Campionando.it

Juniores Regionali GIR.Elite - Giornata n. 10

Firenze Ovest-Fornacette Casarosa 1-1

FIRENZE OVEST: Ciappelli, Bertacchi, Chiariello, Mazzoli, Fabbri, Baroumi, Santonocito, Baldi, Rufat, Taoufik, Ermini. A disp.: Velleca, Margheri, Brou, Ballerini, Torelli, Gennaro, Giusepponi, Giardini . All.: Gardellin Sandro
FORNACETTE CASAROSA: Profeti, Paciarelli, Casale, Ciardelli, Meola, Terraschi, Barsotti, Shllaku, Doda, Cerrai, Mariani. A disp.: Balluchi, Salvadori, Rossi, Zaffora, Vivolo, Perondi, Pistolesi, Studiati Berni, Bulku. All.: Pertici Enrico
RETI: Ermini, Autorete
FIRENZE OVEST: Cappelli, Bertacchi, Chiariello, Mazzoli, Fabbri, Baraoumi, Santonocito, Baldi, Rufat, Taoufik, Ermini. A disp.: Velleca, Margheri, Brou, Ballerini, Torelli, Gennaro, Giusepponi, Giardini. All.: Sandro Gardellin.
FORNACETTE C.: Profeti, Paciarelli, Casale, Ciardelli, Meola, Terraschi, Barsotti, Shllaku, Doda, Cerrai, Mariani. A disp.: Balluchi, Salvadori, M. Rossi, Zaffora, Vivolo, Perondi, Pistolesi, Studiati Berni, Bulku. All.: Enrico Pertici.
ARBITRO: Lisi di Empoli
RETI: 18' Ermini, 80' Cappelli aut.

FIRENZE OVEST: Cappelli, Bertacchi, Chiariello, Mazzoli, Fabbri, Baraoumi, Santonocito, Baldi, Rufat, Taoufik, Ermini. A disp.: Velleca, Margheri, Brou, Ballerini, Torelli, Gennaro, Giusepponi, Giardini. All.: Sandro Gardellin.
FORNACETTE C.: Profeti, Paciarelli, Casale, Ciardelli, Meola, Terraschi, Barsotti, Shllaku, Doda, Cerrai, Mariani. A disp.: Balluchi, Salvadori, M. Rossi, Zaffora, Vivolo, Perondi, Pistolesi, Studiati Berni, Bulku. All.: Enrico Pertici.
ARBITRO: Lisi di Empoli
RETI: 18' Ermini, 80' Cappelli aut.



È molto probabile che a portieri invertiti sarebbe finita diversamente. Perché Profeti tiene a lungo il Fornacette aggrappato a una partita che gli stava scivolando via; e perché Cappelli, sfortunatissimo, è protagonista dell'autorete che impedisce al Firenze Ovest il sorpasso in classifica. L'incontro d'alta classifica tra neopromosse finisce infatti 1-1: e se il Fornacette può dirsi soddisfatto sia per la dinamica della rete sia per aver raccolto un punto alla fine d'una gara colma d'imprecisioni, è facile intuire come sia l'umore sull'altro versante. Da subito infatti il Firenze Ovest, che a Peretola ha conquistato dodici dei tredici punti totali (in trasferta solo un pari nel derby con l'Affrico), s'affida al consueto schema tattico delle partite interne: i difensori centrali salgono fin quasi alla mediana e scavalcando il centrocampo innescano Santonocito, Rufat e Taoufik che prendono d'infilata la difesa avversaria. Alla prima occasione, Taoufik al tiro, Profeti salva; alla terza occasione, Rufat al tiro, Profeti salva. Ma nel mezzo il Firenze Ovest passa in vantaggio: quando il quarto d'ora è da poco trascorso la difesa del Fornacette si scorda di marcare Ermini che, pescato da una rimessa laterale profonda, dal limite trova lo specchio. Sull'1-0 la diversa impostazione della gara s'enfatizza: il Fornacette sviluppa un buon palleggio e arriva facilmente alla trequarti senza però essere mai incisivo; ogni volta che recupera il pallone il Firenze Ovest verticalizza per accendere i propri attaccanti. Ne nascono una manciata di mezze occasioni e un'altra intera, quella di Rufat neutralizzata da Profeti che porta l'1-0 all'intervallo. Nella ripresa il Fornacette cerca di farsi più aggressivo, ma rischia immediatamente di subire il raddoppio: lo salva di nuovo Profeti, decisivo stavolta sull'incursione di Bertacchi. Solo un'incertezza di Cavalieri consegna al Fornacette la prima vera occasione per il pareggio: la sua uscita a vuoto su una rimessa laterale di Barsotti consente a Doda di spizzare il pallone nella zona di Mariani che però non riesce a spingerlo nella porta incustodita. Altrettanto gigantesca è l'occasione che nell'altra area neutralizza Profeti, la cui esplosività impedisce al colpo di testa di Baldi di sigillare l'incontro. Pertici capisce che se non interviene la sconfitta è certa, e allora decide d'aumentare il peso dell'attacco inserendo contemporaneamente Studiati Berni e Pistolesi. E sono proprio loro a confezionare l'azione che porta al pari: il primo verticalizza, il secondo dribbla Cavalieri in uscita e, in equilibrio precario, tocca il pallone verso la porta; è perfetta la diagonale di Chiariello che riesce a rinviarlo, sfortunata però l'esecuzione: rimpallo sul portiere e 1-1 a dieci minuti dalla fine. Il Fornacette però ora è sbilanciato, e l'Ovest prova ad approfittarne costruendo l'ultima occasione dell'incontro: sul cross radente che taglia fuori la difesa Santonocito tenta il colpo di tacco che Paciarelli respinge sulla linea (88'). Sono dunque comprensibilissimi i rimpianti del Firenze Ovest; ma si sa che i portieri, e il Fornacette ne schiera uno fortissimo, fanno parte della rosa. Calciatorepiù : tra i pali è già uno dei migliori del campionato, se lavora sulla concentrazione col pallone tra i piedi Profeti (Fornacette) diventa un fenomeno.

È molto probabile che a portieri invertiti sarebbe finita diversamente. Perché Profeti tiene a lungo il Fornacette aggrappato a una partita che gli stava scivolando via; e perché Cappelli, sfortunatissimo, è protagonista dell'autorete che impedisce al Firenze Ovest il sorpasso in classifica. L'incontro d'alta classifica tra neopromosse finisce infatti 1-1: e se il Fornacette può dirsi soddisfatto sia per la dinamica della rete sia per aver raccolto un punto alla fine d'una gara colma d'imprecisioni, è facile intuire come sia l'umore sull'altro versante. Da subito infatti il Firenze Ovest, che a Peretola ha conquistato dodici dei tredici punti totali (in trasferta solo un pari nel derby con l'Affrico), s'affida al consueto schema tattico delle partite interne: i difensori centrali salgono fin quasi alla mediana e scavalcando il centrocampo innescano Santonocito, Rufat e Taoufik che prendono d'infilata la difesa avversaria. Alla prima occasione, Taoufik al tiro, Profeti salva; alla terza occasione, Rufat al tiro, Profeti salva. Ma nel mezzo il Firenze Ovest passa in vantaggio: quando il quarto d'ora è da poco trascorso la difesa del Fornacette si scorda di marcare Ermini che, pescato da una rimessa laterale profonda, dal limite trova lo specchio. Sull'1-0 la diversa impostazione della gara s'enfatizza: il Fornacette sviluppa un buon palleggio e arriva facilmente alla trequarti senza però essere mai incisivo; ogni volta che recupera il pallone il Firenze Ovest verticalizza per accendere i propri attaccanti. Ne nascono una manciata di mezze occasioni e un'altra intera, quella di Rufat neutralizzata da Profeti che porta l'1-0 all'intervallo. Nella ripresa il Fornacette cerca di farsi più aggressivo, ma rischia immediatamente di subire il raddoppio: lo salva di nuovo Profeti, decisivo stavolta sull'incursione di Bertacchi. Solo un'incertezza di Cavalieri consegna al Fornacette la prima vera occasione per il pareggio: la sua uscita a vuoto su una rimessa laterale di Barsotti consente a Doda di spizzare il pallone nella zona di Mariani che però non riesce a spingerlo nella porta incustodita. Altrettanto gigantesca è l'occasione che nell'altra area neutralizza Profeti, la cui esplosività impedisce al colpo di testa di Baldi di sigillare l'incontro. Pertici capisce che se non interviene la sconfitta è certa, e allora decide d'aumentare il peso dell'attacco inserendo contemporaneamente Studiati Berni e Pistolesi. E sono proprio loro a confezionare l'azione che porta al pari: il primo verticalizza, il secondo dribbla Cavalieri in uscita e, in equilibrio precario, tocca il pallone verso la porta; è perfetta la diagonale di Chiariello che riesce a rinviarlo, sfortunata però l'esecuzione: rimpallo sul portiere e 1-1 a dieci minuti dalla fine. Il Fornacette però ora è sbilanciato, e l'Ovest prova ad approfittarne costruendo l'ultima occasione dell'incontro: sul cross radente che taglia fuori la difesa Santonocito tenta il colpo di tacco che Paciarelli respinge sulla linea (88'). Sono dunque comprensibilissimi i rimpianti del Firenze Ovest; ma si sa che i portieri, e il Fornacette ne schiera uno fortissimo, fanno parte della rosa. Calciatorepiù : tra i pali è già uno dei migliori del campionato, se lavora sulla concentrazione col pallone tra i piedi Profeti (Fornacette) diventa un fenomeno.
Fucecchio-Atletico Piombino 1-0

FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Iaia, Pagni, Cardini, Bruno, Melani, Del Gronchio, Geniotal, Brotini. A disp.: Gori, Sabatucci, Bertini, Gragnoli, Vaccaro D., Pieri, Cartocci, Vaccaro G., Tiozzo. All.: Giorgetti Mirko
ATLETICO PIOMBINO: Caggiari, Rossi Gio., Mitcul, Aguedo, Battaglini L., Brizi, Colombo, Diagne Serigne, Ricci, Vannini, Paini. A disp.: Tondellini, Petrocchi, Insolia, Chtimi, Campani, Dell Agnello, Patara, Mancini, Regoli. All.: Serena Mirko
RETI: Geniotal
FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Iaia, Pagni, Cardini, Bruno, Melani, Del Gronchio, Geniotal, Brotini. A disp.: Gori, Sabatucci, Bertini, Gragnoli, D. Vaccaro, Pieri, Cartocci, G. Vaccaro, Tiozzo. All.: Mirko Giorgetti.
ATLETICO PIOMBINO: Caggiari, G. Rossi, Mitcul, Aguedo, Battaglini, Brizi, Colombo, Diagne, Ricci, Vannini, Paini. A disp.: Tondellini, Petrocchi, Insolia, Chtimi, Campani, Dell'Agnello Patara, Mancini Regoli. All.: Mirko Serena.
ARBITRO: Frediani di Pisa
RETE: 32' Geniotal.

FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Iaia, Pagni, Cardini, Bruno, Melani, Del Gronchio, Geniotal, Brotini. A disp.: Gori, Sabatucci, Bertini, Gragnoli, D. Vaccaro, Pieri, Cartocci, G. Vaccaro, Tiozzo. All.: Mirko Giorgetti.
ATLETICO PIOMBINO: Caggiari, G. Rossi, Mitcul, Aguedo, Battaglini, Brizi, Colombo, Diagne, Ricci, Vannini, Paini. A disp.: Tondellini, Petrocchi, Insolia, Chtimi, Campani, Dell'Agnello Patara, Mancini Regoli. All.: Mirko Serena.
ARBITRO: Frediani di Pisa
RETE: 32' Geniotal.



Se avesse tifato Fucecchio, anziché «quanto può durare un momento?» Benigni-Giuditta avrebbe chiesto a Walter Matthau quanto possano durare due mesi. Era infatti dal 16 settembre, 4-2 alla Sestese, che dalla ruota non usciva la pallina con la vittoria; e se sono tanti per qualsiasi squadra, due mesi diventano infiniti per i campioni in carica, nell'ultimo anno abituati quasi soltanto a vincere. La maledizione la spezza Geniotal, cui da un paio di settimane Giorgetti ha ritagliato un ruolo che gli consente di navigare nella zona del mediano avversario scordandosi dei compiti di copertura: uno con le sue qualità in quella zona del campo è devastante. Se ne accorge l'Atletico Piombino, sconfitto 1-0 nonostante un approccio positivo; ma oltre che la posizione di Geniotal e dunque la fase offensiva Giorgetti ha sistemato anche la difesa, segno ne sia la terza partita di fila senza subire reti: arrivare dalle parti di Rocchi si sta facendo difficile. Anche se un po' contratto nei primi scambi, il Fucecchio comincia subito ad attaccare e al 6' costruisce la prima occasione da rete: il lancio di Brotini dalla mediana scavalca la difesa e fa correre Del Gronchio, affrontato da Caggiari che uscito fuori area intercetta di testa il tentativo di pallonetto. Passano cento secondi e il Piombino trema di nuovo: libero sulla trequarti, Cardini prende la mira e scarica verso la porta un destro violento che s'abbatte sulla traversa. Anche se non andata a buon fine, la doppia occasione dà fiducia al Fucecchio che comincia a sfruttare gli esterni per accerchiare la difesa del Piombino pericoloso prevalentemente in contropiede: uno lo neutralizza la scivolata di Pagni, decisivo sull'affondo di Colombo dopo che Diagne aveva recuperato il pallone sulla trequarti (17'). Ma a fare la partita è il Fucecchio che al 32' si porta in vantaggio: sull'angolo di Del Gronchio funziona alla perfezione il blocco degli attaccanti sul primo palo; il traversone rasoterra arriva così a Geniotal che incrocia il destro sotto la traversa. Di qui all'intervallo solo una volta il Piombino s'affaccia dalle parti di Rocchi: plastico il tuffo sul colpo di testa di Colombo, non troppo forte ma abbastanza angolato. Diversa è però la ripresa, perché il Piombino si fa più intraprendente e va più alto a pressare il portatore di palla avversario: il nuovo atteggiamento produce subito un'occasione da rete, alimentata dal traversone rasoterra di Paini da sinistra e non finalizzata da Colombo che anziché incrociare col collo calcia di piatto e mette a lato. Per una ventina di minuti però il Fucecchio sembra in difficoltà: intorno all'ora di gioco Banti perde il pallone in uscita sulla pressione di Vannini che avanza fino al limite e indirizza un rasoterra sul secondo palo protetto dalla deviazione di Rocchi. Da qui in poi però il Fucecchio si concede un quarto d'ora all'attacco: sarebbe il momento per chiudere la partita, ma per due volte Pieri (lo anticipa Caggiari in uscita sul filtrante di Gronchio, 71'; esce a lato il tiro al volo da venticinque metri, 82') manca il raddoppio. E nei minuti finali il tifo bianconero comincia a tremare: un segnaccio è la punizione concessa al limite dopo un brutto pallone perso in uscita; Colombo la calcia alta d'un pollice (84'). Al pari il Piombino va ancora più vicino quattro minuti più tardi: Brizi conduce una ripartenza fino ai venti metri e scarica il mancino contro la traversa cui stavolta s'affida Rocchi. Per il Fucecchio è l'ultimo brivido, e anche il più intenso, ma non l'ultima emozione dell'incontro. Difendendo molto alto, il Piombino s'espone infatti al contropiede: al 92' prova a sfruttarlo Pieri che, vinto un contrasto sulla trequarti e saltati centrale e portiere in dribbling, appoggia il pallone in rete; Frediani però annulla per un'infrazione non meglio specificata, si resta sullo scarto minimo. Ma è minimo solo per le statistiche: per tutto quello che si porta dietro, e per il periodo («quanto possono durare due mesi?») che chiude, per il Fucecchio è un successo enorme. Calciatorepiù : anche se sottoporta non è precisissimo, quando accelera Colombo (Atletico Piombino) è uno dei più pericolosi per la difesa avversaria; lo stesso vale sull'altro fronte per Del Gronchio , centravanti solo nominalmente e prezioso nel favorire gli inserimenti degli avversari, e Geniotal la cui rete corona l'ennesima partita stratosferica.

Se avesse tifato Fucecchio, anziché «quanto può durare un momento?» Benigni-Giuditta avrebbe chiesto a Walter Matthau quanto possano durare due mesi. Era infatti dal 16 settembre, 4-2 alla Sestese, che dalla ruota non usciva la pallina con la vittoria; e se sono tanti per qualsiasi squadra, due mesi diventano infiniti per i campioni in carica, nell'ultimo anno abituati quasi soltanto a vincere. La maledizione la spezza Geniotal, cui da un paio di settimane Giorgetti ha ritagliato un ruolo che gli consente di navigare nella zona del mediano avversario scordandosi dei compiti di copertura: uno con le sue qualità in quella zona del campo è devastante. Se ne accorge l'Atletico Piombino, sconfitto 1-0 nonostante un approccio positivo; ma oltre che la posizione di Geniotal e dunque la fase offensiva Giorgetti ha sistemato anche la difesa, segno ne sia la terza partita di fila senza subire reti: arrivare dalle parti di Rocchi si sta facendo difficile. Anche se un po' contratto nei primi scambi, il Fucecchio comincia subito ad attaccare e al 6' costruisce la prima occasione da rete: il lancio di Brotini dalla mediana scavalca la difesa e fa correre Del Gronchio, affrontato da Caggiari che uscito fuori area intercetta di testa il tentativo di pallonetto. Passano cento secondi e il Piombino trema di nuovo: libero sulla trequarti, Cardini prende la mira e scarica verso la porta un destro violento che s'abbatte sulla traversa. Anche se non andata a buon fine, la doppia occasione dà fiducia al Fucecchio che comincia a sfruttare gli esterni per accerchiare la difesa del Piombino pericoloso prevalentemente in contropiede: uno lo neutralizza la scivolata di Pagni, decisivo sull'affondo di Colombo dopo che Diagne aveva recuperato il pallone sulla trequarti (17'). Ma a fare la partita è il Fucecchio che al 32' si porta in vantaggio: sull'angolo di Del Gronchio funziona alla perfezione il blocco degli attaccanti sul primo palo; il traversone rasoterra arriva così a Geniotal che incrocia il destro sotto la traversa. Di qui all'intervallo solo una volta il Piombino s'affaccia dalle parti di Rocchi: plastico il tuffo sul colpo di testa di Colombo, non troppo forte ma abbastanza angolato. Diversa è però la ripresa, perché il Piombino si fa più intraprendente e va più alto a pressare il portatore di palla avversario: il nuovo atteggiamento produce subito un'occasione da rete, alimentata dal traversone rasoterra di Paini da sinistra e non finalizzata da Colombo che anziché incrociare col collo calcia di piatto e mette a lato. Per una ventina di minuti però il Fucecchio sembra in difficoltà: intorno all'ora di gioco Banti perde il pallone in uscita sulla pressione di Vannini che avanza fino al limite e indirizza un rasoterra sul secondo palo protetto dalla deviazione di Rocchi. Da qui in poi però il Fucecchio si concede un quarto d'ora all'attacco: sarebbe il momento per chiudere la partita, ma per due volte Pieri (lo anticipa Caggiari in uscita sul filtrante di Gronchio, 71'; esce a lato il tiro al volo da venticinque metri, 82') manca il raddoppio. E nei minuti finali il tifo bianconero comincia a tremare: un segnaccio è la punizione concessa al limite dopo un brutto pallone perso in uscita; Colombo la calcia alta d'un pollice (84'). Al pari il Piombino va ancora più vicino quattro minuti più tardi: Brizi conduce una ripartenza fino ai venti metri e scarica il mancino contro la traversa cui stavolta s'affida Rocchi. Per il Fucecchio è l'ultimo brivido, e anche il più intenso, ma non l'ultima emozione dell'incontro. Difendendo molto alto, il Piombino s'espone infatti al contropiede: al 92' prova a sfruttarlo Pieri che, vinto un contrasto sulla trequarti e saltati centrale e portiere in dribbling, appoggia il pallone in rete; Frediani però annulla per un'infrazione non meglio specificata, si resta sullo scarto minimo. Ma è minimo solo per le statistiche: per tutto quello che si porta dietro, e per il periodo («quanto possono durare due mesi?») che chiude, per il Fucecchio è un successo enorme. Calciatorepiù : anche se sottoporta non è precisissimo, quando accelera Colombo (Atletico Piombino) è uno dei più pericolosi per la difesa avversaria; lo stesso vale sull'altro fronte per Del Gronchio , centravanti solo nominalmente e prezioso nel favorire gli inserimenti degli avversari, e Geniotal la cui rete corona l'ennesima partita stratosferica.
Lastrigiana-San Marco Avenza 3-0

LASTRIGIANA: Magnolfi, Castiglioni, Corrado, El Youssefi, Sona, De Pascalis, Ballerini, Innocenti, Vettori, Mandolini, Tomeo. A disp.: Hila, Fenza, Finelli, Fontani, Talakhadze, Vignolini, Oliveri, Parenti, Magnolfi N.. All.: Guasti Davide
SAN MARCO AVENZA: Giromini, Mazzucchelli, Molini, Pasquini T., Gargiulo, Perinelli, Dumani, Guidi, Cecchinelli, Zaccagna, Belle. A disp.: Ferri, Vernazza, Narra, Mbaye, Diousse, Granai L., . All.: Braida Paolo
RETI: Talakhadze, Mandolini, Oliveri
LASTRIGIANA: F. Magnolfi, Castiglioni, Corrado, El Youssefi, Sona, De Pascalis, Ballerini, Innocenti, Vettori, Mandolini, Tomeo. A disp.: Hila, Fenza, Finelli, Fontani, Talakhadze, Vignolini, Oliveri, Parenti, N. Magnolfi. All.: Davide Guasti.
SAN MARCO AVENZA: Giromini, Mazzucchelli, Molini, Pasquini, Gargiulo, Perinelli, Dumani, Guidi, Cecchinelli, Zaccagna, Bellè. A disp.: Ferri, Vernazza, Narra, Mbaye, Diousse, Granai. All.: Paolo Braida.
ARBITRO: Rosini di Arezzo
RETI: 61' Talakhadze, 71' Mandolini, 84' Oliveri.

