• Finali Giovanissimi Nazionali
  • Genoa
  • 1 - 3
  • Fiorentina


GENOA (4-2-4): Consol 6.5; Cappellini 6-, Soprano 6.5, Brusaca 7, Minutolo 6-; Caltabiano 6 (46' Fili 6), Thiao Ousseynou 6.5 (67' Abrazhda sv); Thiao Assane 6.5 (50' Gulli), Lescano 6+, Ventre 7, Zanna 6.5. A disp.: Cellerino, Hidalgo, Oneto, Bormida, Lanzalaco, Ferrari. All.: Marcello Donatelli.
FIORENTINA (4-4-2): Bardini; Proietti (72' Miccinesi), Segoni, Gigli, Pellegrino; Papini (68' Rotesi), Berardi, Bangu, Posarelli; Gondo, Di Curzio (56' Mancini). A disp.: Chessa, Dalla Costa, Bicchi, Rotesi, Cacchiarelli, Voltolini, Peralta. All.: Federico Guidi.

ARBITRO: Diomaiuta di Albano Laziale, coad. da Griego di Macerata e Leopizzi di Ancona.

RETI: 44' Posarelli, 53' rig. Ventre, 54' e 75' Gondo.
NOTE: recupero 2'+5'. Corner 3-7. Ammonito Segoni al 33', Brusaca al 39'. Espulso al 55' Brusaca per somma di ammonizioni.



Le pagelle viola
Bardini: 6.5 Si fa scappare una punizione di Thiao nel primo tempo, per il resto il portierone viola è sempre sicuro tra i pali e nelle uscite. Decisiva anche una parata su Zanna che si era presentato minacciosamente davanti a lui.
Proietti: 6.5 Nel primo tempo è padrone della fascia destra, dalla quale né Zanna né Lescano riescono mai ad impensierirlo. Qualche difficoltà in più nella ripresa, soprattutto perché Zanna comincia a mettere a frutto la sua velocità. Non si scompone e non commette grandi sbavature. 72' Miccinesi: sv.
Segoni: 6+ Uno dei pilastri di questa squadra, come si evince anche dalla prestazione nel primo tempo, durante il quale si comporta da colosso al centro della difesa. Nella ripresa, sarà per una minore protezione assicurata dai centrocampisti, sarà per la stanchezza, incontra inedite difficoltà nel controllare gli attaccanti avversari. Non ci sembrano esserci gli estremi del penalty nel contatto con Zanna, ma il numero 11 gli scappa in un paio di occasioni.
Gigli: 6.5 Come il compagno, dopo aver scoraggiato ogni tentativo avversario (aereo o palla a terra) nel primo tempo, il lavoro diventa più complesso nella ripresa. Non si concede comunque mai grandi sbavature e blinda la porta di Bardini.
Berardi: 7 Nel primo tempo il capitano è un tarlo che divora ogni manovra del Genoa e che assicura continuità alla pressione viola. Spende molto e paga inevitabilmente un po' di stanchezza nella ripresa. Guidi se ne accorge e rinforza il pacchetto della mediana con l'inserimento di Mancini, che lo fiancheggia bene.
Pellegrino: 6.5 Intraprendente nei primi minuti, è costretto ad arretrare il suo raggio di azione per confrontarsi col rapido Thiao. Sempre affidabile anche nella ripresa, quando si sgancia in avanti di rado, ma è sempre puntuale in fase difensiva.
Papini: 6.5 Nel primo tempo sembra avere una marcia in più rispetto a Minutolo: lo punta spesso e riesce a guadagnare il fondo, oltre a proporre interessanti palloni al centro. Perde smalto col passare dei minuti e si limita a rinforzare la protezione a Proietti nella ripresa.
Bangu: 6.5 Se nel produrre gioco è meno lucido e meno vivace del solito, il suo destro calcia punizioni che tengono in costante apprensione la retroguardia genoana. Quando nel finale Guidi lo avanza alle spalle di Gondo, è bravo a far ripartire la squadra e mette lo zampino nell'azione del 3-1.
Di Curzio: 6.5 Fa a sportellate con i difensori genoani; se è vero che la coppia centrale ligure disputa un'ottima prova, non sfigura nemmeno il centravanti viola che riesce di testa ad andare due volte pericolosamente al tiro.
