• Finali Juniores Dilettanti
  • Sinalunghese
  • 1 - 6
  • Soverato


SINALUNGHESE: Scasciafratti; Botarelli, Della Scala, Fanetti, Leti Roland (46' Baldini); Sanleonini, Schillaci, Leti Saimir (54' Casini), Valenti; Crocini (74' Benincasa Francesco), Lucatti. A disp.: Ugolini, Benincasa Andrea, Stecchi, Mucciarelli. All.: Francesco Neri.
SOVERATO V. (4-2-3-1): Lombardo; Voci, Certoma, Cannistrà, Tarzia; Matozzo (79' Feudale), Tolomeo; Papaleo, Cosco (81' Zangari), Criniti (75' Procopio); Eseola. A disp.: Ottavio, Montirosso, Anania, Gregoraci. All.: Galati.

ARBITRO: Claudio Camardi di Genova, coad. da Basile di Genova e Rossi di La Spezia.

RETI: 18' Sanleonini, 20' e 73' Eseola, 25' e 40' rig. Cosco, 70' Criniti, 92' Papaleo.
NOTE: ammoniti Leti Roland al 37', Scasciafratti al 39', Della Scala al 48', Feudale all'83'. Recupero 2'+5'. Corner 6-3.



Le pagelle rossoblù
Scasciafratti: 6- Perde la presa al 20' consegnando ad Eseola il pallone del vantaggio, anche se dalla tribuna sul portiere rossoblù sembrava ci fosse il fallo. Avventata l'uscita sul Papaleo che causa l'uscita, viene anche sorpreso dal destro dello stesso numero 7. Ma il portiere rossoblù è più volte pronto alla risposta con due interventi ravvicinati sugli attaccanti calabresi.
Leti Roland: 6- Dopo i primi minuti, nei quali serve a Lucatti l'assist per la traversa e nei quali contiene molto bene Papaleo, perde smalto dopo il pareggio del Soverato. Fatica a contenere i dirimpettai e non riesce a rientrare in partita neppure quando viene portato esterno a destra. 46' Baldini: 6- Prova a dare ordine alla squadra, fatica a tenere i ritmi dei mediani avversari, che paiono avere un altro passo.
Botarelli: 6/7 La sua grinta, il suo temperamento e il suo spirito di sacrificio sono tra gli emblemi della squadra. Ammirevole, è sempre attento come esterno destro in difesa, prova a spingersi spesso in avanti; spendendo molto in copertura, non riesce a trovare il guizzo vincente con le sue sovrapposizioni.
Fanetti: 6/7 Anche se la difesa spesso traballa, il centrale rossoblù sembra avere poche responsabilità. Anzi si disimpegna caparbiamente in più circostanze, fermando a più riprese il temibile Eseola.
Della Scala: 6.5 Come Fanetti, il giovane centrale classe '93 soffre soprattutto quando il centrocampo non assicura adeguata protezione e lo lascia in inferiorità numerica. Per il resto, se si eccettuano gli ultimi minuti, se la cava bene, sia di testa che di piede.
Schillaci: 6+ Premesso che questo '93 è uno dei giocatori più interessanti che il campionato Juniores abbia offerto, stavolta il mediano non è straripante. Comincia su buoni ritmi, presente in mezzo al campo senza sbagliare un passaggio. Alla lunga però viene spesso preso in inferiorità numerica da Tolomeo e Matozzo, così fatica a dettare i tempi alla squadra. Avanzato nella ripresa, non trova il guizzo vincente come col Tor di Quinto.
Leti Saimir: 6- Non trova le misure in mezzo al campo. Soprattutto dopo il pareggio ospite, manca il suo filtro al cospetto delle offensive calabresi e non riesce ad incidere nemmeno negli inserimenti. Spostato esterno in avvio di ripresa, esce dopo pochi minuti. 54' Casini: 6 Si posiziona tra le linee, col compito di innescare Lucatti e gli altri, ma salvo qualche verticalizzazione, non riesce ad incidere molto.
