• Finali Giovanissimi Naz.
  • Sestese
  • 1 - 0
  • Zola Predosa


SESTESE: Martinuzzi, Casini, Querci, Matteo Giacomo, Matteo Lorenzo, Pantiferi, Samorè (52' Picci), Bestrova, Zampini (64' Pinzauti), Malotti (59' Bellini), Passignani. A disp.: Del Favero, Canigiani, Fabbri, Giuntini. All.: Giovanni Augusti.
ZOLA PREDOSA: Mattioli, Rangoni, D'Elia, Lelli (52' Aicardi), Lazar, Tarellari, Kanaj (62' Hadja), Ben Bahri, Giubaldo, Martelli, Scarpati (50' Essadi). A disp.: Boschi, Santalucia, Daidone. All.: Nicola Zecchi.

ARBITRO: Sassoli di Arezzo.

RETE: 44' Samorè.
NOTE: ammonito Matteo Lorenzo; rec. 1' + 3'



Per la terza volta consecutiva, la quinta in sette anni, i Giovanissimi della Sestese centrano la qualificazione alla Final Six nazionale. Il pass per i rossoblù arriva a spese degli emiliani del Zola Predosa, in partita al Biagiotti per un tempo soltanto nonostante il vantaggio dei due risultati a favore. Verdetto ineccepibile: ha vinto la squadra che ci ha messo più voglia, più determinazione, più mentalità da team vincente, elementi essenziali in una gara da dentro o fuori, dove l'attitudine all'appuntamento importante e l'esperienza, della società e dell'allenatore, possono fare la differenza più dei valori tecnici, nel complesso neppure troppo dissimili. Il piccolo sussidiario dagli spalti gremiti è un bunker che si presta all'impresa; la temperatura torrida e l'importanza della posta in palio non lasciano presagire 70 minuti di calcio champagne. Primo tempo abbastanza interlocutorio. E' la Sestese che cerca di fare la partita, riproponendo l'undici schierato a Bogliasco in avvio di ripresa; sa che deve mettere palla a terra e provare ad attaccare, ma sa anche che non può concedere niente, e fatica a trovare spazi e geometrie. Si distende a tratti, privilegiando la corsia di destra, dove può contare sulla forza di Samorè e le sovrapposizioni di Casini; dall'altra parte Passignani ed un buon Kanaj si controllano a vicenda, con quest'ultimo costretto a cedere metri all'avversario. Primo tentativo dei locali al 3', con Malotti che apre per Samorè il quale appoggia a Zampini, la cui debole girata si perde sul fondo. La formazione bolognese sembra tecnicamente meglio attrezzata sull'asse anteriore, rispetto ad una retroguardia caparbia ma qualitativamente non eccelsa; di fatto i gialli emiliani spingono ben poco, e si vedono al tiro soltanto al 5', quando Giubaldo dalla sinistra impegna Martinuzzi che si allunga per la deviazione in corner. Giubaldo e Martelli svariano comunque sul fronte d'attacco tradendo buone doti individuali; se non mordono è per la grande concentrazione con cui si disimpegna il pacchetto arretrato rossoblù e perché in mediana i pur discreti centrocampisti ospiti(Ben Bahari, il mancino Scarpati) sembrano subire la feroce e continua applicazione dei mediani locali. 9', da Passignani a Zampini che si libera per la conclusione portandosi il pallone sul sinistro: sfera di poco fuori, apprezzabile però il gesto tecnico dell'attaccante. 