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    Juniores Elite Forte dei Marmi, intervista al capitano Alesio Darzeza

Grande protagonista dell'ultima giornata negli Juniores regionali élite è stato il Forte dei Marmi, che battendo in trasferta la capolista Fratres Perignano si è iscritto a tutti gli effetti alla corsa per le primissime posizioni. Ne parliamo con il capitano Alesio Darzeza:

Partiamo dalla grande vittoria sul campo del Fratres Perignano: ci racconti com'è andata e le emozioni che avete provato al triplice fischio? Sotto quali aspetti, secondo te, siete stati più bravi dei vostri avversari?

È stata una partita davvero intensa. Sapevamo che loro erano una squadra organizzata e quindi siamo entrati in campo con l'atteggiamento giusto, concentrati e determinati a fare risultato. Siamo stati bravi a interpretare i momenti della gara, soffrendo tutti insieme e colpendo al momento giusto, risultando cinici e concreti. Credo che per vincere certe partite si debba sbagliare meno dell'avversario, e noi siamo stati bravi a non commettere errori mantenendo sempre la concentrazione altissima. Al termine della gara c'è stata un'esplosione di gioia, perché sapevamo quanto valesse questa vittoria per la classifica e per il nostro percorso. Questo risultato ci dà grande fiducia per il futuro.

Una vittoria che vi permette di agganciare l'Affrico al terzo posto, a -1 dalla Sestese e -2 dalla vetta della classifica. Lottare per le prime posizioni e, perché no, anche per il titolo è un sogno oppure un obiettivo a cui credete davvero?

Non si può più parlare solo di un sogno. All'inizio dell'anno l'obiettivo era crescere e restare nella parte alta della classifica, ma con il lavoro quotidiano e i risultati che stanno arrivando abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. Il campionato è lungo ed equilibrato, quindi dobbiamo mantenere i piedi per terra e continuare a lavorare con umiltà, ma al tempo stesso dobbiamo credere nelle nostre possibilità. Ogni sabato scendiamo in campo per vincere e se tra qualche mese saremo ancora lassù vorrà dire che ce lo siamo meritato.

Guardando i vostri numeri, avete subito in totale 11 gol ma soltanto uno nelle ultime quattro giornate: si può dire che c'è stato un miglioramento effettivo nella fase difensiva? Come state lavorando sull'aspetto della solidità e della compattezza con mister Tedeschi?

La sconfitta con l'Affrico è stata la svolta del nostro campionato, perché ci ha fatto capire il livello generale e l'atteggiamento da avere in ogni partita. Abbiamo trovato più equilibrio tra i reparti, ci muoviamo meglio come blocco e ognuno si sacrifica per il compagno: questi sono requisiti fondamentali per una squadra che vuole rimanere in alto. Con il mister curiamo tutte le settimane l'aspetto tattico, cercando poi di applicare in partita quello che proviamo in allenamento.

Passando invece al reparto offensivo, al momento è vostro il capocannoniere del campionato: quanto è importante poter contare su un bomber come Makhlouf? Si può dire che il vostro gioco sia finalizzato a esaltare le sue qualità in area di rigore?

Makhlouf sta attraversando un momento di forma straordinario, ma al di là dei gol colpisce il grande lavoro che fa per la squadra. Si muove tanto, fa salire il gruppo, apre spazi per gli inserimenti dei compagni e si mette sempre al servizio del gioco. È chiaro che, conoscendo le sue qualità, cerchiamo sempre di metterlo nelle condizioni di colpire, servendogli palloni puliti affinché possa sfruttare la sua freddezza e il suo istinto. Al tempo stesso, però, il nostro gioco non ruota solo intorno a lui, ma coinvolge tutti. Makhlouf è un giocatore importante, ma la nostra forza è quella di far rendere al meglio tutta la squadra.

Eri al Forte dei Marmi anche l'anno scorso, quando chiudeste il campionato con 41 punti e una salvezza tranquilla. Quali differenzi noti tra la rosa attuale e quella della scorsa stagione? Credi che il livello generale, tanto tecnicamente quanto come gruppo, si sia alzato?

Rispetto all'anno scorso sono cambiati alcuni interpreti. Il mister è partito da una base solida, costruendoci intorno una squadra altrettanto compatta e di qualità. Il livello penso sia lo stesso, ma quest'anno abbiamo approcciato meglio il campionato e ci sentiamo più pronti per affrontarlo.

Sei un classe 2006, quindi uno tra i più esperti in squadra e non a caso indossi la fascia di capitano. Che cosa significa per te ricoprire questo ruolo? Che messaggio ti senti di mandare alla squadra in vista delle prossime partite?

Essere il capitano per me è una grande responsabilità ma anche un motivo d'orgoglio, significa rappresentare non solo la squadra ma anche la società e tutte le persone che lavorano dietro le quinte. Cerco di dare sempre l'esempio in campo e fuori con impegno, rispetto e voglia di migliorare ogni giorno .Ai miei compagni dico che dobbiamo continuare a credere nel nostro lavoro, restare concentrati e affrontare ogni partita con la stessa fame e concentrazione. Solo così potremo toglierci della grandi soddisfazioni.

Giulio Dispensieri

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