- Juniores Provinciali GIR.A
- Scarperia
-
3 - 4
- Albereta
SCARPERIA: Naldi, Ignesti (60' Graziani), Farina, Santoni, Domini, Sparaco, Lardo (65' Pasquini), Benvenuti, Raco, Manelli, Tamburro. All.: Galeotti.
ALBERETA: Sassoli, Catania (35' Bruno) Bargelli, Galli, Battaglini (42' Faeti L.), Rigacci, Pugliatti, Flavi, Prezioso (83' Faeti M.), Riccucci, Segreto (70' Matteini). All.: Biondi.
RETI: 15' Tamburro, 20' Ignesti, 37' Battaglini, 38' Segreto, 60' Prezioso, 75' Sparaco, 93' Riccucci.
Partita piena di colpi di scena e con una dinamica imprevedibile, ma vinta con merito, alla fine, dall'Albereta, che ha avuto la saggezza di saper aspettare per colpire, mentre lo Scarperia non ha mostrato la lucidità di accontentarsi di un pareggio che, evidentemente, riteneva - in parte a torto, ma in parte a ragione: e vedremo perché - non rispettoso dell'andamento dell'incontro. Partita, bisogna aggiungere, segnata da certe decisioni arbitrali che hanno lasciato il segno nell'andamento dell'incontro. In effetti, il match ha avuto una sorta di primo tempo chiusosi al 35' e un secondo tempo iniziato subito dopo e durato da quel momento, recupero compreso, per oltre un'ora. In quella sorta di mini-tempo i padroni di casa hanno occupato stabilmente la metà campo avversaria, assediando la porta di Sassoli con manovre che cercavano l'aggiramento sulle ali. In realtà, a ben vedere, anche durante tutta questa fase, la più positiva per i padroni di casa, di occasioni vere e proprie non ce ne sono state. Mai una volta Sassoli è stato impegnato e i tiri scagliati verso la sua porta sono finiti sempre abbondantemente fuori. E' stato sulle palle da fermo che lo Scarperia ha costruito il suo vantaggio. Al 15' una rimessa laterale sul fronte destro dell'attacco fa schizzare la palla verso il centro dell'area, dove dopo un rimpallo Tamburro è il più lesto ad anticipare i difensori e a mettere alle spalle di Sassoli da 5-6 metri. Il raddoppio arriva dopo appena cinque minuti, stavolta su calcio d'angolo. La palla attraversa tutta l'area e viene rimessa al centro di testa da Raco, appoggiatosi vistosamente sulle spalle di Rigacci, e sempre di testa la spedisce in rete Ignesti, rapido ad incunearsi in area: uno schema ben collaudato e fin troppo annunciato e che è stato in un certo senso facilitato da una difesa avversaria schieratasi nella maniera ideale per renderlo micidiale. Lo Scarperia controlla a pieno la partita, a questo punto: le due linee, difensiva e di metà campo, restano racchiuse in una decina di metri, teleguidate dalla voce roboante dell'allenatore Galeotti, che accompagna - talvolta precede - i passaggi dei suoi giocatori come un telecronista. Non si vede come possa cambiare l'inerzia dell'incontro. Eppure tutto ciò accade. Al 34' il terzino destro dell'Albereta Catania, già ammonito in precedenza forse troppo frettolosamente dall'arbitro, entra duro e in grave ritardo su Corti. Tutti si aspettano almeno il secondo giallo, se non il rosso diretto, ma l'arbitro Fredducci grazia il difensore ospite tra la sorpresa generale. L'allenatore dell'Albereta, per evitare guai, provvede subito al cambio del proprio difensore e sull'azione successiva la sua squadra dimezza le distanze. Flavi pennella in area dalla sinistra una punizione che Battaglini devia in rete in tuffo nell'angolo opposto. Un minuto più tardi arriva il pareggio. Azione tutta di prima innescata da Rigacci che serve sulla destra Pugliatti; l'ala supera un avversario e mette in area dove Prezioso viene atterrato nel tentativo di anticipare il suo controllore, ma a risolvere eventuali discussioni arriva dalla sinistra Segreto che incrocia alla perfezione nell'angolo opposto. Lo Scarperia perde in due minuti tutta la sicurezza che aveva mostrato nella mezz'ora e più precedente: sembra un pugile sotto choc. Le due linee cominciano a sfilacciarsi e i difensori appaiono più incerti, mentre in avanti continua a dominare l'ansia da prestazione (indotta da un pubblico troppo caldo ?). Di fatto è cominciata una seconda partita, che l'Albereta sa interpretare