Cattolica Virtus-Affrico 1-1
CATTOLICA VIRTUS: Cecconi E., Tallarita, Ponzillo, Pilacchi, Nocentini, Alfani, Badii, Rafanelli, Nicolosi T., Ignesti, Cinquina. A disp.: Hila, Braccesi, Bacci, Zuffanelli, Di Mascolo, Del Zotto, Mazzei, Bonarelli, Faccendini (7). All.: Vallini Francesco
AFFRICO: Croce, Baffoni, Bartolacci, Rensi, Laraia, Carnasciali, Iania, Conversano, Guercini, Puggelli, Tipaldi. A disp.: Bianchi, Zuppani, Grillo, Meucci, Grifoni, Daloiso, Frilli, Kodra, Lombardi Lapo. All.: Benfari Massimiliano
RETI: Pilacchi, Frilli
Esultano tutti dopo il pareggio maturato in quel Soffiano. La Cattolica Virtus: perché nonostante la rimonta subìta in extremis, la squadra di Vallini mantiene la vetta della classifica e si prepara a conservarla fino in fondo, anche dopo il testa a testa del prossimo turno contro la Floria (battuta 3-0 da una Lastrigiana con più stimoli). L'Affrico: perché l'impegno sembrava proibitivo e invece il carattere dei ragazzi di Benfari ha portato in dote un punticino che significa sorpasso in classifica e momentaneo terzo posto in attesa dell'ultima decisiva giornata di campionato. La concorrenza: perché quello del campo sportivo San Michele è uno dei tanti risultati che lasciano ancora tutto in ballo nella lotta per l'ultimo posto disponibile per le fasi finali. È stata partita intensa e combattuta quella che vedeva la capolista ospitare un Affrico con un solo (o quasi) risultato a disposizione. L'inizio dei ragazzi di Benfari sembra incoraggiante, tanto che dopo soli 5' Guercini ha la possibilità di portare in vantaggio i suoi ma il 9 dell'Affrico spreca tutto davanti a Cecconi. Col passare dei minuti, però, viene fuori anche la Cattolica Virtus, che soprattutto sulle corsie laterali trova spazio per poter offendere. In un paio di occasioni, dalle discese degli esterni giallorossi scaturiscono alcune palle gol che soprattutto Cinquina e Nicolosi non riescono a tramutare in rete. L'Affrico prova ad alleggerire la pressione locale con un colpo di testa di Laraia sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Sul ribaltamento di fronte, però, la Cattolica passa grazie ad una splendida transizione offensiva: triangolo a centrocampo tra Badii e Cinquina, palla sulla sinistra per l'inserimento di Ponzillo che, arrivato sul fondo, vede e serve l'accorrente Nicolosi il cui tiro, dapprima rimpallato, diventa un assist involontario per Pilacchi che da due passi fa 1-0. La Cattolica Virtus continua a macinare gioco e potenziali occasioni, senza però affondare il colpo in un primo tempo che scorre senza altri sussulti terminando con il parziale di 1-0 in favore dei padroni di casa. Nella ripresa cambia l'inerzia del match. Dopo una prima frazione con pochi sussulti, nel secondo tempo l'Affrico rientra in campo con un piglio diverso, mostrandosi più propositivo e pericoloso specie dopo l'ingresso in campo di Lombardi. Dal canto suo, anche la Cattolica Virtus costruisce alcune occasioni per chiudere i conti soprattutto con Nicolosi, murato da un ottimo Croce. L'Affrico riesce a ripartire con più fluidità rispetto alla prima frazione e a 10' dalla fine, su un'azione in verticale, Lombardi entra in rotta di collisione con un avversario, reclamando un calcio di rigore che per l'arbitro non c'è. Gli ospiti hanno il merito di insistere e al 90' vengono premiati con il gol del pari: a realizzarlo è Frilli che capitalizza un contropiede con un mancino a incrociare che non lascia scampo a Cecconi. È 1-1 a Soffiano, un risultato che proietta momentaneamente l'Affrico in un posto ai playoff per il quale sarà decisivo l'ultimo turno.
Calciatoripiù : nella Cattolica Virtus si prendono la scena
Badii (elemento imprescindibile a metà campo) e
Nicolosi (punto di riferimento in avanti). Nell'Affrico meritano tutti un elogio, compreso coloro che sono entrati dalla panchina tra cui
Lombardi e
Frilli , quest'ultimo artefice del pareggio.
