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Allievi Regionali GIR.Elite - Giornata n. 14

Affrico-Armando Picchi 9-1

AFFRICO: Fei (30), Bartalini, Bianchini, Guidorizzi, Shehade, Casati, Bertelli, Cillerai, Luzzi, Califano, Guerrini. A disp.: , Giannoni, Sicilia, Sborgi, Donigaglia, Ciari, Morelli, . All.: Gori Filippo
ARMANDO PICCHI: Martino, Bonelli, Tognetti An., Sola, Raglianti, Persico, Faye, Tognetti Al., Menicagli, Mantovani, Mecacci. A disp.: Paoli, Kasa, Nesti, , . All.: Soldani Valerio
RETI: Luzzi, Guerrini, Guerrini, Luzzi, Sicilia, Autorete, Ciari, Morelli, Morelli, Raglianti
AFFRICO: Fei, Bartalini, Bianchini, Guidorizzi, Shehade, Casati, Bertelli, Cillerai, Luzzi, Califano, Guerrini. A disp.: Giannoni, Sicilia, Sborgi, Donigaglia, Ciari, Morelli. All.: Filippo Gori.
ARMANDO PICCHI: Martino, Bonelli, Andrea Tognetti, Sola, Raglianti, Persico, Faye, Alberto Tognetti, Menicagli, Mantovani, Mecacci. A disp.: L. Paoli, Kasa, Nesti. All.: Valerio Soldani.
ARBITRO: Magrini di Pistoia
RETI: Luzzi 2, Guerrini 2, Sicilia, autorete pro Affrico, Raglianti, Ciari, Morelli 2.

AFFRICO: Fei, Bartalini, Bianchini, Guidorizzi, Shehade, Casati, Bertelli, Cillerai, Luzzi, Califano, Guerrini. A disp.: Giannoni, Sicilia, Sborgi, Donigaglia, Ciari, Morelli. All.: Filippo Gori.
ARMANDO PICCHI: Martino, Bonelli, Andrea Tognetti, Sola, Raglianti, Persico, Faye, Alberto Tognetti, Menicagli, Mantovani, Mecacci. A disp.: L. Paoli, Kasa, Nesti. All.: Valerio Soldani.
ARBITRO: Magrini di Pistoia
RETI: Luzzi 2, Guerrini 2, Sicilia, autorete pro Affrico, Raglianti, Ciari, Morelli 2.



Solo il Tau potrà contendergli il titolo d'inverno: è la notizia principale della penultima d'andata che ha visto l'Affrico capolista attento più ai risultati degli altri campi, Cecina su tutti, che alla sfida in cui era impegnato. Da settimane si sapeva che contro l'Armando Picchi sarebbe stato poco più d'un allenamento con tre punti annessi: troppo il divario tra una squadra che un semestre fa ha vinto il titolo regionale e una ancora alla ricerca del primo successo in campionato, stavolta penalizzata anche dalla squalifica di Luppichini e da una serie d'infortuni che riducono ad appena quattordici il numero dei convocati. Per l'Affrico è facile sfiorare la doppia cifra dopo un primo tempo sbloccato subito e sempre in controllo: il finale dice 9-1, unica macchia la rete di Raglianti che a metà ripresa fa flebilmente esultare l'Armando Picchi. Ma l'Affrico era già saldamente in vantaggio, perché nel primo tempo alla rete di Luzzi segue la doppietta di Guerrini (splendido il 3-0, gran mancino da fuori); e in avvio di ripresa il conto raddoppia: Luzzi fa il bis, Sicilia appena entrato e poi un'autorete portano il punteggio sul 6-0. Il 6-1 di Raglianti serve soltanto a isolare l'ultima parte del match in cui si registrano la nona rete stagionale di Ciari (eguagliato lo score dell'anno scorso dopo meno d'un girone) e soprattutto la doppietta di Morelli, finalmente in campo dopo un infortunio noiosissimo. Senza il centravanti che con trentuno reti l'anno scorso l'ha trascinato al trionfo l'Affrico s'è preso il primo posto; ora che l'ha ritrovato (e l'ultima rete, tocco d'esterno a spiazzare Martino, suggerisce che sta benissimo) può davvero pensare di scappare.

Solo il Tau potrà contendergli il titolo d'inverno: è la notizia principale della penultima d'andata che ha visto l'Affrico capolista attento più ai risultati degli altri campi, Cecina su tutti, che alla sfida in cui era impegnato. Da settimane si sapeva che contro l'Armando Picchi sarebbe stato poco più d'un allenamento con tre punti annessi: troppo il divario tra una squadra che un semestre fa ha vinto il titolo regionale e una ancora alla ricerca del primo successo in campionato, stavolta penalizzata anche dalla squalifica di Luppichini e da una serie d'infortuni che riducono ad appena quattordici il numero dei convocati. Per l'Affrico è facile sfiorare la doppia cifra dopo un primo tempo sbloccato subito e sempre in controllo: il finale dice 9-1, unica macchia la rete di Raglianti che a metà ripresa fa flebilmente esultare l'Armando Picchi. Ma l'Affrico era già saldamente in vantaggio, perché nel primo tempo alla rete di Luzzi segue la doppietta di Guerrini (splendido il 3-0, gran mancino da fuori); e in avvio di ripresa il conto raddoppia: Luzzi fa il bis, Sicilia appena entrato e poi un'autorete portano il punteggio sul 6-0. Il 6-1 di Raglianti serve soltanto a isolare l'ultima parte del match in cui si registrano la nona rete stagionale di Ciari (eguagliato lo score dell'anno scorso dopo meno d'un girone) e soprattutto la doppietta di Morelli, finalmente in campo dopo un infortunio noiosissimo. Senza il centravanti che con trentuno reti l'anno scorso l'ha trascinato al trionfo l'Affrico s'è preso il primo posto; ora che l'ha ritrovato (e l'ultima rete, tocco d'esterno a spiazzare Martino, suggerisce che sta benissimo) può davvero pensare di scappare.
Oltrera-Forte Dei Marmi 2015 1-3

OLTRERA: Lemmi, Corsagni, Lupi, Celi, Squarcini, Cannarsa, Romano, Barbanti, Panettella, Hoti, Palma. A disp.: Rivieccio, Bacci, El Bhit, El Ouardi, Golfarini, Landi, Ramadori, Rendina, Valente. All.: Ristori Stefano
FORTE DEI MARMI 2015: Agolli, Gronchi, Arcidiacono, Specchia, Poli, Borghini, Di Sacco, Galli, Fermi, Cini, Fiori. A disp.: Bigini, Cecchini, Ceru, Gia, Lencioni, Salvatori, Torcigliani, . All.: Mosti Luca
RETI: Palma, Cini, Gia, Fermi
OLTRERA: Lemmi, Corsagni, Lupi, Celi, Squarcini, Cannarsa, Romano, Barbanti, Panettella, Hoti, Palma. A disp.: Rivieccio, Bacci, El Bit, El Ouardi, Golfarini, S. Landi, Ramadori, Rendina, Valente. All.: Fulvio Formigli.
FORTE DEI MARMI: Agolli, Gronchi, Arcidiacono, Specchia, Poli, Borghini, Di Sacco, Galli, Fermi, Cini, Fiori. A disp.: Bigini, Cecchini, Cerù, Gia, Lencioni, Salvatori, Torcigliani. All.: Luca Mosti.
ARBITRO: Manduzio di Livorno
RETI: 22' Palma, 33' Cini rig., 48' Gia, 73' Fermi.

OLTRERA: Lemmi, Corsagni, Lupi, Celi, Squarcini, Cannarsa, Romano, Barbanti, Panettella, Hoti, Palma. A disp.: Rivieccio, Bacci, El Bit, El Ouardi, Golfarini, S. Landi, Ramadori, Rendina, Valente. All.: Fulvio Formigli.
FORTE DEI MARMI: Agolli, Gronchi, Arcidiacono, Specchia, Poli, Borghini, Di Sacco, Galli, Fermi, Cini, Fiori. A disp.: Bigini, Cecchini, Cerù, Gia, Lencioni, Salvatori, Torcigliani. All.: Luca Mosti.
ARBITRO: Manduzio di Livorno
RETI: 22' Palma, 33' Cini rig., 48' Gia, 73' Fermi.



