Fucecchio-Audace Legnaia 3-0
RETI: Tiozzo, Tiozzo, Agostini
FUCECCHIO: Bigazzi, Bindi, Banti, Pagni, Tassi, Geniotal, Iaia, Cullhaj, Agostini, Badalassi, Tiozzo. A disp.: Rocchi, Contri, Mussetti, Sabatucci, Ramku, Barone, Bruno, Pieri, Doni. All.: Mirko Giorgetti.
AUDACE LEGNAIA: Collini, Baruzzu, Spinella, Vanzi, Bruno, Baravelli, Francini, Corbucci, Amodio, Cosi, Stanzoni. A disp.: Fattovich, Sibilia, Papini, Castillo Angulo, Urbano. All.: Marco Bertuccio.
ARBITRO: Del Seppia di Pisa.
RETI: 12', 30' Tiozzo, 75' Agostini.
Nell'eterno gioco di rimandi fra il rettangolo di gioco e la vita di tutti noi, il Fucecchio allinea ancora una volta il suo pianeta all'orbita giusta e, ponendo una chiusura del cerchio con quanto lasciato a Lamporecchio un anno fa, torna a sedersi sul trono degli Juniores élite laureandosi campione toscano. Il club bianconero conferma la sua leadership in questa categoria centrando ancora una volta il massimo traguardo sportivo, e lo fa stavolta venendo portata in alto per mano da nuovi interpreti: non solo Iaia e compagni, nuovo è il diesse Davide Del Carratore, e nuovo è il tecnico Mirko Giorgetti. Ma il risultato non cambia, anzi, perché una squadra costruita ad arte nella scorsa estate ha fornito al tecnico - che finalmente ha dimostrato tutto il proprio valore nel ruolo di prima guida di una squadra - il materiale di cui son fatti i sogni. Partito in sordina, il Fucecchio ha impiegato un intero girone per mettere a punto meccanismi e ingranaggi di una macchina da guerra perfetta, che ha dominato il girone di ritorno, vinto il campionato con alcuni turni di anticipo e ora entra a tutto gas nelle finali nazionali, in cui - al primo round - affronterà i campioni regionali dell'Umbria. Non potrebbero essere più diverse le motivazioni che mettono in campo in questa gara le due squadre: da una parte i bianconeri cercano gli ultimi punti per certificare in anticipo la loro vittoria, dall'altra il Legnaia già retrocesso scende sul rettangolo di gioco con l'intento, coronato ancora una volta dal successo, di onorare fino all'ultimo e con il massimo impegno la sua sfortunata stagione. Ne viene fuori una gara vinta senza troppe difficoltà dai locali, che lanciano subito in avvio un chiaro segnale: al 2' Badalassi esplode il mancino dal limite colpendo in pieno il montante, la palla attraversa poi tutta la linea di porta finendo con il venire allontanata dalla retroguardia gialloblù. Al 12' ecco il primo gol della gara: dopo un calcio piazzato battuto sulla mediana, l'azione dei bianconeri sembra perdere slancio ma Badalassi la rivitalizza, il cross del numero 10 sul secondo palo è corretto al centro da Iaia che favorisce il tap-in ravvicinato di Tiozzo, reattivo nel cogliere d'infilata la difesa ospite che stava faticando nello spostarsi da destra verso sinistra e di nuovo al centro per seguire lo sviluppo dell'azione avversaria. Dopo il gol dell'uno a zero, segue una fase di gioco in cui i locali rallentano i ritmi di gioco, il Legnaia prova a scuotersi ma, agendo controvento, fatica a dare corpo al proprio slancio offensivo. Al 25' serve poi un super-Collini per neutralizzare il colpo di testa ravvicinato di Tassi, ma il portiere ospite nulla può al 30' quando il solito Tiozzo ribadisce in rete, con un elegante colpo di tacco sottomisura, un altro spunto di Badalassi, stavolta sugli sviluppi di un corner dalla destra. Si va al riposo sul parziale di 2-0, e i primi 15' della ripresa sono caratterizzati da ritmi bassi e pochi spunti. Il Fucecchio dopo lo scoccare dell'ora di gioco riprende a spingere e va vicinissimo al tris con il solito Badalassi, fermato stavolta dalla traversa dopo l'intervento di Collini, senza che poi nessun attaccante di casa riesca nel tap-in ravvicinato. Al 75' il 3-0 arriva comunque, e suggella il pomeriggio e la serata di festa della corazzata di Mirko Giorgetti: servito da Badalassi che effettua un efficace sponda di testa, Agostini elude l'intervento dei due centrali del Legnaia, sterza sulla sinistra eludendo anche l'uscita di Collini e poi gonfia la rete avversaria. Nel finale, prima che il triplice fischio liberi la gioia dei bianconeri, il Legnaia cerca e sfiora il gol della bandiera con il generoso Amodio, al quale è Bigazzi, con un ottimo intervento in tuffo che devia il pallone in calcio d'angolo, a negare la gioia della segnatura. Grande, pienamente legittima l'esultanza del Fucecchio nel dopo-gara, e sul prato del proprio campo davanti ai tifosi i bianconeri chiudono quel cerchio che aveva mancato la congiunzione un anno fa, a Lamporecchio. Per dirla con le parole di Camillo Lastrucci, il calcio, lo sport, sa sempre ripagare e dare indietro quel che si è perso per strada, a patto che ci siano i presupposti per farlo. Leggi qualità, organizzazione, passione e tutti quegli ingredienti che rendono un gruppo vincente.
