- Terza Categoria
- Quercegrossa
-
4 - 0
- Monticchiello
QUERCEGROSSA: Papei, Bagnacci (80' Francioni), Bartoli, Carli, Lorenzini, Fabbiani, Bicchi (75' Cencioni), Butini, Diana (65' Boscagli), Machetti (70' Cusimano), Francesconi (65' Finco). All.: Raveggi.
MONTICCHIELLO: Allegri (46' Giani), Gjeli, Grappi, Grigiotti, Morelli (26' Cianetti), Mosca, Movileanu, Paolucci, Severini, Souane, Tahiri. A disp.: Belba. All.: Bigozzi
ARBITRO: Capone di Siena
RETI: 32' e 42' Diana, 68' Lorenzini, 78' Cusimano.
Sole estivo in un pomeriggio caldo di fine ottobre, impianto ottimo per giocare al calcio, motivazioni che dovrebbero essere alte e pressione zero per affrontare forse la miglior squadra del girone: la classica sfida Golia contro Davide. Ma ai valdorciani tutto questo non basta, perché la fionda che avrebbero dovuto usare per sconfiggere il Quercegrossa, nei fatti, la usano contro se stessi. Se pensiamo alla storia delle due squadre, verrebbe da affermare di che cosa stiamo parlando, non può esserci gara . Partita dominata infatti in lungo e in largo dai padroni di casa, che nonostante tutto il gioco prodotto, e il divario evidente, alla fine accettano che siano gli ospiti a fare di tutto per farli realizzare. Ospiti che incappano in una di quelle giornate horror che ogni tanto succedono, se magari lasci testa, cuore, garra, idee e conoscenze a casa. Pronti e via e i primi dieci minuti sono da incubo per la squadra di Bigozzi, che non riesce a venire fuori dalla sua metà campo, subendo oltremodo l'offensivo 424 dei padroni di casa. Al 1' discesa di Bagnacci che serve Diana, che tira fuori, al 2' il traversone da destra è impattato al volo da Machetti e respinto a centro area, al 3' il tiro di Butini (migliore in campo per distacco) dai 25 metri termina alto, al 7' l'accerchiamento insistito alla porta di Allegri termina con il tiro al volo di Bartoli respinto dal portiere zebrato. A questo punto Bigozzi modifica l'assetto della squadra, disfacendo il rombo e allargando le pedine a coprire meglio le fasce. E il Quercegrossa, pur dominando campo e palleggio, fa più fatica. Così il Monticchiello si vede in avanti: all'11' il tiro di Tahiri è fuori, mentre al 13' la conclusione dello stesso albanese su schema d'angolo esce di un soffio con Papei immobile. Al 17' la punizione messa in area locale da Grigiotti viene smorzata da Mosca per il tiro ancora di Tahiri, messo in corner. Fase centrale del primo tempo in sostanziale stallo. Locali che premono ma che non trovano più spazi nelle maglie bianconere, ora strette. Ma come spesso capita ai leoni, il gol che sblocca la gara lo subiscono su palla inattiva: al 32' punizione messa in area, Lorenzini (non seguito nel movimento) che forse spizza, deviando la traiettoria della palla, con Allegri imbrogliato a centro porta. Quercegrossa che ci riprova con Machetti al 40', con la girata alta di piattone, e raddoppiando al 41' quando Severini appoggia di testa un retropassaggio ad Allegri, con la palla corta che viene intercettata e messa dentro ancora da Diana. Ultimo sussulto al 46' quando Allegri para a terra un fendente da fuori area. La ripresa, nella quale le due squadre effettuano una decina di cambi, non dice granché in relazione all'esito della contesa. Al 46' il traversone da destra trova la pronta conclusione dal limite, alta, di Cusimano, al 59' altro traversone sempre da destra messo in corner, provvidenzialmente da Gjeli, al 60' la conclusione di Machetti, da destra a incrociare, becca il palo, al 63' arriva il tris, con il traversone di Butini da sinistra che taglia fuori l'uscita di Giani, con Cusimano da due metri che la mette dentro. Minuto 73, colpo di testa alto sugli sviluppi di una punizione, e 75' poker di Lorenzini, che ribadisce in porta una ribattuta sempre su calcio piazzato. Che dire: onore al Quercegrossa (che l'anno scorso battagliava per salire in Promozione....) e parentesi da dimenticare in fretta per il Monticchiello. Si può perdere, nello sport come nella vita, ma almeno vanno portati al campo testa, cuore, garra, idee e conoscenze, ricordandoci di usare contro l'avversario (che per noi è sempre Golia) la nostra fionda.