Lucatti: 6 Colpisce la traversa dopo soli due minuti e sembra mettere in croce tutta la retroguardia del Soverato. Alla lunga però i difensori calabresi gli prendono le misure e gli impediscono per tutta la ripresa di rendersi pericoloso.
Crocini: 6 In avanti non riceve molti palloni giocabili e non ha modo di lasciare il segno. Tenta un destro insidioso nei primi minuti, poi si vede pochissimo nella ripresa. 74' Benincasa Francesco: 6.5 Grinta, corsa e senso della posizione a centrocampo nel finale.
Valenti: 6 Non brilla nemmeno il talentuoso mancino in questa semifinale. Vivace nei primi minuti, alla lunga soffre la straordinaria corsa del terzino Voci e nella ripresa si vede solo per un mancino che Lombardo riesce a sventare di piede.
Sanleonini: 6/7 Con la consueta duttilità, si sposta nella zona del campo in cui c'è più bisogno. Parte bene come esterno destro e trova anche la rete del vantaggio. Spostato come esterno difensivo, concede pochissimo a Papaleo nella ripresa.
Arbitro
Camardi di Genova: 5 In queste finali nazionali, ancora una volta, l'arbitraggio delude. È questo il meglio dell'organico CAI? A parte alcune sviste ininfluenti, lasciano molti dubbi alcuni episodi-chiave, nei quali, occorre dirlo, è mal consigliato dall'assistente Basile.
IL COMMENTO
Anche quello rossoblù, come tutti i sogni, ha un inizio e una fine. Peccato davvero che il risveglio per i ragazzi di Neri sia stato così traumatico. Uno scroscio d'acqua diretto al volto proprio all'apice del momento onirico. Un risveglio doloroso però non deve far dimenticare il fascino del sogno. Perché sognare a volte significa immergersi in una fucina di emozioni. E in questo caso le emozioni sono state coltivate e vissute in campo e fuori. Da un gruppo di ragazzi, da una società e da paese che, anche nella sconfitta, ha mostrato di vivere il calcio con quel sano entusiasmo e quella genuina passione che potrebbero fare - in questi giorni più che mai - da spot a questo sport. Sinteticamente due analisi per la semifinale di andata. Una Sinalunghese distratta, imprecisa e stanca, più nella mente che nelle gambe, dopo l'epica rimonta contro la Tor di Quinto. Ma non solo: una terna, quella ligure capitanata da Camardi che, negli episodi chiave, penalizza pesantemente i Toscani, annientando le loro speranze di rimonta nella gara di ritorno. Come al solito, la Sinalunghese nei primi minuti produce subito un'occasione da rete: Leti, lanciato da Valenti, recupera una palla che sembrava destinata sul fondo e libera sul primo palo Lucatti; il bomber rossoblù riceve e fa partire un sinistro sporco che sorprende Lombardo ma si infrange sulla traversa. Gli ospiti, che paiono abbottonati in un 4-4-1-1, faticano molto e in difesa traballano. Al 5' Schillaci serve Valenti che si gira ed appoggia a Crocini, il cui destro morbido sorvola l'incrocio dei pali. Le squadre sono tese e si affidano volentieri al lancio lungo. Neri tiene gli esterni Valenti e Sanleonini molto alti e la linea difensiva se la cava bene sui palloni lunghi dei calabresi. Al 13' una rimessa laterale di Sanleoninini smarca Lucatti, il cui piatto, deviato, viene parato da Lombardo. Al 18' Sinalunga esplode di gioia: Valenti da sinistra disegna col mancino una traiettoria arcuata in cerca della testa di Lucatti, il quale però non tocca il pallone; Lombardo esce a vuoto e, dopo una deviazione, è Sanleonini nei pressi della linea di porta a spedire la palla nel sacco. L'entusiasmo dei locali viene subito gelato due minuti più tardi: su un cross da sinistra Scasciafratti esce in presa alta e, scontratosi con Eseola, perde il