Calciatoripiù: Tiozzo, Pagni (Fucecchio).
Porta Romana-Bibbiena 5-1
RETI: Antogna, Colombo, Grifoni, Antogna, Antogna, Ragazzini
PORTA ROMANA: Cecconi, Fiorini, Farulli, Galeazzo, Zuffanelli, Ermini, Colombo, Coniatini, Antogna, Conte Barreto, Mazzei. A disp.: Sorace, Faralli, Trentanove, Di Francesco, Tipaldi, Grifoni, Ruocco. All.: Alessandro Rossi.
BIBBIENA: Marzani, Nanni, Ugolini, Checcucci, Corsani, Valentini, Mazzi, Ragazzini, Colì, Giannelli, Lungu. A disp.: Vannucci, Mercadante, Bernacchi. All.: Vinicio Dini.
ARBITRO: Bamba Pouye di Valdarno
RETI: 30' Colombo, 35' Ragazzini, 48', 55', 65' rig. Antogna, 59' Grifoni.
Non è solo doveroso: è giusto continuare a inseguire qualche obiettivo anche quando quello principale s'è dissolto. Ecco perché, anche se da qualche settimana sa che dovrà abbandonare l'élite, il Porta Romana può dirsi soddisfatto del 5-1 con cui ha sconfitto il Bibbiena: Alessandro Rossi ha infatti chiesto ai suoi di provare a chiudere al quartultimo posto, meno lontano dopo questo successo. La prima frazione non lascia però presagire il finale: alla mezz'ora il Porta Romana passa avanti col tiro di Colombo sul servizio di Conte Barreto, ma l'ennesima disattenzione difensiva della stagione (ottantacinque le reti subite: un'enormità) dà modo a Ragazzini di trovare il pari quando dal vantaggio non sono trascorsi neppure cinque minuti. I cambi chiamati da Rossi tra la fine del primo e l'inizio del secondo tempo (fuori Farulli e Zuffanelli, dentro Di Francesco e Grifoni; e il sistema di gioco si trasforma in un compatto 4-3-1-2) consentono infatti al Porta Romana di accelerare fino al successo ampio: Antogna trova prima il 2-1 con una mezza rovesciata che trova sorpreso Marzani e poi il 3-1 con un pallonetto fenomenale dai venticinque metri, favorito dal lancio di Coniatini sulla sponda di Conte Barreto; prima del rigore che si conquista e che converte nella tripletta (quindici centri stagionali: non è davanti che quest'anno il Porta Romana è mancato) e nel 5-1 c'è spazio anche per Grifoni, che spinge nella porta spalancata il secondo assist vincente di Conte Barreto. Per i verdetti non conta, per dare un senso al finale di stagione sì: ora il Bibbiena è lontano un solo punto, e venerdì riposa.
Calciatoripiù: due assist per Conte Barreto, tre reti per Antogna: non è davanti che quest'anno il Porta Romana è mancato.
