- Coppa Regionale Allievi
- Cattolica Virtus
-
1 - 1
- Scandicci
7-8 dopo i rigori
S.M.CATTOLICA V.: Cecchi Giovanni (83' Burberi), Magherini, Di Rocco, Del Gamba, Rabà (68' Cini), Cecchi Lorenzo, Disanto, Alessandrini (51' Catalano), Bianchi (66' Bini, 75' Chiari), Pieri (63' Chiti), Pecchioli (41' Tonelli). All.: Francesco Gozzi.
SCANDICCI: Agostini, Bertini (66' Siscaro), Guerrini, Betti, Harizi (81' Renieri), Formigli (83' Freschi), Martini (60' Panelli), Dini, Castellani (52' Gueye), Serboli, Coptil (52' Rafati). A disp.: Guetta. All.: Andrea Pratesi.
ARBITRO: Francesco Meraviglia di Pistoia, coad. da Davide Matteoni e Francesco Pieri di Pistoia.
RETI: 2' Serboli, 43' Disanto.
NOTE: ammoniti Del Gamba e Catalano; espulso Magherini (74'). Fuorigioco: 2-9. Falli commessi: 9-11. Calci d'angolo: 4-1. Recupero: 2'+3'. Sequenza rigori: Del Gamba parato; Rafati rete; Di Rocco rete; Gueye rete; Chiari rete; Guerrini rete; Tonelli rete; Betti rete; Chiti rete; Dini fuori; Disanto rete; Serboli rete; L. Cecchi rete; Siscaro rete; Catalano parato; Panelli rete.
LE PAGELLE
S.M. Cattolica V.
G. Cecchi: 6.5 Dopo un grande campionato e una Coppa forse migliore, è devastante l'errore che spalanca a Serboli la via dello 0-1 dopo 2'; rischia di ripetersi al 36' quando, dopo mezz'ora da spettatore, viene scavalcato dal pallone. Allora si dedica al training autogeno e si ricarica, risultando decisivo nella ripresa: bravo sulla conclusione - centrale, ma potente - di Serboli a metà del secondo tempo, semplicemente straordinario su Guerrini pochi minuti più tardi. Fosse rimasto in campo - senza nulla togliere al 12 giallorosso che lo sostituisce - forse la Ccoppa avrebbe assunto tonalità diverse. 83' Burberi: sv Entra a freddo per i rigori e non riesce a respingerne neppure uno: ma lo riteniamo senza colpa.
Magherini: 6.5 Pressa Martini al 19', costringendolo ad affrettare la conclusione e a non inquadrare la porta, non disdegna di ricorrere alle maniere forti sullo stesso attaccante in più di una circostanza; su altri palcoscenici si direbbe che gioca d'esperienza. Incomprensibile, a nostro avviso, l'espulsione.
Di Rocco: 6 Clamoroso l'errore di valutazione che lo porta a scontrarsi con G. Cecchi dopo nemmeno un paio di giri d'orologio e a regalare pallone e vantaggio a Serboli. Sta fuori, per il colpo ricevuto, una decina di minuti, poi si riprende e dà mostra di non patire l'accaduto né dal punto di vista fisico né da quello psicologico.
Del Gamba: 6.5 Dinamico in mezzo al campo anche se spesso un po' troppo irruento, di maggior valore nella distruzione che nella costruzione del gioco. Suona la carica dopo il rientro dagli spogliatoi; non ci sentiamo di penalizzarlo per l'errore dal dischetto quando, con grande generosità e senso di responsabilità, non si tira indietro dinanzi al compito di aprire la serie.
Rabà: 8 Encomiabile. Prova a spazzare alla disperata sulla linea - invano - la conclusione vincente di Serboli, tenta di tappare le falle che si aprono nella retroguardia giallorossa nel primo quarto d'ora; decisivo in scivolata su un imprendibile Coptil al 43', poi di nuovo monumentale su Dini. 68' Cini: sv.
L. Cecchi: 7 Un corto retropassaggio per il fratello, sul finire del primo tempo, mette in crisi il numero 1 della Cattolica e tutto il pubblico giallorosso, ma si tratta dell'unica smagliatura in una prestazione convincente.
Disanto: 8 Troppo leggero nei primi minuti, dopo un quarto d'ora di sonnolenza si sveglia e calcia alla grande dai 35 metri una punizione che Agostini tocca all'ultimo, lasciando peraltro il pallone a dimenarsi nei pressi della linea di porta. Passa definitivamente a sinistra dopo l'uscita di Pecchioli e, da sinistra, mette a segno in maniera deliziosa l'1-1. Non disdegna di dare una mano in copertura, sfiora di nuovo la rete al 58', poi, con un'azione simile a quella della rete, cerca il palo più lontano e trova la risposta di un grande Agostini. Ottimo nella realizzazione del rigore - ci stupiamo soltanto che non fosse inserito nella lista dei cinque tiratori iniziali, e che si sia dovuto aspettare la serie a oltranza per vederlo presentarsi sul dischetto.
Alessandrini: 7 Recupera un pallone importante, dando vita a un'azione pericolosa non finalizzata da Disanto e Bianchi al 12'; fa sentire la propria presenza in mediana, risultando maggiormente lucido del diretto concorrente Betti. 51' Catalano: 5.5 L'unico insufficiente della Cattolica, al di là del rigore calciato non proprio - per usare un eufemismo - a regola d'arte; avrebbe la tecnica e forse la testa giusta per giocare in posizione di play-maker, ma è sempre troppo lento, fermo e arriva spesso tardi sul pallone, costringendosi a svolazzare per il campo in cerca di un punto d'equilibrio.
Bianchi: 6 Il bomber giallorosso in campionato non riesce a segnare in Coppa: è questa la prima riflessione che ci sovviene osservando il desolato 0 che campeggia nei suoi centri nel Torneo Regionale. Punge poco nei sedici metri azzurri, prova a giocare di sponda, spalle alla porta, scambiandosi spesso posizione con Pieri. 66' Bini: sv Sfortunato, entra per dare vivacità all'attacco ed è costretto a farsi da parte dopo appena 9', quando Gozzi lo richiama per riequilibrare la squadra dopo il rosso a Magherini. 75' Chiari: sv Entra in tempo per calciare - molto bene - il terzo penalty della serie.
Pieri: 6 Generoso, deve ancora ritrovare la forma migliore dopo la lunga squalifica; lotta con il fisico possente, non tira mai indietro la gamba. 63' Chiti: sv.
Pecchioli: 6 Gozzi gli chiede di agire da ala sinistra in un (molto) ipotetico tridente dietro le punte, ma è costretto spesso a retrocedere in posizione di mezzo sinistro di centrocampo, in cui non ha mai giocato e di cui non ha le caratteristiche. Forse avrebbe reso di più nella consueta posizione di fantasista con libertà d'impresa. 41' Tonelli: 7.5 Eccolo, l'uomo che mancava alla Cattolica del primo tempo; mai troppo appariscente, non si perde in ricami e fraseggi fini a se stessi, ma riesce, con la sola presenza, a conferire equilibrio alla squadra. Impeccabile nella trasformazione dagli undici metri.