Più che le posizioni contano i punti, e per i punti l'Oltrera è ancora serena: dietro vanno pianissimo, e il Calenzano terzultimo resta a meno sette. Certo, evitare il sorpasso del Forte dei Marmi sarebbe stato meglio; ma il vantaggio segnato da Palma dura undici minuti appena, a cavallo della pausa Cini e Gia ribaltano il risultato che nel finale Fermi (quindicesima rete stagionale; bomber come Mazzeo e Lucchesi gli stanno dietro) fissa sul 3-1. A dir la verità il Forte dei Marmi era partito forte: in avvio solo la traversa nega a Gronchi il vantaggio; lo stesso fa Manduzio con Fermi, punito per un fuorigioco che vanifica la battuta a rete. Risolti positivamente questi due episodi, l'Oltrera comincia a distendersi grazie ai sempre più frequenti inserimenti dei centrocampisti e alle discese di Corsagni che da destra confeziona traversoni in serie. Il vantaggio viene quasi automatico: lo segna Palma che, ricevuto il pallone al limite dell'area, con un complicatissimo tiro a uscire lo inchioda sotto l'incrocio più lontano. La reazione del Forte dei Marmi però produce quasi subito l'1-1: il filtrante di Gia libera in area Fiori, scalciato da Corsagni in ripiegamento disperato; è netto il rigore che, nonostante il tocco di Lemmi coi piedi, Cini converte in rete con un flipper sul palo. A chiudere il primo tempo all'attacco è però l'Oltrera, segno che l'episodio non l'ha poi tanto demoralizzata: senza la parata d'Agolli, che sull'ultimo angolo del primo tempo s'oppone a Squarcini forse ostacolato involontariamente da Lupi, il Forte dei Marmi sarebbe andato al riposo in svantaggio. L'episodio l'Oltrera lo paga non appena comincia la ripresa: Fermi imbastisce una ripartenza in campo aperto, Gia la rifinisce calciando in diagonale dall'interno dell'area; e al 48' la rimonta si completa. Neppure i cambi portano freschezza all'Oltrera che fatica a scardinare il nuovo assetto del Forte dei Marmi, passato a un abbottonatissimo 4-5-1, e a un quarto d'ora dalla fine si trova a dover rimontare due reti: lo scivolone di Cannarsa innesca la ripartenza di Salvatori che affonda in area e non appena Lemmi accenna l'uscita serve a Fermi un pallone facile facile da accompagnare in rete. Anche se all'ultimo fischio di Manduzio manca ancora un po' l'Oltrera non riesce a creare occasioni concrete per riaprire la partita: il Forte dei Marmi non rischia niente, vince la quinta partita in campionato e scala una posizione. Calciatoripiù : se tutti avessero avuto la lucidità di Romano , preziosissimo come mezzala sinistra, forse l'Oltrera non avrebbe perso. I dubbi però restano intatti, perché quando s'affronta il capocannoniere del campionato (Fermi sta viaggiando a una media superiore a una rete a partita) ogni verticalizzazione rischia di diventare letale.

Più che le posizioni contano i punti, e per i punti l'Oltrera è ancora serena: dietro vanno pianissimo, e il Calenzano terzultimo resta a meno sette. Certo, evitare il sorpasso del Forte dei Marmi sarebbe stato meglio; ma il vantaggio segnato da Palma dura undici minuti appena, a cavallo della pausa Cini e Gia ribaltano il risultato che nel finale Fermi (quindicesima rete stagionale; bomber come Mazzeo e Lucchesi gli stanno dietro) fissa sul 3-1. A dir la verità il Forte dei Marmi era partito forte: in avvio solo la traversa nega a Gronchi il vantaggio; lo stesso fa Manduzio con Fermi, punito per un fuorigioco che vanifica la battuta a rete. Risolti positivamente questi due episodi, l'Oltrera comincia a distendersi grazie ai sempre più frequenti inserimenti dei centrocampisti e alle discese di Corsagni che da destra confeziona traversoni in serie. Il vantaggio viene quasi automatico: lo segna Palma che, ricevuto il pallone al limite dell'area, con un complicatissimo tiro a uscire lo inchioda sotto l'incrocio più lontano. La reazione del Forte dei Marmi però produce quasi subito l'1-1: il filtrante di Gia libera in area Fiori, scalciato da Corsagni in ripiegamento disperato; è netto il rigore che, nonostante il tocco di Lemmi coi piedi, Cini converte in rete con un flipper sul palo. A chiudere il primo tempo all'attacco è però l'Oltrera, segno che l'episodio non l'ha poi tanto demoralizzata: senza la parata d'Agolli, che sull'ultimo angolo del primo tempo s'oppone a Squarcini forse ostacolato involontariamente da Lupi, il Forte dei Marmi sarebbe andato al riposo in svantaggio. L'episodio l'Oltrera lo paga non appena comincia la ripresa: Fermi imbastisce una ripartenza in campo aperto, Gia la rifinisce calciando in diagonale dall'interno dell'area; e al 48' la rimonta si completa. Neppure i cambi portano freschezza all'Oltrera che fatica a scardinare il nuovo assetto del Forte dei Marmi, passato a un abbottonatissimo 4-5-1, e a un quarto d'ora dalla fine si trova a dover rimontare due reti: lo scivolone di Cannarsa innesca la ripartenza di Salvatori che affonda in area e non appena Lemmi accenna l'uscita serve a Fermi un pallone facile facile da accompagnare in rete. Anche se all'ultimo fischio di Manduzio manca ancora un po' l'Oltrera non riesce a creare occasioni concrete per riaprire la partita: il Forte dei Marmi non rischia niente, vince la quinta partita in campionato e scala una posizione. Calciatoripiù : se tutti avessero avuto la lucidità di Romano , preziosissimo come mezzala sinistra, forse l'Oltrera non avrebbe perso. I dubbi però restano intatti, perché quando s'affronta il capocannoniere del campionato (Fermi sta viaggiando a una media superiore a una rete a partita) ogni verticalizzazione rischia di diventare letale.
Seravezza-Atletico Lucca 0-1

SERAVEZZA: Bassi, Bertilotti, Mazzoncini, Bacci, Ragghianti, Tarantini, Liu, Micheli, Gabbriellini, Cacciaguerra, Ercolini. A disp.: Dazzi, Franzetti, Sanchez, Colombini, Del Carlo, Domenici, Catelli, Mazzei, Giusti. All.: Lampitelli Davide
ATLETICO LUCCA: Meini, Vigolo, Lazzareschi, Tocchini, Dianda, Bigondi, Nikaj, Di Lorenzo, Salotti, Lleshi, Paolinelli. A disp.: Di Cesare, Conti, Vannucci, Bonaventura, Dhana, Landolfo, Leporatti, . All.: Luzzi Matteo
RETI: Dhana
SERAVEZZA: Bassi, Bertilotti, Mazzoncini, Bacci, Ragghianti, Tarantini, Liu, Micheli, Gabbriellini, Cacciaguerra, Ercolini. A disp.: Dazzi, Franzetti, Sanchez, Colombini, Del Carlo, Domenici, Catelli, Mazzei, A. Giusti. All.: Davide Lampitelli (squalificato, in panchina Toledo Nishaj).
ATLETICO LUCCA: Meini, Vigolo, Lazzareschi, Tocchini, Dianda, Bigondi, Nikaj, Di Lorenzo, Salotti, Lleshi, Paolinelli. A disp.: Di Cesare, Conti, Vannucci, Bonaventura, Dhana, Landolfo, Leporatti. All.: Matteo Luzzi.
ARBITRO: D'Elia di Lucca
RETE: 75' Dhana.
NOTE: espulso Tarantini.

SERAVEZZA: Bassi, Bertilotti, Mazzoncini, Bacci, Ragghianti, Tarantini, Liu, Micheli, Gabbriellini, Cacciaguerra, Ercolini. A disp.: Dazzi, Franzetti, Sanchez, Colombini, Del Carlo, Domenici, Catelli, Mazzei, A. Giusti. All.: Davide Lampitelli (squalificato, in panchina Toledo Nishaj).
ATLETICO LUCCA: Meini, Vigolo, Lazzareschi, Tocchini, Dianda, Bigondi, Nikaj, Di Lorenzo, Salotti, Lleshi, Paolinelli. A disp.: Di Cesare, Conti, Vannucci, Bonaventura, Dhana, Landolfo, Leporatti. All.: Matteo Luzzi.
ARBITRO: D'Elia di Lucca
RETE: 75' Dhana.
NOTE: espulso Tarantini.



Se non avesse vinto le prime tre partite con Sporting Arno, Calenzano e Armando Picchi il Seravezza starebbe tremando; invece nonostante la terza sconfitta di fila, la sesta stagionale, mantiene un buon vantaggio sulla zona incandescente e può provare a pianificare con serenità l'inizio del 2024, quando sarà di nuovo impegnato negli scontri diretti. Fa valutazioni diverse l'Atletico Lucca che vincendo 0-1 (fu lo stesso sette giorni prima in casa con lo Scandicci) punta con decisione alla zona coppa: la vittoria gli consente di mangiare tre punti alla Cattolica Virtus (impensabile fare la corsa su una delle altre quattro: sono quelle coinvolte nella lotta per il titolo) caduta sul campo della Lastrigiana. L'incontro si decide a un quarto d'ora dalla fine, il Seravezza già ridotto in dieci per la contestata espulsione di Tarantini (giusta la seconda ammonizione per un fallo su Nikaj, sbagliata la prima): fin lì la gara era stata equilibrata, scivolata via sulle occasioni di Cacciaguerra, Gabbriellini ed Ercolini cui in un primo tempo bruttino rispondono Salotti, Nikaj dal limite e soprattutto Di Lorenzo, arrivato dal Tau negli scorsi giorni e subito provato titolare da Luzzi. La partita gira sull'espulsione di Tarantini che lascia il Seravezza in inferiorità numerica per la seconda partita di fila (col Tau fu espulso Matrizi); dopo essersi ben difeso dalle iniziative di Catelli e Gabbriellini, l'Atletico Lucca prova ad approfittarne con uno schema su pallone inattivo: Dianda spizza la punizione laterale di Lleshi e spinge il pallone sul secondo palo ove Bigondi tenta un'improbabile sforbiciata e da un paio di metri calcia alto. Al 75' però l'Atletico Lucca riesce a passare avanti: recuperato il pallone sulla trequarti offensiva, Nikaj attacca la linea di difesa avversaria e premia il taglio di Dhana che, entrato da cinque minuti scarsi, buca Bassi sorpreso sul primo palo. In dieci il Seravezza non ha la forza per rimediare lo svantaggio; nel finale alla rete va più vicino l'Atletico Lucca con Salotti che dall'interno dell'area cerca il secondo palo, sfiorato di pochissimo. Ma Luzzi è contento lo stesso: dopo un avvio a singhiozzo l'Atletico Lucca s'è finalmente stabilito nelle zone che per qualità gli competono. Se poi sarà coppa (difficile, ma non impossibile) tanto meglio. Calciatoripiù: Gabbriellini (Seravezza) si sbatte contro una difesa tonicissima, che si chiude bene e gli lascia pochissimi spazi; ne basta uno a Dhana che, appena entrato, sfrutta l'assist di Nikaj (che partita! mille recuperi in mediana, un'espulsione provocata e la giocata vincente) per decidere la partita. In quella zona gravita anche Lleshi (Atletico Lucca), prezioso ogni volta che c'è da affondare verso l'area avversaria.