San Marco Avenza-Fratres Perignano 1-0
RETI: Donati
SAN MARCO AVENZA: Giromini, Bernuzzi, Molini, Petriccioli, Costi, Pasquini, Cacciatori, Pierdominici, Grassi, Donati, Santini. A disp.: Mariotti, Lorenzoni, Ratti, Basile, Mazzanti, Zaccagna, Mazzucchelli. All.: Francesco Iovinella.
FRATRES PERIGNANO: Profeti, Biasci, Oliva, Diaz Garrido, Lelli, Crispino, Bartoli, D. Carrai, Fiumalbi, Montagnani, Ganetti. A disp.: Cirillo, Casalini, Volpi, C. Carrai, Pardini, Ferretti, Benedini. All.: Manolo Dal Bo.
ARBITRO: Bagni di Prato
RETE: 73' Donati.
NOTE: espulso Molini (79').
Poco meno che salvo, ma dovrebbe esser fatta: battendo di misura il Fratres Perignano che costringe a restare in apnea qualche giorno ancora, il San Marco Avenza si porta a due passi dalla salvezza che potrebbe ottenere matematica già venerdì se vincerà a Montelupo o se almeno una tra Affrico e Cenaia mancherà il successo contro Maliseti e Lastrigiana. Un punto dietro fa calcoli simili anche il Fratres Perignano, che punta a chiudere la questione prima della Pasqua (occhio però alle ambizioni della Zenith, cui manca un punto per esser certa d'un posto in coppa); avrebbe però potuto esserci già riuscito se avesse concretizzato almeno una delle mille occasioni prodotte nel corso d'una gara in cui insolitamente davanti non ha punto: già nel primo tempo Giromini non deve sudare granché per impedire a Fiumalbi e Ganetti, liberi in posizione di sparo, di segnare la rete del vantaggio. Cento metri dirimpetto Profeti vive un pomeriggio simile perlomeno per la prima metà: non incidono né Santini né Pasquini che di testa non centra lo specchio spalancato. Consapevole che con una vittoria risolverebbe tutti i propri problemi, dopo la pausa il Perignano alza i ritmi e costruisce altre tre occasioni da rete; ma gli va di nuovo male, perché Fiumalbi sbatte su Giromini e per due volte Dennis Carrai, prima su punizione e poi sottoporta, non centra il bersaglio. Si scuote allora il San Marco Avenza che, saggiati con Basile i riflessi di Profeti, passa avanti quando alla fine manca poco più d'un quarto d'ora: al Perignano è fatale un calo di concentrazione durato quattro secondi, dei quali approfitta Donati che calamita il pallone sulla trequarti, svernicia i centrali e insacca con un lob morbido solo per esecuzione. Per il Perignano infatti è uno schiaffo che lo costringe ad aumentare la pressione offensiva, apparentemente facilitata dall'espulsione di Molini che lascia il San Marco Avenza in inferiorità numerica; ma la sorte ha piani diversi, resi evidenti dai due pali colpiti da Fiumalbi nei minuti finali. È la doppia mandata sull'1-0: entrambi vedono la salvezza quasi impacchettata, ma il San Marco Avenza un po' di più.
Calciatoripiù: Donati (San Marco Avenza),
Ganetti (Fratres Perignano).
Pontassieve-Urbino Taccola 1-1
RETI: Candelori, Cioni
PONTASSIEVE: Martelli, Sy, Manetti, Pilacchi, Niccoli, M. Mengozzi, Saladini, Papini, Pretelli, Mannini, Cassella. A disp.: Del Lungo, Lemmi, Bartolozzi, Dreucci, Malaman, Candelori, Latini, Piccioli, N. Mengozzi. All.: Marco Privitera.
URBINO TACCOLA: Giaconi, Paciarelli, Monacci, Ferrera, Oshadogan, Taglioli, Mogavero, Salvadori, Tahiri, Cioni, Schiavone. A disp.: Pannocchia. All.: Eli Angiolino Bottai.
ARBITRO: Galli di Prato
RETI: 71' Candelori, 78' Cioni.
NOTE: espulso Manetti (60').