Samuele Tofani
Scandicci
Agostini: 8 Ingaggia una sfida infinita con Disanto, nella quale mette in mostra tutta la propria esplosività tra i pali. Si comincia al 17', quando devia in tuffo una punizione dal limite, poi sul gol può fare ben poco (il tiro dell'esterno giallorosso è piazzato perfettamente all'angolino basso). Nel corso della ripresa compie un altro prodigio al 64' e rischia soltanto su una presa alta non irreprensibile al 79'. Decisivo ai rigori. Respinge subito il primo penalty di Del Gamba e neutralizza l'ultimo calciato da Catalano.
Bertini: 6.5 Inizialmente ha il compito di marcare Pieri, e se la cava senza problemi, poi dalla mezz'ora, quando Gozzi inverte gli esterni di attacco, ha a che fare con un Disanto decisamente più vivace. Non commette errori, ma in occasione del gol, al 43', non riesce ad ostacolare il movimento dell'avversario. Corre comunque tantissimo ed esce stremato. 66' Siscaro: 6 Buon presidio sulla corsia destra nell'ultimo quarto d'ora.
Guerrini: 8 In assoluto il migliore in campo per lo Scandicci. Corona un'ottima annata con una prestazione superlativa. Invalicabile innanzitutto in difesa, dove affronta il temibile Disanto giocando d'anticipo e rubandogli così il tempo ogniqualvolta riceva palla. La Cattolica inverte gli esterni e anche contro Pieri è lui ad avere la meglio. Incontenibile poi sul piano atletico, galoppa sulla sinistra per tutto l'incontro e dal 60' Pratesi lo fa avanzare sulla fascia. Unica nota stonata al 65', quando non finalizza una pregevole fuga in contropiede calciando addosso a Cecchi da distanza ravvicinata.
Betti: 6.5 Nel centrocampo a tre dei blues fiorentini è quello con compiti più difensivi. Sempre attento a non abbandonare mai la propria postazione e ad aiutare nei raddoppi, tampona ovunque ce ne sia bisogno, sia con interventi puliti che, talvolta, con la forza. Nel secondo tempo abbassa ulteriormente il proprio baricentro e agisce davanti alla difesa.
Harizi: 7 Dopo due anni approda nuovamente in una finale di Coppa regionale, e questa volta riesce ad alzare il trofeo. Stesso stadio, maglie diverse. Nel 2009 vestiva il giallorosso della Cattolica, che venne sconfitta dalla Lucchese. Oggi trionfa contro la sua ex squadra. Ottima partita al centro della difesa, poco brillante soltanto quando va a raddoppiare la marcatura su Disanto e non riesce ad arginarlo in occasione del gol. 80' Renieri: ng.
Formigli: 7.5 Roccioso e impeccabile centrale, domina specialmente nel gioco aereo. Dopotutto Pistoia è la città delle piante, così il robusto difensore scandiccese decide di mettere radici al centro della difesa e di bloccare chiunque transiti nei pressi dell'area di rigore, che sia Pieri, Bini o Chiari. 83' Freschi: ng.
Martini: 6.5 Lascia a Guerrini ogni compito in copertura e si piazza in posizione avanzata, salendo spesso sulla linea degli attaccanti. La sua duttilità consente allo Scandicci di passare dal 4-3-2-1 al 4-2-3-1 in fase offensiva. Galleggia sulla trequarti cercando di disorientare la retroguardia avversaria con il suo movimento, e fa bene in termini di corsa, mentre al tiro non è mai pericoloso (se si esclude un tentativo in rovesciata al 28'). 60' Panelli: 6 La corsa verso i compagni, le grida di gioia, gli abbracci. Tutte queste emozioni scaturiscono dal suo calcio di rigore, che regala il successo allo Scandicci in una tiratissima finale di Coppa. Duttile terzino in gara, il suo ingresso consente a Guerrini di salire in avanti.
Dini: 6.5 Devastante nel complesso, deludente negli episodi. La sua presenza in mezzo al campo è fondamentale: rincorre gli avversari, anticipa, fa ripartire l'azione.. una furia insomma. Tuttavia al 43', a centrocampo perde il pallone da cui deriverà il gol di Disanto, mentre all'ultimo secondo Gueye piazza sulla sua testa una palla che chiede solo di essere spinta in rete, ma lui fallisce incredibilmente l'impatto mandando fuori. Infine, ai rigori, calcia alto il penalty che avrebbe dato allo Scandicci una vittoria anticipata, evitando ai suoi ulteriori minuti di sofferenza.
Castellani: 6 Agisce da prima punta ed è bravo nel proteggere palla, anche se, nel primo tempo, non arriva mai alla conclusione, ostacolato ottimamente da Cecchi e Rabà. Spreca un'occasione da gol al 49', quando, in contropiede, calcia un diagonale da buona posizione addosso all'estremo difensore giallorosso. 52' Gueye: 6 Neanche il senegalese classe 1995 riesce a incidere in termini realizzativi, ma la sua vivacità in avanti è preziosa, così come lo sono i suoi cross.
Serboli: 7 La sua storia in Coppa parte da lontano, precisamente dalla riviera versiliese. Ottavi di finale, match contro il Pietrasanta, allo Scandicci serve assolutamente una rete per proseguire la propria avventura. E' lui, nei minuti di recupero, a timbrare il gol qualificazione. Mette la sua firma anche sulla finale, quando, dopo appena 100 secondi, approfitta dell'errore di Cecchi in uscita e deposita comodamente in rete. L'isola di Serboli.
Coptil: 6 Un po' fumoso sulla corsia destra, compie alcune buone progressioni che tengono in apprensione la difesa avversaria, ma difficilmente riesce a superare il solido Di Rocco. Ha un'unica occasione al 48', ma, a tu per tu con Cecchi, invece di calciare serve il compagno Martini, che invece è in fuorigioco. 52' Rafati: 6 Con il suo ingresso Pratesi schiera un centrocampo a 4. Corre molto sulla fascia portando un buon contributo alla manovra.
Lorenzo Lazzerini
Arbitro
Meraviglia di Pistoia: 6 Alterna gesti da grande arbitro - un vantaggio concesso allo Scandicci con ammonizione al termine dell'azione, la lucidità di far depennare, come da regolamento, un nominativo dalla lista dei tiratori dello Scandicci a causa della superiorità numerica - a momenti francamente incomprensibili, così come è incomprensibile, dalla tribuna, il rosso a Magherini, reo di un molto presunto fallo di reazione. Qualche dubbio sulle segnalazioni degli assistenti, soprattutto del primo collaboratore Matteoni.
