- Finali Primavera
- Fiorentina
-
3 - 1
- Catania
FIORENTINA (4-2-3-1): Seculin; Piccini, Fatticcioni, Camporese, Bagnai (75' Bittante); Salifu, Taddei; Acosty (78' Agyei), Carraro (90' Biondi), Matos; Iemmello. A disp.: Miranda, Panatti, Grifoni, Seferovic. All.: Renato Buso.
CATANIA (4-3-3): Pandolfo 6.5; Calapai 6.5, Trovato 6, Strumbo 7, Rapisarda 6+ (78' Irrera sv); Grasso 6 (65' Melluzzo 6), Cuomo 6.5, Comegna 6; Nicastro 6 (81' Adamo sv), Malafronte 6.5, Cibele 5.5. A disp.: Deodati, Bria, Giacalone, Castellano. All.: Salvatore Amura.
ARBITRO: Romani di Modena, coad. da Gotti di Bologna e Valeriani di Roma 1.
RETI: 26' Matos, 52' Fatticcioni, 85' Cuomo, 90' Iemmello
NOTE: ammoniti al 15' Acosty, Strumbo al 58', Calapai all'83'. Recupero 0'+3'. Corner 6-3.
Le pagelle viola
Seculin: 6.5 Il Catania conclude poco in porta, ma trova sempre il portierone viola pronto alla risposta. Nulla può sul destro di Cuomo all'85'.
Piccini: 6+ Alterna splendide giocate (in copertura e in fase di spunta) ad alcuni passaggi imprecisi. Con le sue incursioni a destra crea spesso superiorità numerica, ma spende molto e, alla lunga, perde un po' di lucidità.
Bagnai: 6.5 Sempre sicuro ed elegante, sulla fascia sinistra non concede occasioni per colpire a Nicastro e prova con insistenza a proporsi in avanti. Esce per crampi. 75' Bittante: sv Ha molto lavoro sulla sinistra nei minuti finali, non sfigura.
Salifu: 6.5 Dopo aver abituato la platea viola con alcune splendide prestazioni, stavolta, complice lo scarso movimento senza palla del quartetto offensivo, non trova molti corridoi. Comunque ha sempre in pugno le redini del centrocampo viola e non cala nemmeno quando il Catania alza il baricentro.
Fatticcioni: 7 Non è impeccabile nell'azione che porta alla rete di Cuomo, ma è l'unica sbavatura di una gara praticamente perfetta. Abile nell'anticipo, di testa e di piede, annulla gli attaccanti etnei. Sua la rete della sicurezza con un perfetto inserimento sul secondo palo.
Camporese: 6/7 Efficace e concreto, con Fatticcioni forma una coppia affiatata che, vista delle finali di Montecatini, sembra aver ritrovato un'intesa perfetta.
Acosty: 7 La solita furia sulla destra, quando ha campo è imprendibile. Corre tanto, a volte anche troppo (il campo spesso non gli basta) e nel primo tempo è il giocatore che più degli altri è capace di complicare i piani difensivi del Catania. Pur peccando a volte di precisione, continua a far ripartire efficacemente la squadra anche nella ripresa. Splendido il cross per l'uno a zero di Matos. 78' Agyei: 6.5 Ancora relegato in panchina, entra e mostra di non aver smarrito le qualità già mostrate in passato.
Taddei: 6/7 Un mediano dalle sue doti permette grande libertà al quartetto offensivo. Agisce più arretrato rispetto a Salifu e, oltre a respingere molte incursioni centrali del Catania, va costantemente a cercare palla per avviare tutte le manovre della squadra.
Iemmello: 7 Se stavolta non è il solito implacabile condor in area di rigore (Pandolfo per poco non gli nega la rete del 3-1), è determinante per il lavoro sporco che svolge lontano dalla porta. Muovendosi sul filo del fuorigioco manda più volte in tilt la difesa etnea.