pallone; lo stesso numero 10 calabrese raccoglie la sfera e la appoggia in rete. Camardi non rileva nessuna irregolarità (ma non andrebbero tutelati i portieri?) e concede la rete agli ospiti. Come un acido corrosivo, la rete dissolve la Sinalunghese. Che diventa fragile in difesa e impacciata nella fase offensiva. Al 23' Criniti lancia a sinistra Eseola che crossa teso un pallone sul quale Papaleo per poco non arriva. Al 25' altro episodio dubbio: Matozzo lancia in verticale Voci che, in fuorigioco con altri due compagni per tutti ad eccezione che per l'assistente Basile (mal posizionato), affonda a destra e serve un pallone minaccioso al centro; Fanetti riesce ad allontanare ma la palla torna sui piedi di Voci che stavolta scarica all'indietro per Cosco: il destro del capitano calabrese è talmente potente che Scasciafratti non fa neppure in tempo ad accennare l'intervento per evitare che la palla si insacchi in rete. Gli ospiti ora giocano sul velluto: quello che pareva inizialmente un 4-4-1-1 è in realtà un 4-2-3-1, nel quale inoltre i due mediani Tolomeo e Matozzo a turno si inseriscono. E la paura che attanagliava inizialmente i ragazzi di Galati spingendoli a lanciare lungo, adesso è soltanto un ricordo: tutte le azioni sono impostate palla a terra e passano dai piedi del talentuoso '91 Eseola, che, avendo militato nelle nazionali giovanili ucraine, figuriamoci se non è capace di fare la differenza. Al 27' Papaleo si trova a tu per tu con Scasciafratti che di piede alza in corner. La risposta dei locali arriva sul finale del primo tempo: prima una punizione di Valenti viene alzata in corner da Lombardo; poi al 35' sul corner di Valenti, Fanetti colpisce di testa, Sanleonini sul secondo palo per poco non arriva alla deviazione e la sfera termina a lato di poco. Al 36' un rinvio di Scasciafratti permette a Lucatti di innescare un duello tutto fisico con Certoma; l'attaccante riesce a calciare di sinistro ma manda la palla sull'esterno della rete. L'intraprendente Voci (Neri prova a correre i ripari portando Sanleonini terzino a sinistra con Roland Leti esterno alto a destra) al 37', dopo un buon aggancio, tenta un sinistro a lato, poi il Soverato triplica. Al 39' Scasciafratti esce in ritardo Criniti e, insieme al pallone, colpisce anche il numero 11 ospite. Il rigore ci sta tutto: si incarica di battere Cosco che calcia imparabilmente per il portiere toscano e sigla il tre a uno.
Nel secondo tempo il tecnico toscano opera subito un cambio: dentro Baldini, che si posiziona in mezzo al campo, fuori Roland Leti col cugino Saimir spostato esterno. La Sinalunghese lotta con cuore, passione e umiltà, come vuole il suo mister, ma il Soverato, così vulnerabile in difesa nei primi venti minuti, adesso non concede nemmeno una briciola agli attaccanti locali. Al 10' Cannistrà calcia una punizione che esce di poco. Intorno al 20' la pressione della Sinalunghese si fa più intensa: i ragazzi di Neri ottengono una serie di corner e sugli sviluppi di uno di questi, la parabola sul primo palo di Valenti viene toccata col braccio da Criniti. Camardi è coperto, ma l'imbarazzante Basile non vede niente e lascia proseguire. Sul ribaltamento di fronte il Soverato chiude il conto: in contropiede Papaleo libera al tiro Eseola (scrosci di applausi per questo talento, da tutto il pubblico dell'Angeletti) che si vede respingere la conclusione da Scasciafratti, sulla ribattuta arriva Criniti che insacca il quattro a uno. Per la Sinalunghese è il colpo del ko. I locali faticano a trovare le misure e al 73' con un altro contropiede il solito Eseola (che giocatore!) in