meglio. Nella ripresa, sprecata in apertura da Raco, solo davanti al portiere, la prima (e sarà anche l'unica) occasione nitida costruita dallo Scarperia, con i padroni di casa sempre sbilanciati in avanti, si aprono praterie per le galoppate di Pugliatti, Prezioso e Segreto. Si tratta solo di aspettare il momento giusto, che arriva al 15'. Una palla riconquista sulla trequarti difensiva viene fatta viaggiare veloce verso Prezioso, che supera il suo controllore e mette in rete dal limite dell'area. Il colpo è ancora più pesante per i padroni di casa, che non possono fare altro che attaccare ancora di più a testa bassa, specie dopo l'entrata di una terza punta che sconvolge i già precari equilibri tattici della squadra. Gli effetti di tale pressione non paiono però molto incisivi. Qualche punizione calciata male sopra la traversa e molti calci d'angolo sono l'unico bottino portato a casa. Ma proprio da uno di questi calci d'angolo arriva il pareggio al 30': lo sigla, ancora una volta di testa, Sparaco, che colpisce da dentro l'area piccola, battendo imparabilmente Sassoli. La parità ristabilita non basta allo Scarperia, che si butta in avanti, rischiando non poco ogniqualvolta perde palla a metà campo. Lo salva una prima volta Naldi con un intervento miracoloso su un delizioso pallonetto di Pugliatti e in due occasioni l'arbitro, fischiando dei fuorigioco non propriamente limpidi. L'Albereta, cambiati alcuni giocatori, ha per contro ancora voglia e fiato: la prima per contenere le sfuriate in avanti dello Scarperia, il secondo per rispondere in contropiede. E colpire. Ci riesce in maniera definitiva al terzo dei sei minuti di recupero (saranno poi dieci alla fine, complici le numerose interruzioni per ammonizioni e invasioni di campo da parte dei due allenatori): stavolta è Riccucci, servito dal neo-entrato Faeti, a trafiggere con un pallonetto dal limite Naldi, portando a casa una vittoria frutto dello spirito di squadra e di una qualità degli avanti, qualità, entrambe, che oggi lo Scarperia non ha saputo esprimere sul campo.
SCARPERIA: Naldi, Ignesti (60' Graziani), Farina, Santoni, Domini, Sparaco, Lardo (65' Pasquini), Benvenuti, Raco, Manelli, Tamburro. All.: Galeotti.<br >ALBERETA: Sassoli, Catania (35' Bruno) Bargelli, Galli, Battaglini (42' Faeti L.), Rigacci, Pugliatti, Flavi, Prezioso (83' Faeti M.), Riccucci, Segreto (70' Matteini). All.: Biondi.<br >
RETI: 15' Tamburro, 20' Ignesti, 37' Battaglini, 38' Segreto, 60' Prezioso, 75' Sparaco, 93' Riccucci.
Partita piena di colpi di scena e con una dinamica imprevedibile, ma vinta con merito, alla fine, dall'Albereta, che ha avuto la saggezza di saper aspettare per colpire, mentre lo Scarperia non ha mostrato la lucidità di accontentarsi di un pareggio che, evidentemente, riteneva - in parte a torto, ma in parte a ragione: e vedremo perché - non rispettoso dell'andamento dell'incontro. Partita, bisogna aggiungere, segnata da certe decisioni arbitrali che hanno lasciato il segno nell'andamento dell'incontro. In effetti, il match ha avuto una sorta di primo tempo chiusosi al 35' e un secondo tempo iniziato subito dopo e durato da quel momento, recupero compreso, per oltre un'ora. In quella sorta di mini-tempo i padroni di casa hanno occupato stabilmente la metà campo avversaria, assediando la porta di Sassoli con manovre che cercavano l'aggiramento sulle ali. In realtà, a ben vedere, anche durante tutta questa fase, la più positiva per i padroni di casa, di occasioni vere e proprie non ce ne sono state. Mai una volta Sassoli è stato impegnato e i tiri scagliati verso la sua porta sono finiti sempre abbondantemente fuori. E' stato sulle palle da fermo che lo Scarperia ha costruito il suo vantaggio. Al 15' una rimessa laterale sul fronte destro dell'attacco fa schizzare la palla verso il centro dell'area, dove dopo un rimpallo Tamburro è il più lesto ad anticipare i difensori e a mettere alle spalle di Sassoli da 5-6 metri. Il raddoppio arriva dopo appena cinque minuti, stavolta su calcio d'angolo. La palla attraversa tutta l'area e viene rimessa