• Giovanissimi B GIR.A
  • Olimpia Firenze
  • 2 - 0
  • Lanciotto C.B.


OLIMPIA FIRENZE: Cecchi, Malva, Cappelli, Cavalieri, Umiliani, Graziani (63' Gerxhi), Pratesi (58' Celentano), Barrasso, Tani, Pisciotta (53' Lusha), Tatini (69' Eredi). A disp.: Consoli, Russo. All.: Massimo Tesconi.
LANCIOTTO CAMPI: Sarri, Raveggi, Vienna, Giaconia, Cavallo, Tomassoni, Ascolese (69' Michelini), Magherini (59' Laudani), Calamai (56' Verdi), Funghi, Morelli. A disp.: Mugnaini, Ripellino, Innocenti. All.: Ludovico Bisconti.

ARBITRO: Giovanni La Face di Firenze.

RETI: 11' rig. Umiliani, 67' Lusha.
NOTE: ammoniti Calamai al 31', Cappelli al 34', Magherini al 35'. Corner 4-0. Recupero 1'+3'.



Un arcigno e tenace Lanciotto tiene aperta la sfida fino a tre minuti dalla fine, alzando definitivamente bandiera bianca solo al cospetto della magia di Lusha. Non sarà ricordata da nessuno dei presenti come la gara più bella della stagione la sfida tra Olimpia e Lanciotto, ma sul piano dell'agonismo le squadre non si sono risparmiate, mostrando una grande voglia di fare risultato. Servono i tre punti alla vespe di Campo di Marte, che scendono in campo con un 4-3-3: Malva e Cappelli spingono molto nel quartetto difensivo completato centralmente da Cavalieri e Graziani; a centrocampo tutto ruota intorno a capitan Umiliani, che col suo minuzioso mancino è il metronomo della squadra e può contare su due scudieri preziosi come Barrasso e Tatini; in avanti il tridente, rapido e sgusciante, composto da Tani (centrale), Pisciotta e Pratesi (esterni) combina abilmente in velocità, anche di prima. L'Olimpia prova proporre il suo gioco, ma quasi tutte le manovre evaporano prima di entrare nell'area ospite. Il Lanciotto si schiera con una difesa a quattro nella quale Tomassoni agisce staccato di un paio di passi rispetto a Raveggi, Vienna e Cavallo, che si dividono le consegne nel seguire, quasi ad uomo, gli aculei dei tridente avversari; a centrocampo il vertice basso è Magherini, fiancheggiato da Funghi e Giaconia che tendono ad accentrarsi; Ascolese, sospeso tra le linee, è spesso costretto a rinculare sulla linea dei centrocampisti, mentre in avanti è Morelli a far compagnia a Calamai. Dopo tre minuti il primo tiro in porta è dei campigiani: il signor La Face rileva un fallo su Ascolese al limite e decreta una punizione per il Lanciotto: lo specialista Tomassoni calcia potente col destro ma la palla termine di poco alta. Al 6' su un corner battuto da Barrasso, Pisciotta viene dimenticato dalla difesa ospite ma col piatto destro non colpisce bene la sfera che rotola sul fondo. Dopo un'altra punizione (stavolta da più lontano: circa trenta metri) di Tomassoni che cala di poco sopra la traversa, all'11' i gialloneri passano in vantaggio: l'assist di Pisciotta libera Pratesi che entra in area palla al piede, si allarga e, affrontato da Sarri, finisce a terra dopo il contatto col portiere. Rigore ineccepibile e giusta la decisione del signor La Face di non estrarre alcun cartellino per il numero 1 ospite, visto che la palla stava scorrendo verso l'esterno. Dagli undici metri batte Umiliani che col mancino angola il pallone imprendibile alla sinistra di Sarri (che pure aveva intuito la direzione) e porta i suoi in vantaggio. La gara, anche dopo il vantaggio dei locali, mantiene le sue stesse caratteristiche: prima al 13' ci prova Funghi con un destro parato da Cecchi, poi al 14' Tani prolunga di testa un buon pallone per Pisciotta che calcia in diagonale sul fondo. Al 19' un bel cross di Vienna da sinistra viene intercettato da Cecchi il quale anticipa Magherini e un minuto più tardi Tatini, dopo essersi liberato in area, calcia sopra la traversa. Non si registrano poi occasioni fino al 32', quando un lancio di Funghi libera Ascolese, il quale dalla destra serve al centro un cross che non impensierisce Cecchi. Il primo tempo si chiude con i locali in vantaggio.
Nel secondo tempo la gara non deraglia dai binari della prima frazione: anche se i locali provano a mettere il pallone a terra per innescare il tridente, il gioco è ancora frantumato e le difese riescono ad assorbire la maggior parte dei tentativi dei rispettivi reparti offensivi di concludere in porta. Dopo due minuti Umiliani va vicino alla doppietta: il suo corner calciato col mancino da destra assume una parabola arcuata e rimbalza sulla parte superiore della traversa. Passano tre minuti e un altro angolo da destra battuto dal numero 5 di Tesconi viene raccolto di testa da Graziani che indirizza il pallone sotto l'incrocio, ma Sarri con un balzo felino abbranca la sfera. Al 44' la migliore occasione degli ospiti della ripresa: Ascolese scova un corridoio per Calamai che con un bel movimento a destra si procura lo spazio per calciare, ma il suo diagonale esce di poco alla destra di Cecchi. La gara non offre emozioni per quasi venti minuti, poi al 67' il neo entrato Lusha dal limite dell'area riesce a liberare un gran destro che si infila imprendibile sotto l'incrocio alla sinistra di Sarri per il due a zero. Forte del raddoppio, l'Olimpia amministra il vantaggio e nel finale Cecchi è chiamato in causa solo per respingere con i pugni una punizione di Tomassoni. Al triplice fischio del signor La Face (che ha diretto con la consueta precisione, instaurando un proficuo dialogo con i ventidue in campo) l'Olimpia si prende i tre punti, sofferti ma meritati. Ha fatto quello che ha potuto il Lanciotto di mister Bisconti, al quale non è bastata una gara ordinata per uscire con un punto dal Cerreti .
Calciatoripiù: Umiliani,
oltre ad avere il merito di segnare il rigore, è il fulcro del gioco giallonero: prova sempre ad impostare la palla a terra, dettando i tempi ai suoi, ed è fondamentale anche come filtro davanti alla difesa. Se il tridente Tani-Pisciotta-Pratesi ha combinato bene senza creare però grandi occasioni (salvo il rigore), finiscono tra i migliori i quattro del pacchetto arretrato: il terzino Cappelli capace di spingere molto, Malva sempre preciso nel chiudere la diagonale e la coppia centrale Graziani-Cavalieri che chiude a doppia mandata la difesa. Nel Lanciotto spicca la prova di capitan Tomassoni, molto efficace come libero e pericoloso con le sue punizioni; bravi anche i tre marcatori Raveggi, Vienna e Cavallo, in avanti il più pericoloso è Ascolese, scaltro negli inserimenti ed efficace nelle rifiniture.