IL COMMENTO
Solo l'epilogo della stagione riesce a porre un limite alla spaventosa ascesa dello Scandicci: davvero un meritato successo quello che l'undici azzurro agguanta in finale contro gli storici rivali della Cattolica. Rimangono a bocca asciutta i giallorossi assetati di rivincita. Rivincita, bene specificare, dopo il secondo posto in campionato (nonostante gli 82 punti e le 88 reti segnate) e rivincita due anni dopo la sconfitta in Coppa Giovanissimi patita proprio al Melani contro la Lucchese. A godersi il successo sono invece Andrea Pratesi - lo scorso anno proprio a San Michele col '94 e sconfitto 5-1 in campionato nel girone di ritorno - e il difensore Harizi - due anni fa in campo nella citata partita a Pistoia tra i giallorossi. Il gruppo di Pratesi è sbocciato con la primavera, ha assunto una fisionomia di squadra matura e ha trovato l'alchimia necessaria per compiere grandi gesta. Senza dimenticare una condizione di forma (meriti che vanno anche al preparatore Berlanda, già nello staff di inizio stagione) davvero rara di questi tempi. Esce sconfitta la Cattolica, la quale, dopo i progressi mostrati in semifinale col Tau, pareva essersi messa alle spalle lo zoppicante cammino di Coppa. Tuttavia per il parere del cronista le assenze di alcuni punti fermi - si pensi alla coppia centrale Sassi-Cacciato o al regista Massai (a proposito: auguri di pronta guarigione per l'inizio della stagione ai due difensori e l'auspicio che la pesantissima squalifica possa essere ridotta al bravo e sempre corretto mediano) - e il calante momento di forma di alcuni pedine-chiave possono portare a definire impresa anche l'aver centrato la finale e aver portato il sogno fino ai rigori contro quello Scandicci distanziato di 33 punti in campionato. Veniamo all'atteso match: Gozzi anche stavolta sorprende tutti e nella formazione iniziale rinuncia al tradizionale 4-3-3 per schierare Pieri al fianco di Bianchi col rientrante Disanto a destra e Pecchioli più arretrato del solito a sinistra. Forse un modo per aggredire fin da subito gli avversari, ma l'undici azzurro è consapevole che se vuole coronare il suo sogno deve partire forte. Davanti alla difesa a quattro i due mastini Betti e Dini si mostrano molto aggressivi e, alle spalle di Castellani, Martini, Serboli e Coptil paiono avere intenzioni bellicose. Al 2' i piani di Gozzi si guastano: Cecchi in uscita si scontra con Di Rocco e perde palla; Serboli, in agguato, si ritrova la palla sui piedi e, portatosela sul destro, la spedisce in rete nonostante il tentativo di recupero di Rabà. Di Rocco, dopo l'urto col portiere, rimane fuori una decina di minuti; Alessandrini arretra a sinistra e i giallorossi, in dieci, paiono in apnea. Dopo un offside millimetrico rilevato a Martini sul cross di Coptil, lo stesso numero 11 a destra scatta sul filo del fuorigioco, salta un avversario e prova a servire Castellani, ma la palla è lunga per il centravanti. Recuperato Di Rocco e riportato Alessandrini in mezzo al campo, la Cattolica timidamente prova a reagire, ma ogni tentativo si infrange contro l'organizzata retroguardia capitanata da Harizi e Formigli: i quattro giocatori offensivi giallorossi stavolta parlano lingue diverse, così Agostini è chiamato in causa solo dal destro su punizione di Disanto; la ribattuta del portiere azzurro è troppo defilata per permettere a Pieri di calciare. La partita non tiene fede alle attese: si gioca a centrocampo ed è lo Scandicci a farsi preferire, non solo in fase difensiva, ma anche in avanti. Se al 28' Agostini non ha problemi a togliere dalla testa di Bianchi un cross di Magherini, i ragazzi di Pratesi concludono con Martini al 18' (alto il destro dopo il lancio di Betti) e al 29' (stessa sorte per la rovesciata dopo la sponda di Castellani).
Nel secondo tempo Gozzi richiama in panchina il '95 Pecchioli ed inserisce Tonelli per tornare al prediletto 4-3-3. Dopo appena tre minuti la Cattolica trova il pari: un cross di Pieri da destra viene controllato da Disanto, al quale (per prima volta dall'inizio del match) Bertini concede un metro. Il numero 7 giallorosso carica il destro che, potente ed angolato, si insacca alle spalle di Agostini. Anche se la Cattolica, complice l'inserimento di Tonelli, è più presente rispetto al primo tempo, è lo Scandicci a sfiorare due volte il gol. Al 49' Coptil scatta in sospetto fuorigioco (posizione regolare per l'assistente, ben posizionato), prova a saltare Cecchi in uscita ma perde il tempo della conclusione e serve a sinistra Martini, in offside perché, benché Rabà sia sulla linea di porta, Cecchi è alle sue spalle. Un minuto dopo un bel lancio di Bertini libera Castellani che sguscia tra i due centrali e, solo davanti a Cecchi, fa partire un destro debole che non impensierisce il numero 1 giallorosso. Al 57' si rivede la Cattolica: la punizione di Disanto viene agganciata da Pieri che prova il destro ma Agostini sicuro sventa; un minuto più tardi lo stesso Disanto controlla bene la sfera in area e tenta un mancino morbido che termina a lato. La partita, pur senza offrire un gioco scintillante, è più emozionante del primo tempo. Al 63' Guerrini, incontenibile quando avanzato da Pratesi, fa partire da sinistra un cross prelibato, Serboli controlla la respinta di Di Rocco ma si vede parare a terra il suo potente destro da Cecchi. Due minuti più tardi in contropiede Disanto sfugge a Betti e prova la conclusione da fuori ma Agostini si distende e sventa a mano aperta. Al 66' occorre invece un super Cecchi in uscita per fermare turbo-Guerrini, lanciato a sinistra da Dini. Nell'ultimo quarto d'ora né un tiro-cross di Gueye (a lato di poco), né una punizione di Disanto (Agostini esce a vuoto ma la velenosa traiettoria esce di un soffio), né un tentativo di Dini su cross di Gueye evitano che siano i calci di rigore a decretare i sesti detentori della Coppa Regionale. Sbagliano Del Gamba (primo dei dieci) e Dini (ultimo dei dieci), così si va ad oltranza e al terzo rigore Agostini para la conclusione di Catalano, mentre Panelli col mancino spiazza Burberi (subentrato nel recupero a Cecchi). I festeggiamenti dello Scandicci, gli ennesimi di questa memorabile stagione, possono cominciare.