17', Malotti invita a destra Casini che taglia basso al centro per Zampini: l'esperto Sassoli di Arezzo ferma il gioco per off side. Cresce la pressione della Sestese, che crea, per dirla con Gianni Augusti a fine gara, tante mezze occasioni , arrivando alla conclusione senza mordente e precisione, sia da palla attiva che da calcio piazzato. Da ricordare, in ogni caso, il pallonetto di testa appena alto di Zampini, su cross di Casini (23') e nel recupero (+1') la sponda in area di Samorè sempre a beneficio di Zampini, contrastato all'interno dell'area. Si va al riposo con la sensazione che la Sestese debba fare di più, con maggiore determinazione, ma che in fondo l'abbrivio sia quello giusto, soppesando la prestazione dei rossoblù e quella degli avversari. Zola Predosa sin qui al capanno e pronto a sferrare improvvisamente il colpo letale? Lo temono al via della ripresa i sostenitori di casa, quando Giubaldo approfitta dell'unica incertezza di Querci nel contesto di una prova monumentale ma poi traccheggia perdendo l'occasione propizia. Resterà l'ultimo squillo di una formazione vistosamente calata nelle energie fisiche e nella testa, incapace di invertire l'inerzia del confronto attingendo alle risorse presenti in panchina. Già sull'immediato cambio di fronte Malotti non sfrutta (stop e girata alta) un buon suggerimento da destra di Samorè, ma la Sestese ha preso ormai il sopravvento, ha certamente più benzina e appare risoluta a stringere i tempi. E così al 9' piazza l'affondo vincente: rimessa laterale sulla trequarti sinistra di Matteo G. a beneficio di Malotti, buco di Rangoni che sguarnisce il vertice sinistro dell'area, il n. 10 locale vi si incunea e calcia a rete sul palo vicino, Mattioli non è impeccabile e Samorè, giunto a rimorchio centralmente, raccoglie la respinta appoggiando in rete di piatto. I ragazzi di Augusti adesso cercano il raddoppio della sicurezza. Passignani - Malotti - Zampini - Malotti dal limite, para a terra Mattioli. Solo Sestese. I bolognesi non sembrano capaci di reagire, al contrario le fresche energie dei subentrati in casa rossoblu, Picci in testa ( vai e rincorri tutti e tutto ), ma anche Bellini, protagonista con lo stesso Picci di un contropiede bello ma infruttuoso a pochi minuti dal termine, e Pinzauti, alta una sua punizione da sinistra, fanno sì che si giochi soltanto nella metà campo emiliana; non è un caso che il triplice fischio arrivi proprio su una conclusione, parata, del bravo Bestrova. Missione compiuta per la Sestese e per il suo condottiero Augusti, che riparte da dove aveva lasciato, quelle finali in terra d'Abruzzo, con gli Allievi, nel giugno del 2005. Tris storico per la società del diesse Pacini e del presidente Giusti. I soliti noti preparano le valigie, destinazione Chianciano Terme. In quanto alle prestazioni individuali, nella somma dei due tempi tutti i ragazzi hanno fatto la loro parte e meritano un elogio incondizionato. Citazione d'obbligo per la difesa, con note di merito particolari per Querci e per un Matteo Giacomo puntuale e grintosissimo. Un bel martello il centrocampo locale: da sottolineare la prova di Bestrova, confermato dopo la trasferta di Genova in un ruolo al quale si è adattato sorprendentemente, al fianco di Pantiferi. Nella ripresa si sono poi accesi anche i giocatori più offensivi, facendo tutti la loro brava partita. Una parola in più per Malotti, perché è noto come sia più facile raccogliere critiche quando tutti si aspettano molto da te: la giocata decisiva, l'invenzione che risolve. Ha qualità il n. 10, a volte riesce ad esprimerla, a volte si smarrisce mancando di un pizzico di determinazione, ma il taccuino del cronista non mente: muovendosi fra le linee, ha sempre dato il tormento alla formazione bolognese. Bravo e sicuramente all'altezza della situazione il direttore di gara, il sig. Sassoli di Arezzo.