al centro di testa da Raco, appoggiatosi vistosamente sulle spalle di Rigacci, e sempre di testa la spedisce in rete Ignesti, rapido ad incunearsi in area: uno schema ben collaudato e fin troppo annunciato e che è stato in un certo senso facilitato da una difesa avversaria schieratasi nella maniera ideale per renderlo micidiale. Lo Scarperia controlla a pieno la partita, a questo punto: le due linee, difensiva e di metà campo, restano racchiuse in una decina di metri, teleguidate dalla voce roboante dell'allenatore Galeotti, che accompagna - talvolta precede - i passaggi dei suoi giocatori come un telecronista. Non si vede come possa cambiare l'inerzia dell'incontro. Eppure tutto ciò accade. Al 34' il terzino destro dell'Albereta Catania, già ammonito in precedenza forse troppo frettolosamente dall'arbitro, entra duro e in grave ritardo su Corti. Tutti si aspettano almeno il secondo giallo, se non il rosso diretto, ma l'arbitro Fredducci grazia il difensore ospite tra la sorpresa generale. L'allenatore dell'Albereta, per evitare guai, provvede subito al cambio del proprio difensore e sull'azione successiva la sua squadra dimezza le distanze. Flavi pennella in area dalla sinistra una punizione che Battaglini devia in rete in tuffo nell'angolo opposto. Un minuto più tardi arriva il pareggio. Azione tutta di prima innescata da Rigacci che serve sulla destra Pugliatti; l'ala supera un avversario e mette in area dove Prezioso viene atterrato nel tentativo di anticipare il suo controllore, ma a risolvere eventuali discussioni arriva dalla sinistra Segreto che incrocia alla perfezione nell'angolo opposto. Lo Scarperia perde in due minuti tutta la sicurezza che aveva mostrato nella mezz'ora e più precedente: sembra un pugile sotto choc. Le due linee cominciano a sfilacciarsi e i difensori appaiono più incerti, mentre in avanti continua a dominare l'ansia da prestazione (indotta da un pubblico troppo caldo ?). Di fatto è cominciata una seconda partita, che l'Albereta sa interpretare meglio. Nella ripresa, sprecata in apertura da Raco, solo davanti al portiere, la prima (e sarà anche l'unica) occasione nitida costruita dallo Scarperia, con i padroni di casa sempre sbilanciati in avanti, si aprono praterie per le galoppate di Pugliatti, Prezioso e Segreto. Si tratta solo di aspettare il momento giusto, che arriva al 15'. Una palla riconquista sulla trequarti difensiva viene fatta viaggiare veloce verso Prezioso, che supera il suo controllore e mette in rete dal limite dell'area. Il colpo è ancora più pesante per i padroni di casa, che non possono fare altro che attaccare ancora di più a testa bassa, specie dopo l'entrata di una terza punta che sconvolge i già precari equilibri tattici della squadra. Gli effetti di tale pressione non paiono però molto incisivi. Qualche punizione calciata male sopra la traversa e molti calci d'angolo sono l'unico bottino portato a casa. Ma proprio da uno di questi calci d'angolo arriva il pareggio al 30': lo sigla, ancora una volta di testa, Sparaco, che colpisce da dentro l'area piccola, battendo imparabilmente Sassoli. La parità ristabilita non basta allo Scarperia, che si butta in avanti, rischiando non poco ogniqualvolta perde palla a metà campo. Lo salva una prima volta Naldi con un intervento miracoloso su un delizioso pallonetto di Pugliatti e in due occasioni l'arbitro, fischiando dei fuorigioco non propriamente limpidi. L'Albereta, cambiati alcuni giocatori, ha per contro ancora voglia e fiato: la prima per contenere le sfuriate in avanti dello Scarperia, il secondo per rispondere in contropiede. E colpire. Ci riesce in maniera definitiva al terzo dei sei minuti di recupero (saranno poi dieci alla fine, complici le numerose interruzioni per ammonizioni e invasioni di campo da parte dei due allenatori): stavolta è Riccucci, servito dal neo-entrato Faeti, a trafiggere con un pallonetto dal limite Naldi, portando a casa una vittoria frutto dello spirito di squadra e di una qualità degli avanti, qualità, entrambe, che oggi lo Scarperia non ha saputo esprimere sul campo.