Carraro: 7 Si accende a sprazzi, ma ogni sprazzo lascia il segno. Eccome. Colpisce due pali, serve l'assist del due a zero a Fatticcioni e allestisce interessanti ripartenze. 90' Biondi: sv Oltre a rinforzare il reparto nei minuti finali, consente la standing ovation per Carraro.
Matos: 6.5 Alcune lunghe pause, ma anche tante discese palla al piede sulla sinistra. In più ha il grande merito di sbloccare il risultato in una gara che stava cominciando a farsi complicata.
Arbitro
Romani di Modena: 7 Pochissime sviste, ha sempre in pugno il match.
IL COMMENTO
Ci voleva la Primavera , uno dei cori preferiti dai numerosi (e rumorosi) goliardici ultras che invadono il Poggioloni , incarna il pensiero di tutta la Firenze calcistica. Renato Buso e i suoi boys, non paghi dello scudetto Allievi di due anni fa, né della Coppa Italia conquistata all'Olimpico, continuano il loro cammino e accedono alle Final Eight di Montecatini. Tra la sua squadra e il pubblico viola è colpo di fulmine: una squadra, a volte, pazza ma sempre combattiva e capace, alla fine, di ottenere ciò che vuole. E, se è vero che non tutto il male vien per nuocere, può darsi che queste due sfide play-off - imposte dall'amaro pareggio del Livorno due settimane fa - siano state una buona palestra in vista della gare ad eliminazione diretta di giugno. E che abbiano tenuto allenata alla masticazione la mascella di una squadra che, tra i pochi difetti, pare avere quello di non trovare sempre la massima concentrazione. Il Catania, fortunato contro il Siena, scende in campo al Poggioloni con un atteggiamento non certo difensivo: Sasà Amura schiera dal primo minuto il tridente e, anche se Cibele e Nicastro ripiegano spesso sulla linea dei centrocampisti, prova a giocarsi la sfida con i viola a viso aperto. Buso, dal canto suo, conferma le scelte delle ultime settimane: out per infortunio Masi, c'è ancora Fatticcioni al fianco di Camporese e, nel consueto 4-2-3-1, Salifu è di nuovo preferito ad Agyei. Al 5' un fallo di Trovato su Iemmello provoca una punizione dal vertice sinistro dell'area. Il destro di Carraro scavalca la barriera e sorprende tutti ma, a Pandolfo battuto, il palo salva il Catania. Gli ospiti si affacciano in avanti in un paio di occasioni con Cibele, che non trova lo specchio della porta. Nonostante il tridente, il Catania ripiega compatto dietro la linea della palla e il possesso di palla della Fiorentina, in assenza di movimento delle punte, non produce grandi occasioni. Mentre le schermaglie a centrocampo continuano, il cronometro scorre fino al 26', quando in uno dei suoi guizzi offensivi la squadra di Buso colpisce: Acosty guadagna il fondo e crossa al centro per Matos che arriva in anticipo e di testa manda la sfera ad accarezzare la parte inferiore della traversa e a gonfiare la rete alle spalle di Pandolfo. La partita del Catania non cambia molto: gli Etnei non si scoprono, così al 36' è ancora la squadra viola ad andare al tiro con Iemmello che, al limite dell'area, riesce a girarsi e scocca un destro potente che sorvola di poco la traversa. Soltanto al 