L'intervista
Abbiamo perseguito fortissimamente un obiettivo e l'abbiamo raggiunto dando tutto quello che avevamo - dichiara a caldo Gianni Augusti - Sapevamo che sarebbe stato difficile, che dovevamo fare noi la gara, giocare palla a terra ed aprirci spazi contro un avversario che ci avrebbe aspettato. Non volevo che i ragazzi sentissero troppo la pressione, per cui ho detto loro che avremmo preparato la gara esattamente come abbiamo fatto con le prime sei/sette squadre del girone d'élite, come se affrontassimo che so il Margine, la Cattolica, il Forcoli.. Non volevo che la squadra fosse bloccata dalla paura, o tradita dalla frenesia. Avevo predisposto uno schieramento impostato per attaccare soprattutto da destra, sfruttando il tandem Casini - Samorè, ma nel primo tempo, pur difendendo bene e prendendo il sopravvento a centrocampo, non siamo stati abbastanza pericolosi negli ultimi 20 metri, arrivando con poca convinzione a concludere, con tiri sbilenchi e fuori bersaglio. Nell'intervallo ho chiesto ai ragazzi di metterci più grinta e di essere più risoluti nei momenti decisivi; la squadra ci ha creduto, dando un'ulteriore prova di compattezza e maturità, ha spinto, ha creato ed ha segnato. Abbiamo vinto per 1-0, è vero, ma loro non sono mai stati pericolosi e credo che non ci siano dubbi sul fatto che abbiamo meritato di qualificarci. Alcuni mesi fa non avrei mai pensato che potessimo arrivare a questo punto, ma abbiamo fatto un grande lavoro insieme, crescendo tantissimo, e questi sono i frutti del nostro impegno, della nostra voglia di migliorarci. Sono felicissimo per il traguardo raggiunto, ci confronteremo con le migliori squadre d'Italia e di sicuro continueremo a mettercela tutta .

SESTESE: Martinuzzi, Casini, Querci, Matteo Giacomo, Matteo Lorenzo, Pantiferi, Samor&egrave; (52' Picci), Bestrova, Zampini (64' Pinzauti), Malotti (59' Bellini), Passignani. A disp.: Del Favero, Canigiani, Fabbri, Giuntini. All.: Giovanni Augusti.<br >ZOLA PREDOSA: Mattioli, Rangoni, D'Elia, Lelli (52' Aicardi), Lazar, Tarellari, Kanaj (62' Hadja), Ben Bahri, Giubaldo, Martelli, Scarpati (50' Essadi). A disp.: Boschi, Santalucia, Daidone. All.: Nicola Zecchi.<br > ARBITRO: Sassoli di Arezzo.<br > RETE: 44' Samor&egrave;.<br >NOTE: ammonito Matteo Lorenzo; rec. 1' + 3' Per la terza volta consecutiva, la quinta in sette anni, i Giovanissimi della Sestese centrano la qualificazione alla Final Six nazionale. Il pass per i rossobl&ugrave; arriva a spese degli emiliani del Zola Predosa, in partita al Biagiotti per un tempo soltanto nonostante il vantaggio dei due risultati a favore. Verdetto ineccepibile: ha vinto la squadra che ci ha messo pi&ugrave; voglia, pi&ugrave; determinazione, pi&ugrave; mentalit&agrave; da team vincente, elementi essenziali in una gara da dentro o fuori, dove l'attitudine all'appuntamento importante e l'esperienza, della societ&agrave; e dell'allenatore, possono fare la differenza pi&ugrave; dei valori tecnici, nel complesso neppure troppo dissimili. Il piccolo sussidiario dagli spalti gremiti &egrave; un bunker che si presta all'impresa; la temperatura torrida e l'importanza della posta in palio non lasciano presagire 70 minuti di calcio champagne. Primo tempo abbastanza interlocutorio. E' la Sestese che cerca di fare la partita, riproponendo l'undici schierato a Bogliasco in avvio di ripresa; sa che deve mettere palla a terra e provare ad attaccare, ma sa anche che non pu&ograve; concedere niente, e fatica a trovare spazi e geometrie. Si distende a tratti, privilegiando la