diagonale trafigge Scasciafratti. Ai locali non ne va una giusta, se si pensa che la deviazione di Fanetti su corner di Valenti esce a lato di pochissimo e che all'81' il cross di Schillanci (imbeccato da Casini) viene intercettato con la mano da Certoma (classe '93, perfetto su Lucatti) ma Camardi lascia correre. Il finale ha poco da aggiungere: a parte un tiro di Valenti respinto con i piedi da Lombardo e un pallonetto di Zangari che esce di un soffio, a completare l'amara (amarissima) beffa rossoblù ci pensa il tiro di Papaleo che da 30 metri col destro pesca il jolly e sorprende Scasciafratti leggermente fuori dai pali. La Sinalunghese ha sempre sorpreso tutti con le sue rimonte, ma il sei a uno stavolta davvero soffoca ogni speranza. Gli applausi di fine gara, il rinfresco e l'aria di festa che accompagna anche la sconfitta testimoniano la grande sportività di un pubblico, quello sinalunghese, che oltre ad avere un palato raffinato, si nutre dei sani valori che rendono possibile e gradevole lo sport del calcio. Giù il cappello davanti al Soverato, squadra ricca di qualità, che ha proposto tanti giovani anche in Eccellenza: mister Galati ha allestito un gruppo di valore capace di esprimere un gran bel calcio. E complimenti ai ragazzi di Neri, che hanno sognato e fatto sognare, andando oltre i propri limiti. Un gruppo di ragazzi che, pagelle di questa partita a parte, merita in blocco un 10 per questa incredibile stagione. Trasformando, confesso, il cronista in tifoso. Commuovendo il proprio pubblico. Divertendo e regalando emozioni ad una regione intera. Grazie mister Neri, grazie ragazzi e grazie a questa splendida Sinalunghese.

Cosimo Di Bari SINALUNGHESE: Scasciafratti; Botarelli, Della Scala, Fanetti, Leti Roland (46' Baldini); Sanleonini, Schillaci, Leti Saimir (54' Casini), Valenti; Crocini (74' Benincasa Francesco), Lucatti. A disp.: Ugolini, Benincasa Andrea, Stecchi, Mucciarelli. All.: Francesco Neri. <br >SOVERATO V. (4-2-3-1): Lombardo; Voci, Certoma, Cannistr&agrave;, Tarzia; Matozzo (79' Feudale), Tolomeo; Papaleo, Cosco (81' Zangari), Criniti (75' Procopio); Eseola. A disp.: Ottavio, Montirosso, Anania, Gregoraci. All.: Galati.<br > ARBITRO: Claudio Camardi di Genova, coad. da Basile di Genova e Rossi di La Spezia.<br > RETI: 18' Sanleonini, 20' e 73' Eseola, 25' e 40' rig. Cosco, 70' Criniti, 92' Papaleo.<br >NOTE: ammoniti Leti Roland al 37', Scasciafratti al 39', Della Scala al 48', Feudale all'83'. Recupero 2'+5'. Corner 6-3. Le pagelle rossobl&ugrave;<br ><b>Scasciafratti: 6-</b> Perde la presa al 20' consegnando ad Eseola il pallone del vantaggio, anche se dalla tribuna sul portiere rossobl&ugrave; sembrava ci fosse il fallo. Avventata l'uscita sul Papaleo che causa l'uscita, viene anche sorpreso dal destro dello stesso numero 7. Ma il portiere rossobl&ugrave; &egrave; pi&ugrave; volte pronto alla risposta con due interventi ravvicinati sugli attaccanti calabresi.<br ><b>Leti Roland: 6-</b> Dopo i primi minuti, nei quali serve a Lucatti l'assist per la traversa e nei quali contiene molto bene Papaleo, perde smalto dopo il pareggio del Soverato. Fatica a contenere i dirimpettai e non riesce a rientrare in partita neppure quando viene portato esterno a destra. <b>46' Baldini: 6-</b> Prova a dare ordine alla squadra, fatica a tenere i ritmi dei mediani avversari, che paiono avere un altro passo.