Gondo: 7 Imprigionato nelle strette maglie difensive del Genoa nel primo tempo, si scatena nella ripresa, quando gli spazi aumentano. Segna due reti, colpisce una traversa ed è una spina conficcata nel fianco per la retroguardia avversaria.
Posarelli: 7.5 Imprendibile. I suoi scatti mettono spesso in difficoltà Cappellini: bravo non soltanto quando si tratta di attaccare (o di segnare: decisiva oltre che bella la sua rete), ma anche quando ripiega in copertura supportando Pellegrino. Continua a scattare con freschezza fino ai minuti di recupero.
Arbitro
Diomaiuta di Albano Laziale: 5 Non convince nei due episodi-chiave del match: generoso il penalty in favore del Genoa, troppo severa la seconda ammonizione per Brusaca. Per il resto dirige senza affanni, con soltanto qualche piccola sbavatura.
IL COMMENTO
Non sono (solo) gli incantevoli chilometri di Cassia, né la variegata vegetazione amiatina, né l'aria leggera e salutare degli 822 mslm di Abbadia San Salvatore a spingere l'intrepido cronista e la sua esperta utilitaria ad intraprendere la lunga trasferta. È soprattutto la voglia di vedere i ragazzi di Guidi impegnati nella fondamentale sfida contro il Genoa: dopo il successo con la Roma, vincere con i rossoblù sarebbe fondamentale per tenere la vetta del girone ed eliminare una contendente alla finalissima. L'Osvaldo Campolmi è teatro dell'ennesima battaglia per i viola e, quando il sole tramonta alle spalle delle tribune lasciando gli spettatori meno previdenti a patire un penetrante freddo, il signor Diomaiuta comanda l'inizio del confronto. Il Genoa si schiera con un modulo offensivo: se il quartetto offensivo (nel quale gli interpreti si scambiano spesso di ruolo) rimane molto alto, la linea difensiva è sempre accorta ed è accuratamente protetta dai due mediani. La Fiorentina, messa in campo da Guidi con un 4-4-2 (Gondo e Di Curzio stavolta giocano sulla stessa linea), sa di dover far la partita e comincia col piede schiacciato sull'acceleratore: al 1' su una rimessa laterale di Pellegrini, Di Curzio di testa libera Bangu che serve l'assist per Posarelli, ma il suo destro esce a lato. Al 7' un lancio di Segoni imbecca Posarelli che si libera col controllo di Cappellini e conclude di sinistro senza trovare lo specchio. La Fiorentina attacca, l'ispido Genoa si difende ricorrendo spesso al fallo su Gondo e Di Curio. Bangu viene incaricato di battere tutte le punizioni, che vengono però intercettate dalla contraerea rossoblù. Nonostante il modulo di Donatelli sia offensivo, il Genoa difende col baricentro molto basso e non lascia mai a Gondo la possibilità di guadagnare metri e sfruttare il suo micidiale allungo. All'11' lo scatenato Posarelli serve al centro un cross teso sul quale Papini, dopo una lieve spinta di Minutolo, finisce a terra: contatto irrilevante, fa bene dunque Diomaiuta a lasciar correre. Al 15' Di Curzio riesce a raccogliere una delle tante punizione calciate da Bangu, ma trova Consol pronto alla risposta. Due minuti più tardi il corner dello stesso Bangu trova Papini pronti al colpo di testa in anticipo sul primo palo, il pallone sorvola di poco la traversa e termina sul fondo. Eppure, dopo tanta pressione viola, la prima vera occasione dell'incontro è del Genoa: al 21' una punizione di Ousseynou Thiao non viene trattenuta da Bardini; sulla ribattuta la retroguardia viola si perde Ventre il quale, a porta libera, calcia alto. L'occasione trasmette linfa e coraggio al Genoa che cresce e comincia con la velocità delle sue punte ad impensierire i gigliati: l'impressione è che se i liguri riescono a mettere la palla a terra posso far male eccome ai viola. L'ultimo tiro in porta del primo tempo è ancora per la Fiorentina: al 29' ancora Bangu, di nuovo su calcio piazzato, tenta direttamente la conclusione in porta ma non impensierisce Consol.