Bottai è soddisfatto, Privitera insomma: l'1-1 con cui si chiude la terzultima uscita stagionale fa meglio all'Urbino Taccola che sta vivendo settimane complicate (gli strascichi della partita con la Zenith hanno fatto schizzare il punteggio disciplina a un valore complicato da gestire: ottenuta sul campo, la salvezza rischia di svanire in segreteria) ma che nonostante i mille problemi ben segnalati dalla capienza della panchina ove insieme al tecnico siede il solo Pannocchia e dall'insolito numero undici sulle spalle di Schiavone, professione portiere, riesce a rimontare lo svantaggio. Succede tutto nell'ultimo quarto di gara, ove s'arriva dopo un primo tempo a ritmi bassi e scarico d'occasioni (si contano solo un colpo di testa di Schiavone che nell'esecuzione denuncia la poca confidenza con l'area avversaria e un tiro di Taglioli da lontano, alto di poco) e un avvio di ripresa per molti versi simile; cresce però l'Urbino Taccola che, in superiorità numerica dopo la seconda ammonizione ricevuta da Manetti, insidia gli avversari con un'azione imbastita da Salvadori, alimentata da Mogavero, rifinita da Tahiri e neutralizzata da Martelli. Ma quando sembra pronto a cadere il Pontassieve passa avanti: Candelori vince un rimpallo con Oshadogan e dall'interno dell'area spedisce il pallone accanto al palo più lontano. In svantaggio quando fa più male, l'Urbino Taccola riesce comunque a pareggiare un attimo prima che l'indicatore della pile si colori di rosso: Salvadori approfitta d'un giro palla pigro della difesa del Pontassieve e, affondato in verticale verso l'area, cerca lo specchio; il rimpallo trasforma il tiro in un assist per Cioni che sottoporta fa 1-1. Non può che essere l'ultima emozione: prima ancora di decidere che per loro è abbastanza, il Pontassieve in dieci e l'Urbino Taccola numericamente cortissimo non hanno più fiato neppure per affacciarsi vicino all'area avversaria. Calciatorepiù: l'intuizione di Salvadori evita all'Urbino Taccola la decima sconfitta stagionale.
Affrico-Montelupo 2-2
RETI: Di Gaudio, Malizia, Ciulli, Tofani S.
AFFRICO: Del Bimbo, Bartolacci, Boddi, Barbieri, Renzi (53' Laraia), Giovannoni, Malizia (71' Iania), Conversano, Di Gaudio, Masi (76'Merino), Mecatti (11' Miniati). A disp.: Frilli, Passa. All.: Massimiliano Benfari.
MONTELUPO: Consani, Bentivoglio, Bianchini, Michelucci, Cupo, Mancini, S. Tofani, Potogu, Ciulli, Terramoto, Cintelli (64' Coppola). A disp: Murdocca, Nicolosi, Simoncini, Giampaia, Pasqualetti, Milanesi, Urgolo, Cesari. All.: Sauro Belli.
ARBITRO: Ferri Gori di Arezzo
RETI: 18' S. Tofani, 48' Di Gaudio, 54' Malizia, 60' Ciulli.
Manca poco alla conclusione del campionato e i punti lasciati per strada potrebbero risultare fatali nella classifica finale. Chiamato a vincere per allontanarsi dalle zone calde, l'Affrico rallenta tra le proprie mura contro il Montelupo (2-2) il cui balzo di fatto gli assicura la salvezza. L'inizio è subito scoppiettante, le squadre agguerrite su tutti i palloni. È del Montelupo la prima occasione: un giro palla insistito poco fuori dall'area che libera al tiro Terramoto, il cui tiro sfiora di poco il secondo palo. L'Affrico replica quattro minuti più tardi: innescato da un rilancio di Del Bimbo, Mecatti calcia di prima intenzione e vede il proprio tentativo intercettato da Mancini con la mano. Ferri Gori assegna il penalty e ammonisce l'autore del fallo. Della battuta s'incarica Mecatti che calcia verso la porta, ma si fa male sul momento del tiro: Consani intercetta facilmente. E, dato l'infortunio, Benfari è costretto a effettuare la prima sostituzione di giornata inserendo Miniati sul rettangolo di gioco. L'errore dal dischetto abbatte gli animi dell'Affrico che al 18' subisce il gol dello svantaggio. Un