• Juniores Provinciali GIR.A
  • San Clemente
  • 2 - 2
  • Albereta San Salvi


SAN CLEMENTE: Tomassini, Poggi, Camiciattoli, Baragli, Guerrini, Bagnai, Testa, Degl'Innocenti (80' Pungelli), Bigazzi, Tartaglia, Becattini (62' Babazzi). A disp.: Berti, Bianchi. All.: Viareggi.

ALBERETA: Rostagno, Galli, Battaglini, Catania, Calamai, Rigacci, Ciofini, Segreto, Prezioso, Misul (75' Martelli), Falorni (70' Cela). All.: Biondi.


RETI: 19' e 33' Babazzi, 90' rig. Segreto, 95' Calamai.



Partita di fine campionato tra squadre che non hanno più da chiedere nulla al campionato, se non una dignitosa conclusione. Campo inondato dal primo vero caldo primaverile e soprattutto da un'insistente e spettacolare «nevicata» di polline di tiglio. Tutti ingredienti ideali per un sabato pomeriggio divertente. Le cose sono andate solo in parte così. Inaspettatamente, nell'ultimo quarto d'ora, il livello di tensione e di nervosismo in alcuni giocatori è aumentato. L'arbitro, che fino lì aveva ben condotto la gara, ha fatto sempre più fatica a controllare la situazione, facendosi scivolare di mano l'incontro e contribuendo così, indirettamente, all'aumento di tensione che, in un crescendo rossiniano, ha finito per generare nuovo nervosismo, a sua volta mal controllato dall'arbitro: insomma, una situazione di tensione che si è autoalimentata per responsabilità di molti. Il tutto, per contro, vissuto dai numerosi tifosi in tribuna, specie della squadra di casa, con molto umorismo ed ironia, prima di tutto verso i propri giocatori. Nel primo tempo la partita scivola via senza grossi sussulti. Si capisce abbastanza bene che per il San Clemente sarà difficile costruire qualcosa di pericoloso, mentre gli ospiti sembrano in attesa di Godot: un'invenzione che non arriva, un passaggio che tarda, una giocata che potrebbe mettere un attaccante davanti al portiere. In tutto il primo tempo si vedono solo tre conclusioni degne di questo nome: una bella punizione di Misul al 20', che il portiere, ben piazzato, alza sopra la traversa; un tiro da fuori area, cinque minuti dopo, di Segreto che, dopo avere seminato elegantemente alcuni difensori, conclude alto; una conclusione insidiosa ancora di Misul, abile ad anticipare un difensore che proteggeva l'uscita del portiere, con la palla che finisce fuori di un soffio. Nella pausa è il pubblico di casa la vera attrazione. Sfottò ed ironia profusi a mazzi per i panchinari ed in particolare per Babazzi, vero idolo della «curva» del San Clemente. Li accontenterà nel secondo tempo, tra la sorpresa di tutti. La ripresa appare più equilibrata. Le conclusioni aumentano, da una parte e dall'altra, senza peraltro mai finire nello specchio della porta. Il primo segnale che i padroni di casa hanno intenzioni diverse lo manda Baragli, che al 14' calcia una punizione ad effetto da oltre una ventina di metri che si stampa sul palo. L'Albereta risponde due minuti dopo con una punizione di Misul che trova in area solo Ciofini, il quale manda però a lato da pochi passi. Iniziativa pericolosa di Prezioso al 19': si incunea in area di forza e di astuzia e il suo tiro e respinto da un difensore; sulla palla si avventa Catania che impatta male il pallone, spedendolo alle stelle da una dozzina di metri praticamente a porta vuota. Sull'azione successiva i padroni di casa vanno in gol. Il protagonista è proprio Babazzi, entrato in campo tra ironici cori di giubilo e sfottò spettacolari dei tifosi-amici. Ricevuta una palla dalla destra, fa partire da circa 25 metri una conclusione sotto la traversa simile a quella di Essien in Chelsea-Barcellona di qualche giorno fa: stesso effetto sul pubblico, aumentato dalla sorpresa del protagonista. Il colpo è duro per gli ospiti che faticano a riorganizzarsi anche perché, nei dieci minuti successivi, complice il caldo, l'allenatore dell'Albereta è costretto ad un paio di cambi che ridisegnano gli assetti della squadra. In questa situazione sono i padroni di casa ad avere un paio di occasioni per raddoppiare. E il gol arriva quasi in fotocopia del primo al 33'. Il suo autore è lo stesso. Stavolta Babazzi calcia senza pensarci troppo un lungo rilancio del proprio portiere e la palla finisce nell'angolino alto opposto rispetto alla zona di campo in cui si trovava. Imparabile di nuovo. Esultanza ed incredulità dello stesso giocatore e dei suoi supporter che in precedenza ironicamente gli avevano chiesto un replay del primo gol. La partita sembra chiusa, ma improvvisamente si infiamma. Entrate dure da parte di alcuni giocatori della squadra di casa, molto più decisi rispetto al primo tempo, non vengono sanzionate come meriterebbero dal'arbitro. Invece di gestire il risultato, il San Clemente si chiude in area, usando in prevalenza il fallo sistematico. Ad un certo punto l'arbitro comincia ad intervenire, provocando reazioni esagerate in alcuni giocatori, oltre che tentativi di farsi giustizia da soli da parte di chi, nell'Albereta, si era sentito poco tutelato. Nel giro di una decina di minuti quattro giocatori vengono ammoniti (tre della squadra di casa e uno degli ospiti) e due espulsi (uno per parte, Testa e Prezioso, per scorrettezze reciproche). L'Albereta ora attacca a testa bassa ed al 90' ottiene un calcio di rigore per un fallo a centro area, piuttosto netto, di Guerrini, che aggancia Martelli mentre quest'ultimo stava per calciare al volo. Segreto si incarica della trasformazione e con un tiro a filo d'erba sulla sinistra di Tomassini realizza il 2-1. La partita prosegue senza che l'arbitro indichi mai l'entità del recupero. Si va avanti ormai ad una porta sola e al 95', su una punizione calciata da metà campo da Battaglini, Calamai, spintosi in avanti, si ritrova solo in area, spalle alla porta, ma con tutto il tempo di girarsi e di mettere la palla nell'angolino alla sinistra del portiere: la palla rotola con una lentezza esasperante in rete tra la delusione e la rabbia del San Clemente e la gioia dell'Albereta. Seguono nuovi momenti di tensione con l'arbitro, circondato dai giocatori di casa che chiedevano un improbabile fuorigioco. A farne le spese, con una seconda ammonizione (la prima se l'era presa togliendosi la maglia al primo eurogoal) il protagonista di giornata Babazzi, che precede negli spogliatoi di una manciata di minuti tutti gli altri.