Nella ripresa la squadra viola parte di nuovo forte, determinata a sbloccare il risultato: dopo nemmeno un minuto la rimessa laterale di Projetti trova Bangu al centro dell'area ma la conclusione del numero 8 gigliato è facile preda di Consol. Due minuti più tardi il corner di Bangu da destra viene raccolto sul primo palo da Di Curzio, la cui deviazione termina alta di un soffio. Al 42' break rossoblù: Minutolo trova lo spazio per il cross da sinistra, Zanna sfila alle spalle di Gigli e sfiora di testa senza dare abbastanza forza al pallone per indirizzarlo verso la porta di Bardini. Un minuto più tardi Ventre scova un corridoio verticale per Zanna che sfugge in velocità a Segoni e tenta il tiro ma Bardini para a terra. La Fiorentina pare meno sicura del solito in difesa: la posta in palio però la costringe a scoprirsi e, dopo le occasioni mancate dal Genoa, colpisce. Al 44', sulla consueta punizione calciata da Bangu, l'elevazione di Posarelli sorprende la difesa genoana che forse si attendeva il colpo di testa di una delle torri: il bravo numero 11 incoccia bene di testa e indirizza la sfera nell'angolo alla sinistra di Consol per l'esultanza del pubblico di fede viola. La gara si mette in discesa per la Fiorentina ma, dopo un tiro di Gondo alto su assist di Berardi, è il Genoa a tentare la conclusione: servizio di Soprano per Zanna il quale conclude alto. Al 53' lo sgusciante Zanna combatte con Segoni e, presa posizione, nei pressi della linea di fondo, subisce l'intervento del difensore viola. La palla carambola in corner, ma il signor Diomaiuta, tra lo stupore generale, indica il dischetto. Si incarica dell'esecuzione Ventre che manda Bardini a destra e la palla a sinistra e ristabilisce la parità. La Fiorentina ha una reazione rabbiosa e dopo solo un minuto pareggia: Bangu serve Gondo che, al limite, si aggiusta la palla sul destro e lascia partire un destro che batte sull'interno sul palo e poi gonfia la rete alle spalle di Consol. Guidi, che si accorge di un po' di stanchezza del suo centrocampo, corre ai ripari e sostituisce Di Curzio col centrocampista Mancini, avanzando Bangu come rifinitore alle spalle di Gondo. Diomaiuta torna protagonista qualche minuto più tardi, quando con estrema severità estrae il giallo per un fallo di Bruscaca (già ammonito) su Gondo e lascia in dieci il Genoa. I rossoblù non demordono e, dopo una buona uscita di Consol su Gondo (imbeccato da Posarelli), al 65' l'argentino Lescano riesce a smarcare Ventre solo davanti a Bardini: il diagonale del talentuoso numero 10 rossoblù, da posizione molto favorevole, sfila sul fondo passando accanto al palo. Diomaiuta concede tre minuti di recupero (poi diventati quattro, anzi cinque)e la Fiorentina prima colpisce una traversa col destro di Gondo, abile a liberarsi al tiro, e poi chiude il conto al 75': Gondo raccoglie la respinta di Consol ad un destro di Bangu e scarica di potenza in rete il pallone del liberatorio (e definitivo) tre a uno. Una Fiorentina tenace, che ha saputo andarsi a prendere i tre punti in una gara che si era messa in salita: sia dopo che il Genoa era riuscito ad andare all'intervallo sullo zero a zero, sia dopo la discutibile decisione del direttore di gara aveva regalato il pari al Genoa. Ma attenzione: dopo mesi in cui la retroguardia viola era stata assolutamente impermeabile, stavolta si è udito qualche scricchiolio che, se non fosse stato per gli errori sottoporta dei ragazzi genoani, avrebbero potuto complicare il cammino. Occorrerà maggior concezione oggi a Monteroni per conquistare almeno un pareggio con l'Inter e provare a centrare una storica finalissima. Avanti viola: se questa squadra gioca come sa può davvero non porsi limiti.