Se non avesse vinto le prime tre partite con Sporting Arno, Calenzano e Armando Picchi il Seravezza starebbe tremando; invece nonostante la terza sconfitta di fila, la sesta stagionale, mantiene un buon vantaggio sulla zona incandescente e può provare a pianificare con serenità l'inizio del 2024, quando sarà di nuovo impegnato negli scontri diretti. Fa valutazioni diverse l'Atletico Lucca che vincendo 0-1 (fu lo stesso sette giorni prima in casa con lo Scandicci) punta con decisione alla zona coppa: la vittoria gli consente di mangiare tre punti alla Cattolica Virtus (impensabile fare la corsa su una delle altre quattro: sono quelle coinvolte nella lotta per il titolo) caduta sul campo della Lastrigiana. L'incontro si decide a un quarto d'ora dalla fine, il Seravezza già ridotto in dieci per la contestata espulsione di Tarantini (giusta la seconda ammonizione per un fallo su Nikaj, sbagliata la prima): fin lì la gara era stata equilibrata, scivolata via sulle occasioni di Cacciaguerra, Gabbriellini ed Ercolini cui in un primo tempo bruttino rispondono Salotti, Nikaj dal limite e soprattutto Di Lorenzo, arrivato dal Tau negli scorsi giorni e subito provato titolare da Luzzi. La partita gira sull'espulsione di Tarantini che lascia il Seravezza in inferiorità numerica per la seconda partita di fila (col Tau fu espulso Matrizi); dopo essersi ben difeso dalle iniziative di Catelli e Gabbriellini, l'Atletico Lucca prova ad approfittarne con uno schema su pallone inattivo: Dianda spizza la punizione laterale di Lleshi e spinge il pallone sul secondo palo ove Bigondi tenta un'improbabile sforbiciata e da un paio di metri calcia alto. Al 75' però l'Atletico Lucca riesce a passare avanti: recuperato il pallone sulla trequarti offensiva, Nikaj attacca la linea di difesa avversaria e premia il taglio di Dhana che, entrato da cinque minuti scarsi, buca Bassi sorpreso sul primo palo. In dieci il Seravezza non ha la forza per rimediare lo svantaggio; nel finale alla rete va più vicino l'Atletico Lucca con Salotti che dall'interno dell'area cerca il secondo palo, sfiorato di pochissimo. Ma Luzzi è contento lo stesso: dopo un avvio a singhiozzo l'Atletico Lucca s'è finalmente stabilito nelle zone che per qualità gli competono. Se poi sarà coppa (difficile, ma non impossibile) tanto meglio. Calciatoripiù: Gabbriellini (Seravezza) si sbatte contro una difesa tonicissima, che si chiude bene e gli lascia pochissimi spazi; ne basta uno a Dhana che, appena entrato, sfrutta l'assist di Nikaj (che partita! mille recuperi in mediana, un'espulsione provocata e la giocata vincente) per decidere la partita. In quella zona gravita anche Lleshi (Atletico Lucca), prezioso ogni volta che c'è da affondare verso l'area avversaria.
Lastrigiana-Cattolica Virtus 2-0

LASTRIGIANA: Isolani, Aldighieri, Mancini, Paolucci, Finelli, Falorsi, Recordi, Pagliuca, Grottelli, Mancioppi, Massenzio. A disp.: Glielmi, Piombanti, Fenza, Massaro, Canale, Martini, Mari M., Martino . All.: Zecchi Leonardo
CATTOLICA VIRTUS: Mura, Ermini, Silli, Gianassi, Mirashi, Nocentini, Mangani, Valeriani, Stinghi, Nencioli, Serrini. A disp.: Bardavezile, Alla, Bindi, Borghini, Cesari, Ermini Polacci, Fontana, Marinari, Valiante. All.: Murras Diego
RETI: Grottelli, Canale
LASTRIGIANA: Isolani, Aldighieri, Mancini, Paolucci, Finelli, Falorsi, Recordi, Pagliuca, Grottelli, Mancioppi, Massenzio. A disp.: Glielmi, Piombanti, Fenza, Massaro, Cappelli, Martini, M. Mari, Martino, Canale. All.: Leonardo Zecchi.
CATTOLICA VIRTUS: Mura, Ermini, Silli, Gianassi, Mirashi, Nocentini, Mangani, Valeriani, Stinghi, Nencioli, Serrini. A disp.: Bardavelidze, Alla, Bindi, Borghini, Cesari, Ermini Polacci, Fontana, Marinari, Valiante. All.: Diego Murras.
ARBITRO: Pini di Firenze
RETI: 61' Grottelli, 85' Canale.

LASTRIGIANA: Isolani, Aldighieri, Mancini, Paolucci, Finelli, Falorsi, Recordi, Pagliuca, Grottelli, Mancioppi, Massenzio. A disp.: Glielmi, Piombanti, Fenza, Massaro, Cappelli, Martini, M. Mari, Martino, Canale. All.: Leonardo Zecchi.
CATTOLICA VIRTUS: Mura, Ermini, Silli, Gianassi, Mirashi, Nocentini, Mangani, Valeriani, Stinghi, Nencioli, Serrini. A disp.: Bardavelidze, Alla, Bindi, Borghini, Cesari, Ermini Polacci, Fontana, Marinari, Valiante. All.: Diego Murras.
ARBITRO: Pini di Firenze
RETI: 61' Grottelli, 85' Canale.



Si sapeva che prima o poi sarebbe successo. Murras sperava in un'interruzione meno traumatica, semmai un pareggio; invece la striscia di vittorie della Cattolica Virtus si ferma con una sconfitta: alla Guardiana vince la Lastrigiana (con i numeri regolari, Iddio sia lodato) che segna due reti nella ripresa e vola a diciannove punti, portando in doppia cifra il vantaggio sulla zona retrocessione. Ma nel primo tempo ipotizzare il 2-0 è impossibile, tante le occasioni su entrambi i fronti: già al 5' da fuori Valeriani impegna Isolani; sulla ripartenza Grottelli fa lo stesso con Mura costretto ad alzare in angolo il suo tiro dal limite. Più pericolosa è la doppia occasione costruita da Mancioppi intorno al quarto d'ora: il vantaggio glielo negano Mura in uscita disperata e Silli che interviene a mezzo metro dalla linea. Lo spavento fa reagire la Cattolica Virtus che a cavallo della mezz'ora costruisce quattro occasioni clamorose: delle prime due è protagonista Mangani che su punizione coglie il palo, Isolani immobile, e pescato a rimorchio dal traversone rasoterra di Serrini calcia alto a colpo sicuro; l'elenco s'allunga con la girata dello stesso Serrini (pallone a lato) sulla percussione centrale di Nencioli e con la volée di Valeriani chiamato al tiro da fuori da uno schema su corner. A chiudere il primo tempo all'attacco è però la Lastrigiana: Mura si ripete sul tiro di Grottelli che cerca la porta da fuori area; in avvio di ripresa lo stesso fa Isolani sul tiro di Nencioli servito da Stinghi che in accelerazione aveva conquistato il fondo. È chiaro che l'incontro sta per sbloccarsi; più difficile è capire a favore di chi. Per scoprirlo basta attendere il 61' e la discesa d'Aldighieri sulla destra: sul suo traversone Grottelli taglia sul primo palo e segna di testa in anticipo sulla difesa. Dopo tanto tempo la Cattolica Virtus vede materializzarsi l'ombra della sconfitta e si lancia all'attacco, ma in contropiede rischia la capitolazione anticipata: la salva Mura che col piede respinge il tiro di Massaro. Simile nello stile e identica nell'efficacia è la parata d'Isolani che al 74' s'oppone a Fontana, liberato in area dalla discesa di Marinari e dal tiro di Nencioli rimpallato. È paradossale che, sbilanciata alla ricerca del pari, la Cattolica Virtus subisca il 2-0 a difesa schierata: sull'angolo di Mancioppi infatti nessuno si ricorda di marcare Canale che, entrato da meno di cinque minuti, chiude la partita col primo centro stagionale. Oltre a qualche cicatrice alla Cattolica Virtus rimangono l'ottima prova del primo tempo, la buona reazione e le tante occasioni create; ma, dopo una serie di partite in cui sembravano risolti, d'un tratto sono tornati a palesarsi i problemi sottoporta. C'è tempo per lavorarci; ma per assicurarsi il posto in coppa, obiettivo alla portata, è necessario trovare la rete con continuità. Calciatoripiù: Falorsi, Grottelli, Canale (Lastrigiana) e Gianassi (Cattolica Virtus).

