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Juniores Regionali GIR.Elite - Giornata n. 6

San Giuliano-Grassina 0-3

SAN GIULIANO: Giaconi, Braccini, Murro, Nacci, Papini, Lelli, Tarara, Dalle Luche, Buzzanca, Luperini, Nikiema. A disp.: Giannini, Concordia, Boraschi, Mariani, Galletti, Braccini, Baldacci D., Accorsini, Cresci. All.: Balestri Federico
GRASSINA: Balli, Ronchi, Cinquina, Giraldi, Chiti, Pescucci, Senthilkumar, Roschi, Ballerini, Ignesti, Bambi. A disp.: Ceccuti, Formigli, Corsini, Giudice, Acciai, Sani, Moriani, Salimbeni, Tempestini. All.: Pisaneschi Giacomo
RETI: Ballerini, Giudice, Moriani
SAN GIULIANO: Giaconi, Braccini, Murro, Nacci, Papini, Lelli, Tararà, Dalle Luche, Buzzanca, Luperini, Nikiema. A disp.: Giannini, Concordia, Borsacchi, Mariani, Galletti, Braccini, D. Baldacci, Accorsini, Cresci. All.: Federico Balestri.
GRASSINA: Balli, Ronchi, Cinquina, Giraldi, Chiti, Pescucci, Senthilkumar, Roschi, L. Ballerini, Ignesti, Bambi. A disp.: Ceccuti, Formigli, Corsini, Giudice, Acciai, Sani, Moriani, Salimbeni, Tempestini. All.: Giacomo Pisaneschi.
ARBITRO: Costantini di Livorno
RETI: 24' L. Ballerini, 68' Giudice, 79' Moriani.

SAN GIULIANO: Giaconi, Braccini, Murro, Nacci, Papini, Lelli, Tararà, Dalle Luche, Buzzanca, Luperini, Nikiema. A disp.: Giannini, Concordia, Borsacchi, Mariani, Galletti, Braccini, D. Baldacci, Accorsini, Cresci. All.: Federico Balestri.
GRASSINA: Balli, Ronchi, Cinquina, Giraldi, Chiti, Pescucci, Senthilkumar, Roschi, L. Ballerini, Ignesti, Bambi. A disp.: Ceccuti, Formigli, Corsini, Giudice, Acciai, Sani, Moriani, Salimbeni, Tempestini. All.: Giacomo Pisaneschi.
ARBITRO: Costantini di Livorno
RETI: 24' L. Ballerini, 68' Giudice, 79' Moriani.



Ci vorranno settimane (mesi?) per poter azzeccare i pronostici alla vigilia. Era difficile intuire che il San Giuliano, reduce dalla vittoria in casa del Pontassieve allora capolista, non avrebbe fatto punti contro il Grassina che finora aveva vinto solo a Perignano e perso gli altri quattro incontri; e invece così finisce, con uno scarto (0-3) forse troppo ampio ma un successo meritatissimo per la squadra che ha mostrato maggior aggressività e voglia di vincere. «Non eravamo a un bivio, ma quasi» commenta Pisaneschi a fine partita: «ci voleva una risposta dopo le quattro sconfitte nelle prime cinque gare». La risposta è arrivata: già dai primi scambi il Grassina tira fuori personalità e determinazione, parte con il passo giusto e nel primo quarto d'ora crea un paio d'occasioni; la difficoltà a segnare è però il leitmotiv d'inizio stagione, e almeno in avvio Leonardo Ballerini e Roschi non se la sentono d'allontanarsene. Ma al terzo tentativo l'incontro si sblocca: Ignesti affonda centralmente e imbecca Leonardo Ballerini che concludendo di prima stavolta trova lo 0-1. Segue il miglior momento del San Giuliano che, costretto a rincorrere, crea due occasioni non pulitissime con Luperini e Buzzanca e una enorme con Tararà il cui colpo di testa, o forse di braccio, in tuffo sul cross dalla fascia Balli toglie di porta con un tuffo spettacolare. Sull'altro fronte non è da meno Giaconi, attento sul tiro di Bambi che puntava al raddoppio: si va alla pausa sullo 0-1. Ma chi anche nella ripresa vuole assistere a una gara dai ritmi indiavolati deve cambiare stadio: è colpa del San Giuliano, che non riesce più a contrastare il Grassina forte d'una ritrovata capacità di gestione e soprattutto dei cambi. Nasce infatti dalla panchina la rete del raddoppio: sul traversone di Tempestini da destra è di Giudice il colpo di testa vincente; e nasce dalla panchina anche lo 0-3, il mancino che dal limite Moriani spedisce sul secondo palo. Per il San Giuliano è un ritorno doloroso sulla Terra dopo una settimana in orbita; ma da questo successo il Grassina non deve farsi gratificare più di tanto. Prima occorre dargli continuità già dalla sfida di sabato: in casa, ove finora ha sempre perso, arriva il Maliseti in ripresa. Calciatorepiù : nel momento decisivo Balli , il dodici sulla schiena, salva il vantaggio del Grassina evitando una settimana di polemiche.

Ci vorranno settimane (mesi?) per poter azzeccare i pronostici alla vigilia. Era difficile intuire che il San Giuliano, reduce dalla vittoria in casa del Pontassieve allora capolista, non avrebbe fatto punti contro il Grassina che finora aveva vinto solo a Perignano e perso gli altri quattro incontri; e invece così finisce, con uno scarto (0-3) forse troppo ampio ma un successo meritatissimo per la squadra che ha mostrato maggior aggressività e voglia di vincere. «Non eravamo a un bivio, ma quasi» commenta Pisaneschi a fine partita: «ci voleva una risposta dopo le quattro sconfitte nelle prime cinque gare». La risposta è arrivata: già dai primi scambi il Grassina tira fuori personalità e determinazione, parte con il passo giusto e nel primo quarto d'ora crea un paio d'occasioni; la difficoltà a segnare è però il leitmotiv d'inizio stagione, e almeno in avvio Leonardo Ballerini e Roschi non se la sentono d'allontanarsene. Ma al terzo tentativo l'incontro si sblocca: Ignesti affonda centralmente e imbecca Leonardo Ballerini che concludendo di prima stavolta trova lo 0-1. Segue il miglior momento del San Giuliano che, costretto a rincorrere, crea due occasioni non pulitissime con Luperini e Buzzanca e una enorme con Tararà il cui colpo di testa, o forse di braccio, in tuffo sul cross dalla fascia Balli toglie di porta con un tuffo spettacolare. Sull'altro fronte non è da meno Giaconi, attento sul tiro di Bambi che puntava al raddoppio: si va alla pausa sullo 0-1. Ma chi anche nella ripresa vuole assistere a una gara dai ritmi indiavolati deve cambiare stadio: è colpa del San Giuliano, che non riesce più a contrastare il Grassina forte d'una ritrovata capacità di gestione e soprattutto dei cambi. Nasce infatti dalla panchina la rete del raddoppio: sul traversone di Tempestini da destra è di Giudice il colpo di testa vincente; e nasce dalla panchina anche lo 0-3, il mancino che dal limite Moriani spedisce sul secondo palo. Per il San Giuliano è un ritorno doloroso sulla Terra dopo una settimana in orbita; ma da questo successo il Grassina non deve farsi gratificare più di tanto. Prima occorre dargli continuità già dalla sfida di sabato: in casa, ove finora ha sempre perso, arriva il Maliseti in ripresa. Calciatorepiù : nel momento decisivo Balli , il dodici sulla schiena, salva il vantaggio del Grassina evitando una settimana di polemiche.
Affrico-Montelupo 3-0

AFFRICO: Fei (30), Bartolacci, Conti, Palazzini, Vignozzi, Andrei, Russo, Puggelli, Guerra, Mosconi, Petrini. A disp.: Dos Santos, Baroncini, Serna, Consumi, Biba, Casoni, Miniati, Malizia, Rusta. All.: Benfari Massimiliano
MONTELUPO: Boretti, Frilli, Sammicheli, Michelucci, Cesari, Pasqualetti, Cerrini, Balis, Tofani S., Terramoto, Tofani G.. A disp.: Gori, Scali, Simoncini, Nicolosi L., Marcoionni, Pelucchini, Cei, Parrini G., Milanesi. All.: Belli Sauro
RETI: Vignozzi, Guerra, Palazzini
AFFRICO: Fei, Bartolacci, Conti, Palazzini, Vignozzi, Andrei, Russo, Puggelli, Guerra, Mosconi, Petrini. A disp.: Dos Santos, Baroncini, Serna, Consumi, Biba, Casoni, Miniati, Malizia, Rusta. All.: Massimiliano Benfari.
MONTELUPO: Boretti, Frilli, Sammicheli, Michelucci, Cesari, Pasqualetti, Cerrini, Balis, S. Tofani, Terramoto, G. Tofani. A disp.: Gori, Scali, Simoncini, Nicolosi, Marcoionni, Pelucchini, Cei, Parrini, Milanesi. All.: Sauro Belli.
ARBITRO: Norci di Arezzo
RETI: 21' Vignozzi, 76' Guerra rig., 85' Palazzini rig.
NOTE: espulso Cesari (85').

AFFRICO: Fei, Bartolacci, Conti, Palazzini, Vignozzi, Andrei, Russo, Puggelli, Guerra, Mosconi, Petrini. A disp.: Dos Santos, Baroncini, Serna, Consumi, Biba, Casoni, Miniati, Malizia, Rusta. All.: Massimiliano Benfari.
MONTELUPO: Boretti, Frilli, Sammicheli, Michelucci, Cesari, Pasqualetti, Cerrini, Balis, S. Tofani, Terramoto, G. Tofani. A disp.: Gori, Scali, Simoncini, Nicolosi, Marcoionni, Pelucchini, Cei, Parrini, Milanesi. All.: Sauro Belli.
ARBITRO: Norci di Arezzo
RETI: 21' Vignozzi, 76' Guerra rig., 85' Palazzini rig.
NOTE: espulso Cesari (85').