<br ><b>Botarelli: 6/7</b> La sua grinta, il suo temperamento e il suo spirito di sacrificio sono tra gli emblemi della squadra. Ammirevole, &egrave; sempre attento come esterno destro in difesa, prova a spingersi spesso in avanti; spendendo molto in copertura, non riesce a trovare il guizzo vincente con le sue sovrapposizioni. <br ><b>Fanetti: 6/7</b> Anche se la difesa spesso traballa, il centrale rossobl&ugrave; sembra avere poche responsabilit&agrave;. Anzi si disimpegna caparbiamente in pi&ugrave; circostanze, fermando a pi&ugrave; riprese il temibile Eseola.<br ><b>Della Scala: 6.5</b> Come Fanetti, il giovane centrale classe '93 soffre soprattutto quando il centrocampo non assicura adeguata protezione e lo lascia in inferiorit&agrave; numerica. Per il resto, se si eccettuano gli ultimi minuti, se la cava bene, sia di testa che di piede. <br ><b>Schillaci: 6+</b> Premesso che questo '93 &egrave; uno dei giocatori pi&ugrave; interessanti che il campionato Juniores abbia offerto, stavolta il mediano non &egrave; straripante. Comincia su buoni ritmi, presente in mezzo al campo senza sbagliare un passaggio. Alla lunga per&ograve; viene spesso preso in inferiorit&agrave; numerica da Tolomeo e Matozzo, cos&igrave; fatica a dettare i tempi alla squadra. Avanzato nella ripresa, non trova il guizzo vincente come col Tor di Quinto.<br ><b>Leti Saimir: 6-</b> Non trova le misure in mezzo al campo. Soprattutto dopo il pareggio ospite, manca il suo filtro al cospetto delle offensive calabresi e non riesce ad incidere nemmeno negli inserimenti. Spostato esterno in avvio di ripresa, esce dopo pochi minuti. <b>54' Casini: 6</b> Si posiziona tra le linee, col compito di innescare Lucatti e gli altri, ma salvo qualche verticalizzazione, non riesce ad incidere molto.<br ><b>Lucatti: 6</b> Colpisce la traversa dopo soli due minuti e sembra mettere in croce tutta la retroguardia del Soverato. Alla lunga per&ograve; i difensori calabresi gli prendono le misure e gli impediscono per tutta la ripresa di rendersi pericoloso.<br ><b>Crocini: 6</b> In avanti non riceve molti palloni giocabili e non ha modo di lasciare il segno. Tenta un destro insidioso nei primi minuti, poi si vede pochissimo nella ripresa. <b>74' Benincasa Francesco: 6.5</b> Grinta, corsa e senso della posizione a centrocampo nel finale.<br ><b>Valenti: 6</b> Non brilla nemmeno il talentuoso mancino in questa semifinale. Vivace nei primi minuti, alla lunga soffre la straordinaria corsa del terzino Voci e nella ripresa si vede solo per un mancino che Lombardo riesce a sventare di piede. <br ><b>Sanleonini: 6/7</b> Con la consueta duttilit&agrave;, si sposta nella zona del campo in cui c'&egrave; pi&ugrave; bisogno. Parte bene come esterno destro e trova anche la rete del vantaggio. Spostato come esterno difensivo, concede pochissimo a Papaleo nella ripresa.<br >Arbitro<br ><b>Camardi di Genova: 5</b> In queste finali nazionali, ancora una volta, l'arbitraggio delude. &Egrave; questo il meglio dell'organico CAI? A parte alcune sviste ininfluenti, lasciano molti dubbi alcuni episodi-chiave, nei quali, occorre dirlo, &egrave; mal consigliato dall'assistente Basile.<br >IL COMMENTO<br >Anche quello rossobl&ugrave;, come tutti i sogni, ha un inizio e una fine. Peccato davvero che il risveglio per i ragazzi di Neri sia stato cos&igrave; traumatico. Uno scroscio d'acqua diretto al volto proprio all'apice del momento onirico. Un risveglio doloroso per&ograve; non deve far dimenticare il fascino del sogno. Perch&eacute; sognare a volte significa immergersi in una fucina di emozioni. E in questo caso le emozioni sono state coltivate e vissute in campo e fuori. Da un gruppo di ragazzi, da una societ&agrave; e da paese che, anche nella sconfitta, ha mostrato di vivere il calcio con quel sano entusiasmo e quella genuina passione