LASTRIGIANA: F. Magnolfi, Castiglioni, Corrado, El Youssefi, Sona, De Pascalis, Ballerini, Innocenti, Vettori, Mandolini, Tomeo. A disp.: Hila, Fenza, Finelli, Fontani, Talakhadze, Vignolini, Oliveri, Parenti, N. Magnolfi. All.: Davide Guasti.
SAN MARCO AVENZA: Giromini, Mazzucchelli, Molini, Pasquini, Gargiulo, Perinelli, Dumani, Guidi, Cecchinelli, Zaccagna, Bellè. A disp.: Ferri, Vernazza, Narra, Mbaye, Diousse, Granai. All.: Paolo Braida.
ARBITRO: Rosini di Arezzo
RETI: 61' Talakhadze, 71' Mandolini, 84' Oliveri.



È un torneo così equilibrato che anche dopo tanti inciampi basta un successo per saltare sui vagoni di prima classe: se n'accorge la Lastrigiana che dopo aver raccolto un solo punto nelle due partite precedenti (e lo score alla Guardiana era preoccupante: due vittorie, con Fucecchio e Pontassieve, e tre sconfitte, con Sestese, Zenith e Fornacette) batte il San Marco Avenza e accorcia sulle tre squadre che le stanno davanti, quelle sulle quali deve calibrare le proprie ambizioni. La differenza rispetto a buona parte delle partite fin qui disputate è evidente: non l'approccio iniziale, che era sempre stato adeguato; ma la capacità di non deprimersi e continuare ad attaccare anche quando più che gli avversari sembra di dover sconfiggere le streghe e i loro malefici sulla porta. Il 3-0 matura infatti interamente nella ripresa, ma già nel primo tempo si registrano occasioni in sequenza: si comincia con la traversa colpita da Castiglioni al 10'; si prosegue col tiro d'Innocenti parato a terra da Giromini, l'incrocio sfiorato da Ballerini e due salvataggi della difesa a contrastare Tomeo prima (grande giocata di Mandolini) e Vettori poi, al tiro a colpo sicuro. La Lastrigiana dunque meriterebbe d'andare all'intervallo in vantaggio; e potrebbe farlo se Rosini valutasse correttamente un fallo di mano su un tiro di Vettori diretto in porta. L'infortunio d'El Youssefi a cinque minuti dalla fine del primo tempo spinge Guasti ad anticipare le modifiche che intendeva apportare allo schieramento in avvio di ripresa: anziché un altro mediano entra Oliveri, che si piazza nella consueta posizione di trequartista e accentua il profilo offensivo della squadra. È proprio lui a costruire la prima occasione dopo l'intervallo sull'ennesima incursione di Mandolini a sinistra: il tiro di mezzo collo gli esce però troppo chiuso e il San Marco Avenza si salva. Guasti però ancora non è convinto e chiama fuori Tomeo, che nella coppia di centravanti con Vettori s'era dovuto sobbarcare il compito ingrato dell'esterno d'attacco, per inserire Talakhadze. Che sia intuito, caso o fortuna, all'azione successiva l'incontro si sblocca: e a sbloccarlo è proprio Talakhadze, che col destro tocca in porta il pallone calciato sul secondo palo da Vettori dopo un'altra volata di Mandolini a sinistra. Dieci minuti più tardi è lo stesso Mandolini a segnare la rete del raddoppio coronando una partita stratosferica: sull'angolo che Ballerini crossa a centro area la difesa del San Marco Avenza lo lascia inspiegabilmente solo; per un calciatore di quel talento è uno scherzo stoppare il pallone e schiantarlo in porta. Adesso Guasti può toglierlo (dentro Fontani), e con lui Corrado titolare quasi a sorpresa (mancavano sia Bonaiuti sia Marchi) dopo un periodo complicato: lo rileva Fenza, classe 2006 col 46 sulle spalle e un'abnegazione commovente. La Lastrigiana comunque non ha granché bisogno di difendersi: il San Marco Avenza s'è ormai rassegnato alla sconfitta cui il pallonetto d'Oliveri, libero davanti a Giromini dopo la giocata in verticale tra Ballerini e Innocenti, fa assumere proporzioni maggiori (3-0, 85'). È bene dunque che si ricreda chi gongolava per la poca continuità della Lastrigiana e l'escludeva dal roster delle squadre in lotta per il titolo: in un torneo così equilibrato basta un paio di settimane per tornare ferocemente lassù. Calciatoripiù : una rete provocata, una segnata e una partita entusiasmante per Mandolini , forse il calciatore di maggior talento nella rosa della Lastrigiana. Nell'elenco dei migliori gli fa compagnia Corrado , titolare dopo la lunga assenza dal terreno di gioco: lo spirito con cui affronta l'incontro è un ingrediente essenziale per preparare le partite, e vincerle.

È un torneo così equilibrato che anche dopo tanti inciampi basta un successo per saltare sui vagoni di prima classe: se n'accorge la Lastrigiana che dopo aver raccolto un solo punto nelle due partite precedenti (e lo score alla Guardiana era preoccupante: due vittorie, con Fucecchio e Pontassieve, e tre sconfitte, con Sestese, Zenith e Fornacette) batte il San Marco Avenza e accorcia sulle tre squadre che le stanno davanti, quelle sulle quali deve calibrare le proprie ambizioni. La differenza rispetto a buona parte delle partite fin qui disputate è evidente: non l'approccio iniziale, che era sempre stato adeguato; ma la capacità di non deprimersi e continuare ad attaccare anche quando più che gli avversari sembra di dover sconfiggere le streghe e i loro malefici sulla porta. Il 3-0 matura infatti interamente nella ripresa, ma già nel primo tempo si registrano occasioni in sequenza: si comincia con la traversa colpita da Castiglioni al 10'; si prosegue col tiro d'Innocenti parato a terra da Giromini, l'incrocio sfiorato da Ballerini e due salvataggi della difesa a contrastare Tomeo prima (grande giocata di Mandolini) e Vettori poi, al tiro a colpo sicuro. La Lastrigiana dunque meriterebbe d'andare all'intervallo in vantaggio; e potrebbe farlo se Rosini valutasse correttamente un fallo di mano su un tiro di Vettori diretto in porta. L'infortunio d'El Youssefi a cinque minuti dalla fine del primo tempo spinge Guasti ad anticipare le modifiche che intendeva apportare allo schieramento in avvio di ripresa: anziché un altro mediano entra Oliveri, che si piazza nella consueta posizione di trequartista e accentua il profilo offensivo della squadra. È proprio lui a costruire la prima occasione dopo l'intervallo sull'ennesima incursione di Mandolini a sinistra: il tiro di mezzo collo gli esce però troppo chiuso e il San Marco Avenza si salva. Guasti però ancora non è convinto e chiama fuori Tomeo, che nella coppia di centravanti con Vettori s'era dovuto sobbarcare il compito ingrato dell'esterno d'attacco, per inserire Talakhadze. Che sia intuito, caso o fortuna, all'azione successiva l'incontro si sblocca: e a sbloccarlo è proprio Talakhadze, che col destro tocca in porta il pallone calciato sul secondo palo da Vettori dopo un'altra volata di Mandolini a sinistra. Dieci minuti più tardi è lo stesso Mandolini a segnare la rete del raddoppio coronando una partita stratosferica: sull'angolo che Ballerini crossa a centro area la difesa del San Marco Avenza lo lascia inspiegabilmente solo; per un calciatore di quel talento è uno scherzo stoppare il pallone e schiantarlo in porta. Adesso Guasti può toglierlo (dentro Fontani), e con lui Corrado titolare quasi a sorpresa (mancavano sia Bonaiuti sia Marchi) dopo un periodo complicato: lo rileva Fenza, classe 2006 col 46 sulle spalle e un'abnegazione commovente. La Lastrigiana comunque non ha granché bisogno di difendersi: il San Marco Avenza s'è ormai rassegnato alla sconfitta cui il pallonetto d'Oliveri, libero davanti a Giromini dopo la giocata in verticale tra Ballerini e Innocenti, fa assumere proporzioni maggiori (3-0, 85'). È bene dunque che si ricreda chi gongolava per la poca continuità della Lastrigiana e l'escludeva dal roster delle squadre in lotta per il titolo: in un torneo così equilibrato basta un paio di settimane per tornare ferocemente lassù. Calciatoripiù : una rete provocata, una segnata e una partita entusiasmante per Mandolini , forse il calciatore di maggior talento nella rosa della Lastrigiana. Nell'elenco dei migliori gli fa compagnia Corrado , titolare dopo la lunga assenza dal terreno di gioco: lo spirito con cui affronta l'incontro è un ingrediente essenziale per preparare le partite, e vincerle.
Maliseti Seano-Fratres Perignano 0-0

MALISETI SEANO: Cavalieri A., Baldi, Ingrassia, Sensi, Menichetti F., Coppini, Palumbo, Landini, Dardha, Luccioletti, Mema. A disp.: Nerini, Meoni, Bartolozzi, Andreola, Taglioli, Bargellini, Asara, Osasumwen, Ballerini. All.: Di Vivona Alessandro
FRATRES PERIGNANO: Gliatta, Ceccanti, Ferretti, Diaz, Polito, Del Bono, Carrai D., Venturini, Ferrari, Vitillo, Gentile. A disp.: Mariani G., Oliva, Freschi, Orlandini, Hoxha, Mariani T., Zanutto, Passoni. All.: Pagliai Stefano
MALISETI SEANO: Cavalieri, Baldi, Ingrassia, Sensi, Menichetti, Coppini, Palumbo, R. Landini, Dardha, Luccioletti, Mema. A disp.: Nerini, Meoni, Bartolozzi, Andreola, Taglioli, Bargellini, Asara, Osasumwen, J. Ballerini. All.: Alessandro Di Vivona.
F.PERIGNANO: Gliatta, Ceccanti, Ferretti, Diaz Garrido, Polito, Del Bono, D. Carrai, Venturin, Ferrari, Vitillo, Gentile. A disp.: Mariani, Oliva, Freschi, Orlandini, Hoxha, Mariani, Zanutto, Passoni. All.: Stefano Pagliai.
ARBITRO: Pais di Arezzo