corsia di destra, dove pu&ograve; contare sulla forza di Samor&egrave; e le sovrapposizioni di Casini; dall'altra parte Passignani ed un buon Kanaj si controllano a vicenda, con quest'ultimo costretto a cedere metri all'avversario. Primo tentativo dei locali al 3', con Malotti che apre per Samor&egrave; il quale appoggia a Zampini, la cui debole girata si perde sul fondo. La formazione bolognese sembra tecnicamente meglio attrezzata sull'asse anteriore, rispetto ad una retroguardia caparbia ma qualitativamente non eccelsa; di fatto i gialli emiliani spingono ben poco, e si vedono al tiro soltanto al 5', quando Giubaldo dalla sinistra impegna Martinuzzi che si allunga per la deviazione in corner. Giubaldo e Martelli svariano comunque sul fronte d'attacco tradendo buone doti individuali; se non mordono &egrave; per la grande concentrazione con cui si disimpegna il pacchetto arretrato rossobl&ugrave; e perch&eacute; in mediana i pur discreti centrocampisti ospiti(Ben Bahari, il mancino Scarpati) sembrano subire la feroce e continua applicazione dei mediani locali. 9', da Passignani a Zampini che si libera per la conclusione portandosi il pallone sul sinistro: sfera di poco fuori, apprezzabile per&ograve; il gesto tecnico dell'attaccante. 17', Malotti invita a destra Casini che taglia basso al centro per Zampini: l'esperto Sassoli di Arezzo ferma il gioco per off side. Cresce la pressione della Sestese, che crea, per dirla con Gianni Augusti a fine gara, tante mezze occasioni , arrivando alla conclusione senza mordente e precisione, sia da palla attiva che da calcio piazzato. Da ricordare, in ogni caso, il pallonetto di testa appena alto di Zampini, su cross di Casini (23') e nel recupero (+1') la sponda in area di Samor&egrave; sempre a beneficio di Zampini, contrastato all'interno dell'area. Si va al riposo con la sensazione che la Sestese debba fare di pi&ugrave;, con maggiore determinazione, ma che in fondo l'abbrivio sia quello giusto, soppesando la prestazione dei rossobl&ugrave; e quella degli avversari. Zola Predosa sin qui al capanno e pronto a sferrare improvvisamente il colpo letale? Lo temono al via della ripresa i sostenitori di casa, quando Giubaldo approfitta dell'unica incertezza di Querci nel contesto di una prova monumentale ma poi traccheggia perdendo l'occasione propizia. Rester&agrave; l'ultimo squillo di una formazione vistosamente calata nelle energie fisiche e nella testa, incapace di invertire l'inerzia del confronto attingendo alle risorse presenti in panchina. Gi&agrave; sull'immediato cambio di fronte Malotti non sfrutta (stop e girata alta) un buon suggerimento da destra di Samor&egrave;, ma la Sestese ha preso ormai il sopravvento, ha certamente pi&ugrave; benzina e appare risoluta a stringere i tempi. E cos&igrave; al 9' piazza l'affondo vincente: rimessa laterale sulla trequarti sinistra di Matteo G. a beneficio di Malotti, buco di Rangoni che sguarnisce il vertice sinistro dell'area, il n. 10 locale vi si incunea e calcia a rete sul palo vicino, Mattioli non &egrave; impeccabile e Samor&egrave;, giunto a rimorchio centralmente, raccoglie la respinta appoggiando in rete di piatto. I ragazzi di Augusti adesso cercano il raddoppio della sicurezza. Passignani - Malotti - Zampini - Malotti dal limite, para a terra Mattioli. Solo Sestese. I bolognesi non sembrano capaci di reagire, al contrario le fresche energie dei subentrati in casa rossoblu, Picci in testa ( vai e rincorri tutti e tutto ), ma anche Bellini, protagonista con lo stesso Picci di un contropiede bello