45' il Catania impegna Seculin: su un lancio di Strumbo, Calapai supera in allungo Bagnai e prova un tiro che il portierone viola para a terra senza difficoltà. Nel secondo tempo la Fiorentina comincia su buoni ritmi: al 49' un rilancio di Seculin viene deviato con difficoltà da Trovato, Iemmello si avventa sulla sfera e, entrato in area, finisce a terra dopo il contatto con un avversario. Per Romani è tutto regolare. Un minuto dopo Acosty tenta un destro che termina alto, poi al 52' la Fiorentina raddoppia: sugli sviluppi di un corner respinto, Carraro da destra disegna un cross che pesca sul secondo palo, liberissimo, Fatticcioni, il quale di testa insacca il due a zero. La Fiorentina, forte del doppio vantaggio, non vuole rischiare: la squadra viola arretra il baricentro e lascia il possesso di palla al Catania, che però non riesce mai ad avvicinare la porta di Seculin. Al 67' un preciso lancio di Bagnai libera Immello solo davanti a Pandolfo, ma il portiere siciliano sventa. Tre minuti più tardi da destra Iemmello smarca il gemello Carraro che conclude col sinistro spiazzando Pandolfo, ma è ancora il palo a negare il gol al giocatore gigliato. Quando, tra cori e torello la partita sembra diventata una passerella verso Montecatini, il Catania trova ancora modo di spaventare la Fiorentina: siamo all'85' e Cuomo, dopo aver raccolto un rinvio corto di Fatticcioni, col destro manda la sfera sotto l'incrocio alla sinistra di Seculin. I ragazzi di Amura ci credono e arrivano al tiro ancora con Cuomo, che anticipa Fatticcioni su un cross di Malafronte, ma Seculin para. Prima che inizi il recupero la Fiorentina mette al sicuro la qualificazione: Taddei in contropiede innesca Iemmello che si presenta solo davanti a Pandolfo; il tiro del centravanti viola è intercettato da Pandolfo, ma la palla termina ugualmente in rete per il giubilo degli stipati spalti del Poggioloni. Per i protagonisti di tante spettacolari partite, per i finalisti del Viareggio e per gli eroi dell'Olimpico, la stagione continua: adesso, per regalare altre gioie al suo pubblico (una Firenze innamorata come non accadeva da anni della sua Primavera), Buso e i suoi uomini, dovranno raccogliere le energie residue, cercare di limitare al massimo i cali di tensione (che non sono mancati nemmeno stavolta) e provare l'ennesima impresa.
Cosimo Di Bari
FIORENTINA (4-2-3-1): Seculin; Piccini, Fatticcioni, Camporese, Bagnai (75' Bittante); Salifu, Taddei; Acosty (78' Agyei), Carraro (90' Biondi), Matos; Iemmello. A disp.: Miranda, Panatti, Grifoni, Seferovic. All.: Renato Buso.<br >CATANIA (4-3-3): Pandolfo 6.5; Calapai 6.5, Trovato 6, Strumbo 7, Rapisarda 6+ (78' Irrera sv); Grasso 6 (65' Melluzzo 6), Cuomo 6.5, Comegna 6; Nicastro 6 (81' Adamo sv), Malafronte 6.5, Cibele 5.5. A disp.: Deodati, Bria, Giacalone, Castellano. All.: Salvatore Amura.<br >
ARBITRO: Romani di Modena, coad. da Gotti di Bologna e Valeriani di Roma 1.<br >
RETI: 26' Matos, 52' Fatticcioni, 85' Cuomo, 90' Iemmello<br >NOTE: ammoniti al 15' Acosty, Strumbo al 58', Calapai all'83'. Recupero 0'+3'. Corner 6-3.
