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    Santa Maria, Allievi B, Del Bravo esalta la stagione dei suoi ragazzi

Secondo posto nel Girone A degli Allievi B, un girone tosto, con diverse squadre competitive. Il Santa Maria di Alessio Del Bravo centra un traguardo importante e si guadagna l'accesso alla fase regionale. Un risultato costruito tra difficoltà, sacrifici e grande spirito di gruppo.

Mister Del Bravo, partiamo dall'inizio: vi aspettavate una stagione così?

La situazione di partenza era un po' particolare. Venivamo da un gruppo che l'anno scorso, nei Giovanissimi di Pisa, aveva fatto bene, ma non era scontato ripetersi. Sono arrivati un paio di elementi nuovi che hanno sicuramente alzato il livello, però la cosa più bella è stata vedere da subito la voglia della squadra: ragazzi affamati, con il desiderio di lavorare, crescere e imparare a giocare a calcio.

Uno dei nomi che spicca è quello di Jerez. Quanto è stato determinante?

Tantissimo. Jerez è il nostro bomber, il capocannoniere del campionato, anche se a pari merito, nonostante quattro giornate di squalifica. Questo dà l'idea del suo peso specifico. Ma non parlerei solo di singoli: è vero che due o tre innesti hanno alzato il livello, però tutta la squadra è cresciuta, collettivamente.

Il vostro cammino però non è stato lineare.

Assolutamente no, è stato un percorso tortuoso. Abbiamo affrontato diverse situazioni complicate: spesso gli Allievi Regionali hanno pescato dalla nostra squadra, anche cinque o sei ragazzi del 2010 andavano a giocare con i 2009, duplicando lo sforzo del fine settimana. I Regionali sono corti e devono salvarsi, quindi alcuni dei miei hanno fatto doppi impegni. Non è semplice, soprattutto a questa età.

Eppure, queste difficoltà non vi hanno fermato.

Anzi, hanno acceso qualcosa. Hanno aumentato la voglia di allenarsi, la competitività, il desiderio di dimostrare. Nei ragazzi è cresciuta una mentalità importante. Questo girone era durissimo: tre o quattro squadre davvero forti, e partite di livello altissimo».

Quali sono state le gare simbolo della vostra stagione?

Se devo sceglierne alcune che raccontano il coraggio e la personalità dei miei ragazzi, dico sicuramente la vittoria con lo Sporting Arno, squadra molto tosta. Venivamo da una sconfitta a San Casciano che aveva permesso al Montelupo di superarci, quei tre punti sono quelli che alla fine del campionato ci hanno riportato al secondo posto. La sconfitta del turno precedente poteva aver incrinato qualche certezza, ma i ragazzi hanno reagito da campioni. In seguito, il Certaldo ha pareggiato 4-4 col Montelupo, dandoci una mano indirettamente a tornare davanti. Nella stessa giornata abbiamo battuto il Ponte a Elsa, e siamo tornati secondi, e non abbiamo mollato quella posizione fino alla fine della stagione. Ma ancora prima direi la partita a Montelupo: loro organizzati, attrezzati, forti. Noi abbiamo chiuso il secondo tempo in dieci per l'espulsione del portiere negli ultimi venti minuti, ma abbiamo pareggiato dopo essere stati in vantaggio fino alla fine.

E nei derby?

Penso a Avane e Ponzano. Anche se erano nella parte bassa della classifica, i derby sono sempre partite a sé, specialmente per ragazzi che si frequentano al di là del campo, vanno a scuola, anche in classe insieme, per cui ogni derby è molto sentito e il lato emotivo può prevalere su quello tecnico spesso. La squadra però aveva un obiettivo chiaro e non ha mai mollato, abbiamo vinto sempre e con autorevolezza, segno di grande maturità da parte dei miei giocatori.

Per la società questo secondo posto che valore ha?

È un traguardo importantissimo. L'anno scorso il gruppo 2009 perse lo spareggio per andare alla fase finale. Quest'anno arrivarci così, con il gioco, con qualità, senza spareggi o situazioni strane, è tanta roba. Sono molto contento di tutti i ragazzi.

Che gruppo è questo Santa Maria?

Un grande gruppo, prima di tutto umano. Sono amici, stanno insieme anche fuori dal campo. Dal ritiro di inizio stagione ho visto una squadra con voglia di misurarsi, di affrontare anche avversari superiori per crescere.

Ora vi aspetta la fase regionale. Con che spirito la affronterete?

Con grande leggerezza. L'obiettivo primario adesso è dare una mano ai 2009 degli Allievi Regionali: lì la società ha cambiato allenatore, bisogna salvarsi e alcuni dei nostri ragazzi possono essere fondamentali. Se quattro o cinque di loro arrivano stabilmente a quel livello, per noi è già un punto di arrivo.

E per i 2010?

Tutto quello che verrà sarà crescita. Affronteremo il regionale senza pressioni, senza l'obbligo di vincere. Dobbiamo giocare, divertirci e crescere. Se faremo bene, sarà tutto di guadagnato.

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