Un primato sinonimo di crescita: la Castiglionese vola in Promozione
Un primato solido, cinque punti di vantaggio sul secondo posto a una giornata dalla fine del girone d’andata: la Castiglionese guida il girone D di Promozione a quota 27 punti. Dell’ottimo inizio di stagione dei viola abbiamo parlato sull’ultimo numero di Calciopiù, in edicola questa settimana. Ecco le interviste al presidente Andrea Sereni e al tecnico Roberto Fani.
Succeduto alla presidenza della Castiglionese nel 2019, il suo operato è stato caratterizzato dall’ombra incombente del covid-19. Presidente Sereni, quanto è stato difficile lavorare in queste condizioni?
In tutta onestà è stato ed è molto difficile, perché operare in questa situazione significa muoversi tra paletti e limitazioni di natura socio-sanitaria che vanno oltre la sfera sportiva. Oltretutto la mancanza di chiarezza fatta trapelare dagli organi preposti per le decisioni ha rincarato la dose lasciandoci tutti brancolare un po’ nel buio senza una linea precisa da seguire.
Passando alle questioni di campo, la Castiglionese è prima con cinque punti di vantaggio sulla seconda. Vi aspettavate un risultato del genere a inizio stagione?
Quando sono entrato in società la squadra era appena scesa di categoria dall’Eccellenza alla Promozione. Fin dalle prime settimane ci siamo mossi per programmare l’immediata risalita allestendo una squadra in grado di disputare un campionato da protagonista. Come si suol dire però tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Il primo anno infatti non siamo andati bene come speravamo perché galleggiavamo poco sopra la metà della classifica: non proprio ciò che ci eravamo prefissati. Conclusasi la stagione in anticipo, l’anno scorso siamo poi ripartiti nel modo giusto salvo poi fermarci subito dopo due giornate. Venendo infine a noi, in questo primo spezzone di campionato siamo stati bravi a dare continuità a quanto di buono fatto intravedere in precedenza restando in linea con gli obiettivi preposti.
Onore al merito anche all’operato di mister Roberto Fani.
Assolutamente, Roberto è importantissimo per il gruppo. Non lo conoscevo personalmente, ho imparato a conoscerlo lavorandoci insieme in questi due anni e devo dire che ne sono rimasto piacevolmente colpito. Prima di tutto è una persona squisita sotto il profilo umano, con lui è possibile parlare di tutto senza problemi. A livello puramente sportivo invece è un allenatore davvero molto preparato. A mio avviso ha una visione superiore rispetto alla realtà in cui opera, vede aspetti che a noi altri magari possono sfuggire. Ha un occhio molto attento sia per quanto concerne la prima squadra sia per il settore giovanile. In campo ci vanno i giocatori, ma il lavoro tecnico e soprattutto motivazionale svolto dal mister è senza dubbio di grande rilevanza.
Nel gruppo squadra c’è qualche giovane che può dire la sua in categorie superiori?
Senza fare nomi e cognomi, noi abbiamo un gruppo costituito da molti giovani fatta eccezione per due o tre elementi d’esperienza che rappresentano la storia della Castiglionese. Molti di questi ragazzi si troverebbero a proprio agio anche in categorie superiori. Nel gioco del calcio tuttavia a fare la differenza è la coesione del gruppo più del valore e delle abilità di un singolo giocatore.
Chiudiamo con un pensiero personale: secondo lei si riuscirà a concludere la stagione?
Onestamente non saprei dirlo, i precedenti non sono di buon auspicio. Dipende anche da come viene derubricata questa quarta ondata, dalla pericolosità che le si attribuisce. La cosa certa è che prima o poi si dovrà imparare a convivere col virus, non si può sempre scappare. La Federazione deve fare chiarezza e assumersi la responsabilità delle linee guida che intende far rispettare perché non possono sempre essere le società gli unici soggetti a prendersi oneri e responsabilità. Sarebbe auspicabile rivedere regole e protocolli per poter riprendere con sicurezza e in sicurezza.
L’allenatore Roberto Fani
Lo scorso campionato non ha fatto in tempo a iniziare che è stato interrotto, quello attuale è ripartito invece a fine estate fra speranze e dubbi. Uno di questi ultimi riguardava la tenuta fisica e atletica dei giocatori: come ha trovato i suoi ragazzi a inizio preparazione?
Quando siamo ripartiti le incognite erano molte e non è stato facile organizzare un programma di allenamento congruo alle esigenze dei ragazzi, infatti abbiamo patito anche noi diversi infortuni muscolari. Anche dal punto di vista tecnico non è stato agevole inquadrare di nuovo i giocatori: dopo praticamente due anni di stop, alcuni aspetti di un determinato elemento potevano essere cambiati, sia in meglio sia in peggio, soprattutto in merito alle condizioni dei più anziani, solitamente i più suscettibili al passare del tempo. I punti di domanda a inizio stagione erano molti, ma per fortuna il gruppo ha risposto in maniera positiva.
Si aspettava di concludere il girone d'andata da capolista?
Posso dire che siamo ripartiti da subito con grande voglia ed entusiasmo per seguire le linee guida dettate dalla società già l’anno precedente. Abbiamo lavorato sodo e bene tutti quanti, dalla dirigenza allo staff e ai ragazzi, e i risultati stanno dimostrando che abbiamo operato nel modo corretto. Tuttavia, in totale sincerità, non mi aspettavo comunque di arrivare a gennaio da primo in classifica. Sapevo di avere un bel gruppo a disposizione ma l’incognita posta dall’età media non particolarmente bassa mi faceva vedere come favorite altre squadre.
Quali per la precisione?
In primis direi Montalcino e Cortona, anche se la seconda non ha fatto bene come ci si aspettava a inizio stagione. Il San Quirico poi poteva contare su una base solida e il Pratovecchio partiva come papabile sorpresa. Tuttavia la palma di rivelazione se l’è presa l’Asta, a parer mio: una squadra molto giovane ma di grande qualità, tant’è vero che anche noi siamo usciti sconfitti dal confronto con questa compagine dall’alta cifra tecnica.
Dunque si può dire che anche voi siete un po’ una sorpresa?
Non proprio, alla griglia di partenza anche noi eravamo tra i candidati per la vittoria finale. Diciamo che la Castiglionese sta rispettando le attese, mentre alcune compagini come Montalcino e Cortona hanno raccolto meno di quanto inizialmente previsto.
Come si stanno comportando i giovani della Castiglionese?
Molto bene direi, stanno maturando anche loro seguendo il progetto di crescita dettato e voluto dalla società. I miglioramenti sono notevoli sia dal punto di vista tecnico-tattico sia dal punto di vista mentale. E quest’ultimo è l’aspetto che più mi sta dando soddisfazioni: la grande sfida all’inizio di questo percorso era quella di far compiere ai ragazzi e all’ambiente stesso un grande passo sotto il profilo motivazionale per alzare l’asticella dell’ambizione. E, per ora, i risultati sono positivi.
Lorenzo Profili