che potrebbero fare - in questi giorni pi&ugrave; che mai - da spot a questo sport. Sinteticamente due analisi per la semifinale di andata. Una Sinalunghese distratta, imprecisa e stanca, pi&ugrave; nella mente che nelle gambe, dopo l'epica rimonta contro la Tor di Quinto. Ma non solo: una terna, quella ligure capitanata da Camardi che, negli episodi chiave, penalizza pesantemente i Toscani, annientando le loro speranze di rimonta nella gara di ritorno. Come al solito, la Sinalunghese nei primi minuti produce subito un'occasione da rete: Leti, lanciato da Valenti, recupera una palla che sembrava destinata sul fondo e libera sul primo palo Lucatti; il bomber rossobl&ugrave; riceve e fa partire un sinistro sporco che sorprende Lombardo ma si infrange sulla traversa. Gli ospiti, che paiono abbottonati in un 4-4-1-1, faticano molto e in difesa traballano. Al 5' Schillaci serve Valenti che si gira ed appoggia a Crocini, il cui destro morbido sorvola l'incrocio dei pali. Le squadre sono tese e si affidano volentieri al lancio lungo. Neri tiene gli esterni Valenti e Sanleonini molto alti e la linea difensiva se la cava bene sui palloni lunghi dei calabresi. Al 13' una rimessa laterale di Sanleoninini smarca Lucatti, il cui piatto, deviato, viene parato da Lombardo. Al 18' Sinalunga esplode di gioia: Valenti da sinistra disegna col mancino una traiettoria arcuata in cerca della testa di Lucatti, il quale per&ograve; non tocca il pallone; Lombardo esce a vuoto e, dopo una deviazione, &egrave; Sanleonini nei pressi della linea di porta a spedire la palla nel sacco. L'entusiasmo dei locali viene subito gelato due minuti pi&ugrave; tardi: su un cross da sinistra Scasciafratti esce in presa alta e, scontratosi con Eseola, perde il pallone; lo stesso numero 10 calabrese raccoglie la sfera e la appoggia in rete. Camardi non rileva nessuna irregolarit&agrave; (ma non andrebbero tutelati i portieri?) e concede la rete agli ospiti. Come un acido corrosivo, la rete dissolve la Sinalunghese. Che diventa fragile in difesa e impacciata nella fase offensiva. Al 23' Criniti lancia a sinistra Eseola che crossa teso un pallone sul quale Papaleo per poco non arriva. Al 25' altro episodio dubbio: Matozzo lancia in verticale Voci che, in fuorigioco con altri due compagni per tutti ad eccezione che per l'assistente Basile (mal posizionato), affonda a destra e serve un pallone minaccioso al centro; Fanetti riesce ad allontanare ma la palla torna sui piedi di Voci che stavolta scarica all'indietro per Cosco: il destro del capitano calabrese &egrave; talmente potente che Scasciafratti non fa neppure in tempo ad accennare l'intervento per evitare che la palla si insacchi in rete. Gli ospiti ora giocano sul velluto: quello che pareva inizialmente un 4-4-1-1 &egrave; in realt&agrave; un 4-2-3-1, nel quale inoltre i due mediani Tolomeo e Matozzo a turno si inseriscono. E la paura che attanagliava inizialmente i ragazzi di Galati spingendoli a lanciare lungo, adesso &egrave; soltanto un ricordo: tutte le azioni sono impostate palla a terra e passano dai piedi del talentuoso '91 Eseola, che, avendo militato nelle nazionali giovanili ucraine, figuriamoci se non &egrave; capace di fare la differenza. Al 27' Papaleo si trova a tu per tu con Scasciafratti che di piede alza in corner. La risposta dei locali arriva sul finale del primo tempo: prima una punizione di Valenti viene alzata in corner da Lombardo; poi al 35' sul corner di Valenti, Fanetti colpisce di testa, Sanleonini sul secondo palo per poco non arriva alla deviazione e la sfera termina a lato di poco. Al 36' un rinvio