Quando due squadre solide, ben strutturate in ogni reparto e dunque progettate per vincere si affrontano in uno scontro diretto con l'obiettivo di conquistare tre punti fondamentali per la loro classifica, sono sempre di due tipi i particolari che nell'arco dei novanta minuti fanno la differenza. Ci sono quelli di natura tecnica che sono prerogativa del singolo; e poi ci sono quelli di natura tattica che, facendo parte del bagaglio d'esperienza portato in dote dall'allenatore, se utilizzati nel modo giusto e al momento giusto possono cambiare radicalmente faccia a una partita che altrimenti, scorrendo sul robusto filo di un indistruttibile equilibrio, terminerebbe in perfetta parità e magari pure senza reti. Quante volte, in questo gioco, avrete sentito parlare di partita a scacchi fra i due allenatori? Tante, visto che spesso lo facciamo anche noi. Ecco: stavolta, sul sintetico del Lapenta la differenza fra Affrico e Montelupo l'hanno fatta le prestazioni dei singoli ma anche l'intelligente atteggiamento tattico e la gestione dei cambi sapientemente miscelate da Max Benfari. Che i leoni del Campo di Marte possiedano una marcia in più ma soprattutto un passo maggiormente dinamico in fase d'impostazione lo s'intuisce con chiarezza dopo una prima fase di studio durante la quale biancocelesti e amaranto si fronteggiano a viso aperto e armi pari annullandosi vicendevolmente all'altezza della linea di mezzeria che divide le due metà campo. Il primo comandamento tattico che Benfari e Belli hanno scritto sulla pietra e consegnato alle rispettive linee difensive è chiaro: Prima di tutto, annullare il più pericoloso attaccante avversario . Un ordine preso così alla lettera da far sì che Guerra da una parte e Samuele Tofani dall'altra, chiusi ermeticamente in gabbia, non riescano a veder palla. Ed è proprio in questa fase che Benfari dimostra di possedere più frecce al proprio arco sia in fase di costruzione del gioco, sia in quella offensiva. Nel cuore del centrocampo il trio formato da Palazzini, Puggelli e Mosconi lavora una gran quantità di palloni permettendo all'Affrico di tenere alto il baricentro del gioco: il primo è abilissimo in fase di rottura, il secondo preciso e lucido fulcro del gioco e il terzo svelto a recuperar palloni e a smistarli poi verso gli attaccanti. Il vero punto di forza però Benfari lo crea lungo la catena di destra, dove i rapidi inserimenti di Petrini (bravissimo a prendere in velocità il diretto avversario per poi puntare la linea di fondo e andare al cross) fanno il paio con il moto perpetuo di Russo che girando attorno a Guerra e non dando punti di riferimento alla difesa montelupina crea non pochi grattacapi a Cesari e compagni. Gira invece con esasperante lentezza il motore di centrocampo del Montelupo. Certo, non si può dire che Michelucci, Balis e Terramoto non diano del tu al pallone. Il guaio però è che lo fanno in maniera sin troppo compassata rendendo così prevedibili le proprie mosse in fase di palleggio. È dunque una manna dal cielo per un quartetto arretrato robusto ma anche raffinato come quello formato dagli esterni Bartolacci e Conti e dai centrali Vignozzi e Andrei: l'esterno sinistro maglia numero tre non concede nulla a Cerrini potenzialmente molto insidioso; e soprattutto Vignozzi, monumentale, oltre a dare sicurezza e concretezza alla fase di chiusura annullando sistematicamente Samuele Tofani è eccezionalmente ben ispirato anche in zona gol. All'Affrico insomma basta un quarto d'ora per prendere le misure all'avversario e iniziare poi a lasciare le prime tracce in cronaca. Al 13' la prima velocissima puntata sulla destra di Petrini culmina in una precisa verticalizzazione che libera Russo in piena area di rigore: il suo diagonale batte Boretti. Tutto molto bello ma anche inutile: l'arbitro Norci aveva ravvisato la posizione irregolare ancor prima della battuta a rete. Non si può dunque neppure parlare di gol annullato: il gioco riprende con un calcio di punizione in favore della difesa amaranto. Al 18' una leggerezza commessa dai difensori rischia di costare carissima al Montelupo che fortunatamente (o viceversa, a seconda dal lato del campo da cui la si osserva) viene graziato da Guerra che calcia alto da ottima posizione. Ma al 21' l'Affrico il risultato lo sblocca. Un nuovo inserimento sulla destra da parte del solito Petrini è contenuto in calcio d'angolo. Sugli sviluppi della traiettoria dalla bandierina molto ben disegnata da Conti, è puntuale e vincente l'intervento sottomisura di Vignozzi che ben appostato all'altezza del secondo palo spinge in rete il pallone del vantaggio. L'Affrico insiste e due minuti più tardi va vicinissimo al raddoppio. Una fulminea triangolazione sviluppatasi nel cuore del centrocampo fa pervenire il pallone sui piedi di Russo: gli sbarra la strada Boretti che uscendo tempestivamente dai pali riesce addirittura a sradicargli il pallone dagli scarpini color fucsia elegantemente indossati. Un Montelupo in difficoltà in fase offensiva riesce ad affacciarsi per la prima volta dalle parti di Fei solamente al 37' quando, sugli sviluppi di un contrasto con Conti, il pallone s'impenna permettendo a Cerrini di recuperarlo, girarsi in un fazzoletto di terreno e indirizzare verso la porta un'insidiosa conclusione dal limite alla quale il portiere di casa si oppone, efficacemente ma con discreto affanno, gettandosi in tuffo sulla propria destra. Pur essendo in pieno controllo della situazione, fin quando il risultato resta in bilico l'Affrico non può permettersi alcuna disattenzione. Max Benfari ne è consapevole ed ecco che nella ripresa, grazie a una gestione dei cambi operata con perizia e oculatezza, completa il proprio capolavoro di giornata. Prima, grazie agli innesti lungo le corsie laterali di Biba a destra e Malizia a sinistra, l'ex attaccante di Empoli e Carrarese ridà corpo e velocità alla manovra; poi, inserendo Miniati al posto di uno stremato Russo, fa il pieno di carburante anche nel cuore dei sedici metri avversari. Anche Belli prova a cambiar marcia operando qualche correttivo in corsa e in effetti, almeno nei primi minuti della ripresa, sembra dare qualche segnale di risveglio la spinta fornita sulla sinistra da Milanesi. Decisivi in negativo sono invece gli ingressi di Scali e Nicolosi, involontari protagonisti, loro malgrado, dei due episodi che permetteranno all'Affrico di arrotondare il successo finale. Al 76', dopo aver recuperato palla sulla sinistra, Miniati innesta il turbo, s'incunea in area e viene affrontato irregolarmente da Nicolosi che nel tentativo di chiudergli lo spazio lo mette giù. Per Norci non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Guerra che spiazzando Boretti porta l'Affrico sul 2-0. All'83' il Montelupo ha l'occasione buona per rientrare in partita. È bravissimo nella circostanza Terramoto che lavora un buon pallone nella trequarti avversaria e poi verticalizza liberando in piena area Samuele Tofani. Per l'infallibile cecchino montelupino che ha sin qui realizzato ben otto reti in cinque partite, però, non è giornata: dopo aver controllato il pallone, spara malamente fuori da ottima posizione. Sul fronte opposto due minuti dopo non sbaglia invece l'Affrico approfittando d'un disimpegno troppo leggero operato dalla difesa avversaria. Recuperato il pallone al limite, Palazzini punta deciso verso la porta, fa il suo ingresso in area e qui, dopo essere entrato in rotta di collisione con Scali, finisce a terra. È un contrasto che stavolta non sembra irregolare ma che basta e avanza a Norci (ha complessivamente ben diretto una partita di non semplice lettura, peccato per quest'errore di valutazione: il contatto sembrava rientrare nella casistica di uno dei tanti duelli, ruvidi sì ma regolari, che si possono osservare all'interno di qualsiasi area di rigore) per indicare nuovamente il dischetto e mandare su tutte le furie i difensori amaranto. A farne le spese è Cesari che a causa delle reiterate proteste si vede sventolare sotto al naso il cartellino rosso. Sul dischetto si presenta lo stesso Palazzini che spiazzando per la seconda vola Boretti permette all'Affrico di chiudere in cassaforte tre punti d'oro. Quei punti che adesso permettono al gruppo di Benfari di puntare allo (alla) Zenith che grazie al successo di misura sul Firenze Ovest, occupa il primo gradino del podio. Sono solo parzialmente ridimensionate le ambizioni di un Montelupo dalle solide fondamenta ma dalla scarsa concretezza. Occorrerà rivedere qualcosa nella fase di costruzione e conclusione della manovra se, dalle parti della rocca medicea, si vorrà continuare a coltivare il sogno di uno stabile soggiorno nei quartieri nobili della classifica. Calciatoripiù : vanno sottolineate le ottime prove di Vignozzi e Conti in difesa, di Puggelli nel cuore del centrocampo, di Petrini lungo la corsia di destra, dell'inesauribile Russo in attacco e dei neoentrati Miniati e Biba (Affrico). Note di merito per Michelucci in mediana, Terramoto in cabina di regia e Cerrini (Montelupo) a presidio della catena offensiva di destra.

Quando due squadre solide, ben strutturate in ogni reparto e dunque progettate per vincere si affrontano in uno scontro diretto con l'obiettivo di conquistare tre punti fondamentali per la loro classifica, sono sempre di due tipi i particolari che nell'arco dei novanta minuti fanno la differenza. Ci sono quelli di natura tecnica che sono prerogativa del singolo; e poi ci sono quelli di natura tattica che, facendo parte del bagaglio d'esperienza portato in dote dall'allenatore, se utilizzati nel modo giusto e al momento giusto possono cambiare radicalmente faccia a una partita che altrimenti, scorrendo sul robusto filo di un indistruttibile equilibrio, terminerebbe in perfetta parità e magari pure senza reti. Quante volte, in questo gioco, avrete sentito parlare di partita a scacchi fra i due allenatori? Tante, visto che spesso lo facciamo anche noi. Ecco: stavolta, sul sintetico del Lapenta la differenza fra Affrico e Montelupo l'hanno fatta le prestazioni dei singoli ma anche l'intelligente atteggiamento tattico e la gestione dei cambi sapientemente miscelate da Max Benfari. Che i leoni del Campo di Marte possiedano una marcia in più ma soprattutto un passo maggiormente dinamico in fase d'impostazione lo s'intuisce con chiarezza dopo una prima fase di studio durante la quale biancocelesti e amaranto si fronteggiano a viso aperto e armi pari annullandosi vicendevolmente all'altezza della linea di mezzeria che divide le due metà campo. Il primo comandamento tattico che Benfari e Belli hanno scritto sulla pietra e consegnato alle rispettive linee difensive è chiaro: Prima di tutto, annullare il più pericoloso attaccante avversario . Un ordine preso così alla lettera da far sì che Guerra da una parte e Samuele Tofani dall'altra, chiusi ermeticamente in gabbia, non riescano a veder palla. Ed è proprio in questa fase che Benfari dimostra di possedere più frecce al proprio arco sia in fase di costruzione del gioco, sia in quella offensiva. Nel cuore del centrocampo il trio formato da Palazzini, Puggelli e Mosconi lavora una gran quantità di palloni permettendo all'Affrico di tenere alto il baricentro del gioco: il primo è abilissimo in fase di rottura, il secondo preciso e lucido fulcro del gioco e il terzo svelto a recuperar palloni e a smistarli poi verso gli attaccanti. Il vero punto di forza però Benfari lo crea lungo la catena di destra, dove i rapidi inserimenti di Petrini (bravissimo a prendere in velocità il diretto avversario per poi puntare la linea di fondo e andare al cross) fanno il paio con il moto perpetuo di Russo che girando attorno a Guerra e non dando punti di riferimento alla difesa montelupina crea non pochi grattacapi a Cesari e compagni. Gira invece con esasperante lentezza il motore di centrocampo del Montelupo. Certo, non si può dire che Michelucci, Balis e Terramoto non diano del tu al pallone. Il guaio però è che lo fanno in maniera sin troppo compassata rendendo così prevedibili le proprie mosse in fase di palleggio. È dunque una manna dal cielo per un quartetto arretrato robusto ma anche raffinato come quello formato dagli esterni Bartolacci e Conti e dai centrali Vignozzi e Andrei: l'esterno sinistro maglia numero tre non concede nulla a Cerrini potenzialmente molto insidioso; e soprattutto Vignozzi, monumentale, oltre a dare sicurezza e concretezza alla fase di chiusura annullando sistematicamente Samuele Tofani è eccezionalmente ben ispirato anche in zona gol. All'Affrico insomma basta un quarto d'ora per prendere le misure all'avversario e iniziare poi a lasciare le prime tracce in cronaca. Al 13' la prima velocissima puntata sulla destra di Petrini culmina in una precisa verticalizzazione che libera Russo in piena area di rigore: il suo diagonale batte Boretti. Tutto molto bello ma anche inutile: l'arbitro Norci aveva ravvisato la posizione irregolare ancor prima della battuta a rete. Non si può dunque neppure parlare di gol annullato: il gioco riprende con un calcio di punizione in favore della difesa amaranto. Al 18' una leggerezza commessa dai difensori rischia di costare carissima al Montelupo che fortunatamente (o viceversa, a seconda dal lato del campo da cui la si osserva) viene graziato da Guerra che calcia alto da ottima posizione. Ma al 21' l'Affrico il risultato lo sblocca. Un nuovo inserimento sulla destra da parte del solito Petrini è contenuto in calcio d'angolo. Sugli sviluppi della traiettoria dalla bandierina molto ben disegnata da Conti, è puntuale e vincente l'intervento sottomisura di Vignozzi che ben appostato all'altezza del secondo palo spinge in rete il pallone del vantaggio. L'Affrico insiste e due minuti più tardi va vicinissimo al raddoppio. Una fulminea triangolazione sviluppatasi nel cuore del centrocampo fa pervenire il pallone sui piedi di Russo: gli sbarra la strada Boretti che uscendo tempestivamente dai pali riesce addirittura a sradicargli il pallone dagli scarpini color fucsia elegantemente indossati. Un Montelupo in difficoltà in fase offensiva riesce ad affacciarsi per la prima volta dalle parti di Fei solamente al 37' quando, sugli sviluppi di un contrasto con Conti, il pallone s'impenna permettendo a Cerrini di recuperarlo, girarsi in un fazzoletto di terreno e indirizzare verso la porta un'insidiosa conclusione dal limite alla quale il portiere di casa si oppone, efficacemente ma con discreto affanno, gettandosi in tuffo sulla propria destra. Pur essendo in pieno controllo della situazione, fin quando il risultato resta in bilico l'Affrico non può permettersi alcuna disattenzione. Max Benfari ne è consapevole ed ecco che nella ripresa, grazie a una gestione dei cambi operata con perizia e oculatezza, completa il proprio capolavoro di giornata. Prima, grazie agli innesti lungo le corsie laterali di Biba a destra e Malizia a sinistra, l'ex attaccante di Empoli e Carrarese ridà corpo e velocità alla manovra; poi, inserendo Miniati al posto di uno stremato Russo, fa il pieno di carburante anche nel cuore dei sedici metri avversari. Anche Belli prova a cambiar marcia operando qualche correttivo in corsa e in effetti, almeno nei primi minuti della ripresa, sembra dare qualche segnale di risveglio la spinta fornita sulla sinistra da Milanesi. Decisivi in negativo sono invece gli ingressi di Scali e Nicolosi, involontari protagonisti, loro malgrado, dei due episodi che permetteranno all'Affrico di arrotondare il successo finale. Al 76', dopo aver recuperato palla sulla sinistra, Miniati innesta il turbo, s'incunea in area e viene affrontato irregolarmente da Nicolosi che nel tentativo di chiudergli lo spazio lo mette giù. Per Norci non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Guerra che spiazzando Boretti porta l'Affrico sul 2-0. All'83' il Montelupo ha l'occasione buona per rientrare in partita. È bravissimo nella circostanza Terramoto che lavora un buon pallone nella trequarti avversaria e poi verticalizza liberando in piena area Samuele Tofani. Per l'infallibile cecchino montelupino che ha sin qui realizzato ben otto reti in cinque partite, però, non è giornata: dopo aver controllato il pallone, spara malamente fuori da ottima posizione. Sul fronte opposto due minuti dopo non sbaglia invece l'Affrico approfittando d'un disimpegno troppo leggero operato dalla difesa avversaria. Recuperato il pallone al limite, Palazzini punta deciso verso la porta, fa il suo ingresso in area e qui, dopo essere entrato in rotta di collisione con Scali, finisce a terra. È un contrasto che stavolta non sembra irregolare ma che basta e avanza a Norci (ha complessivamente ben diretto una partita di non semplice lettura, peccato per quest'errore di valutazione: il contatto sembrava rientrare nella casistica di uno dei tanti duelli, ruvidi sì ma regolari, che si possono osservare all'interno di qualsiasi area di rigore) per indicare nuovamente il dischetto e mandare su tutte le furie i difensori amaranto. A farne le spese è Cesari che a causa delle reiterate proteste si vede sventolare sotto al naso il cartellino rosso. Sul dischetto si presenta lo stesso Palazzini che spiazzando per la seconda vola Boretti permette all'Affrico di chiudere in cassaforte tre punti d'oro. Quei punti che adesso permettono al gruppo di Benfari di puntare allo (alla) Zenith che grazie al successo di misura sul Firenze Ovest, occupa il primo gradino del podio. Sono solo parzialmente ridimensionate le ambizioni di un Montelupo dalle solide fondamenta ma dalla scarsa concretezza. Occorrerà rivedere qualcosa nella fase di costruzione e conclusione della manovra se, dalle parti della rocca medicea, si vorrà continuare a coltivare il sogno di uno stabile soggiorno nei quartieri nobili della classifica. Calciatoripiù : vanno sottolineate le ottime prove di Vignozzi e Conti in difesa, di Puggelli nel cuore del centrocampo, di Petrini lungo la corsia di destra, dell'inesauribile Russo in attacco e dei neoentrati Miniati e Biba (Affrico). Note di merito per Michelucci in mediana, Terramoto in cabina di regia e Cerrini (Montelupo) a presidio della catena offensiva di destra.
Atletico Piombino-Fratres Perignano 2-1