Cosimo Di Bari OLIMPIA FIRENZE: Cecchi, Malva, Cappelli, Cavalieri, Umiliani, Graziani (63' Gerxhi), Pratesi (58' Celentano), Barrasso, Tani, Pisciotta (53' Lusha), Tatini (69' Eredi). A disp.: Consoli, Russo. All.: Massimo Tesconi.<br >LANCIOTTO CAMPI: Sarri, Raveggi, Vienna, Giaconia, Cavallo, Tomassoni, Ascolese (69' Michelini), Magherini (59' Laudani), Calamai (56' Verdi), Funghi, Morelli. A disp.: Mugnaini, Ripellino, Innocenti. All.: Ludovico Bisconti.<br > ARBITRO: Giovanni La Face di Firenze.<br > RETI: 11' rig. Umiliani, 67' Lusha.<br >NOTE: ammoniti Calamai al 31', Cappelli al 34', Magherini al 35'. Corner 4-0. Recupero 1'+3'. Un arcigno e tenace Lanciotto tiene aperta la sfida fino a tre minuti dalla fine, alzando definitivamente bandiera bianca solo al cospetto della magia di Lusha. Non sar&agrave; ricordata da nessuno dei presenti come la gara pi&ugrave; bella della stagione la sfida tra Olimpia e Lanciotto, ma sul piano dell'agonismo le squadre non si sono risparmiate, mostrando una grande voglia di fare risultato. Servono i tre punti alla vespe di Campo di Marte, che scendono in campo con un 4-3-3: Malva e Cappelli spingono molto nel quartetto difensivo completato centralmente da Cavalieri e Graziani; a centrocampo tutto ruota intorno a capitan Umiliani, che col suo minuzioso mancino &egrave; il metronomo della squadra e pu&ograve; contare su due scudieri preziosi come Barrasso e Tatini; in avanti il tridente, rapido e sgusciante, composto da Tani (centrale), Pisciotta e Pratesi (esterni) combina abilmente in velocit&agrave;, anche di prima. L'Olimpia prova proporre il suo gioco, ma quasi tutte le manovre evaporano prima di entrare nell'area ospite. Il Lanciotto si schiera con una difesa a quattro nella quale Tomassoni agisce staccato di un paio di passi rispetto a Raveggi, Vienna e Cavallo, che si dividono le consegne nel seguire, quasi ad uomo, gli aculei dei tridente avversari; a centrocampo il vertice basso &egrave; Magherini, fiancheggiato da Funghi e Giaconia che tendono ad accentrarsi; Ascolese, sospeso tra le linee, &egrave; spesso costretto a rinculare sulla linea dei centrocampisti, mentre in avanti &egrave; Morelli a far compagnia a Calamai. Dopo tre minuti il primo tiro in porta &egrave; dei campigiani: il signor La Face rileva un fallo su Ascolese al limite e decreta una punizione per il Lanciotto: lo specialista Tomassoni calcia potente col destro ma la palla termine di poco alta. Al 6' su un corner battuto da Barrasso, Pisciotta viene dimenticato dalla difesa ospite ma col piatto destro non colpisce bene la sfera che rotola sul fondo. Dopo un'altra punizione (stavolta da pi&ugrave; lontano: circa trenta metri) di Tomassoni che cala di poco sopra la traversa, all'11' i gialloneri passano in vantaggio: l'assist di Pisciotta libera Pratesi che entra in area palla al piede, si allarga e, affrontato da Sarri, finisce a terra dopo il contatto col portiere. Rigore ineccepibile e giusta la decisione del signor La Face di non estrarre alcun cartellino per il numero 1 ospite, visto che la palla stava scorrendo verso l'esterno. Dagli undici metri batte Umiliani che col mancino angola il pallone imprendibile alla sinistra di Sarri (che pure aveva intuito la direzione) e porta i suoi in vantaggio. La gara, anche