MALISETI SEANO: Cavalieri, Baldi, Ingrassia, Sensi, Menichetti, Coppini, Palumbo, R. Landini, Dardha, Luccioletti, Mema. A disp.: Nerini, Meoni, Bartolozzi, Andreola, Taglioli, Bargellini, Asara, Osasumwen, J. Ballerini. All.: Alessandro Di Vivona.
F.PERIGNANO: Gliatta, Ceccanti, Ferretti, Diaz Garrido, Polito, Del Bono, D. Carrai, Venturin, Ferrari, Vitillo, Gentile. A disp.: Mariani, Oliva, Freschi, Orlandini, Hoxha, Mariani, Zanutto, Passoni. All.: Stefano Pagliai.
ARBITRO: Pais di Arezzo



Forse i problemi offensivi non sono stati del tutto risolti. Nell'ultimo mese sembrava che Di Vivona avesse trovato una soluzione, e per il Maliseti erano infatti arrivate tre vittorie in quattro partite nelle quali aveva sempre segnato. La striscia s'interrompe con lo 0-0 col Perignano, che per la seconda volta di fila non subisce reti e dopo aver battuto in trasferta Sestese, Montelupo e Affrico continua a strappar punti in campi pesanti. Anche stavolta, e non dovrebbe essere una notizia, Pagliai prepara la partita in ogni dettaglio: il Maliseti non segna non perché sbagli sottoporta, ma perché d'occasioni non ne crea granché. Le migliori del primo tempo capitano sul mancino di Dardha, che prima calcia di poco alto e nella parte finale della frazione cerca la porta da posizione defilatissima: il pallone non gira ed esce vicino alla bandiera dell'angolo. Accampato nella propria metà campo per buona parte del primo tempo, il Perignano attende la ripresa per costruire la prima occasione da rete; ma è un'occasione enorme: libero sul dischetto dopo l'opposizione di Cavalieri a Vitillo, Ferrari colpisce malissimo il pallone e grazia gli avversari. È meno nitida la seconda, quella costruita da Dennis Carrai che punta la porta con un assolo e cerca d'insidiare Cavalieri, sereno nella parata. Il Maliseti ha bisogno dell'intervento della panchina per riassestarsi, ma anche quando riesce a ristabilire le distanze tra i reparti e ricacciare il Perignano lontano dalla porta d'azioni da rete ne costruisce poche: ci prova per due volte Asara, con una punizione e un tiro dopo un dribbling entrambi molto centrali. Difficile pensare a qualcosa di meglio d'uno 0-0. Calciatoripiù : l'attacco no, ma tranne che nel primo quarto d'ora della ripresa la difesa del Maliseti ha funzionato alla grande, merito soprattutto di Menichetti centrale e di Baldi terzino destro; ottima nel complesso anche la fase difensiva del Perignano.

Forse i problemi offensivi non sono stati del tutto risolti. Nell'ultimo mese sembrava che Di Vivona avesse trovato una soluzione, e per il Maliseti erano infatti arrivate tre vittorie in quattro partite nelle quali aveva sempre segnato. La striscia s'interrompe con lo 0-0 col Perignano, che per la seconda volta di fila non subisce reti e dopo aver battuto in trasferta Sestese, Montelupo e Affrico continua a strappar punti in campi pesanti. Anche stavolta, e non dovrebbe essere una notizia, Pagliai prepara la partita in ogni dettaglio: il Maliseti non segna non perché sbagli sottoporta, ma perché d'occasioni non ne crea granché. Le migliori del primo tempo capitano sul mancino di Dardha, che prima calcia di poco alto e nella parte finale della frazione cerca la porta da posizione defilatissima: il pallone non gira ed esce vicino alla bandiera dell'angolo. Accampato nella propria metà campo per buona parte del primo tempo, il Perignano attende la ripresa per costruire la prima occasione da rete; ma è un'occasione enorme: libero sul dischetto dopo l'opposizione di Cavalieri a Vitillo, Ferrari colpisce malissimo il pallone e grazia gli avversari. È meno nitida la seconda, quella costruita da Dennis Carrai che punta la porta con un assolo e cerca d'insidiare Cavalieri, sereno nella parata. Il Maliseti ha bisogno dell'intervento della panchina per riassestarsi, ma anche quando riesce a ristabilire le distanze tra i reparti e ricacciare il Perignano lontano dalla porta d'azioni da rete ne costruisce poche: ci prova per due volte Asara, con una punizione e un tiro dopo un dribbling entrambi molto centrali. Difficile pensare a qualcosa di meglio d'uno 0-0. Calciatoripiù : l'attacco no, ma tranne che nel primo quarto d'ora della ripresa la difesa del Maliseti ha funzionato alla grande, merito soprattutto di Menichetti centrale e di Baldi terzino destro; ottima nel complesso anche la fase difensiva del Perignano.
Pontassieve-Arezzo F. Academy 2-0

PONTASSIEVE: Foschi, Niccoli, Sy, Pilacchi, Mengozzi M., Papini, Dreucci, Pretelli, Mannini, Lemmi, Bartolozzi. A disp.: Gori, Franceschini, Cianferoni, Rasi, Pistol, Sabatini, Urbinati, Candelori, Spagni. All.: Marchionni Marco
AREZZO F. ACADEMY: Regini, Magi, Grassini, Palmieri, Savini, Sovieri, Lazzeri, Galassi, Papini, Sobhy, Zerbini D.. A disp.: Avelli, Marmorini, Valentini, Paradiso, Friscia, Bardelli, Nardi, Nako, Diaco. All.: Gennaioli Alfredo
RETI: Bartolozzi, Mannini
PONTASSIEVE: Foschi, Niccoli, Sy Becay, Pilacchi, Mengozzi, M. Papini, Dreucci, Pretelli, Mannini, Lemmi, Bartolozzi. A disp.: Gori, Franceschini, Cianferoni, Rasi, Pistol, Sabatini, Urbinati, Candelori, Spagni. All.: Marco Marchionni.
AREZZO ACADEMY: Regini, Magi, Grassini, Palmieri, Savini, Sovieri, G. Lazzeri, Galassi, Papini, Sobhy, Zerbini. A disp.: Avelli, Marmorini, Valentini, Paradiso, Friscia, Bardelli, Nardi, Nako, Diaco. All.: Luca Magnanensi.
ARBITRO: Moni di Prato
RETI: 44' Bartolozzi, 63' Mannini.

PONTASSIEVE: Foschi, Niccoli, Sy Becay, Pilacchi, Mengozzi, M. Papini, Dreucci, Pretelli, Mannini, Lemmi, Bartolozzi. A disp.: Gori, Franceschini, Cianferoni, Rasi, Pistol, Sabatini, Urbinati, Candelori, Spagni. All.: Marco Marchionni.
AREZZO ACADEMY: Regini, Magi, Grassini, Palmieri, Savini, Sovieri, G. Lazzeri, Galassi, Papini, Sobhy, Zerbini. A disp.: Avelli, Marmorini, Valentini, Paradiso, Friscia, Bardelli, Nardi, Nako, Diaco. All.: Luca Magnanensi.
ARBITRO: Moni di Prato
RETI: 44' Bartolozzi, 63' Mannini.



La felicità è due punti più in su. Alla vigilia erano quattro, ma stavolta il Pontassieve non sbaglia e rispettando il pronostico batte l'Arezzo Academy con un 2-0 che gli consente d'accorciare sulla Zenith capolista; dopo i tre pareggi con Sestese, Fucecchio e Zenith arriva dunque la prima sconfitta per Magnanensi, tornato da un mese sulla panchina dove l'anno scorso vinse il girone regionale. La classifica resta bruttina, le sensazioni no: all'Arezzo Academy manca soltanto la capacità di segnare, che anche se è abbastanza non è tutto e sulla quale è più facile lavorare rispetto ad altri problemi tecnici o tattici. Per battere questo Pontassieve sarebbero però stati necessari meno errori, sia dietro sia davanti. Dei primi s'ha un assaggio nel quarto d'ora iniziale nel quale Regini viene graziato per tre volte (di testa Bartolozzi non inquadra la porta; anziché girarsi e calciare dal dischetto del rigore, spalle alla porta Mannini scarica su Pretelli che calcia a lato; Dreucci rientra da destra e cerca l'incrocio più lontano, solo sfiorato), dei secondi alla prima vera occasione: di testa Palmieri avrebbe potuto colpire meglio il pallone lasciato a galleggiare dall'uscita incerta di Foschi su una punizione profonda. È comunque il segno che l'Arezzo Academy è in partita: lo conferma di lì a poco l'occasione che capita ad Alessandro Papini cui stavolta Foschi riesce a opporsi. Il Pontassieve però può contrapporre un palleggio efficacissimo: tra la mezz'ora e il 40' ci provano prima Pilacchi e poi Lemmi cui stavolta Regini deve opporsi con due interventi complicati. Pigia e ripigia, al 44' l'incontro si sblocca: Pretelli gioca in area un gran pallone per Bartolozzi che in spaccata lo tramuta nella rete del vantaggio, la sua prima stagionale. Pur colpito nel momento in cui fa più male, in avvio di ripresa l'Arezzo Academy non sembra accusare lo svantaggio e cerca di rimediarlo con cinque-sei minuti d'assedio furente che però non produce occasioni da rete. Sfiammata la reazione avversaria, il Pontassieve torna a distendersi e poco dopo il quarto d'ora trova il raddoppio: Grassini intercetta ma non allontana il pallone che la giocata tra Bartolozzi e Lemmi aveva proiettato verso l'area dell'Academy; lo cattura Mannini che dal vertice dell'area trova il secondo palo con uno splendido tiro a girare. Sullo 2-0 è inevitabile che la partita cali di tono, anche perché Marchionni decide di coprirsi e chiama fuori Bartolozzi per inserire Urbinati. L'Arezzo Academy è comunque pronto ad approfittare d'ogni distrazione degli avversari: lo fa Sobhy in contrasto sul rinvio di Foschi, che dopo il rimpallo riesce a recuperare il pallone soltanto sulla linea di porta; non va meglio ad Alessandro Papini, il cui tiro apparentemente destinato in rete cambia giro all'ultimo e rimbalza dalla parte sbagliata del palo. Volendo evitare in ogni modo la rete che riaprirebbe la contesa e costringerebbe il Pontassieve a uno sforzo evitabile, Marchionni chiama un altro cambio e sostituisce Dreucci con Pistol, subito protagonista d'una grande giocata sulla fascia: il suo traversone profondo lo devia la testa di Pretelli, cui Moni annulla la rete per un fuorigioco dubbio. Identica la decisione, e identici i dubbi, sull'ultima vera azione dell'incontro, la ripartenza che Candelori aveva concluso in rete. Ma, forte dei complimenti di Magnanesi che a fine partita gli riconosce «il miglior palleggio della categoria», il Pontassieve non si rabbuia: basta la classifica a illuminare il solito grigissimo novembre. Calciatoripiù: Pilacchi, Pistol (Pontassieve).