ATLETICO PIOMBINO: Caggiari, Rossi A., Mitcul, Aguedo, Battaglini L., Brizi, Topi, Vannini, Ricci, Diagne, Regoli. A disp.: Gasperini, Campani, Patara, Chtimi, Insolia, Dell Agnello, Colombo, El Bouhali, Lavagnini. All.: Serena Mirko
FRATRES PERIGNANO: Mariani G., Gentile, Oliva, Diaz, Ceccanti, Polito, Carrai D., Venturini, Hoxha, Fallacara, Mariani T.. A disp.: Gliatta, Casalini, Zanutto, Del Bono, Orlandini, Ferretti, Pozzolini, Freschi, Carrai C.. All.: Pagliai Stefano
RETI: Topi, Ricci, Mariani T.
ATLETICO PIOMBINO: Caggiari, G. Rossi, Mitcul, Aguedo, Battaglini Brizi, Topi, Vannini, Ricci, Diagne, Regoli. A disp.: Gasperini, Campani, Patara, Chtimi, Insolia, Dell'Agnello, Colombo, El Bouhlali, Lavagnini. All.: Mirko Serena.
FRATRES PERIGNANO: Gliatta, Gentile, Freschi, Diaz Garrido, Polito, Del Bono, D. Carrai, Venturin, Hoxha, C. Carrai, T. Mariani. A disp.: G. Mariani, Casalini, Orlandini, Oliva, Ferrari, Ferretti, Zanutto, Passoni. All.: Stefano Pagliai.
ARBITRO: Biagini di Lucca
RETI: 6' Topi, 46' Mariani, 91' Ricci.

ATLETICO PIOMBINO: Caggiari, G. Rossi, Mitcul, Aguedo, Battaglini Brizi, Topi, Vannini, Ricci, Diagne, Regoli. A disp.: Gasperini, Campani, Patara, Chtimi, Insolia, Dell'Agnello, Colombo, El Bouhlali, Lavagnini. All.: Mirko Serena.
FRATRES PERIGNANO: Gliatta, Gentile, Freschi, Diaz Garrido, Polito, Del Bono, D. Carrai, Venturin, Hoxha, C. Carrai, T. Mariani. A disp.: G. Mariani, Casalini, Orlandini, Oliva, Ferrari, Ferretti, Zanutto, Passoni. All.: Stefano Pagliai.
ARBITRO: Biagini di Lucca
RETI: 6' Topi, 46' Mariani, 91' Ricci.



Sembra proprio che abbia capito come affrontare l'élite. Il successo di Grassina, il primo della sua storia, non è stato occasionale: l'Atletico Piombino tiene aperta la striscia positiva battendo 2-1 il Fratres Perignano con una rete al 91' dopo essersi visto rimontare il primo vantaggio. Per segnarlo a Topi sono sufficienti sei minuti scarsi: non ha bisogno d'altro tempo per scoccare da fuori area un tiro che scende all'ultimo e s'infila sotto il secondo incrocio. Nel quarto d'ora seguente il Piombino crea altre due occasioni da rete: non le sfruttano né Topi (stop e tiro di punta sul filtrante di Vannini, grande parata di Gliatta) né Vannini, che dopo aver stoppato col destro il traversone rasoterra di Giovanni Rossi sporcato in mischia calcia alto col mancino da una decina di metri. Per la reazione del Perignano bisogna attendere la mezz'ora e le sortite di Hoxha e Venturin, a dir la verità ben controllate dalla difesa; più pericoloso potrebbe essere Mariani che però da posizione invitantissima grazia Caggiari. Per il pari bisogna dunque attendere l'avvio della ripresa: il lungo lancio di Freschi dalla trequarti sinistra sorprende il Piombino e induce in errore Battaglini che di testa anziché allontanarlo alza il pallone all'indietro; dove tanti vedrebbero un pallone sporco Mariani intuisce un possibile gioiello e, tre passi dentro l'area, si coordina per la rovesciata vincente sul secondo palo. L'1-1 fa calare il Piombino che d'un tratto si ritrova a dover affrontare due avversari, Perignano e paura: provano ad approfittarne Orlandini, Ferrari, Mariani e Hoxha cui s'oppone Caggiari, decisivo anche se non chiamato a interventi impossibili. Quando il Piombino comincia a rifiatare si diffonde la sensazione che il pari sia consolidato; nessuno s'attende che quando il recupero è già cominciato Mitcul avvii da sinistra l'azione decisiva con un lancio sopra la difesa; la giocata alimenta lo scatto di Colombo che ingaggiato un duello in velocità strappa fino al fondo e centra per Ricci, letale dall'interno dell'area di porta. È una rete pesantissima: in un torneo all'apparenza così equilibrato due punti in più o in meno potranno essere decisivi.

Sembra proprio che abbia capito come affrontare l'élite. Il successo di Grassina, il primo della sua storia, non è stato occasionale: l'Atletico Piombino tiene aperta la striscia positiva battendo 2-1 il Fratres Perignano con una rete al 91' dopo essersi visto rimontare il primo vantaggio. Per segnarlo a Topi sono sufficienti sei minuti scarsi: non ha bisogno d'altro tempo per scoccare da fuori area un tiro che scende all'ultimo e s'infila sotto il secondo incrocio. Nel quarto d'ora seguente il Piombino crea altre due occasioni da rete: non le sfruttano né Topi (stop e tiro di punta sul filtrante di Vannini, grande parata di Gliatta) né Vannini, che dopo aver stoppato col destro il traversone rasoterra di Giovanni Rossi sporcato in mischia calcia alto col mancino da una decina di metri. Per la reazione del Perignano bisogna attendere la mezz'ora e le sortite di Hoxha e Venturin, a dir la verità ben controllate dalla difesa; più pericoloso potrebbe essere Mariani che però da posizione invitantissima grazia Caggiari. Per il pari bisogna dunque attendere l'avvio della ripresa: il lungo lancio di Freschi dalla trequarti sinistra sorprende il Piombino e induce in errore Battaglini che di testa anziché allontanarlo alza il pallone all'indietro; dove tanti vedrebbero un pallone sporco Mariani intuisce un possibile gioiello e, tre passi dentro l'area, si coordina per la rovesciata vincente sul secondo palo. L'1-1 fa calare il Piombino che d'un tratto si ritrova a dover affrontare due avversari, Perignano e paura: provano ad approfittarne Orlandini, Ferrari, Mariani e Hoxha cui s'oppone Caggiari, decisivo anche se non chiamato a interventi impossibili. Quando il Piombino comincia a rifiatare si diffonde la sensazione che il pari sia consolidato; nessuno s'attende che quando il recupero è già cominciato Mitcul avvii da sinistra l'azione decisiva con un lancio sopra la difesa; la giocata alimenta lo scatto di Colombo che ingaggiato un duello in velocità strappa fino al fondo e centra per Ricci, letale dall'interno dell'area di porta. È una rete pesantissima: in un torneo all'apparenza così equilibrato due punti in più o in meno potranno essere decisivi.
Fucecchio-Fornacette Casarosa 1-2

FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Iaia, Sabatucci, Geniotal, Pieri, Melani, Vaccaro G., Vaccaro D., Brotini. A disp.: Gori, Contri, Pagni, Bertini, Gragnoli, Cartocci, Cardini, Bruno, Del Gronchio. All.: Giorgetti Mirko
FORNACETTE CASAROSA: Balluchi, Meola, Casale, Ciardelli, Salvadori, Terraschi, Paciarelli, Shllaku, Studiati Berni, Cerrai, Mariani. A disp.: Pistacchi, Barsotti, Rossi, Zaffora, Pistolesi, Perondi, Doda, Spanu, Bulku. All.: Pertici Enrico
RETI: Geniotal, Casale, Cerrai
FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Iaia, Sabatucci, Geniotal, Pieri, Melani, G. Vaccaro, D. Vaccaro, Brotini. A disp.: Gori, Contri, Pagni, Bertini, Gragnoli, Cartocci, Cardini, Bruno, Del Gronchio. All.: Mirko Giorgetti.
FORNACETTE C.: Balluchi, Meola, Casale, Ciardelli, Salvadori, Terraschi, M. Rossi, Shllaku, Studiati Berni, Cerrai, M. Mariani. A disp.: Pistacchi, Barsotti, Paciarelli, Zaffora, Pistolesi, Perondi, Doda, Spanu, Bulku. All.: Enrico Pertici.
ARBITRO: Ferri Gori di Arezzo
RETI: 28' Cerrai rig., 31' Casale, 49' Geniotal rig.

FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Iaia, Sabatucci, Geniotal, Pieri, Melani, G. Vaccaro, D. Vaccaro, Brotini. A disp.: Gori, Contri, Pagni, Bertini, Gragnoli, Cartocci, Cardini, Bruno, Del Gronchio. All.: Mirko Giorgetti.
FORNACETTE C.: Balluchi, Meola, Casale, Ciardelli, Salvadori, Terraschi, M. Rossi, Shllaku, Studiati Berni, Cerrai, M. Mariani. A disp.: Pistacchi, Barsotti, Paciarelli, Zaffora, Pistolesi, Perondi, Doda, Spanu, Bulku. All.: Enrico Pertici.
ARBITRO: Ferri Gori di Arezzo
RETI: 28' Cerrai rig., 31' Casale, 49' Geniotal rig.



Se qualcuno l'avesse azzardato un mese fa sarebbe stato portato via con indosso una camicina stretta chiusa sul davanti: sembrava folle ipotizzare che il Fornacette, neopromosso-ripescato, potesse vincere sul campo del Fucecchio campione in carica e che salisse al terzo posto (con altre quattro squadre, sì; ma comunque terzo) spingendo gli avversari in penultima posizione. E invece va così, perché questi sono gli effetti del successo (1-2 il finale) maturato a cavallo della mezz'ora; il Fucecchio, cui la qualità non manca, ha due difetti pesanti: si smonta, e s'era notato già all'esordio a Lastra a Signa, quando subisce una rete; e dopo l'infortunio di Tiozzo fatica a segnare. In realtà se si segue la linea di quello che a quelli bravi preferiva i generali fortunati i difetti salgono a tre: con la sorte al momento il Fucecchio ha un rapporto pessimo. Ma tutto questo non deve oscurare l'impresa del Fornacette che, privo di mezza difesa titolare, nel riscaldamento perde Paciarelli: Pertici è costretto a rivoluzionare la formazione inserendo Matteo Rossi basso a sinistra e avanzando Casale. Sono sufficienti le premesse per spiegare come mai per un quarto d'ora non accada niente: il primo tiro (calcia Studiati Berni da destra: altissimo) si registra al 18'. Contratto fino a quel momento, d'un tratto il Fucecchio capisce che deve cercare d'approfittare dell'atteggiamento del Fornacette che lo attende nella propria metà campo e costruisce una doppia occasione clamorosa: Brotini irrompe sul cross di Banti, ampio da sinistra fino al secondo palo, e con l'interno calcia a colpo sicuro sul palo; dopo il tocco decisivo di Balluchi è identico l'esito del diagonale di Dario Vaccaro sul primo rimbalzo. Il doppio palo in tre secondi suggerisce a Pertici che c'è qualcosa da aggiustare: il cambio di modulo gli consente di trasformare Casale da esterno a tutta fascia in ala pura. Per apprezzare l'esito della mossa è però necessario attendere qualche minuto ancora: al 26' il Fornacette rischia sul tiro di Banti, d'un metro a lato. Poi l'incontro si spezza: un lungo rilancio del Fornacette pesca Manuel Mariani spalle alla porta a cavallo dell'area; è ingenua ed evidente la spinta di Geniotal; più dubbia la posizione di contatto, che però per Ferri Gori è dentro quanto basta per concedere il rigore. Lo trasforma Cerrai e il Fucecchio, reduce dallo sfortunatissimo arbitraggio in casa del Firenze Ovest, si trova di nuovo a rincorrere. La poca concentrazione si rivela sua nemica: Giulio Vaccaro sbaglia un pallone facile in mediana; sul recupero Cerrai collega i reparti facendo viaggiare il pallone da destra a sinistra e serve in area Casale, il cui diagonale entra in porta accanto al secondo palo. Segnato lo 0-2 il Fornacette ha una colpa soltanto: non chiude la partita nonostante le due potenziali palle-gol che Studiati Berni lascia virtuali calciando da lontano anziché avanzare da solo. Ancora vivo nonostante l'apnea, nel finale di tempo il Fucecchio cresce (attento Balluchi sul tiro di Melani forte anche se centrale) e accorcia in avvio di ripresa, subito dopo che a un triplo slalom Geniotal non aveva fatto seguire un tiro altrettanto efficace (debole l'esterno destro sul primo palo): violata l'area da destra, Pieri cade sull'intervento di Meola e si conquista il secondo rigore del match che Geniotal trasforma nell'1-2. D'un tratto dunque la gara si riapre, e anche se disordinatamente il Fucecchio trova l'intensità mancata nel primo tempo: lo aiuta la nuova posizione d'Iaia che Giorgetti (sarà espulso per proteste a un quarto d'ora dalla fine) sposta dalla difesa alla mediana. In contropiede però il Fornacette rischia d'essere letale: il Fucecchio deve ringraziare Rocchi, decisivo sia sul triangolo Doda-Spanu-Manuel Mariani sia su Terraschi lanciato a rete, se resta in partita fino alla fine. Ma di pareggiare non c'è verso: l'aforisma sui generali bravi o fortunati sarà probabilmente tornato a risuonare sull'angolo di Geniotal che di testa Iaia spedisce sul palo e sul rimpallo, controllato da Balluchi che si ritrova il pallone tra le mani. La gara sta per finire quando Pieri calcia dal limite, da posizione decentrata sulla destra: il pallone sfila mezzo metro sopra la traversa, e con lui le speranze del Fucecchio di regalarsi una settimana un po' più tranquilla. Per uscire da una situazione complicata occorre far punti: i primi devono arrivare dalla trasferta d'Arezzo con l'Academy, inatteso scontro di bassa classifica. Calciatoripiù : titolare dopo un po' di tempo, al centro della difesa Sabatucci disputa una buona partita rotta soltanto dall'ingenuità di Geniotal (Fucecchio) che però si riscatta con la consueta imprevedibilità tra la mediana e la trequarti. Ma la gara era ormai indirizzata dal rigore di Cerrai che dopo un paio di minuti inventa un assist sublime per il raddoppio; se si considerano le sue qualità e quella di Shllaku (Fornacette), commovente per la dedizione alla squadra nonostante le condizioni precarie, la classifica è più facilmente spiegabile.

Se qualcuno l'avesse azzardato un mese fa sarebbe stato portato via con indosso una camicina stretta chiusa sul davanti: sembrava folle ipotizzare che il Fornacette, neopromosso-ripescato, potesse vincere sul campo del Fucecchio campione in carica e che salisse al terzo posto (con altre quattro squadre, sì; ma comunque terzo) spingendo gli avversari in penultima posizione. E invece va così, perché questi sono gli effetti del successo (1-2 il finale) maturato a cavallo della mezz'ora; il Fucecchio, cui la qualità non manca, ha due difetti pesanti: si smonta, e s'era notato già all'esordio a Lastra a Signa, quando subisce una rete; e dopo l'infortunio di Tiozzo fatica a segnare. In realtà se si segue la linea di quello che a quelli bravi preferiva i generali fortunati i difetti salgono a tre: con la sorte al momento il Fucecchio ha un rapporto pessimo. Ma tutto questo non deve oscurare l'impresa del Fornacette che, privo di mezza difesa titolare, nel riscaldamento perde Paciarelli: Pertici è costretto a rivoluzionare la formazione inserendo Matteo Rossi basso a sinistra e avanzando Casale. Sono sufficienti le premesse per spiegare come mai per un quarto d'ora non accada niente: il primo tiro (calcia Studiati Berni da destra: altissimo) si registra al 18'. Contratto fino a quel momento, d'un tratto il Fucecchio capisce che deve cercare d'approfittare dell'atteggiamento del Fornacette che lo attende nella propria metà campo e costruisce una doppia occasione clamorosa: Brotini irrompe sul cross di Banti, ampio da sinistra fino al secondo palo, e con l'interno calcia a colpo sicuro sul palo; dopo il tocco decisivo di Balluchi è identico l'esito del diagonale di Dario Vaccaro sul primo rimbalzo. Il doppio palo in tre secondi suggerisce a Pertici che c'è qualcosa da aggiustare: il cambio di modulo gli consente di trasformare Casale da esterno a tutta fascia in ala pura. Per apprezzare l'esito della mossa è però necessario attendere qualche minuto ancora: al 26' il Fornacette rischia sul tiro di Banti, d'un metro a lato. Poi l'incontro si spezza: un lungo rilancio del Fornacette pesca Manuel Mariani spalle alla porta a cavallo dell'area; è ingenua ed evidente la spinta di Geniotal; più dubbia la posizione di contatto, che però per Ferri Gori è dentro quanto basta per concedere il rigore. Lo trasforma Cerrai e il Fucecchio, reduce dallo sfortunatissimo arbitraggio in casa del Firenze Ovest, si trova di nuovo a rincorrere. La poca concentrazione si rivela sua nemica: Giulio Vaccaro sbaglia un pallone facile in mediana; sul recupero Cerrai collega i reparti facendo viaggiare il pallone da destra a sinistra e serve in area Casale, il cui diagonale entra in porta accanto al secondo palo. Segnato lo 0-2 il Fornacette ha una colpa soltanto: non chiude la partita nonostante le due potenziali palle-gol che Studiati Berni lascia virtuali calciando da lontano anziché avanzare da solo. Ancora vivo nonostante l'apnea, nel finale di tempo il Fucecchio cresce (attento Balluchi sul tiro di Melani forte anche se centrale) e accorcia in avvio di ripresa, subito dopo che a un triplo slalom Geniotal non aveva fatto seguire un tiro altrettanto efficace (debole l'esterno destro sul primo palo): violata l'area da destra, Pieri cade sull'intervento di Meola e si conquista il secondo rigore del match che Geniotal trasforma nell'1-2. D'un tratto dunque la gara si riapre, e anche se disordinatamente il Fucecchio trova l'intensità mancata nel primo tempo: lo aiuta la nuova posizione d'Iaia che Giorgetti (sarà espulso per proteste a un quarto d'ora dalla fine) sposta dalla difesa alla mediana. In contropiede però il Fornacette rischia d'essere letale: il Fucecchio deve ringraziare Rocchi, decisivo sia sul triangolo Doda-Spanu-Manuel Mariani sia su Terraschi lanciato a rete, se resta in partita fino alla fine. Ma di pareggiare non c'è verso: l'aforisma sui generali bravi o fortunati sarà probabilmente tornato a risuonare sull'angolo di Geniotal che di testa Iaia spedisce sul palo e sul rimpallo, controllato da Balluchi che si ritrova il pallone tra le mani. La gara sta per finire quando Pieri calcia dal limite, da posizione decentrata sulla destra: il pallone sfila mezzo metro sopra la traversa, e con lui le speranze del Fucecchio di regalarsi una settimana un po' più tranquilla. Per uscire da una situazione complicata occorre far punti: i primi devono arrivare dalla trasferta d'Arezzo con l'Academy, inatteso scontro di bassa classifica. Calciatoripiù : titolare dopo un po' di tempo, al centro della difesa Sabatucci disputa una buona partita rotta soltanto dall'ingenuità di Geniotal (Fucecchio) che però si riscatta con la consueta imprevedibilità tra la mediana e la trequarti. Ma la gara era ormai indirizzata dal rigore di Cerrai che dopo un paio di minuti inventa un assist sublime per il raddoppio; se si considerano le sue qualità e quella di Shllaku (Fornacette), commovente per la dedizione alla squadra nonostante le condizioni precarie, la classifica è più facilmente spiegabile.
Lastrigiana-Pontassieve 1-0