Lastrigiana-Floria Grassina Belmonte 3-0
LASTRIGIANA: Terlicher, Ballini, Marchi, Colzi, Sona, De Pascalis, El Youssefi, Innocenti, Tomeo, Mandolini, Ballerini. A disp.: Velleca, Delle Fave, Valori, Guasti, Bonaiuti, Corsi, Cavicchi L., Menchi, Maranghi. All.: Guasti Davide
FLORIA GRASSINA BELMONTE: Moretti, Lucatuorto, Margheri, Innocenti, Roschi, Cavallone, Bartoletti, Ballerini, Morozzi, Manetti, Fiaschi. A disp.: Scartabelli, Berti, Gallo, Soare, Sibilia, Andreoni. All.: Latini Claudio
RETI: Mandolini, Mandolini, Valori
Pillola blu: fine della storia. Tra sei giorni la Lastrigiana si sveglierà in camera propria e si sarà scordata del successo illusorio di una mattina d'inizio primavera. Pillola (bianco)rossa: la Lastrigiana resta nel paese delle meraviglie e scopre che in fondo alla tana del bianconiglio può esserci molto di più della salvezza diretta. Maturato negli ultimi 8', il 3-0 sulla Floria è uno dei tasselli che rendono intricatissima l'ultima giornata di questa prima fase: cinque squadre ballano tra il paradiso e la dannazione, l'ultimo vagone letto in direzione titolo toscano o l'anima sul tavolo verde e il diavolo come croupier. E si torna sempre lì, all'abbraccio feroce tra il rosso e il blu, il blu e il rosso: domenica mattina molto, anche se non tutto, passerà da Scandicci per una sfida micidiale tra parenti. Per arrivarci viva però la Lastrigiana ha avuto bisogno di sconfiggere la Floria che perde così l'occasione di sopravanzare la Cattolica al penultimo tornante; e domenica, per intasare il programma fino in fondo, è in calendario lo scontro diretto per il primato che conta il giusto se non la gloria, l'onore e soprattutto la possibilità di evitare il Tau Altopascio in un triangolare elettrico. Per arrivarci col muso davanti c'era bisogno di vincere alla Guardiana, e dunque d'attaccare sin dalla prima azione: non se n'è andato neppure 1' quando dal limite Morozzi disegna un filtrante per Roschi contrastato a centro area; il pallone schizza a Fiaschi ostacolato da Terlicher in uscita. La Lastrigiana reagisce subito: Cavallone legge male un'azione abbastanza facile e lasciando sfilare il servizio profondo di N. Ballerini permette a Mandolini di sfidare Moretti in uscita, ma espia subito togliendo di porta il pallonetto del possibile vantaggio locale (3'). Per buona parte del primo tempo la Floria governa la mediana con piglio d'autocrate; l'aiuta molto la terza linea che, altissima per giocare d'anticipo su Mandolini (tattica complicata) e lasciare in fuorigioco Tomeo (tattica felicissima), gioca quasi schiacciata sul centrocampo per alimentare la manovra offensiva. Al 16' se ne ha una rappresentazione efficace: in anticipo elegante sulla trequarti, di prima Lucatuorto innesca a sinistra Manetti che si defila e calcia col mancino; ancora a pezzi dopo lo scontro con Ballini in avvio (sarà costretto ad arrendersi alla mezz'ora), Terlicher respinge centralmente e deposita il pallone sul sinistro di Morozzi che però calcia con sufficienza e non trova lo specchio sguarnito. In difficoltà nei duelli individuali in mezzo al campo, la Lastrigiana s'affida a due soluzioni per scardinare la difesa avversaria che trema soprattutto dalla parte di Bartoletti: i lanci di De Pascalis (personalità, senso dell'anticipo e della posizione, pulizia nel tackle, intelligenza tattica notevole: è un libero completo, prendere nota) per Mandolini che prova a stuzzicare la Floria in velocità; e i calci da fermo che Guasti affida al mancino balsamico di Marchi. È proprio su un suo corner a rientrare, il primo della partita, che Tomeo sfiora quanto basta per deviare il pallone verso lo specchio: d'istinto Moretti respinge con la figura (22'). Gli strappi della Lastrigiana interrompono la manovra insistita della Floria che arriva facile sulla trequarti e poi si ferma, incapace di aprire la zip che De Pascalis e Sona tengono ben serrata. Alla mezz'ora una ripartenza rischia di costarle come un pieno a un suv, perché Bartoletti si fa attrarre fuori posizione dalla percussione centrale di F. Innocenti che