Cosimo Di Bari
Le interviste
Andrea Pratesi ha appena concluso la sua annata calcistica con la vittoria della Coppa Regionale: E' una bella soddisfazione - esordisce il tecnico azzurro - visto come era nata l'annata per questo gruppo. Da quando sono subentrato, i ragazzi sono sempre cresciuti e si sono mostrati molto motivati . Visto quanto siete cresciuti, immagino ci sia quasi da rammaricarsi che è finita la stagione.. Siamo stati sempre in crescita, anche in un periodo in cui di solito è normale accusare un po' di stanchezza. È motivo doppio di soddisfazione anche per la società . Non è stata una finale spettacolare, è d'accordo? Io ho impostato la partita in un certo modo e credo sia andata come avevo previsto. Dovevamo essere organizzati sulle corsie esterne e siamo stati molto bravi. Credo che la mia squadra tatticamente abbia condotto la gara molto bene. La posta in palio era alta per tutte e due le squadre ed è normale che la tensione si sia fatta sentire. Però complessivamente per le occasioni avute credo che il successo sia meritato . In difesa avete concesso pochissimo: Disanto ha segnato nella prima occasione in cui gli è stato concesso un metro. Conoscendo Disanto avevo spiegato ai ragazzi che partendo dalla fascia si accentrava e diventava molto pericoloso. E penso che, a parte il gol e una conclusione, la Cattolica non abbia tirato in porta pericolosamente. Tutti molto bravi ad eseguire la fase di non possesso. In particolare la difesa è cresciuta partita dopo partita: nella Coppa abbiamo segnato 13 reti subendone tre soltanto. Devo fare però un bravo a tutti: ai ragazzi vanno le mie congratulazioni per l'impegno messo in campo e un augurio di affrontare il campionato Juniores ad alto livello. A Scandicci stiamo cercando di crescere ancora . E questo proposito, il prossimo anno nel girone di élite allenerà un gruppo che ha fatto molto bene... La squadra '95 ha fatto molto bene, speriamo di non perdere pezzi importanti. La società, anche con la nuova dirigenza, è intenzionata a crescere . Inutile negarlo, per lei era una gara particolare affrontando la sua ex squadra. E' stata una doppia rivincita. A prescindere da questo, credo che il comportamento dello Scandicci sia stato esemplare. Nella settimana precedente alla gara ci siamo preparati molto bene al Turri', proprio per affrontare al meglio la gara negli ampi spazi del Melani' e credo che i risultati di questo lavoro si siano visti . Qualche ringraziamento? Vorrei fare un ringraziamento a tutta la società dello Scandicci che mi ha messo a disposizione la possibilità di allenare in questa società; credo che sia una società che può fare molto bene nel calcio fiorentino. Un ringraziamento al presidente Rafati, a tutti i dirigenti, ai ragazzi e ai genitori. Ringraziamento particolare anche ad Alessandro Berlanda, che ci lascerà a fine stagione: è un ragazzo preparato che ha lavorato molto bene. Infine vorrei fare anche un ringraziamento anche a Francini, nostro preparatore dei portieri .
A mister Gozzi chiediamo una cosa che è piaciuta e una che non è piaciuta della sua Cattolica. Non posso rispondere come se fossimo a metà campionato. Non mi sento di fare critiche a questo gruppo: sinceramente credo che a questo punto eravamo un limone spremuto fino alla buccia. Io e i ragazzi eravamo consapevoli che era già un miracolo essere arrivati fino alla finale. E credo che anche in finale abbiamo fatto il massimo. Pur giocando male, sotto tutti gli aspetti, e pur essendo finiti sotto di una rete dopo un minuto, siamo riusciti a raggiungere il pareggio e abbiamo rischiato di vincere ai rigori . Il gol subito in modo rocambolesco all'inizio vi ha subito complicato le cose. In più abbiamo avuto per dieci minuti fuori Di Rocco: doverlo sostituire avrebbe significato andare a mettere mano ad una difesa già con molte defezioni. Però la squadra ha reagito, almeno sul piano caratteriale . Lo Scandicci anche nel momento in cui la Cattolica ha spinto di più ha avuto le occasioni migliori per segnare.. Credo che in questo momento i valori tra noi e loro non siano gli stessi del campionato; credo che siano alla pari, anzi che forse loro abbiano qualcosa in più di noi. Se devo essere sincero mi dà molto fastidio sentire discorsi che non tengono di ciò che è avvenuto in campionato: è difficile andare avanti al massimo per otto mesi, mentre noi tiravamo come matti, loro non viaggiavano ai nostri ritmi e forse anche per questo ora sono arrivati in condizioni migliori di noi. Questo senza nulla togliere allo Scandicci che, come detto, ha avuto più occasioni di noi e ha meritato la vittoria. Anche se è arrivata soltanto ai rigori è sempre una lotteria, avremmo potuto portare a casa la Coppa. Detto questo, faccio i miei complimenti ad Andrea, che oltre che un ottimo allenatore è anche un amico . La scelta di partire con quattro giocatori offensivi era per tentare di aggredire gli avversari fin dai primi minuti? In parte sì. Ma anche perché ero privo di mezzale, dato che Tonelli non si era allenato. Prendere gol dopo pochi istanti di gioco sicuramente ha complicato le cose, anche se credo che in difesa la squadra non abbia rischiato moltissimo . Qualcuno è rimasto stupito della sostituzione di Cecchi con Burberi: era prevista in caso di arrivo ai rigori? Giovanni (Cecchi, ndr) ha disputato un'annata eccezionale, però in allenamento era stato Burberi a mostrarsi più reattivo sui calci di rigore: era una decisione quasi concordata in caso di arrivo ai calci di rigore. Purtroppo non è riuscito a pararne nemmeno uno. Se ho un rimpianto rispetto a questa partita, è stato quello di non inserire prima Chiari; veniva da un infortunio e ho avuto poca fiducia nel suo recupero. È un ragazzo d'oro, che non si meritava di entrare così tardi . Del campionato perso per un punto abbiamo già parlato più volte durante la stagione: le due vittorie sfumate la fanno già pensare al prossimo campionato con '95? In questo momento prevale l'amarezza: è troppo fresca la sconfitta. Mi brucia molto di più aver perso il titolo regionale con 82 punti contro gli 83 della Sestese che aver perso questa finale. Quindi, più che pensare al futuro, in questo momento sono soprattutto amareggiato per non aver vinto il titolo regionale in questa stagione. Forse tra due o tre giorni sarà superato e si penserà all'anno prossimo: intanto devo dire che sarà un campionato bellissimo e, diversamente da questa stagione, visti anche i valori, non credo che saranno solo due squadre a giocarsi il primato .