LASTRIGIANA: Magnolfi, Sona, Guasti, Castiglioni, Vettori, Mandolini, Marchetti, Innocenti, Tomeo, Marchi, El Youssefi. A disp.: Hila, Bonaiuti, Ballerini, De Pascalis, Fontani, Stefanacci, Talakhadze, Oliveri, Magnolfi N.. All.: Guasti Davide
PONTASSIEVE: Limentra, Niccoli, Mengozzi N., Pilacchi, Mengozzi M., Papini, Pretelli, Candelori, Bartolozzi, Lemmi, Mannini. A disp.: Foschi, Sy, Urbinati, Franceschini, Longo, Novelli, Spagni, Longano, Rasi. All.: Marchionni Marco
RETI: Sona
LASTRIGIANA: Hila, Castiglioni, Marchi, Sona, El Youssefi, De Pascalis, N. Ballerini, Innocenti, Vettori, Mandolini, Tomeo. A disp.: F. Magnolfi, Bonaiuti, Fontani, Oliveri, N. Magnolfi, Vignolini, Stefanacci, Corrado, Talakhadze. All.: Davide Guasti.
PONTASSIEVE: Limentra, Niccoli, N. Mengozzi, Pilacchi, M. Mengozzi, Papini, Pretelli, Candelori, Bartolozzi, Lemmi, Mannini. A disp.: Foschi, Becay Sy, Urbinati, Franceschini, Longo, Novelli, Spagni, Longano, Rasi. All.: Marco Marchionni.
ARBITRO: Leonetti di Firenze
RETE: Sona.

LASTRIGIANA: Hila, Castiglioni, Marchi, Sona, El Youssefi, De Pascalis, N. Ballerini, Innocenti, Vettori, Mandolini, Tomeo. A disp.: F. Magnolfi, Bonaiuti, Fontani, Oliveri, N. Magnolfi, Vignolini, Stefanacci, Corrado, Talakhadze. All.: Davide Guasti.
PONTASSIEVE: Limentra, Niccoli, N. Mengozzi, Pilacchi, M. Mengozzi, Papini, Pretelli, Candelori, Bartolozzi, Lemmi, Mannini. A disp.: Foschi, Becay Sy, Urbinati, Franceschini, Longo, Novelli, Spagni, Longano, Rasi. All.: Marco Marchionni.
ARBITRO: Leonetti di Firenze
RETE: Sona.



S'è ritrovata abbastanza alla svelta. Sconfitta per due volte di fila negli ultimi due sabati di settembre, la Lastrigiana saluta ottobre come un vecchio amico da cui ci si rifugia quando le cose vanno male: all'1-2 del posticipo col Perignano segue l'1-0 interno col Pontassieve che s'allontana un altro po' dal primo posto occupato con orgoglio fino a dieci giorni fa; adesso la classifica dice dieci punti e terzo posto (affollato: insieme ci sono anche Ovest, Fornacette e Montelupo) per entrambe. Ma finché Sona non sblocca il punteggio con il gol-partita indovinare come finirà è impossibile: la Lastrigiana parte forte ma non riesce a superare Limentra né col tocco debole di Tomeo a porta quasi vuota né (doppia paratona) sulla punizione di Mandolini e sul tiro di Vettori, e poi rischia di finire in svantaggio su due schemi da corner; la grazia la mira di Mattia Mengozzi che, liberato dentro l'area di porta, prima di testa conclude su Hila e poi calcia alto. Non va meglio a Mannini, servito da un lungo lancio di Pretelli che cerca la classica giocata da esterno a esterno: coordinarsi non era facile, andare un po' più vicino alla porta (pallone oltre la recinzione) sì. Guasti capisce che se vuole tamponare la manovra avversaria deve ritoccare la squadra prima dell'intervallo: va in questa direzione il cambio di modulo, da 4-3-1-2 a 4-2-3-1, in modo tale da impedire al Pontassieve di costruire dal basso. Come se fosse magia, una manciata d'azioni dopo la Lastrigiana passa in vantaggio: Limentra vola sul colpo di testa di Vettori lasciato senza marcatura su un angolo crossato dentro; nessuno però riesce ad allontanare il pallone e da tre passi Sona lo spinge in porta. La magia è un maleficio per il Pontassieve che costretto a confrontarsi con lo svantaggio s'innervosisce e comincia a sbagliare la misura dei passaggi; la Lastrigiana non spinge, si va all'intervallo sull'1-0. La ripresa è diversissima: rasserenato, il Pontassieve prova a portarsi al tiro sfruttando le buone capacità di palleggio; non appena recupera il possesso però la Lastrigiana affonda e sfiora il raddoppio. Lo troverebbe se la sorte non avesse deciso di tenere la partita aperta fino all'ultimo: non si spiegano altrimenti i pali sbocconcellati da Tomeo e Vettori prima di lasciare il posto a Talakhadze e Oliveri, e subito dopo da Fontani (era uscito El Youssefi; fuori anche Ballerini per Stefanacci). Dalla panchina arriva anche la quarta occasione per chiudere la partita: Oliveri inventa, solo davanti al portiere Talakhadze cincischia e gli appoggia il pallone. Così ancora in partita nel finale il Pontassieve costruisce due occasioni: fuorissimo il tiro di Mannini dal limite; molto più pericoloso il colpo di testa di Limentra che, andato a saltare sull'ultimo angolo, impatta col pallone ma lo appoggia tra i guanti di Hila. Niente rete del portiere dunque: la Lastrigiana esce vittoriosa e ricomincia a guardare avanti e in alto. Calciatoripiù : a parte le due sbavature sui calci da fermo, dietro la Lastrigiana tiene; è merito di Sona, De Pascalis e Castiglioni (Lastrigiana) che disputano una partita meravigliosa.

S'è ritrovata abbastanza alla svelta. Sconfitta per due volte di fila negli ultimi due sabati di settembre, la Lastrigiana saluta ottobre come un vecchio amico da cui ci si rifugia quando le cose vanno male: all'1-2 del posticipo col Perignano segue l'1-0 interno col Pontassieve che s'allontana un altro po' dal primo posto occupato con orgoglio fino a dieci giorni fa; adesso la classifica dice dieci punti e terzo posto (affollato: insieme ci sono anche Ovest, Fornacette e Montelupo) per entrambe. Ma finché Sona non sblocca il punteggio con il gol-partita indovinare come finirà è impossibile: la Lastrigiana parte forte ma non riesce a superare Limentra né col tocco debole di Tomeo a porta quasi vuota né (doppia paratona) sulla punizione di Mandolini e sul tiro di Vettori, e poi rischia di finire in svantaggio su due schemi da corner; la grazia la mira di Mattia Mengozzi che, liberato dentro l'area di porta, prima di testa conclude su Hila e poi calcia alto. Non va meglio a Mannini, servito da un lungo lancio di Pretelli che cerca la classica giocata da esterno a esterno: coordinarsi non era facile, andare un po' più vicino alla porta (pallone oltre la recinzione) sì. Guasti capisce che se vuole tamponare la manovra avversaria deve ritoccare la squadra prima dell'intervallo: va in questa direzione il cambio di modulo, da 4-3-1-2 a 4-2-3-1, in modo tale da impedire al Pontassieve di costruire dal basso. Come se fosse magia, una manciata d'azioni dopo la Lastrigiana passa in vantaggio: Limentra vola sul colpo di testa di Vettori lasciato senza marcatura su un angolo crossato dentro; nessuno però riesce ad allontanare il pallone e da tre passi Sona lo spinge in porta. La magia è un maleficio per il Pontassieve che costretto a confrontarsi con lo svantaggio s'innervosisce e comincia a sbagliare la misura dei passaggi; la Lastrigiana non spinge, si va all'intervallo sull'1-0. La ripresa è diversissima: rasserenato, il Pontassieve prova a portarsi al tiro sfruttando le buone capacità di palleggio; non appena recupera il possesso però la Lastrigiana affonda e sfiora il raddoppio. Lo troverebbe se la sorte non avesse deciso di tenere la partita aperta fino all'ultimo: non si spiegano altrimenti i pali sbocconcellati da Tomeo e Vettori prima di lasciare il posto a Talakhadze e Oliveri, e subito dopo da Fontani (era uscito El Youssefi; fuori anche Ballerini per Stefanacci). Dalla panchina arriva anche la quarta occasione per chiudere la partita: Oliveri inventa, solo davanti al portiere Talakhadze cincischia e gli appoggia il pallone. Così ancora in partita nel finale il Pontassieve costruisce due occasioni: fuorissimo il tiro di Mannini dal limite; molto più pericoloso il colpo di testa di Limentra che, andato a saltare sull'ultimo angolo, impatta col pallone ma lo appoggia tra i guanti di Hila. Niente rete del portiere dunque: la Lastrigiana esce vittoriosa e ricomincia a guardare avanti e in alto. Calciatoripiù : a parte le due sbavature sui calci da fermo, dietro la Lastrigiana tiene; è merito di Sona, De Pascalis e Castiglioni (Lastrigiana) che disputano una partita meravigliosa.
Maliseti Seano-San Marco Avenza 2-0

MALISETI SEANO: Cavalieri A., Coppini, Ingrassia, Mema, Asara, Sensi, Aiazzi, Dardha, Ballerini, Chiti, Menichetti F.. A disp.: Naselli, Bartolozzi, Landini, Osasumwen, Palumbo, Andreola, Donnini, Taglioli . All.: Di Vivona Alessandro
SAN MARCO AVENZA: Ferri, Vernazza, Molini, Pasquini T., Mazzucchelli, Granai L., Dumani, Guidi, Zaccagna, Belle, Santini. A disp.: Scalisi, Gargiulo, Losso, Perinelli, Petriccioli, Mbaye, Diousse, Shqypi, Cecchi. All.: Braida Paolo
RETI: Aiazzi, Chiti
MALISETI SEANO: Cavalieri, Coppini, Ingrassia, Sensi, Aiazzi, Chiti, J. Ballerini, R. Landini, Dardha, Asara, Mema. A disp.: Nerini, Menichetti, Baldi, Bartolozzi, Andreola, Donnini, Taglioli, Osasumwen, Palumbo. All.: Alessandro Di Vivona.
SAN MARCO AVENZA: Ferri, Vernazza, Molini, Pasquini, Mazzucchelli, Granai, Dumani, Guidi, Zaccagna, Bellè, Santini. A disp.: Scalisi, Gargiulo, Losso, Perinelli, Petriccioli, Mbaye, Diousse, Shqypi, Cecchinelli. All.: Paolo Braida.
ARBITRO: Galligani di Pistoia
RETI: 38' Aiazzi, 42' Chiti.
NOTE: espulso Chiti (75').

MALISETI SEANO: Cavalieri, Coppini, Ingrassia, Sensi, Aiazzi, Chiti, J. Ballerini, R. Landini, Dardha, Asara, Mema. A disp.: Nerini, Menichetti, Baldi, Bartolozzi, Andreola, Donnini, Taglioli, Osasumwen, Palumbo. All.: Alessandro Di Vivona.
SAN MARCO AVENZA: Ferri, Vernazza, Molini, Pasquini, Mazzucchelli, Granai, Dumani, Guidi, Zaccagna, Bellè, Santini. A disp.: Scalisi, Gargiulo, Losso, Perinelli, Petriccioli, Mbaye, Diousse, Shqypi, Cecchinelli. All.: Paolo Braida.
ARBITRO: Galligani di Pistoia
RETI: 38' Aiazzi, 42' Chiti.
NOTE: espulso Chiti (75').