lo calamita e poi serve Mandolini dietro le sue spalle: il suo destro angolato picchia in terra accanto al legno più lontano ed esce. Poi Terlicher dice basta e Guasti manda dentro Velleca che tempo cento secondi fa vedere che il lungo riscaldamento ha funzionato: merita più di una citazione in cronaca la sua parata con la mano di richiamo sul destro a giro di Roschi innescato dalla sponda di Morozzi sull'imbucata di Cavallone. È l'ultima emozione del primo tempo; dalla pausa rientrano in venti, perché Latini chiama fuori Cavallone ammonito (in campo Berti come terzino destro, non cambia niente nello schema) e Guasti si gioca Valori al posto di Colzi troppo timido in regia. Ora, non importa credere alla volontà di Dio per intuire che quello che succede di qui in poi non può essere un caso: d'un tratto la Lastrigiana cattura il centrocampo, neutralizza G. Innocenti e tampona i movimenti di Morozzi e Roschi improvvisamente circoscritti in qualche metro quadro. È quasi inevitabile che nel giro di mezz'ora la Lastrigiana costruisca quattro occasioni catalogabili tra l'enorme e il mastodontico: si parte con la scucchiaiata di Mandolini che imbocca Tomeo davanti a Moretti decisivo sul tentativo di pallonetto (48'); poi la punizione mancina di Marchi (fallo su El Youssefi) trova a centro area Mandolini che marcato dai colossi biancoverdi si scorda di non essere un corazziere e di testa colpisce la faccia interna del palo (51'); l'azione del 68' nasce sullo stesso asse, lancio abbagliante di Marchi e fuga di Mandolini che, partito dalla propria metà campo, punta la porta ma patisce la pressione di Margheri e calcia su Moretti in uscita; 6' più tardi Marchi decide che è ora di lucidare di nuovo il sinistro e scarica verso la porta una punizione dal vertice destro dell'area (dubbio fallo di Roschi su F. Innocenti) colpendo in pieno la traversa con una traiettoria arcuata che sembra non scendere mai. Poi d'un tratto la Lastrigiana rischia di compromettere il proprio campionato: Manetti imposta centralmente per Andreoni che, subentrato a Roschi da 4', incrocia il diagonale con un grado di troppo. Così alla fine la Lastrigiana riesce ad affondare il mestolo nella classifica e a rimescolarla fino a farla impazzire: Valori scucchiaia a destra per Mandolini che, partito in posizione regolare (direzione eccellente di Olmi che in tutta la gara sbaglia un solo fischio, il fallo da cui nasce la punizione scagliata da Marchi sulla traversa: qui, prendendosi il rischio di perdersi qualcosa in mezzo all'area, intuisce come si svilupperà l'azione e s'allarga tantissimo per tenere sott'occhio il fuorigioco; intelligenza tattica premiata), cerca la porta col destro e la trova dopo la deviazione di Bartoletti. È il vantaggio della Lastrigiana che, capito che tra testa e fiato (Latini ha a disposizione solo cinque calciatori di movimento) la Floria annaspa, nel giro di 5' raddoppia: Mandolini strappa fino al fondo e col sinistro crossa per Valori che, intelligenza tattica premiata, s'è inserito fino al dischetto; da lì gli basta colpire di testa senza neppure saltare, Moretti parte tardi e il pallone entra accanto al palo. Ormai la Floria pensa già alla gara successiva, lo dimostra quanto accade al 90' quando Mandolini sgraffigna a Moretti un pallone portato troppo a lungo e senza pressione alcuna lo accompagna nella porta stappata. Ma più che l'epilogo di una gara indimenticabile e dimenticabilissima è la premessa dell'ultima giornata nella quale ci sarà da scansare proiettili e farsi largo tra eletti, oracoli e numeri a prima vista incomprensibili.
Calciatoripiù : nel primo tempo ci si diverte a veder dialogare
Morozzi e
Roschi (Floria); poi Guasti inserisce
Valori e fracassa il balocco. E allora ci si diverte a veder dialogare lui con
Mandolini che, in tribuna ne sono convinti, basta che conservi la testa che Iddio gli ha donato per arrivare dritto in prima squadra; è infatti clamoroso il talento che fa scintillare in ogni azione, come è clamorosa la gara di
Marchi e
De Pascalis (Lastrigiana) dalla propria area in su.