SAN CLEMENTE: Tomassini, Poggi, Camiciattoli, Baragli, Guerrini, Bagnai, Testa, Degl'Innocenti (80' Pungelli), Bigazzi, Tartaglia, Becattini (62' Babazzi). A disp.: Berti, Bianchi. All.: Viareggi. <br >ALBERETA: Rostagno, Galli, Battaglini, Catania, Calamai, Rigacci, Ciofini, Segreto, Prezioso, Misul (75' Martelli), Falorni (70' Cela). All.: Biondi. <br > RETI: 19' e 33' Babazzi, 90' rig. Segreto, 95' Calamai. Partita di fine campionato tra squadre che non hanno pi&ugrave; da chiedere nulla al campionato, se non una dignitosa conclusione. Campo inondato dal primo vero caldo primaverile e soprattutto da un'insistente e spettacolare «nevicata» di polline di tiglio. Tutti ingredienti ideali per un sabato pomeriggio divertente. Le cose sono andate solo in parte cos&igrave;. Inaspettatamente, nell'ultimo quarto d'ora, il livello di tensione e di nervosismo in alcuni giocatori &egrave; aumentato. L'arbitro, che fino l&igrave; aveva ben condotto la gara, ha fatto sempre pi&ugrave; fatica a controllare la situazione, facendosi scivolare di mano l'incontro e contribuendo cos&igrave;, indirettamente, all'aumento di tensione che, in un crescendo rossiniano, ha finito per generare nuovo nervosismo, a sua volta mal controllato dall'arbitro: insomma, una situazione di tensione che si &egrave; autoalimentata per responsabilit&agrave; di molti. Il tutto, per contro, vissuto dai numerosi tifosi in tribuna, specie della squadra di casa, con molto umorismo ed ironia, prima di tutto verso i propri giocatori. Nel primo tempo la partita scivola via senza grossi sussulti. Si capisce abbastanza bene che per il San Clemente sar&agrave; difficile costruire qualcosa di pericoloso, mentre gli ospiti sembrano in attesa di Godot: un'invenzione che non arriva, un passaggio che tarda, una giocata che potrebbe mettere un attaccante davanti al portiere. In tutto il primo tempo si vedono solo tre conclusioni degne di questo nome: una bella punizione di Misul al 20', che il portiere, ben piazzato, alza sopra la traversa; un tiro da fuori area, cinque minuti dopo, di Segreto che, dopo avere seminato elegantemente alcuni difensori, conclude alto; una conclusione insidiosa ancora di Misul, abile ad anticipare un difensore che proteggeva l'uscita del portiere, con la palla che finisce fuori di un soffio. Nella pausa &egrave; il pubblico di casa la vera attrazione. Sfott&ograve; ed ironia profusi a mazzi per i panchinari ed in particolare per Babazzi, vero idolo della «curva» del San Clemente. Li accontenter&agrave; nel secondo tempo, tra la sorpresa di tutti. La ripresa appare pi&ugrave; equilibrata. Le conclusioni aumentano, da una parte e dall'altra, senza peraltro mai finire nello specchio della porta. Il primo segnale che i padroni di casa hanno intenzioni diverse lo manda Baragli, che al 14' calcia una punizione ad effetto da oltre una ventina di metri che si stampa sul palo. L'Albereta risponde due minuti dopo con una punizione di Misul che trova in area solo Ciofini, il quale manda per&ograve; a lato da pochi passi. Iniziativa pericolosa di Prezioso al 19': si incunea in area di forza e di astuzia e il suo tiro e respinto da un difensore; sulla palla si avventa Catania che impatta male il