Lunedì s'era improvvisamente ricordato come si fa; sabato la replica è inevitabile. In ripresa, grazie alla seconda vittoria consecutiva il Maliseti continua a scalare posizioni in classifica; del suo buon momento è vittima il San Marco Avenza, che finora in trasferta aveva sempre vinto segnando nove reti senza subirne nessuna. Ma le mosse di Di Vivona funzionano e, anche se con un po' d'affanno nel finale quando l'espulsione di Chiti vale l'inferiorità numerica, il Maliseti ribalta la statistica ottenendo un successo maturato in chiusura di primo tempo. In realtà l'incontro avrebbe potuto sbloccarsi già in avvio, sull'angolo carico d'effetto che Asara crossa verso la porta: il pallone sbatte sulla faccia interna del secondo palo senza che nessuno riesca a spingerlo dentro. La replica del San Marco Avenza passa dall'affondo di Bellè che, scartati tre avversari per presentarsi all'imbocco dell'area, ritarda la conclusione e si fa murare. La gara è gradevole, alle occasioni di Dardha e Mema replica Zaccagna che si libera al limite e calcia verso l'angolo: anche se non potentissimo, il tiro costringe comunque Cavalieri ad allungarsi e deviare in angolo. Ma di lì a poco il San Marco Avenza si trova a rincorrere: dopo averlo conquistato con due dribbling che lo avevano portato al limite dell'area, Aiazzi converte nel vantaggio un calcio di punizione mal coperto dalla barriera. Sbloccato il punteggio il Maliseti capisce che può affondare e in meno di quattro minuti segna il raddoppio: non è granché l'uscita di Ferri sull'angolo d'Asara; ci pensa Chiti a far passare tra i pali il pallone rimasto incustodito in mezzo all'area. Per reagire il San Marco Avenza attende di mettersi la pausa alle spalle: le giocate di Granai, Bellè e Santini fanno abbassare la difesa del Maliseti che però in contropiede sfiora il tris (decisivo stavolta Ferri su Dardha sbucatogli davanti). Una possibile svolta si registra a un quarto d'ora dalla fine quando Chiti, già ammonito, ferma fallosamente Granai che dopo essersi messo alle spalle due avversari aveva intenzione d'entrare in area per riaprire la contesa: espulsione inevitabile e Maliseti in dieci; gli va bene che sulla punizione seguente Granai alzi la mira d'un pollice. È però l'ultimo squillo del San Marco Avenza: si sa che anche sotto pressione le squadre di Di Vivona sanno difendersi bene; anzi, nel finale è Osasumwen a costruirsi la migliore occasione da rete, ma dopo aver saltato anche Ferri perde il tempo del tiro e si trascina il pallone sul fondo. Peccato veniale: il successo del Maliseti, il secondo di fila dopo un avvio d'autunno complicato, era già solido. Calciatoripiù : l'incontro si decide in mediana, dove le qualità enormi di Granai (San Marco Avenza) entrano in collisione con i polmoni di Riccardo Landini ; in questo modo è più facile portare in fondo un successo avviato dalla grande giocata d'Aiazzi (Maliseti Seano) in occasione dell'1-0.

Lunedì s'era improvvisamente ricordato come si fa; sabato la replica è inevitabile. In ripresa, grazie alla seconda vittoria consecutiva il Maliseti continua a scalare posizioni in classifica; del suo buon momento è vittima il San Marco Avenza, che finora in trasferta aveva sempre vinto segnando nove reti senza subirne nessuna. Ma le mosse di Di Vivona funzionano e, anche se con un po' d'affanno nel finale quando l'espulsione di Chiti vale l'inferiorità numerica, il Maliseti ribalta la statistica ottenendo un successo maturato in chiusura di primo tempo. In realtà l'incontro avrebbe potuto sbloccarsi già in avvio, sull'angolo carico d'effetto che Asara crossa verso la porta: il pallone sbatte sulla faccia interna del secondo palo senza che nessuno riesca a spingerlo dentro. La replica del San Marco Avenza passa dall'affondo di Bellè che, scartati tre avversari per presentarsi all'imbocco dell'area, ritarda la conclusione e si fa murare. La gara è gradevole, alle occasioni di Dardha e Mema replica Zaccagna che si libera al limite e calcia verso l'angolo: anche se non potentissimo, il tiro costringe comunque Cavalieri ad allungarsi e deviare in angolo. Ma di lì a poco il San Marco Avenza si trova a rincorrere: dopo averlo conquistato con due dribbling che lo avevano portato al limite dell'area, Aiazzi converte nel vantaggio un calcio di punizione mal coperto dalla barriera. Sbloccato il punteggio il Maliseti capisce che può affondare e in meno di quattro minuti segna il raddoppio: non è granché l'uscita di Ferri sull'angolo d'Asara; ci pensa Chiti a far passare tra i pali il pallone rimasto incustodito in mezzo all'area. Per reagire il San Marco Avenza attende di mettersi la pausa alle spalle: le giocate di Granai, Bellè e Santini fanno abbassare la difesa del Maliseti che però in contropiede sfiora il tris (decisivo stavolta Ferri su Dardha sbucatogli davanti). Una possibile svolta si registra a un quarto d'ora dalla fine quando Chiti, già ammonito, ferma fallosamente Granai che dopo essersi messo alle spalle due avversari aveva intenzione d'entrare in area per riaprire la contesa: espulsione inevitabile e Maliseti in dieci; gli va bene che sulla punizione seguente Granai alzi la mira d'un pollice. È però l'ultimo squillo del San Marco Avenza: si sa che anche sotto pressione le squadre di Di Vivona sanno difendersi bene; anzi, nel finale è Osasumwen a costruirsi la migliore occasione da rete, ma dopo aver saltato anche Ferri perde il tempo del tiro e si trascina il pallone sul fondo. Peccato veniale: il successo del Maliseti, il secondo di fila dopo un avvio d'autunno complicato, era già solido. Calciatoripiù : l'incontro si decide in mediana, dove le qualità enormi di Granai (San Marco Avenza) entrano in collisione con i polmoni di Riccardo Landini ; in questo modo è più facile portare in fondo un successo avviato dalla grande giocata d'Aiazzi (Maliseti Seano) in occasione dell'1-0.
Sestese-Arezzo F. Academy 3-3

SESTESE: Rettori, Capecchi, Cremonini, Garzi, Gocaj, Mazzoni, Mencarelli, Papucci, Pelagatti, Pisaniello, Vannini. A disp.: Giusti, Boschi, Corigliano, De Rosis, Macchinelli, Nuti, Pecchioli, Terrosi, Vilcea. All.: Rossi Alessandro
AREZZO F. ACADEMY: Regini, Savini, Sovieri, Palmieri, Grassini, Marmorini, Benigni, Galassi, Zerbini D., Sobhy, Valentini. A disp.: Avelli, Nako, Friscia, Cacioli, Magi, Nardi, Paradiso, Diaco, Rujoiu. All.: Gennaioli Alfredo
RETI: Pecchioli, Cremonini, Mencarelli, Bardelli, Sobhy, Papini
SESTESE: Rettori, Pelagatti, Garzi (63' Macchinelli), Pisaniello, Papucci, Gocaj (46' Boschi), Mazzoni (46' Corigliano), Cremonini, Capecchi (46' Nuti), Vannini (78' Pecchioli), Mencarelli. A disp: Giusti, De Rosis, Terrosi, Vilcea. All.: Alessandro Rossi.
AREZZO ACADEMY: Regini, Savini, Sovieri, Palmieri, Grazzini, Magi (66' Cacioli), Bardelli (72' Nardi), Galassi (90' Paradiso), Zerbini (52' Nako), Friska (46'Sobhy), Papini. A disp.: Avelli, Marmorini, Diaco, Rujoiu. All.: Luca Magnanensi.
ARBITRO: Gianluca Boeddu di Prato.
RETI: 15' aut. Sovieri, 45'+2' Bardelli, 54' Sobhy, 75' Cremonini, 77' Papini, 88' Pecchioli.
NOTE: espulso Palmieri all'80' per doppia ammonizione. Recupero: 2'+ 8'.

SESTESE: Rettori, Pelagatti, Garzi (63' Macchinelli), Pisaniello, Papucci, Gocaj (46' Boschi), Mazzoni (46' Corigliano), Cremonini, Capecchi (46' Nuti), Vannini (78' Pecchioli), Mencarelli. A disp: Giusti, De Rosis, Terrosi, Vilcea. All.: Alessandro Rossi.
AREZZO ACADEMY: Regini, Savini, Sovieri, Palmieri, Grazzini, Magi (66' Cacioli), Bardelli (72' Nardi), Galassi (90' Paradiso), Zerbini (52' Nako), Friska (46'Sobhy), Papini. A disp.: Avelli, Marmorini, Diaco, Rujoiu. All.: Luca Magnanensi.
ARBITRO: Gianluca Boeddu di Prato.
RETI: 15' aut. Sovieri, 45'+2' Bardelli, 54' Sobhy, 75' Cremonini, 77' Papini, 88' Pecchioli.
NOTE: espulso Palmieri all'80' per doppia ammonizione. Recupero: 2'+ 8'.



