• Allievi B Nazionali GIR.A
  • Spezia
  • 0 - 1
  • Livorno


SPEZIA: Pucci, Scremin G., Scremin S., Magistrelli, Bertola, Vietina, Lepri, Pietra, Mariotti, Chietti, D'Aniello. A disp.: Paggiasco, Gigante, Bergitto, Scommovigo, Gning, Fiuza, Sechi, Scielzo. All.: Aliboni.
LIVORNO: Lo Frano, Carmazzi, Bertelli, Caparrini, Ceccarini, NUnziatini, Sgherri, Sadik, Giannini, Pecchia, Poli. A disp.: Bernardini, Calzolari, Pasquini T., Pasquini F., Maffei, Ricci, Conti N., Pasquini D., Martinelli. All.: Di Stefano.

ARBITRO: Peletti di Crema, coad. da Ricci e Vecchiarelli di La Spezia.

RETE: 39' Poli.



La gioia che arriva dopo la sofferenza è per definizione maggiore, più intensa del solito. Sorride dopo la battaglia il Livorno, che espugna il fortino dello Spezia con una prova di cuore e grande cinismo, centrando tre punti che rinvigoriscono sia il bottino in classifica che il morale della truppa di mister Di Stefano, che compie un altro passo sulla scala della sua crescita. Giocano bene i toscani nel primo tempo, in cui creano i presupposti per la rete già con alcune folate offensive e soprattutto con la traversa colpita da Poli. Lo stesso numero undici si mette poi in luce in chiusura di parziale, al 39', firmando l'uno a zero: l'azione parte dalla trequarti campo destra dove Sadik mette in moto Pecchia che, arrivato all'altezza dei venti metri, propone un assist filtrante al bacio per l'inserimento di Poli che supera Pucci. Lo Spezia non incide nel primo tempo ma cambia pelle nell'intervallo, rientrando in campo per la ripresa con alcuni cambi - soprattutto quello di Scielzo, che agisce pericolosamente fra le linee - capaci di proporre il cambio di marcia. Il Livorno ci mette un po' del suo, arretrando fin troppo il baricentro, ma non molla di un centimetro. I liguri premono man mano sempre più forte sul pedale dell'acceleratore, ma i tentativi di Mariotti e compagni vengono neutralizzati dalla difesa labronica che propone grande protagonista Lo Frano. Il portiere ospite blinda infatti la sua porta fino allo scadere di una gara che il Livorno chiude comune a viso aperto, rischiando di segnare anche il raddoppio con un pericoloso contropiede di Pecchia. Basta però così per vincere una gara giocata con la testa nel primo tempo e il cuore nella ripresa.

SPEZIA: Pucci, Scremin G., Scremin S., Magistrelli, Bertola, Vietina, Lepri, Pietra, Mariotti, Chietti, D'Aniello. A disp.: Paggiasco, Gigante, Bergitto, Scommovigo, Gning, Fiuza, Sechi, Scielzo. All.: Aliboni.<br >LIVORNO: Lo Frano, Carmazzi, Bertelli, Caparrini, Ceccarini, NUnziatini, Sgherri, Sadik, Giannini, Pecchia, Poli. A disp.: Bernardini, Calzolari, Pasquini T., Pasquini F., Maffei, Ricci, Conti N., Pasquini D., Martinelli. All.: Di Stefano. <br > ARBITRO: Peletti di Crema, coad. da Ricci e Vecchiarelli di La Spezia. <br > RETE: 39' Poli. La gioia che arriva dopo la sofferenza &egrave; per definizione maggiore, pi&ugrave; intensa del solito. Sorride dopo la battaglia il Livorno, che espugna il fortino dello Spezia con una prova di cuore e grande cinismo, centrando tre punti che rinvigoriscono sia il bottino in classifica che il morale della truppa di mister Di Stefano, che compie un altro passo sulla scala della sua crescita. Giocano bene i toscani nel primo tempo, in cui creano i presupposti per la rete gi&agrave; con alcune folate offensive e soprattutto con la traversa colpita da Poli. Lo stesso numero undici si mette poi in luce in chiusura di parziale, al 39', firmando l'uno a zero: l'azione parte dalla trequarti campo destra dove Sadik mette in moto Pecchia che, arrivato all'altezza dei venti metri, propone un assist filtrante al bacio per l'inserimento di Poli che supera Pucci. Lo Spezia non incide nel primo tempo ma cambia pelle nell'intervallo, rientrando in campo per la ripresa con alcuni cambi - soprattutto quello di Scielzo, che agisce pericolosamente fra le linee - capaci di proporre il cambio di marcia. Il Livorno ci mette un po' del suo, arretrando fin troppo il baricentro, ma non molla di un centimetro. I liguri premono man mano sempre pi&ugrave; forte sul pedale dell'acceleratore, ma i tentativi di Mariotti e compagni vengono neutralizzati dalla difesa labronica che propone grande protagonista Lo Frano. Il portiere ospite blinda infatti la sua porta fino allo scadere di una gara che il Livorno chiude comune a viso aperto, rischiando di segnare anche il raddoppio con un pericoloso contropiede di Pecchia. Basta per&ograve; cos&igrave; per vincere una gara giocata con la testa nel primo tempo e il cuore nella ripresa.




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