Cosimo Di Bari
7-8 dopo i rigori<br >S.M.CATTOLICA V.: Cecchi Giovanni (83' Burberi), Magherini, Di Rocco, Del Gamba, Rabà (68' Cini), Cecchi Lorenzo, Disanto, Alessandrini (51' Catalano), Bianchi (66' Bini, 75' Chiari), Pieri (63' Chiti), Pecchioli (41' Tonelli). All.: Francesco Gozzi.<br >SCANDICCI: Agostini, Bertini (66' Siscaro), Guerrini, Betti, Harizi (81' Renieri), Formigli (83' Freschi), Martini (60' Panelli), Dini, Castellani (52' Gueye), Serboli, Coptil (52' Rafati). A disp.: Guetta. All.: Andrea Pratesi.<br >
ARBITRO: Francesco Meraviglia di Pistoia, coad. da Davide Matteoni e Francesco Pieri di Pistoia.<br >
RETI: 2' Serboli, 43' Disanto.<br >NOTE: ammoniti Del Gamba e Catalano; espulso Magherini (74'). Fuorigioco: 2-9. Falli commessi: 9-11. Calci d'angolo: 4-1. Recupero: 2'+3'. Sequenza rigori: Del Gamba parato; Rafati rete; Di Rocco rete; Gueye rete; Chiari rete; Guerrini rete; Tonelli rete; Betti rete; Chiti rete; Dini fuori; Disanto rete; Serboli rete; L. Cecchi rete; Siscaro rete; Catalano parato; Panelli rete.
<img src=images/cattoscandi11.jpg alt=finale coppa cerbai 2011/11>
LE PAGELLE
S.M. Cattolica V.
<b>G. Cecchi: 6.5</b> Dopo un grande campionato e una Coppa forse migliore, è devastante l'errore che spalanca a Serboli la via dello 0-1 dopo 2'; rischia di ripetersi al 36' quando, dopo mezz'ora da spettatore, viene scavalcato dal pallone. Allora si dedica al training autogeno e si ricarica, risultando decisivo nella ripresa: bravo sulla conclusione - centrale, ma potente - di Serboli a metà del secondo tempo, semplicemente straordinario su Guerrini pochi minuti più tardi. Fosse rimasto in campo - senza nulla togliere al 12 giallorosso che lo sostituisce - forse la Ccoppa avrebbe assunto tonalità diverse. <b>83' Burberi: sv</b> Entra a freddo per i rigori e non riesce a respingerne neppure uno: ma lo riteniamo senza colpa.
<b>Magherini: 6.5</b> Pressa Martini al 19', costringendolo ad affrettare la conclusione e a non inquadrare la porta, non disdegna di ricorrere alle maniere forti sullo stesso attaccante in più di una circostanza; su altri palcoscenici si direbbe che gioca d'esperienza. Incomprensibile, a nostro avviso, l'espulsione.
<b>Di Rocco: 6</b> Clamoroso l'errore di valutazione che lo porta a scontrarsi con G. Cecchi dopo nemmeno un paio di giri d'orologio e a regalare pallone e vantaggio a Serboli. Sta fuori, per il colpo ricevuto, una decina di minuti, poi si riprende e dà mostra di non patire l'accaduto né dal punto di vista fisico né da quello psicologico.
<b>Del Gamba: 6.5</b> Dinamico in mezzo al campo anche se spesso un po' troppo irruento, di maggior valore nella distruzione che nella costruzione del gioco. Suona la carica dopo il rientro dagli spogliatoi; non ci sentiamo di penalizzarlo per l'errore dal dischetto quando, con grande generosità e senso di responsabilità, non si tira indietro dinanzi al compito di aprire la serie.
<b>Rabà: 8</b> Encomiabile. Prova a spazzare alla disperata sulla linea - invano - la conclusione vincente di Serboli, tenta di tappare le falle che si aprono nella retroguardia giallorossa nel primo quarto d'ora; decisivo in scivolata su un imprendibile Coptil al 43', poi di nuovo monumentale su Dini. <b>68' Cini: sv.</b>
<b>L. Cecchi: 7</b> Un corto retropassaggio per il fratello, sul finire del primo tempo, mette in crisi il numero 1 della Cattolica e tutto il pubblico giallorosso, ma si tratta dell'unica smagliatura in una prestazione convincente.
<b>Disanto: 8</b> Troppo leggero nei primi minuti, dopo un quarto d'ora di sonnolenza si sveglia e calcia alla grande dai 35 metri una punizione che Agostini tocca all'ultimo, lasciando peraltro il pallone a dimenarsi nei pressi della linea di porta. Passa definitivamente a sinistra dopo l'uscita di Pecchioli e, da sinistra, mette a segno in maniera deliziosa l'1-1. Non disdegna di dare una mano in copertura, sfiora di nuovo la rete al 58', poi, con un'azione simile a quella della rete, cerca il palo più lontano e trova la risposta di un grande Agostini. Ottimo nella realizzazione del rigore - ci stupiamo soltanto che non fosse inserito nella lista dei cinque tiratori iniziali, e che si sia dovuto aspettare la serie a oltranza per vederlo presentarsi sul dischetto.
<b>Alessandrini: 7</b> Recupera un pallone importante, dando vita a un'azione pericolosa non finalizzata da Disanto e Bianchi al 12'; fa sentire la propria presenza in mediana, risultando maggiormente lucido del diretto concorrente Betti. <b>51' Catalano: 5.5</b> L'unico insufficiente della Cattolica, al di là del rigore calciato non proprio - per usare un eufemismo - a regola d'arte; avrebbe la tecnica e forse la testa giusta per giocare in posizione di play-maker, ma è sempre troppo lento, fermo e arriva spesso tardi sul pallone, costringendosi a svolazzare per il campo in cerca di un punto d'equilibrio.
<b>Bianchi: 6</b> Il bomber giallorosso in campionato non riesce a segnare in Coppa: è questa la prima riflessione che ci sovviene osservando il desolato 0 che campeggia nei suoi centri nel Torneo Regionale. Punge poco nei sedici metri azzurri, prova a giocare di sponda, spalle alla porta, scambiandosi spesso posizione con Pieri. <b>66' Bini: sv</b> Sfortunato, entra per dare vivacità all'attacco ed è costretto a farsi da parte dopo appena 9', quando Gozzi lo richiama per riequilibrare la squadra dopo il rosso a Magherini. <b>75' Chiari: sv</b> Entra in tempo per calciare - molto bene - il terzo penalty della serie.
<b>Pieri: 6</b> Generoso, deve ancora ritrovare la forma migliore dopo la lunga squalifica; lotta con il fisico possente, non tira mai indietro la gamba. <b>63' Chiti: sv.</b>
<b>Pecchioli: 6</b> Gozzi gli chiede di agire da ala sinistra in un (molto) ipotetico tridente dietro le punte, ma è costretto spesso a retrocedere in posizione di mezzo sinistro di centrocampo, in cui non ha mai giocato e di cui non ha le caratteristiche. Forse avrebbe reso di più nella consueta posizione di fantasista con libertà d'impresa. <b>41' Tonelli: 7.5</b> Eccolo, l'uomo che mancava alla Cattolica del primo tempo; mai troppo appariscente, non si perde in ricami e fraseggi fini a se stessi, ma riesce, con la sola presenza, a conferire equilibrio alla squadra. Impeccabile nella trasformazione dagli undici metri.
