• Juniores Provinciali GIR.A
  • Albereta San Salvi
  • 0 - 1
  • Gallianese


ALBERETA: Frilli, Ciofini, Rigacci, Galli, Falorni, Battaglini, Catania (46' Sciarrone), Rostagno, Misul, Segreto (87' Gavazzi), Prezioso (75' La Mantia). A disp.: Palai, Marroncini, Pellegrini. All.: Marco Biondi.

GALLIANESE: Paladini, Vivoli, Giordani, Buccino, Pini, Mocali, Raffini (46' Dabraio), Muto, Buccino (80' Musso), Avola, Mirabelli (65' Lastrucci). All.: Cristiano Martini.


RETI: 85' Musso.

NOTE: Espulsi al 70' Sciarrone, al 76' Avola, al 86' Falorni.



Partita di complessa interpretazione quella giocata sabato da Albereta e Gallianese. Si potrebbe cominciare dicendo che il migliore - anzi, la migliore - in campo è stata l'arbitro, attenta e precisa in ogni circostanza, forse un po' fiscale in qualche occasione, ma sempre vicina all'azione e capace di tenere saldamente in mano l'incontro. Si dovrebbe continuare dicendo che, nonostante quattro e cinque conclusioni per parte, i due portieri non sono mai stati chiamati in causa in maniera pericolosa. Alla fine ha vinto la Gallanese, sfruttando un contropiede nei minuti finali, quando il campo era diventato una prateria, visto che le due squadre erano rimaste in dieci, una prateria dove però solo chi aveva ancora energia poteva lanciarsi. E i ragazzi venuti dal Mugello un po' di energia l'avevano ancora, mentre quelli della squadra di casa l'avevano terminata da tempo. Che poi il giocatore che ha spinto in rete la palla, Musso, se la sia aggiustata con la mano senza che l'arbitro se ne accorgesse dalla posizione in cui si trovava, suscitando la scomposta reazione di Falorni e la sua successiva espulsione, è solo la conferma che nessuno è perfetto, nemmeno il migliore, pardon, la migliore in campo. La Gallianese ha in mano la partita nella prima metà del primo tempo quando costruisce due nitide occasioni all'8' e al 10', dapprima con Raffini e poi con Avola, entrambe finite fuori di poco. Il primo segno di vita dei padroni di casa è rappresentato da una punizione di Misul dall'angolo sinistro dell'area, finita a pochi centimetri dall'incrocio. Da quel momento l'incontro si riequilibra e, anzi, nella parte finale del tempo si vedono occasioni da rete a ripetizione da una parte e dall'altra. Al 42' Avola conclude al volo fuori da pochi passi, (ma sulla stessa azione Raffini viene trascinato a terra in area). Un minuto dopo è l'Albereta a confezionare l'occasione più nitida dell'incontro con Prezioso che, ben servito in area da Segreto (che da metà del tempo aveva cominciato a distribuire qualche interessante rifornimento per le due punte, altrimenti piuttosto isolate e scarsamente capaci di dialogare tra loro) conclude a botta sicura, facendosi però respingere di testa il suo tiro sulla linea da Mocali. E a pochi istanti dalla pausa di nuovo Avola manca di poco l'appuntamento con la rete, concludendo a lato da pochi passi. La ripresa appare più controllata da entrambe le squadre con molte meno nitide occasioni e tutte comunque abbondantemente lontane dai pali difesi, da autentici disoccupati, rispettivamente da Frilli e Paladini. Di contro sale - inutile più che mai in una partita avviata ad un noioso zero a zero - il nervosismo. Il primo a farne le spese è Sciarrone, espulso al 25' per doppia ammonizione. La superiorità numerica non apporta agli ospiti particolari vantaggi e, peraltro, dopo poco più di cinque minuti, anche sotto questo aspetto, la partita torna in parità: Avola, subito un fallo, scalcia il suo avversario rimediando un'uscita anticipata dal campo. Gara diversa negli ultimi 15 minuti, durante i quali, tuttavia solo la Gallianese (che, al contrario dell'Albereta, oggi eufemisticamente imprecisa nel suo pacchetto arretrato, non si è mai fatta trovare scoperta dalle ripartenze dei ragazzi di Marco Biondi) dà la sensazione di poter trovare la rete. Cosa che puntualmente in un contropiede condotto in tre contro uno che urlava solo di essere concluso in rete. Con o senza l'aiuto della manina . A quel punto, col morale finito in riserva, in nove contro dieci e con un improbabile cambio (perché inserire una punta se si toglie chi dovrebbe lanciare le punte?) le possibilità per l'Albereta di poter riacciuffare il pareggio sono affidate ad una giocata, ad un rimpallo, ad un errore di un difensore. Al caso, appunto. Ma il caso, a quel punto, aveva già offerto il suo contributo alla partita, con quel tocco di mano non visto che ha rotto l'equilibrio di una partita che, per quanto si è visto, doveva finire a reti inviolate.