pallone perso nella zona di centrocampo favorisce Samuele Tofani che avanza fino al limite e tenta un pallonetto: superato Del Bimbo, 0-1 Montelupo. Ma l'Affrico non ha intenzione d'arrendersi e si butta in avanti alla ricerca del pareggio: su un pallone alto nell'area ospite arriva prima di tutti Miniati che impatta di testa e sfiora la traversa. Passano pochi minuti e il duo offensivo Masi-Di Gaudio si rende pericoloso con una triangolazione perfetta chiusa però da Consani. Al 28' ci prova anche Giovannoni sugli sviluppi di un corner ben battuto da Masi: il pallone finisce tra le braccia del portiere. Gli ultimi dieci minuti della prima frazione sono però tutti di marca amaranto: si rendono pericolosi prima Samuele Tofani con un'azione personale e poco dopo Ciulli dalla lunga distanza dopo un buon giro palla collettivo. L'ultima occasione della prima frazione si registra al 43': il calcio di punizione di Ciulli sfiora il primo palo. Anche dopo la pausa il primo squillo è del Montelupo: Bentivoglio lancia in contropiede Cintelli che spreca malamente l'occasione del doppio vantaggio. Sul ribaltamento di fronte Miniati si rende protagonista di un'ottima azione sulla fascia destra servendo un pallone pericoloso nel mezzo: dopo una serie di rimpalli, Di Gaudio riesce a scagliarlo in rete e riportare in equilibrio il match. Il pari dura solo cinque minuti. Nuovamente Miniati, il più pericoloso nei primi minuti della ripresa, entra con uno slalom nell'area avversaria e serve nel mezzo il tutto solo Malizia che non deve far altro che appoggiare in rete. Ma anche il 2-1 dura solo pochi minuti. Al 60' un brutto disimpegno casalingo innesca il contropiede del Montelupo: da fuori area Ciulli supera Del Bimbo con un gol fotocopia di quello del vantaggio. È un brutto colpo per l'Affrico che, nonostante gli ingressi in campo di Iania e Merino nel reparto offensivo, non riesce a macinare gioco. Anzi, al 66' su punizione Ciulli cerca la doppietta impegnando Del Bimbo, questa volta attento sul proprio palo a deviare in corner. Nel quarto d'ora finale il Montelupo sembra accontentarsi del pareggio e si rintana nella propria metà campo, ma l'Affrico non riesce a trovare spazi per arrivare alla conclusione. L'unica azione pericolosa, l'ultima del match, capita sui piedi di Barbieri, bravo a liberarsi di tre avversari ma poco incisivo nella conclusione. Nei minuti di recupero qualche parola di troppo accende una discussione tra le due panchine: bravo Ferri Gori a mettere ordine. Segue solo la fine della partita. È un punto che sa di sconfitta per l'Affrico che non riesce a sfruttare l'occasione di allungare sulle inseguitrici tra cui il Cenaia, fermato sul campo della Zenith.
Calciatoripiù : in una partita difficile per l'Affrico spiccano le buone prove di
Conversano a centrocampo e di Miniati, autore dei due assist. Poco incisivi i subentrati a gara in corsa. Per il bomber casalingo
Di Gaudio l'unica nota positiva è il gol che salva una giornata negativa. Per il Montelupo decisamente positive le prove di
Ciulli e
Samuele Tofani , entrambi autori delle reti amaranto
Zenith Prato-Cenaia 2-2
RETI: Buscema, Cappellini, Brogi, Di Candia
ZENITH PRATO: Landini, Mitcul, Bashkimi (87' Kapidani), Moretti (75' Gonfiantini), Nucci, Pagli, Galeotti, Cappellini, Nuzzo, Buscema, L. Ammendola. A disp.: Malli, Muca, Casini, Diffini, Silveri. All.: Fabrizio Bellandi.
CENAIA: Perullo, Taurasi, Mariotti, Gliatta, Salvadori, Palma, Reffo (46' Di Candia), Mazzoni (81' Serafini), Ursi (46' Baesso), Barbieri (72' Landi), Brogi (81' Montagnani). A disp.: Badalassi. All.: Stefano Bani.
ARBITRO: Banfi di Pistoia
RETI: 53' Cappellini, 54' Brogi, 76' Buscema, 93' Di Candia.
NOTE: ammonito Moretti. Angoli: 6-2. Recupero: 0'+3'.