Samuele Tofani
Scandicci
<b>Agostini: 8</b> Ingaggia una sfida infinita con Disanto, nella quale mette in mostra tutta la propria esplosività tra i pali. Si comincia al 17', quando devia in tuffo una punizione dal limite, poi sul gol può fare ben poco (il tiro dell'esterno giallorosso è piazzato perfettamente all'angolino basso). Nel corso della ripresa compie un altro prodigio al 64' e rischia soltanto su una presa alta non irreprensibile al 79'. Decisivo ai rigori. Respinge subito il primo penalty di Del Gamba e neutralizza l'ultimo calciato da Catalano.
<b>Bertini: 6.5</b> Inizialmente ha il compito di marcare Pieri, e se la cava senza problemi, poi dalla mezz'ora, quando Gozzi inverte gli esterni di attacco, ha a che fare con un Disanto decisamente più vivace. Non commette errori, ma in occasione del gol, al 43', non riesce ad ostacolare il movimento dell'avversario. Corre comunque tantissimo ed esce stremato. 66' Siscaro: 6 Buon presidio sulla corsia destra nell'ultimo quarto d'ora.
<b>Guerrini: 8</b> In assoluto il migliore in campo per lo Scandicci. Corona un'ottima annata con una prestazione superlativa. Invalicabile innanzitutto in difesa, dove affronta il temibile Disanto giocando d'anticipo e rubandogli così il tempo ogniqualvolta riceva palla. La Cattolica inverte gli esterni e anche contro Pieri è lui ad avere la meglio. Incontenibile poi sul piano atletico, galoppa sulla sinistra per tutto l'incontro e dal 60' Pratesi lo fa avanzare sulla fascia. Unica nota stonata al 65', quando non finalizza una pregevole fuga in contropiede calciando addosso a Cecchi da distanza ravvicinata.
<b>Betti: 6.5</b> Nel centrocampo a tre dei blues fiorentini è quello con compiti più difensivi. Sempre attento a non abbandonare mai la propria postazione e ad aiutare nei raddoppi, tampona ovunque ce ne sia bisogno, sia con interventi puliti che, talvolta, con la forza. Nel secondo tempo abbassa ulteriormente il proprio baricentro e agisce davanti alla difesa.
<b>Harizi: 7</b> Dopo due anni approda nuovamente in una finale di Coppa regionale, e questa volta riesce ad alzare il trofeo. Stesso stadio, maglie diverse. Nel 2009 vestiva il giallorosso della Cattolica, che venne sconfitta dalla Lucchese. Oggi trionfa contro la sua ex squadra. Ottima partita al centro della difesa, poco brillante soltanto quando va a raddoppiare la marcatura su Disanto e non riesce ad arginarlo in occasione del gol. <b>80' Renieri: ng.</b>
<b>Formigli: 7.5</b> Roccioso e impeccabile centrale, domina specialmente nel gioco aereo. Dopotutto Pistoia è la città delle piante, così il robusto difensore scandiccese decide di mettere radici al centro della difesa e di bloccare chiunque transiti nei pressi dell'area di rigore, che sia Pieri, Bini o Chiari. <b>83' Freschi: ng.</b>
<b>Martini: 6.5</b> Lascia a Guerrini ogni compito in copertura e si piazza in posizione avanzata, salendo spesso sulla linea degli attaccanti. La sua duttilità consente allo Scandicci di passare dal 4-3-2-1 al 4-2-3-1 in fase offensiva. Galleggia sulla trequarti cercando di disorientare la retroguardia avversaria con il suo movimento, e fa bene in termini di corsa, mentre al tiro non è mai pericoloso (se si esclude un tentativo in rovesciata al 28'). <b>60' Panelli: 6</b> La corsa verso i compagni, le grida di gioia, gli abbracci. Tutte queste emozioni scaturiscono dal suo calcio di rigore, che regala il successo allo Scandicci in una tiratissima finale di Coppa. Duttile terzino in gara, il suo ingresso consente a Guerrini di salire in avanti.
<b>Dini: 6.5</b> Devastante nel complesso, deludente negli episodi. La sua presenza in mezzo al campo è fondamentale: rincorre gli avversari, anticipa, fa ripartire l'azione.. una furia insomma. Tuttavia al 43', a centrocampo perde il pallone da cui deriverà il gol di Disanto, mentre all'ultimo secondo Gueye piazza sulla sua testa una palla che chiede solo di essere spinta in rete, ma lui fallisce incredibilmente l'impatto mandando fuori. Infine, ai rigori, calcia alto il penalty che avrebbe dato allo Scandicci una vittoria anticipata, evitando ai suoi ulteriori minuti di sofferenza.
<b>Castellani: 6</b> Agisce da prima punta ed è bravo nel proteggere palla, anche se, nel primo tempo, non arriva mai alla conclusione, ostacolato ottimamente da Cecchi e Rabà. Spreca un'occasione da gol al 49', quando, in contropiede, calcia un diagonale da buona posizione addosso all'estremo difensore giallorosso. <b>52' Gueye: 6</b> Neanche il senegalese classe 1995 riesce a incidere in termini realizzativi, ma la sua vivacità in avanti è preziosa, così come lo sono i suoi cross.
<b>Serboli: 7</b> La sua storia in Coppa parte da lontano, precisamente dalla riviera versiliese. Ottavi di finale, match contro il Pietrasanta, allo Scandicci serve assolutamente una rete per proseguire la propria avventura. E' lui, nei minuti di recupero, a timbrare il gol qualificazione. Mette la sua firma anche sulla finale, quando, dopo appena 100 secondi, approfitta dell'errore di Cecchi in uscita e deposita comodamente in rete. L'isola di Serboli.
<b>Coptil: 6</b> Un po' fumoso sulla corsia destra, compie alcune buone progressioni che tengono in apprensione la difesa avversaria, ma difficilmente riesce a superare il solido Di Rocco. Ha un'unica occasione al 48', ma, a tu per tu con Cecchi, invece di calciare serve il compagno Martini, che invece è in fuorigioco. <b>52' Rafati: 6</b> Con il suo ingresso Pratesi schiera un centrocampo a 4. Corre molto sulla fascia portando un buon contributo alla manovra.
Lorenzo Lazzerini
Arbitro
<b>Meraviglia di Pistoia: 6</b> Alterna gesti da grande arbitro - un vantaggio concesso allo Scandicci con ammonizione al termine dell'azione, la lucidità di far depennare, come da regolamento, un nominativo dalla lista dei tiratori dello Scandicci a causa della superiorità numerica - a momenti francamente incomprensibili, così come è incomprensibile, dalla tribuna, il rosso a Magherini, reo di un molto presunto fallo di reazione. Qualche dubbio sulle segnalazioni degli assistenti, soprattutto del primo collaboratore Matteoni.