Si sapeva che prima o poi sarebbe successo. Murras sperava in un'interruzione meno traumatica, semmai un pareggio; invece la striscia di vittorie della Cattolica Virtus si ferma con una sconfitta: alla Guardiana vince la Lastrigiana (con i numeri regolari, Iddio sia lodato) che segna due reti nella ripresa e vola a diciannove punti, portando in doppia cifra il vantaggio sulla zona retrocessione. Ma nel primo tempo ipotizzare il 2-0 è impossibile, tante le occasioni su entrambi i fronti: già al 5' da fuori Valeriani impegna Isolani; sulla ripartenza Grottelli fa lo stesso con Mura costretto ad alzare in angolo il suo tiro dal limite. Più pericolosa è la doppia occasione costruita da Mancioppi intorno al quarto d'ora: il vantaggio glielo negano Mura in uscita disperata e Silli che interviene a mezzo metro dalla linea. Lo spavento fa reagire la Cattolica Virtus che a cavallo della mezz'ora costruisce quattro occasioni clamorose: delle prime due è protagonista Mangani che su punizione coglie il palo, Isolani immobile, e pescato a rimorchio dal traversone rasoterra di Serrini calcia alto a colpo sicuro; l'elenco s'allunga con la girata dello stesso Serrini (pallone a lato) sulla percussione centrale di Nencioli e con la volée di Valeriani chiamato al tiro da fuori da uno schema su corner. A chiudere il primo tempo all'attacco è però la Lastrigiana: Mura si ripete sul tiro di Grottelli che cerca la porta da fuori area; in avvio di ripresa lo stesso fa Isolani sul tiro di Nencioli servito da Stinghi che in accelerazione aveva conquistato il fondo. È chiaro che l'incontro sta per sbloccarsi; più difficile è capire a favore di chi. Per scoprirlo basta attendere il 61' e la discesa d'Aldighieri sulla destra: sul suo traversone Grottelli taglia sul primo palo e segna di testa in anticipo sulla difesa. Dopo tanto tempo la Cattolica Virtus vede materializzarsi l'ombra della sconfitta e si lancia all'attacco, ma in contropiede rischia la capitolazione anticipata: la salva Mura che col piede respinge il tiro di Massaro. Simile nello stile e identica nell'efficacia è la parata d'Isolani che al 74' s'oppone a Fontana, liberato in area dalla discesa di Marinari e dal tiro di Nencioli rimpallato. È paradossale che, sbilanciata alla ricerca del pari, la Cattolica Virtus subisca il 2-0 a difesa schierata: sull'angolo di Mancioppi infatti nessuno si ricorda di marcare Canale che, entrato da meno di cinque minuti, chiude la partita col primo centro stagionale. Oltre a qualche cicatrice alla Cattolica Virtus rimangono l'ottima prova del primo tempo, la buona reazione e le tante occasioni create; ma, dopo una serie di partite in cui sembravano risolti, d'un tratto sono tornati a palesarsi i problemi sottoporta. C'è tempo per lavorarci; ma per assicurarsi il posto in coppa, obiettivo alla portata, è necessario trovare la rete con continuità. Calciatoripiù: Falorsi, Grottelli, Canale (Lastrigiana) e Gianassi (Cattolica Virtus).
Sporting Cecina-Sestese 0-1

SPORTING CECINA: Sozzi, Nigiotti, Ferretti, Tronci, Rofi, Ristori, Foti, Castelli, Londi, Di Tanto, Hasibra. A disp.: Raugi, Casini, Vestri G., Mecacci, Lombardo, . All.: Magri Alessandro
SESTESE: Fantini, Buzzegoli, Geri, Faggi, Chelli, Palaj, Athuman, Zei, Verzicco, Patrignani, Scarpelli. A disp.: Giusti, Graziano, Ugolini, Mernacaj, Fe, Matrone, . All.: Bertini Andrea
RETI: Verzicco
SPORTING CECINA: Sozzi, Nigiotti, D. Ferretti, Tronci, Rofi, Ristori, Foti, Castelli, Londi, Di Tanto, Hasibra. A disp.: Raugi, L. Casini, Vestri, Mecacci, Lombardo. All.: Alessandro Magrì.
SESTESE: Fantini, Buzzegoli, Geri, Faggi, Chelli, Palaj, Athuman, Zei, Verzicco, Patrignani, Scarpelli. A disp.: E. Giusti, Graziano, Ugolini, Mernacaj, Fè, Matrone. All.: Andrea Bertini (squalificato, in panchina Valentino Fabris).
ARBITRO: Barsotti di Livorno
RETE: 4' Verzicco.

SPORTING CECINA: Sozzi, Nigiotti, D. Ferretti, Tronci, Rofi, Ristori, Foti, Castelli, Londi, Di Tanto, Hasibra. A disp.: Raugi, L. Casini, Vestri, Mecacci, Lombardo. All.: Alessandro Magrì.
SESTESE: Fantini, Buzzegoli, Geri, Faggi, Chelli, Palaj, Athuman, Zei, Verzicco, Patrignani, Scarpelli. A disp.: E. Giusti, Graziano, Ugolini, Mernacaj, Fè, Matrone. All.: Andrea Bertini (squalificato, in panchina Valentino Fabris).
ARBITRO: Barsotti di Livorno
RETE: 4' Verzicco.



«Sei intenditore d'ippica?». Se Massimiliano Allegri, che in queste zone è nato e il cui interesse per lo spettacolo è pari alla delicatezza nel chiudere le relazioni amorose, fosse capitato al Rossetti, avesse visto la Sestese vincere lo scontro diretto con lo Sporting Cecina e avesse sentito qualche tifoso lamentarsi per la dinamica, 0-1 al 4' e 0-1 al 90', avrebbe risposto con la frase che al grande pubblico l'ha reso più noto dei sei scudetti vinti: «Sei intenditore d'ippica?». Poi avrebbe proseguito col musino davanti, il corto muso e tutto l'armamentario che fa tanto vignetta umoristica e invece spiega bene come mai costruendo un'occasione a partita la Juventus sia l'unica rivale dell'Inter lanciata verso la seconda stella (qui è quando i tifosi interisti, notoriamente poco superstiziosi, si rendono protagonisti di gesti che la buona educazione vorrebbe confinati al privatissimo): a volte basta vincere, anche vincere di misura; se poi il contesto è uno scontro diretto in cui il calciatore più forte (Mazzeo, quattro giornate) e l'allenatore guardano la partita in tribuna squalificati, si capisce perché, per restare in tema, vincere sia l'unica cosa che conta. Non si sa come Andrea Bertini si ponga rispetto alla filosofia allegriana (un saggio equilibrio? probabile); ma è facile immaginarsi come abbia preso la vittoria dopo una settimana così complicata: era l'unica cosa che contava. È vero che il Tau Altopascio deve ancora recuperare la partita con la Floria, e che se vince la sorpasserà al secondo posto; ma più che il piazzamento provvisorio la Sestese aveva in testa due obiettivi collegati, superare lo Sporting Cecina e non perdere contatto dall'Affrico capolista, prossimo avversario al Torrini per il turno della Befana (promemoria per chi stende il programma e chi manda gli accrediti: posto in tribuna prenotato): il successo le consente di concretizzarli entrambi. Ed è un successo costruito all'alba della partita: sottoporta Verzicco, partito in posizione sospetta (ma, al di là dell'episodio sul quale lo Sporting Cecina si rammarica a lungo, Barsotti dirige bene), raccoglie il tiro di Scarpelli respinto corto da Sozzi e segna lo 0-1. La gara si mette subito bene per la Sestese chiamata a fare quello che in queste partite le riesce meglio: difendersi (e con un Chelli così in forma farlo è più facile) e ripartire in verticale affidandosi agli spunti di Verzicco e Patrignani, che per tutto il primo tempo fa ammattire la difesa avversaria. Alla pressione crescente lo Sporting Cecina non riesce ad associare occasioni da rete (e, fatto strano, neppure un tiro nello specchio nel corso della partita: i guanti di Fantini restano immacolati), neppure nella prima parte della ripresa, quando la Sestese si raccoglie ancora di più e gli concede una decina di metri: fino al 75' si registrano soltanto un tiro di Di Tanto e uno di Mecacci fuori dallo specchio. La Sestese trema ben più vistosamente sul tentativo di Castelli che a un quarto d'ora dalla fine coglie una traversa clamorosa: forse per la reazione il Cecina avrebbe meritato il pari; ma il calcio, come l'ippica e tutti gli sport nei quali per l'assegnazione dei punti comanda l'oggettività (pallone dentro o fuori, muso davanti o dietro), segue delle regole chiare. Chi se ne intende parte avvantaggiato. Calciatoripiù : costruisce l'occasione migliore e in mediana gioca mille palloni: da Castelli , che spesso s'appoggia alle discese di Diego Ferretti , passa ogni azione dello Sporting Cecina e rimbalzano molte della Sestese che, passata subito in vantaggio con la rete di Verzicco , nei momenti di maggior difficoltà s'affida a Patrignani per non farsi schiacciare dalla pressione avversaria.