ALBERETA: Frilli, Ciofini, Rigacci, Galli, Falorni, Battaglini, Catania (46' Sciarrone), Rostagno, Misul, Segreto (87' Gavazzi), Prezioso (75' La Mantia). A disp.: Palai, Marroncini, Pellegrini. All.: Marco Biondi. <br >GALLIANESE: Paladini, Vivoli, Giordani, Buccino, Pini, Mocali, Raffini (46' Dabraio), Muto, Buccino (80' Musso), Avola, Mirabelli (65' Lastrucci). All.: Cristiano Martini. <br > RETI: 85' Musso. <br >NOTE: Espulsi al 70' Sciarrone, al 76' Avola, al 86' Falorni. Partita di complessa interpretazione quella giocata sabato da Albereta e Gallianese. Si potrebbe cominciare dicendo che il migliore - anzi, la migliore - in campo &egrave; stata l'arbitro, attenta e precisa in ogni circostanza, forse un po' fiscale in qualche occasione, ma sempre vicina all'azione e capace di tenere saldamente in mano l'incontro. Si dovrebbe continuare dicendo che, nonostante quattro e cinque conclusioni per parte, i due portieri non sono mai stati chiamati in causa in maniera pericolosa. Alla fine ha vinto la Gallanese, sfruttando un contropiede nei minuti finali, quando il campo era diventato una prateria, visto che le due squadre erano rimaste in dieci, una prateria dove per&ograve; solo chi aveva ancora energia poteva lanciarsi. E i ragazzi venuti dal Mugello un po' di energia l'avevano ancora, mentre quelli della squadra di casa l'avevano terminata da tempo. Che poi il giocatore che ha spinto in rete la palla, Musso, se la sia aggiustata con la mano senza che l'arbitro se ne accorgesse dalla posizione in cui si trovava, suscitando la scomposta reazione di Falorni e la sua successiva espulsione, &egrave; solo la conferma che nessuno &egrave; perfetto, nemmeno il migliore, pardon, la migliore in campo. La Gallianese ha in mano la partita nella prima met&agrave; del primo tempo quando costruisce due nitide occasioni all'8' e al 10', dapprima con Raffini e poi con Avola, entrambe finite fuori di poco. Il primo segno di vita dei padroni di casa &egrave; rappresentato da una punizione di Misul dall'angolo sinistro dell'area, finita a pochi centimetri dall'incrocio. Da quel momento l'incontro si riequilibra e, anzi, nella parte finale del tempo si vedono occasioni da rete a ripetizione da una parte e dall'altra. Al 42' Avola conclude al volo fuori da pochi passi, (ma sulla stessa azione Raffini viene trascinato a terra in area). Un minuto dopo &egrave; l'Albereta a confezionare l'occasione pi&ugrave; nitida dell'incontro con Prezioso che, ben servito in area da Segreto (che da met&agrave; del tempo aveva cominciato a distribuire qualche interessante rifornimento per le due punte, altrimenti piuttosto isolate e scarsamente capaci di dialogare tra loro) conclude a botta sicura, facendosi per&ograve; respingere di testa il suo tiro sulla linea da Mocali. E a pochi istanti dalla pausa di nuovo Avola manca di poco l'appuntamento con la rete, concludendo a lato da pochi passi. La ripresa appare pi&ugrave; controllata da entrambe le squadre con molte meno nitide occasioni e tutte comunque abbondantemente lontane dai pali difesi, da autentici disoccupati, rispettivamente da Frilli e Paladini. Di contro sale - inutile pi&ugrave; che mai in una partita avviata ad un noioso zero a zero - il nervosismo. Il primo a farne le spese &egrave; Sciarrone, espulso al 25' per doppia ammonizione. La superiorit&agrave; numerica non apporta agli ospiti particolari vantaggi e, peraltro, dopo poco pi&ugrave; di cinque minuti, anche sotto questo aspetto, la partita torna in parit&agrave;: Avola, subito un fallo, scalcia il suo avversario rimediando un'uscita anticipata dal campo. Gara diversa negli ultimi 15 minuti, durante i quali, tuttavia solo la Gallianese (che, al contrario dell'Albereta, oggi eufemisticamente imprecisa nel suo pacchetto arretrato, non si &egrave; mai fatta trovare scoperta dalle ripartenze dei ragazzi di Marco Biondi) d&agrave; la sensazione di poter trovare la rete. Cosa che puntualmente in un contropiede condotto in tre contro uno che urlava solo di essere concluso in rete. Con o senza l'aiuto della manina . A quel punto, col morale finito in riserva, in nove contro dieci e con un improbabile cambio (perch&eacute; inserire una punta se si toglie chi dovrebbe lanciare le punte?) le possibilit&agrave; per l'Albereta di poter riacciuffare il pareggio sono affidate ad una giocata, ad un rimpallo, ad un errore di un difensore. Al caso, appunto. Ma il caso, a quel punto, aveva gi&agrave; offerto il suo contributo alla partita, con quel tocco di mano non visto che ha rotto l'equilibrio di una partita che, per quanto si &egrave; visto, doveva finire a reti inviolate.




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