pallone, spedendolo alle stelle da una dozzina di metri praticamente a porta vuota. Sull'azione successiva i padroni di casa vanno in gol. Il protagonista &egrave; proprio Babazzi, entrato in campo tra ironici cori di giubilo e sfott&ograve; spettacolari dei tifosi-amici. Ricevuta una palla dalla destra, fa partire da circa 25 metri una conclusione sotto la traversa simile a quella di Essien in Chelsea-Barcellona di qualche giorno fa: stesso effetto sul pubblico, aumentato dalla sorpresa del protagonista. Il colpo &egrave; duro per gli ospiti che faticano a riorganizzarsi anche perch&eacute;, nei dieci minuti successivi, complice il caldo, l'allenatore dell'Albereta &egrave; costretto ad un paio di cambi che ridisegnano gli assetti della squadra. In questa situazione sono i padroni di casa ad avere un paio di occasioni per raddoppiare. E il gol arriva quasi in fotocopia del primo al 33'. Il suo autore &egrave; lo stesso. Stavolta Babazzi calcia senza pensarci troppo un lungo rilancio del proprio portiere e la palla finisce nell'angolino alto opposto rispetto alla zona di campo in cui si trovava. Imparabile di nuovo. Esultanza ed incredulit&agrave; dello stesso giocatore e dei suoi supporter che in precedenza ironicamente gli avevano chiesto un replay del primo gol. La partita sembra chiusa, ma improvvisamente si infiamma. Entrate dure da parte di alcuni giocatori della squadra di casa, molto pi&ugrave; decisi rispetto al primo tempo, non vengono sanzionate come meriterebbero dal'arbitro. Invece di gestire il risultato, il San Clemente si chiude in area, usando in prevalenza il fallo sistematico. Ad un certo punto l'arbitro comincia ad intervenire, provocando reazioni esagerate in alcuni giocatori, oltre che tentativi di farsi giustizia da soli da parte di chi, nell'Albereta, si era sentito poco tutelato. Nel giro di una decina di minuti quattro giocatori vengono ammoniti (tre della squadra di casa e uno degli ospiti) e due espulsi (uno per parte, Testa e Prezioso, per scorrettezze reciproche). L'Albereta ora attacca a testa bassa ed al 90' ottiene un calcio di rigore per un fallo a centro area, piuttosto netto, di Guerrini, che aggancia Martelli mentre quest'ultimo stava per calciare al volo. Segreto si incarica della trasformazione e con un tiro a filo d'erba sulla sinistra di Tomassini realizza il 2-1. La partita prosegue senza che l'arbitro indichi mai l'entit&agrave; del recupero. Si va avanti ormai ad una porta sola e al 95', su una punizione calciata da met&agrave; campo da Battaglini, Calamai, spintosi in avanti, si ritrova solo in area, spalle alla porta, ma con tutto il tempo di girarsi e di mettere la palla nell'angolino alla sinistra del portiere: la palla rotola con una lentezza esasperante in rete tra la delusione e la rabbia del San Clemente e la gioia dell'Albereta. Seguono nuovi momenti di tensione con l'arbitro, circondato dai giocatori di casa che chiedevano un improbabile fuorigioco. A farne le spese, con una seconda ammonizione (la prima se l'era presa togliendosi la maglia al primo eurogoal) il protagonista di giornata Babazzi, che precede negli spogliatoi di una manciata di minuti tutti gli altri.




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