«Sei intenditore d'ippica?». Se Massimiliano Allegri, che in queste zone è nato e il cui interesse per lo spettacolo è pari alla delicatezza nel chiudere le relazioni amorose, fosse capitato al Rossetti, avesse visto la Sestese vincere lo scontro diretto con lo Sporting Cecina e avesse sentito qualche tifoso lamentarsi per la dinamica, 0-1 al 4' e 0-1 al 90', avrebbe risposto con la frase che al grande pubblico l'ha reso più noto dei sei scudetti vinti: «Sei intenditore d'ippica?». Poi avrebbe proseguito col musino davanti, il corto muso e tutto l'armamentario che fa tanto vignetta umoristica e invece spiega bene come mai costruendo un'occasione a partita la Juventus sia l'unica rivale dell'Inter lanciata verso la seconda stella (qui è quando i tifosi interisti, notoriamente poco superstiziosi, si rendono protagonisti di gesti che la buona educazione vorrebbe confinati al privatissimo): a volte basta vincere, anche vincere di misura; se poi il contesto è uno scontro diretto in cui il calciatore più forte (Mazzeo, quattro giornate) e l'allenatore guardano la partita in tribuna squalificati, si capisce perché, per restare in tema, vincere sia l'unica cosa che conta. Non si sa come Andrea Bertini si ponga rispetto alla filosofia allegriana (un saggio equilibrio? probabile); ma è facile immaginarsi come abbia preso la vittoria dopo una settimana così complicata: era l'unica cosa che contava. È vero che il Tau Altopascio deve ancora recuperare la partita con la Floria, e che se vince la sorpasserà al secondo posto; ma più che il piazzamento provvisorio la Sestese aveva in testa due obiettivi collegati, superare lo Sporting Cecina e non perdere contatto dall'Affrico capolista, prossimo avversario al Torrini per il turno della Befana (promemoria per chi stende il programma e chi manda gli accrediti: posto in tribuna prenotato): il successo le consente di concretizzarli entrambi. Ed è un successo costruito all'alba della partita: sottoporta Verzicco, partito in posizione sospetta (ma, al di là dell'episodio sul quale lo Sporting Cecina si rammarica a lungo, Barsotti dirige bene), raccoglie il tiro di Scarpelli respinto corto da Sozzi e segna lo 0-1. La gara si mette subito bene per la Sestese chiamata a fare quello che in queste partite le riesce meglio: difendersi (e con un Chelli così in forma farlo è più facile) e ripartire in verticale affidandosi agli spunti di Verzicco e Patrignani, che per tutto il primo tempo fa ammattire la difesa avversaria. Alla pressione crescente lo Sporting Cecina non riesce ad associare occasioni da rete (e, fatto strano, neppure un tiro nello specchio nel corso della partita: i guanti di Fantini restano immacolati), neppure nella prima parte della ripresa, quando la Sestese si raccoglie ancora di più e gli concede una decina di metri: fino al 75' si registrano soltanto un tiro di Di Tanto e uno di Mecacci fuori dallo specchio. La Sestese trema ben più vistosamente sul tentativo di Castelli che a un quarto d'ora dalla fine coglie una traversa clamorosa: forse per la reazione il Cecina avrebbe meritato il pari; ma il calcio, come l'ippica e tutti gli sport nei quali per l'assegnazione dei punti comanda l'oggettività (pallone dentro o fuori, muso davanti o dietro), segue delle regole chiare. Chi se ne intende parte avvantaggiato. Calciatoripiù : costruisce l'occasione migliore e in mediana gioca mille palloni: da Castelli , che spesso s'appoggia alle discese di Diego Ferretti , passa ogni azione dello Sporting Cecina e rimbalzano molte della Sestese che, passata subito in vantaggio con la rete di Verzicco , nei momenti di maggior difficoltà s'affida a Patrignani per non farsi schiacciare dalla pressione avversaria.
Floria-Capezzano Pianore 2-1

FLORIA: Biotti, Yasser, Casci, Lenzi, Benvegnu, Meini, Fiorini, Bombardieri, Giannone, Vichi, Migliorini. A disp.: Morgenni, Tagliaferri C., Benucci, Landolina, Li, Alighieri, Tagliaferri M., Romani, Ciabatti. All.: Sozzi Alessandro
CAPEZZANO PIANORE: Lao Luna, Sediki, Sannino, Poli, Bertolucci, Dessi, Bartoli, Paoli, Orlowski Giannoni, Domenici, Usseglio. A disp.: Innocenti, Masala, Consani, Puccetti, Ricciotti, Cardelli, Ceseri, Benassi, Bastillo. All.: Landi Avio
RETI: Vichi, Migliorini, Benassi
FLORIA: Biotti, Yasser, Casci, Lenzi, Benvegnu, Meini, Fiorini, Bombardieri, Giannone, Vichi, Migliorini. A disp.: Morgenni, C. Tagliaferri, Benucci, Landolina, Li, Alighieri, M. Tagliaferri, Romani, Ciabatti. All.: Alessandro Sozzi.
CAPEZZANO P.: Laoluna, Sediki, Sannino, Poli, Bertolucci, Dessì, Bartoli, Paoli, Orlowski Giannoni, Domenici, Usseglio Viretta. A disp.: J. Innocenti, Masala, Consani, Puccetti, Ricciotti, Cardelli, Ceseri, Benassi, Bastillo. All.: Avio Landi.
ARBITRO: Banfi di Pistoia
RETI: 25' Vichi, 82' Benassi, 87' Migliorini.
NOTE: espulso Yasser (70').

FLORIA: Biotti, Yasser, Casci, Lenzi, Benvegnu, Meini, Fiorini, Bombardieri, Giannone, Vichi, Migliorini. A disp.: Morgenni, C. Tagliaferri, Benucci, Landolina, Li, Alighieri, M. Tagliaferri, Romani, Ciabatti. All.: Alessandro Sozzi.
CAPEZZANO P.: Laoluna, Sediki, Sannino, Poli, Bertolucci, Dessì, Bartoli, Paoli, Orlowski Giannoni, Domenici, Usseglio Viretta. A disp.: J. Innocenti, Masala, Consani, Puccetti, Ricciotti, Cardelli, Ceseri, Benassi, Bastillo. All.: Avio Landi.
ARBITRO: Banfi di Pistoia
RETI: 25' Vichi, 82' Benassi, 87' Migliorini.
NOTE: espulso Yasser (70').



Decide Migliorini nel finale: la Floria si sgancia dal Capezzano che, sconfitto 2-1, scivola alle sue spalle e si vede superato dalla Lastrigiana vittoriosa contro la Cattolica Virtus. La gara s'accende piano piano: bisogna attende il 20' per la prima sortita offensiva della Floria, un cross di Migliorini bloccato in presa alta da Laoluna. È il segnale che scatena l'attacco: passano cinque minuti e la Floria passa in vantaggio con un eurogol di Vichi che s'impossessa del pallone vicino alla bandierina sinistra, se ne va in dribbling e col mancino trova l'incrocio lasciando Laoluna di sasso. Rete capolavoro, poche se ne vedono in categoria, e 1-0. Il Capezzano accusa il colpo e rischia immediatamente di subire il raddoppio: ci vuole l'ennesima paratona stagionale di Laoluna per impedire a Fiorini di trovare la rete (29'). Il Capezzano si fa vedere solo al 43' con una punizione dal limite: Paoli la calcia sopra la traversa. È l'ultima occasione del primo tempo, che lascia spazio a una ripresa in cui la Floria controlla bene e scoraggia a lungo qualsiasi azione avversaria. Ne nasce una partita maschia che al 70' vede perdere un protagonista: espulso Yasser per doppia ammonizione. Da qui in poi succede di tutto: all'82 la Floria respinge corto in piena area un calcio d'angolo velenoso; il neo entrato Benassi controlla e segna la rete del pareggio. Ma la Floria non ci sta e impiega appena cinque minuti per tornare avanti, stavolta per restarci: il lancio di Li innesca a sinistra il velocissimo Migliorini che entra in area, supera Laoluna con una botta rasoterra e insacca il punto del 2-1. È l'ultima emozione: la Floria vince la terza gara consecutiva. Calciatoripiù: Vichi, Migliorini, Meini, Giannone (Floria), Laoluna, Paoli e Dessì (Capezzano).

Decide Migliorini nel finale: la Floria si sgancia dal Capezzano che, sconfitto 2-1, scivola alle sue spalle e si vede superato dalla Lastrigiana vittoriosa contro la Cattolica Virtus. La gara s'accende piano piano: bisogna attende il 20' per la prima sortita offensiva della Floria, un cross di Migliorini bloccato in presa alta da Laoluna. È il segnale che scatena l'attacco: passano cinque minuti e la Floria passa in vantaggio con un eurogol di Vichi che s'impossessa del pallone vicino alla bandierina sinistra, se ne va in dribbling e col mancino trova l'incrocio lasciando Laoluna di sasso. Rete capolavoro, poche se ne vedono in categoria, e 1-0. Il Capezzano accusa il colpo e rischia immediatamente di subire il raddoppio: ci vuole l'ennesima paratona stagionale di Laoluna per impedire a Fiorini di trovare la rete (29'). Il Capezzano si fa vedere solo al 43' con una punizione dal limite: Paoli la calcia sopra la traversa. È l'ultima occasione del primo tempo, che lascia spazio a una ripresa in cui la Floria controlla bene e scoraggia a lungo qualsiasi azione avversaria. Ne nasce una partita maschia che al 70' vede perdere un protagonista: espulso Yasser per doppia ammonizione. Da qui in poi succede di tutto: all'82 la Floria respinge corto in piena area un calcio d'angolo velenoso; il neo entrato Benassi controlla e segna la rete del pareggio. Ma la Floria non ci sta e impiega appena cinque minuti per tornare avanti, stavolta per restarci: il lancio di Li innesca a sinistra il velocissimo Migliorini che entra in area, supera Laoluna con una botta rasoterra e insacca il punto del 2-1. È l'ultima emozione: la Floria vince la terza gara consecutiva. Calciatoripiù: Vichi, Migliorini, Meini, Giannone (Floria), Laoluna, Paoli e Dessì (Capezzano).
Scandicci-Sporting Arno 2-1

SCANDICCI: Patacchini, Baiardi, Bergantino, Sorge, Catalano, Moccia, Tagliavini, Savastano, Cardona, Baldini, Cremonini. A disp.: Serio, Picarelli, Campone, Di Cara, Sarti, Grevi, Corsinovi, Bargellini, Villoresi. All.: Pratesi Andrea
SPORTING ARNO: Misso, Vannini (40' Bongi), Ciaschi (70' Raugei), Cocchi, Cardinali, Del Gaudio, Meucci, Scardigli (89' Novelli), Bettini, Rexhaj (80' Sardelli), Sturiale. A disp.: Chergui, Krasniqi, Matranxhi, . All.: Coppetti Fabio
RETI: Cardona, Cardona, Scardigli
SCANDICCI: Patacchini, Baiardi, Villoresi, Sorge, Catalano, Moccia, Tagliavini, Savastano, Cardona, Baldini, Cremonini.
A disp.: Campone, Grevi, Esposito, Ducci, A. Pepe, Corsinovi, Di Bonito, Carone, Serio. All.: Andrea Pratesi.
SPORTING ARNO: Misso, Vannini, Ciaschi, Cocchi, Cardinali, Del Gaudio, Meucci, Scardigli, Bettini, Rexhaj, Sturiale. A disp.: Chergui, B. Krasniqi, Novelli, Raugei, Sardelli, Bongi, Matranxhi.
All.: Fabio Coppetti.
ARBITRO: Cammilli di Prato
RETI: 26', 38' Cardona, 40' Scardigli.