Le pagelle viola<br ><b>Seculin: 6.5</b> Il Catania conclude poco in porta, ma trova sempre il portierone viola pronto alla risposta. Nulla può sul destro di Cuomo all'85'.<br ><b>Piccini: 6+</b> Alterna splendide giocate (in copertura e in fase di spunta) ad alcuni passaggi imprecisi. Con le sue incursioni a destra crea spesso superiorità numerica, ma spende molto e, alla lunga, perde un po' di lucidità. <br ><b>Bagnai: 6.5</b> Sempre sicuro ed elegante, sulla fascia sinistra non concede occasioni per colpire a Nicastro e prova con insistenza a proporsi in avanti. Esce per crampi. <b>75' Bittante: sv</b> Ha molto lavoro sulla sinistra nei minuti finali, non sfigura.<br ><b>Salifu: 6.5</b> Dopo aver abituato la platea viola con alcune splendide prestazioni, stavolta, complice lo scarso movimento senza palla del quartetto offensivo, non trova molti corridoi. Comunque ha sempre in pugno le redini del centrocampo viola e non cala nemmeno quando il Catania alza il baricentro. <br ><b>Fatticcioni: 7</b> Non è impeccabile nell'azione che porta alla rete di Cuomo, ma è l'unica sbavatura di una gara praticamente perfetta. Abile nell'anticipo, di testa e di piede, annulla gli attaccanti etnei. Sua la rete della sicurezza con un perfetto inserimento sul secondo palo.<br ><b>Camporese: 6/7</b> Efficace e concreto, con Fatticcioni forma una coppia affiatata che, vista delle finali di Montecatini, sembra aver ritrovato un'intesa perfetta.<br ><b>Acosty: 7</b> La solita furia sulla destra, quando ha campo è imprendibile. Corre tanto, a volte anche troppo (il campo spesso non gli basta) e nel primo tempo è il giocatore che più degli altri è capace di complicare i piani difensivi del Catania. Pur peccando a volte di precisione, continua a far ripartire efficacemente la squadra anche nella ripresa. Splendido il cross per l'uno a zero di Matos. <b>78' Agyei: 6.5</b> Ancora relegato in panchina, entra e mostra di non aver smarrito le qualità già mostrate in passato.<br ><b>Taddei: 6/7</b> Un mediano dalle sue doti permette grande libertà al quartetto offensivo. Agisce più arretrato rispetto a Salifu e, oltre a respingere molte incursioni centrali del Catania, va costantemente a cercare palla per avviare tutte le manovre della squadra.<br ><b>Iemmello: 7</b> Se stavolta non è il solito implacabile condor in area di rigore (Pandolfo per poco non gli nega la rete del 3-1), è determinante per il lavoro sporco che svolge lontano dalla porta. Muovendosi sul filo del fuorigioco manda più volte in tilt la difesa etnea.<br ><b>Carraro: 7</b> Si accende a sprazzi, ma ogni sprazzo lascia il segno. Eccome. Colpisce due pali, serve l'assist del due a zero a Fatticcioni e allestisce interessanti ripartenze. <b>90' Biondi: sv</b> Oltre a rinforzare il reparto nei minuti finali, consente la standing ovation per Carraro.<br ><b>Matos: 6.5</b> Alcune lunghe pause, ma anche tante discese palla al piede sulla sinistra. In più ha il grande merito di sbloccare il risultato in una gara che stava cominciando a farsi complicata.<br >Arbitro<br ><b>Romani di Modena: 7</b> Pochissime sviste, ha sempre in pugno il match.<br >IL COMMENTO<br > Ci voleva la Primavera , uno dei cori preferiti dai numerosi (e rumorosi) goliardici ultras che invadono il Poggioloni , incarna il pensiero di tutta la Firenze calcistica. Renato Buso e i suoi boys, non paghi dello scudetto Allievi di due anni fa, né della Coppa Italia conquistata all'Olimpico, continuano il loro cammino e accedono alle Final Eight di Montecatini. Tra la sua squadra e il pubblico viola è colpo di fulmine: una squadra, a volte, pazza ma sempre combattiva e capace, alla fine, di ottenere ciò che vuole. E, se è vero che non tutto il male vien per nuocere, può darsi che queste due sfide play-off - imposte dall'amaro pareggio del Livorno due settimane fa - siano state una buona palestra in vista della gare ad eliminazione diretta di giugno. E che abbiano tenuto allenata alla masticazione la mascella di una squadra che, tra i pochi