Un caleidoscopio di emozioni: questo è stata sicuramente la sfida tra le squadre della Sestese e dell'Arezzo Academy. Un pareggio rocambolesco (3-3) che permette comunque alle due squadre di smuovere una classifica che rimane al di sotto delle rispettive aspettative, la Sestese perde i contatti con le parti alte e con l'Arezzo Academy ancora in coda alla graduatoria. Ma la matricola aretina, con il ritorno in panchina di Luca Magnanensi, artefice della cavalcata vincente dello scorso anno, ha mostrato segni di vivacità sul terreno di Sesto, che fanno presagire un cambio di passo in un campionato ancora tutto da decifrare. La Sestese, in maglia rossoblù, scende in campo con uno schieramento con solo due punte, ma con un centrocampo pronto al sostegno. Qualcosa di simile si vede nello schieramento avversario, in maglia bianca, con Bardelli dietro alle due punte Zerbini e Papini. La Sestese cerca subito di assumere il comando delle operazioni e, al 5', imbastisce un'azione ariosa che porta al tiro Capecchi: la sua conclusione da destra è ribattuta in angolo. E sul corner, svetta Pisaniello per un colpo di testa troppo debole e centrale per impensierire Regini. Continua a punzecchiare senza troppa convinzione la Sestese ma, al 15', in ripartenza dopo un timido attacco avversario, Mencarelli, quasi dal fondo, mette il pallone forte e rasoterra verso l'area piccola dove c'è la sfortunata deviazione del difensore Sovieri (nel tentativo di non far intervenire Mencarelli), per la più classica delle autoreti (la dinamica è più o meno quella del 2-0 della Fiorentina contro il Cagliari). Il gol subito sembra svegliare gli ospiti che cominciano a farsi vivi dalle parti di Rettori. Al 20' un calcio di punizione da sinistra battuto rapidamente trova libero dall'altra parte Grazzini che incrocia in diagonale, mandando però il pallone non molto distante dal palo alla sinistra di Rettori. Dopo un tiraccio inguardabile di Mazzoni (22'), risponde (26') Bardelli che, ben lanciato, non trova la porta da poco fuori il limite dell'area. Prova a fare tutto da solo Pelagatti al 30', ma anche in questo caso la mira è ampiamente sbagliata. E' un segno di una manovra che in questa occasione risulta farcita di errori di misura nei passaggi da parte dei locali, poco lucidi. E, ancora in questa prospettiva, al 38', è Mazzoni a cercare fortuna con una staffilata da fuori area che Regini devia con i pugni. Tre minuti dopo, da un errore dello stesso Mazzoni, nasce un'occasione per Papini che, però, non ne sa approfittare. Prima dello scadere Pisaniello ferma in maniera imperiosa Papini, che rimane dolorante a terra. Ce la fai o no? urlano dalla panchina, con un giocatore pronto a subentrare. Dopo più di un minuto il numero 9 aretino, soccorso dal massaggiatore oltre la linea di fondo, risale di un ventina di metri la linea laterale e chiede di rientrare. L'arbitro lo autorizza proprio mentre sta nascendo un attacco della sua squadra a sinistra: il pallone viene crossato sulla destra in direzione di Papini, lasciato colpevolmente libero, e viene crossato in area dallo stesso, per poi arrivare sui piedi di Bardelli, bravo a trovare l'angolo alla sinistra di Regini. Si va negli spogliatoi sul risultato di parità e nella ripresa mister Rossi, evidentemente non soddisfatto della prestazione della sua squadra, manda in campo Boschi, Corigliano e Nuti e lascia negli spogliatoi Gocaj, Capecchi e Mazzoni. Mister Magnanensi fa entrare Sobhy per Frishia. I nuovi entrati della squadra di casa non portano, al momento, evidenti contributi al gioco offensivo, mentre si nota subito l'intraprendenza in fase offensiva di Sobhy. La Sestese corre un primo rischio al 50' e poi, al 54', un'incertezza difensiva collettiva, consente proprio a Sobhy di mettere in rete il pallone con un tocco morbido dalla corta distanza. Altro pericolo, per una Sestese in palese difficoltà, si registra quattro minuti dopo, ma questa volta Sobhy manda a lato il pallone. Al 59' Papini, da destra, colpisce il palo esterno alla sinistra di Rettori. I rossoblù sembrano un pugile alle corde e subiscono ancora un tiro di uno scatenato Sobhy. Al 63' Rossi corre ai ripari inserendo Macchinelli al posto di Garzi e passando ad una difesa a tre (con Pisaniello, Papucci e Pelagatti). Uno slalom di Nuti, concluso però con un tiro sballato, è un segnale di una volontà di riagguantare almeno il pareggio (69'). Subito dopo c'è un episodio che lascia molti strascichi: Sobhy serve Palmieri che calcia prontamente a rete e un difensore ricaccia fuori il pallone, quando a noi dalla tribuna sembra nettamente dentro. Gol o non gol? Ci vorrebbe il Var dice qualcuno, ma l'arbitro fa riprendere il gioco con un calcio di punizione per la Sestese e va a spiegare alla panchina degli ospiti che ha visto un fuorigioco (non si è capito se di Sobhy o di Palmieri). Al 75', su corner per la Sestese, Vannini colpisce la base del palo e, sul pallone che torna in campo, piomba Cremonini a spedirlo in rete. Partita finita? Nemmeno per idea! Al 77' Pelagatti anticipa Papini sulla destra, ma il pallone torna in possesso del numero 9 aretino che fa partire un diagonale rasoterra forte e preciso che si infila nell'angolino lontano. La Sestese reagisce almeno con rabbia e Pisaniello, da fuori area, sfiora di poco il bersaglio. All'80' un fallo di mano di Galassi costa la seconda ammonizione al giocatore ospite, che lascia così la sua squadra in inferiorità numerica. Il finale della Sestese è finalmente vibrante: ci provano senza fortuna Vannini e Cremonini. Tocca però al nuovo entrato, da pochi minuti, Pecchioli levare le castagne dal fuoco con una botta perentoria nell'angolo da dentro l'area. Un recupero monstre di ben otto minuti non muta più il punteggio di parità. Calciatoripiù : si salvano in pochi nella Sestese e allora diciamo bravo a Pecchioli , che non smentisce le sue caratteristiche di rapinatore da area di rigore. Nell'Arezzo Academy c'è un giocatore che cambia l'inerzia della gara ed è il numero 10 Sobhy : un gol e tante buone giocate. Da segnalare anche gli altri due autori dei gol Bardelli e Papini .

Un caleidoscopio di emozioni: questo è stata sicuramente la sfida tra le squadre della Sestese e dell'Arezzo Academy. Un pareggio rocambolesco (3-3) che permette comunque alle due squadre di smuovere una classifica che rimane al di sotto delle rispettive aspettative, la Sestese perde i contatti con le parti alte e con l'Arezzo Academy ancora in coda alla graduatoria. Ma la matricola aretina, con il ritorno in panchina di Luca Magnanensi, artefice della cavalcata vincente dello scorso anno, ha mostrato segni di vivacità sul terreno di Sesto, che fanno presagire un cambio di passo in un campionato ancora tutto da decifrare. La Sestese, in maglia rossoblù, scende in campo con uno schieramento con solo due punte, ma con un centrocampo pronto al sostegno. Qualcosa di simile si vede nello schieramento avversario, in maglia bianca, con Bardelli dietro alle due punte Zerbini e Papini. La Sestese cerca subito di assumere il comando delle operazioni e, al 5', imbastisce un'azione ariosa che porta al tiro Capecchi: la sua conclusione da destra è ribattuta in angolo. E sul corner, svetta Pisaniello per un colpo di testa troppo debole e centrale per impensierire Regini. Continua a punzecchiare senza troppa convinzione la Sestese ma, al 15', in ripartenza dopo un timido attacco avversario, Mencarelli, quasi dal fondo, mette il pallone forte e rasoterra verso l'area piccola dove c'è la sfortunata deviazione del difensore Sovieri (nel tentativo di non far intervenire Mencarelli), per la più classica delle autoreti (la dinamica è più o meno quella del 2-0 della Fiorentina contro il Cagliari). Il gol subito sembra svegliare gli ospiti che cominciano a farsi vivi dalle parti di Rettori. Al 20' un calcio di punizione da sinistra battuto rapidamente trova libero dall'altra parte Grazzini che incrocia in diagonale, mandando però il pallone non molto distante dal palo alla sinistra di Rettori. Dopo un tiraccio inguardabile di Mazzoni (22'), risponde (26') Bardelli che, ben lanciato, non trova la porta da poco fuori il limite dell'area. Prova a fare tutto da solo Pelagatti al 30', ma anche in questo caso la mira è ampiamente sbagliata. E' un segno di una manovra che in questa occasione risulta farcita di errori di misura nei passaggi da parte dei locali, poco lucidi. E, ancora in questa prospettiva, al 38', è Mazzoni a cercare fortuna con una staffilata da fuori area che Regini devia con i pugni. Tre minuti dopo, da un errore dello stesso Mazzoni, nasce un'occasione per Papini che, però, non ne sa approfittare. Prima dello scadere Pisaniello ferma in maniera imperiosa Papini, che rimane dolorante a terra. Ce la fai o no? urlano dalla panchina, con un giocatore pronto a subentrare. Dopo più di un minuto il numero 9 aretino, soccorso dal massaggiatore oltre la linea di fondo, risale di un ventina di metri la linea laterale e chiede di rientrare. L'arbitro lo autorizza proprio mentre sta nascendo un attacco della sua squadra a sinistra: il pallone viene crossato sulla destra in direzione di Papini, lasciato colpevolmente libero, e viene crossato in area dallo stesso, per poi arrivare sui piedi di Bardelli, bravo a trovare l'angolo alla sinistra di Regini. Si va negli spogliatoi sul risultato di parità e nella ripresa mister Rossi, evidentemente non soddisfatto della prestazione della sua squadra, manda in campo Boschi, Corigliano e Nuti e lascia negli spogliatoi Gocaj, Capecchi e Mazzoni. Mister Magnanensi fa entrare Sobhy per Frishia. I nuovi entrati della squadra di casa non portano, al momento, evidenti contributi al gioco offensivo, mentre si nota subito l'intraprendenza in fase offensiva di Sobhy. La Sestese corre un primo rischio al 50' e poi, al 54', un'incertezza difensiva collettiva, consente proprio a Sobhy di mettere in rete il pallone con un tocco morbido dalla corta distanza. Altro pericolo, per una Sestese in palese difficoltà, si registra quattro minuti dopo, ma questa volta Sobhy manda a lato il pallone. Al 59' Papini, da destra, colpisce il palo esterno alla sinistra di Rettori. I rossoblù sembrano un pugile alle corde e subiscono ancora un tiro di uno scatenato Sobhy. Al 63' Rossi corre ai ripari inserendo Macchinelli al posto di Garzi e passando ad una difesa a tre (con Pisaniello, Papucci e Pelagatti). Uno slalom di Nuti, concluso però con un tiro sballato, è un segnale di una volontà di riagguantare almeno il pareggio (69'). Subito dopo c'è un episodio che lascia molti strascichi: Sobhy serve Palmieri che calcia prontamente a rete e un difensore ricaccia fuori il pallone, quando a noi dalla tribuna sembra nettamente dentro. Gol o non gol? Ci vorrebbe il Var dice qualcuno, ma l'arbitro fa riprendere il gioco con un calcio di punizione per la Sestese e va a spiegare alla panchina degli ospiti che ha visto un fuorigioco (non si è capito se di Sobhy o di Palmieri). Al 75', su corner per la Sestese, Vannini colpisce la base del palo e, sul pallone che torna in campo, piomba Cremonini a spedirlo in rete. Partita finita? Nemmeno per idea! Al 77' Pelagatti anticipa Papini sulla destra, ma il pallone torna in possesso del numero 9 aretino che fa partire un diagonale rasoterra forte e preciso che si infila nell'angolino lontano. La Sestese reagisce almeno con rabbia e Pisaniello, da fuori area, sfiora di poco il bersaglio. All'80' un fallo di mano di Galassi costa la seconda ammonizione al giocatore ospite, che lascia così la sua squadra in inferiorità numerica. Il finale della Sestese è finalmente vibrante: ci provano senza fortuna Vannini e Cremonini. Tocca però al nuovo entrato, da pochi minuti, Pecchioli levare le castagne dal fuoco con una botta perentoria nell'angolo da dentro l'area. Un recupero monstre di ben otto minuti non muta più il punteggio di parità. Calciatoripiù : si salvano in pochi nella Sestese e allora diciamo bravo a Pecchioli , che non smentisce le sue caratteristiche di rapinatore da area di rigore. Nell'Arezzo Academy c'è un giocatore che cambia l'inerzia della gara ed è il numero 10 Sobhy : un gol e tante buone giocate. Da segnalare anche gli altri due autori dei gol Bardelli e Papini .
Zenith Prato-Firenze Ovest 1-0

ZENITH PRATO: Fiordi, Ammendola N., Bashkimi, Buscema, Cappellini, D Agati, Lombardi, Nucci, Nuzzo, Silveri, Vignali. A disp.: Landini, Bozzoni, Caruso, Dessi, Faggi, Lazzeri, Manganaro, Massimo, Trevisan. All.: Bellandi Fabrizio
FIRENZE OVEST: Ciappelli, Bertacchi, Chiariello, Baroumi, Fabbri, Brou, Santonocito, Vettori, Giardini, Taoufik, Baluganti. A disp.: Velleca, Ballerini, Torelli, Gennaro, Baldi, Giusepponi, Rufat, Postiglione, Diop. All.: Gardellin Sandro
RETI: Buscema
ZENITH: Fiordi, Ammendola, Bashkimi, Buscema, Cappellini, D'Agati, Lombardi, Nucci, Nuzzo, Silveri, Vignali.
A disp.: Landini, Bozzoni, Caruso, Dessi, Faggi, Lazzeri, Manganaro, Massimo, Trevisan. All.: Bellandi.
FIRENZE OVEST: Ciappelli, Bertacchi, Chiarello, Baroumi, Fabbri, Brou, Santonocito, Vettori, Giardini, Taoufik, Baluganti. A disp.: Velleca, Ballerini, Torelli, Gennaro, Baldi, Giusepponi, Ruffoni, Rufat, Diop.
All.: Gardellin.
ARBITRO: Martini di Arezzo.
RETE: 20' Buscema.

ZENITH: Fiordi, Ammendola, Bashkimi, Buscema, Cappellini, D'Agati, Lombardi, Nucci, Nuzzo, Silveri, Vignali.
A disp.: Landini, Bozzoni, Caruso, Dessi, Faggi, Lazzeri, Manganaro, Massimo, Trevisan. All.: Bellandi.
FIRENZE OVEST: Ciappelli, Bertacchi, Chiarello, Baroumi, Fabbri, Brou, Santonocito, Vettori, Giardini, Taoufik, Baluganti. A disp.: Velleca, Ballerini, Torelli, Gennaro, Baldi, Giusepponi, Ruffoni, Rufat, Diop.
All.: Gardellin.
ARBITRO: Martini di Arezzo.
RETE: 20' Buscema.