IL COMMENTO
Solo l'epilogo della stagione riesce a porre un limite alla spaventosa ascesa dello Scandicci: davvero un meritato successo quello che l'undici azzurro agguanta in finale contro gli storici rivali della Cattolica. Rimangono a bocca asciutta i giallorossi assetati di rivincita. Rivincita, bene specificare, dopo il secondo posto in campionato (nonostante gli 82 punti e le 88 reti segnate) e rivincita due anni dopo la sconfitta in Coppa Giovanissimi patita proprio al Melani contro la Lucchese. A godersi il successo sono invece Andrea Pratesi - lo scorso anno proprio a San Michele col '94 e sconfitto 5-1 in campionato nel girone di ritorno - e il difensore Harizi - due anni fa in campo nella citata partita a Pistoia tra i giallorossi. Il gruppo di Pratesi è sbocciato con la primavera, ha assunto una fisionomia di squadra matura e ha trovato l'alchimia necessaria per compiere grandi gesta. Senza dimenticare una condizione di forma (meriti che vanno anche al preparatore Berlanda, già nello staff di inizio stagione) davvero rara di questi tempi. Esce sconfitta la Cattolica, la quale, dopo i progressi mostrati in semifinale col Tau, pareva essersi messa alle spalle lo zoppicante cammino di Coppa. Tuttavia per il parere del cronista le assenze di alcuni punti fermi - si pensi alla coppia centrale Sassi-Cacciato o al regista Massai (a proposito: auguri di pronta guarigione per l'inizio della stagione ai due difensori e l'auspicio che la pesantissima squalifica possa essere ridotta al bravo e sempre corretto mediano) - e il calante momento di forma di alcuni pedine-chiave possono portare a definire impresa anche l'aver centrato la finale e aver portato il sogno fino ai rigori contro quello Scandicci distanziato di 33 punti in campionato. Veniamo all'atteso match: Gozzi anche stavolta sorprende tutti e nella formazione iniziale rinuncia al tradizionale 4-3-3 per schierare Pieri al fianco di Bianchi col rientrante Disanto a destra e Pecchioli più arretrato del solito a sinistra. Forse un modo per aggredire fin da subito gli avversari, ma l'undici azzurro è consapevole che se vuole coronare il suo sogno deve partire forte. Davanti alla difesa a quattro i due mastini Betti e Dini si mostrano molto aggressivi e, alle spalle di Castellani, Martini, Serboli e Coptil paiono avere intenzioni bellicose. Al 2' i piani di Gozzi si guastano: Cecchi in uscita si scontra con Di Rocco e perde palla; Serboli, in agguato, si ritrova la palla sui piedi e, portatosela sul destro, la spedisce in rete nonostante il tentativo di recupero di Rabà. Di Rocco, dopo l'urto col portiere, rimane fuori una decina di minuti; Alessandrini arretra a sinistra e i giallorossi, in dieci, paiono in apnea. Dopo un offside millimetrico rilevato a Martini sul cross di Coptil, lo stesso numero 11 a destra scatta sul filo del fuorigioco, salta un avversario e prova a servire Castellani, ma la palla è lunga per il centravanti. Recuperato Di Rocco e riportato Alessandrini in mezzo al campo, la Cattolica timidamente prova a reagire, ma ogni tentativo si infrange contro l'organizzata retroguardia capitanata da Harizi e Formigli: i quattro giocatori offensivi giallorossi stavolta parlano lingue diverse, così Agostini è chiamato in causa solo dal destro su punizione di Disanto; la ribattuta del portiere azzurro è troppo defilata per permettere a Pieri di calciare. La partita non tiene fede alle attese: si gioca a centrocampo ed è lo Scandicci a farsi preferire, non solo in fase difensiva, ma anche in avanti. Se al 28' Agostini non ha problemi a togliere dalla testa di Bianchi un cross di Magherini, i ragazzi di Pratesi concludono con Martini al 18' (alto il destro dopo il lancio di Betti) e al 29' (stessa sorte per la rovesciata dopo la sponda di Castellani).
Nel secondo tempo Gozzi richiama in panchina il '95 Pecchioli ed inserisce Tonelli per tornare al prediletto 4-3-3. Dopo appena tre minuti la Cattolica trova il pari: un cross di Pieri da destra viene controllato da Disanto, al quale (per prima volta dall'inizio del match) Bertini concede un metro. Il numero 7 giallorosso carica il destro che, potente ed angolato, si insacca alle spalle di Agostini. Anche se la Cattolica, complice l'inserimento di Tonelli, è più presente rispetto al primo tempo, è lo Scandicci a sfiorare due volte il gol. Al 49' Coptil scatta in sospetto fuorigioco (posizione regolare per l'assistente, ben posizionato), prova a saltare Cecchi in uscita ma perde il tempo della conclusione e serve a sinistra Martini, in offside perché, benché Rabà sia sulla linea di porta, Cecchi è alle sue spalle. Un minuto dopo un bel lancio di Bertini libera Castellani che sguscia tra i due centrali e, solo davanti a Cecchi, fa partire un destro debole che non impensierisce il numero 1 giallorosso. Al 57' si rivede la Cattolica: la punizione di Disanto viene agganciata da Pieri che prova il destro ma Agostini sicuro sventa; un minuto più tardi lo stesso Disanto controlla bene la sfera in area e tenta un mancino morbido che termina a lato. La partita, pur senza offrire un gioco scintillante, è più emozionante del primo tempo. Al 63' Guerrini, incontenibile quando avanzato da Pratesi, fa partire da sinistra un cross prelibato, Serboli controlla la respinta di Di Rocco ma si vede parare a terra il suo potente destro da Cecchi. Due minuti più tardi in contropiede Disanto sfugge a Betti e prova la conclusione da fuori ma Agostini si distende e sventa a mano aperta. Al 66' occorre invece un super Cecchi in uscita per fermare turbo-Guerrini, lanciato a sinistra da Dini. Nell'ultimo quarto d'ora né un tiro-cross di Gueye (a lato di poco), né una punizione di Disanto (Agostini esce a vuoto ma la velenosa traiettoria esce di un soffio), né un tentativo di Dini su cross di Gueye evitano che siano i calci di rigore a decretare i sesti detentori della Coppa Regionale. Sbagliano Del Gamba (primo dei dieci) e Dini (ultimo dei dieci), così si va ad oltranza e al terzo rigore Agostini para la conclusione di Catalano, mentre Panelli col mancino spiazza Burberi (subentrato nel recupero a Cecchi). I festeggiamenti dello Scandicci, gli ennesimi di questa memorabile stagione, possono cominciare.
