• Terza Categoria GIR.C
  • Membrino
  • 3 - 1
  • Lebowski


MEMBRINO: Sestini, Berni, Bellucci, Cantini, Paciscopi, Pucci, Burlotti, Chesi, Pinelli, Pucci Ema., Guideri. A disp.: Lari, Minoli, Rosi, Sammito, Trapani, Salvadori. All.: Rinaldi

LEBOWSKI: Bruno, Bragagna, Amato, Lammirato, Di Martino, Montelatici, Brunetti, Savelli, Lenardon, Pioggia, Garofalo. A disp.: Miglietta, Lazzerini, Furi, Romano, Filippelli, Verre, Galliano. All.: Tossani


RETI: Garofalo, Pinelli, Cantini, Chesi



Il primo vero caldo dell'anno condiziona la gara sia dal punto di vista fisico che da quello mentale. Il degenero finale, con il Lebowski che ritira la panchina a gara ancora in corsa, è l'epilogo scontato dopo un incontro falsato dalle decisioni arbitrali. Il Lebowski cerca la vittoria in trasferta dopo l'ottima prova casalinga di sette giorni fa. Il Membrino attende i grigioneri con la medesima intenzione. In palio la metà classifica, che ai più sembrerà un obiettivo inutile, ma se ti chiami Lebowski è quasi uno scudetto. La gara inizia con gli ospiti che prendono in mano il centrocampo, con il solito Montelatici a dettare i tempi. Passa poco più di un quarto d'ora e questa supremazia territoriale si traduce in gol grazie allo splendido tiro di sinistro al volo di Garofalo, fino a quel momento ai margini della partita. Il Membrino non sembra avere le gambe e la testa per condurre la partita, e si limita a difendere le folate offensive grigionere. Poco dopo però, grazie ad un gol di Pinelli, partito in netta posizione di fuorigioco, il Membrino trova il pareggio che scuote la partita. La rabbia degli ospiti si traduce in nervosismo e la partita inizia a degenerare, anche per colpa dell'arbitro che non riesce a tenere la partita in mano. Il direttore di gara si scorda, a più riprese, di tirare fuori i cartellini, e la partita si trasforma in un continuo scontro senza regole. Fortunatamente il primo tempo termina senza ulteriori emozioni, e con la speranza di una seconda frazione più giocata e meno parlata. Ma la speranza è mal riposta, perché passano venti minuti e gli animi non si placano. Su un traversone in area Guideri si lascia cadere in area su una leggera pressione di Romano e l'arbitro ingenuamente concede il rigore che permette al Membrino, grazie alla realizzazione del capitano Cantini, di passare in vantaggio senza grossi meriti. A questo punto la partita è ingiocabile. Le proteste sono continue e l'arbitro si ostina a non usare i cartellini. Alla fine dopo un'altra punizione invertita e le solite proteste, l'arbitro decide di espellere Amato che si porta con se tutta la panchina che esce per protesta. Il Lebowski a questo punto attacca e difende senza ordine, rassegnato ad una partita falsata, e ci vuole poco perché Chesi segni il definitivo 3-1 con un buon colpo di testa. La partita si conclude tra i fischi dei tifosi grigioneri. L'arbitraggio e il nervosismo hanno rovinato un bel pomeriggio di sole, concedendo tre punti al Membrino e mandando il Lebowski a casa con una sconfitta e l'umore storto.

P.L. MEMBRINO: Sestini, Berni, Bellucci, Cantini, Paciscopi, Pucci, Burlotti, Chesi, Pinelli, Pucci Ema., Guideri. A disp.: Lari, Minoli, Rosi, Sammito, Trapani, Salvadori. All.: Rinaldi <br >LEBOWSKI: Bruno, Bragagna, Amato, Lammirato, Di Martino, Montelatici, Brunetti, Savelli, Lenardon, Pioggia, Garofalo. A disp.: Miglietta, Lazzerini, Furi, Romano, Filippelli, Verre, Galliano. All.: Tossani <br > RETI: Garofalo, Pinelli, Cantini, Chesi Il primo vero caldo dell'anno condiziona la gara sia dal punto di vista fisico che da quello mentale. Il degenero finale, con il Lebowski che ritira la panchina a gara ancora in corsa, &egrave; l'epilogo scontato dopo un incontro falsato dalle decisioni arbitrali. Il Lebowski cerca la vittoria in trasferta dopo l'ottima prova casalinga di sette giorni fa. Il Membrino attende i grigioneri con la medesima intenzione. In palio la met&agrave; classifica, che ai pi&ugrave; sembrer&agrave; un obiettivo inutile, ma se ti chiami Lebowski &egrave; quasi uno scudetto. La gara inizia con gli ospiti che prendono in mano il centrocampo, con il solito Montelatici a dettare i tempi. Passa poco pi&ugrave; di un quarto d'ora e questa supremazia territoriale si traduce in gol grazie allo splendido tiro di sinistro al volo di Garofalo, fino a quel momento ai margini della partita. Il Membrino non sembra avere le gambe e la testa per condurre la partita, e si limita a difendere le folate offensive grigionere. Poco dopo per&ograve;, grazie ad un gol di Pinelli, partito in netta posizione di fuorigioco, il Membrino trova il pareggio che scuote la partita. La rabbia degli ospiti si traduce in nervosismo e la partita inizia a degenerare, anche per colpa dell'arbitro che non riesce a tenere la partita in mano. Il direttore di gara si scorda, a pi&ugrave; riprese, di tirare fuori i cartellini, e la partita si trasforma in un continuo scontro senza regole. Fortunatamente il primo tempo termina senza ulteriori emozioni, e con la speranza di una seconda frazione pi&ugrave; giocata e meno parlata. Ma la speranza &egrave; mal riposta, perch&eacute; passano venti minuti e gli animi non si placano. Su un traversone in area Guideri si lascia cadere in area su una leggera pressione di Romano e l'arbitro ingenuamente concede il rigore che permette al Membrino, grazie alla realizzazione del capitano Cantini, di passare in vantaggio senza grossi meriti. A questo punto la partita &egrave; ingiocabile. Le proteste sono continue e l'arbitro si ostina a non usare i cartellini. Alla fine dopo un'altra punizione invertita e le solite proteste, l'arbitro decide di espellere Amato che si porta con se tutta la panchina che esce per protesta. Il Lebowski a questo punto attacca e difende senza ordine, rassegnato ad una partita falsata, e ci vuole poco perch&eacute; Chesi segni il definitivo 3-1 con un buon colpo di testa. La partita si conclude tra i fischi dei tifosi grigioneri. L'arbitraggio e il nervosismo hanno rovinato un bel pomeriggio di sole, concedendo tre punti al Membrino e mandando il Lebowski a casa con una sconfitta e l'umore storto. P.L.




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