La felicità è due punti più in su. Alla vigilia erano quattro, ma stavolta il Pontassieve non sbaglia e rispettando il pronostico batte l'Arezzo Academy con un 2-0 che gli consente d'accorciare sulla Zenith capolista; dopo i tre pareggi con Sestese, Fucecchio e Zenith arriva dunque la prima sconfitta per Magnanensi, tornato da un mese sulla panchina dove l'anno scorso vinse il girone regionale. La classifica resta bruttina, le sensazioni no: all'Arezzo Academy manca soltanto la capacità di segnare, che anche se è abbastanza non è tutto e sulla quale è più facile lavorare rispetto ad altri problemi tecnici o tattici. Per battere questo Pontassieve sarebbero però stati necessari meno errori, sia dietro sia davanti. Dei primi s'ha un assaggio nel quarto d'ora iniziale nel quale Regini viene graziato per tre volte (di testa Bartolozzi non inquadra la porta; anziché girarsi e calciare dal dischetto del rigore, spalle alla porta Mannini scarica su Pretelli che calcia a lato; Dreucci rientra da destra e cerca l'incrocio più lontano, solo sfiorato), dei secondi alla prima vera occasione: di testa Palmieri avrebbe potuto colpire meglio il pallone lasciato a galleggiare dall'uscita incerta di Foschi su una punizione profonda. È comunque il segno che l'Arezzo Academy è in partita: lo conferma di lì a poco l'occasione che capita ad Alessandro Papini cui stavolta Foschi riesce a opporsi. Il Pontassieve però può contrapporre un palleggio efficacissimo: tra la mezz'ora e il 40' ci provano prima Pilacchi e poi Lemmi cui stavolta Regini deve opporsi con due interventi complicati. Pigia e ripigia, al 44' l'incontro si sblocca: Pretelli gioca in area un gran pallone per Bartolozzi che in spaccata lo tramuta nella rete del vantaggio, la sua prima stagionale. Pur colpito nel momento in cui fa più male, in avvio di ripresa l'Arezzo Academy non sembra accusare lo svantaggio e cerca di rimediarlo con cinque-sei minuti d'assedio furente che però non produce occasioni da rete. Sfiammata la reazione avversaria, il Pontassieve torna a distendersi e poco dopo il quarto d'ora trova il raddoppio: Grassini intercetta ma non allontana il pallone che la giocata tra Bartolozzi e Lemmi aveva proiettato verso l'area dell'Academy; lo cattura Mannini che dal vertice dell'area trova il secondo palo con uno splendido tiro a girare. Sullo 2-0 è inevitabile che la partita cali di tono, anche perché Marchionni decide di coprirsi e chiama fuori Bartolozzi per inserire Urbinati. L'Arezzo Academy è comunque pronto ad approfittare d'ogni distrazione degli avversari: lo fa Sobhy in contrasto sul rinvio di Foschi, che dopo il rimpallo riesce a recuperare il pallone soltanto sulla linea di porta; non va meglio ad Alessandro Papini, il cui tiro apparentemente destinato in rete cambia giro all'ultimo e rimbalza dalla parte sbagliata del palo. Volendo evitare in ogni modo la rete che riaprirebbe la contesa e costringerebbe il Pontassieve a uno sforzo evitabile, Marchionni chiama un altro cambio e sostituisce Dreucci con Pistol, subito protagonista d'una grande giocata sulla fascia: il suo traversone profondo lo devia la testa di Pretelli, cui Moni annulla la rete per un fuorigioco dubbio. Identica la decisione, e identici i dubbi, sull'ultima vera azione dell'incontro, la ripartenza che Candelori aveva concluso in rete. Ma, forte dei complimenti di Magnanesi che a fine partita gli riconosce «il miglior palleggio della categoria», il Pontassieve non si rabbuia: basta la classifica a illuminare il solito grigissimo novembre. Calciatoripiù: Pilacchi, Pistol (Pontassieve).
San Giuliano-Affrico 1-3

SAN GIULIANO: Giaconi, Braccini, Murro, Lelli, Papini, Galletti, Borsacchi, Baldacci D., Luperini, Balducci, Accorsini. A disp.: Giannini, Mandarano, Concordia, Braccini, Cresci, Dalle Luche, Nikiema, Boraschi, Buzzanca. All.: Balestri Federico
AFFRICO: Fei (30), Baroncini, Conti, Merino Serna, Vignozzi, Loffredo, Petrini, Puggelli, Guerra, Malizia, Miniati. A disp.: , Laraia, Bonaiuti, Consumi, Biba, Andrei, Casoni, Mosconi, Di Gaudio. All.: Benfari Massimiliano
RETI: Lelli, Petrini, Petrini, Di Gaudio
SAN GIULIANO: Giaconi, Braccini, Murro, Lelli, T. Papini, Galletti, Borsacchi, D. Baldacci, Luperini, Balducci, Accorsini. A disp.: Giannini, Mandarano, Concordia, Braccini, Cresci, Dalle Luche, Nikiema, Boraschi, Buzzanca. All.: Federico Balestri.
AFFRICO: Dos Santos, Baroncini, Conti, Merino Serna, Vignozzi, Loffredo, Petrini, Puggelli, Guerra, Malizia, Miniati. A disp.: Laraia, Bonaiuti, Consumi, Biba, Andrei, Casoni, Mosconi, Di Gaudio. All.: Massimiliano Benfari.
ARBITRO: Giusti di Livorno
RETI: 4', 12' Petrini, 68' Lelli, 83' Di Gaudio.

SAN GIULIANO: Giaconi, Braccini, Murro, Lelli, T. Papini, Galletti, Borsacchi, D. Baldacci, Luperini, Balducci, Accorsini. A disp.: Giannini, Mandarano, Concordia, Braccini, Cresci, Dalle Luche, Nikiema, Boraschi, Buzzanca. All.: Federico Balestri.
AFFRICO: Dos Santos, Baroncini, Conti, Merino Serna, Vignozzi, Loffredo, Petrini, Puggelli, Guerra, Malizia, Miniati. A disp.: Laraia, Bonaiuti, Consumi, Biba, Andrei, Casoni, Mosconi, Di Gaudio. All.: Massimiliano Benfari.
ARBITRO: Giusti di Livorno
RETI: 4', 12' Petrini, 68' Lelli, 83' Di Gaudio.



Ancora è impossibile sapere se sono più i rimpianti per lo stranissimo posticipo col Perignano o la soddisfazione per la reazione: l'Affrico ha digerito lo stop, lo dimostra l'1-3 col quale sconfigge il San Giuliano e accorcia sulla Zenith capolista, fermata sullo 0-0 dal Grassina. Per indirizzare la partita dove vuole gli sono sufficienti una dozzina di minuti e un paio d'ingenuità della difesa avversaria: il risultato si sblocca già al 4', quando Conti anticipa Braccini sulla trequarti e soltanto quando ha raggiunto il fondo si libera del pallone; il suo scarico attraversa tutta l'area di porta e raggiunge il secondo palo da dove l'interno di Petrini lo converte in rete. Da sinistra nasce anche il raddoppio: cambia l'ispiratore, stavolta Malizia, non il finalizzatore, di nuovo Petrini, di nuovo sottoporta. Sotto 0-2 senza neppure esser riuscito a metter la testa nella partita, anche se ormai annusa la sconfitta il San Giuliano ha il merito di reagire e nella mezz'ora successiva sviluppa una manciata d'azioni interessanti che culminano nel palo colto di testa da Galletti; non va tanto meglio alla punizione di Lelli, a lato d'un mignolo e mezzo. Ma quando riparte l'Affrico è micidiale: il San Giuliano si salva soltanto perché sull'ennesima discesa di Conti che sfonda a sinistra dopo l'ennesimo recupero alto né Guerra né Petrini riescono a impattare sul pallone spedito rasoterra in zona dischetto. Nonostante la buona reazione Balestri non può esser soddisfatto: c'è da rimontare un doppio svantaggio, per scalfire il quale cambia sia alcuni interpreti sia l'approccio tattico. Dopo l'intervallo dunque il San Giuliano comincia a giocare alcuni palloni sopra la linea difensiva: su uno di questi scatta Balducci che si presenta davanti a Dos Santos, decisivo nell'opposizione. A tre quarti di gara però l'1-2 prende davvero forma: padellata da una sequenza di saltatori, una lunga punizione verso l'area dell'Affrico plana nella zona di Buzzanca; da due metri Lelli corregge in rete il suo tiro sporco e il divario si dimezza. Ora il San Giuliano ci crede e avvia un forcing che pur senza produrre occasioni evidenti comincia a impensierire Benfari, che ridisegna la squadra inserendo Consumi, Biba e Di Gaudio. L'equilibrio tattico è ristabilito, e dalla panchina arriva anche la rete della tranquillità: la segna infatti Di Gaudio che, servito in ripartenza, dopo aver protetto il pallone col fisico lo scarica col mancino sul primo palo. Al San Giuliano restano una certezza e un rammarico enorme: se avesse giocato novanta minuti anziché settantotto, difficilmente avrebbe perso. Tanti calcoli invece l'Affrico non sta a farli: per tenere la Zenith a portata almeno fino allo scontro diretto del 9 dicembre è necessario lasciare pochi punti, possibilmente nessuno, a Maliseti, Sestese e Fucecchio. Calciatoripiù : favorito dall'assist di Conti dopo cinque minuti scarsi, Petrini sblocca l'incontro e si ripete di lì a poco. Con un avvio così è più facile che tutto giri meglio; se ci s'aggiungono le grandi prove di Miniati davanti e di Baroncini dietro (non giocava titolare da cinque partite), testimonianza ulteriore della profondità e della compattezza della rosa, si capisce come mai dopo tanti anni a galleggiare a ridosso della zona retrocessione l'Affrico finalmente guardi la classifica e s'esalti.

