimo riconoscimento possibile, lo scudetto.
Al 'Benelli' di Ravenna, un istante prima del fischio iniziale, il pronostico pende dalla parte nerazzurra; abituata ad arrivare fino in fondo in tutte le competizioni in cui sono impegnate le proprie formazioni, l'Inter mette sul piatto la sua forza fisica e la sua forza in generale, abbinata alla consapevolezza che la vittoria in semifinale contro la Juventus è stata una sorta di assaggio di scudetto, in quella che in molti avevano definito una 'finale anticipata'. La squadra di mister Bonacini non impiega però molto per capire che dinanzi c'è un Empoli che non solo non si accontenta di partecipare, ma vuole e soprattutto sembra sapere come si fa a vincere. La fase di studio dura poco, il tempo di qualche schermaglia in cui i nerazzurri cercano subito di innescare il proprio bomber Gnonto.
Al 7' però il primo colpo di scena della serata è di quelli che arrivano con il botto: una micidiale azione d'attacco in velocità dei ragazzi di Buscè porta Belluomini in area di rigore; dal fondo il suo cross è perfetto per l'inserimento di Baldanzi che, approfittando dell'incerta uscita del portiere avversario in precedenza, deposita in rete il pesante gol dell'1-0 in favore dei toscani. È l'inizio della battaglia, l'Empoli lo sa e attende la reazione dell'Inter che fa all-in su Gnonto, cercando continuamente il proprio attaccante che - da solo - tiene in apprensione Fontanarosa, Morelli e compagni.
Per quanto monocorde, il gioco dell'Inter incentrato sul proprio numero undici è letale e la dimostrazione arriva al 17' quando proprio Gnonto, con un assolo palla al piede fra due avversari in area empolese, trafigge poi Biagini ristabilendo la parità. Potrebbe essere un durissimo colpo per l'Empoli, che nei minuti successivi deve guardarsi da uno spunto di Magazzù prima e del solito Gnonto poi, ma che reagisce, aggredendo gli avversari con coraggio e provando sempre a ripartire.
Come avviene al 28', quando il secondo colpo di scena è quello del raddoppio dei ragazzi di Buscè: un'altra azione condotta magistralmente vede premiato il movimento fra le linee difensive nerazzurre di Cassai, che riceve, orienta il corpo per il tiro e supera Gerardi per il nuovo vantaggio degli azzurri. Non ci sono colpi di scena, invece, nel nome di colui che è chiamato a far reagire l'Inter; il solito Gnonto infatti 3' più tardi sfiora la doppietta con un tiro che impatta sul palo esterno, poi però anche l'Empoli prova a pungere con Belluomini, chiuso sul più bello dagli avversari.
L'obiettivo dell'Empoli è quello di guadagnare gli spogliatoi in vantaggio, ma al 37' l'obiettivo viene vanificato: è sempre e solo Gnonto ad avventarsi su di un rilancio in profondità di Cepele, battendo poi Biagini per il due a due che sancisce la fine dei primi 40' di ostilità.
Il momento più difficile per l'Empoli non è però questo, ma l'avvio di ripresa: dopo una fiammata dell'ispirato Cassai, infatti, al 50' Fabbian e Peschetola imbastiscono un'azione che ha poi in Magazzù il tramite finale; il gran tiro in diagonale del giocatore nerazzurro non lascia scampo a Biagini e vale il sorpasso dei ragazzi di Bonacina. La rassegnazione è però l'ultimo degli stati d'animo che attraversa i ragazzi di Buscè. Voglia di reagire, di crederci, di continuare a sognare. E un briciolo di follia, quella che serve sempre in questi casi; la aggiunge alla ricetta Cassai che - al 51' - lascia a bocca aperta il 'Benelli' con un tiro dal limite esatto dell'area avversaria incastonando la palla in rete: doppietta per il bomber azzurro, un gol pesantissimo, quello del 3-3.
È anche il mattone sul quale l'Empoli riprende a costruire il suo trampolino verso la gloria, perché nei 15' che seguono in campo i toscani si fanno decisamente preferire; Baldanzi prima, Cassai e Fiumalbi poi provano a forzare ancora il bunker interista, che al 65' cede di schianto. È un altro gol bellissimo, firmato stavolta dal neo-entrato classe 2004 Maressa, ad affondare Gerardi e compagni, che si disperano dopo il clamoroso 4-3 che si materializza quando manca poco più di un quarto d'ora al termine.
Sono minuti interminabili, ma che pian piano iniziano a scivolare via inesorabili per l'Inter, mentre l'Empoli triplica le energie rimaste, si difende con ordine dinanzi alle folate di Gnonto e compagni e ai loro tentativi di gettare palla in avanti, agendo in modo efficace di rimessa per spezzare il tentativo di forcing nerazzurro. Quando i minuti sul cronometro diventano quelli di recupero, per la squadra di Buscè inizia il count-down, fino a quei tre suoni del fischietto che non sono una sveglia.
Non era un sogno: è tutto vero. L'Empoli è campione d'Italia Under 16.
EMPOLI: Biagini, Rocchetti, Rizza, Degli Innocenti, Fontanarosa, Morelli, Rossi (50' Maressa), Fazzini (77' Tognetti), Cassai (82' Panicucci), Baldanzi, Belluomini (50' Fiumalbi). A disp.: Falsettini, Curumi, Gaffi, Natale, Sottili. All.: Antonio Buscè.
INTER: Gerardi, Zanotti, Peruchetti (41' chierichetti), De Milato, Lonati (80' Cappadonna), Cepele, Casadei (65' Benedetti), Fabbian, Magazzù, Peschetola (70' Politi), Gnonto. A disp.: Priori, Monti, Redondi, Branzini, Ballabio. All.: Gabriele Bonacina.
ARBITRO: Del Rio di Reggio Emilia, coad. da Cerilli e Pressato di Latina.
RETI: 7' Baldanzi, 16' e 37' Gnonto, 28' e 51' Cassai, 50' Magazzù, 65' Maressa.
a cura di Lorenzo Martinelli (Calciopiù del 18 giugno 2019)
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