In una classifica cortissima, con ben nove squadre che si raccolgono in 4 punti, al Chiavacci di Prato si incontrano la prima (Zenith) e la seconda (Firenze ovest) per una gara che viene decisa dalla rete di Buscema al 20'. La Zenith è una formazione forte e completa in tutti i reparti e rivestirà un ruolo di primo piano per tutto il campionato. Ha una difesa ottima (solo 3 gol subiti fino a qui), una parte mediana del campo ben assortita sia con giocatori di quantità che di qualità, e un attacco in grado di fare gol a chiunque. Questa è in sintesi la fotografia della capolista. Il Firenze ovest, nonostante sia una matricola, è una compagine ben organizzata e votata all'attacco (ben 12 i gol siglati fino ad ora) e sarà una delle squadre che, pur non lottando per la vittoria finale, sarà stabilmente nella parte nobile della classifica. Ne è scaturita una bella partita che non ha certo annoiato il pubblico presente, viste le innumerevoli emozioni e come valore aggiunto ci sono state alcune giocate tecniche degne di attenzione. Questo era del resto preventivabile vista la caratura dei ragazzi in campo. La vittoria dei padroni di casa è parsa senza dubbio non del tutto meritata per quanto visto in questa occasione; il Firenze ovest per lunghi tratti del tempo ha tenuto in mano il gioco creando numerose occasioni da rete, mancate vuoi per sfortuna, vuoi per errori clamorosi sottoporta, vuoi per miracolose parate del portiere Fiordi che sostituiva il titolare Landini (infortunato). Il team di Gardellin è tornato a casa a mani vuote, e dopo una bella partita come quella disputata oggi al Chiavacci ciò lascia tanto amaro in bocca agli ospiti. Dopo una lunga fase di studio la prima conclusione in porta avviene al 16' per merito di Bashkimi, che calcia direttamente in porta da corner, ma il portiere ospite è attento e rinvia a pugni uniti. Al 18' sempre lo stesso calciatore strozza troppo una conclusione che termina fuori di un metro. Al 20', da un pallone perso all'altezza del centrocampo, si scatena una bella azione sulla parte destra del campo che porta al vantaggio dei padroni di casa: D'Agati percorre 30 metri di campo palla al piede e lascia partire un gran tiro appena entrato in area; Buscema raccoglie la respinta del portiere e ribadisce in rete da distanza ravvicinata. La risposta dei rossoblù ospiti non tarda ad arrivare per merito di Santonocito al 31' con un tiro dal limite che sorvola di poco la traversa. Al 40' si segnala un circoletto rosso: da un'azione sviluppatasi sulla parte sinistra del campo con protagonista Chiarello, bravo nell'effettuare un gran cross da fondo campo all'altezza del disco del rigore, Taoufik colpisce la palla in rovesciata ad un metro e mezzo da terra, che però termina fuori a portiere battuto per pochi centimetri. Gesto tecnico non comune da vedere sui campi di calcio. Al 43' un colpo di testa sempre di Taoufik termina alto di poco; nella circostanza aveva ricevuto palla da una punizione battuta da Fabbri da una venticinquina di metri. Al 45' Taoufik, recuperato un pallone vacante all'altezza dei 16 metri, lascia partire una gran bordata che termina fuori di poco a portiere battuto. Su questa conclusione termina la prima frazione di gioco. Al 50' occasionissima per il Firenze ovest non sfruttata da Santonocito che, da ottima posizione (7-8metri), colpisce male la sfera favorendo così l'intervento di Fiordi, nella circostanza una partenza dal basso errata aveva dato l'opportunità ai fiorentini di pareggiare i conti. Al 63' doppia e clamorosa occasione per i rossoblù ospiti: prima Giardini si fa respingere una conclusione da ottima posizione, poi sulla ribattuta il subentrato Rufat non ribatte in rete da non più di 5 metri favorendo la ribattuta di schiena di Fiordi. Al 65' viene ammonito Nuzzo che già nel primo tempo sembrava avere subito lo stesso trattamento dal direttore di gara, ma molto probabilmente vista la vicinanza con altri giocatori ci sta che la percezione generale fosse sbagliata. Al 70' il Firenze ovest, anche sfortunato, perché una deviazione di Silveri (autogol) termina fuori di poco. Al 75' clamoroso gol fallito da Baluganti che, ricevuto palla da azione d'angolo, calcia con tutto lo specchio della porta davanti e solo a circa 4-5 metri dalla linea di porta incredibilmente alto sopra la parte diagonale dei pali. Al 80' Zenith pericoloso per merito di Lombardi, ma il suo colpo di testa da azione d'angolo termina fuori. Dopo centoventi secondi si segnala l'espulsione per proteste di D'Agati, con i padroni di casa costretti a giocare gli ultimi minuti in inferiorità numerica. Al 85' da una bellissima ripartenza la Zenith va vicino al raddoppio grazie al rapido Dessì, che da posizione defilata scavalca il portiere in uscita, ma il suo diagonale termina sul fondo di un niente. Al 92' una conclusione del mai domo Taoufik dal limite dell'area sfiora l'incrocio dei pali finendo la sua corsa sul fondo e con esso le speranze di raggiungere il pareggio dei bravi ragazzi ospiti. Prosit. Calciatoripiù: Buscema : autore del tap-in vincente, sempre pericoloso nelle vicinanze della porta, ottimo nella fase di ricezione della palla e bravo anche in fase di passaggio. D'Agati : ottima tecnica e capacità di creare superiorità numerica, oltre ad essere dotato di ottimo tiro in porta. Vettori : corre e gioca numerosi palloni importanti; inoltre è bravo sia in fase di contrasto che di transizione palla. Taoufik : autore di un gesto tecnico non comune a livello giovanile, rapido e sempre pronto alla battuta a rete indipendentemente dalla posizione in cui si trova. Arbitro: commette sbagli a ripetizione, inoltre fa giocare le squadre per tutto il primo tempo con colori simili (rossoblu e granata). Insufficiente.

In una classifica cortissima, con ben nove squadre che si raccolgono in 4 punti, al Chiavacci di Prato si incontrano la prima (Zenith) e la seconda (Firenze ovest) per una gara che viene decisa dalla rete di Buscema al 20'. La Zenith è una formazione forte e completa in tutti i reparti e rivestirà un ruolo di primo piano per tutto il campionato. Ha una difesa ottima (solo 3 gol subiti fino a qui), una parte mediana del campo ben assortita sia con giocatori di quantità che di qualità, e un attacco in grado di fare gol a chiunque. Questa è in sintesi la fotografia della capolista. Il Firenze ovest, nonostante sia una matricola, è una compagine ben organizzata e votata all'attacco (ben 12 i gol siglati fino ad ora) e sarà una delle squadre che, pur non lottando per la vittoria finale, sarà stabilmente nella parte nobile della classifica. Ne è scaturita una bella partita che non ha certo annoiato il pubblico presente, viste le innumerevoli emozioni e come valore aggiunto ci sono state alcune giocate tecniche degne di attenzione. Questo era del resto preventivabile vista la caratura dei ragazzi in campo. La vittoria dei padroni di casa è parsa senza dubbio non del tutto meritata per quanto visto in questa occasione; il Firenze ovest per lunghi tratti del tempo ha tenuto in mano il gioco creando numerose occasioni da rete, mancate vuoi per sfortuna, vuoi per errori clamorosi sottoporta, vuoi per miracolose parate del portiere Fiordi che sostituiva il titolare Landini (infortunato). Il team di Gardellin è tornato a casa a mani vuote, e dopo una bella partita come quella disputata oggi al Chiavacci ciò lascia tanto amaro in bocca agli ospiti. Dopo una lunga fase di studio la prima conclusione in porta avviene al 16' per merito di Bashkimi, che calcia direttamente in porta da corner, ma il portiere ospite è attento e rinvia a pugni uniti. Al 18' sempre lo stesso calciatore strozza troppo una conclusione che termina fuori di un metro. Al 20', da un pallone perso all'altezza del centrocampo, si scatena una bella azione sulla parte destra del campo che porta al vantaggio dei padroni di casa: D'Agati percorre 30 metri di campo palla al piede e lascia partire un gran tiro appena entrato in area; Buscema raccoglie la respinta del portiere e ribadisce in rete da distanza ravvicinata. La risposta dei rossoblù ospiti non tarda ad arrivare per merito di Santonocito al 31' con un tiro dal limite che sorvola di poco la traversa. Al 40' si segnala un circoletto rosso: da un'azione sviluppatasi sulla parte sinistra del campo con protagonista Chiarello, bravo nell'effettuare un gran cross da fondo campo all'altezza del disco del rigore, Taoufik colpisce la palla in rovesciata ad un metro e mezzo da terra, che però termina fuori a portiere battuto per pochi centimetri. Gesto tecnico non comune da vedere sui campi di calcio. Al 43' un colpo di testa sempre di Taoufik termina alto di poco; nella circostanza aveva ricevuto palla da una punizione battuta da Fabbri da una venticinquina di metri. Al 45' Taoufik, recuperato un pallone vacante all'altezza dei 16 metri, lascia partire una gran bordata che termina fuori di poco a portiere battuto. Su questa conclusione termina la prima frazione di gioco. Al 50' occasionissima per il Firenze ovest non sfruttata da Santonocito che, da ottima posizione (7-8metri), colpisce male la sfera favorendo così l'intervento di Fiordi, nella circostanza una partenza dal basso errata aveva dato l'opportunità ai fiorentini di pareggiare i conti. Al 63' doppia e clamorosa occasione per i rossoblù ospiti: prima Giardini si fa respingere una conclusione da ottima posizione, poi sulla ribattuta il subentrato Rufat non ribatte in rete da non più di 5 metri favorendo la ribattuta di schiena di Fiordi. Al 65' viene ammonito Nuzzo che già nel primo tempo sembrava avere subito lo stesso trattamento dal direttore di gara, ma molto probabilmente vista la vicinanza con altri giocatori ci sta che la percezione generale fosse sbagliata. Al 70' il Firenze ovest, anche sfortunato, perché una deviazione di Silveri (autogol) termina fuori di poco. Al 75' clamoroso gol fallito da Baluganti che, ricevuto palla da azione d'angolo, calcia con tutto lo specchio della porta davanti e solo a circa 4-5 metri dalla linea di porta incredibilmente alto sopra la parte diagonale dei pali. Al 80' Zenith pericoloso per merito di Lombardi, ma il suo colpo di testa da azione d'angolo termina fuori. Dopo centoventi secondi si segnala l'espulsione per proteste di D'Agati, con i padroni di casa costretti a giocare gli ultimi minuti in inferiorità numerica. Al 85' da una bellissima ripartenza la Zenith va vicino al raddoppio grazie al rapido Dessì, che da posizione defilata scavalca il portiere in uscita, ma il suo diagonale termina sul fondo di un niente. Al 92' una conclusione del mai domo Taoufik dal limite dell'area sfiora l'incrocio dei pali finendo la sua corsa sul fondo e con esso le speranze di raggiungere il pareggio dei bravi ragazzi ospiti. Prosit. Calciatoripiù: Buscema : autore del tap-in vincente, sempre pericoloso nelle vicinanze della porta, ottimo nella fase di ricezione della palla e bravo anche in fase di passaggio. D'Agati : ottima tecnica e capacità di creare superiorità numerica, oltre ad essere dotato di ottimo tiro in porta. Vettori : corre e gioca numerosi palloni importanti; inoltre è bravo sia in fase di contrasto che di transizione palla. Taoufik : autore di un gesto tecnico non comune a livello giovanile, rapido e sempre pronto alla battuta a rete indipendentemente dalla posizione in cui si trova. Arbitro: commette sbagli a ripetizione, inoltre fa giocare le squadre per tutto il primo tempo con colori simili (rossoblu e granata). Insufficiente.