SCANDICCI: Patacchini, Baiardi, Villoresi, Sorge, Catalano, Moccia, Tagliavini, Savastano, Cardona, Baldini, Cremonini.
A disp.: Campone, Grevi, Esposito, Ducci, A. Pepe, Corsinovi, Di Bonito, Carone, Serio. All.: Andrea Pratesi.
SPORTING ARNO: Misso, Vannini, Ciaschi, Cocchi, Cardinali, Del Gaudio, Meucci, Scardigli, Bettini, Rexhaj, Sturiale. A disp.: Chergui, B. Krasniqi, Novelli, Raugei, Sardelli, Bongi, Matranxhi.
All.: Fabio Coppetti.
ARBITRO: Cammilli di Prato
RETI: 26', 38' Cardona, 40' Scardigli.



«C'era una volta, tanto tempo fa» non è solo l'incipit che della maggior parte delle favole che conosciamo. Purtroppo in alcuni casi può essere anche l'inizio del peggiore degli incubi. C'era un tempo, in un paese vicino vicino, in cui due belle realtà che erano degna espressione d'altrettante scuole calcio di altissimo livello si davano battaglia ai vertici delle classifiche. Adesso che lo sconvolgimento delle gerarchie a livello regionale le ha travolte trascinandole nel gorgo della zona retrocessione, quelle stesse realtà un tempo così solide sono costrette a giocarsi la permanenza nel massimo campionato toscano. Ammettiamolo: se solo pochi anni fa Marty McFly, tornando dal futuro con la sua Delorean, ci avesse raccontato che la stracittadina fra Scandicci e Sporting Arno avrebbe messo in palio punti pesanti in chiave retrocessione, molto probabilmente gli avremmo riso in faccia. E invece eccoli qui blues e rosanero a incrociare i tacchetti sul sintetico del Bartolozzi non per il primato in classifica, non per la conquista di un pass per la Coppa Toscana ma per evitare di scivolare fuori da quella élite dalla quale nessuno sembrava in grado di poterle cacciar via come qualcuno molto più in alto fece con Adamo ed Eva quando lei ebbe l'ardire di mangiare il frutto proibito. Dopo la sconfitta di stretta misura patita sul campo dell'Atletico Lucca, lo Scandicci si prende una gran bella boccata d'ossigeno, scrollandosi di dosso i rosanero, superando la Folgor Calenzano e prendendo la scia di un Seravezza che adesso è a portata di mirino. Un derby ha sempre quel fascino particolare, anche quando rischia di tracciare la linea di confine fra l'altare e la polvere. Lo sanno bene Andrea Pratesi e Fabio Coppetti che, oltre a doversela vedere con i problemi derivanti da una classifica a dir poco asfittica, debbono fare i conti pure con le numerose assenze e una formazione tutta da reinventare. Sotto questo profilo, va detto, sta molto peggio l'ex tecnico dell'Ovest che si vede costretto a infarcire di giovani classe 2008 uno Sporting Arno ridotto ai minimi termini. Andrea Pratesi che ha da poco assunto la guida degli Allievi blues dopo l'infelice e infruttuosa parentesi sulla panchina della prima squadra dell'Isolotto, non solo è uno di quei maestri che possono vantare di possedere uno scudetto sul petto e nel cuore ma è pure un fine stratega che quando lavora con i più giovani riesce sempre a tirar fuori il massimo. Non è dunque un caso che si veda già la sua mano su uno Scandicci che pur avendo qualche piccolo problema in fase di palleggio cerca sempre e comunque di proporre il proprio calcio attraverso l'arma rappresentata da una lucida e concreta fase di costruzione in mezzo al campo. L'arco mediano lungo il quale si muovono gli esterni Tagliavini e Cremonini e i centrali Moccia e Savastano costringe lo Sporting ad Arno arretrare il proprio raggio d'azione. Del resto per gli ospiti scoprirsi è quanto mai pericoloso, visto che le verticalizzazioni che fungono da innesco per i rapidi e potenti Cardona e Baldini potrebbero risultare letali per la retroguardia rosanero. Così Coppetti decide di puntare tutto sulla solidità del reparto arretrato affidando una fase d'impostazione robusta ma a tratti solo abbozzata alla grinta di Cocchi e Scardigli e alla velocità di Meucci e Sturiale. Pochi però, almeno nella prima fase del match, sono i palloni giocabili che giungono dalle parti di Rexhaj e Bettini; prova ne è il fatto che il sopra citato Sturiale sia spesso costretto a compiti di copertura. Lo Scandicci invece imposta con buona sicurezza anche dal basso, grazie ai due esterni Baiardi e Villoresi ma anche all'ispirato Catalano, sempre bravo ad andare a cercare il pallone per poi attivare i compagni di centrocampo. Lo Scandicci insomma pare avere qualcosa in più sia sotto il profilo tecnico, sia sul piano dell'organizzazione del gioco. I risultati di questa convincente impostazione si vedono già nel primo tempo e trovano ulteriore conferma nella ripresa quando andrà dispersa una gran quantità di occasioni. Dopo un quarto d'ora di studio matto e disperatissimo, al 21' è lo Scandicci a lasciare i primi appunti in cronaca. Una bella manovra sviluppata sul settore di sinistra da Savastano e Cremonini culmina in un preciso traversone prolungato da Cardona per la testa di Baldini che prendendo ottimamente il tempo a due passi dalla porta incorna verso i pali un pallone cui Misso s'oppone con bravura respingendo d'istinto. Al 26' lo Scandicci passa. Bella l'idea di Moccia che apre in verticale sul fronte sinistro pescando Cardona Galeas che aggancia, si presenta in area e supera Misso con un preciso diagonale rasoterra. Il vantaggio è benzina per il morale dello Scandicci che non solo controllano molto bene il gioco non concedendo nulla agli avversari ma che al 38' trovano pure il raddoppio ancora con Cardona che, servito in profondità, dopo aver vinto il duello di forza col diretto avversario supera nuovamente Misso facendo diventare buia, nonostante lo splendido sole che brilla sulla Greve, la domenica mattina di uno Sporting Arno ora costretto a raddoppiare le forze. Ma la partita si riapre subito. Scocca sul cronometro il 40' quando una splendida apertura di Cocchi fa pervenire il pallone in piena area sui piedi di Scardigli che nel frattempo, riuscendo a piazzarsi a pochi passi da Patacchini, ha colto di sorpresa l'intera retroguardia scandiccese; il controllo è splendido, ancor di più lo è la sua battuta a incrociare: il pallone prima supera il portiere, poi gioca di sponda col palo sinistro e infine rotola in fondo al sacco. Eloquente è il grido che si alza dalla panchina di Pratesi, che ai suoi ragazzi urla: «Oh!! E si va a due all'ora!!». Questa frase a effetto, una formula magica da esorcista puro, rischia di produrre effetti devastanti proprio in chiusura di prima frazione quando Cardona, dopo aver fatto di nuovo il diavolo a quattro nel cuore dei sedici metri avversari, centra il palo sinistro; Misso davvero nulla avrebbe potuto fare sulla micidiale rasoiata. I secondi di recupero concessi da Cammilli non riservano quest'unico sussulto perché sulla successiva ripartenza rosanero il dialogo a sinistra con Meucci permette a Scardigli di rimettere al centro un pallone che l'accorrente Bettini gira a rete di prima intenzione costringendo agli straordinari un attento Patacchini, che pochi secondi più tardi disinnesca invece senza problemi la punizione di Rexhaj (direzione più che sufficiente quella del pratese Lorenzo Cammilli) debole e centrale. Lo Sporting Arno inizia bene anche la ripresa e, dopo appena due minuti sugli sviluppi di una punizione dalla destra calciata da Scardigli verso l'area e respinta con qualche affanno dalla difesa di casa, Cocchi prova la soluzione dalla distanza indirizzando verso i pali un insidioso lob che si perde di poco oltre la traversa. Pratesi decide che è giunto il momento di cambiare qualcosa là davanti e per questo motivo inserisce prima Marco Grevi, attaccante di scuola Lastrigiana, e poi Adriano Esposito. I due provano in ogni maniera a chiudere la partita, ma un po' a causa della scarsa precisione sottoporta, un po' per la grande reattività di Misso fra i pali la gara resta in bilico fino al termine. Al 59' Grevi, ben liberato in area da una verticalizzazione di Savastano, spreca una clamorosa occasione sparando sopra la traversa un autentico rigore in movimento; successivamente, fra il 74' e l'80', è Adriano Esposito a sprecare tre palloni d'oro prima calciando sul fondo da favorevolissima posizione e poi facendosi ipnotizzare per due volte da un ottimo Misso. Pur meritando il successo di tappa, lo Scandicci è costretto a soffrire fino al 94'; ma lo Sporting Arno, pur rimanendo incollato all'avversario, non riesce a trovare quella lucidità negli ultimi sedici metri che gli permetterebbe di portar via da piazza Marconi un punto prezioso. La quarta sconfitta consecutiva inguaia i ragazzi di Coppetti che ora dovranno faticare per cercare di uscire indenni dal pantano della zona retrocessione. Di tempo e occasioni per rientrare in corsa ce ne sono tante; ma per correre è necessario cambiare marcia. Riuscirà nell'impresa uno Sporting Arno che a Scandicci e parso, oltre che a corto di uomini, anche di idee? Non possiamo che rivolgergli il nostro più grande e sincero «In bocca al lupo». E guardate che non lo facciamo per caso. Spesso, al termine delle favole, prima del canonico «E vissero tutti felici e contenti», c'è qualcuno che il lupo lo sconfigge. Calciatoripiù : rimarchevoli le prove di Catalano al centro della difesa, di Savastano sulla linea dei centrocampisti, di Cardona in attacco, d'Adriano Esposito (Scandicci) e, per grinta e gioco espresso, di Cocchi, Scardigli e Sturiale (Sporting Arno).