Pareggio al cardiopalma! Due volte va in vantaggio la Zenith, due volte la riprende il Cenaia: il gol del definitivo 2-2 arriva proprio all'ultimo secondo di gioco grazie a una perla di Di Candia. La prima occasione della gara è di marca azulgrana: al 5' Nuzzo riceve in area e incrocia il sinistro ma trova pronti i guantoni di Perullo. Al 16' si fa pericoloso anche il Cenaia con Barbieri, che vince un rimpallo al limite e calcia secco col destro: di poco a lato. Al 28' altro rimpallo favorevole per il Cenaia: stavolta protagonista è Reffo, che incrocia col sinistro ma non trova lo specchio della porta. Al 31' Nuzzo rinnova la sfida con Perullo girandosi repentino in area e incrociandosi ancora col sinistro: nuova respinta. Al 35' Zenith ancora all'attacco con Galeotti sulla sinistra: cross sul secondo palo per Cappellini, colpo di testa sul fondo. L'occasione più ghiotta del primo tempo arriva al 36': sinistro improvviso di Ammendola dal limite, il pallone rimbalza proprio di fronte a Perullo che è bravo ancora una volta a respingere d'istinto. Nel secondo tempo succede di tutto: la Zenith scalda i motori al 51' con Buscema che riceve un lancio lungo in area e calcia a botta sicura col sinistro, ma viene murato da un vero e proprio miracolo di Perullo. Al 53' la muraglia eretta da Perullo è costretta a cadere: Buscema riceve ancora in area, finta il tiro e appoggia per capitan Cappellini, che segna incrociando il destro all'angolo basso. La reazione però non si fa attendere, un minuto più tardi il Cenaia pareggia: su un lancio lungo in area il neoentrato Baesso vince un rimpallo e offre il pallone a Brogi che fredda la Zenith con un chirurgico mancino a incrociare. Il Cenaia fiuta il colpo grosso e tenta il sorpasso al 63' ancora con Brogi che riceve sulla destra, rientra al centro e scarica il sinistro, alto però sopra la traversa. Al 74' la Zenith torna all'attacco con una punizione insidiosa dai trenta metri di Buscema, ma Perullo vola all'angolino. Questo è solo il preludio per il nuovo vantaggio azulgrana: al 76' tutti bucano un fallo laterale messo in mezzo, alla fine arriva Buscema che da due passi dalla porta segna al volo col destro. All'83' occasione per il Cenaia, che stavolta non riesce a pareggiare a freddo: Landi si libera al limite e fa girare il sinistro; il pallone assume una traiettoria strana a causa del vento ma Landini è attento e blocca in due tempi. Come nel più bel finale dei film sportivi, quando tutto sembra perso, ci pensa un eroe a salvare la baracca all'ultimo respiro: sull'ultima azione della gara, un angolo di Gliatta tagliato sul primo palo, arriva il neoentrato Di Candia, che gira in porta il pallone al volo di tacco. Il Cenaia strappa così con l'orgoglio un punto alla Zenith e mantiene ancora vivissime le proprie speranze di salvezza a 180 minuti dal termine della stagione.
Calciatoripiù : eroe di giornata non può che essere
Di Candia (Cenaia), che subentra dalla panchina e, ispirandosi a Mancini, regala il pareggio ai suoi con una perla di tacco. Nella Zenith ottime le prestazioni di
Buscema , mina vagante per la difesa pisana e autore di un assist e un gol, e
L. Ammendola , uno dei più pericolosi in fase offensiva. Per il Cenaia da segnalare le prestazioni di
Brogi , che si carica sulle spalle l'attacco arancioverde, e
Perullo , che cala più volte la saracinesca e mantiene a galla i suoi compagni.
Lastrigiana-Sestese 1-1
RETI: Mandolini, Cremonini
LASTRIGIANA: Velleca, Benvenuti, L. Marchi, D'Alessandro, Sona, Guasti, Fallani, Marchetti, Vettori, Mandolini, El Youssefi. A disp.: Carfora, Torniai, Stefanucci, Castiglioni, Innocenti, Talakhadze, Ballerini, Tomeo, Sarti. All.: Nicola Massai.
SESTESE: Misuri, Pisaneschi, Pisaniello, De Rosis, Nenci, Papi, Angiolini, Cremonini, Giustarini, Viti, Pelagatti. A disp.: Tognoni De Pugi, Papucci, Pizzuto, Pecchioli, Nuti, Rapezzi, Baldi, Kapanadze. All.: Alessandro Rossi.
ARBITRO: M. Marchi di Siena
RETI: 52' Cremonini, 57' Mandolini.