ma infruttuoso a pochi minuti dal termine, e Pinzauti, alta una sua punizione da sinistra, fanno s&igrave; che si giochi soltanto nella met&agrave; campo emiliana; non &egrave; un caso che il triplice fischio arrivi proprio su una conclusione, parata, del bravo Bestrova. Missione compiuta per la Sestese e per il suo condottiero Augusti, che riparte da dove aveva lasciato, quelle finali in terra d'Abruzzo, con gli Allievi, nel giugno del 2005. Tris storico per la societ&agrave; del diesse Pacini e del presidente Giusti. I soliti noti preparano le valigie, destinazione Chianciano Terme. In quanto alle prestazioni individuali, nella somma dei due tempi tutti i ragazzi hanno fatto la loro parte e meritano un elogio incondizionato. Citazione d'obbligo per la difesa, con note di merito particolari per Querci e per un Matteo Giacomo puntuale e grintosissimo. Un bel martello il centrocampo locale: da sottolineare la prova di Bestrova, confermato dopo la trasferta di Genova in un ruolo al quale si &egrave; adattato sorprendentemente, al fianco di Pantiferi. Nella ripresa si sono poi accesi anche i giocatori pi&ugrave; offensivi, facendo tutti la loro brava partita. Una parola in pi&ugrave; per Malotti, perch&eacute; &egrave; noto come sia pi&ugrave; facile raccogliere critiche quando tutti si aspettano molto da te: la giocata decisiva, l'invenzione che risolve. Ha qualit&agrave; il n. 10, a volte riesce ad esprimerla, a volte si smarrisce mancando di un pizzico di determinazione, ma il taccuino del cronista non mente: muovendosi fra le linee, ha sempre dato il tormento alla formazione bolognese. Bravo e sicuramente all'altezza della situazione il direttore di gara, il sig. Sassoli di Arezzo.<br >L'intervista<br > <b>Abbiamo perseguito fortissimamente un obiettivo e l'abbiamo raggiunto dando tutto quello che avevamo </b>- dichiara a caldo Gianni Augusti - <b>Sapevamo che sarebbe stato difficile, che dovevamo fare noi la gara, giocare palla a terra ed aprirci spazi contro un avversario che ci avrebbe aspettato. Non volevo che i ragazzi sentissero troppo la pressione, per cui ho detto loro che avremmo preparato la gara esattamente come abbiamo fatto con le prime sei/sette squadre del girone d'&eacute;lite, come se affrontassimo che so il Margine, la Cattolica, il Forcoli.. Non volevo che la squadra fosse bloccata dalla paura, o tradita dalla frenesia. Avevo predisposto uno schieramento impostato per attaccare soprattutto da destra, sfruttando il tandem Casini - Samor&egrave;, ma nel primo tempo, pur difendendo bene e prendendo il sopravvento a centrocampo, non siamo stati abbastanza pericolosi negli ultimi 20 metri, arrivando con poca convinzione a concludere, con tiri sbilenchi e fuori bersaglio. Nell'intervallo ho chiesto ai ragazzi di metterci pi&ugrave; grinta e di essere pi&ugrave; risoluti nei momenti decisivi; la squadra ci ha creduto, dando un'ulteriore prova di compattezza e maturit&agrave;, ha spinto, ha creato ed ha segnato. Abbiamo vinto per 1-0, &egrave; vero, ma loro non sono mai stati pericolosi e credo che non ci siano dubbi sul fatto che abbiamo meritato di qualificarci. Alcuni mesi fa non avrei mai pensato che potessimo arrivare a questo punto, ma abbiamo fatto un grande lavoro insieme, crescendo tantissimo, e questi sono i frutti del nostro impegno, della nostra voglia di migliorarci. Sono felicissimo per il traguardo raggiunto, ci confronteremo con le migliori squadre d'Italia e di sicuro continueremo a mettercela tutta</b> .




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