«C'era una volta, tanto tempo fa» non è solo l'incipit che della maggior parte delle favole che conosciamo. Purtroppo in alcuni casi può essere anche l'inizio del peggiore degli incubi. C'era un tempo, in un paese vicino vicino, in cui due belle realtà che erano degna espressione d'altrettante scuole calcio di altissimo livello si davano battaglia ai vertici delle classifiche. Adesso che lo sconvolgimento delle gerarchie a livello regionale le ha travolte trascinandole nel gorgo della zona retrocessione, quelle stesse realtà un tempo così solide sono costrette a giocarsi la permanenza nel massimo campionato toscano. Ammettiamolo: se solo pochi anni fa Marty McFly, tornando dal futuro con la sua Delorean, ci avesse raccontato che la stracittadina fra Scandicci e Sporting Arno avrebbe messo in palio punti pesanti in chiave retrocessione, molto probabilmente gli avremmo riso in faccia. E invece eccoli qui blues e rosanero a incrociare i tacchetti sul sintetico del Bartolozzi non per il primato in classifica, non per la conquista di un pass per la Coppa Toscana ma per evitare di scivolare fuori da quella élite dalla quale nessuno sembrava in grado di poterle cacciar via come qualcuno molto più in alto fece con Adamo ed Eva quando lei ebbe l'ardire di mangiare il frutto proibito. Dopo la sconfitta di stretta misura patita sul campo dell'Atletico Lucca, lo Scandicci si prende una gran bella boccata d'ossigeno, scrollandosi di dosso i rosanero, superando la Folgor Calenzano e prendendo la scia di un Seravezza che adesso è a portata di mirino. Un derby ha sempre quel fascino particolare, anche quando rischia di tracciare la linea di confine fra l'altare e la polvere. Lo sanno bene Andrea Pratesi e Fabio Coppetti che, oltre a doversela vedere con i problemi derivanti da una classifica a dir poco asfittica, debbono fare i conti pure con le numerose assenze e una formazione tutta da reinventare. Sotto questo profilo, va detto, sta molto peggio l'ex tecnico dell'Ovest che si vede costretto a infarcire di giovani classe 2008 uno Sporting Arno ridotto ai minimi termini. Andrea Pratesi che ha da poco assunto la guida degli Allievi blues dopo l'infelice e infruttuosa parentesi sulla panchina della prima squadra dell'Isolotto, non solo è uno di quei maestri che possono vantare di possedere uno scudetto sul petto e nel cuore ma è pure un fine stratega che quando lavora con i più giovani riesce sempre a tirar fuori il massimo. Non è dunque un caso che si veda già la sua mano su uno Scandicci che pur avendo qualche piccolo problema in fase di palleggio cerca sempre e comunque di proporre il proprio calcio attraverso l'arma rappresentata da una lucida e concreta fase di costruzione in mezzo al campo. L'arco mediano lungo il quale si muovono gli esterni Tagliavini e Cremonini e i centrali Moccia e Savastano costringe lo Sporting ad Arno arretrare il proprio raggio d'azione. Del resto per gli ospiti scoprirsi è quanto mai pericoloso, visto che le verticalizzazioni che fungono da innesco per i rapidi e potenti Cardona e Baldini potrebbero risultare letali per la retroguardia rosanero. Così Coppetti decide di puntare tutto sulla solidità del reparto arretrato affidando una fase d'impostazione robusta ma a tratti solo abbozzata alla grinta di Cocchi e Scardigli e alla velocità di Meucci e Sturiale. Pochi però, almeno nella prima fase del match, sono i palloni giocabili che giungono dalle parti di Rexhaj e Bettini; prova ne è il fatto che il sopra citato Sturiale sia spesso costretto a compiti di copertura. Lo Scandicci invece imposta con buona sicurezza anche dal basso, grazie ai due esterni Baiardi e Villoresi ma anche all'ispirato Catalano, sempre bravo ad andare a cercare il pallone per poi attivare i compagni di centrocampo. Lo Scandicci insomma pare avere qualcosa in più sia sotto il profilo tecnico, sia sul piano dell'organizzazione del gioco. I risultati di questa convincente impostazione si vedono già nel primo tempo e trovano ulteriore conferma nella ripresa quando andrà dispersa una gran quantità di occasioni. Dopo un quarto d'ora di studio matto e disperatissimo, al 21' è lo Scandicci a lasciare i primi appunti in cronaca. Una bella manovra sviluppata sul settore di sinistra da Savastano e Cremonini culmina in un preciso traversone prolungato da Cardona per la testa di Baldini che prendendo ottimamente il tempo a due passi dalla porta incorna verso i pali un pallone cui Misso s'oppone con bravura respingendo d'istinto. Al 26' lo Scandicci passa. Bella l'idea di Moccia che apre in verticale sul fronte sinistro pescando Cardona Galeas che aggancia, si presenta in area e supera Misso con un preciso diagonale rasoterra. Il vantaggio è benzina per il morale dello Scandicci che non solo controllano molto bene il gioco non concedendo nulla agli avversari ma che al 38' trovano pure il raddoppio ancora con Cardona che, servito in profondità, dopo aver vinto il duello di forza col diretto avversario supera nuovamente Misso facendo diventare buia, nonostante lo splendido sole che brilla sulla Greve, la domenica mattina di uno Sporting Arno ora costretto a raddoppiare le forze. Ma la partita si riapre subito. Scocca sul cronometro il 40' quando una splendida apertura di Cocchi fa pervenire il pallone in piena area sui piedi di Scardigli che nel frattempo, riuscendo a piazzarsi a pochi passi da Patacchini, ha colto di sorpresa l'intera retroguardia scandiccese; il controllo è splendido, ancor di più lo è la sua battuta a incrociare: il pallone prima supera il portiere, poi gioca di sponda col palo sinistro e infine rotola in fondo al sacco. Eloquente è il grido che si alza dalla panchina di Pratesi, che ai suoi ragazzi urla: «Oh!! E si va a due all'ora!!». Questa frase a effetto, una formula magica da esorcista puro, rischia di produrre effetti devastanti proprio in chiusura di prima frazione quando Cardona, dopo aver fatto di nuovo il diavolo a quattro nel cuore dei sedici metri avversari, centra il palo sinistro; Misso davvero nulla avrebbe potuto fare sulla micidiale rasoiata. I secondi di recupero concessi da Cammilli non riservano quest'unico sussulto perché sulla successiva ripartenza rosanero il dialogo a sinistra con Meucci permette a Scardigli di rimettere al centro un pallone che l'accorrente Bettini gira a rete di prima intenzione costringendo agli straordinari un attento Patacchini, che pochi secondi più tardi disinnesca invece senza problemi la punizione di Rexhaj (direzione più che sufficiente quella del pratese Lorenzo Cammilli) debole e centrale. Lo Sporting Arno inizia bene anche la ripresa e, dopo appena due minuti sugli sviluppi di una punizione dalla destra calciata da Scardigli verso l'area e respinta con qualche affanno dalla difesa di casa, Cocchi prova la soluzione dalla distanza indirizzando verso i pali un insidioso lob che si perde di poco oltre la traversa. Pratesi decide che è giunto il momento di cambiare qualcosa là davanti e per questo motivo inserisce prima Marco Grevi, attaccante di scuola Lastrigiana, e poi Adriano Esposito. I due provano in ogni maniera a chiudere la partita, ma un po' a causa della scarsa precisione sottoporta, un po' per la grande reattività di Misso fra i pali la gara resta in bilico fino al termine. Al 59' Grevi, ben liberato in area da una verticalizzazione di Savastano, spreca una clamorosa occasione sparando sopra la traversa un autentico rigore in movimento; successivamente, fra il 74' e l'80', è Adriano Esposito a sprecare tre palloni d'oro prima calciando sul fondo da favorevolissima posizione e poi facendosi ipnotizzare per due volte da un ottimo Misso. Pur meritando il successo di tappa, lo Scandicci è costretto a soffrire fino al 94'; ma lo Sporting Arno, pur rimanendo incollato all'avversario, non riesce a trovare quella lucidità negli ultimi sedici metri che gli permetterebbe di portar via da piazza Marconi un punto prezioso. La quarta sconfitta consecutiva inguaia i ragazzi di Coppetti che ora dovranno faticare per cercare di uscire indenni dal pantano della zona retrocessione. Di tempo e occasioni per rientrare in corsa ce ne sono tante; ma per correre è necessario cambiare marcia. Riuscirà nell'impresa uno Sporting Arno che a Scandicci e parso, oltre che a corto di uomini, anche di idee? Non possiamo che rivolgergli il nostro più grande e sincero «In bocca al lupo». E guardate che non lo facciamo per caso. Spesso, al termine delle favole, prima del canonico «E vissero tutti felici e contenti», c'è qualcuno che il lupo lo sconfigge. Calciatoripiù : rimarchevoli le prove di Catalano al centro della difesa, di Savastano sulla linea dei centrocampisti, di Cardona in attacco, d'Adriano Esposito (Scandicci) e, per grinta e gioco espresso, di Cocchi, Scardigli e Sturiale (Sporting Arno).
Tau Calcio-Folgor Calenzano 5-1