NOTE: espulso L. Marchi (65').
Dalla Sestese alla Sestese, in qualche modo: la squadra che un anno fa lo sconfisse nella finale di Lamporecchio consente al Fucecchio di conquistare con due turni d'anticipo il secondo titolo regionale, a distanza di quattro anni dal precedente; è lei infatti a fermare sull'1-1 la Lastrigiana rimasta l'ultima delle inseguitrici. Se al rapporto che lega la Sestese alle posizioni nobili dei vari campionati cui partecipa si potrebbe dedicare un'intera Treccani, un racconto altrettanto avvincente lo si potrebbe scrivere traendo ispirazione dal legame che a distanza di quasi vent'anni ha riportato Nicola Massai sulla panchina della Lastrigiana. Cambiano i tempi e le categorie ma il finale è sempre lo stesso. Correva la stagione 2003/2004 quando il tecnico di Ugnano, seduto sulla panchina dei Giovanissimi provinciali classe 1989, al termine di un duello all'arma bianca con il Lanciotto di De Santi dovette accontentarsi del secondo posto che permise comunque alla sua squadra di partecipare agli spareggi per l'ammissione al campionato regionale; seppur eliminati al secondo turno dall'Olimpia Firenze, i ragazzi riuscirono a conquistarlo guidati da Simone Santetti, che proprio da Massai aveva ereditato il timone di quella nave. Ai giorni nostri la storia si ripete e proprio come allora, dando un'occhiata al cammino percorso in campionato, i biancorossi s'arrendono con l'onore delle armi e un pizzico di rammarico. È un sentimento certamente condiviso anche dalla Sestese, partita con grandi ambizioni suffragate da un percorso che per larghi tratti l'ha vista battersi alla pari con le altre pretendenti al titolo. Il pareggio finale non la soddisfa: meglio organizzata a centrocampo, la Sestese s'è dimostrata maggiormente pugnace e pungente negli ultimi sedici metri. Grazie a una manovra veloce, ben disegnata nella zona nevralgica del gioco e assai insidiosa quando è impostata con la profondità dei suoi inserimenti, la Sestese ha più volte messo in difficoltà la retroguardia biancorossa. Il centrocampo rossoblù poggia la propria architrave sull'attenta regia del raffinato Dario Giustarini, talento di scuola Isolotto e di passaporto Prato, sugli inserimenti di Pelagatti e Nenci e sui rapidi sganciamenti di Cremonini; la Lastrigiana è dunque costretta racchiudersi nella propria trequarti per poi tentare, quando se ne presenta l'occasione, di ripartire in contropiede. Ed è proprio quest'arma a permettere ai lastrigiani di rimanere in partita e sfruttare, con freddo e determinato cinismo, una delle rare opportunità capitate sui piedi di Mandolini i cui inserimenti sugli esterni mettono in apprensione la difesa ospite e fanno correre a Misuri il primo brivido di giornata. Corre il 5' quando un suo inserimento sulla destra si conclude con un diagonale incrociato, d'un soffio a lato. Altrettanto insidiosa è, due minuti più tardi, la replica ospite: sul tiro di Nenci, sganciatosi a destra, è decisivo il tuffo di Velleca che sporcandone la traiettoria toglie il pallone dalla disponibilità dell'accorrente Papi concedendo alla Sestese solo un calcio d'angolo. Anche se capitan Marchetti tenta di dettare i tempi della manovra biancorossa, la quasi totale assenza di movimento senza palla rende prevedibile e di conseguenza infruttuoso il lavoro svolto di mediani. Dalle parti di Vettori transitano pochi palloni: ben sorretta da Pisaneschi, la retroguardia rossoblù non corre particolari pericoli. È invece ancora la Sestese a farsi vedere dalle parti di Velleca all'altezza del 19' grazie a una bella incursione di Giustarini per vie centrali: la sua rasoiata dalla distanza costringe nuovamente Velleca a prodursi in un'ottima respinta in tuffo. Un primo tempo giocato a buon ritmo da ambo le parti, nonostante un terreno estremamente ricco d'insidie e che somigliando molto a una porzione del Sahara potrebbe rappresentare un ostacolo in fase di palleggio e