Cosimo Di Bari GENOA (4-2-4): Consol 6.5; Cappellini 6-, Soprano 6.5, Brusaca 7, Minutolo 6-; Caltabiano 6 (46' Fili 6), Thiao Ousseynou 6.5 (67' Abrazhda sv); Thiao Assane 6.5 (50' Gulli), Lescano 6+, Ventre 7, Zanna 6.5. A disp.: Cellerino, Hidalgo, Oneto, Bormida, Lanzalaco, Ferrari. All.: Marcello Donatelli.<br >FIORENTINA (4-4-2): Bardini; Proietti (72' Miccinesi), Segoni, Gigli, Pellegrino; Papini (68' Rotesi), Berardi, Bangu, Posarelli; Gondo, Di Curzio (56' Mancini). A disp.: Chessa, Dalla Costa, Bicchi, Rotesi, Cacchiarelli, Voltolini, Peralta. All.: Federico Guidi.<br > ARBITRO: Diomaiuta di Albano Laziale, coad. da Griego di Macerata e Leopizzi di Ancona.<br > RETI: 44' Posarelli, 53' rig. Ventre, 54' e 75' Gondo.<br >NOTE: recupero 2'+5'. Corner 3-7. Ammonito Segoni al 33', Brusaca al 39'. Espulso al 55' Brusaca per somma di ammonizioni. Le pagelle viola<br ><b>Bardini: 6.5</b> Si fa scappare una punizione di Thiao nel primo tempo, per il resto il portierone viola &egrave; sempre sicuro tra i pali e nelle uscite. Decisiva anche una parata su Zanna che si era presentato minacciosamente davanti a lui.<br ><b>Proietti: 6.5</b> Nel primo tempo &egrave; padrone della fascia destra, dalla quale n&eacute; Zanna n&eacute; Lescano riescono mai ad impensierirlo. Qualche difficolt&agrave; in pi&ugrave; nella ripresa, soprattutto perch&eacute; Zanna comincia a mettere a frutto la sua velocit&agrave;. Non si scompone e non commette grandi sbavature. <b>72' Miccinesi: sv.</b><br ><b>Segoni: 6+</b> Uno dei pilastri di questa squadra, come si evince anche dalla prestazione nel primo tempo, durante il quale si comporta da colosso al centro della difesa. Nella ripresa, sar&agrave; per una minore protezione assicurata dai centrocampisti, sar&agrave; per la stanchezza, incontra inedite difficolt&agrave; nel controllare gli attaccanti avversari. Non ci sembrano esserci gli estremi del penalty nel contatto con Zanna, ma il numero 11 gli scappa in un paio di occasioni.<br ><b>Gigli: 6.5</b> Come il compagno, dopo aver scoraggiato ogni tentativo avversario (aereo o palla a terra) nel primo tempo, il lavoro diventa pi&ugrave; complesso nella ripresa. Non si concede comunque mai grandi sbavature e blinda la porta di Bardini.<br ><b>Berardi: 7</b> Nel primo tempo il capitano &egrave; un tarlo che divora ogni manovra del Genoa e che assicura continuit&agrave; alla pressione viola. Spende molto e paga inevitabilmente un po' di stanchezza nella ripresa. Guidi se ne accorge e rinforza il pacchetto della mediana con l'inserimento di Mancini, che lo fiancheggia bene.<br ><b>Pellegrino: 6.5</b> Intraprendente nei primi minuti, &egrave; costretto ad arretrare il suo raggio di azione per confrontarsi col rapido Thiao. Sempre affidabile anche nella ripresa, quando si sgancia in avanti di rado, ma &egrave; sempre puntuale in fase difensiva.<br ><b>Papini: 6.5</b> Nel primo tempo sembra avere una marcia in pi&ugrave; rispetto a Minutolo: lo punta spesso e riesce a guadagnare il fondo, oltre a proporre interessanti palloni al centro. Perde smalto col passare dei minuti e si limita a rinforzare la protezione a Proietti nella ripresa.<br ><b>Bangu: 6.5</b> Se nel produrre gioco &egrave; meno lucido e meno vivace del solito, il suo destro calcia punizioni che tengono in costante apprensione la retroguardia genoana. Quando nel finale Guidi lo avanza alle spalle di Gondo, &egrave; bravo a far ripartire la squadra e mette lo zampino nell'azione del 3-1.<br ><b>Di Curzio: 6.5</b> Fa a sportellate con i difensori genoani; se &egrave; vero che la coppia centrale ligure disputa un'ottima prova, non sfigura nemmeno il centravanti viola che riesce di testa ad andare due volte pericolosamente al tiro. <br ><b>Gondo: 7</b> Imprigionato nelle strette maglie difensive del Genoa nel primo tempo, si scatena nella ripresa, quando gli spazi aumentano. Segna due reti, colpisce una traversa ed &egrave; una spina conficcata nel fianco per la retroguardia avversaria.