TAU CALCIO: Pierallini, Ferretti, Soldati, Rossi, Vannacci, Mancini, Bagnoli, Battisti, Negara, Grossi, Lucchesi. A disp.: Chiarello, Tofanelli, Lensi, Paperini, Scardigli, Baroni, Nesti, Gasperoni, D Amato. All.: Pucci Gabriel
FOLGOR CALENZANO: Liberati, Landi, Lenzi, Biancalani, Petruzzi, Volpi, Nuti, Rosati, De Biase, Sarti, Giaquinto. A disp.: Giorgi, Casini, Santi, Hoxha, Giugliano, Petracchi, Manjani, Bongini. All.: Fiorentino Massimo
RETI: Negara, Nesti, Bagnoli, Battisti, Negara, Sarti
TAU ALTOPASCIO: Pierallini, A. Ferretti, Soldati, N. Rossi, Vannacci, M. Mancini, Bagnoli, Battisti, Negara, Grossi, Lucchesi. A disp.: Chiarello, Tofanelli, Lensi, Paperini, Scardigli, Baroni, Nesti, Gasperoni, D'Amato. All.: Gabriel Pucci.
F.CALENZANO: Liberati, M. Landi, Lenzi, Biancalani, Petruzzi, Volpi, Nuti, Rosati, De Biase, Sarti, Giaquinto. A disp.: Giorgi, A. Casini, Santi, Hoxha, Giugliano, Petracchi, Manjani, Bongini. All.: Massimo Fiorentino.
ARBITRO: Scalisi di Carrara
RETI: 7' Sarti, 21', 52' Negara, 25' Bagnoli, 42' Battisti, 62' Nesti.

TAU ALTOPASCIO: Pierallini, A. Ferretti, Soldati, N. Rossi, Vannacci, M. Mancini, Bagnoli, Battisti, Negara, Grossi, Lucchesi. A disp.: Chiarello, Tofanelli, Lensi, Paperini, Scardigli, Baroni, Nesti, Gasperoni, D'Amato. All.: Gabriel Pucci.
F.CALENZANO: Liberati, M. Landi, Lenzi, Biancalani, Petruzzi, Volpi, Nuti, Rosati, De Biase, Sarti, Giaquinto. A disp.: Giorgi, A. Casini, Santi, Hoxha, Giugliano, Petracchi, Manjani, Bongini. All.: Massimo Fiorentino.
ARBITRO: Scalisi di Carrara
RETI: 7' Sarti, 21', 52' Negara, 25' Bagnoli, 42' Battisti, 62' Nesti.



Com'era nei piani: vittoria con vista sul secondo posto, Floria permettendo; se il Tau vincerà il recupero di giovedì, l'ultima gara del 2023, accorcerà sull'Affrico capolista e, impegnato alla ripresa sul campo dell'Atletico Lucca, seguirà con attenzione l'esito del big-match di Sesto Fiorentino. Per costruire questa configurazione pressoché perfetta ha avuto bisogno di battere la Folgor Calenzano che, affidata a Massimo Fiorentino dopo l'addio di Francesco Campolo, s'illude ma poi crolla sotto la pressione degli avversari (5-1 il finale). L'avvio sembra però introdurre una gara diversa: Pierallini si fa sorprendere dal tiro di Sarti, che cerca la porta da lontano, e non riesce a trattenere un pallone all'apparenza facile. Allo 0-1 il Tau reagisce subito, ma per pareggiare ha bisogno d'un quarto d'ora; alla lunga però la sua qualità viene fuori: ne è un saggio il modo in cui Lucchesi, al cross da destra, e Negara con la girata vincente confezionano la rete dell'1-1. Trascorrono appena quattro minuti e la rimonta si completa: sulla propria fascia sinistra il Calenzano non riesce a contenere la pressione del Tau, che come in occasione del pareggio lì sfonda di nuovo; stavolta è Soldati a creare la superiorità numerica e a portarsi al traversone che in corsa Bagnoli (pallone all'incrocio) trasforma nel 2-1. A tre minuti dall'intervallo il Tau triplica e di fatto destina l'intervallo all'accademia: stavolta l'azione si sviluppa simmetrica a sinistra ove scende Andrea Ferretti; Battisti ne raccoglie il servizio e anticipando la difesa segna il 3-1. La pausa non cambia l'andamento della partita: il Tau riparte forte e al 52' si porta sul 4-1 grazie alla seconda rete di Negara che di testa accompagna in porta il pallonetto di Lucchesi. Crescendo si scopre che la gioia aumenta se è condivisa: quando l'ora di gioco è passata da cento secondi Negara decide d'invitare alla festa Nesti che sul suo servizio dal limite fa due volte cinque, 5-1 e quinto centro in campionato. Nel finale potrebbe essere due volte sei, ma stavolta Liberati s'oppone; e una ventina di minuti prima il divario avrebbe potuto crescere anche sul tentativo d'Andrea Ferretti ostacolato soltanto dal palo. In attesa del recupero e dell'ultima del girone d'andata per il Tau, che non perde dalla gara d'esordio con la Sestese, è l'ennesima domenica perfetta; è opposta la situazione del Calenzano, dal quale si stacca lo Scandicci vittorioso nel derby con lo Sporting Arno. La situazione è rimediabile, e un tecnico esperto come Fiorentino può essere la scelta giusta; ma ancora c'è tanto da lavorare, sia sul campo sia sul mercato. Calciatoripiù : in difesa Pucci cambia qualcosa e schiera Soldati e Vannacci che rispondono alla grande; davanti non cambia, e Negara lo ricompensa con la doppietta.

Com'era nei piani: vittoria con vista sul secondo posto, Floria permettendo; se il Tau vincerà il recupero di giovedì, l'ultima gara del 2023, accorcerà sull'Affrico capolista e, impegnato alla ripresa sul campo dell'Atletico Lucca, seguirà con attenzione l'esito del big-match di Sesto Fiorentino. Per costruire questa configurazione pressoché perfetta ha avuto bisogno di battere la Folgor Calenzano che, affidata a Massimo Fiorentino dopo l'addio di Francesco Campolo, s'illude ma poi crolla sotto la pressione degli avversari (5-1 il finale). L'avvio sembra però introdurre una gara diversa: Pierallini si fa sorprendere dal tiro di Sarti, che cerca la porta da lontano, e non riesce a trattenere un pallone all'apparenza facile. Allo 0-1 il Tau reagisce subito, ma per pareggiare ha bisogno d'un quarto d'ora; alla lunga però la sua qualità viene fuori: ne è un saggio il modo in cui Lucchesi, al cross da destra, e Negara con la girata vincente confezionano la rete dell'1-1. Trascorrono appena quattro minuti e la rimonta si completa: sulla propria fascia sinistra il Calenzano non riesce a contenere la pressione del Tau, che come in occasione del pareggio lì sfonda di nuovo; stavolta è Soldati a creare la superiorità numerica e a portarsi al traversone che in corsa Bagnoli (pallone all'incrocio) trasforma nel 2-1. A tre minuti dall'intervallo il Tau triplica e di fatto destina l'intervallo all'accademia: stavolta l'azione si sviluppa simmetrica a sinistra ove scende Andrea Ferretti; Battisti ne raccoglie il servizio e anticipando la difesa segna il 3-1. La pausa non cambia l'andamento della partita: il Tau riparte forte e al 52' si porta sul 4-1 grazie alla seconda rete di Negara che di testa accompagna in porta il pallonetto di Lucchesi. Crescendo si scopre che la gioia aumenta se è condivisa: quando l'ora di gioco è passata da cento secondi Negara decide d'invitare alla festa Nesti che sul suo servizio dal limite fa due volte cinque, 5-1 e quinto centro in campionato. Nel finale potrebbe essere due volte sei, ma stavolta Liberati s'oppone; e una ventina di minuti prima il divario avrebbe potuto crescere anche sul tentativo d'Andrea Ferretti ostacolato soltanto dal palo. In attesa del recupero e dell'ultima del girone d'andata per il Tau, che non perde dalla gara d'esordio con la Sestese, è l'ennesima domenica perfetta; è opposta la situazione del Calenzano, dal quale si stacca lo Scandicci vittorioso nel derby con lo Sporting Arno. La situazione è rimediabile, e un tecnico esperto come Fiorentino può essere la scelta giusta; ma ancora c'è tanto da lavorare, sia sul campo sia sul mercato. Calciatoripiù : in difesa Pucci cambia qualcosa e schiera Soldati e Vannacci che rispondono alla grande; davanti non cambia, e Negara lo ricompensa con la doppietta.