QUERCEGROSSA: Papei, Bagnacci (80' Francioni), Bartoli, Carli, Lorenzini, Fabbiani, Bicchi (75' Cencioni), Butini, Diana (65' Boscagli), Machetti (70' Cusimano), Francesconi (65' Finco). All.: Raveggi.<br >MONTICCHIELLO: Allegri (46' Giani), Gjeli, Grappi, Grigiotti, Morelli (26' Cianetti), Mosca, Movileanu, Paolucci, Severini, Souane, Tahiri. A disp.: Belba. All.: Bigozzi <br >
ARBITRO: Capone di Siena<br >
RETI: 32' e 42' Diana, 68' Lorenzini, 78' Cusimano.
Sole estivo in un pomeriggio caldo di fine ottobre, impianto ottimo per giocare al calcio, motivazioni che dovrebbero essere alte e pressione zero per affrontare forse la miglior squadra del girone: la classica sfida Golia contro Davide. Ma ai valdorciani tutto questo non basta, perché la fionda che avrebbero dovuto usare per sconfiggere il Quercegrossa, nei fatti, la usano contro se stessi. Se pensiamo alla storia delle due squadre, verrebbe da affermare di che cosa stiamo parlando, non può esserci gara . Partita dominata infatti in lungo e in largo dai padroni di casa, che nonostante tutto il gioco prodotto, e il divario evidente, alla fine accettano che siano gli ospiti a fare di tutto per farli realizzare. Ospiti che incappano in una di quelle giornate horror che ogni tanto succedono, se magari lasci testa, cuore, garra, idee e conoscenze a casa. Pronti e via e i primi dieci minuti sono da incubo per la squadra di Bigozzi, che non riesce a venire fuori dalla sua metà campo, subendo oltremodo l'offensivo 424 dei padroni di casa. Al 1' discesa di Bagnacci che serve Diana, che tira fuori, al 2' il traversone da destra è impattato al volo da Machetti e respinto a centro area, al 3' il tiro di Butini (migliore in campo per distacco) dai 25 metri termina alto, al 7' l'accerchiamento insistito alla porta di Allegri termina con il tiro al volo di Bartoli respinto dal portiere zebrato. A questo punto Bigozzi modifica l'assetto della squadra, disfacendo il rombo e allargando le pedine a coprire meglio le fasce. E il Quercegrossa, pur dominando campo e palleggio, fa più fatica. Così il Monticchiello si vede in avanti: all'11' il tiro di Tahiri è fuori, mentre al 13' la conclusione dello stesso albanese su schema d'angolo esce di un soffio con Papei immobile. Al 17' la punizione messa in area locale da Grigiotti viene smorzata da Mosca per il tiro ancora di Tahiri, messo in corner. Fase centrale del primo tempo in sostanziale stallo. Locali che premono ma che non trovano più spazi nelle maglie bianconere, ora strette. Ma come spesso capita ai leoni, il gol che sblocca la gara lo subiscono su palla inattiva: al 32' punizione messa in area, Lorenzini (non seguito nel movimento) che forse spizza, deviando la traiettoria della palla, con Allegri imbrogliato a centro porta. Quercegrossa che ci riprova con Machetti al 40', con la girata alta di piattone, e raddoppiando al 41' quando Severini appoggia di testa un retropassaggio ad Allegri, con la palla corta che viene intercettata e messa dentro ancora da Diana. Ultimo sussulto al 46' quando Allegri para a terra un fendente da fuori area. La ripresa, nella quale le due squadre effettuano una decina di cambi, non dice granché in relazione all'esito della contesa. Al 46' il traversone da destra trova la pronta conclusione dal limite, alta, di Cusimano, al 59' altro traversone sempre da destra messo in corner, provvidenzialmente da Gjeli, al 60' la conclusione di Machetti, da destra a incrociare, becca il palo, al 63' arriva il tris, con il traversone di Butini da sinistra che taglia fuori l'uscita di Giani, con Cusimano da due metri che la mette dentro. Minuto 73, colpo di testa alto sugli sviluppi di una punizione, e 75' poker di Lorenzini, che ribadisce in porta una ribattuta sempre su calcio piazzato. Che dire: onore al Quercegrossa (che l'anno scorso battagliava per salire in Promozione....) e parentesi da dimenticare in fretta per il Monticchiello. Si può perdere, nello sport come nella vita, ma almeno vanno portati al campo testa, cuore, garra, idee e conoscenze, ricordandoci di usare contro l'avversario (che per noi è sempre Golia) la nostra fionda.