<br ><b>Posarelli: 7.5</b> Imprendibile. I suoi scatti mettono spesso in difficolt&agrave; Cappellini: bravo non soltanto quando si tratta di attaccare (o di segnare: decisiva oltre che bella la sua rete), ma anche quando ripiega in copertura supportando Pellegrino. Continua a scattare con freschezza fino ai minuti di recupero. <br >Arbitro<br ><b>Diomaiuta di Albano Laziale: 5</b> Non convince nei due episodi-chiave del match: generoso il penalty in favore del Genoa, troppo severa la seconda ammonizione per Brusaca. Per il resto dirige senza affanni, con soltanto qualche piccola sbavatura.<br >IL COMMENTO<br >Non sono (solo) gli incantevoli chilometri di Cassia, n&eacute; la variegata vegetazione amiatina, n&eacute; l'aria leggera e salutare degli 822 mslm di Abbadia San Salvatore a spingere l'intrepido cronista e la sua esperta utilitaria ad intraprendere la lunga trasferta. &Egrave; soprattutto la voglia di vedere i ragazzi di Guidi impegnati nella fondamentale sfida contro il Genoa: dopo il successo con la Roma, vincere con i rossobl&ugrave; sarebbe fondamentale per tenere la vetta del girone ed eliminare una contendente alla finalissima. L'Osvaldo Campolmi &egrave; teatro dell'ennesima battaglia per i viola e, quando il sole tramonta alle spalle delle tribune lasciando gli spettatori meno previdenti a patire un penetrante freddo, il signor Diomaiuta comanda l'inizio del confronto. Il Genoa si schiera con un modulo offensivo: se il quartetto offensivo (nel quale gli interpreti si scambiano spesso di ruolo) rimane molto alto, la linea difensiva &egrave; sempre accorta ed &egrave; accuratamente protetta dai due mediani. La Fiorentina, messa in campo da Guidi con un 4-4-2 (Gondo e Di Curzio stavolta giocano sulla stessa linea), sa di dover far la partita e comincia col piede schiacciato sull'acceleratore: al 1' su una rimessa laterale di Pellegrini, Di Curzio di testa libera Bangu che serve l'assist per Posarelli, ma il suo destro esce a lato. Al 7' un lancio di Segoni imbecca Posarelli che si libera col controllo di Cappellini e conclude di sinistro senza trovare lo specchio. La Fiorentina attacca, l'ispido Genoa si difende ricorrendo spesso al fallo su Gondo e Di Curio. Bangu viene incaricato di battere tutte le punizioni, che vengono per&ograve; intercettate dalla contraerea rossobl&ugrave;. Nonostante il modulo di Donatelli sia offensivo, il Genoa difende col baricentro molto basso e non lascia mai a Gondo la possibilit&agrave; di guadagnare metri e sfruttare il suo micidiale allungo. All'11' lo scatenato Posarelli serve al centro un cross teso sul quale Papini, dopo una lieve spinta di Minutolo, finisce a terra: contatto irrilevante, fa bene dunque Diomaiuta a lasciar correre. Al 15' Di Curzio riesce a raccogliere una delle tante punizione calciate da Bangu, ma trova Consol pronto alla risposta. Due minuti pi&ugrave; tardi il corner dello stesso Bangu trova Papini pronti al colpo di testa in anticipo sul primo palo, il pallone sorvola di poco la traversa e termina sul fondo. Eppure, dopo tanta pressione viola, la prima vera occasione dell'incontro &egrave; del Genoa: al 21' una punizione di Ousseynou Thiao non viene trattenuta da Bardini; sulla ribattuta la retroguardia viola si perde Ventre il quale, a porta libera, calcia alto. L'occasione trasmette linfa e coraggio al Genoa che cresce e comincia con la velocit&agrave; delle sue punte ad impensierire i gigliati: l'impressione &egrave; che se i liguri riescono a mettere la palla a terra posso far male eccome ai viola. L'ultimo tiro in porta del primo tempo &egrave; ancora per la Fiorentina: al 29' ancora Bangu, di nuovo su calcio piazzato, tenta direttamente la conclusione in porta ma non impensierisce Consol.