Zenith Prato-Rinascita Doccia 8-1
ZENITH PRATO: Landini, Pittala, Bashkimi, Milani, Silveri, Menichetti F., Ammendola N., Moretti, Mema, Rus, Dessi. A disp.: Veroni, Gori, Buscema, D Agati, Galeotti, Celi, Faggi, . All.: Sorbera Samuele
RETI: Ammendola N., Buscema, Dessi, Dessi, Dessi, Mema, Rus, Mema, Bagnai
Di fronte ad un buon pubblico e con un clima ideale per una partita di calcio, Zenith e Doccia si sono affrontate con opposti motivi di classifica nel classico match vietato da perdere . Non c'è stata partita, come testimonia inequivocabilmente il risultato (8-1). Mentre i padroni di casa si giocheranno il passaggio ai playoff nella sfida di domenica prossima contro l'Affrico, per il Doccia la permanenza di categoria non dipenderà dalle proprie mani, ma da quelle del Bibbiena, ovvero se riuscirà ad uscire imbattuto da Monteriggioni scatterà la forbice e sarà retrocessione diretta. Inutile dire che viste la serietà e la competenza, la società sestese meriterebbe quantomeno l'ultimo appello, ma la squadra vista in questa occasione (poca grinta e cattiveria, approccio psicologico sbagliato data l'importanza della gara) lascia ben poco da sperare. Ma si sa: mai dire mai, dopodiché la bravura di mister Cavaliere ed il rientro di alcuni infortunati potrebbero ribaltare una sorte che al momento pare segnata, e comunque fino a quando ci sarà speranza è doveroso coltivarla! La cronaca prende il via dal 3', quando su un calcio d'angolo battuto da Dessì un colpo di testa di Pittalà finisce sulla traversa. Questo è il preludio del primo gol realizzato all'8' dai padroni di casa ad opera di Dessì con un tiro da 25 metri che si insacca alla sinistra dell'incerto portiere. Passano 4' e arriva il raddoppio ad opera di Rus. Al 25' un calcio d'angolo del solito Dessì trova Pittalà in mezzo all'area, ma la sua conclusione finisce fuori. Al 33' su mischia Mema porta a 3 le reti dei padroni di casa, grazie anche ad un'incertezza della difesa ospite. Al 34' il Doccia tenta di riaprire la partita grazie ad un generoso rigore concesso dall'arbitro per fallo su Bruscoli, che Bagnai trasforma. Al 40' un calcio di punizione da 25 metri di Dessì viene ben parato da Rogai. Al 44' una punizione del numero 8 del Doccia Colombo è ben controllata da Landini. Su questa azione si va al riposo. Subito a inizio ripresa un tiro-cross pericoloso di D'Agati finisce fuori di poco. Al 49' bella azione personale di Dessì che si libera in dribbling del diretto marcatore lasciando partire un gran tiro che però va ad infrangersi sul palo. Al 57' una punizione ben calciata da Pittalà da posizione defilata trova Menichetti libero al centro dell'area che colpisce di testa, ma la conclusione finisce fuori di poco. Al 60', dopo una bella incursione, Pittalà porge un delizioso assist a D'Agati la cui conclusione non va a buon fine. Al 62' spazio per il gol di Dessì che è bravo a insaccare un tap-in di Ammendola, che aveva saltato due difensori sulla linea di fondo. Al 64' è lo stesso Dessì ad offrire una facile conclusione vincente a Mema che si trovava in posizione favorevole. Al 66' su un'azione di ripartenza Dessì porta a 6 le reti, ma in questo caso il fuori gioco era abbastanza evidente con tutti i giocatori ospiti ad attendere il fischio dell'arbitro. Al 74' una bella discesa di Bruscoli viene fermata in extremis da un difensore locale. Al 76' un gran tiro dal limite di Gonfiantini finisce fuori di poco. Tre minuti dopo si segnala una pregevole azione di Celi, la cui conclusione è ben fermata da Rogai. Al 79' da una punizione dalla trequarti battuta da Ammendola premia il liberissimo Buscema che, a non più di 3 metri, non ha difficoltà ad insaccare. All'81' buon tiro di Bruscoli facilmente parato dal portiere Landini. All'82' Ammendola sfrutta al meglio un ottimo passaggio di Faggi, portando a 8 le reti dei padroni di casa. Può bastare.
Calciatoripiù: Dessì: oltre a realizzare tre gol, è partecipe in tante situazioni pericolose.
Bruscoli : lotta e combatte fino al fischio finale, creando anche situazioni pericolose. Arbitro: a parte il rigore capito da pochi, la sua direzione è apparsa sufficiente.