costruzione del gioco, va in archivio a reti inviolate e senza ulteriori spunti di cronaca. Maggiormente ricca di episodi ed emozioni è al contrario una ripresa che vede la Sestese ripartire forte e trovare il vantaggio al 52' grazie a Cremonini che riprendendo una corta respinta della difesa biancorossa in conseguenza di un corner dalla destra, fa secco Velleca con una rasoiata saettante dalla media distanza. La Lastrigiana non si scompone, cerca di riorganizzare il proprio gioco e sette minuti più tardi, sugli sviluppi di una buona ripartenza che stavolta coglie impreparata la retroguardia ospite, riacciuffano la parità. Con un ottimo spunto sulla destra e un pregevole cambio di gioco El Youssefi libera sul fronte opposto Mandolini che, dopo aver stoppato il pallone ed essere scattato sul filo del fuorigioco, entra in area e supera agevolmente Misuri con un preciso tocco da due passi. Al 65' il ritrovato equilibrio rischia di subire un fatale stravolgimento allorquando Lapo Marchi, in conseguenza di uno scontro con un avversario, reagisce con parole non proprio appropriate inducendo l'omonimo Manuel, buon arbitro della sezione di Siena, a sventolargli davanti agli occhi il cartellino rosso. La Sestese prova ad approfittare della superiorità numerica andando alla ricerca di quel gol che potrebbe permetterle di espugnare via dello stadio, ma nonostante alcune buone occasioni create il secondo pallone non vuol proprio saperne di rotolare alle spalle di Velleca. Al 71' lo stretto triangolo sulla trequarti fra Cremonini e Giustarini libera al tiro il neo entrato Pecchioli che indirizza a rete un velenoso rasoterra dal limite sul quale Velleca si fa trovar pronto alla deviazione in corner. Passano pochi secondi e, sulla successiva traiettoria dalla bandierina di sinistra ben disegnata da Giustarini, il numero uno biancorosso rischia di sciupare quanto di buono fatto in precedenza uscendo a vuoto, mancando la presa e favorendo così l'inserimento di Pelagatti che però di testa indirizza fuori dalla porta incustodita. All'87', al culmine del suo ennesimo sganciamento offensivo, Cremonini inventa un grande assist per Pisaniello che inseritosi in area di rigore prova una difficilissima esecuzione in spaccata volante: il pallone prende l'ascensore e termina la propria corsa ben oltre la traversa. La conclusione dalla destra di Cremonini sbatte sul palo sinistro e il successivo triplice fischio di Manuel Marchi suonano come una beffa per una solida e veloce Sestese che ai punti avrebbe meritato qualcosa in più. Grazie a quel briciolo di fortuna che in certi casi non guasta, caduto però su una tovaglia ricamata da una prestazione comunque molto generosa, perso ormai di vista il Fucecchio la Lastrigiana si mantiene ben salda sul secondo gradino del podio e guarda con ottimismo alle ultime due gare di campionato e alla post season.
Calciatoripiù : nella Lastrigiana hanno ben giocato
Velleca fra i pali,
Marchetti nel cuore del centrocampo e Mandolini lungo le corsie esterne. Nella Sestese si sono fatti apprezzare
Cremonini, Pelagatti, Giustarini, Nenci e il subentrato
Pecchioli . Il senese Manuel Marchi ha ben diretto una gara sostanzialmente corretta e nella quale anche l'omonimo numero tre in maglia bianca
Lapo , tenendo a freno la lingua, si sarebbe fatto valere per tutti e novanta i minuti di gioco.
Grassina-Olmoponte Arezzo 2-4
RETI: Ballerini, Modesti, Rossi, Meoni, Boschi, Autorete
GRASSINA: Maranghi, Azzini, Cinquina, Senthilkumar, Massini, Falaschi, Bambi, Modesti, Rossi Lottini Davide, Ballerini, Moriani. A disp.: Bellini, Salvini, Colasuono, Salimbeni. All.: Franco Melosi.
OLMOPONTE: Castellucci, Pasquini, Brahimaj, Boschi, Bartolini, Grazi, Giannerini, Marino, Rossi, Castellani, Meoni. A disp.: Corallo, Viscomi, Gharazzedine, Fabianelli. All.: Daniele Badini.
ARBITRO: Argenti di Grosseto.
RETI: Ballerini, Modesti, Rossi, autorete pro Olmoponte, Meoni, Boschi.