difetti, pare avere quello di non trovare sempre la massima concentrazione. Il Catania, fortunato contro il Siena, scende in campo al Poggioloni con un atteggiamento non certo difensivo: Sasà Amura schiera dal primo minuto il tridente e, anche se Cibele e Nicastro ripiegano spesso sulla linea dei centrocampisti, prova a giocarsi la sfida con i viola a viso aperto. Buso, dal canto suo, conferma le scelte delle ultime settimane: out per infortunio Masi, c'è ancora Fatticcioni al fianco di Camporese e, nel consueto 4-2-3-1, Salifu è di nuovo preferito ad Agyei. Al 5' un fallo di Trovato su Iemmello provoca una punizione dal vertice sinistro dell'area. Il destro di Carraro scavalca la barriera e sorprende tutti ma, a Pandolfo battuto, il palo salva il Catania. Gli ospiti si affacciano in avanti in un paio di occasioni con Cibele, che non trova lo specchio della porta. Nonostante il tridente, il Catania ripiega compatto dietro la linea della palla e il possesso di palla della Fiorentina, in assenza di movimento delle punte, non produce grandi occasioni. Mentre le schermaglie a centrocampo continuano, il cronometro scorre fino al 26', quando in uno dei suoi guizzi offensivi la squadra di Buso colpisce: Acosty guadagna il fondo e crossa al centro per Matos che arriva in anticipo e di testa manda la sfera ad accarezzare la parte inferiore della traversa e a gonfiare la rete alle spalle di Pandolfo. La partita del Catania non cambia molto: gli Etnei non si scoprono, così al 36' è ancora la squadra viola ad andare al tiro con Iemmello che, al limite dell'area, riesce a girarsi e scocca un destro potente che sorvola di poco la traversa. Soltanto al 45' il Catania impegna Seculin: su un lancio di Strumbo, Calapai supera in allungo Bagnai e prova un tiro che il portierone viola para a terra senza difficoltà. Nel secondo tempo la Fiorentina comincia su buoni ritmi: al 49' un rilancio di Seculin viene deviato con difficoltà da Trovato, Iemmello si avventa sulla sfera e, entrato in area, finisce a terra dopo il contatto con un avversario. Per Romani è tutto regolare. Un minuto dopo Acosty tenta un destro che termina alto, poi al 52' la Fiorentina raddoppia: sugli sviluppi di un corner respinto, Carraro da destra disegna un cross che pesca sul secondo palo, liberissimo, Fatticcioni, il quale di testa insacca il due a zero. La Fiorentina, forte del doppio vantaggio, non vuole rischiare: la squadra viola arretra il baricentro e lascia il possesso di palla al Catania, che però non riesce mai ad avvicinare la porta di Seculin. Al 67' un preciso lancio di Bagnai libera Immello solo davanti a Pandolfo, ma il portiere siciliano sventa. Tre minuti più tardi da destra Iemmello smarca il gemello Carraro che conclude col sinistro spiazzando Pandolfo, ma è ancora il palo a negare il gol al giocatore gigliato. Quando, tra cori e torello la partita sembra diventata una passerella verso Montecatini, il Catania trova ancora modo di spaventare la Fiorentina: siamo all'85' e Cuomo, dopo aver raccolto un rinvio corto di Fatticcioni, col destro manda la sfera sotto l'incrocio alla sinistra di Seculin. I ragazzi di Amura ci credono e arrivano al tiro ancora con Cuomo, che anticipa Fatticcioni su un cross di Malafronte, ma Seculin para. Prima che inizi il recupero la Fiorentina mette al sicuro la qualificazione: Taddei in contropiede innesca Iemmello che si presenta solo davanti a Pandolfo; il tiro del centravanti viola è intercettato da Pandolfo, ma la palla termina ugualmente in rete per il giubilo degli stipati spalti del Poggioloni. Per i protagonisti di tante spettacolari partite, per i finalisti del Viareggio e per gli eroi dell'Olimpico, la stagione continua: adesso, per regalare altre gioie al suo pubblico (una Firenze innamorata come non accadeva da anni della sua Primavera), Buso e i suoi uomini, dovranno raccogliere le energie residue, cercare di limitare al massimo i cali di tensione (che non sono mancati nemmeno stavolta) e provare l'ennesima impresa.
Cosimo Di Bari