Ancora è impossibile sapere se sono più i rimpianti per lo stranissimo posticipo col Perignano o la soddisfazione per la reazione: l'Affrico ha digerito lo stop, lo dimostra l'1-3 col quale sconfigge il San Giuliano e accorcia sulla Zenith capolista, fermata sullo 0-0 dal Grassina. Per indirizzare la partita dove vuole gli sono sufficienti una dozzina di minuti e un paio d'ingenuità della difesa avversaria: il risultato si sblocca già al 4', quando Conti anticipa Braccini sulla trequarti e soltanto quando ha raggiunto il fondo si libera del pallone; il suo scarico attraversa tutta l'area di porta e raggiunge il secondo palo da dove l'interno di Petrini lo converte in rete. Da sinistra nasce anche il raddoppio: cambia l'ispiratore, stavolta Malizia, non il finalizzatore, di nuovo Petrini, di nuovo sottoporta. Sotto 0-2 senza neppure esser riuscito a metter la testa nella partita, anche se ormai annusa la sconfitta il San Giuliano ha il merito di reagire e nella mezz'ora successiva sviluppa una manciata d'azioni interessanti che culminano nel palo colto di testa da Galletti; non va tanto meglio alla punizione di Lelli, a lato d'un mignolo e mezzo. Ma quando riparte l'Affrico è micidiale: il San Giuliano si salva soltanto perché sull'ennesima discesa di Conti che sfonda a sinistra dopo l'ennesimo recupero alto né Guerra né Petrini riescono a impattare sul pallone spedito rasoterra in zona dischetto. Nonostante la buona reazione Balestri non può esser soddisfatto: c'è da rimontare un doppio svantaggio, per scalfire il quale cambia sia alcuni interpreti sia l'approccio tattico. Dopo l'intervallo dunque il San Giuliano comincia a giocare alcuni palloni sopra la linea difensiva: su uno di questi scatta Balducci che si presenta davanti a Dos Santos, decisivo nell'opposizione. A tre quarti di gara però l'1-2 prende davvero forma: padellata da una sequenza di saltatori, una lunga punizione verso l'area dell'Affrico plana nella zona di Buzzanca; da due metri Lelli corregge in rete il suo tiro sporco e il divario si dimezza. Ora il San Giuliano ci crede e avvia un forcing che pur senza produrre occasioni evidenti comincia a impensierire Benfari, che ridisegna la squadra inserendo Consumi, Biba e Di Gaudio. L'equilibrio tattico è ristabilito, e dalla panchina arriva anche la rete della tranquillità: la segna infatti Di Gaudio che, servito in ripartenza, dopo aver protetto il pallone col fisico lo scarica col mancino sul primo palo. Al San Giuliano restano una certezza e un rammarico enorme: se avesse giocato novanta minuti anziché settantotto, difficilmente avrebbe perso. Tanti calcoli invece l'Affrico non sta a farli: per tenere la Zenith a portata almeno fino allo scontro diretto del 9 dicembre è necessario lasciare pochi punti, possibilmente nessuno, a Maliseti, Sestese e Fucecchio. Calciatoripiù : favorito dall'assist di Conti dopo cinque minuti scarsi, Petrini sblocca l'incontro e si ripete di lì a poco. Con un avvio così è più facile che tutto giri meglio; se ci s'aggiungono le grandi prove di Miniati davanti e di Baroncini dietro (non giocava titolare da cinque partite), testimonianza ulteriore della profondità e della compattezza della rosa, si capisce come mai dopo tanti anni a galleggiare a ridosso della zona retrocessione l'Affrico finalmente guardi la classifica e s'esalti.
Sestese-Montelupo 1-1

SESTESE: Tognoni De Pugi, Vilcea, Pelagatti, De Rosis, Pisaniello, Papini, Vannini, Gocaj, Mencarelli, Cremonini, Nuti. A disp.: Rettori, Boschi, Corigliano, Mazzoni, Pecchioli, Garzi, Papucci, Capecchi, Macchinelli. All.: Rossi Alessandro
MONTELUPO: Consani, Frilli, Sammicheli, Michelucci, Cesari, Pasqualetti, Cei, Alderighi, Tofani S., Terramoto, Rosa. A disp.: Boretti, Scali, Urgolo, Nicolosi L., Tofani G., Balis, Parrini G., Parrini A., Cerrini. All.: Belli Sauro
RETI: Gocaj, Tofani S.
SESTESE: Tognoni De Pugi, Vilcea, Pelagatti, De Rosis (67' Boschi), Pisaniello, Papini, Vannini (74' Corigliano), Gocaj (74' Mazzoni), Mencarelli (67' Pecchioli), Cremonini, Nuti. A disp.: Rettori, Garzi, Papucci, Capecchi, Macchinelli. All.: Alessandro Rossi.
MONTELUPO: Consani, Frilli (46' Urgolo), Sammicheli, Michelucci, Cesari, Pasqualetti, Cei (46 Balis), Alderighi (46' Cerrini), Tofani Samuele, Terramoto (69' Parrini Giacomo), Rosa (64' Nicolosi). A disp.: Boretti, Scali, Tofani Giulio, Parrini Amedeo. All.: Sauro Belli.
ARBITRO: Scarabelli di Firenze.
RETI: 1' Gocaj, 90' rig. Tofani Samuele.
NOTE: espulso al 75' Mazzoni.

SESTESE: Tognoni De Pugi, Vilcea, Pelagatti, De Rosis (67' Boschi), Pisaniello, Papini, Vannini (74' Corigliano), Gocaj (74' Mazzoni), Mencarelli (67' Pecchioli), Cremonini, Nuti. A disp.: Rettori, Garzi, Papucci, Capecchi, Macchinelli. All.: Alessandro Rossi.
MONTELUPO: Consani, Frilli (46' Urgolo), Sammicheli, Michelucci, Cesari, Pasqualetti, Cei (46 Balis), Alderighi (46' Cerrini), Tofani Samuele, Terramoto (69' Parrini Giacomo), Rosa (64' Nicolosi). A disp.: Boretti, Scali, Tofani Giulio, Parrini Amedeo. All.: Sauro Belli.
ARBITRO: Scarabelli di Firenze.
RETI: 1' Gocaj, 90' rig. Tofani Samuele.
NOTE: espulso al 75' Mazzoni.



La malasorte continua ad accanirsi ancora contro la Sestese, raggiunta proprio allo scadere dal Montelupo, grazie ad un calcio di rigore "fantasma" (vedremo poi perché) accordato dal signor Scarabelli, tra le vibranti proteste dei giocatori di casa e trasformato con freddezza dal capocannoniere Tofani. E' l'epilogo di una gara incredibile, con la Sestese che passa in vantaggio dopo una manciata di secondi grazie a Gocaj e gioca un primo tempo in assoluta scioltezza. I ragazzi di mister Rossi mettono in grave difficoltà la squadra avversaria, salvata da una provvidenziale traversa su una staffilata dal limite di un vivacissimo Mencarelli. Se un appunto si può muovere ai padroni di casa, è ancora quello di una mancanza di cinismo che, anche nel secondo tempo, non porta a capitalizzare altre propizie occasioni in contropiede. Una svolta nella gara si ha, al 75', quando ad ergersi a protagonista (non proprio positivo) è il direttore di gara, che espelle Mazzoni (entrato da un minuto) per un intervento su un avversario non più tanto grave di altri, puniti con il solo cartellino giallo. Certamente la superiorità numerica dà vigore al Montelupo nei suoi tentativi generosi quanto confusi di riagguantare il pareggio, ma come chiariremo meglio in cronaca non ci sono segni rilevanti di un reale cambiamento di passo della squadra ospite. Ma in agguato c'è sempre la sindrome della zona Cesarini (come si definivano un tempo i minuti finali di una gara) e l'imprevedibilità di un arbitro capace di giudicare con un metro diverso situazioni simili e alquanto confuso nel distribuire cartellini a destra e a manca. Resta il fatto che, a sei giornate dalla fine del girone di andata, la posizione della Sestese in classifica è assolutamente bugiarda in relazione ai valori tecnici espressi della pur giovane squadra. Ma c'è da rilevare che esiste una pancia della classifica molto affollata e che, pertanto, basta una striscia positiva di risultati per scalare rapidamente posizioni. La Sestese sta mostrando evidenti segni di miglioramento sul piano della manovra offensiva, confermandosi ben organizzata nelle retrovie. Se son rose. Per il Montelupo uscire imbattuto, dopo una prestazione decisamente modesta, è tutto grasso che cola, ma quella vista contro la Sestese è solo una brutta copia (dicono gli stessi sostenitori) di quella apprezzata in altre circostanze. Andiamo in cronaca. Il brutto tempo dei giorni scorsi lascia lo spazio ad un pomeriggio soleggiato e ideale per giocare a calcio. La Sestese, in maglia bianca con inserti rossoblù, si presenta con Pelagatti esterno basso a sinistra e con una linea mediana formata da Gocaj, De Rosis e Vannini; Cremonini giostra tra le linee dietro a Mencarelli e Nuti. Schieramento simile nel Montelupo (in maglia amaranto), ma non si fa nemmeno in tempo ad annotarlo che la Sestese passa subito in vantaggio.Imperiosa sgroppata di Nuti sulla sinistra, conclusa con un cross basso dal fondo verso il centro dell'area: Gocaj colpisce sicuro e insacca di forza. Un'occhiata al cronometro e si scopre che sono trascorsi appena 20 secondi. Al 7' è bravo il portiere Consani a respingere su Cremonini, partito sul filo del fuorigioco e presentatosi solo davanti a lui. All'11' Mencarelli percorre, palla al piede, tutto il bordo dell'area da sinistra a destra e lascia partire una sventola che si infrange sulla parte alta della traversa. Gioca bene la Sestese, al cospetto di un Montelupo decisamente sottotono. Un'avvisaglia da parte degli ospiti si ha solo, al 18', con un tiro debole dalla lunetta diAlderighi. Ma è solo la Sestese a menare le danze: i giocatori di casa arrivano sempre per primi sulle cosiddette seconde palle. Grande occasione ancora per la Sestese al 43': bellissima la sforbiciata di Mencarelli, indirizzata verso l'angolino basso alla sinistra del portiere ospite, che sfodera un intervento superlativo e devia in calcio d'angolo. Si riprende con gli ospiti che si presentano con tre nuovi innesti e uno schieramento più marcatamente offensivo. C'è più equilibrio in campo, ma a costruire occasioni è ancora la Sestese. Al 55' spazio per una ripartenza veloce di Vannini, che scambia con Mencarelli e conclude a rete: Consani ribatte e Nuti è murato al momento del tap in vincente. Al 61' gran tiro da una ventina di metri di Gocaj, che sorvola di poco la traversa. Il Montelupo, a trazione anteriore e con altri cambi, conquista un calcio d'angolo con una conclusione di Balis deviata. Primi cambi anche nella Sestese con Boschi e Pecchioli ed è proprio quest'ultimo che si fa vedere subito: contropiede di Nuti e Pecchioli, che si defila sulla sinistra, viene chiuso in calcio d'angolo. Sull'azione successiva un giocatore di casa finisce a terra, in prossimità della linea di fondo, a contatto con un difensore: sembra un intervento falloso, ma il direttore di gara concede solo il calcio d'angolo. Altri cambi nella Sestese, al 74', con l'ingresso di Mazzoni e Corigliano. Appena un minuto dopo, proprio Corigliano, interviene in maniera rude sulle caviglie di un avversario a metà campo e quando ti aspetti naturalmente un cartellino giallo spunta il rosso. Sestese in inferiorità numerica per almeno un quarto d'ora. Pasticcio nelle retrovie degli ospiti: Consani è fuori porta, ma riesce a recuperare e a deviare in angolo, prima che l'attaccante della Sestese possa colpire a porta vuota. Finale ad alta tensione con gli ospiti che si riversanonella metà campo avversaria. All'84' Tofani beneficia di un rimpallo favorevole, ma non trova la porta. Proprio allo scadere del tempo regolamentare, in un'azione confusa in area della Sestese, sulla destra, si vede l'arbitro che indica il dischetto del rigore. In tribuna ci si guarda perplessi: cosa è accaduto? Il cronista, a fine gara, si trasforma in Sherlock Holmes e va a investigare negli spogliatoi. Tra tanti non ho visto niente emerge, alla fine, che l'arbitro ha punito un tocco di mano di un difensore di casa (che nega e che vogliamo resti anonimo), su un pallone spinto in avanti da Tofani, il quale (dicono giocatori vicini all'azione) non si era nemmeno accorto dell'accaduto. Fatto è che, dopo lunga discussione, il pallone viene collocato sul dischetto del rigore: Tofani con un rasoterra secco e angolato trasforma la massima punizione, rendendo vano il tuffo disperato del portiere, che aveva intuito la direzione del tiro. Sale ancora (se possibile la tensione): reclama blandamente la Sestese per una mano malandrina in area avversaria. Incredibilmente però, al 94', la formazione di casa ha una limpida occasione per tornare in vantaggio: Corigliano, in area da sinistra, calcia troppo debole e centrale consentendo la comoda parata a Consani. E, ancor prima della fine, fischiata al 95', Tofani manda il pallone sull'esterno della rete. Calciatoripiù : pur in presenza di diverse buone prestazioni ci limitiamo a citare il solo nome del portiere Consani che, con un paio di ottimi interventi, tiene in partita i suoi e rende possibile il pareggio.

