• Juniores Provinciali GIR.A
  • Albereta
  • 1 - 3
  • Antella 99


ALBERETA: Sassoli, Galli, Bargelli, Secci, Bruno, Rigacci (85' Faeti L.), Pugliatti (60' Matteini), Riccucci, Prezioso, Flavi, Segreto (83' Rostagno). All.: Biondi.
ANTELLA 99: Cerdini, Pampaloni, Cortigiani (75' Benedetti), Simoncini, Cape, Viti, Duroni (65' Poteti), Battagli (40' Di Maria), Chellini, Merciai (85' Hoxaj), Hilaj. All.: Casaglia.

RETI: Merciai 2, rig. Segreto, rig. Chellini.



L'Albereta regge finché regge il fisico e quindi la lucidità e la determinazione da parte dei suoi giocatori. Poi, quando viene meno il fiato, emerge - più netto che mai - il divario tecnico, prima contenuto entro limiti accettabili. I primi della classe mostrano forza, organizzazione e classe (in alcuni elementi di maggior spicco): quanto è sufficiente per condurre in porto una vittoria mai seriamente in discussione. L'Albereta dimostra coraggio e carattere fino all'inizio della ripresa, dando il meglio di sé dopo essere passata in svantaggio la prima volta, ma nel secondo tempo contiene - bene peraltro - il passivo, senza più dare la sensazione di potere seriamente impensierire gli avversari, se si esclude un pericoloso calcio di punizione di Segreto deviato in angolo da un attento Cerdini. L'Antella costruisce belle trame fin dall'inizio, ma difetta di precisione nelle conclusioni: nel primo quarto d'ora Chellini e Duroni hanno l'occasione buona per portare in vantaggio la propria squadra, ma sprecano da due passi, dopo che lo stesso Duroni aveva colpito il palo nei primissimi minuti di gioco. Non sbaglia invece Merciai al 18', quando indovina la traiettoria giusta, girando in mezza rovesciata una punizione dalla linea di fondo, una sorta di corner corto. La reazione dell'Albereta è veemente. Per ben tre volte va vicino al pareggio. Dapprima una bella azione corale viene conclusa da Flavi con un tiro da dentro l'area che finisce al lato. Segreto, già autore di un paio di conclusioni pericolose sullo zero a zero, non riesce a calibrare bene un tiro, ben servito da Riccucci dentro l'area, ed infine è Prezioso a mancare il pareggio con uno spunto sfortunato poco dopo la mezz'ora. Non arriva quindi a caso il pareggio della squadra di casa sul finire del tempo, anche perché nel frattempo l'Antella aveva fatto ben poco per rispondere alle iniziative dei ragazzi di Biondi. Ci arriva con un calcio di rigore, concesso forse con troppa fretta dall'arbitro, che espelle anche per le vibranti proteste l'autore del presunto fallo, Pampaloni, compiuto praticamente sulla linea di fondo. Segreto si incarica della trasformazione, calciando il rigore perfetto , come è emerso qualche tempo fa da uno studio di un gruppo di ricercatori della John Moores University di Liverpool: rincorsa di cinque-sei passi, partendo dai 16 metri, e pallone a un angolo di 20-30', indirizzato esattamente a mezzo metro da palo e traversa. All'inizio della ripresa l'Antella prende in mano l'iniziativa e al primo affondo raddoppia. Chellini viene appena sbilanciato in area da Secci e l'arbitro, pignolo come nel primo tempo, assegna il rigore che lo stesso Chellini realizza, spiazzando Sassoli: palla a destra e portiere a sinistra. Lo stesso Secci toglie tutte le speranze alla sua squadra una decina di minuti più tardi, trovando per l'ennesima volta il modo di farsi espellere: l'arbitro applica alla lettera il regolamento verso chi bestemmia. In dieci contro dieci, con un campo che si è fatto improvvisamente «più grande», l'Antella può ricamare le sue trame offensive, andando più volte vicino alla terza rete, ma come nel primo tempo, prima che il solito Merciai metta le cose a posto, Hilaj e lo stesso numero dieci sprecano almeno tre occasioni da rete. Si deve attendere il 35' per la terza rete, che arriva con una bella azione di prima conclusa con un tocco di precisione di Merciai. Seppure in vantaggio di due reti l'Antella non abbassa il livello di attenzione e la determinazione con cui i suoi difensori braccano gli attaccanti della squadra di casa, con cui i centrocampisti conquistano palloni su palloni (anche per i troppi errori nei passaggi da parte degli avversari, poco lucidi nella ripresa, come si è detto) e con cui gli attaccanti cercano di arrotondare ulteriormente il punteggio. Una lezione che si spera utile per un'Albereta che ha comunque ben figurato contro una squadra per alcuni versi «fuori classifica».