dopo il vantaggio dei locali, mantiene le sue stesse caratteristiche: prima al 13' ci prova Funghi con un destro parato da Cecchi, poi al 14' Tani prolunga di testa un buon pallone per Pisciotta che calcia in diagonale sul fondo. Al 19' un bel cross di Vienna da sinistra viene intercettato da Cecchi il quale anticipa Magherini e un minuto pi&ugrave; tardi Tatini, dopo essersi liberato in area, calcia sopra la traversa. Non si registrano poi occasioni fino al 32', quando un lancio di Funghi libera Ascolese, il quale dalla destra serve al centro un cross che non impensierisce Cecchi. Il primo tempo si chiude con i locali in vantaggio. <br >Nel secondo tempo la gara non deraglia dai binari della prima frazione: anche se i locali provano a mettere il pallone a terra per innescare il tridente, il gioco &egrave; ancora frantumato e le difese riescono ad assorbire la maggior parte dei tentativi dei rispettivi reparti offensivi di concludere in porta. Dopo due minuti Umiliani va vicino alla doppietta: il suo corner calciato col mancino da destra assume una parabola arcuata e rimbalza sulla parte superiore della traversa. Passano tre minuti e un altro angolo da destra battuto dal numero 5 di Tesconi viene raccolto di testa da Graziani che indirizza il pallone sotto l'incrocio, ma Sarri con un balzo felino abbranca la sfera. Al 44' la migliore occasione degli ospiti della ripresa: Ascolese scova un corridoio per Calamai che con un bel movimento a destra si procura lo spazio per calciare, ma il suo diagonale esce di poco alla destra di Cecchi. La gara non offre emozioni per quasi venti minuti, poi al 67' il neo entrato Lusha dal limite dell'area riesce a liberare un gran destro che si infila imprendibile sotto l'incrocio alla sinistra di Sarri per il due a zero. Forte del raddoppio, l'Olimpia amministra il vantaggio e nel finale Cecchi &egrave; chiamato in causa solo per respingere con i pugni una punizione di Tomassoni. Al triplice fischio del signor La Face (che ha diretto con la consueta precisione, instaurando un proficuo dialogo con i ventidue in campo) l'Olimpia si prende i tre punti, sofferti ma meritati. Ha fatto quello che ha potuto il Lanciotto di mister Bisconti, al quale non &egrave; bastata una gara ordinata per uscire con un punto dal Cerreti . <b> Calciatoripi&ugrave;: Umiliani, </b>oltre ad avere il merito di segnare il rigore, &egrave; il fulcro del gioco giallonero: prova sempre ad impostare la palla a terra, dettando i tempi ai suoi, ed &egrave; fondamentale anche come filtro davanti alla difesa. Se il tridente Tani-Pisciotta-Pratesi ha combinato bene senza creare per&ograve; grandi occasioni (salvo il rigore), finiscono tra i migliori i quattro del pacchetto arretrato: il terzino <b>Cappelli </b>capace di spingere molto, <b>Malva </b>sempre preciso nel chiudere la diagonale e la coppia centrale <b>Graziani-Cavalieri </b>che chiude a doppia mandata la difesa. Nel Lanciotto spicca la prova di capitan <b>Tomassoni</b>, molto efficace come libero e pericoloso con le sue punizioni; bravi anche i tre marcatori<b> Raveggi, Vienna e Cavallo</b>, in avanti il pi&ugrave; pericoloso &egrave; <b>Ascolese</b>, scaltro negli inserimenti ed efficace nelle rifiniture. Cosimo Di Bari




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