La malasorte continua ad accanirsi ancora contro la Sestese, raggiunta proprio allo scadere dal Montelupo, grazie ad un calcio di rigore "fantasma" (vedremo poi perché) accordato dal signor Scarabelli, tra le vibranti proteste dei giocatori di casa e trasformato con freddezza dal capocannoniere Tofani. E' l'epilogo di una gara incredibile, con la Sestese che passa in vantaggio dopo una manciata di secondi grazie a Gocaj e gioca un primo tempo in assoluta scioltezza. I ragazzi di mister Rossi mettono in grave difficoltà la squadra avversaria, salvata da una provvidenziale traversa su una staffilata dal limite di un vivacissimo Mencarelli. Se un appunto si può muovere ai padroni di casa, è ancora quello di una mancanza di cinismo che, anche nel secondo tempo, non porta a capitalizzare altre propizie occasioni in contropiede. Una svolta nella gara si ha, al 75', quando ad ergersi a protagonista (non proprio positivo) è il direttore di gara, che espelle Mazzoni (entrato da un minuto) per un intervento su un avversario non più tanto grave di altri, puniti con il solo cartellino giallo. Certamente la superiorità numerica dà vigore al Montelupo nei suoi tentativi generosi quanto confusi di riagguantare il pareggio, ma come chiariremo meglio in cronaca non ci sono segni rilevanti di un reale cambiamento di passo della squadra ospite. Ma in agguato c'è sempre la sindrome della zona Cesarini (come si definivano un tempo i minuti finali di una gara) e l'imprevedibilità di un arbitro capace di giudicare con un metro diverso situazioni simili e alquanto confuso nel distribuire cartellini a destra e a manca. Resta il fatto che, a sei giornate dalla fine del girone di andata, la posizione della Sestese in classifica è assolutamente bugiarda in relazione ai valori tecnici espressi della pur giovane squadra. Ma c'è da rilevare che esiste una pancia della classifica molto affollata e che, pertanto, basta una striscia positiva di risultati per scalare rapidamente posizioni. La Sestese sta mostrando evidenti segni di miglioramento sul piano della manovra offensiva, confermandosi ben organizzata nelle retrovie. Se son rose. Per il Montelupo uscire imbattuto, dopo una prestazione decisamente modesta, è tutto grasso che cola, ma quella vista contro la Sestese è solo una brutta copia (dicono gli stessi sostenitori) di quella apprezzata in altre circostanze. Andiamo in cronaca. Il brutto tempo dei giorni scorsi lascia lo spazio ad un pomeriggio soleggiato e ideale per giocare a calcio. La Sestese, in maglia bianca con inserti rossoblù, si presenta con Pelagatti esterno basso a sinistra e con una linea mediana formata da Gocaj, De Rosis e Vannini; Cremonini giostra tra le linee dietro a Mencarelli e Nuti. Schieramento simile nel Montelupo (in maglia amaranto), ma non si fa nemmeno in tempo ad annotarlo che la Sestese passa subito in vantaggio.Imperiosa sgroppata di Nuti sulla sinistra, conclusa con un cross basso dal fondo verso il centro dell'area: Gocaj colpisce sicuro e insacca di forza. Un'occhiata al cronometro e si scopre che sono trascorsi appena 20 secondi. Al 7' è bravo il portiere Consani a respingere su Cremonini, partito sul filo del fuorigioco e presentatosi solo davanti a lui. All'11' Mencarelli percorre, palla al piede, tutto il bordo dell'area da sinistra a destra e lascia partire una sventola che si infrange sulla parte alta della traversa. Gioca bene la Sestese, al cospetto di un Montelupo decisamente sottotono. Un'avvisaglia da parte degli ospiti si ha solo, al 18', con un tiro debole dalla lunetta diAlderighi. Ma è solo la Sestese a menare le danze: i giocatori di casa arrivano sempre per primi sulle cosiddette seconde palle. Grande occasione ancora per la Sestese al 43': bellissima la sforbiciata di Mencarelli, indirizzata verso l'angolino basso alla sinistra del portiere ospite, che sfodera un intervento superlativo e devia in calcio d'angolo. Si riprende con gli ospiti che si presentano con tre nuovi innesti e uno schieramento più marcatamente offensivo. C'è più equilibrio in campo, ma a costruire occasioni è ancora la Sestese. Al 55' spazio per una ripartenza veloce di Vannini, che scambia con Mencarelli e conclude a rete: Consani ribatte e Nuti è murato al momento del tap in vincente. Al 61' gran tiro da una ventina di metri di Gocaj, che sorvola di poco la traversa. Il Montelupo, a trazione anteriore e con altri cambi, conquista un calcio d'angolo con una conclusione di Balis deviata. Primi cambi anche nella Sestese con Boschi e Pecchioli ed è proprio quest'ultimo che si fa vedere subito: contropiede di Nuti e Pecchioli, che si defila sulla sinistra, viene chiuso in calcio d'angolo. Sull'azione successiva un giocatore di casa finisce a terra, in prossimità della linea di fondo, a contatto con un difensore: sembra un intervento falloso, ma il direttore di gara concede solo il calcio d'angolo. Altri cambi nella Sestese, al 74', con l'ingresso di Mazzoni e Corigliano. Appena un minuto dopo, proprio Corigliano, interviene in maniera rude sulle caviglie di un avversario a metà campo e quando ti aspetti naturalmente un cartellino giallo spunta il rosso. Sestese in inferiorità numerica per almeno un quarto d'ora. Pasticcio nelle retrovie degli ospiti: Consani è fuori porta, ma riesce a recuperare e a deviare in angolo, prima che l'attaccante della Sestese possa colpire a porta vuota. Finale ad alta tensione con gli ospiti che si riversanonella metà campo avversaria. All'84' Tofani beneficia di un rimpallo favorevole, ma non trova la porta. Proprio allo scadere del tempo regolamentare, in un'azione confusa in area della Sestese, sulla destra, si vede l'arbitro che indica il dischetto del rigore. In tribuna ci si guarda perplessi: cosa è accaduto? Il cronista, a fine gara, si trasforma in Sherlock Holmes e va a investigare negli spogliatoi. Tra tanti non ho visto niente emerge, alla fine, che l'arbitro ha punito un tocco di mano di un difensore di casa (che nega e che vogliamo resti anonimo), su un pallone spinto in avanti da Tofani, il quale (dicono giocatori vicini all'azione) non si era nemmeno accorto dell'accaduto. Fatto è che, dopo lunga discussione, il pallone viene collocato sul dischetto del rigore: Tofani con un rasoterra secco e angolato trasforma la massima punizione, rendendo vano il tuffo disperato del portiere, che aveva intuito la direzione del tiro. Sale ancora (se possibile la tensione): reclama blandamente la Sestese per una mano malandrina in area avversaria. Incredibilmente però, al 94', la formazione di casa ha una limpida occasione per tornare in vantaggio: Corigliano, in area da sinistra, calcia troppo debole e centrale consentendo la comoda parata a Consani. E, ancor prima della fine, fischiata al 95', Tofani manda il pallone sull'esterno della rete. Calciatoripiù : pur in presenza di diverse buone prestazioni ci limitiamo a citare il solo nome del portiere Consani che, con un paio di ottimi interventi, tiene in partita i suoi e rende possibile il pareggio.
Zenith Prato-Grassina 0-0

ZENITH PRATO: Landini, Lombardi, Bashkimi, Ammendola L., Pagli, Silveri, Dessi, Nuzzo, Buscema, D Agati, Ammendola N.. A disp.: Fiordi, Caruso, Nucci, Bozzoni, Galeotti, Massimo, Manganaro, Faggi, Lazzeri. All.: Bellandi Fabrizio
GRASSINA: Balli, Ronchi, Acciai, Giraldi, Chiti, Pescucci, Senthilkumar, Roschi, Ballerini, Ignesti, Bambi. A disp.: Ceccuti, Corsini, Cappelli, Formigli, Giudice, Sani, Moriani, Salimbeni, Tempestini. All.: Pisaneschi Giacomo
ZENITH PRATO: N. Landini, Lombardi, Bashkimi, N. Ammendola, Pagli, Silveri, Dessì, Nuzzo, Buscema, D'Agati, L. Ammendola. A disp.: Fiordi, Caruso, Nucci, Bozzoni, Galeotti, Massimo, Manganaro, Faggi, N. Lazzeri. All.: Fabrizio Bellandi.
GRASSINA: Balli, Ronchi, Acciai, Giraldi, Chiti, Pescucci, Senthilkumar, Roschi, L. Ballerini, Ignesti, Bambi. A disp.: Ceccuti, Corsini, Cappelli, Formigli, Giudice, Sani, Moriani, Salimbeni, Tempestini. All.: Giacomo Pisaneschi.
ARBITRO: Passaglia di Lucca