ALBERETA: Sassoli, Galli, Bargelli, Secci, Bruno, Rigacci (85' Faeti L.), Pugliatti (60' Matteini), Riccucci, Prezioso, Flavi, Segreto (83' Rostagno). All.: Biondi.<br >ANTELLA 99: Cerdini, Pampaloni, Cortigiani (75' Benedetti), Simoncini, Cape, Viti, Duroni (65' Poteti), Battagli (40' Di Maria), Chellini, Merciai (85' Hoxaj), Hilaj. All.: Casaglia.<br > RETI: Merciai 2, rig. Segreto, rig. Chellini. L'Albereta regge finch&eacute; regge il fisico e quindi la lucidit&agrave; e la determinazione da parte dei suoi giocatori. Poi, quando viene meno il fiato, emerge - pi&ugrave; netto che mai - il divario tecnico, prima contenuto entro limiti accettabili. I primi della classe mostrano forza, organizzazione e classe (in alcuni elementi di maggior spicco): quanto &egrave; sufficiente per condurre in porto una vittoria mai seriamente in discussione. L'Albereta dimostra coraggio e carattere fino all'inizio della ripresa, dando il meglio di s&eacute; dopo essere passata in svantaggio la prima volta, ma nel secondo tempo contiene - bene peraltro - il passivo, senza pi&ugrave; dare la sensazione di potere seriamente impensierire gli avversari, se si esclude un pericoloso calcio di punizione di Segreto deviato in angolo da un attento Cerdini. L'Antella costruisce belle trame fin dall'inizio, ma difetta di precisione nelle conclusioni: nel primo quarto d'ora Chellini e Duroni hanno l'occasione buona per portare in vantaggio la propria squadra, ma sprecano da due passi, dopo che lo stesso Duroni aveva colpito il palo nei primissimi minuti di gioco. Non sbaglia invece Merciai al 18', quando indovina la traiettoria giusta, girando in mezza rovesciata una punizione dalla linea di fondo, una sorta di corner corto. La reazione dell'Albereta &egrave; veemente. Per ben tre volte va vicino al pareggio. Dapprima una bella azione corale viene conclusa da Flavi con un tiro da dentro l'area che finisce al lato. Segreto, gi&agrave; autore di un paio di conclusioni pericolose sullo zero a zero, non riesce a calibrare bene un tiro, ben servito da Riccucci dentro l'area, ed infine &egrave; Prezioso a mancare il pareggio con uno spunto sfortunato poco dopo la mezz'ora. Non arriva quindi a caso il pareggio della squadra di casa sul finire del tempo, anche perch&eacute; nel frattempo l'Antella aveva fatto ben poco per rispondere alle iniziative dei ragazzi di Biondi. Ci arriva con un calcio di rigore, concesso forse con troppa fretta dall'arbitro, che espelle anche per le vibranti proteste l'autore del presunto fallo, Pampaloni, compiuto praticamente sulla linea di fondo. Segreto si incarica della trasformazione, calciando il rigore perfetto , come &egrave; emerso qualche tempo fa da uno studio di un gruppo di ricercatori della John Moores University di Liverpool: rincorsa di cinque-sei passi, partendo dai 16 metri, e pallone a un angolo di 20-30', indirizzato esattamente a mezzo metro da palo e traversa. All'inizio della ripresa l'Antella prende in mano l'iniziativa e al primo affondo raddoppia. Chellini viene appena sbilanciato in area da Secci e l'arbitro, pignolo come nel primo tempo, assegna il rigore che lo stesso Chellini realizza, spiazzando Sassoli: palla a destra e portiere a sinistra. Lo stesso Secci toglie tutte le speranze alla sua squadra una decina di minuti pi&ugrave; tardi, trovando per l'ennesima volta il modo di farsi espellere: l'arbitro applica alla lettera il regolamento verso chi bestemmia. In dieci contro dieci, con un campo che si &egrave; fatto improvvisamente «pi&ugrave; grande», l'Antella pu&ograve; ricamare le sue trame offensive, andando pi&ugrave; volte vicino alla terza rete, ma come nel primo tempo, prima che il solito Merciai metta le cose a posto, Hilaj e lo stesso numero dieci sprecano almeno tre occasioni da rete. Si deve attendere il 35' per la terza rete, che arriva con una bella azione di prima conclusa con un tocco di precisione di Merciai. Seppure in vantaggio di due reti l'Antella non abbassa il livello di attenzione e la determinazione con cui i suoi difensori braccano gli attaccanti della squadra di casa, con cui i centrocampisti conquistano palloni su palloni (anche per i troppi errori nei passaggi da parte degli avversari, poco lucidi nella ripresa, come si &egrave; detto) e con cui gli attaccanti cercano di arrotondare ulteriormente il punteggio. Una lezione che si spera utile per un'Albereta che ha comunque ben figurato contro una squadra per alcuni versi «fuori classifica».




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