<br >Nella ripresa la squadra viola parte di nuovo forte, determinata a sbloccare il risultato: dopo nemmeno un minuto la rimessa laterale di Projetti trova Bangu al centro dell'area ma la conclusione del numero 8 gigliato &egrave; facile preda di Consol. Due minuti pi&ugrave; tardi il corner di Bangu da destra viene raccolto sul primo palo da Di Curzio, la cui deviazione termina alta di un soffio. Al 42' break rossobl&ugrave;: Minutolo trova lo spazio per il cross da sinistra, Zanna sfila alle spalle di Gigli e sfiora di testa senza dare abbastanza forza al pallone per indirizzarlo verso la porta di Bardini. Un minuto pi&ugrave; tardi Ventre scova un corridoio verticale per Zanna che sfugge in velocit&agrave; a Segoni e tenta il tiro ma Bardini para a terra. La Fiorentina pare meno sicura del solito in difesa: la posta in palio per&ograve; la costringe a scoprirsi e, dopo le occasioni mancate dal Genoa, colpisce. Al 44', sulla consueta punizione calciata da Bangu, l'elevazione di Posarelli sorprende la difesa genoana che forse si attendeva il colpo di testa di una delle torri: il bravo numero 11 incoccia bene di testa e indirizza la sfera nell'angolo alla sinistra di Consol per l'esultanza del pubblico di fede viola. La gara si mette in discesa per la Fiorentina ma, dopo un tiro di Gondo alto su assist di Berardi, &egrave; il Genoa a tentare la conclusione: servizio di Soprano per Zanna il quale conclude alto. Al 53' lo sgusciante Zanna combatte con Segoni e, presa posizione, nei pressi della linea di fondo, subisce l'intervento del difensore viola. La palla carambola in corner, ma il signor Diomaiuta, tra lo stupore generale, indica il dischetto. Si incarica dell'esecuzione Ventre che manda Bardini a destra e la palla a sinistra e ristabilisce la parit&agrave;. La Fiorentina ha una reazione rabbiosa e dopo solo un minuto pareggia: Bangu serve Gondo che, al limite, si aggiusta la palla sul destro e lascia partire un destro che batte sull'interno sul palo e poi gonfia la rete alle spalle di Consol. Guidi, che si accorge di un po' di stanchezza del suo centrocampo, corre ai ripari e sostituisce Di Curzio col centrocampista Mancini, avanzando Bangu come rifinitore alle spalle di Gondo. Diomaiuta torna protagonista qualche minuto pi&ugrave; tardi, quando con estrema severit&agrave; estrae il giallo per un fallo di Bruscaca (gi&agrave; ammonito) su Gondo e lascia in dieci il Genoa. I rossobl&ugrave; non demordono e, dopo una buona uscita di Consol su Gondo (imbeccato da Posarelli), al 65' l'argentino Lescano riesce a smarcare Ventre solo davanti a Bardini: il diagonale del talentuoso numero 10 rossobl&ugrave;, da posizione molto favorevole, sfila sul fondo passando accanto al palo. Diomaiuta concede tre minuti di recupero (poi diventati quattro, anzi cinque)e la Fiorentina prima colpisce una traversa col destro di Gondo, abile a liberarsi al tiro, e poi chiude il conto al 75': Gondo raccoglie la respinta di Consol ad un destro di Bangu e scarica di potenza in rete il pallone del liberatorio (e definitivo) tre a uno. Una Fiorentina tenace, che ha saputo andarsi a prendere i tre punti in una gara che si era messa in salita: sia dopo che il Genoa era riuscito ad andare all'intervallo sullo zero a zero, sia dopo la discutibile decisione del direttore di gara aveva regalato il pari al Genoa. Ma attenzione: dopo mesi in cui la retroguardia viola era stata assolutamente impermeabile, stavolta si &egrave; udito qualche scricchiolio che, se non fosse stato per gli errori sottoporta dei ragazzi genoani, avrebbero potuto complicare il cammino. Occorrer&agrave; maggior concezione oggi a Monteroni per conquistare almeno un pareggio con l'Inter e provare a centrare una storica finalissima. Avanti viola: se questa squadra gioca come sa pu&ograve; davvero non porsi limiti. Cosimo Di Bari




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