ZENITH PRATO: N. Landini, Lombardi, Bashkimi, N. Ammendola, Pagli, Silveri, Dessì, Nuzzo, Buscema, D'Agati, L. Ammendola. A disp.: Fiordi, Caruso, Nucci, Bozzoni, Galeotti, Massimo, Manganaro, Faggi, N. Lazzeri. All.: Fabrizio Bellandi.
GRASSINA: Balli, Ronchi, Acciai, Giraldi, Chiti, Pescucci, Senthilkumar, Roschi, L. Ballerini, Ignesti, Bambi. A disp.: Ceccuti, Corsini, Cappelli, Formigli, Giudice, Sani, Moriani, Salimbeni, Tempestini. All.: Giacomo Pisaneschi.
ARBITRO: Passaglia di Lucca



Rallenta, perché davanti ha trovato un avversario organizzato come il Grassina e un portiere fenomenale come Balli; rallenta, ma rimane capolista. Ancora imbattuta, unica di tutta l'élite, la Zenith s'accontenta dello 0-0 per non veder troppo schiacciarsi il divario sulle inseguitrici più vicine, Pontassieve (scontro diretto rimandato all'antivigilia di Natale: ci sarà modo di prepararlo) e Affrico che tornano a vincere e si portano a due soli punti di distanza; s'accontenta anche perché il pari (forse con reti; ma segnare diventa impossibile quando i portieri sono fantastici: di Balli s'è detto, cento metri più in là Niccolò Landini lo eguaglia) è il risultato più giusto per quanto espresso nell'arco dell'incontro. Peraltro la prima occasione la crea proprio il Grassina: pescato solo in area, leggermente defilato a sinistra, Ignesti si fa tradire dalla precipitazione e verso la porta avversaria non riesce a scagliare niente più che un destro lento che Niccolò Landini blocca (10'). Replica Buscema, per abitudine uno dei più pericolosi della Zenith: il suo destro da fuori esce d'un metro alla destra di Balli (12'). Il doppio scambio fa esplodere la partita dopo dieci minuti sonnacchiosi: sul ribaltamento il Grassina sfiora di nuovo il vantaggio, ma sul colpo di testa ravvicinato di Senthilkumar (cross d'Acciai da sinistra) il pallone esce sul fondo senza che nessuno riesca a capire come. Alla Zenith serve una decina di minuti per riprendersi: ad accenderla ci pensa Nuzzo che avanza centralmente fino alla trequarti e premia il taglio di Bashkimi che converge da sinistra e calcia in corsa col mancino, alto di mezzo metro scarso (24'). Stavolta però la Zenith resta avanti e da qui fino all'intervallo non rischia più niente; anzi, nei venti minuti successivi costruisce almeno quattro occasioni ma per tre volte Dessì (destro in corsa troppo stretto da posizione defilata, 30'; colpo di testa a lato sulla sponda di Pagli, 38'; destro incrociato sul mancino filtrante di D'Agati e gran risposta di Balli, 42') e per ultimo Niccolò Ammendola, che calamitando un angolo di Buscema respinto dalla difesa sfiora l'incrocio col destro, non riescono a segnare la rete del vantaggio. Mantenuto intatto lo 0-0, il Grassina prende fiato e in avvio di ripresa torna a pungere: entrato da poco, Tempestini recupera il pallone a Nuzzo che aveva mal gestito il possesso al limite della propria area e col destro cerca la porta, di nuovo protetta da Niccolò Landini (49'). Non c'è bisogno invece di Balli sulla successiva occasione per la Zenith, il mancino con cui da sinistra Dessì si presenta in pedana: tiro fuori d'un paio di spanne (58'), stesso esito del destro rasoterra di Giraldi che, ricevuto il pallone dal successivo calcio di rinvio, era avanzato centralmente dalla trequarti fin quasi al limite dell'area avversaria. Per sbloccare il risultato la Zenith prova allora ad affidarsi ai palloni inattivi: le va male che Balli neutralizzi a D'Agati sia una punizione rasoterra sia un mancino incrociato favorito da una rimessa laterale profondissima. Visto che le simmetrie la gara ha dimostrato d'apprezzarle anche il Grassina sfiora il vantaggio sugli sviluppi d'un pallone inattivo; e anche qui è decisivo il portiere, stavolta Niccolò Landini, che in tuffo evita che s'insacchi la spizzata di Tempestini innescato da un calcio d'angolo (69'). Nessuna delle due squadre riesce a trovare la soluzione efficace per portarsi avanti e cambiare l'inerzia della partita: non D'Agati, che servito dalla discesa mancina di Dessì sfiora l'incrocio più vicino; non Senthilkumar, sul cui destro incrociato Niccolò Landini compie la parata più difficile di tutta la partita (80'). Tre minuti più tardi la eguaglia Balli che evita che il destro di Buscema dal limite (gran pallone di Leonardo Ammendola) si spenga sotto l'incrocio. La Zenith ci riprova anche a ridosso della sirena, subito prima che Passaglia sorvoli su un intervento sospetto nell'area avversaria: calcia di nuovo Buscema, stavolta dal centro dell'area dopo un contromovimento che gli consente di mandare la difesa al bar; finisce come prima, salvataggio di Balli (stavolta d'istinto, col piede) e Grassina salvo. Così al terzo di recupero Tempestini può trovarsi sul mancino il pallone del colpaccio: a lato il suo tiro da fuori, non c'è bisogno dell'ennesimo intervento di Niccolò Landini per salvare uno 0-0 che nessuno può avere il coraggio di definire noioso. Calciatoripiù : con due portieri normali anziché con Niccolò Landini (Zenith Prato) e Balli (Grassina) lo 0-0 sarebbe stato impossibile.

Rallenta, perché davanti ha trovato un avversario organizzato come il Grassina e un portiere fenomenale come Balli; rallenta, ma rimane capolista. Ancora imbattuta, unica di tutta l'élite, la Zenith s'accontenta dello 0-0 per non veder troppo schiacciarsi il divario sulle inseguitrici più vicine, Pontassieve (scontro diretto rimandato all'antivigilia di Natale: ci sarà modo di prepararlo) e Affrico che tornano a vincere e si portano a due soli punti di distanza; s'accontenta anche perché il pari (forse con reti; ma segnare diventa impossibile quando i portieri sono fantastici: di Balli s'è detto, cento metri più in là Niccolò Landini lo eguaglia) è il risultato più giusto per quanto espresso nell'arco dell'incontro. Peraltro la prima occasione la crea proprio il Grassina: pescato solo in area, leggermente defilato a sinistra, Ignesti si fa tradire dalla precipitazione e verso la porta avversaria non riesce a scagliare niente più che un destro lento che Niccolò Landini blocca (10'). Replica Buscema, per abitudine uno dei più pericolosi della Zenith: il suo destro da fuori esce d'un metro alla destra di Balli (12'). Il doppio scambio fa esplodere la partita dopo dieci minuti sonnacchiosi: sul ribaltamento il Grassina sfiora di nuovo il vantaggio, ma sul colpo di testa ravvicinato di Senthilkumar (cross d'Acciai da sinistra) il pallone esce sul fondo senza che nessuno riesca a capire come. Alla Zenith serve una decina di minuti per riprendersi: ad accenderla ci pensa Nuzzo che avanza centralmente fino alla trequarti e premia il taglio di Bashkimi che converge da sinistra e calcia in corsa col mancino, alto di mezzo metro scarso (24'). Stavolta però la Zenith resta avanti e da qui fino all'intervallo non rischia più niente; anzi, nei venti minuti successivi costruisce almeno quattro occasioni ma per tre volte Dessì (destro in corsa troppo stretto da posizione defilata, 30'; colpo di testa a lato sulla sponda di Pagli, 38'; destro incrociato sul mancino filtrante di D'Agati e gran risposta di Balli, 42') e per ultimo Niccolò Ammendola, che calamitando un angolo di Buscema respinto dalla difesa sfiora l'incrocio col destro, non riescono a segnare la rete del vantaggio. Mantenuto intatto lo 0-0, il Grassina prende fiato e in avvio di ripresa torna a pungere: entrato da poco, Tempestini recupera il pallone a Nuzzo che aveva mal gestito il possesso al limite della propria area e col destro cerca la porta, di nuovo protetta da Niccolò Landini (49'). Non c'è bisogno invece di Balli sulla successiva occasione per la Zenith, il mancino con cui da sinistra Dessì si presenta in pedana: tiro fuori d'un paio di spanne (58'), stesso esito del destro rasoterra di Giraldi che, ricevuto il pallone dal successivo calcio di rinvio, era avanzato centralmente dalla trequarti fin quasi al limite dell'area avversaria. Per sbloccare il risultato la Zenith prova allora ad affidarsi ai palloni inattivi: le va male che Balli neutralizzi a D'Agati sia una punizione rasoterra sia un mancino incrociato favorito da una rimessa laterale profondissima. Visto che le simmetrie la gara ha dimostrato d'apprezzarle anche il Grassina sfiora il vantaggio sugli sviluppi d'un pallone inattivo; e anche qui è decisivo il portiere, stavolta Niccolò Landini, che in tuffo evita che s'insacchi la spizzata di Tempestini innescato da un calcio d'angolo (69'). Nessuna delle due squadre riesce a trovare la soluzione efficace per portarsi avanti e cambiare l'inerzia della partita: non D'Agati, che servito dalla discesa mancina di Dessì sfiora l'incrocio più vicino; non Senthilkumar, sul cui destro incrociato Niccolò Landini compie la parata più difficile di tutta la partita (80'). Tre minuti più tardi la eguaglia Balli che evita che il destro di Buscema dal limite (gran pallone di Leonardo Ammendola) si spenga sotto l'incrocio. La Zenith ci riprova anche a ridosso della sirena, subito prima che Passaglia sorvoli su un intervento sospetto nell'area avversaria: calcia di nuovo Buscema, stavolta dal centro dell'area dopo un contromovimento che gli consente di mandare la difesa al bar; finisce come prima, salvataggio di Balli (stavolta d'istinto, col piede) e Grassina salvo. Così al terzo di recupero Tempestini può trovarsi sul mancino il pallone del colpaccio: a lato il suo tiro da fuori, non c'è bisogno dell'ennesimo intervento di Niccolò Landini per salvare uno 0-0 che nessuno può avere il coraggio di definire noioso. Calciatoripiù : con due portieri normali anziché con Niccolò Landini (Zenith Prato) e Balli (Grassina) lo 0-0 sarebbe stato impossibile.