di Scasciafratti permette a Lucatti di innescare un duello tutto fisico con Certoma; l'attaccante riesce a calciare di sinistro ma manda la palla sull'esterno della rete. L'intraprendente Voci (Neri prova a correre i ripari portando Sanleonini terzino a sinistra con Roland Leti esterno alto a destra) al 37', dopo un buon aggancio, tenta un sinistro a lato, poi il Soverato triplica. Al 39' Scasciafratti esce in ritardo Criniti e, insieme al pallone, colpisce anche il numero 11 ospite. Il rigore ci sta tutto: si incarica di battere Cosco che calcia imparabilmente per il portiere toscano e sigla il tre a uno. <br >Nel secondo tempo il tecnico toscano opera subito un cambio: dentro Baldini, che si posiziona in mezzo al campo, fuori Roland Leti col cugino Saimir spostato esterno. La Sinalunghese lotta con cuore, passione e umilt&agrave;, come vuole il suo mister, ma il Soverato, cos&igrave; vulnerabile in difesa nei primi venti minuti, adesso non concede nemmeno una briciola agli attaccanti locali. Al 10' Cannistr&agrave; calcia una punizione che esce di poco. Intorno al 20' la pressione della Sinalunghese si fa pi&ugrave; intensa: i ragazzi di Neri ottengono una serie di corner e sugli sviluppi di uno di questi, la parabola sul primo palo di Valenti viene toccata col braccio da Criniti. Camardi &egrave; coperto, ma l'imbarazzante Basile non vede niente e lascia proseguire. Sul ribaltamento di fronte il Soverato chiude il conto: in contropiede Papaleo libera al tiro Eseola (scrosci di applausi per questo talento, da tutto il pubblico dell'Angeletti) che si vede respingere la conclusione da Scasciafratti, sulla ribattuta arriva Criniti che insacca il quattro a uno. Per la Sinalunghese &egrave; il colpo del ko. I locali faticano a trovare le misure e al 73' con un altro contropiede il solito Eseola (che giocatore!) in diagonale trafigge Scasciafratti. Ai locali non ne va una giusta, se si pensa che la deviazione di Fanetti su corner di Valenti esce a lato di pochissimo e che all'81' il cross di Schillanci (imbeccato da Casini) viene intercettato con la mano da Certoma (classe '93, perfetto su Lucatti) ma Camardi lascia correre. Il finale ha poco da aggiungere: a parte un tiro di Valenti respinto con i piedi da Lombardo e un pallonetto di Zangari che esce di un soffio, a completare l'amara (amarissima) beffa rossobl&ugrave; ci pensa il tiro di Papaleo che da 30 metri col destro pesca il jolly e sorprende Scasciafratti leggermente fuori dai pali. La Sinalunghese ha sempre sorpreso tutti con le sue rimonte, ma il sei a uno stavolta davvero soffoca ogni speranza. Gli applausi di fine gara, il rinfresco e l'aria di festa che accompagna anche la sconfitta testimoniano la grande sportivit&agrave; di un pubblico, quello sinalunghese, che oltre ad avere un palato raffinato, si nutre dei sani valori che rendono possibile e gradevole lo sport del calcio. Gi&ugrave; il cappello davanti al Soverato, squadra ricca di qualit&agrave;, che ha proposto tanti giovani anche in Eccellenza: mister Galati ha allestito un gruppo di valore capace di esprimere un gran bel calcio. E complimenti ai ragazzi di Neri, che hanno sognato e fatto sognare, andando oltre i propri limiti. Un gruppo di ragazzi che, pagelle di questa partita a parte, merita in blocco un 10 per questa incredibile stagione. Trasformando, confesso, il cronista in tifoso. Commuovendo il proprio pubblico. Divertendo e regalando emozioni ad una regione intera. Grazie mister Neri, grazie ragazzi e grazie a questa splendida Sinalunghese. Cosimo Di Bari




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