Bibbiena-Scandicci 1-0
BIBBIENA: Paoli, Nanni, Ugolini, Lungu, Zavagli, Vannucci, Lanini, Grifagni, Bernacchi, Ragazzini, Mazzi. A disp.: , Versari, Bergamaschi, Bettazzi, Torricelli, Gentile, Moncini, Coli . All.: Mariottini Alessandro
SCANDICCI: Cei, Galli, Vanni, Sgai, Paoli, Barbetti, Sammartino, Manetti, Canzani, Alfani, Pretelli. A disp.: Perone, La Torre, Chiariello, Ostili, Zeoli, Iovino, Berti, . All.: Gozzi Francesco
RETI: Ragazzini
Incredibile - è proprio il caso di dirlo - quanto successo a Bibbiena. Lo Scandicci, reduce dal perentorio successo sul Monteriggioni, cede di misura sul campo dei casentinesi fallendo il passo decisivo verso i playoff. E adesso per i blues si complica tutto. I ragazzi di Yuri Pozzi non sono più padroni del loro destino e, vedendo la classifica, capire chi raggiungerà Cattolica e Floria agli spareggi è un autentico rebus. Affrico, Scandicci, Monteriggioni e Lastrigiana a quota 22, segue la Zenith Prato ad una sola lunghezza di ritardo. Nel prossimo turno Affrico-Zenith Prato, Monteriggioni-Bibbiena e Scandicci-Lastrigiana saranno decisive per capire la terza squadra che salirà sul treno play-off: un weekend da brividi quello che ci spetta nel prossimo turno. Il tutto, come detto, è stato reso possibile dall'orgoglioso Bibbiena di Vinicio Dini, che a dispetto delle assenze e con la certezza dei playout ha saputo colpire al momento opportuno cogliendo tre punti in una gara che sembrava dall'esito scontato. Nelle prime battute di gioco lo Scandicci prova subito a prendere possesso della metà campo del Bibbiena e al 15' i blues confezionano anche la prima palla gol della loro gara con un tiro da fuori di Canzani ben respinto da Paoli. I blues tentano di alzare i ritmi, ma la linea difensiva del Bibbiena si rivela un ostacolo più diro del previsto da aggirare. Sembra di assistere ad una partita destinata ad andare come da copione e invece, al primo affondo, a trovare il gol del vantaggio è il Bibbiena. Su un'azione di ripartenza, Grifagni si fa trovare pronto al limite dell'area e, una volta entrato in area, il 10 del Bibbiena viene contrastato da un avversario. Per l'arbitro ci sono gli estremi del calcio di rigore, una decisione che scatena non poche polemiche sulla panchina dello Scandicci, e dal dischetto Ragazzini fa 1-0 spiazzando Cei. Il gol di Ragazzini scatena l'immediata reazione dello Scandicci, che in chiusura di primo tempo si lancia all'assalto della porta di un Paoli che è nuovamente miracoloso al 35' su una conclusione a colpo sicuro di Sammartino. Grandissimo intervento del numero 1 casentinese, che consente ai suoi di chiudere i primi 45' sul parziale di 1 a 0. Nel secondo tempo l'inerzia della gara rimane pressochè la stessa. È lo Scandicci a fare la partita, mentre il Bibbiena pensa principalmente a difendere il prezioso vantaggio provando a sfruttare le ripartenze di Marco Mazzi. Come accaduto nella prima frazione, i blues peccano però di precisione sia in fase conclusiva che nell'ultimo passaggio, favorendo il recupero della difesa del Bibbiena, tra le cui fila è da menzionare la prova maestosa del classe 2006 Zavagli. Nonostante i numerosi calci d'angolo conquistati e le conclusioni verso la porta di Paoli, lo Scandicci non riesce a sfondare. I blues hanno però bisogno dei tre punti per archiviare il discorso playoff e al 75' arriva l'occasione per rimettere in parità una partita dai contorni sempre più stregati. Su un'incursione di Vanni, Nanni entra in ritardo e per l'arbitro non ci sono dubbi circa l'assegnazione del tiro dal dischetto. Dagli undici metri è sfida tra Paoli: Gioele tra i pali del Bibbiena e Duccio pronto a realizzare il possibile pareggio ospite; a vincere la sfida è l'estremo difensore del Bibbiena, che respinge il tiro di Duccio Paoli mantenendo il risultato sull'1-0. È la giocata decisiva della partita, perché anche il disperato forcing finale dello Scandicci non porta i frutti sperati e al triplice fischio a far festa è il Bibbiena, che ottiene tre punti utili a far morale soprattutto in vista dei playout.
Calciatoripiù : nel Bibbiena da premiare la freddezza di
Ragazzini , ma anche la prestazione da veterano del classe 2006
Zavagli . Decisiva anche la prova di
G.Paoli , soprattutto in occasione del rigore parato all'omonimo scandiccese. Nello Scandicci da elogiare
Canzani per i numerosi tentativi verso la porta casentinese.