Cosimo Di Bari
Le interviste
<b>Andrea Pratesi</b> ha appena concluso la sua annata calcistica con la vittoria della Coppa Regionale: <b>E' una bella soddisfazione</b> - esordisce il tecnico azzurro -<b> visto come era nata l'annata per questo gruppo. Da quando sono subentrato, i ragazzi sono sempre cresciuti e si sono mostrati molto motivati </b>. Visto quanto siete cresciuti, immagino ci sia quasi da rammaricarsi che è finita la stagione.. <b>Siamo stati sempre in crescita, anche in un periodo in cui di solito è normale accusare un po' di stanchezza. È motivo doppio di soddisfazione anche per la società</b> . Non è stata una finale spettacolare, è d'accordo? <b>Io ho impostato la partita in un certo modo e credo sia andata come avevo previsto. Dovevamo essere organizzati sulle corsie esterne e siamo stati molto bravi. Credo che la mia squadra tatticamente abbia condotto la gara molto bene. La posta in palio era alta per tutte e due le squadre ed è normale che la tensione si sia fatta sentire. Però complessivamente per le occasioni avute credo che il successo sia meritato</b> . In difesa avete concesso pochissimo: Disanto ha segnato nella prima occasione in cui gli è stato concesso un metro. <b>Conoscendo Disanto avevo spiegato ai ragazzi che partendo dalla fascia si accentrava e diventava molto pericoloso. E penso che, a parte il gol e una conclusione, la Cattolica non abbia tirato in porta pericolosamente. Tutti molto bravi ad eseguire la fase di non possesso. In particolare la difesa è cresciuta partita dopo partita: nella Coppa abbiamo segnato 13 reti subendone tre soltanto. Devo fare però un bravo a tutti: ai ragazzi vanno le mie congratulazioni per l'impegno messo in campo e un augurio di affrontare il campionato Juniores ad alto livello. A Scandicci stiamo cercando di crescere ancora</b> . E questo proposito, il prossimo anno nel girone di élite allenerà un gruppo che ha fatto molto bene... <b>La squadra '95 ha fatto molto bene, speriamo di non perdere pezzi importanti. La società, anche con la nuova dirigenza, è intenzionata a crescere</b> . Inutile negarlo, per lei era una gara particolare affrontando la sua ex squadra. <b>E' stata una doppia rivincita. A prescindere da questo, credo che il comportamento dello Scandicci sia stato esemplare. Nella settimana precedente alla gara ci siamo preparati molto bene al Turri', proprio per affrontare al meglio la gara negli ampi spazi del Melani' e credo che i risultati di questo lavoro si siano visti</b> . Qualche ringraziamento? <b>Vorrei fare un ringraziamento a tutta la società dello Scandicci che mi ha messo a disposizione la possibilità di allenare in questa società; credo che sia una società che può fare molto bene nel calcio fiorentino. Un ringraziamento al presidente Rafati, a tutti i dirigenti, ai ragazzi e ai genitori. Ringraziamento particolare anche ad Alessandro Berlanda, che ci lascerà a fine stagione: è un ragazzo preparato che ha lavorato molto bene. Infine vorrei fare anche un ringraziamento anche a Francini, nostro preparatore dei portieri</b> .
A mister <b>Gozzi </b>chiediamo una cosa che è piaciuta e una che non è piaciuta della sua Cattolica. <b>Non posso rispondere come se fossimo a metà campionato. Non mi sento di fare critiche a questo gruppo: sinceramente credo che a questo punto eravamo un limone spremuto fino alla buccia. Io e i ragazzi eravamo consapevoli che era già un miracolo essere arrivati fino alla finale. E credo che anche in finale abbiamo fatto il massimo. Pur giocando male, sotto tutti gli aspetti, e pur essendo finiti sotto di una rete dopo un minuto, siamo riusciti a raggiungere il pareggio e abbiamo rischiato di vincere ai rigori</b> . Il gol subito in modo rocambolesco all'inizio vi ha subito complicato le cose. <b>In più abbiamo avuto per dieci minuti fuori Di Rocco: doverlo sostituire avrebbe significato andare a mettere mano ad una difesa già con molte defezioni. Però la squadra ha reagito, almeno sul piano caratteriale</b> . Lo Scandicci anche nel momento in cui la Cattolica ha spinto di più ha avuto le occasioni migliori per segnare.. <b>Credo che in questo momento i valori tra noi e loro non siano gli stessi del campionato; credo che siano alla pari, anzi che forse loro abbiano qualcosa in più di noi. Se devo essere sincero mi dà molto fastidio sentire discorsi che non tengono di ciò che è avvenuto in campionato: è difficile andare avanti al massimo per otto mesi, mentre noi tiravamo come matti, loro non viaggiavano ai nostri ritmi e forse anche per questo ora sono arrivati in condizioni migliori di noi. Questo senza nulla togliere allo Scandicci che, come detto, ha avuto più occasioni di noi e ha meritato la vittoria. Anche se è arrivata soltanto ai rigori è sempre una lotteria, avremmo potuto portare a casa la Coppa. Detto questo, faccio i miei complimenti ad Andrea, che oltre che un ottimo allenatore è anche un amico</b> . La scelta di partire con quattro giocatori offensivi era per tentare di aggredire gli avversari fin dai primi minuti? <b>In parte sì. Ma anche perché ero privo di mezzale, dato che Tonelli non si era allenato. Prendere gol dopo pochi istanti di gioco sicuramente ha complicato le cose, anche se credo che in difesa la squadra non abbia rischiato moltissimo</b> . Qualcuno è rimasto stupito della sostituzione di Cecchi con Burberi: era prevista in caso di arrivo ai rigori? <b>Giovanni </b>(Cecchi, ndr) <b>ha disputato un'annata eccezionale, però in allenamento era stato Burberi a mostrarsi più reattivo sui calci di rigore: era una decisione quasi concordata in caso di arrivo ai calci di rigore. Purtroppo non è riuscito a pararne nemmeno uno. Se ho un rimpianto rispetto a questa partita, è stato quello di non inserire prima Chiari; veniva da un infortunio e ho avuto poca fiducia nel suo recupero. È un ragazzo d'oro, che non si meritava di entrare così tardi</b> . Del campionato perso per un punto abbiamo già parlato più volte durante la stagione: le due vittorie sfumate la fanno già pensare al prossimo campionato con '95? <b>In questo momento prevale l'amarezza: è troppo fresca la sconfitta. Mi brucia molto di più aver perso il titolo regionale con 82 punti contro gli 83 della Sestese che aver perso questa finale. Quindi, più che pensare al futuro, in questo momento sono soprattutto amareggiato per non aver vinto il titolo regionale in questa stagione. Forse tra due o tre giorni sarà superato e si penserà all'anno prossimo: intanto devo dire che sarà un campionato bellissimo e, diversamente da questa stagione, visti anche i valori, non credo che saranno solo due squadre a giocarsi il primato</b> .
Cosimo Di Bari